n.9 anno IV settembre 2004 - Medical Network l`organo d
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n.9 anno IV settembre 2004 - Medical Network l`organo d
anno IV Settembre 2004 n. 9 mensile d’informazione SOCIETÀ ITALIANA DI FORMAZIONE PERMANENTE PER LA MEDICINA SPECIALISTICA L a r i v i s t a d e l m e d i c o Poste Italiane spa - Sped. abb. post. - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma Editoriale di ROBERTO LALA Tempo di Congresso, tempo di bilanci Siamo nuovamente alla vigilia del nostro appuntamento annuale. Mentre riordino le carte e le idee preparandomi per raggiungere Giardini Naxos, è inevitabile che tornino alla mente i ricordi legati ai precedenti Congressi del Sumai, che mi hanno visto crescere da giovane medico impiegato in incarichi provvisori, a titolare in un ambulatorio specialistico e, infine in questi ultimi anni, con grandi responsabilità in ambito sindacale. Sono stati anni di intenso lavoro, di grandi ansie e di qualche soddidsfazione e il Sumai è stato il contenitore privilegiato di queste esperienze, luogo di impegno ma anche punto di incontro per conoscere, e apprezzare, tanti colleghi che condividono questo percorso professionale. Per tutti noi l’annus orribilis è il 1992, quando una delle tante “riforme” della sanità italiana sembrava voler cancellare ruolo e funzioni della specialistica ambulatoriale. Ma tenemmo duro e, oggi, il tempo ci sta dando ragione, perché il servizio che offriamo ai cittadini negli ambulatori sparsi in tutto il territorio nazionale si sta rivelando come una delle formule più idonee per rispondere alle esigenze della sanità contemporanea. Un servizio che è capace di stabilire un rapporto diretto con i singoli utenti, raggiungendoli dove vivono, nei piccoli centri della provincia italiana e nei quartieri delle grandi città. Un servizio che sempre più si mette in relazione con gli altri punti di snodo del sistema sanitario, dalla medicina di base all’ospedale. Un servizio che, dobbiamo esserne fieri, ha anche il pregio di essere economicamente vantaggioso per i bilanci sanitari. Sulla base di queste convinzioni siamo andati nei mesi scorsi alla trattativa per il rinnovo della Convenzione, con l’obiettivo di tradurre in atti concreti le valutazioni positive sul nostro lavoro, cominciando dal superamento delle situazioni di precarietà contrattuale in cui si trovano i colleghi e le colleghe più giovani. Nella controparte pubblica, e segnatamente nella Sisac guidata da Luigi Covolo, abbiamo trovato una corrispondenza di orientamenti nient’affatto scontata in partenza. È per questo che abbiamo potuto fare un buon lavoro, che vorremmo concretizzare il più possibile proprio in questi giorni che ci separano dal Congresso. Ma qui i bilanci si interrompono e la materia riguarda non più il nostro passato, ma il nostro futuro. Quel futuro che disegneremo insieme a Taormina, a Giardini Naxos. s p e c i a l i s t a a m b u l a t o r i a l e network Appuntamento a Giardini Naxos per il nostro Congresso Cresce la forza del Sumai Quattro giorni per discutere insieme e decidere le prossime strategie del sindacato. Ma anche un’ottima occasione per valutare a caldo le fasi conclusive della trattativa per il rinnovo della Convenzione per la specialistica ambulatoriale Il Consiglio dei ministri ha approvato la Finanziaria 2005 Più soldi alla sanità, più controlli a Regioni e Aziende arato il 29 settembre scorso il testo della manovra economica per il prossimo anno. Per la sanità arriva un finanziamento di 88,2 miliardi di euro, che corrisponde a un +8,4 % rispetto allo scorso anno. Ma le Regioni dovranno impegnarsi a tenere sotto controllo tutte le voci V Domenico Siniscalco, ministro dell’Economia di spesa con un monitoraggio stringente che passerà anche attraverso l’introduzione della tessera sanitaria elettronica per tutti i cittadini. E se i bilanci segneranno rosso saranno le stesse Regioni a doverli ripianare, ricorrendo ai ticket o alle tasse locali Servizio a pag. 2 CONGRESSO ATTUALITÀ Lo Statuto, uno strumento “vivo” di Giuseppe Nielfi .......................................................3 Legge 40/2004: referendum o modifiche? ...........................................4 SCIENZA L’orgoglio di appartenenza di Luigi Sodano ...........................................................5 La XV Conferenza internazionale Aids a Bangkok .............................6-7 sommario anno IV - settembre 2004 - n. 9 - pagina 2 network attualità Approvata in Consiglio dei ministri la Finanziaria 2005 Per la sanità 88,2 miliardi di euro n work in progress l’ha definita Domenico Siniscalco, principale artefice della Finanziaria 2005, alla sua prima esperienza da protagonista assoluto. Il ministro, che ha sostituito al vertice del dicastero economico Giulio Tremonti, ha messo a punto un piano per il governo dell’economia pubblica nell’anno a venire che si fonda su alcuni indirizzi molto definiti: rigido contenimento della spesa pubblica, che non potrà crescere oltre il 2%; vendita di beni pubblici, non solo immobiliari; aumenti nella tassazione dei beni immobili, con particolare attenzione agli edifici situati nelle zone di pregio delle città e alle rendite provenienti dagli affitti; verifica degli studi di settore per 80 profili di lavoratori autonomi, che si tradurranno quasi certamente in una maggiorazione dell’imposizione fiscale; contrazione delle formule di sostegno al Mezzogiorno; responsabilizzazione delle istituzioni locali, per le quali si prevedono controlli dei bilanci più rigidi e più frequenti. La manovra dovrebbe produrre 24 miliardi di euro di risparmi, con l’obiettivo di dare una decisa “piallata”, come ha detto lo stesso Siniscalco, al debito pubblico. Per il taglio delle tasse promesso dal U network direttore responsabile Roberto Lala consulenza redazionale Italpromo Esis Publishing Via dei Magazzini Generali 18/20, 00154 Roma Telefono 065729981 - fax 0657299822 Coordinatore editoriale Cesare Fassari Silvio Berlusconi, invece, occorrerà aspettare un successivo intervento legislativo, probabilmente collegato alla stessa Finanziaria. In materia di spesa sociale, l’orientamento proposto da Siniscalco sembra essere improntato ad una classica real politik, visto che come base di partenza per valutare gli stanziamenti si assume la spesa effettivamente sostenuta, ovvero i bilanci consolidati, anziché basarsi sulle precedenti assegnazioni. Sembra, insomma, che il ministro abbia voluto rispondere con un gesto positivo agli allarmi lanciati nei mesi scorsi dalla Corte dei Conti e dall’Istat (v. box). Per la sanità ciò si traduce in un incremento notevole dei finanziamenti trasferiti dallo Stato alle Regioni. Per il 2005 il cosiddetto Fondo sanitario nazionale, che in verità dopo l’approvazione nel 2000 della legge sul federalismo fiscale è stato declassato a “finanziamento per il Ssn a carico dello Stato”, dovrebbe corrispondere a 88,2 miliardi di euro. Se si considera che nel 2004 lo stanziamento è stato di 81,2 miliardi, l’aumento sarebbe dunque di oltre 8 punti percentuali. Una scelta che giustifica le valutazioni ottimistiche del ministro della Salute Girolamo Sirchia, il quale nei giorni precedenti all’approvazione aveva annunciato che l’aumento di risorse sarebbe stato il “più consistente nella storia del Servizio sanitario nazionale”. di Eva Antoniotti za la sua preoccupazione, in particolare per i tagli sul Sud e sugli investimenti, questioni che creano allarme anche tra i sindacati. E a loro volta i rappresentanti degli enti locali si sono detti insoddisfatti per la gestione del bilancio disegnata da Siniscalco. La critica delle Regioni alla proposta si è espressa nell’annullamento dell’incontro Stato-Regioni previsto per il 28 settembre, fissato per esaminare la bozza del testo della Finanziaria 2005 prima della sua approvazione a Palazzo Chigi, anche se nei giorni successivi il presidente della Conferenza delle Regioni, il piemontese Enzo Ghigo, ha osservato come la spesa destinata alla sanità nella Finanziaria 2005 sia “pari al 6,3% del Pil, una quota in linea con gli altri Paesi europei”. Critiche anche da parte dei Comuni italiani, ai quali si assegna in Finanziaria un incremento di risorse pari al +4,8% sui bilanci reali del 2003. Un incremento che però, secondo il presidente dell’Anci Leonardo Domenici, non è affatto adeguato a coprire le nuove competenze assegnate alle amministrazioni comunali e che dunque potrebbe portare “i Comuni a sfondare il patto di stabilità”. Regole per le Regioni Si profila un nuovo patto di stabilità tra Stato e Regioni. Le amministrazioni regionali dovranno attivare meccanismi in grado di tenere sotto controllo la spesa: monitoraggio trimestrale dei bilanci, introduzione della tessera sanitaria (capace di memorizzare anche le prescrizioni), interventi sulla rete ospedaliera, incentivazione dei day-hospital. In caso di sforamento rispetto ai finanziamenti ricevuti, le Regioni dovranno riportare in pareggio i conti adottando in proprio le misure necessarie, come ticket o addizionali fiscali (sbloccate con questa Finanziaria). Le Regioni che non avranno attivato le misure di contenimento della spesa, non potranno accedere ai finanziamenti aggiuntivi previsti. La manovra in sintesi Rinnovi contrattuali Per il complesso dei rinnovi contrattuali dei dipendenti pubblici sono a disposizione 56 milioni di euro e la crescita delle retribuzioni dovrebbe essere del 3,7%. In questa quota dovrebbero rientrare i contratti della dirigenza medica e sanitaria. Le critiche alla manovra Obiettivi generali Ridurre il deficit dello Stato al 2,7% del Pil (nel 2004 è stato del 2,9%), con una riduzione delle spese di circa 24 miliardi di euro. Al di là dei dubbi sulla effettiva tenuta dei bilanci, il testo approvato a Palazzo Chigi ha sollevato critiche da più parti, anche dall’interno della compagine di governo: il ministro Maroni ha annunciato la sua contrarietà sulla revisione dei contributi fiscali per i lavoratori autonomi; la Confindustria ha espresso con for- Risorse per il Ssn Il finanziamento complessivo è di 88,2 miliardi di euro, pari al 2% in più della spesa effettivamente sostenuta per la sanità nel 2004. Rispetto al finanziamento statale dello scorso anno, 81,2 miliardi, l’incremento è però di circa l’8,3%. Spesa farmaceutica Si conferma il tetto del 13% rispetto al totale della spesa sanitaria. Se questo tetto non sarà rispettato le Regioni perderanno