n.9 anno IV settembre 2004 - Medical Network l`organo d

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n.9 anno IV settembre 2004 - Medical Network l`organo d
anno IV Settembre 2004 n. 9
mensile d’informazione
SOCIETÀ ITALIANA
DI FORMAZIONE PERMANENTE
PER LA MEDICINA SPECIALISTICA
L a
r i v i s t a
d e l
m e d i c o
Poste Italiane spa - Sped. abb. post. - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma
Editoriale
di ROBERTO LALA
Tempo di Congresso,
tempo di bilanci
Siamo nuovamente alla vigilia del
nostro appuntamento annuale. Mentre riordino le carte e le idee preparandomi per raggiungere Giardini
Naxos, è inevitabile che tornino alla mente i ricordi legati ai precedenti
Congressi del Sumai, che mi hanno
visto crescere da giovane medico
impiegato in incarichi provvisori, a
titolare in un ambulatorio specialistico e, infine in questi ultimi anni,
con grandi responsabilità in ambito
sindacale. Sono stati anni di intenso lavoro, di grandi ansie e di qualche soddidsfazione e il Sumai è stato il contenitore privilegiato di queste esperienze, luogo di impegno ma
anche punto di incontro per conoscere, e apprezzare, tanti colleghi
che condividono questo percorso
professionale.
Per tutti noi l’annus orribilis è il 1992,
quando una delle tante “riforme”
della sanità italiana sembrava voler
cancellare ruolo e funzioni della specialistica ambulatoriale. Ma tenemmo duro e, oggi, il tempo ci sta dando ragione, perché il servizio che offriamo ai cittadini negli ambulatori
sparsi in tutto il territorio nazionale
si sta rivelando come una delle formule più idonee per rispondere alle
esigenze della sanità contemporanea. Un servizio che è capace di stabilire un rapporto diretto con i singoli utenti, raggiungendoli dove vivono, nei piccoli centri della provincia italiana e nei quartieri delle grandi città. Un servizio che sempre più
si mette in relazione con gli altri punti di snodo del sistema sanitario, dalla medicina di base all’ospedale. Un
servizio che, dobbiamo esserne fieri, ha anche il pregio di essere economicamente vantaggioso per i bilanci sanitari.
Sulla base di queste convinzioni siamo andati nei mesi scorsi alla trattativa per il rinnovo della Convenzione, con l’obiettivo di tradurre in
atti concreti le valutazioni positive
sul nostro lavoro, cominciando dal
superamento delle situazioni di precarietà contrattuale in cui si trovano i colleghi e le colleghe più giovani. Nella controparte pubblica, e
segnatamente nella Sisac guidata
da Luigi Covolo, abbiamo trovato una
corrispondenza di orientamenti nient’affatto scontata in partenza. È per
questo che abbiamo potuto fare un
buon lavoro, che vorremmo concretizzare il più possibile proprio in
questi giorni che ci separano dal
Congresso.
Ma qui i bilanci si interrompono e la
materia riguarda non più il nostro
passato, ma il nostro futuro. Quel futuro che disegneremo insieme a
Taormina, a Giardini Naxos.
s p e c i a l i s t a
a m b u l a t o r i a l e
network
Appuntamento a Giardini Naxos per il nostro Congresso
Cresce la forza del Sumai
Quattro giorni per discutere
insieme e decidere le prossime
strategie del sindacato.
Ma anche un’ottima occasione
per valutare a caldo le fasi
conclusive della trattativa per
il rinnovo della Convenzione
per la specialistica
ambulatoriale
Il Consiglio dei ministri ha approvato la Finanziaria 2005
Più soldi alla sanità,
più controlli
a Regioni e Aziende
arato il 29 settembre scorso
il testo della manovra economica per il prossimo anno. Per la sanità arriva un finanziamento di 88,2 miliardi di euro,
che corrisponde a un +8,4 % rispetto allo scorso anno. Ma le Regioni dovranno impegnarsi a tenere sotto controllo tutte le voci
V
Domenico Siniscalco, ministro dell’Economia
di spesa con un monitoraggio
stringente che passerà anche attraverso l’introduzione della tessera sanitaria elettronica per tutti i
cittadini. E se i bilanci segneranno rosso saranno le stesse Regioni
a doverli ripianare, ricorrendo ai
ticket o alle tasse locali
Servizio a pag. 2
CONGRESSO
ATTUALITÀ
Lo Statuto,
uno strumento “vivo”
di Giuseppe Nielfi .......................................................3
Legge 40/2004:
referendum o modifiche? ...........................................4
SCIENZA
L’orgoglio di appartenenza
di Luigi Sodano ...........................................................5
La XV Conferenza
internazionale Aids a Bangkok .............................6-7
sommario
anno IV - settembre 2004 - n. 9 - pagina 2
network
attualità
Approvata in Consiglio dei ministri la Finanziaria 2005
Per la sanità 88,2 miliardi di euro
n work in progress l’ha definita
Domenico Siniscalco, principale
artefice della Finanziaria 2005, alla sua prima esperienza da protagonista
assoluto. Il ministro, che ha sostituito al
vertice del dicastero economico Giulio
Tremonti, ha messo a punto un piano
per il governo dell’economia pubblica
nell’anno a venire che si fonda su alcuni
indirizzi molto definiti: rigido contenimento della spesa pubblica, che non potrà crescere oltre il 2%; vendita di beni
pubblici, non solo immobiliari; aumenti nella tassazione dei beni immobili, con
particolare attenzione agli edifici situati
nelle zone di pregio delle città e alle rendite provenienti dagli affitti; verifica degli studi di settore per 80 profili di lavoratori autonomi, che si tradurranno quasi certamente in una maggiorazione dell’imposizione fiscale; contrazione delle
formule di sostegno al Mezzogiorno; responsabilizzazione delle istituzioni locali, per le quali si prevedono controlli dei
bilanci più rigidi e più frequenti.
La manovra dovrebbe produrre 24 miliardi di euro di risparmi, con l’obiettivo
di dare una decisa “piallata”, come ha detto lo stesso Siniscalco, al debito pubblico. Per il taglio delle tasse promesso dal
U
network
direttore responsabile
Roberto Lala
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Coordinatore editoriale
Cesare Fassari
Silvio Berlusconi, invece, occorrerà aspettare un successivo intervento legislativo,
probabilmente collegato alla stessa Finanziaria.
In materia di spesa sociale, l’orientamento
proposto da Siniscalco sembra essere improntato ad una classica real politik, visto che come base di partenza per valutare gli stanziamenti si assume la spesa
effettivamente sostenuta, ovvero i bilanci consolidati, anziché basarsi sulle precedenti assegnazioni. Sembra, insomma,
che il ministro abbia voluto rispondere
con un gesto positivo agli allarmi lanciati
nei mesi scorsi dalla Corte dei Conti e
dall’Istat (v. box).
Per la sanità ciò si traduce in un incremento notevole dei finanziamenti trasferiti dallo Stato alle Regioni. Per il 2005
il cosiddetto Fondo sanitario nazionale,
che in verità dopo l’approvazione nel
2000 della legge sul federalismo fiscale è
stato declassato a “finanziamento per il
Ssn a carico dello Stato”, dovrebbe corrispondere a 88,2 miliardi di euro. Se si
considera che nel 2004 lo stanziamento
è stato di 81,2 miliardi, l’aumento sarebbe dunque di oltre 8 punti percentuali. Una scelta che giustifica le valutazioni ottimistiche del ministro della Salute Girolamo Sirchia, il quale nei giorni precedenti all’approvazione aveva annunciato che l’aumento di risorse sarebbe stato il “più consistente nella storia del
Servizio sanitario nazionale”.
di Eva Antoniotti
za la sua preoccupazione, in particolare
per i tagli sul Sud e sugli investimenti,
questioni che creano allarme anche tra i
sindacati.
E a loro volta i rappresentanti degli enti
locali si sono detti insoddisfatti per la gestione del bilancio disegnata da Siniscalco. La critica delle Regioni alla proposta
si è espressa nell’annullamento dell’incontro Stato-Regioni previsto per il 28
settembre, fissato per esaminare la bozza del testo della Finanziaria 2005 prima
della sua approvazione a Palazzo Chigi,
anche se nei giorni successivi il presidente
della Conferenza delle Regioni, il piemontese Enzo Ghigo, ha osservato come la spesa destinata alla sanità nella Finanziaria 2005 sia “pari al 6,3% del Pil,
una quota in linea con gli altri Paesi europei”.
Critiche anche da parte dei Comuni italiani, ai quali si assegna in Finanziaria un
incremento di risorse pari al +4,8% sui
bilanci reali del 2003. Un incremento
che però, secondo il presidente dell’Anci Leonardo Domenici, non è affatto adeguato a coprire le nuove competenze assegnate alle amministrazioni comunali e
che dunque potrebbe portare “i Comuni a sfondare il patto di stabilità”.
Regole per le Regioni
Si profila un nuovo patto di stabilità tra
Stato e Regioni. Le amministrazioni regionali dovranno attivare meccanismi in
grado di tenere sotto controllo la spesa:
monitoraggio trimestrale dei bilanci, introduzione della tessera sanitaria (capace di memorizzare anche le prescrizioni),
interventi sulla rete ospedaliera, incentivazione dei day-hospital.
In caso di sforamento rispetto ai finanziamenti ricevuti, le Regioni dovranno
riportare in pareggio i conti adottando
in proprio le misure necessarie, come ticket o addizionali fiscali (sbloccate con
questa Finanziaria).
Le Regioni che non avranno attivato le
misure di contenimento della spesa, non
potranno accedere ai finanziamenti aggiuntivi previsti.
La manovra in sintesi
Rinnovi contrattuali
Per il complesso dei rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici sono a disposizione 56 milioni di euro e la crescita
delle retribuzioni dovrebbe essere del
3,7%. In questa quota dovrebbero rientrare i contratti della dirigenza medica e
sanitaria.
Le critiche alla manovra
Obiettivi generali
Ridurre il deficit dello Stato al 2,7% del
Pil (nel 2004 è stato del 2,9%), con una
riduzione delle spese di circa 24 miliardi di euro.
Al di là dei dubbi sulla effettiva tenuta
dei bilanci, il testo approvato a Palazzo
Chigi ha sollevato critiche da più parti,
anche dall’interno della compagine di
governo: il ministro Maroni ha annunciato la sua contrarietà sulla revisione dei
contributi fiscali per i lavoratori autonomi; la Confindustria ha espresso con for-
Risorse per il Ssn
Il finanziamento complessivo è di 88,2
miliardi di euro, pari al 2% in più della
spesa effettivamente sostenuta per la sanità nel 2004. Rispetto al finanziamento statale dello scorso anno, 81,2 miliardi, l’incremento è però di circa l’8,3%.
Spesa farmaceutica
Si conferma il tetto del 13% rispetto al
totale della spesa sanitaria. Se questo tetto non sarà rispettato le Regioni perderanno una quota di finanziamento aggiuntivo (complessivamente un miliardo) e il mancante dovrà essere ripianato
per metà dalla Regione “colpevole” e per
l’altra metà da tutte le Regioni insieme.
Bambino Gesù
L’ospedale pediatrico situato a Roma,
frutto di un’accordo extraterritoriale con
il Vaticano, riceverà 50 milioni di euro
di finanziamento.
Coordinatore redazionale
Eva Antoniotti
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Bianca Maria Pignatiello
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Finito di stampare nel mese di ottobre 2004
News
Nasce l’Osservatorio italiano
sul rischio clinico
Gli errori medici rappresentano, secondo le stime, la causa
di morte per 90 persone al giorno. Cifre “esagerate” secondo
il ministro della Salute Girolamo Sirchia, che per monitorare con esattezza il fenomeno ha dato vita, il 23 settembre
scorso, all’Osservatorio sui rischi sanitari e un database
nazionale degli errori medici. Oltre al presidente, Corrado
Nagni, il nuovo organismo è composto da 14 esperti, rappresentativi delle diverse competenze. Quattro gli obiettivi
principali: raccogliere e analizzare i dati disponibili sul
rischio clinico; indagare sulle informazioni necessarie agli
operatori della sanità coinvolti nei processi di riduzione degli
errori medici; innalzare i livelli di sicurezza dei pazienti; stabilire i confini tra l’impossibilità del rischio zero con la minima incidenza di errore professionale possibile.
Per raccogliere tutti i dati necessari e realizzare il database
degli errori clinici, l’Osservatorio avvierà indagini, studi ed
esami-campione in collaborazione con ministero della
Salute, Asl, aziende ospedaliere e altri enti o organizzazioni
private che si occupano della sicurezza dei pazienti. Per raccogliere e diffondere informazioni scientifiche basate sull’evidenza, l’Osservatorio ha in programma anche la creazione
di un apposito Network.
Costituita una Banca
per gli embrioni abbandonati
Avrà sede all’Ospedale Maggiore di Milano e opererà affiancata dall’Istituto superiore di Sanità (Iss) la Biobanca
Nazionale destinata a conservare gli embrioni congelati in
stato di abbandono. Il Centro, previsto nelle linee guida
sulla procreazione medicalmente assistita, è stato istituito lo
scorso 26 agosto dal ministro della Salute, Girolamo Sirchia,
con un decreto pubblicato online sulla Gazzetta Ufficiale.
Il decreto prevede che gli embrioni dei quali sia accertato lo
stato di abbandono siano trasferiti dai centri di procreazione
medicalmente assistita “unicamente alla Biobanca
Nazionale”, con sede presso il Centro trasfusionale e di
immunologia dei trapianti dell’Istituto di ricovero e cura a
carattere scientifico dell’Ospedale Maggiore, dove sarà atti-
pagina 3 - anno IV - settembre 2004 - n. 9
congresso
network
Il garante dello Statuto del Sumai traccia un bilancio in vista del Congresso
Lo Statuto, uno strumento “vivo”
on il congresso di Taormina si chiude il mandato di questa presidenza
ed è quindi tempo di bilanci. È stato un quadriennio importante dal punto di vista statutario, durante il quale si
è cercato di rispondere efficacemente al
cambiamento in atto nella sanità italiana e nel mondo del lavoro.
È dal 1992 che assistiamo, purtroppo
non solo come spettatori, al succedersi
sempre più incalzante di riforme e controriforme in campo sanitario, a testimonianza dell’evidente difficoltà a trovare un punto di equilibrio fra bisogni
sanitari e disponibilità finanziarie, fra
ospedale e territorio, fra flessibilità dei
contratti di lavoro e sicurezza sociale. Come sindacato dobbiamo essere in grado
di interpretare questo cambiamento e di
rispondere in modo adeguato, nell’interesse della categoria e dei cittadini.
In questa ottica, il nostro statuto non è
“solo” l’atto costitutivo della nostra associazione (scusate se è poco!), ma soprattutto è lo strumento tramite il quale rispondere in modo concreto alle richieste che giungono dai medici ambulatoriali.
Numerose sono le esigenze che si sono
presentate nel corso di questi anni:
• creare una casa comune di tutti gli operatori sanitari della medicina del territorio (specialisti, odontoiatri e medici
dei servizi);
• dare spazio e voce ai colleghi transitati
al rapporto d’impiego ed ai colleghi assunti a tempo determinato;
• dare ascolto alle esigenze dei medici in
attesa di impiego e ai pensionati;
• rendere l’organizzazione sindacale idonea ad affrontare la nuova sfida della devolution, con il trasferimento alle Regioni
delle competenze in tema di sanità;
• fornire agli associati al Sumai adeguati
servizi di supporto in tema di previ-
C
denza, assistenza legale, documentazione sanitaria e giuridica.
Questi obiettivi hanno informato il lavoro compiuto nel Congresso di Napoli del 2001, che ha riformato ed approvato il nuovo Statuto. Dall’osservatorio
privilegiato di garante dello Statuto, è più
facile rilevare lo stato di attuazione dei
progetti innovativi in esso contenuti; ed
il giudizio, a tre anni dall’approvazione,
è sicuramente positivo.
È stata garantita adeguata rappresentanza
ai colleghi transitati alla dipendenza, anche se solo poche Regioni hanno sfruttato le opportunità offerte dalla legge
449/97, continuando ad utilizzare gli
specialisti ambulatoriali mediante il rapporto convenzionale; non solo, a dimostrazione della contraddittorietà degli indirizzi dei nostri governanti, si sta accentuando sempre più la tendenza alla
precarizzazione dei rapporti di lavoro
con contratti di durata solo annuale (se
non più brevi). Laddove la legge 449/97
è stata applicata, le nuove norme statutarie hanno consentito ai colleghi ora dipendenti di essere rappresentati a tutti i
livelli sia provinciale, che regionale e nazionale. Analogamente si stanno aprendo le strutture del sindacato ai giovani a
tempo determinato, così da beneficiare
tutti del loro contributo alla crescita dell’Associazione.
Il secondo obiettivo, mantenere aperto
un canale d’ascolto delle richieste degli
specialisti in attesa di collocamento, si
presenta obiettivamente più difficile, vuoi
per il contesto disaggregato nel quale si
sviluppano queste opportunità di lavoro, vuoi per la difficoltà ad interpretare
le esigenze affatto particolari di chi inizia ad operare nel mondo della specialistica ambulatoriale. Sicuramente rappresenta un settore strategico nel quale
impegnarsi ancor più in futuro, stabiliz-
vato in maniera centralizzata un centro di crioconservazione degli embrioni stessi. All’Iss è affidato invece il compito di definire numero e localizzazione degli embrioni
abbandonati da trasferire, contattare i centri ai fini del trasferimento nella Biobanca e conservare tutti i dati clinici
relativi a ciascun embrione trasferito.
A finanziare il progetto sarà lo Stato con uno stanziamento di 400.000 euro per il 2004 a favore dell’Ospedale
Maggiore e 50.000 euro, sempre per il 2004, a favore
dell’Istituto superiore di Sanità.
zando un momento di dialogo e confronto che, ancor oggi, si sviluppa in modo disomogeneo.
Il terzo obiettivo è di importanza capitale: in questa rivoluzione copernicana
della sanità italiana, passando alle Regioni le competenze in tema di sanità,
cambia radicalmente la tipologia della
trattativa sindacale regionale ed aziendale (non più provinciale) e di conseguenza le competenze delle Segreterie regionali e provinciali. Dalla fase della ex legge 833/78, in cui il compito dei segretari provinciali era di tipo ispettivo e di verifica dell’applicazione della convenzione nazionale, e quello dei segretari regionali di coordinamento e di “localizzazione” di parti assai limitate dell’accordo, siamo passati alla fase devolutiva
attuale con il nuovo ruolo centrale delle
Segreterie regionali chiamate ad un lavoro difficile ma strategico di elaborazione di linee contrattuali regionali che,
da un lato, rendano i medici ambulatoriali protagonisti dei progetti sanitari regionali per il territorio ma, al tempo stesso soddisfino l’interesse comune sindacale di uniformità contrattuale a livello
nazionale, e dall’altro, vengano incontro
alla volontà di parte pubblica (ma anche
dei cittadini?) di rendere il rapporto di
lavoro flessibile alle esigenze regionali e
locali, ma, al tempo stesso, diano garanzie di sicurezza e stabilità lavorativa ai colleghi impiegati.
Infine, dal punto di vista interno, è stata avviata la riorganizzazione della Segreteria nazionale, non solo per aree geografiche, ma per competenze specifiche,
quali il Centro Studi, la Scuola Quadri
sindacali, il Centro Servizi (di consulenza previdenziale e legale), il Centro nazionale di documentazione, anche sfruttando le opportunità offerte da internet
e dal nostro sito web nazionale.
Condividendo alcune perplessità presentate dal Comitato
Centrale della Fnomceo, Sirchia ha confermato “il ruolo
insostituibile che l’Ordine dovrà ricoprire, anche in futuro, di garante della qualità professionale dei propri iscritti”. Il ministro ha già consegnato al presidente della
Fnomceo, Giuseppe Del Barone, una bozza di intervento
normativo nel quale gli Ordini risultino responsabili della
attività di registrazione e certificazione dei crediti, promotori e realizzatori di eventi formativi su aspetti etici e deontologici, nonché responsabili della verifica circa l’attinenza
degli eventi formativi ai criteri di eticità con particolare
riguardo al conflitto di interessi”.
Ecm: Sirchia pronto a potenziare
il ruolo della Fnomceo
I medici di famiglia rinviano
Il ministro della Salute Girolamo Sirchia ha espresso la sua
disponibilità ad aprire un tavolo di confronto con le rap- i giorni di sciopero
presentanze istituzionali della professione medica per mettere a punto alcuni correttivi condivisi, “capaci di rendere
il percorso culturale dell’Educazione continua in medicina
efficace, secondo le aspettative di tutte le componenti
chiamate in causa”.