una quota di finanziamento aggiuntivo (complessivamente un miliardo) e il mancante dovrà essere ripianato per metà dalla Regione “colpevole” e per l’altra metà da tutte le Regioni insieme. Bambino Gesù L’ospedale pediatrico situato a Roma, frutto di un’accordo extraterritoriale con il Vaticano, riceverà 50 milioni di euro di finanziamento. Coordinatore redazionale Eva Antoniotti Responsabile medical marketing Bianca Maria Pignatiello Hanno collaborato: Lucia Conti, Paolo Quarto, Stefano Simoni, Luigi Sodano Ufficio Grafico Daniele Lucia Barbara Rizzuti Editore Sumai Via Tovaglieri 19, 00155 Roma Telefono 062329121 - fax 0623219168 pubblicità Italpromo Esis Publishing Via dei Magazzini Generali 18/20, 00154 Roma Telefono 065729981 - fax 0657299822 Registrazione al Tribunale di Roma n.446 del 22.10.2001 Roma Sped. abb. post. - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Roma Diritto alla riservatezza: “Medical Network” garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati nel rispetto della legge 675/96 Stampa: Tipografia Città Nuova della P.A.M.O.M. - Roma Finito di stampare nel mese di ottobre 2004 News Nasce l’Osservatorio italiano sul rischio clinico Gli errori medici rappresentano, secondo le stime, la causa di morte per 90 persone al giorno. Cifre “esagerate” secondo il ministro della Salute Girolamo Sirchia, che per monitorare con esattezza il fenomeno ha dato vita, il 23 settembre scorso, all’Osservatorio sui rischi sanitari e un database nazionale degli errori medici. Oltre al presidente, Corrado Nagni, il nuovo organismo è composto da 14 esperti, rappresentativi delle diverse competenze. Quattro gli obiettivi principali: raccogliere e analizzare i dati disponibili sul rischio clinico; indagare sulle informazioni necessarie agli operatori della sanità coinvolti nei processi di riduzione degli errori medici; innalzare i livelli di sicurezza dei pazienti; stabilire i confini tra l’impossibilità del rischio zero con la minima incidenza di errore professionale possibile. Per raccogliere tutti i dati necessari e realizzare il database degli errori clinici, l’Osservatorio avvierà indagini, studi ed esami-campione in collaborazione con ministero della Salute, Asl, aziende ospedaliere e altri enti o organizzazioni private che si occupano della sicurezza dei pazienti. Per raccogliere e diffondere informazioni scientifiche basate sull’evidenza, l’Osservatorio ha in programma anche la creazione di un apposito Network. Costituita una Banca per gli embrioni abbandonati Avrà sede all’Ospedale Maggiore di Milano e opererà affiancata dall’Istituto superiore di Sanità (Iss) la Biobanca Nazionale destinata a conservare gli embrioni congelati in stato di abbandono. Il Centro, previsto nelle linee guida sulla procreazione medicalmente assistita, è stato istituito lo scorso 26 agosto dal ministro della Salute, Girolamo Sirchia, con un decreto pubblicato online sulla Gazzetta Ufficiale. Il decreto prevede che gli embrioni dei quali sia accertato lo stato di abbandono siano trasferiti dai centri di procreazione medicalmente assistita “unicamente alla Biobanca Nazionale”, con sede presso il Centro trasfusionale e di immunologia dei trapianti dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico dell’Ospedale Maggiore, dove sarà atti- pagina 3 - anno IV - settembre 2004 - n. 9 congresso network Il garante dello Statuto del Sumai traccia un bilancio in vista del Congresso Lo Statuto, uno strumento “vivo” on il congresso di Taormina si chiude il mandato di questa presidenza ed è quindi tempo di bilanci. È stato un quadriennio importante dal punto di vista statutario, durante il quale si è cercato di rispondere efficacemente al cambiamento in atto nella sanità italiana e nel mondo del lavoro. È dal 1992 che assistiamo, purtroppo non solo come spettatori, al succedersi sempre più incalzante di riforme e controriforme in campo sanitario, a testimonianza dell’evidente difficoltà a trovare un punto di equilibrio fra bisogni sanitari e disponibilità finanziarie, fra ospedale e territorio, fra flessibilità dei contratti di lavoro e sicurezza sociale. Come sindacato dobbiamo essere in grado di interpretare questo cambiamento e di rispondere in modo adeguato, nell’interesse della categoria e dei cittadini. In questa ottica, il nostro statuto non è “solo” l’atto costitutivo della nostra associazione (scusate se è poco!), ma soprattutto è lo strumento tramite il quale rispondere in modo concreto alle richieste che giungono dai medici ambulatoriali. Numerose sono le esigenze che si sono presentate nel corso di questi anni: • creare una casa comune di tutti gli operatori sanitari della medicina del territorio (specialisti, odontoiatri e medici dei servizi); • dare spazio e voce ai colleghi transitati al rapporto d’impiego ed ai colleghi assunti a tempo determinato; • dare ascolto alle esigenze dei medici in attesa di impiego e ai pensionati; • rendere l’organizzazione sindacale idonea ad affrontare la nuova sfida della devolution, con il trasferimento alle Regioni delle competenze in tema di sanità; • fornire agli associati al Sumai adeguati servizi di supporto in tema di previ- C denza, assistenza legale, documentazione sanitaria e giuridica. Questi obiettivi hanno informato il lavoro compiuto nel Congresso di Napoli del 2001, che ha riformato ed approvato il nuovo Statuto. Dall’osservatorio privilegiato di garante dello Statuto, è più facile rilevare lo stato di attuazione dei progetti innovativi in esso contenuti; ed il giudizio, a tre anni dall’approvazione, è sicuramente positivo. È stata garantita adeguata rappresentanza ai colleghi transitati alla dipendenza, anche se solo poche Regioni hanno sfruttato le opportunità offerte dalla legge 449/97, continuando ad utilizzare gli specialisti ambulatoriali mediante il rapporto convenzionale; non solo, a dimostrazione della contraddittorietà degli indirizzi dei nostri governanti, si sta accentuando sempre più la tendenza alla precarizzazione dei rapporti di lavoro con contratti di durata solo annuale (se non più brevi). Laddove la legge 449/97 è stata applicata, le nuove norme statutarie hanno consentito ai colleghi ora dipendenti di essere rappresentati a tutti i livelli sia provinciale, che regionale e nazionale. Analogamente si stanno aprendo le strutture del sindacato ai giovani a tempo determinato, così da beneficiare tutti del loro contributo alla crescita dell’Associazione. Il secondo obiettivo, mantenere aperto un canale d’ascolto delle richieste degli specialisti in attesa di collocamento, si presenta obiettivamente più difficile, vuoi per il contesto disaggregato nel quale si sviluppano queste opportunità di lavoro, vuoi per la difficoltà ad interpretare le esigenze affatto particolari di chi inizia ad operare nel mondo della specialistica ambulatoriale. Sicuramente rappresenta un settore strategico nel quale impegnarsi ancor più in futuro, stabiliz- vato in maniera centralizzata un centro di crioconservazione degli embrioni stessi. All’Iss è affidato invece il compito di definire numero e localizzazione degli embrioni abbandonati da trasferire, contattare i centri ai fini del trasferimento nella Biobanca e conservare tutti i dati clinici relativi a ciascun embrione trasferito. A finanziare il progetto sarà lo Stato con uno stanziamento di 400.000 euro per il 2004 a favore dell’Ospedale Maggiore e 50.000 euro, sempre per il 2004, a favore dell’Istituto superiore di Sanità. zando un momento di dialogo e confronto che, ancor oggi, si sviluppa in modo disomogeneo. Il terzo obiettivo è di importanza capitale: in questa rivoluzione copernicana della sanità italiana, passando alle Regioni le competenze in tema di sanità, cambia radicalmente la tipologia della trattativa sindacale regionale ed aziendale (non più provinciale) e di conseguenza le competenze delle Segreterie regionali e provinciali. Dalla fase della ex legge 833/78, in cui il compito dei segretari provinciali era di tipo ispettivo e di verifica dell’applicazione della convenzione nazionale, e quello dei segretari regionali di coordinamento e di “localizzazione” di parti assai limitate dell’accordo, siamo passati alla fase devolutiva attuale con il nuovo ruolo centrale delle Segreterie regionali chiamate ad un lavoro difficile ma strategico di elaborazione di linee contrattuali regionali che, da un lato, rendano i medici ambulatoriali protagonisti dei progetti sanitari regionali per il territorio ma, al tempo stesso soddisfino l’interesse comune sindacale di uniformità contrattuale a livello nazionale, e dall’altro, vengano incontro alla volontà di parte pubblica (ma anche dei cittadini?) di rendere il rapporto di lavoro flessibile alle esigenze regionali e locali, ma, al tempo stesso, diano garanzie di sicurezza e stabilità lavorativa ai colleghi impiegati. Infine, dal punto di vista interno, è stata avviata la riorganizzazione della Segreteria nazionale, non solo per aree geografiche, ma per competenze specifiche, quali il Centro Studi, la Scuola Quadri sindacali, il Centro Servizi (di consulenza previdenziale e legale), il Centro nazionale di documentazione, anche sfruttando le opportunità offerte da internet e dal nostro sito web nazionale. Condividendo alcune perplessità presentate dal Comitato Centrale della Fnomceo, Sirchia ha confermato “il ruolo insostituibile che l’Ordine dovrà ricoprire, anche in futuro, di garante della qualità professionale dei propri iscritti”. Il ministro ha già consegnato al presidente della Fnomceo, Giuseppe Del Barone, una bozza di intervento normativo nel quale gli Ordini risultino responsabili della attività di registrazione e certificazione dei crediti, promotori e realizzatori di eventi formativi su aspetti etici e deontologici, nonché responsabili della verifica circa l’attinenza degli eventi formativi ai criteri di eticità con particolare riguardo al conflitto di interessi”. Ecm: Sirchia pronto a potenziare il ruolo della Fnomceo I medici di famiglia rinviano Il ministro della Salute Girolamo Sirchia ha espresso la sua disponibilità ad aprire un tavolo di confronto con le rap- i giorni di sciopero presentanze istituzionali della professione medica per mettere a punto alcuni correttivi condivisi, “capaci di rendere il percorso culturale dell’Educazione continua in medicina efficace, secondo le aspettative di tutte le componenti chiamate in causa”. Al termine delle ultime, positive giornate di