Al termine delle ultime, positive giornate di trattativa con
la Sisac, i dirigenti della Fimmg dell’Assistenza primaria,
della Continuità assistenziale, dell’Emergenza sanitaria e
della Dirigenza medica territoriale hanno deciso di rinviare lo sciopero previsto dal 5 all’8 ottobre, dopo aver già
di Giuseppe Nielfi*
Sul Centro documentazione vorrei aprire una parentesi. Il processo di costruzione di questo servizio è forse il primo
ad aver beneficiato dei nuovi concetti che
stanno, finalmente, ispirando il mondo
dell’informatica. È la scoperta della “semplicità”; può sembrare ovvio, ma finora
ben poco si è fatto per rendere facilmente
accessibili le fonti di documentazione ed
informazione sul web; per quanto ci riguarda più da vicino siamo passati da un
progetto iniziale di database autonomo
con proprie passwords e motore di ricerca, ad una soluzione tecnicamente più
complessa, ma molto più trasparente e
semplice per l’utente, che implementa il
servizio all’interno del sito Sumai: il processo di autenticazione dell’utente sfrutta quello del sito sumaiweb (con possibilità di accesso automatico, senza dover
ogni volta inserire la password), il motore di ricerca è inserito nel sito stesso,
per cui è sufficiente inserire le parole chiave di ricerca nell’apposita casella, selezionare “ricerca fra i documenti” per ottenere l’elenco dei documenti presenti
nel database e rispondenti alla chiave di
ricerca; i documenti possono poi essere
consultati online o scaricati sul proprio
Pc per l’archiviazione o la consultazione
offline. Semplice ed immediato.
La costruzione di questi nuovi servizi ha
presentato qualche difficoltà, in particolare la scarsità di risorse economiche disponibili. Indubbiamente l’utilizzo delle tecnologie informatiche potrà essere di aiuto
per un contenimento dei costi senza pregiudicare la qualità dei servizi offerti.
Infine, a conclusione del mio mandato,
voglio ringraziare tutti gli associati e i delegati congressuali che mi hanno concesso l’onore e il privilegio di essere presidente della nostra straordinaria assosegue a pag. 5
rinunciato a quelli in programma dal 28 settembre al 1
ottobre.
In un comunicato diffuso lo scorso 30 settembre il segretario generale del sindacato, Mario Falconi, ha spiegato
che “il rinvio è stato determinato dalla rinnovata condivisione di una progettualità tendente a rilanciare l’organizzazione sanitaria territoriale e dal fatto che si sono molto
avvicinate le parti su rilevanti questioni normative quali la
pratica della libera professione, l’orario di studio, le forme
associative ecc”.
La parte pubblica ha intanto messo a disposizione 656
milioni di euro per tutte le convenzioni, comprese pediatria e specialistica ambulatoriale, per gli arretrati del triennio 2001/2003 e per il rinnovo del biennio 2004/2005.
La Fimmg ha comunque confermato gli scioperi di otto
giorni previsti dal 12 al 22 ottobre dei Dirigenti medici
territoriali e dai medici di famiglia, in attesa delle risposte
che il comitato di settore forniranno alla richiesta di un
finanziamento aggiuntivo, tra i 100 e i 150 milioni di
euro, per soddisfare anche il finanziamento dei contributi
previdenziali (passati nel 2004 dal 13 al 15%).
anno IV - settembre 2004 - n. 9 - pagina 4
network
attualità
La discussione intorno alla legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita
Referendum o modifiche?
di Stefano Simoni
Le critiche alla legge approvata pochi mesi fa dal Parlamento si sono trasformate in centinaia di migliaia di firme
che chiedono un referendum popolare abrogativo di questa norma. Si aprono ora due possibilità: modificare la
legge attraverso il dibattito parlamentare, andando incontro alle richieste dei promotori del referendum, oppure
chiamare i cittadini italiani ad esprimersi
interesse del pubblico ai problemi
posti dalla bioetica è in costante aumento. Gli anni ’70 furono quelli
dell’ingegneria genetica, il decennio successivo vide nascere la terapia genica insieme al “Progetto Genoma Umano”, per
finire negli anni ’90, con la clonazione.
L’
Il dibattito sulla legge italiana che regola le tecniche di procreazione medicalmente assistita si inserisce in questo
quadro, dove fioriscono anche sogni,
leggende e incubi.
Certo è che su questi argomenti si mettono in gioco le più profonde con-
Cosa chiedono i Referendum
ue richieste distinte, sulle quali sono state raccolte
separatamente le firme dei cittadini necessarie per
arrivare al referendum.
La prima, sostenuta dai Radicali italiani, mira all’abrogazione totale della legge 40/2004, nella convinzione che sia complessivamente inaccettabile.
La seconda, che aveva visto convergere un ampio
schieramento di forze politichenei Comitati promotori, si articola invece in quattro quesiti abrogativi
che, se fossero sostenuti dal voto referendario, porterebbero ad una sostanziale modifica della legge. I
quesiti riguardano:
• autorizzazione alla clonazione a scopo terapeutico,
D
alla ricerca clinica sugli embrioni e al loro congelamento, per favorire la ricerca scientifica;
• abolizione dei limiti al numero di embrioni da creare in vitro, così da poter compiere, se necessario, più
tentativi di impianto senza dover sottoporre ogni volta la donna alle stimolazioni ormonali e alle manovre per il prelievo degli ovuli; allargamento della possibilità di ricorrere a Pma per le coppie a rischio di
gravi malattie ereditarie;
• eliminazione dei riferimenti ai “diritti del concepito”, per evitare che si aprano conflitti con i diritti della madre;
• autorizzazione alla fecondazione eterologa.
vinzioni di ciascuno, in una dimensione filosofica e religiosa che scompagina anche gli schieramenti politici
tradizionali.
Così, ad esempio, Stefania Prestigiacomo, ministro delle Pari Opportunità, ha espresso le sue perplessità sulla
legge approvata in Parlamento, reclamando invece “una legge leggera, che
fissi paletti condivisi, non l’assenza di
regole ma che affermi la forza di principi”. Ed esiste già una proposta di modifiche alla legge, presentata da Antonio Tomassini, presidente della XII
Commissione Igiene e Sanità del Senato medico e ginecologo, e da Laura
Bianconi, membro della stessa Commissione. Il loro testo prevede la tutela dell’embrione e non del concepito,
l’accesso alle tecniche di Pma anche per
le coppie portatrici di malattie genetiche o infettive trasmissibili; divieto di
crioconservazione degli embrioni, ma
non degli ootidi (ovuli fecondati ma
non ancora embrioni) e sugli ootidi sarebbe, inoltre, possibile una parziale
indagine diagnostica pre-impianto, vietata invece sugli embrioni.
Ma a sostegno della legge attuale si levano anche alcune voci dell’Opposizione, come quella di Giuseppe Fioroni, medico e deputato della Margherita, il quale ritiene che la legge
40/2004 sia stata utilissima “per porre fine ad un far west e ad una deregulation che faceva dell’Italia un paese dove tutto ed il contrario di tutto
era possibile”, pur dicendosi disposto
a ragionare su ipotesi di miglioramento della legge.
Ma ora la questione sul tavolo è se andare o meno al referendum popolare.
Molti temono che la difficoltà della
materia disorienti i cittadini, mentre
altri sono convinti della utilità di aprire su un terreno così importante una
grande riflessione collettiva, lasciando
a ciascuno la possibilità di esprimersi.
La legge 40/2004
Una sintesi dei punti più significativi e quelli più
controversi della legge sulla procreazione medicalmente assistita approvata dal Parlamento nel
febbraio scorso.
Art. 1 - Finalità
Il ricorso alla procreazione medicalmente assistita (Pma) è consentito per favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità umana.
La legge assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito.
Il ricorso alla Pma è consentito qualora non vi
siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere le cause di sterilità o infertilità.
Art. 4 - Accesso alle tecniche
Il ricorso alle tecniche di Pma è consentito solo quando non vi siano altre posasibilità e comunque sempre fornendo documentazione medica.
I principi che regolano l’accesso alle tecniche di
Pma sono:
la gradualità in base alla minore invasività;
il consenso informato;
il divieto di utilizzare tecniche di Pma di tipo
eterologo.
Art. 5 - Requisiti soggettivi
Possono accedere alle tecniche di Pma solo le
coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi.
Art. 6 - Consenso informato
Il medico deve informare la coppia sui problemi bioetici e sui possibili effetti collaterali sanitari e psicologici della Pma. Inoltre, alla coppia deve essere prospettata la possibilità di ricorrere a procedure di adozione o di affidamento.
La volontà di entrambi i componenti della
coppia di accedere alle tecniche di Pma deve
essere espressa per iscritto congiuntamente al
medico responsabile della struttura. La volontà può essere revocata da ciascuno dei soggetti fino al momento della fecondazione dell'ovulo.
Il medico responsabile della struttura può
decidere di non procedere alla Pma, esclusivamente per motivi di ordine medico-sanitario, dando motivazione scritta della decisione.
gittimi o di figli riconosciuti della coppia che
ha espresso la volontà di ricorrere alle tecniche.
Art. 9 - Divieto
del disconoscimento della paternità
e dell’anonimato della madre
Il padre che ha chiesto il ricorso alla Pma non
può chiedere il disconoiscimento di paternità,
neanche nel caso in cui, in violazione delle norme, vi sia stata fecondazione eterologa.
La madre che ha chiesto il ricorso alla Pma non
può reclamare il diritto a conservare l’anonimato.
Nel caso di applicazione di tecniche di tipo eterologo, in violazione del divieto, il donatore di
gameti non acquisisce alcuna relazione giuridica parentale con il nato e non può far valere nei
suoi confronti alcun diritto né essere titolare di
obblighi.
Art.7 - Linee guida
Art. 11 - Registro
Il ministro della salute, avvalendosi dell'Istituto superiore di sanità, e con il parere del
Consiglio superiore di sanità, definisce, con
proprio decreto le Linee guida contenenti
l'indicazione delle procedure e delle tecniche di Pma. Queste Linee guida sono vincolanti per tutte le strutture autorizzate e devono essere aggiornate periodicamente, almeno ogni tre anni.
È istituito, con decreto del Ministro della salute, presso l'Istituto superiore di sanità, il registro nazionale delle strutture autorizzate all'applicazione delle tecniche di Pma.
Art. 8 - Stato giuridico del nato
I nati attraverso Pma hanno lo stato di figli le-
Art. 13 - Sperimentazione
sugli embrioni umani
È vietata qualsiasi sperimentazione su ciascun
embrione umano.
Sono, comunque, vietati:
la produzione di embrioni umani a fini di ricerca o di sperimentazione o comunque a fini
diversi da quello previsto dalla presente legge;
qualsiasi forma di selezione a scopo eugenetico
degli embrioni e dei gameti;
interventi di clonazione;
la fecondazione di un gamete umano con un
gamete di specie diversa e la produzione di ibridi o di chimere.
Art. 14 - Limiti all’applicazione
delle tecniche sugli embrioni
È vietata la crioconservazione e la soppressione
di embrioni.
Le tecniche di produzione degli embrioni, non
devono creare un numero di embrioni superiore a quello strettamente necessario ad un unico e contemporaneo impianto, comunque non
superiore a tre.
Qualora il trasferimento nell'utero degli embrioni non risulti possibile per grave e documentata causa di forza maggiore è consentita la
crioconservazione degli embrioni stessi fino alla data del trasferimento, da realizzare non appena possibile.
È vietata la riduzione embrionaria di gravidanze plurime.
Art. 16 - Obiezione di coscienza
Il personale sanitario ed esercente le attività sanitarie ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure per l'applicazione
delle tecniche di Pma se afferma la propria
obiezione di coscienza con preventiva dichiarazione.
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congresso
network
Cosa vuol dire essere un sumaista
L’orgoglio di appartenenza
di Luigi Sodano*
Le vicende personali si intrecciano alla storia professionale,
in un percorso che costruisce un’identità sempre più forte. Il direttore della Scuola quadri del Sumai
ripercorre le tappe fondamentali della specialistica ambulatoriale
uando nel 1990 sono diventato titolare di specialistica ambulatoriale, credevo di aver raggiunto un
obiettivo fondamentale e definitivo della mia vita professionale. Infatti mentre
i miei compagni di liceo si laureavano e,
grazie a scelte di studio evidentemente
più oculate riuscivano a trovare rapidamente una occupazione o addirittura po-
Q
citore, ritrovarmi titolare di ore nella branca in cui mi ero specializzato fu un momento di felicità immensa.
Improvvisamente e senza, soprattutto,
aver chiesto niente a nessuno mi ritrovai a poter lavorare in una area che in
quel momento era da tutti considerata
tra le privilegiate del Servizio sanitario
nazionale, sia dal punto di vista econo-
tevano permettersi di scegliere tra varie
opportunità, per me, dopo i lunghi anni dedicati agli studi prima per la laurea
e poi per la specializzazione, dopo gli anni di frequentazione volontaria della clinica universitaria prima e di un reparto
ospedaliero poi, dopo anni di sostituzioni
nella medicina generale o nella guardia
medica e per ultima nella stessa specialistica, dopo incarichi provvisori per il rinnovo dei quali si doveva penare appresso agli allora presidenti di Usl, ma soprattutto dopo vari concorsi in cui chissà perché ero sempre idoneo ma mai vin-
mico che dal punto di vista professionale per la indubbia autonomia ed indipendenza di cui gli specialisti ambulatoriali godevano. Come credo abbiano fatto tutti, anche io immediatamente mi iscrissi al Sumai più per un senso
di doverosa riconoscenza che per una
motivazione sindacale o politica che al
momento non vedevo.
Si può immaginare che cosa successe nella mia mente quando alla fine del 1992
uscì la fatidica Riforma 502 che letteralmente cancellava dal Ssn la specialistica
ambulatoriale e non chiariva bene, o for-
segue da pag. 3
ciazione in questi quattro anni e di aver potuto lavorare attivamente all’elaborazione dello Statuto attuale, che, ritengo,
ha posto le basi per il rilancio dell’associazione negli anni a
venire.
Termino perciò affidando queste note all’attenzione dei no-
se si capiva benissimo ma non ci volevamo credere, che fine avrebbero fatto gli
specialisti in servizio. Infatti mentre i vari professori e cattedratici universitari che
avevano ore specialistiche fuggivano nei
loro istituti, mentre i vari ospedalieri rientravano a tempo pieno negli ospedali, mentre i pensionati che erano venuti
a svernare nell’area si godevano gli ultimi stipendi prima di godere della pensione che comunque avevano maturato,
io che ero tra i più giovani specialisti, sposato con una figlia piccola e con un mutuo da sostenere, mi trovai da un giorno
all’altro un’altra volta con l’incertezza del
mio futuro lavorativo.
La prima cosa che mi venne in mente
da fare fu, ovviamente, di rivolgermi a
quel Sindacato a cui ero iscritto ma al
quale non avevo avuto fino a quel giorno nessun motivo di rivolgermi. Devi
dire che gli amici del Sumai di allora
mi furono molto vicini, come naturalmente lo furono con tutti coloro che
in quel momento si ritrovarono nella
mia stessa situazione, ed insieme a loro cominciò il lungo cammino che ci
ha portato al 2004, alla trattativa per la
stipula dei nuovi Accordi Nazionali e
Regionali che finalmente dovrebbero
riaprire quell’area che un insipiente ministro ed alcuni scriteriati funzionari
ministeriali di quell’ormai lontano 1992
volevano affossare.
Non voglio stare qui a ricordare tutti i vari passaggi e le battaglie che il Sumai ha
fatto in questi anni, cosa che ho tra l’altro già fatto in altre occasioni, ma quello
che oggi voglio sottolineare è che quello
che feci io all’epoca, cioè legarmi al Sindacato al di là della semplice iscrizione,
fu fatto da tanti colleghi ed è stato ciò che
ha dato al Sumai la forza materiale e morale di superare le difficoltà che in questi
anni si sono frapposte al giusto desiderio
della nostra categoria di aver quel “posto
al sole” che si merita nel nostro tormentato Servizio sanitario nazionale.
Un Servizio sanitario che sicuramente ha
tanti problemi e tanti difetti da correggere ma che ha comunque in questi venticinque anni assicurato ai cittadini italiani il diritto alla tutela della salute così
come sancito dalla Costituzione e lo ha
fatto anche attraverso la specialistica ambulatoriale territoriale che ha consentito
ai cittadini di usufruire vicino ai propri
luoghi di vita o di lavoro dell’aiuto di medici, validi e motivati. Un Servizio sanitario che, qualunque cosa se ne dica, ancora oggi è considerato il secondo nel
mondo e al quale gli specialisti ambulatoriali sono orgogliosi di appartenere e
che, attraverso il loro sindacato, sostengono in tutte le sedi istituzionali in cui è
possibile far sentire la propria voce.
Un orgoglio che viene da quel 1992,
quando tutti gli specialisti, in dispregio
dei tanti sciacalli che volevano il Sumai
morto insieme alla specialistica, rimasero legati al Sindacato e con esso portarono avanti la battaglia per la sopravvivenza dell’area.
Oggi l’area è viva e vegeta, ma si sono
anche risvegliati gli sciacalli che vorrebbero pescare nella nostra area per i propri tornaconti personali. I giovani entrati nell’area in questi anni sono quelli
che più di tutti devono stare attenti a
questi individui e sono quelli che più di
tutti devono capire l’importanza dell’unità della categoria nel Sumai, categoria
che, probabilmente unica nel mondo, è
arrivata ad identificarsi con il sindacato
che la rappresenta al punto da essere definita dei sumaisti.
I giovani sono il nostro futuro, ma sono ancor di più il loro stesso futuro e come dieci anni fa i più giovani di allora
si sono legati al sindacato ed insieme ad
esso sono riusciti a tenere in vita la categoria per tutti questi anni arrivando,
addirittura, a creare i posti di lavoro proprio per questi colleghi, questi devono
prendere coscienza di essere sumaisti e
devono lavorare nel Sumai e con il Sumai perché tutti insieme si cresca.
Una crescita per noi stessi, ma anche per
il cittadino che quotidianamente si rivolge allo specialista per un conforto ai
suoi problemi di salute e che nello specialista sumaista trova una risposta altamente professionale ma al contempo
umana e solidale.
* Direttore Nazionale
Scuola Quadri Sumai
Lo Statuto, uno strumento “vivo”
stri associati e dei delegati sindacali, per una riflessione sull’attualità della nostra carta statutaria e sulla “perfettibilità”
dei meccanismi costitutivi provinciali, regionali e nazionali, in essa delineati. Lo Statuto è uno strumento vivo che ci
permette di rispondere in modo adeguato alle sacrosante ri-
chieste dei nostri associati e di reggere il confronto, spesso
serrato, con le istituzioni pubbliche della sanità italiana, in
perenne e spesso contraddittoria evoluzione. È un nostro dovere mantenerlo vivo e vitale.
*Presidente Sumai
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network
scienze
Poca scienza alla XV Conferenza internazionale Aids
“Access for all”: farmaci e non solo
di Riccardo Tomassetti
Ci si scontra su questioni economiche e politiche al più
grande appuntamento mondiale sull’Aids.
Con l’obiettivo comune di fronteggiare un’epidemia
che ormai minaccia tutto il pianeta. E che richiede una
risposta massiccia ma ancora lontana
ppena il 7% degli oltre 6 milioni di persone infette che nei paesi in via di sviluppo ne avrebbe
immediatamente bisogno riceve i trattamenti anti-Aids disponibili nelle ricche nazioni occidentali. Più che delle
questioni scientifiche è di questo mancato accesso alle terapie che si sono occupati gli oltre 17 mila delegati che a
luglio scorso si sono riuniti a Bangkok,
in Thailandia, per la XV Conferenza
internazionale Aids.
Un appuntamento mondiale che però
assomiglia poco alle usuali conferenze
mediche, proprio per l’attenzione che
si presta a questioni che solitamente
non riescono ad affermarsi tra le varie
sessioni scientifiche. Ma che in questo
caso la fanno da padroni, tanto che
l’International Aids Society, la società
scientifica che organizza questi convegni ha deciso, da qualche anno, di dedicare un altro appuntamento mon-
A
diale agli aspetti più propriamente legati alla patogenesi e al trattamento
dell’Hiv.
Asia, la nuova emergenza
“Access for all” è lo slogan della conferenza e anche la sfida lanciata al
mondo intero da un continente che
presto si troverà ad affrontare una vera emergenza sanitaria. Non solo l’Africa infatti ma anche l’Asia, con 7,4
milioni di persone infette, rischia di
venire messa in ginocchio da questa
epidemia. Oltre un milione i sieropositivi cinesi (ma si stima che raggiungeranno quota 10 milioni entro la fine del decennio), più di cinque milioni gli indiani (sul punto di superare il triste primato del Sudafrica). Un’epidemia che si diffonde tanto attraverso rapporti non protetti, soprattutto
eterosessuali, quanto tramite lo scambio di siringhe (in alcune regioni la
prevalenza di Hiv tra chi fa uso di sostanze endovena raggiunge il 75%).
Questione di soldi
Quali le soluzioni? Naturalmente non
c’è identità di vedute su questo punto.