trattativa con la Sisac, i dirigenti della Fimmg dell’Assistenza primaria, della Continuità assistenziale, dell’Emergenza sanitaria e della Dirigenza medica territoriale hanno deciso di rinviare lo sciopero previsto dal 5 all’8 ottobre, dopo aver già di Giuseppe Nielfi* Sul Centro documentazione vorrei aprire una parentesi. Il processo di costruzione di questo servizio è forse il primo ad aver beneficiato dei nuovi concetti che stanno, finalmente, ispirando il mondo dell’informatica. È la scoperta della “semplicità”; può sembrare ovvio, ma finora ben poco si è fatto per rendere facilmente accessibili le fonti di documentazione ed informazione sul web; per quanto ci riguarda più da vicino siamo passati da un progetto iniziale di database autonomo con proprie passwords e motore di ricerca, ad una soluzione tecnicamente più complessa, ma molto più trasparente e semplice per l’utente, che implementa il servizio all’interno del sito Sumai: il processo di autenticazione dell’utente sfrutta quello del sito sumaiweb (con possibilità di accesso automatico, senza dover ogni volta inserire la password), il motore di ricerca è inserito nel sito stesso, per cui è sufficiente inserire le parole chiave di ricerca nell’apposita casella, selezionare “ricerca fra i documenti” per ottenere l’elenco dei documenti presenti nel database e rispondenti alla chiave di ricerca; i documenti possono poi essere consultati online o scaricati sul proprio Pc per l’archiviazione o la consultazione offline. Semplice ed immediato. La costruzione di questi nuovi servizi ha presentato qualche difficoltà, in particolare la scarsità di risorse economiche disponibili. Indubbiamente l’utilizzo delle tecnologie informatiche potrà essere di aiuto per un contenimento dei costi senza pregiudicare la qualità dei servizi offerti. Infine, a conclusione del mio mandato, voglio ringraziare tutti gli associati e i delegati congressuali che mi hanno concesso l’onore e il privilegio di essere presidente della nostra straordinaria assosegue a pag. 5 rinunciato a quelli in programma dal 28 settembre al 1 ottobre. In un comunicato diffuso lo scorso 30 settembre il segretario generale del sindacato, Mario Falconi, ha spiegato che “il rinvio è stato determinato dalla rinnovata condivisione di una progettualità tendente a rilanciare l’organizzazione sanitaria territoriale e dal fatto che si sono molto avvicinate le parti su rilevanti questioni normative quali la pratica della libera professione, l’orario di studio, le forme associative ecc”. La parte pubblica ha intanto messo a disposizione 656 milioni di euro per tutte le convenzioni, comprese pediatria e specialistica ambulatoriale, per gli arretrati del triennio 2001/2003 e per il rinnovo del biennio 2004/2005. La Fimmg ha comunque confermato gli scioperi di otto giorni previsti dal 12 al 22 ottobre dei Dirigenti medici territoriali e dai medici di famiglia, in attesa delle risposte che il comitato di settore forniranno alla richiesta di un finanziamento aggiuntivo, tra i 100 e i 150 milioni di euro, per soddisfare anche il finanziamento dei contributi previdenziali (passati nel 2004 dal 13 al 15%). anno IV - settembre 2004 - n. 9 - pagina 4 network attualità La discussione intorno alla legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita Referendum o modifiche? di Stefano Simoni Le critiche alla legge approvata pochi mesi fa dal Parlamento si sono trasformate in centinaia di migliaia di firme che chiedono un referendum popolare abrogativo di questa norma. Si aprono ora due possibilità: modificare la legge attraverso il dibattito parlamentare, andando incontro alle richieste dei promotori del referendum, oppure chiamare i cittadini italiani ad esprimersi interesse del pubblico ai problemi posti dalla bioetica è in costante aumento. Gli anni ’70 furono quelli dell’ingegneria genetica, il decennio successivo vide nascere la terapia genica insieme al “Progetto Genoma Umano”, per finire negli anni ’90, con la clonazione. L’ Il dibattito sulla legge italiana che regola le tecniche di procreazione medicalmente assistita si inserisce in questo quadro, dove fioriscono anche sogni, leggende e incubi. Certo è che su questi argomenti si mettono in gioco le più profonde con- Cosa chiedono i Referendum ue richieste distinte, sulle quali sono state raccolte separatamente le firme dei cittadini necessarie per arrivare al referendum. La prima, sostenuta dai Radicali italiani, mira all’abrogazione totale della legge 40/2004, nella convinzione che sia complessivamente inaccettabile. La seconda, che aveva visto convergere un ampio schieramento di forze politichenei Comitati promotori, si articola invece in quattro quesiti abrogativi che, se fossero sostenuti dal voto referendario, porterebbero ad una sostanziale modifica della legge. I quesiti riguardano: • autorizzazione alla clonazione a scopo terapeutico, D alla ricerca clinica sugli embrioni e al loro congelamento, per favorire la ricerca scientifica; • abolizione dei limiti al numero di embrioni da creare in vitro, così da poter compiere, se necessario, più tentativi di impianto senza dover sottoporre ogni volta la donna alle stimolazioni ormonali e alle manovre per il prelievo degli ovuli; allargamento della possibilità di ricorrere a Pma per le coppie a rischio di gravi malattie ereditarie; • eliminazione dei riferimenti ai “diritti del concepito”, per evitare che si aprano conflitti con i diritti della madre; • autorizzazione alla fecondazione eterologa. vinzioni di ciascuno, in una dimensione filosofica e religiosa che scompagina anche gli schieramenti politici tradizionali. Così, ad esempio, Stefania Prestigiacomo, ministro delle Pari Opportunità, ha espresso le sue perplessità sulla legge approvata in Parlamento, reclamando invece “una legge leggera, che fissi paletti condivisi, non l’assenza di regole ma che affermi la forza di principi”. Ed esiste già una proposta di modifiche alla legge, presentata da Antonio Tomassini, presidente della XII Commissione Igiene e Sanità del Senato medico e ginecologo, e da Laura Bianconi, membro della stessa Commissione. Il loro testo prevede la tutela dell’embrione e non del concepito, l’accesso alle tecniche di Pma anche per le coppie portatrici di malattie genetiche o infettive trasmissibili; divieto di crioconservazione degli embrioni, ma non degli ootidi (ovuli fecondati ma non ancora embrioni) e sugli ootidi sarebbe, inoltre, possibile una parziale indagine diagnostica pre-impianto, vietata invece sugli embrioni. Ma a sostegno della legge attuale si levano anche alcune voci dell’Opposizione, come quella di Giuseppe Fioroni, medico e deputato della Margherita, il quale ritiene che la legge 40/2004 sia stata utilissima “per porre fine ad un far west e ad una deregulation che faceva dell’Italia un paese dove tutto ed il contrario di tutto era possibile”, pur dicendosi disposto a ragionare su ipotesi di miglioramento della legge. Ma ora la questione sul tavolo è se andare o meno al referendum popolare. Molti temono che la difficoltà della materia disorienti i cittadini, mentre altri sono convinti della utilità di aprire su un terreno così importante una grande riflessione collettiva, lasciando a ciascuno la possibilità di esprimersi. La legge 40/2004 Una sintesi dei punti più significativi e quelli più controversi della legge sulla procreazione medicalmente assistita approvata dal Parlamento nel febbraio scorso. Art. 1 - Finalità Il ricorso alla procreazione medicalmente assistita (Pma) è consentito per favorire la soluzione dei problemi riproduttivi derivanti dalla sterilità o dalla infertilità umana. La legge assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito. Il ricorso alla Pma è consentito qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere le cause di sterilità o infertilità. Art. 4 - Accesso alle tecniche Il ricorso alle tecniche di Pma è consentito solo quando non vi siano altre posasibilità e comunque sempre fornendo documentazione medica. I principi che regolano l’accesso alle tecniche di Pma sono: la gradualità in base alla minore invasività; il consenso informato; il divieto di utilizzare tecniche di Pma di tipo eterologo. Art. 5 - Requisiti soggettivi Possono accedere alle tecniche di Pma solo le coppie di maggiorenni di sesso diverso, coniugate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambi viventi. Art. 6 - Consenso informato Il medico deve informare la coppia sui problemi bioetici e sui possibili effetti collaterali sanitari e psicologici della Pma. Inoltre, alla coppia deve essere prospettata la possibilità di ricorrere a procedure di adozione o di affidamento. La volontà di entrambi i componenti della coppia di accedere alle tecniche di Pma deve essere espressa per iscritto congiuntamente al medico responsabile della struttura. La volontà può essere revocata da ciascuno dei soggetti fino al momento della fecondazione dell'ovulo. Il medico responsabile della struttura può decidere di non procedere alla Pma, esclusivamente per motivi di ordine medico-sanitario, dando motivazione scritta della decisione. gittimi o di figli riconosciuti della coppia che ha espresso la volontà di ricorrere alle tecniche. Art. 9 - Divieto del disconoscimento della paternità e dell’anonimato della madre Il padre che ha chiesto il ricorso alla Pma non può chiedere il disconoiscimento di paternità, neanche nel caso in cui, in violazione delle norme, vi sia stata fecondazione eterologa. La madre che ha chiesto il ricorso alla Pma non può reclamare il diritto a conservare l’anonimato. Nel caso di applicazione di tecniche di tipo eterologo, in violazione del divieto, il donatore di gameti non acquisisce alcuna relazione giuridica parentale con il nato e non può far valere nei suoi confronti alcun diritto né essere titolare di obblighi. Art.7 - Linee guida Art. 11 - Registro Il ministro della salute, avvalendosi dell'Istituto superiore di sanità, e con il parere del Consiglio superiore di sanità, definisce, con proprio decreto le Linee guida contenenti l'indicazione delle procedure e delle tecniche di Pma. Queste Linee guida sono vincolanti per tutte le strutture autorizzate e devono essere aggiornate periodicamente, almeno ogni tre anni. È istituito, con decreto del Ministro della salute, presso l'Istituto superiore di sanità, il registro nazionale delle strutture autorizzate all'applicazione delle tecniche di Pma. Art. 8 - Stato giuridico del nato I nati attraverso Pma hanno lo stato di figli le- Art. 13 - Sperimentazione sugli embrioni umani È vietata qualsiasi sperimentazione su ciascun embrione umano. Sono, comunque, vietati: la produzione di embrioni umani a fini di ricerca o di sperimentazione o comunque a fini diversi da quello previsto dalla presente legge; qualsiasi forma di selezione a scopo eugenetico degli embrioni e dei gameti; interventi di clonazione; la fecondazione di un gamete umano con un gamete di specie diversa e la produzione di ibridi o di chimere. Art. 14 - Limiti all’applicazione delle tecniche sugli embrioni È vietata la crioconservazione e la soppressione di embrioni. Le tecniche di produzione degli embrioni, non devono creare un numero di embrioni superiore a quello strettamente necessario ad un unico e contemporaneo impianto, comunque non superiore a tre. Qualora il trasferimento nell'utero degli embrioni non risulti possibile per grave e documentata causa di forza maggiore è consentita la crioconservazione degli embrioni stessi fino alla data del trasferimento, da realizzare non appena possibile. È vietata la riduzione embrionaria di gravidanze plurime. Art. 16 - Obiezione di coscienza Il personale sanitario ed esercente le attività sanitarie ausiliarie non è tenuto a prendere parte alle procedure per l'applicazione delle tecniche di Pma se afferma la propria obiezione di coscienza con preventiva dichiarazione. pagina 5 - anno IV - settembre 2004 - n. 9 congresso network Cosa vuol dire essere un sumaista L’orgoglio di appartenenza di Luigi Sodano* Le vicende personali si intrecciano alla storia professionale, in un percorso che costruisce un’identità sempre più forte. Il direttore della Scuola quadri del Sumai ripercorre le tappe fondamentali della specialistica ambulatoriale uando nel 1990 sono diventato titolare di specialistica ambulatoriale, credevo di aver raggiunto un obiettivo fondamentale e definitivo della mia vita professionale. Infatti mentre i miei compagni di liceo si laureavano e, grazie a scelte di studio evidentemente più oculate riuscivano a trovare rapidamente una occupazione o addirittura po- Q citore, ritrovarmi titolare di ore nella branca in cui mi ero specializzato fu un momento di felicità immensa. Improvvisamente e senza, soprattutto, aver chiesto niente a nessuno mi ritrovai a poter lavorare in una area che in quel momento era da tutti considerata tra le privilegiate del Servizio sanitario nazionale, sia dal punto di vista econo- tevano permettersi di scegliere tra varie opportunità, per me, dopo i lunghi anni dedicati agli studi prima per la laurea e poi per la specializzazione, dopo gli anni di frequentazione volontaria della clinica universitaria prima e di un reparto ospedaliero poi, dopo anni di sostituzioni nella medicina generale o nella guardia medica e per ultima nella stessa specialistica, dopo incarichi provvisori per il rinnovo dei quali si doveva penare appresso agli allora presidenti di Usl, ma soprattutto dopo vari concorsi in cui chissà perché ero sempre idoneo ma mai vin- mico che dal punto di vista professionale per la indubbia autonomia ed indipendenza di cui gli specialisti ambulatoriali godevano. Come credo abbiano fatto tutti, anche io immediatamente mi iscrissi al Sumai più per un senso di doverosa riconoscenza che per una motivazione sindacale o politica che al momento non vedevo. Si può immaginare che cosa successe nella mia mente quando alla fine del 1992 uscì la fatidica Riforma 502 che letteralmente cancellava dal Ssn la specialistica ambulatoriale e non chiariva bene, o for- segue da pag. 3 ciazione in questi quattro anni e di aver potuto lavorare attivamente all’elaborazione dello Statuto attuale, che, ritengo, ha posto le basi per il rilancio dell’associazione negli anni a venire. Termino perciò affidando queste note all’attenzione dei no- se si capiva benissimo ma non ci volevamo credere, che fine avrebbero fatto gli specialisti in servizio. Infatti mentre i vari professori e cattedratici universitari che avevano ore specialistiche fuggivano nei loro istituti, mentre i vari ospedalieri rientravano a tempo pieno negli ospedali, mentre i pensionati che erano venuti a svernare nell’area si godevano gli ultimi stipendi prima di godere della pensione che comunque avevano maturato, io che ero tra i più giovani specialisti, sposato con una figlia piccola e con un mutuo da sostenere, mi trovai da un giorno all’altro un’altra volta con l’incertezza del mio futuro lavorativo. La prima cosa che mi venne in mente da fare fu, ovviamente, di rivolgermi a quel Sindacato a cui ero iscritto ma al quale non avevo avuto fino a quel giorno nessun motivo di rivolgermi. Devi dire che gli amici del Sumai di allora mi furono molto vicini, come naturalmente lo furono con tutti coloro che in quel momento si ritrovarono nella mia stessa situazione, ed insieme a loro cominciò il lungo cammino che ci ha portato al 2004, alla trattativa per la stipula dei nuovi Accordi Nazionali e Regionali che finalmente dovrebbero riaprire quell’area che un insipiente ministro ed alcuni scriteriati funzionari ministeriali di quell’ormai lontano 1992 volevano affossare. Non voglio stare qui a ricordare tutti i vari passaggi e le battaglie che il Sumai ha fatto in questi anni, cosa che ho tra l’altro già fatto in altre occasioni, ma quello che oggi voglio sottolineare è che quello che feci io all’epoca, cioè legarmi al Sindacato al di là della semplice iscrizione, fu fatto da tanti colleghi ed è stato ciò che ha dato al Sumai la forza materiale e morale di superare le difficoltà che in questi anni si sono frapposte al giusto desiderio della nostra categoria di aver quel “posto al sole” che si merita nel nostro tormentato Servizio sanitario nazionale. Un Servizio sanitario che sicuramente ha tanti problemi e tanti difetti da correggere ma che ha comunque in questi venticinque anni assicurato ai cittadini italiani il diritto alla tutela della salute così come sancito dalla Costituzione e lo ha fatto anche attraverso la specialistica ambulatoriale territoriale che ha consentito ai cittadini di usufruire vicino ai propri luoghi di vita o di lavoro dell’aiuto di medici, validi e motivati. Un Servizio sanitario che, qualunque cosa se ne dica, ancora oggi è considerato il secondo nel mondo e al quale gli specialisti ambulatoriali sono orgogliosi di appartenere e che, attraverso il loro sindacato, sostengono in tutte le sedi istituzionali in cui è possibile far sentire la propria voce. Un orgoglio che viene da quel 1992, quando tutti gli specialisti, in dispregio dei tanti sciacalli che volevano il Sumai morto insieme alla specialistica, rimasero legati al Sindacato e con esso portarono avanti la battaglia per la sopravvivenza dell’area. Oggi l’area è viva e vegeta, ma si sono anche risvegliati gli sciacalli che vorrebbero pescare nella nostra area per i propri tornaconti personali. I giovani entrati nell’area in questi anni sono quelli che più di tutti devono stare attenti a questi individui e sono quelli che più di tutti devono capire l’importanza dell’unità della categoria nel Sumai, categoria che, probabilmente unica nel mondo, è arrivata ad identificarsi con il sindacato che la rappresenta al punto da essere definita dei sumaisti. I giovani sono il nostro futuro, ma sono ancor di più il loro stesso futuro e come dieci anni fa i più giovani di allora si sono legati al sindacato ed insieme ad esso sono riusciti a tenere in vita la categoria per tutti questi anni arrivando, addirittura, a creare i posti di lavoro proprio per questi colleghi, questi devono prendere coscienza di essere sumaisti e devono lavorare nel Sumai e con il Sumai perché tutti insieme si cresca. Una crescita per noi stessi, ma anche per il cittadino che quotidianamente si rivolge allo specialista per un conforto ai suoi problemi di salute e che nello specialista sumaista trova una risposta altamente professionale ma al contempo umana e solidale. * Direttore Nazionale Scuola Quadri Sumai Lo Statuto, uno strumento “vivo” stri associati e dei delegati sindacali, per una riflessione sull’attualità della nostra carta statutaria e sulla “perfettibilità” dei meccanismi costitutivi provinciali, regionali e nazionali, in essa delineati. Lo Statuto è uno strumento vivo che ci permette di rispondere in modo adeguato alle sacrosante ri- chieste dei nostri associati e di reggere il confronto, spesso serrato, con le istituzioni pubbliche della sanità italiana, in perenne e spesso contraddittoria evoluzione. È un nostro dovere mantenerlo vivo e vitale. *Presidente Sumai anno IV - settembre 2004 - n. 9 - pagina 6 network scienze Poca scienza alla XV Conferenza internazionale Aids “Access for all”: farmaci e non solo di Riccardo Tomassetti Ci si scontra su questioni economiche e politiche al più grande appuntamento mondiale sull’Aids. Con l’obiettivo comune di fronteggiare un’epidemia che ormai minaccia tutto il pianeta. E che richiede una risposta massiccia ma ancora lontana ppena il 7% degli oltre 6 milioni di persone infette che nei paesi in via di sviluppo ne avrebbe immediatamente bisogno riceve i trattamenti anti-Aids disponibili nelle ricche nazioni occidentali. Più che delle questioni scientifiche è di questo mancato accesso alle terapie che si sono occupati gli oltre 17 mila delegati che a luglio scorso si sono riuniti a Bangkok, in Thailandia, per la XV Conferenza internazionale Aids. Un appuntamento mondiale che però assomiglia poco alle usuali conferenze mediche, proprio per l’attenzione che si presta a questioni che solitamente non riescono ad affermarsi tra le varie sessioni scientifiche. Ma che in questo caso la fanno da padroni, tanto che l’International Aids Society, la società scientifica che organizza questi convegni ha deciso, da qualche anno, di dedicare un altro appuntamento mon- A diale agli aspetti più propriamente legati alla patogenesi e al trattamento dell’Hiv. Asia, la nuova emergenza “Access for all” è lo slogan della conferenza e anche la sfida lanciata al mondo intero da un continente che presto si troverà ad affrontare una vera emergenza sanitaria. Non solo l’Africa infatti ma anche l’Asia, con 7,4 milioni di persone infette, rischia di venire messa in ginocchio da questa epidemia. Oltre un milione i sieropositivi cinesi (ma si stima che raggiungeranno quota 10 milioni entro la fine del decennio), più di cinque milioni gli indiani (sul punto di superare il triste