Anche se tutti concordano sulla necessità di avere maggiori fondi. Insomma servono soldi, come vanno ripetendo tutte le organizzazioni non go-
News
A scuola dall’idraulico
malattia invalidante che fa perdere in media a chi ne soffre quasi 20 giorni lavorativi all’anno: il 68% del camSi chiama Merci (Mechanical Embolus Removal in pione ha infatti dichiarato che durante gli attacchi non
Cerebral Ischemia) il nuovo dispositivo appena approvato solo non riesce a lavorare o a studiare ma addirittura ha
dalla statunitense Fda per la rimozione di emboli cerebra- difficoltà a eseguire semplici attività come guidare l’auli in persone colpite da ischemia.
tomobile, fare sport o uscire con gli amici. Con il conSi tratta di un dispositivo elettronico estremamente sofi- seguente e immaginabile impatto emotivo che ciò comsticato che però, come spiegano dalla Concentric porta: la metà del campione riferisce senso di impotenMedical, la piccola impresa della Silicon Valley che lo pro- za, frustrazione e forte stress che influiscono pesanteduce, non è altro che una sorta di versione miniaturizzata mente sul tono dell’umore. Ma come si curano gli intere riveduta dello strumento impiegato dagli idraulici per vistati? Il 70% del campione assume farmaci prescritti
liberare i tubi intasati. E infatti il criterio è proprio quel- dal medico ma quasi un quarto integra la terapia con
lo di rimuovere dal cervello i pericolosi grumi di sangue farmaci da banco. Segnale inequivocabile, hanno riferiche vengono raggiunti, trattenuti e infine rimossi dalla to gli esperti della European Federation Neurological
punta del dispositivo guidato fino al cervello a partire da Societies nel corso del congresso durante il quale è stato
un’arteria inguinale. Il dispositivo, sperimentato su 141 presentato il sondaggio, che c’è una diffusa insoddisfapazienti in 25 centri medici, compresa la University of zione sulle terapie in uso. Ma quasi nessuno ne parla con
California at San Francisco (Ucsf ), avrà un prezzo com- il proprio medico che non solo potrebbe modificare la
preso tra 3 e 3,5 mila dollari.
terapia ma anche proporre un trattamento preventivo
per ridurre il rischio di crisi. È quanto promette di fare
il topiramato, farmaco noto per il trattamento dell’epiPrima che scoppi
lessia, che ha recentemente ottenuto l’approvazione per
il mal di testa…
il trattamento profilattico dell’emicrania in 22 Paesi (ma
Troppo spesso sottovalutata dagli stessi pazienti che ne non ancora in Italia). Attacchi ricorrenti di emicrania
soffrono, l’emicrania è ancora trattata, in una grande che interferiscono con le attività quotidiane, episodi frepercentuale di casi, in maniera inadeguata. È quanto quenti che si verificano più di tre volte al mese, terapie
emerge dall’indagine “The migrane experience survey” sintomatiche non tollerate, inefficaci o controindicate
che ha coinvolto 2.000 pazienti di dieci Paesi europei. E sono i criteri previsti dalle linee guida Usa per proporre
non si tratta di un semplice mal di testa ma di una vera un trattamento preventivo. Nonostante ciò, ricordano
dal congresso, l’80% dei pazienti che rientrano in questi
criteri non riceve alcun trattamento preventivo.
Tutto il peso delle parole
Saper parlare ai propri pazienti: non un’abilità innata ma
una professionalità da apprendere attraverso un training
condotto con una metodologia specifica. È questa la
convinzione che ha spinto l’ospedale Sant’Andrea di
Roma, in collaborazione con la Regione Lazio e con il
contributo di Novartis, a organizzare il workshop “La
comunicazione medico-paziente nel cancro avanzato”.
Due gli esperti che, forti dell’esperienza accumulata
negli Stati Uniti, sono stati chiamati a insegnare a 14
primari responsabili di altrettante strutture oncologiche
tutte le tecniche per riuscire a dire la verità ai propri
pazienti senza distruggere le speranze. “Si tratta del
primo corso del genere in Italia” ha spiegato Anna
Costantini, responsabile del settore di psiconcologia del
Sant’Andrea di Roma, “che si avvale di tecniche psicologiche basate anche sul gioco di ruolo per mettere i medici in condizione di entrare davvero ‘nei panni di chi soffre’ e comprendere cosa può accadere nella mente di una
persona colpita da una grave malattia”. È infatti dal
momento stesso in cui viene comunicata la diagnosi che
prende il via e si forgia la relazione tra medico e paziente. Una relazione basata sulla stima e la fiducia reciproca
nella quale il paziente deve riuscire a sentire il proprio
medico non solo come un alleato nella lotta contro il
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scienze
vernative che da anni
si muovono tra mille
difficoltà per cercare
di rendere meno
drammatica la situazione nelle regioni più
colpite.
Insufficiente il finanziamento al Global Fund, il
Fondo globale per la lotta ad Aids, malaria e tubercolosi che finanzia
progetti locali in centinaia di Paesi. Nel 2001 i
Paesi del G7 si erano impegnati a raggiungere entro il
2005 un finanziamento “a regime” di
10 miliardi di dollari l’anno, considerato il minimo indispensabile per mettere in campo una risposta adeguata.
Ma siamo ancora ben lontani da questa cifra: finora sono stati materialmente raccolti solo poco più di 2 miliardi di
dollari e pochi altri sono quelli che i 7
grandi si sono impegnati a versare. E
così, all’indomani dell’apertura dei lavori, i capi di stato dei sette paesi più
ricchi del mondo sono stati presi di mira dagli attivisti di Act-Up. Grandi ritratti di Bush, Blair, Berlusconi e dei loro colleghi del G7 sono stati simbolicamente imbrattati del “sangue” di tutti i sieropositivi destinati a morire senza un intervento tempestivo da parte di
quelle uniche nazioni al mondo che possono concretamente fare qualcosa per
cambiare la situazione.
Una forma di protesta inequivocabile
che ha messo altrettanto chiaramente
in luce la vera natura di questo appuntamento mondiale: la partita si
gioca ormai tutta sul piano politico ed economico.
Alleanze inedite
Insomma una conferenza
costretta a occuparsi dei
grandi e dei loro giochi di
potere. Ma, forse proprio per
questo, è risultata invece la
conferenza della gente comune. Al di
là delle proteste e delle rivendicazioni,
il popolo dell’Aids si è infatti incontrato tra i corridoi del centro congressi di Bangkok. Ed era palpabile la voglia di creare un patrimonio comune,
di sentirsi una vera “comunità”. Gli attivisti occidentali si sono alleati con pazienti e attivisti dei paesi in via di sviluppo per dare ancora più forza alle loro richieste, dimostrando inoltre una
crescita dell’intero movimento di protesta, svincolato dalle questioni locali
e dai problemi strettamente legati ai
farmaci, come si addice a un movimento globale che affronta ormai l’epidemia in un’ottica più ampia. E così i rappresentanti dell’Eatg (European
cancro ma anche come un suo sostenitore nell’affrontare
la disperazione e il sentimento di impotenza che normalmente si accompagnano a una tale diagnosi. E per
ottenere questo, assicurano gli esperti, è necessario ‘dire
la verità in modo terapeutico’ senza causare depressione
o ansia ma per riuscire a dare al paziente quell’autonomia decisionale necessaria per affrontare al
meglio la malattia. “I medici sanno bene che le
parole hanno un peso – ha concluso Costantini
– ed è per questo che bisogna imparare a usarle bene”.
Cerotti che curano
Non solo proteggono la ferita dai pericoli esterni ma accelerano anche la
guarigione dei tessuti lesi riducendo
sensibilmente il rischio che rimangano cicatrici visibili. È quanto
promettono i nuovi cerotti biologici che si apprestano a invadere il mercato. Alcuni sfruttano
tecniche estremamente sofisticate e sono ancora in fase
di sperimentazione, come
quello appositamente
messo a punto per guarire le lesioni dovute a
bruciature severe e
Aids treatment group) si schierano a
fianco dei tossicodipendenti thailandesi (e non solo) nel condannare la criminalizzazione dell’uso di sostanze che
spinge nella clandestinità (lontani da
qualsiasi programma di assistenza e prevenzione) proprio coloro che hanno
più bisogno di sostegno. Una situazione grave che vede proprio i tossicodipendenti esclusi dalla maggior parte
dei programmi di trattamento, soprattutto in Asia, Russia e America latina, dove invece rappresentano la maggioranza delle persone alle prese con
l’infezione.
Oltre i farmaci
Ma la maturità e la compattezza della
“comunità” si era vista già dal primo
giorno. La grande, colorata e affollatissima marcia che ha preceduto l’apertura ufficiale del congresso ha infatti visto protestare fianco a fianco i
sieropositivi thailandesi con i pazienti
e gli attivisti di tutto il mondo. Per
chiedere a governi e istituzioni di tenere fede agli impegni presi e abbattere le barriere che ancora ostacolano l’accesso alle cure per i sieropositivi dei
paesi meno ricchi. Ma, oltre ai farmaci generici, gli slogan urlati tra i viali
del centro congressi di Bangkok chiedevano anche aghi puliti e preservativi. Insomma è ormai chiaro che per
ulcere croniche. Si tratta di un cerotto che utilizza le stesse cellule di pelle della persona infortunata: prelevate da
una zone del corpo sana, le cellule opportunamente moltiplicate vengono trasferite nella matrice del cerotto, un
dischetto a base di polimeri che sostituisce la garza dei
cerotti tradizionali. Per le piccole lesioni o per le
ferite post-operatorie, alla Stanford
University School of Medicine sono
invece stati sperimentati con successo dei dispositivi a base di silicone
e vitamine che prevengono la formazione di cicatrici anomale.
Questi prodotti tecnologicamente
più avanzati andranno quindi ad
affiancarsi alle novità già sul mercato
come il cerotto liquido, da poco disponibile anche in Europa, studiato per la
guarigione di piccole ferite e abrasioni, il
quale, una volta spalmato sulla ferita, resiste all’acqua per giorni. O i prodotti (cerotti e gel naturali) a base di aloe vera che favoriscono l’idratazione e la guarigione dei tessuti lesi da scottature e ferite.
Spese da ridurre all’osso
Costano complessivamente circa 3.250 milioni di
euro ogni anno gli oltre 300 mila italiani alle prese
con l’artrite reumatoide. Ma, come denuncia Roberto
network
fronteggiare adeguatamente questa epidemia è necessario un approccio a 360
gradi, che torni anche a valorizzare il
ruolo fondamentale della prevenzione.
Non basta portare i farmaci.
E inevitabilmente il discorso si allarga
anche a tutte le questioni strutturali
che rendono intere nazioni (o fasce particolari della popolazione) più vulnerabili all’infezione da Hiv, quali il debito pubblico, la migrazione nelle aree
urbane, il lavoro stagionale e migratorio e le disparità sofferte dalle donne.
Questioni non più trascurabili se si
vuole realmente tentare di fronteggiare adeguatamente questa epidemia. E
se si vuole che “Access for all” non resti l’ennesimo slogan vuoto di un’altra
conferenza mondiale.
Marcolongo, direttore dell’Istituto di reumatologia
dell’Università di Siena, la maggior parte di tali costi vengono dalla mancanza di tempestività nella diagnosi di
questa malattia invalidante. Infatti tre pazienti su dieci,
di quelli che vengono indirizzati a uno dei 50 centri specializzati presenti su tutto il territorio italiano entro le
prime 12 settimane dall’insorgenza dei sintomi, riescono
a ottenere una remissione completa della malattia.