primato del Sudafrica). Un’epidemia che si diffonde tanto attraverso rapporti non protetti, soprattutto eterosessuali, quanto tramite lo scambio di siringhe (in alcune regioni la prevalenza di Hiv tra chi fa uso di sostanze endovena raggiunge il 75%). Questione di soldi Quali le soluzioni? Naturalmente non c’è identità di vedute su questo punto. Anche se tutti concordano sulla necessità di avere maggiori fondi. Insomma servono soldi, come vanno ripetendo tutte le organizzazioni non go- News A scuola dall’idraulico malattia invalidante che fa perdere in media a chi ne soffre quasi 20 giorni lavorativi all’anno: il 68% del camSi chiama Merci (Mechanical Embolus Removal in pione ha infatti dichiarato che durante gli attacchi non Cerebral Ischemia) il nuovo dispositivo appena approvato solo non riesce a lavorare o a studiare ma addirittura ha dalla statunitense Fda per la rimozione di emboli cerebra- difficoltà a eseguire semplici attività come guidare l’auli in persone colpite da ischemia. tomobile, fare sport o uscire con gli amici. Con il conSi tratta di un dispositivo elettronico estremamente sofi- seguente e immaginabile impatto emotivo che ciò comsticato che però, come spiegano dalla Concentric porta: la metà del campione riferisce senso di impotenMedical, la piccola impresa della Silicon Valley che lo pro- za, frustrazione e forte stress che influiscono pesanteduce, non è altro che una sorta di versione miniaturizzata mente sul tono dell’umore. Ma come si curano gli intere riveduta dello strumento impiegato dagli idraulici per vistati? Il 70% del campione assume farmaci prescritti liberare i tubi intasati. E infatti il criterio è proprio quel- dal medico ma quasi un quarto integra la terapia con lo di rimuovere dal cervello i pericolosi grumi di sangue farmaci da banco. Segnale inequivocabile, hanno riferiche vengono raggiunti, trattenuti e infine rimossi dalla to gli esperti della European Federation Neurological punta del dispositivo guidato fino al cervello a partire da Societies nel corso del congresso durante il quale è stato un’arteria inguinale. Il dispositivo, sperimentato su 141 presentato il sondaggio, che c’è una diffusa insoddisfapazienti in 25 centri medici, compresa la University of zione sulle terapie in uso. Ma quasi nessuno ne parla con California at San Francisco (Ucsf ), avrà un prezzo com- il proprio medico che non solo potrebbe modificare la preso tra 3 e 3,5 mila dollari. terapia ma anche proporre un trattamento preventivo per ridurre il rischio di crisi. È quanto promette di fare il topiramato, farmaco noto per il trattamento dell’epiPrima che scoppi lessia, che ha recentemente ottenuto l’approvazione per il mal di testa… il trattamento profilattico dell’emicrania in 22 Paesi (ma Troppo spesso sottovalutata dagli stessi pazienti che ne non ancora in Italia). Attacchi ricorrenti di emicrania soffrono, l’emicrania è ancora trattata, in una grande che interferiscono con le attività quotidiane, episodi frepercentuale di casi, in maniera inadeguata. È quanto quenti che si verificano più di tre volte al mese, terapie emerge dall’indagine “The migrane experience survey” sintomatiche non tollerate, inefficaci o controindicate che ha coinvolto 2.000 pazienti di dieci Paesi europei. E sono i criteri previsti dalle linee guida Usa per proporre non si tratta di un semplice mal di testa ma di una vera un trattamento preventivo. Nonostante ciò, ricordano dal congresso, l’80% dei pazienti che rientrano in questi criteri non riceve alcun trattamento preventivo. Tutto il peso delle parole Saper parlare ai propri pazienti: non un’abilità innata ma una professionalità da apprendere attraverso un training condotto con una metodologia specifica. È questa la convinzione che ha spinto l’ospedale Sant’Andrea di Roma, in collaborazione con la Regione Lazio e con il contributo di Novartis, a organizzare il workshop “La comunicazione medico-paziente nel cancro avanzato”. Due gli esperti che, forti dell’esperienza accumulata negli Stati Uniti, sono stati chiamati a insegnare a 14 primari responsabili di altrettante strutture oncologiche tutte le tecniche per riuscire a dire la verità ai propri pazienti senza distruggere le speranze. “Si tratta del primo corso del genere in Italia” ha spiegato Anna Costantini, responsabile del settore di psiconcologia del Sant’Andrea di Roma, “che si avvale di tecniche psicologiche basate anche sul gioco di ruolo per mettere i medici in condizione di entrare davvero ‘nei panni di chi soffre’ e comprendere cosa può accadere nella mente di una persona colpita da una grave malattia”. È infatti dal momento stesso in cui viene comunicata la diagnosi che prende il via e si forgia la relazione tra medico e paziente. Una relazione basata sulla stima e la fiducia reciproca nella quale il paziente deve riuscire a sentire il proprio medico non solo come un alleato nella lotta contro il pagina 7 - anno IV - settembre 2004 - n. 9 scienze vernative che da anni si muovono tra mille difficoltà per cercare di rendere meno drammatica la situazione nelle regioni più colpite. Insufficiente il finanziamento al Global Fund, il Fondo globale per la lotta ad Aids, malaria e tubercolosi che finanzia progetti locali in centinaia di Paesi. Nel 2001 i Paesi del G7 si erano impegnati a raggiungere entro il 2005 un finanziamento “a regime” di 10 miliardi di dollari l’anno, considerato il minimo indispensabile per mettere in campo una risposta adeguata. Ma siamo ancora ben lontani da questa cifra: finora sono stati materialmente raccolti solo poco più di 2 miliardi di dollari e pochi altri sono quelli che i 7 grandi si sono impegnati a versare. E così, all’indomani dell’apertura dei lavori, i capi di stato dei sette paesi più ricchi del mondo sono stati presi di mira dagli attivisti di Act-Up. Grandi ritratti di Bush, Blair, Berlusconi e dei loro colleghi del G7 sono stati simbolicamente imbrattati del “sangue” di tutti i sieropositivi destinati a morire senza un intervento tempestivo da parte di quelle uniche nazioni al mondo che possono concretamente fare qualcosa per cambiare la situazione. Una forma di protesta inequivocabile che ha messo altrettanto chiaramente in luce la vera natura di questo appuntamento mondiale: la partita si gioca ormai tutta sul piano politico ed economico. Alleanze inedite Insomma una conferenza costretta a occuparsi dei grandi e dei loro giochi di potere. Ma, forse proprio per questo, è risultata invece la conferenza della gente comune. Al di là delle proteste e delle rivendicazioni, il popolo dell’Aids si è infatti incontrato tra i corridoi del centro congressi di Bangkok. Ed era palpabile la voglia di creare un patrimonio comune, di sentirsi una vera “comunità”. Gli attivisti occidentali si sono alleati con pazienti e attivisti dei paesi in via di sviluppo per dare ancora più forza alle loro richieste, dimostrando inoltre una crescita dell’intero movimento di protesta, svincolato dalle questioni locali e dai problemi strettamente legati ai farmaci, come si addice a un movimento globale che affronta ormai l’epidemia in un’ottica più ampia. E così i rappresentanti dell’Eatg (European cancro ma anche come un suo sostenitore nell’affrontare la disperazione e il sentimento di impotenza che normalmente si accompagnano a una tale diagnosi. E per ottenere questo, assicurano gli esperti, è necessario ‘dire la verità in modo terapeutico’ senza causare depressione o ansia ma per riuscire a dare al paziente quell’autonomia decisionale necessaria per affrontare al meglio la malattia. “I medici sanno bene che le parole hanno un peso – ha concluso Costantini – ed è per questo che bisogna imparare a usarle bene”. Cerotti che curano Non solo proteggono la ferita dai pericoli esterni ma accelerano anche la guarigione dei tessuti lesi riducendo sensibilmente il rischio che rimangano cicatrici visibili. È quanto promettono i nuovi cerotti biologici che si apprestano a invadere il mercato. Alcuni sfruttano tecniche estremamente sofisticate e sono ancora in fase di sperimentazione, come quello appositamente messo a punto per guarire le lesioni dovute a bruciature severe e Aids treatment group) si schierano a fianco dei tossicodipendenti thailandesi (e non solo) nel condannare la criminalizzazione dell’uso di sostanze che spinge nella clandestinità (lontani da qualsiasi programma di assistenza e prevenzione) proprio coloro che hanno più bisogno di sostegno. Una situazione grave che vede proprio i tossicodipendenti esclusi dalla maggior parte dei programmi di trattamento, soprattutto in Asia, Russia e America latina, dove invece rappresentano la maggioranza delle persone alle prese con l’infezione. Oltre i farmaci Ma la maturità e la compattezza della “comunità” si era vista già dal primo giorno. La grande, colorata e affollatissima marcia che ha preceduto l’apertura ufficiale del congresso ha infatti visto protestare fianco a fianco i sieropositivi thailandesi con i pazienti e gli attivisti di tutto il mondo. Per chiedere a governi e istituzioni di tenere fede agli impegni presi e abbattere le barriere che ancora ostacolano l’accesso alle cure per i sieropositivi dei paesi meno ricchi. Ma, oltre ai farmaci generici, gli slogan urlati tra i viali del centro congressi di Bangkok chiedevano anche aghi puliti e preservativi. Insomma è ormai chiaro che per ulcere croniche. Si tratta di un cerotto che utilizza le stesse cellule di pelle della persona infortunata: prelevate da una zone del corpo sana, le cellule opportunamente moltiplicate vengono trasferite nella matrice del cerotto, un dischetto a base di polimeri che sostituisce la garza dei cerotti tradizionali. Per le piccole lesioni o per le ferite post-operatorie, alla Stanford University School of Medicine sono invece stati sperimentati con successo dei dispositivi a base di silicone e vitamine che prevengono la formazione di cicatrici anomale. Questi prodotti tecnologicamente più avanzati andranno quindi ad affiancarsi alle novità già sul mercato come il cerotto liquido, da poco disponibile anche in Europa, studiato per la guarigione di piccole ferite e abrasioni, il quale, una volta spalmato sulla ferita, resiste all’acqua per giorni. O i prodotti (cerotti e gel naturali) a base di aloe vera che favoriscono l’idratazione e la guarigione dei tessuti lesi da scottature e ferite. Spese da ridurre all’osso Costano complessivamente circa 3.250 milioni di euro ogni anno gli oltre 