Eppure solo due pazienti su sei si curano in tali centri: gli
altri si disperdono e non ricevono né diagnosi né cure
adeguate. Con il rischio di non riuscire più ad arrestare il
decorso prima che provochi invalidità. Ma per ridurre
l’impatto della malattia e permettere ai pazienti di condurre una vita normale occorre contrastare tempestivamente il processo infiammatorio a carico delle articolazioni che causa dolore, gonfiore e rigidità alle articolazioni. A tale scopo da quest’estate è disponibile anche in
Italia il primo anticorpo monoclonale completamente
umano per il trattamento dell’artrite reumatoide. Si chiama adalimumab e appartiene alla classe degli anti-Tnf,
cioè è in grado di bloccare il tumor necrosis factor, la
proteina responsabile di questo processo infiammatorio.
Iniettato sottocute ogni due settimane, adalimumab
combatte l’infiammazione e blocca i processi degenerativi delle articolazioni tipici di questa malattia. Il farmaco,
prodotto da Abbott, è indicato in Europa per il trattamento dell’artrite reumatoide attiva da moderata a grave
in pazienti adulti che non abbiano tratto benefici dai farmaci tradizionali.
anno IV - settembre 2004 - n. 9 - pagina 8
network
regioni
Le novità per la Specialistica ambulatoriale Interna nel Veneto
S.a.i.: la risorsa del futuro
a Regione Veneto ha investito molto nella Specialistica ambulatoriale interna. Grazie alla sensibilità,
all’intelligenza e alla lungimiranza dell’Assessore regionale alla Sanità e dei
Dirigenti regionali del Dipartimento
socio-sanitario l’area, in questi anni, ha
subito una grossa espansione.
Il Veneto, per la sua stessa conformazione geografica che comprende zone
montane, piccole isole e zone lagunari, bene si prestava all’uso di uno strumento così flessibile e duttile.
Dopo l’accordo regionale (v. Medical
Network n.5/03, ndr), il primo nella
storia della Specialistica ambulatoriale
interna, si è concordato l’orientamento regionale d’intesa con il Sumai Veneto definendo alcuni punti:
• il coinvolgimento degli specialisti ambulatoriali interna (Sai) nel governo
della medicina convenzionata;
• la responsabilizzazione degli stessi Sai
in funzione di obiettivi di salute predefiniti;
• l’individuazione delle risorse (non solo economiche) per sostenere questo
processo innovativo
• la volontà delle parti – Regione, Aziende Ulss e organizzazioni sindacali di
categoria – per consentire l’espansione dell’area allo scopo di decentrare
L
l’offerta di attività specialistica e per
utilizzare tale strumento evitando il
ricorso improprio alle strutture di
pronto soccorso o di ricovero.
Dall’intesa raggiunta a livello regionale è scaturito quindi l’enorme incremento dell’attività. Si è passati infatti
dai circa 572 incarichi a tempo indeterminato, in essere al 2000, ai circa
271 incarichi a tempo determinato, secondo il protocollo aggiuntivo, che
sommati ai precedenti danno un totale di 843 incarichi, pari a circa 13.750
ore settimanali di incarichi a tempo indeterminato e circa 4.000 ore settimanali di incarichi a tempo determinato.
Dati rilevati grazie all’istituzione, da
parte della Regione Veneto, dell’anagrafe degli Sai.
In seguito all’accordo regionale si sono
avviate le trattative per gli accordi aziendali, purtroppo conclusi solo in alcune
Ulss. Tali intese hanno permesso di
sfruttare la flessibilità operativa degli
specialisti ambulatoriali per facilitare
l’integrazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta
nell’area delle cure primarie. Si sono individuati i responsabili di branca, con
la funzione di referenti tecnici e trait
d’union tra gli specialisti e i Direttori
di distretto.
Diaberet
®
30 capsule
di origine vegetale
Oligopin 50 mg
Coenzima Q10 20 mg
Vitamina E 30 mg
di Pio Attanasi*
È stato istituito il fondo aziendale per
l’assistenza specialistica ambulatoriale interna, costituito con risorse certe e definite e con risorse derivanti dai processi
di razionalizzazione del servizio regionali. Si sono attivati in molti distretti le
Ucad (ufficio di coordinamento delle attività distrettuali) il cui rappresentante
degli specialisti è stato individuato dai
Direttori di distretto d’intesa col Sumai.
Poiché non tutte le Aziende Ulss hanno attuato gli accordi, la Regione, in
accordo con le organizzazioni sindacali, ha istituito un osservatorio regionale con l’apporto tecnico della facoltà di
Economia di Ca’ Foscari.
Con l’accordo regionale è stato previsto l’ingresso degli specialisti nel sistema regionale della formazione permanente, già programmato nel 1997 solo
per i Mmg e per i Pls. Tale accordo ha
previsto l’ingresso di due commissari
in rappresentanza degli Sai, designati
dal Sumai regionale.
Nel 2003 la Regione ha finanziato con
130.000,00 € la formazione di 40 animatori, inseriti successivamente nell’albo regionale. In seguito si è tenuto
un corso di Bls-D, con l’attribuzione
di 8 crediti Ecm, in cui i 40 animatori
insieme ai docenti hanno formato tutti gli Sai della regione.
Nel 2004 la Regione ha finanziato un
nuovo evento formativo per un pari
importo.
Si sono avviati numerosi progetti interessanti in diverse Aziende Ulss.
Ne cito uno che ritengo abbastanza innovativo: l’Ulss 12 Veneziana ha attuato
una campagna di prevenzione chiamata
“La salute viaggia in camper”. Si è voluto dare agli assistiti un’offerta plurispecialistica (pneumologia, cardiologia, dermatologia, oculistica, otorinolaringoiatria, scienza dell’alimentazione e endocrinologia) decentrata sul territorio a bordo di un camper itinerante. L’iniziativa
ha avuto un grosso successo, sono state
effettuate moltissime visite (circa 100/150
per ogni uscita) e l’utenza ha molto apprezzato tale iniziativa. Proprio in quest’ultimo periodo la Regione, in accordo
con le organizzazioni sindacali, si sta attivando per rivedere gli accordi regionali e per avviare la futura programmazione di tutta l’area convenzionata.
Vorrei infine ricordare che solo la Regione Veneto ha istituito e finanziato
il Centro regionale di riferimento delle cure primarie, di cui fanno parte
Mmg, Pls e Sai per valorizzare tutta l’area convenzionata.
*Segretario provinciale Sumai
di Venezia
pagina 9 - anno IV - settembre 2004 - n. 9
legge
network
La consulenza legale del Sumai
Quando il medico sbaglia…
e risarcisce
a cura di Tommaso Betti, Giuseppe Leotta e Giovanni Petrillo
Gli errori medici sono un argomento estremamente attuale. Il documento “Risk management in Sanità.
Il problema degli errori” prodotto dalla Commissione sul rischio clinico analizza questo tema delicato.
Chirurgia estetica:
“soddisfatti o rimborsati”
non basta
Anche un intervento estetico non riuscito non può essere risarcito integralmente
con il classico “soddisfatti o rimborsati”. Il
paziente che non ottiene il risultato promesso dal chirurgo plastico soffre conseguenze, materiali e psicologiche, che gli
danno diritto ad essere rimborsato per tutti i danni morali e patrimoniali causati dall'operazione fallita o mal riuscita e da quella che eventualmente dovrà affrontare per
riparare all’errore, e non alla sola restituzione della parcella medica. La Suprema
Corte ha, infatti, accolto il ricorso di una
paziente romana contro la sentenza della
Corte d’Appello di Roma che in un caso
simile le aveva riconosciuto il diritto al rimborso alle sole spese sostenute per l’intervento estetico non perfetto. di riduzione
del seno, in modo insoddisfacente.
Una ricerca sugli errori
in sanità
“Risk management in Sanità. Il problema degli errori”, questo il titolo della ricerca che analizza il tema del rischio clinico fornendo una raccolta di
riflessioni e raccomandazioni utili agli
operatori che lavorano in ambiente sanitario. Il documento è stato prodotto dalla Commissione tecnica sul Rischio Clinico, istituita nell’ambito delle attività avviate dal ministero della
Salute in tema di Qualità dei servizi sanitari. La ricerca è composta da una
parte a carattere generale ed una più
specifica, dove sono presi in esame alcuni dei numerosi aspetti critici dell’assistenza sanitaria: il rischio clinico
da farmaco, gli errori nella medicina
di laboratori, la sicurezza nell’uso del
sangue, il rischio nelle attività diagnostiche e nelle procedure invasive, la co-
municazione, le tecnologie per la riduzione del rischio di errori.
Gli errori medici sono un argomento di
estrema attualità ma è stato bloccato in
Parlamento un Ddl che “obbliga ospedali pubblici e privati a stipulare un’assicurazione per responsabilità civile dei
danni provocati ai pazienti dal proprio
personale sanitario, medico e non medico, per poter proseguire l’attività”.
Sembra che tale iniziativa sia conseguente
a “pressioni” delle compagnie di assicurazioni che in tal caso avrebbero meno
potere di stipula della polizza.
Il principale nodo da sciogliere del Ddl
sta proprio nell'aver subordinato la prosecuzione dell'attività della struttura
alla stipula dell'assicurazione: troppe
aziende hanno in sospeso anche i rinnovi di vecchie polizze a causa dei costi proibitivi imposti dalle compagnie.
Secondo le cifre registrate dall’Ania nel-
Consulenza Legale On Line
sul sito
È stato attivato un nuovo servizio di consulenza legale on line prestato dal Sumai a titolo gratuito
agli iscritti al sindacato.
Modalità
di funzionamento
del servizio
1. È necessario compilare il modulo preformato.
2. Il sindacato si riserva di accettare le richieste di consulenza pervenute e, solo in tale caso, invierà un messaggio di posta elettronica contenente il parere legale al quesito, il nome dell’avvocato responsabile
e l’indicazione di quando quest’ultimo può essere reperibile presso il
sindacato.
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l’ultimo rapporto, tra il 1994 e il 2002
le denunce per colpa professionale sono
aumentate del 148% (da 3.150 a 7.800)
e il relativo costo medio dei sinistri del
21%; le denunce contro le strutture sanitarie sono cresciute del 31%, il costo
medio dei sinistri del 67 per cento.
La reazione delle imprese è stata: aumento dei premi (fino a 5-6mila euro
l'anno) e trasformazione delle condizioni di copertura (franchigie, scoperti, massimali ridotti, claims made). Ma
comunque, nel 2002, per ogni 100 euro di premi incassati, le compagnie
sembra che abbiano sostenuto spese ed
esborsi per risarcimenti pari a 180 euro per la responsabilità professionale
medica e a 240 per quella delle strutture sanitarie.
Secondo, poi, l’Associazione medici accusati ingiustamente di malpractice
(Amami), ogni anno ci sarebbero
47mila cause pendenti, penali o civili,
e 15mila-18mila camici bianchi citati
in giudizio. Due processi su tre, però,
si risolverebbero con un’assoluzione. Il
condizionale è d’obbligo: in realtà non
esistono ancora dati certi.
L'unica indagine sistematica è quella
condotta dall’Osservatorio nazionale sulla malpractice medica istituito presso
l’Università di Napoli, che coinvolge altri dieci atenei. Finora i procedimenti
censiti non superano il centinaio, ma i
risultati sono già significativi perché confermano la classifica degli specialisti più
esposti (ginecologi, chirurghi e ortopedici). E perché in oltre il 70% dei casi
segnalati è stata riconosciuta la responsabilità del professionista.
anno IV - settembre 2004 - n. 9 - pagina 10
network
previdenza
Le modifiche apportate dai ministeri vigilanti per i colleghi passati alla dipendenza
Nuova aliquota di rendimento
per gli ex ambulatoriali
a cura di Paolo Quarto
Q
I ministeri del Lavoro e dell’Economia hanno richiesto all’Enpam di modificare
il coefficiente di rendimento per il calcolo della pensione
me convenzionale è del 22% (di cui il 9% a carico
del Servizio sanitario nazionale). Appare, pertanto,
evidente che l’onere della maggiore contribuzione non
ricade sul professionista, ma sulla pubblica amministrazione (in veste di datore di lavoro); l’incremento
del rendimento pensionistico non è quindi giustificael n. 3 di Medical Network pubblicato nel mese
zioni versate prima del passaggio alla dipendenza ad alito da un maggiore esborso in termini di contribuziodi marzo 2004, abbiamo dato notizia dell’apquote più basse).
ne richiesta all’iscritto;
provazione, da parte del Consiglio di AmminiSull’entità di tale rendimento i ministeri vigilanti hanc) la fissazione di un coefficiente di rendimento partistrazione dell’Enpam, di una apposita regolamentaziono formulato le seguenti osservazioni:
“a)la fissazione di un’aliquota di rendimento del 3,6%
colarmente elevato appare, peraltro, sconsigliabile in
ne diretta a disciplinare il rapporto previdenziale degli
annuo appare asistemica in quanto fortemente squiliriferimento alle esigenze di mantenimento dell’equiex colleghi ambulatoriali passati a rapporto di dipenbrata in confronto ai coefficienti applicati nel regime
librio finanziario delle gestioni nel medio e lungo pedenza che hanno optato (o che opteranno in futuro)
generale, in cui vige l’aliquota del 2% annuo. Per quanriodo; in particolare, dalle tabelle attuariali allegate
per l’Enpam, per mantenere cioè l’iscrizione al Fondo
to riguarda la Cassa pensioni sanitari dell’Inpdap, presalla delibera (che si riferiscono a proiezioni a gruppo
Speciale per i medici Ambulatoriali.
so cui è assicurata la maggioranza dei medici dipenchiuso), risulta, infatti, che la spesa per pensioni tenLa delibera adottata dal Consiglio di Amministrazione
denti dal Servizio sanitario nazionale, per gli anni made a superare le entrate contributive – per entrambe
fu inviata per la ratifica ai ministeri vigilanti (ministeturati dopo il 31 dicembre 1994 si applica il 2%. Per
le gestioni interessate – a decorrere dal 2019; a dero del Lavoro e delle politiche sociali e ministero deli periodi precedenti si considera un’aliquota di rendicorrere dal 2027 verrebbe meno la copertura. Ciò rapl’Economia e delle finanze), i quali pur recependo, pramento crescente che, a partire dallo 0,591% per il pripresenterebbe un ulteriore elemento di squilibrio proticamente senza fare obiezioni, l’articolato proposto dalmo anno di contribuzione, si incrementa per raggiunprio nel periodo (dal 2019 in poi) in cui l’Enpam
l’Enpam, hanno richiesto di modificarlo, riducendo l’agere il livello del 3,6% solo al trentanovesimo anno. È
mostra, come risulta dai precedenti bilanci tecnici,
liquota di rendimento da riconoscere per gli anni sucin ogni caso previsto che il rendimento complessivo non
una situazione preoccupante”.
cessivi al passaggio alla dipendenza, per i quali il Servipossa superare il 100% dopo quaranta anni di contrizio Sanitario Nazionale versa o verserà all’Ente contriL’Ente di Previdenza è stato quindi invitato a riformubuzione;
buzioni previdenziali del valore complessivo del 32,35%
lare la deliberazione del regolamento, tenendo conto
b) l’aliquota contributiva dovuta all’Enpam è stata ade(rispetto al 22% versato per gli Specialisti ambulatoriali
delle considerazioni prima esposte.
guata a decorrere dalla data di passaggio al rapporto
convenzionati o al 22,5% degli addetti alla Medicina
Del problema è stato quindi investito l’attuario dell’Ente,
di lavoro dipendente, in misura identica a quella apdei Servizi).
professor Giuseppe Orrù, che ha rideterminato il coefplicata per la Cassa pensioni sanitari dell’Inpdap, paL’Enpam aveva formulato il regolamento prevedendo
ficiente di rendimento nel 2,90%, in luogo del 3,60%.
ri al 32,35%, di cui 8,55% a carico del lavoratore e
un’aliquota di rendimento del 3,60% (determinato in
• Con tale modifica, pertanto, il calcolo della pensione
23,8% a carico del datore di lavoro pubblico. L’alibase ad un calcolo proporzionale con il coefficiente di
degli ambulatoriali passati a rapporto di dipendenza saquota fissata per gli specialisti ambulatoriali in regirendimento riconosciuto dal Fondo per le contriburà basato sulla retribuzione media rivalutata, percepita
nel corso di tutti gli anni di contribuzione al Fondo. Di tale retribuUn esempio di calcolo previdenziale
zione media rivalutata verrà attribuito in pensione, per gli anni preanno
%
contributi F.Ambulatoriali
retribuzione
coefficiente
retribuzioni
retribuzione
aliquota
pensione
cedenti il passaggio, il 2,50% ad anannua
rivalutazione
annue
media
rendimento
annua
versati
aliquota contributiva
lorda
ISTAT
rivalutate
rivalutata
annuo
lorda
no e per gli anni successivi al pas1981
0,75
2.388,00
18,00%
13.266,67
3,2730
43.421,56
1,875%
saggio il 2,90%.
1982
1
2.578,87
18,00%
14.327,06
2,8132
40.305,51
2,50%
• La modifica suddetta è stata sot1983
1
2.665,74
22,00%
12.117,00
2,4465
29.644,72
2,50%
toposta all’esame del Comitato
1984
1
3.835,72
22,00%
17.435,09
2,2124
38.573,72
2,50%
consultivo del Fondo Ambulato1985
1
3.537,56
22,00%
16.079,82
2,0373
32.759,65
2,50%
riali che ha espresso parere favore1986
1
3.943,45
22,00%
17.924,77
1,9201
34.417,36
2,50%
1987
1
3.875,77
22,00%
17.617,14
1,8354
32.333,89
2,50%
vole, consentendo quindi l’inoltro
1988
1
3.865,72
22,00%
17.571,45
1,7487
30.726,94
2,50%
della nuova deliberazione adottata
1989
1
3.871,84
22,00%
17.599,27
1,6403
28.867,77
2,50%
dal Consiglio di Amministrazione
1990
1
4.502,00
22,00%
20.463,64
1,5460
31.637,17
2,50%
ai ministeri vigilanti. Si ritiene che,
1991
1
4.718,00
22,00%
21.445,45
1,4529
31.157,73
2,50%
non essendoci state ulteriori osser1992
1
5.464,53
22,00%
24.838,77
1,3783
34.235,08
2,50%
1993
1
5.991,09
22,00%
27.232,23
1,3228
36.021,66
2,50%
vazioni sul contenuto della nor1994
1
7.148,52
22,00%
32.493,27
1,2727
41.352,75
2,50%
mativa, l’appendice regolamenta1995
1
7.523,40
22,00%
34.197,27
1,2080
41.310,42
2,50%
re
possa ricevere l’approvazione de1996
1
9.075,19
22,00%
41.250,86
1,1626
47.958,82
2,50%
finitiva del ministero del Lavoro e
1997
1
9.366,42
22,00%
42.574,64
1,1428
48.655,95
2,50%
del ministero dell’Economia.
1998
1
10.726,87
22,00%
48.758,50
1,1227
54.738,94
2,50%
1999
1
10.148,38
22,50%
45.103,91
1,1052
49.850,47
2,50%
• Riepiloghiamo brevemente le
2000
1
11.060,63
22,50%
49.158,36
1,0776
52.971,66
2,50%
questioni più rilevanti disciplinate
2001
1
11.853,94
22,50%
52.684,18
1,0495
55.291,93
2,50%
dall’appendice, ricordando che per
2002
1
11.450,43
22,50%
50.890,80
1,0246
52.142,71
2,50%
i punti non specificamente previ2003
1
11.350,83
22,50%
50.448,13
1,0000
50.448,13
2,50%
sti (ad esempio, pensione d’invali2004
1
17.630,75
32,35%
54.500,00
1,0000
54.500,00
2,90%
2005
1
17.630,75
32,35%
54.500,00
1,0000
54.500,00
2,90%
dità, riscatti, ricongiunzioni, ecc.)
2006
1
17.630,75
32,35%
54.500,00
1,0000
54.500,00
2,90%
valgono le disposizioni contenute
2007
1
17.630,75
32,35%
54.500,00
1,0000
54.500,00
2,90%
nel Regolamento comune agli al2008
1
17.630,75
32,35%
54.500,00
1,0000
54.500,00
2,90%
tri iscritti al Fondo Ambulatoriali,
2009
1
17.630,75
32,35%
54.500,00
1,0000
54.500,00
2,90%
cui del resto la stessa “appendice”
2010
1
17.630,75
32,35%
54.500,00
1,0000
54.500,00
2,90%
2011
1
17.630,75
32,35%
54.500,00
1,0000
54.500,00
2,90%
fa riferimento.
N
2012
2013
1
0,5
32,25
17.630,75
8.815,00
318.434,65
32,35%
32,35%
54.500,00
27.248,84
1.203.227,12
1,0000
1,0000
54.500,00
27.248,84
1.456.573,38
45.165,07
2,90%
1,45%
84,425%
38.130,61
Determinazione della pensione spettante ad un medico della medicina dei servizi, che ha iniziato a contribuire al Fondo Ambulatoriali dal 1° aprile 1981, è passato al rapporto di dipendenza dal 2004 con opzione per l’ENPAM e cesserà l'attività a giugno del 2013 al compimento del 65° anno. Dal 2004 è stata ipotizzata
una retribuzione come Dirigente medico di 54.500 euro annui lordi.
Le retribuzioni sono rivalutate fino al 31 dicembre 2003 e pertanto la pensione è determinata nel valore monetario attuale
I requisiti per il
diritto a pensione
Per i medici transitati a rapporto
di dipendenza, i requisiti e le condizioni per il diritto a pensione so-
pagina 11 - anno IV - settembre 2004 - n. 9
previdenza
no quelli previsti dalla normativa vigente per i lavoratori dipendenti, in base a cui la pensione di vecchiaia
spetta a 65 anni per gli uomini e a 60 anni per le donne con un requisito minimo di 20 anni di contribuzione e la pensione anticipata di anzianità si può conseguire, attualmente, o a un’età anagrafica non inferiore a 57 anni, congiuntamente ad almeno 35 anni di
contribuzione oppure, a prescindere dall’età, con almeno 38 anni di contribuzione.