300 mila italiani alle prese con l’artrite reumatoide. Ma, come denuncia Roberto network fronteggiare adeguatamente questa epidemia è necessario un approccio a 360 gradi, che torni anche a valorizzare il ruolo fondamentale della prevenzione. Non basta portare i farmaci. E inevitabilmente il discorso si allarga anche a tutte le questioni strutturali che rendono intere nazioni (o fasce particolari della popolazione) più vulnerabili all’infezione da Hiv, quali il debito pubblico, la migrazione nelle aree urbane, il lavoro stagionale e migratorio e le disparità sofferte dalle donne. Questioni non più trascurabili se si vuole realmente tentare di fronteggiare adeguatamente questa epidemia. E se si vuole che “Access for all” non resti l’ennesimo slogan vuoto di un’altra conferenza mondiale. Marcolongo, direttore dell’Istituto di reumatologia dell’Università di Siena, la maggior parte di tali costi vengono dalla mancanza di tempestività nella diagnosi di questa malattia invalidante. Infatti tre pazienti su dieci, di quelli che vengono indirizzati a uno dei 50 centri specializzati presenti su tutto il territorio italiano entro le prime 12 settimane dall’insorgenza dei sintomi, riescono a ottenere una remissione completa della malattia. Eppure solo due pazienti su sei si curano in tali centri: gli altri si disperdono e non ricevono né diagnosi né cure adeguate. Con il rischio di non riuscire più ad arrestare il decorso prima che provochi invalidità. Ma per ridurre l’impatto della malattia e permettere ai pazienti di condurre una vita normale occorre contrastare tempestivamente il processo infiammatorio a carico delle articolazioni che causa dolore, gonfiore e rigidità alle articolazioni. A tale scopo da quest’estate è disponibile anche in Italia il primo anticorpo monoclonale completamente umano per il trattamento dell’artrite reumatoide. Si chiama adalimumab e appartiene alla classe degli anti-Tnf, cioè è in grado di bloccare il tumor necrosis factor, la proteina responsabile di questo processo infiammatorio. Iniettato sottocute ogni due settimane, adalimumab combatte l’infiammazione e blocca i processi degenerativi delle articolazioni tipici di questa malattia. Il farmaco, prodotto da Abbott, è indicato in Europa per il trattamento dell’artrite reumatoide attiva da moderata a grave in pazienti adulti che non abbiano tratto benefici dai farmaci tradizionali. anno IV - settembre 2004 - n. 9 - pagina 8 network regioni Le novità per la Specialistica ambulatoriale Interna nel Veneto S.a.i.: la risorsa del futuro a Regione Veneto ha investito molto nella Specialistica ambulatoriale interna. Grazie alla sensibilità, all’intelligenza e alla lungimiranza dell’Assessore regionale alla Sanità e dei Dirigenti regionali del Dipartimento socio-sanitario l’area, in questi anni, ha subito una grossa espansione. Il Veneto, per la sua stessa conformazione geografica che comprende zone montane, piccole isole e zone lagunari, bene si prestava all’uso di uno strumento così flessibile e duttile. Dopo l’accordo regionale (v. Medical Network n.5/03, ndr), il primo nella storia della Specialistica ambulatoriale interna, si è concordato l’orientamento regionale d’intesa con il Sumai Veneto definendo alcuni punti: • il coinvolgimento degli specialisti ambulatoriali interna (Sai) nel governo della medicina convenzionata; • la responsabilizzazione degli stessi Sai in funzione di obiettivi di salute predefiniti; • l’individuazione delle risorse (non solo economiche) per sostenere questo processo innovativo • la volontà delle parti – Regione, Aziende Ulss e organizzazioni sindacali di categoria – per consentire l’espansione dell’area allo scopo di decentrare L l’offerta di attività specialistica e per utilizzare tale strumento evitando il ricorso improprio alle strutture di pronto soccorso o di ricovero. Dall’intesa raggiunta a livello regionale è scaturito quindi l’enorme incremento dell’attività. Si è passati infatti dai circa 572 incarichi a tempo indeterminato, in essere al 2000, ai circa 271 incarichi a tempo determinato, secondo il protocollo aggiuntivo, che sommati ai precedenti danno un totale di 843 incarichi, pari a circa 13.750 ore settimanali di incarichi a tempo indeterminato e circa 4.000 ore settimanali di incarichi a tempo determinato. Dati rilevati grazie all’istituzione, da parte della Regione Veneto, dell’anagrafe degli Sai. In seguito all’accordo regionale si sono avviate le trattative per gli accordi aziendali, purtroppo conclusi solo in alcune Ulss. Tali intese hanno permesso di sfruttare la flessibilità operativa degli specialisti ambulatoriali per facilitare l’integrazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta nell’area delle cure primarie. Si sono individuati i responsabili di branca, con la funzione di referenti tecnici e trait d’union tra gli specialisti e i Direttori di distretto. Diaberet ® 30 capsule di origine vegetale Oligopin 50 mg Coenzima Q10 20 mg Vitamina E 30 mg di Pio Attanasi* È stato istituito il fondo aziendale per l’assistenza specialistica ambulatoriale interna, costituito con risorse certe e definite e con risorse derivanti dai processi di razionalizzazione del servizio regionali. Si sono attivati in molti distretti le Ucad (ufficio di coordinamento delle attività distrettuali) il cui rappresentante degli specialisti è stato individuato dai Direttori di distretto d’intesa col Sumai. Poiché non tutte le Aziende Ulss hanno attuato gli accordi, la Regione, in accordo con le organizzazioni sindacali, ha istituito un osservatorio regionale con l’apporto tecnico della facoltà di Economia di Ca’ Foscari. Con l’accordo regionale è stato previsto l’ingresso degli specialisti nel sistema regionale della formazione permanente, già programmato nel 1997 solo per i Mmg e per i Pls. Tale accordo ha previsto l’ingresso di due commissari in rappresentanza degli Sai, designati dal Sumai regionale. Nel 2003 la Regione ha finanziato con 130.000,00 € la formazione di 40 animatori, inseriti successivamente nell’albo regionale. In seguito si è tenuto un corso di Bls-D, con l’attribuzione di 8 crediti Ecm, in cui i 40 animatori insieme ai docenti hanno formato tutti gli Sai della regione. Nel 2004 la Regione ha finanziato un nuovo evento formativo per un pari importo. Si sono avviati numerosi progetti interessanti in diverse Aziende Ulss. Ne cito uno che ritengo abbastanza innovativo: l’Ulss 12 Veneziana ha attuato una campagna di prevenzione chiamata “La salute viaggia in camper”. Si è voluto dare agli assistiti un’offerta plurispecialistica (pneumologia, cardiologia, dermatologia, oculistica, otorinolaringoiatria, scienza dell’alimentazione e endocrinologia) decentrata sul territorio a bordo di un camper itinerante. L’iniziativa ha avuto un grosso successo, sono state effettuate moltissime visite (circa 100/150 per ogni uscita) e l’utenza ha molto apprezzato tale iniziativa. Proprio in quest’ultimo periodo la Regione, in accordo con le organizzazioni sindacali, si sta attivando per rivedere gli accordi regionali e per avviare la futura programmazione di tutta l’area convenzionata. Vorrei infine ricordare che solo la Regione Veneto ha istituito e finanziato il Centro regionale di riferimento delle cure primarie, di cui fanno parte Mmg, Pls e Sai per valorizzare tutta l’area convenzionata. *Segretario provinciale Sumai di Venezia pagina 9 - anno IV - settembre 2004 - n. 9 legge network La consulenza legale del Sumai Quando il medico sbaglia… e risarcisce a cura di Tommaso Betti, Giuseppe Leotta e Giovanni Petrillo Gli errori medici sono un argomento estremamente attuale. Il documento “Risk management in Sanità. Il problema degli errori” prodotto dalla Commissione sul rischio clinico analizza questo tema delicato. Chirurgia estetica: “soddisfatti o rimborsati” non basta Anche un intervento estetico non riuscito non può essere risarcito integralmente con il classico “soddisfatti o rimborsati”. Il paziente che non ottiene il risultato promesso dal chirurgo plastico soffre conseguenze, materiali e psicologiche, che gli danno diritto ad essere rimborsato per tutti i danni morali e patrimoniali causati dall'operazione fallita o mal riuscita e da quella che eventualmente dovrà affrontare per riparare all’errore, e non alla sola restituzione della parcella medica. La Suprema Corte ha, infatti, accolto il ricorso di una paziente romana contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma che in un caso simile le aveva riconosciuto il diritto al rimborso alle sole spese sostenute per l’intervento estetico non perfetto. di riduzione del seno, in modo insoddisfacente. Una ricerca sugli errori in sanità “Risk management in Sanità. Il problema degli errori”, questo il titolo della ricerca che analizza il tema del rischio clinico fornendo una raccolta di riflessioni e raccomandazioni utili agli operatori che lavorano in ambiente sanitario. Il documento è stato prodotto dalla Commissione tecnica sul Rischio Clinico, istituita nell’ambito delle attività avviate dal ministero della Salute in tema di Qualità dei servizi sanitari. La ricerca è composta da una parte a carattere generale ed una più specifica, dove sono presi in esame alcuni dei numerosi aspetti critici dell’assistenza sanitaria: il rischio clinico da farmaco, gli errori nella medicina di laboratori, la sicurezza nell’uso del sangue, il rischio nelle attività diagnostiche e nelle procedure invasive, la co- municazione, le tecnologie per la riduzione del rischio di errori. Gli errori medici sono un argomento di estrema attualità ma è stato bloccato in Parlamento un Ddl che “obbliga ospedali pubblici e privati a stipulare un’assicurazione per responsabilità civile dei danni provocati ai pazienti dal proprio personale sanitario, medico e non medico, per poter proseguire l’attività”. Sembra che tale iniziativa sia conseguente a “pressioni” delle compagnie di assicurazioni che in tal caso avrebbero meno potere di stipula della polizza. Il principale nodo da sciogliere del Ddl sta proprio nell'aver subordinato la prosecuzione dell'attività della struttura alla stipula dell'assicurazione: troppe aziende hanno in sospeso anche i rinnovi di vecchie polizze a causa dei costi proibitivi imposti dalle compagnie. Secondo le cifre registrate dall’Ania nel- Consulenza Legale On Line sul sito È stato attivato un nuovo servizio di consulenza legale on line prestato dal Sumai a titolo gratuito agli iscritti al sindacato. Modalità di funzionamento del servizio 1. È necessario compilare il modulo preformato. 