Tali requisiti sono quindi, almeno attualmente, più favorevoli rispetto a quelli previsti per gli iscritti ambulatoriali convenzionati, soprattutto per le donne.
Nei casi di pensionamento ad età inferiore a 65 anni,
tuttavia, rimane confermata per tutti l’applicazione
delle penalizzazioni percentuali della pensione in proporzione all’età posseduta.
Nuovo sistema di calcolo
della pensione
Il nuovo sistema di calcolo del trattamento previdenziale è naturalmente la novità più importante recata
dall’appendice.
Come sarà formata la pensione per i medici ex ambulatoriali ora dipendenti optanti per l’Enpam?
L’orario medio generale, l’orario ultimo e la retribuzione oraria degli ultimi 60 mesi non costituiranno più
i parametri del calcolo, il quale, invece, con applicazione di coefficienti di rendimento pensionistico di tutto rispetto, si baserà soltanto sulle retribuzioni percepite nel corso dell’intera vita lavorativa dell’iscritto come ex ambulatoriale convenzionato e, dopo il passaggio alla dipendenza, come Dirigente medico e sulle rivalutazioni che tali retribuzioni hanno conseguito e
conseguiranno nel corso degli anni, fino alla cessazione dell’attività.
Vediamo, passo per passo, le modalità che saranno se-
guite per il calcolo e la determinazione della misura della pensione spettante:
1)dai contributi versati ogni anno a nome dell’iscritto
saranno ricavate le corrispondenti retribuzioni percepite, dividendo l’ammontare dei contributi accreditati ogni anno per l’aliquota contributiva vigente dell’anno stesso (ad esempio, se per il 1981
risultano accreditati contributi per 1.388 euro, poiché l’aliquota contributiva in tale anno era del 18%,
la corrispondente retribuzione annua percepita risulterà di 7.711,11 euro (1.388,00: 18%=
7.711,11);
2)le retribuzioni annue così ottenute, saranno rivalutate fino all’anno del pensionamento moltiplicandole, anno per anno, per il corrispondente coefficiente con cui l’Istat calcola le variazioni del costo
della vita intervenute da anno ad anno (ad esempio,
la retribuzione di 7.711,11 del 1981, ove l’anno di
pensionamento fosse il 2004, verrebbe moltiplicata
per il coefficiente Istat 3,273 che misura l’inflazione ufficiale intervenuta dal 1981 al 2004: tale retribuzione, oggi, sarebbe quindi rivalutata in euro
25.238,46);
3)le retribuzioni annue rivalutate di tutti gli anni di
contribuzione al Fondo (prima e dopo il passaggio
alla dipendenza) saranno sommate tra loro e divise
per il numero complessivo degli anni di contribuzione, in modo da generare una media: la retribuzione annua media rivalutata pensionabile;
4)di questa retribuzione media rivalutata, che è in sostanza la media di tutto ciò che l’iscritto ha guadagnato nel corso della sua vita lavorativa e contributiva, ma nel valore monetario raggiunto all’età del
pensionamento, verrà attribuito in pensione il 2,5%
ad anno per tutti gli anni precedenti il passaggio alla dipendenza e il 3,60% per tutti gli anni di contribuzione successivi al passaggio stesso (ad esempio,
un iscritto con 22 anni e 9 mesi di contribuzione
prima del passaggio e 9,5 anni successivi, la cui retribuzione media rivalutata risulti di euro 45.165,07,
maturerà una pensione di euro 38.130,61, cioè pari al 91,75% (22,75 anni x 2,5% + 9,5 anni x 2,9%
= 84,425%) della media suddetta).
Per rendere più semplice la comprensione delle modalità di calcolo ora illustrate, riportiamo a fianco un esempio di determinazione della pensione elaborato secondo i criteri fissati dall’appendice. Abbiamo ipotizzato
nell’esempio che l’iscritto ex ambulatoriale continui
l’attività fino al 2013 con la stessa retribuzione del 2004.
Avvertiamo quindi che anche i coefficienti di rivalutazione utilizzati sono quelli del 2004 e pertanto la pensione maturabile nel 2013 risultante dal conteggio è
espressa nel valore monetario attuale.
Le maggiorazioni
dopo il 65° anno
Per le altre novità contenute nell’appendice, rinviamo alla sua lettura, soffermandoci soltanto su quella
relativa alle maggiorazioni della pensione previste nel
caso in cui l’iscritto si pensioni ad una età superiore
ai 65 anni.
Queste maggiorazioni, che il Regolamento del Fondo
prevede in una apposita tabella come incrementi percentuali da apportare a tutta la pensione maturata, per
gli iscritti transitati alla dipendenza sono trasformate
in un raddoppio del rendimento annuo spettante per
l’anno o gli anni di contribuzione ulteriore dopo il compimento del 65° anno di età. In altre parole, se un iscritto Dirigente medico continuerà il servizio dopo l’età
pensionabile, ad esempio fino a 67 anni, il rendimento annuo per i due anni di contribuzione in più sarà
raddoppiato e quindi invece del 3,6% diventerà del
7,2% ad anno.
I servizi di consulenza per gli iscritti Sumai
Servizio di Consulenza Assicurazione infortuni
A cura di Giorgio Lodolini
li specialisti ambulatoriali, per quanto riguarda gli infortuni subiti durante l’attività di servizio, sono assicurati dalla Asl dove lavorano mediante
la stipula di una polizza che deve prevedere, ai sensi del vigente Accordo collettivo nazionale, una copertura di € 1.032.913,80 per morte o invalidità permanente ed una diaria di € 154,94 giornaliera per un massimo di 300 giorni per invalidità temporanea a decorrere dal 1° giorno del
mese successivo all’invio della invalidità. Tale diaria è ridotta al 50% per i primi tre mesi.
Per i medici della medicina dei servizi è prevista analoga polizza con un massimale di € 774.685,35 ed una diaria di € 51,64. Le procedure relative al risarcimento hanno incontrato ed incontrano frequenti difficoltà dovute da un lato alla stipula di polizze, da parte delle Aziende, con massimali non conformi a quelli previsti e dall’altro a carenze da parte dei colleghi nelle procedure legate alla denuncia del sinistro e alla gestione delle successive pratiche. Pertanto, per venire incontro alle esigenze dei colleghi, è stato predisposto un servizio di consulenza a favore degli iscritti finalizzato ad agevolarli nell’espletamento delle pratiche burocratiche. A tale proposito sarà possibile contattare telefonicamente il dottor Vittorio
Boursier presso la sede nazionale del Sumai il venerdì pomeriggio, dalle ore 16.00 alle ore 19.30, tel. 06/2329121.
G
Servizio di Consulenza previdenziale
agli iscritti che presso la sede del Sumai Nazionale, Via Tovaglieri 19 – 00155 Roma, opera un servizio di consulenza relativa al
Ricordiamo
Fondo di previdenza (informazioni sulle prestazioni erogate dal Fondo ambulatoriale, Fondo generale sulle modalità dei riscatti, delle ricongiunzioni ecc.).
Il servizio di consulenza, svolto dal Dr. Paolo Quarto, è offerto gratuitamente agli iscritti al Sumai in base a prenotazioni da effettuarsi tempestivamente presso il centralino del sindacato stesso (06/2329121) o in base a richieste scritte per i medici residenti fuori Roma. In entrambi i casi (colloquio diretto o quesiti scritti) è necessario che i colleghi interessati forniscano le seguenti indicazioni o documentazioni:
• data di nascita, data di laurea, tipo di specializzazione relativa all’incarico ambulatoriale, anzianità di servizio;
• certificato storico di servizio o, in mancanza, riepilogo dettagliato indicante la data di inizio degli incarichi ambulatoriali ed il numero di ore settimanali svolte nei vari periodi, fino al momento attuale;
• riscatti o ricongiunzioni effettuati presso il Fondo ambulatoriale (laurea, allineamento), allegando copie delle lettere Enpam di comunicazione;
• compensi lordi annuali degli ultimi cinque anni, relativi alle retribuzioni soggette a contribuzione Enpam (compensi base, compenso aggiuntivo, fasce, scatti, ore extra) se si desidera avere un conto presuntivo di liquidazione (estratti conto degli ultimi 5 anni, un foglio stipendio per ciascuno degli ultimi 6 anni ecc.);
• fruizione e meno del compenso aggiuntivo e dell’indennità di disponibilità;
• ogni ulteriore notizia ritenuta utile per la risposta ai quesiti posti.
Servizio di Consulenza Finanziamenti e mutui agevolati
attivato in favore di tutti gli iscritti un servizio di assistenza e consulenza per finanziamenti-mutui agevolati e con primari istituti bancari
È stato
relative pratiche notarili in collaborazione con il Club Medici. Un esperto sarà a disposizione presso la sede nazionale del Sumai tutti i martedì dalle ore 17,00 alle ore 19,00, Roma Via F. Tovaglieri n. 19, tel. 06/2329121.
network
scadenzario fiscale
e previdenziale
SETTEMBRE
Scadenza del pagamento della rata bimestrale dei
contributi minimi 2003 al Fondo di Previdenza Generale Enpam – quota A e del contributo indennità di maternità
30 SETTEMBRE
Scadenza del termine entro cui comunicare al sostituto d’imposta cui è stato presentato il mod.
730/2003 di non effettuare o di ridurre il secondo
o unico acconto Irpef
1 OTTOBRE
Apertura della 4a finestra di decorrenza della pensione di anzianità presso i Fondi speciali Enpam per
coloro che hanno maturato i requisiti contributivi
(35 anni) e di età (58anni) entro il 1° trimestre dell’anno
31 OTTOBRE
Scadenza del termine di presentazione mod. Unico/2003 in via telematica ed eventuale presentazione del mod 730 integrativo
28 NOVEMBRE
Scadenza del termine per il pagamento della 2a rata del contributo proporzionale (12,5% o 2%) al
Fondo di Previdenza Generale ENPAM – quota B
30 NOVEMBRE
Nel mese di novembre il sostituto d’imposta (Ente di previdenza o datore di lavoro) cui è stato presentato il mod 730/2003, trattiene sulle competenze (stipendio o pensione del mese), l’Irpef dovuta come 2° acconto 2003: in caso d’incapienza
le trattenute residuali sono applicate nei mesi successivi
Scadenza del pagamento della rata bimestrale dei
contributi minimi 2003 al Fondo di Previdenza Generale Enpam – quota A e del contributo indennità di maternità
Scadenza del termine di pagamento del 2° acconto
Irpef 2003 (60%)