2. Il sindacato si riserva di accettare le richieste di consulenza pervenute e, solo in tale caso, invierà un messaggio di posta elettronica contenente il parere legale al quesito, il nome dell’avvocato responsabile e l’indicazione di quando quest’ultimo può essere reperibile presso il sindacato. Per problemi o ulteriori informazioni Contattare il Sumai nazionale via e-mail o presso la sede di Roma, tel. 06 2329121 l’ultimo rapporto, tra il 1994 e il 2002 le denunce per colpa professionale sono aumentate del 148% (da 3.150 a 7.800) e il relativo costo medio dei sinistri del 21%; le denunce contro le strutture sanitarie sono cresciute del 31%, il costo medio dei sinistri del 67 per cento. La reazione delle imprese è stata: aumento dei premi (fino a 5-6mila euro l'anno) e trasformazione delle condizioni di copertura (franchigie, scoperti, massimali ridotti, claims made). Ma comunque, nel 2002, per ogni 100 euro di premi incassati, le compagnie sembra che abbiano sostenuto spese ed esborsi per risarcimenti pari a 180 euro per la responsabilità professionale medica e a 240 per quella delle strutture sanitarie. Secondo, poi, l’Associazione medici accusati ingiustamente di malpractice (Amami), ogni anno ci sarebbero 47mila cause pendenti, penali o civili, e 15mila-18mila camici bianchi citati in giudizio. Due processi su tre, però, si risolverebbero con un’assoluzione. Il condizionale è d’obbligo: in realtà non esistono ancora dati certi. L'unica indagine sistematica è quella condotta dall’Osservatorio nazionale sulla malpractice medica istituito presso l’Università di Napoli, che coinvolge altri dieci atenei. Finora i procedimenti censiti non superano il centinaio, ma i risultati sono già significativi perché confermano la classifica degli specialisti più esposti (ginecologi, chirurghi e ortopedici). E perché in oltre il 70% dei casi segnalati è stata riconosciuta la responsabilità del professionista. anno IV - settembre 2004 - n. 9 - pagina 10 network previdenza Le modifiche apportate dai ministeri vigilanti per i colleghi passati alla dipendenza Nuova aliquota di rendimento per gli ex ambulatoriali a cura di Paolo Quarto Q I ministeri del Lavoro e dell’Economia hanno richiesto all’Enpam di modificare il coefficiente di rendimento per il calcolo della pensione me convenzionale è del 22% (di cui il 9% a carico del Servizio sanitario nazionale). Appare, pertanto, evidente che l’onere della maggiore contribuzione non ricade sul professionista, ma sulla pubblica amministrazione (in veste di datore di lavoro); l’incremento del rendimento pensionistico non è quindi giustificael n. 3 di Medical Network pubblicato nel mese zioni versate prima del passaggio alla dipendenza ad alito da un maggiore esborso in termini di contribuziodi marzo 2004, abbiamo dato notizia dell’apquote più basse). ne richiesta all’iscritto; provazione, da parte del Consiglio di AmminiSull’entità di tale rendimento i ministeri vigilanti hanc) la fissazione di un coefficiente di rendimento partistrazione dell’Enpam, di una apposita regolamentaziono formulato le seguenti osservazioni: “a)la fissazione di un’aliquota di rendimento del 3,6% colarmente elevato appare, peraltro, sconsigliabile in ne diretta a disciplinare il rapporto previdenziale degli annuo appare asistemica in quanto fortemente squiliriferimento alle esigenze di mantenimento dell’equiex colleghi ambulatoriali passati a rapporto di dipenbrata in confronto ai coefficienti applicati nel regime librio finanziario delle gestioni nel medio e lungo pedenza che hanno optato (o che opteranno in futuro) generale, in cui vige l’aliquota del 2% annuo. Per quanriodo; in particolare, dalle tabelle attuariali allegate per l’Enpam, per mantenere cioè l’iscrizione al Fondo to riguarda la Cassa pensioni sanitari dell’Inpdap, presalla delibera (che si riferiscono a proiezioni a gruppo Speciale per i medici Ambulatoriali. so cui è assicurata la maggioranza dei medici dipenchiuso), risulta, infatti, che la spesa per pensioni tenLa delibera adottata dal Consiglio di Amministrazione denti dal Servizio sanitario nazionale, per gli anni made a superare le entrate contributive – per entrambe fu inviata per la ratifica ai ministeri vigilanti (ministeturati dopo il 31 dicembre 1994 si applica il 2%. Per le gestioni interessate – a decorrere dal 2019; a dero del Lavoro e delle politiche sociali e ministero deli periodi precedenti si considera un’aliquota di rendicorrere dal 2027 verrebbe meno la copertura. Ciò rapl’Economia e delle finanze), i quali pur recependo, pramento crescente che, a partire dallo 0,591% per il pripresenterebbe un ulteriore elemento di squilibrio proticamente senza fare obiezioni, l’articolato proposto dalmo anno di contribuzione, si incrementa per raggiunprio nel periodo (dal 2019 in poi) in cui l’Enpam l’Enpam, hanno richiesto di modificarlo, riducendo l’agere il livello del 3,6% solo al trentanovesimo anno. È mostra, come risulta dai precedenti bilanci tecnici, liquota di rendimento da riconoscere per gli anni sucin ogni caso previsto che il rendimento complessivo non una situazione preoccupante”. cessivi al passaggio alla dipendenza, per i quali il Servipossa superare il 100% dopo quaranta anni di contrizio Sanitario Nazionale versa o verserà all’Ente contriL’Ente di Previdenza è stato quindi invitato a riformubuzione; buzioni previdenziali del valore complessivo del 32,35% lare la deliberazione del regolamento, tenendo conto b) l’aliquota contributiva dovuta all’Enpam è stata ade(rispetto al 22% versato per gli Specialisti ambulatoriali delle considerazioni prima esposte. guata a decorrere dalla data di passaggio al rapporto convenzionati o al 22,5% degli addetti alla Medicina Del problema è stato quindi investito l’attuario dell’Ente, di lavoro dipendente, in misura identica a quella apdei Servizi). professor Giuseppe Orrù, che ha rideterminato il coefplicata per la Cassa pensioni sanitari dell’Inpdap, paL’Enpam aveva formulato il regolamento prevedendo ficiente di rendimento nel 2,90%, in luogo del 3,60%. ri al 32,35%, di cui 8,55% a carico del lavoratore e un’aliquota di rendimento del 3,60% (determinato in • Con tale modifica, pertanto, il calcolo della pensione 23,8% a carico del datore di lavoro pubblico. L’alibase ad un calcolo proporzionale con il coefficiente di degli ambulatoriali passati a rapporto di dipendenza saquota fissata per gli specialisti ambulatoriali in regirendimento riconosciuto dal Fondo per le contriburà basato sulla retribuzione media rivalutata, percepita nel corso di tutti gli anni di contribuzione al Fondo. Di tale retribuUn esempio di calcolo previdenziale zione media rivalutata verrà attribuito in pensione, per gli anni preanno % contributi F.Ambulatoriali retribuzione coefficiente retribuzioni retribuzione aliquota pensione cedenti il passaggio, il 2,50% ad anannua rivalutazione annue media rendimento annua versati aliquota contributiva lorda ISTAT rivalutate rivalutata annuo lorda no e per gli anni successivi al pas1981 0,75 2.388,00 18,00% 13.266,67 3,2730 43.421,56 1,875% saggio il 2,90%. 1982 1 2.578,87 18,00% 14.327,06 2,8132 40.305,51 2,50% • La modifica suddetta è stata sot1983 1 2.665,74 22,00% 12.117,00 2,4465 29.644,72 2,50% toposta all’esame del Comitato 1984 1 3.835,72 22,00% 17.435,09 2,2124 38.573,72 2,50% consultivo del Fondo Ambulato1985 1 3.537,56 22,00% 16.079,82 2,0373 32.759,65 2,50% riali che ha espresso parere favore1986 1 3.943,45 22,00% 17.924,77 1,9201 34.417,36 2,50% 1987 1 3.875,77 22,00% 17.617,14 1,8354 32.333,89 2,50% vole, consentendo quindi l’inoltro 1988 1 3.865,72 22,00% 17.571,45 1,7487 30.726,94 2,50% della nuova deliberazione adottata 1989 1 3.871,84 22,00% 17.599,27 1,6403 28.867,77 2,50% dal Consiglio di Amministrazione 1990 1 4.502,00 22,00% 20.463,64 1,5460 31.637,17 2,50% ai ministeri vigilanti. Si ritiene che, 1991 1 4.718,00 22,00% 21.445,45 1,4529 31.157,73 2,50% non essendoci state ulteriori osser1992 1 5.464,53 22,00% 24.838,77 1,3783 34.235,08 2,50% 1993 1 5.991,09 22,00% 27.232,23 1,3228 36.021,66 2,50% vazioni sul contenuto della nor1994 1 7.148,52 22,00% 32.493,27 1,2727 41.352,75 2,50% mativa, l’appendice regolamenta1995 1 7.523,40 22,00% 34.197,27 1,2080 41.310,42 2,50% re possa ricevere l’approvazione de1996 1 9.075,19 22,00% 41.250,86 1,1626 47.958,82 2,50% finitiva del ministero del Lavoro e 1997 1 9.366,42 22,00% 42.574,64 1,1428 48.655,95 2,50% del ministero dell’Economia. 1998 1 10.726,87 22,00% 48.758,50 1,1227 54.738,94 2,50% 1999 1 10.148,38 22,50% 45.103,91 1,1052 49.850,47 2,50% • Riepiloghiamo brevemente le 2000 1 11.060,63 22,50% 49.158,36 1,0776 52.971,66 2,50% questioni più rilevanti disciplinate 2001 1 11.853,94 22,50% 52.684,18 1,0495 55.291,93 2,50% dall’appendice, ricordando che per 2002 1 11.450,43 22,50% 50.890,80 1,0246 52.142,71 2,50% i punti non specificamente previ2003 1 11.350,83 22,50% 50.448,13 1,0000 50.448,13 2,50% sti (ad esempio, pensione d’invali2004 1 17.630,75 32,35% 54.500,00 1,0000 54.500,00 2,90% 2005 1 17.630,75 32,35% 54.500,00 1,0000 54.500,00 2,90% dità, riscatti, ricongiunzioni, ecc.) 2006 1 17.630,75 32,35% 54.500,00 1,0000 54.500,00 2,90% valgono le disposizioni contenute 2007 1 17.630,75 32,35% 54.500,00 1,0000 54.500,00 2,90% nel Regolamento comune agli al2008 1 17.630,75 32,35% 54.500,00 1,0000 54.500,00 2,90% tri iscritti al Fondo Ambulatoriali, 2009 1 17.630,75 32,35% 54.500,00 1,0000 54.500,00 2,90% cui del resto la stessa “appendice” 2010 1 17.630,75 32,35% 54.500,00 1,0000 54.500,00 2,90% 2011 1 17.630,75 32,35% 54.500,00 1,0000 54.500,00 2,90% fa riferimento. N 2012 2013 1 0,5 32,25 17.630,75 8.815,00 318.434,65 32,35% 32,35% 54.500,00 27.248,84 1.203.227,12 1,0000 1,0000 54.500,00 27.248,84 1.456.573,38 45.165,07 2,90% 1,45% 84,425% 38.130,61 Determinazione della pensione spettante ad un medico della medicina dei servizi, che ha iniziato a contribuire al Fondo Ambulatoriali dal 1° aprile 1981, è passato al rapporto di dipendenza dal 2004 con opzione per l’ENPAM e cesserà l'attività a giugno del 2013 al compimento del 65° anno. Dal 2004 è stata ipotizzata una retribuzione come Dirigente medico di 54.500 euro annui lordi. Le retribuzioni sono rivalutate fino al 31 dicembre 2003 e pertanto la pensione è determinata nel valore monetario attuale I requisiti per il diritto a pensione Per i medici transitati a rapporto di dipendenza, i requisiti e le condizioni per il diritto a pensione so- pagina 11 - anno IV - settembre 2004 - n. 9 previdenza no quelli previsti dalla normativa vigente per i lavoratori dipendenti, in base a cui la pensione di vecchiaia spetta a 65 anni per gli uomini e a 60 anni per le donne con un requisito minimo di 20 anni di contribuzione e la pensione anticipata di anzianità si può conseguire, attualmente, o a un’età anagrafica non inferiore a 57 anni, congiuntamente ad almeno 35 anni di contribuzione oppure, a prescindere dall’età, con almeno 38 anni di contribuzione. Tali requisiti sono quindi, almeno attualmente, più favorevoli rispetto a quelli previsti per gli iscritti ambulatoriali convenzionati, soprattutto per le donne. Nei casi di pensionamento ad età inferiore a 65 anni, tuttavia, rimane confermata per tutti l’applicazione delle penalizzazioni percentuali della pensione in proporzione all’età posseduta. Nuovo sistema di calcolo della pensione Il nuovo sistema di calcolo del trattamento previdenziale è naturalmente la novità più importante recata dall’appendice. Come sarà formata la pensione per i medici ex ambulatoriali ora dipendenti optanti per l’Enpam? L’orario medio generale, l’orario ultimo e la retribuzione oraria degli ultimi 60 mesi non costituiranno più i parametri del calcolo, il quale, invece, con applicazione di coefficienti di rendimento pensionistico di tutto rispetto, si baserà soltanto sulle retribuzioni percepite nel corso dell’intera vita lavorativa dell’iscritto come ex ambulatoriale convenzionato e, dopo il passaggio alla dipendenza, come Dirigente medico e sulle rivalutazioni che tali retribuzioni hanno conseguito e conseguiranno nel corso degli anni, fino alla cessazione dell’attività. Vediamo, passo per passo, le modalità che saranno se- guite per il calcolo e la determinazione della misura della pensione spettante: 1)dai contributi versati ogni anno a nome dell’iscritto saranno ricavate le corrispondenti retribuzioni percepite, dividendo l’ammontare dei contributi accreditati ogni anno per l’aliquota contributiva vigente dell’anno stesso (ad esempio, se per il 1981 risultano accreditati contributi per 1.388 euro, poiché l’aliquota contributiva in tale anno era del 18%, la corrispondente retribuzione annua percepita risulterà di 7.711,11 euro (1.388,00: 18%= 7.711,11); 2)le retribuzioni annue così ottenute, saranno rivalutate fino all’anno del pensionamento moltiplicandole, anno per anno, per il corrispondente coefficiente con cui l’Istat calcola le variazioni del costo della vita intervenute da anno ad anno (ad esempio, la retribuzione di 7.711,11 del 1981, ove l’anno di pensionamento fosse il 2004, verrebbe moltiplicata per il coefficiente Istat 3,273 che misura l’inflazione ufficiale intervenuta dal 1981 al 2004: tale retribuzione, oggi, sarebbe quindi rivalutata in euro 25.238,46); 3)le retribuzioni annue rivalutate di tutti gli anni di contribuzione al Fondo (prima e dopo il passaggio alla dipendenza) saranno sommate tra loro e divise per il numero complessivo degli anni di contribuzione, in modo da generare una media: la retribuzione annua media rivalutata pensionabile; 4)di questa retribuzione media rivalutata, che è in sostanza la media di tutto ciò che l’iscritto ha guadagnato nel corso della sua vita lavorativa e contributiva, ma nel valore monetario raggiunto all’età del pensionamento, verrà attribuito in pensione il 2,5% ad anno per tutti gli anni precedenti il passaggio alla dipendenza e il 3,60% per tutti gli anni di contribuzione successivi al passaggio stesso (ad esempio, un iscritto con 22 anni e 9 mesi di contribuzione prima del passaggio e 9,5 anni successivi, la cui retribuzione media rivalutata risulti di euro 45.165,07, maturerà una pensione di euro 38.130,61, cioè pari al 91,75% (22,75 anni x 2,5% + 9,5 anni x 2,9% = 84,425%) della media suddetta). Per rendere più semplice la comprensione delle modalità di calcolo ora illustrate, riportiamo a fianco un esempio di determinazione della pensione elaborato secondo i criteri fissati dall’appendice. Abbiamo ipotizzato nell’esempio che l’iscritto ex ambulatoriale continui l’attività fino al 2013 con la stessa retribuzione del 2004. Avvertiamo quindi che anche i coefficienti di rivalutazione utilizzati sono quelli del 2004 e pertanto la pensione maturabile nel 2013 risultante dal conteggio è espressa nel valore monetario attuale. Le maggiorazioni dopo il 65° anno Per le altre novità contenute nell’appendice, rinviamo alla sua lettura, soffermandoci soltanto su quella relativa alle maggiorazioni della pensione previste nel caso in cui l’iscritto si pensioni ad una età superiore ai 65 anni. Queste maggiorazioni, che il Regolamento del Fondo prevede in una apposita tabella come incrementi percentuali da apportare a tutta la pensione maturata, per gli iscritti transitati alla dipendenza sono trasformate in un raddoppio del rendimento annuo spettante per l’anno o gli anni di contribuzione ulteriore dopo il compimento del 65° anno di età. In altre parole, se un iscritto Dirigente medico continuerà il servizio dopo l’età pensionabile, ad esempio fino a 67 anni, il rendimento annuo per i due anni di contribuzione in più sarà raddoppiato e quindi invece del 3,6% diventerà del 7,2% ad anno. I servizi di consulenza per gli iscritti Sumai Servizio di Consulenza Assicurazione infortuni A cura di Giorgio Lodolini li specialisti ambulatoriali, per quanto riguarda gli infortuni subiti durante l’attività di servizio, sono assicurati dalla Asl dove lavorano mediante la stipula di una polizza che deve prevedere, ai sensi del vigente Accordo collettivo nazionale, una copertura di € 1.032.913,80 per morte o invalidità permanente ed una diaria di € 154,94 giornaliera per un massimo di 300 giorni per invalidità temporanea a decorrere dal 1° giorno del mese successivo all’invio della invalidità. Tale diaria è ridotta al 50% per i primi tre mesi. Per i medici della medicina dei servizi è prevista analoga polizza con un massimale di € 774.685,35 ed una diaria di € 51,64. Le procedure relative al risarcimento hanno incontrato ed incontrano frequenti difficoltà dovute da un lato alla stipula di polizze, da parte delle Aziende, con massimali non conformi a quelli previsti e dall’altro a carenze da parte dei colleghi nelle procedure legate alla denuncia del sinistro e alla gestione delle successive pratiche. Pertanto, per venire incontro alle esigenze dei colleghi, è stato predisposto un servizio di consulenza a favore degli iscritti finalizzato ad agevolarli nell’espletamento delle pratiche burocratiche. A tale proposito sarà possibile contattare telefonicamente il dottor Vittorio Boursier presso la sede nazionale del Sumai il venerdì pomeriggio, dalle ore 16.00 alle ore 19.30, tel. 06/2329121. G Servizio di Consulenza previdenziale agli iscritti che presso la sede del Sumai Nazionale, Via Tovaglieri 19 – 00155 Roma, opera un servizio di consulenza relativa al Ricordiamo Fondo di previdenza (informazioni sulle prestazioni erogate dal Fondo ambulatoriale, Fondo generale sulle modalità dei riscatti, delle ricongiunzioni ecc.). Il servizio di consulenza, svolto dal Dr. Paolo Quarto, è offerto gratuitamente agli iscritti al Sumai in base a prenotazioni da effettuarsi tempestivamente presso il centralino del sindacato stesso (06/2329121) o in base a richieste scritte per i medici residenti fuori Roma. In entrambi i casi (colloquio diretto o quesiti scritti) è necessario che i colleghi interessati forniscano le seguenti indicazioni o documentazioni: • data di nascita, data di laurea, tipo di specializzazione relativa all’incarico ambulatoriale, anzianità di servizio; • certificato storico di servizio o, in mancanza, riepilogo dettagliato indicante la data di inizio degli incarichi ambulatoriali ed il numero di ore settimanali svolte nei vari periodi, fino al momento attuale; • riscatti o ricongiunzioni effettuati presso il Fondo ambulatoriale (laurea, allineamento), allegando copie delle lettere Enpam di comunicazione; • compensi lordi annuali degli ultimi cinque anni, relativi alle retribuzioni soggette a contribuzione Enpam (compensi base, compenso aggiuntivo, fasce, scatti, ore extra) se si desidera avere un conto presuntivo di liquidazione (estratti conto degli ultimi 5 anni, un foglio stipendio per ciascuno degli ultimi 6 anni ecc.); • fruizione e meno del compenso aggiuntivo e dell’indennità di disponibilità; • ogni ulteriore notizia ritenuta utile per la risposta ai quesiti posti. Servizio di Consulenza Finanziamenti e mutui agevolati attivato in favore di tutti gli iscritti un servizio di assistenza e consulenza per finanziamenti-mutui agevolati e con primari istituti bancari È stato relative pratiche notarili in collaborazione con il Club Medici. Un esperto sarà a disposizione presso la sede nazionale del Sumai tutti i martedì dalle ore 17,00 alle ore 19,00, Roma Via F. Tovaglieri n. 19, tel. 06/2329121. network scadenzario fiscale e previdenziale SETTEMBRE Scadenza del pagamento della rata bimestrale dei contributi minimi 2003 al Fondo di Previdenza Generale Enpam – quota A e del contributo indennità di maternità 30 SETTEMBRE Scadenza del termine entro cui comunicare al sostituto d’imposta cui è stato presentato il mod. 730/2003 di non effettuare o di ridurre il secondo o unico acconto Irpef 1 OTTOBRE Apertura della 4a finestra di decorrenza della pensione di anzianità presso i Fondi speciali Enpam per coloro che hanno maturato i requisiti contributivi (35 anni) e di età (58anni) entro il 1° trimestre dell’anno 31 OTTOBRE Scadenza del termine di presentazione mod. Unico/2003 in via telematica ed eventuale presentazione del mod 730 integrativo 28 NOVEMBRE Scadenza del termine per il pagamento della 2a rata del contributo proporzionale (12,5% o 2%) al Fondo di Previdenza Generale ENPAM – quota B 30 NOVEMBRE Nel mese di novembre il sostituto d’imposta (Ente di previdenza o datore di lavoro) cui è stato presentato il mod 730/2003, trattiene sulle competenze (stipendio o pensione del mese), l’Irpef dovuta come 2° acconto 2003: in caso d’incapienza le trattenute residuali sono applicate nei mesi successivi Scadenza del pagamento della rata bimestrale dei contributi minimi 2003 al Fondo di Previdenza Generale Enpam – quota A e del contributo indennità di maternità Scadenza del termine di pagamento del 2° acconto Irpef 2003 (60%)