modalità di codifica dei manufatti e degliscarichi autorizzati

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modalità di codifica dei manufatti e degliscarichi autorizzati
SISTEMAINFORMATIVOREGIONALEACQUE
MODALITÀDICODIFICADEIMANUFATTI
EDEGLISCARICHIAUTORIZZATIPER
PROVINCEEUFFICID’AMBITO
Maggio 2013 1 PREMESSA
L’attività di unificazione delle banche dati sulle acque di Regione Lombardia e ARPA Lombardia ha come scopo la creazione di un sistema informativo in grado di descrivere tutti gli aspetti rilevanti sul tema. Per raggiungere tale obiettivo è necessario concordare una linea di intervento congiunta tra Regione, ARPA e tutti gli Enti coinvolti (Uffici d’Ambito, Province, Comuni, ecc.). Il sistema informativo Risorse Idriche ARPA Lombardia (RIAL), catasto degli scarichi delle acque reflue in Lombardia ai sensi della direttiva DGR n. VIII/293 dell'8 luglio 2005, è stato sostituito da S.I.Re. Acque (Sistema Informativo Regionale Acque ‐ di seguito SIRE). SIRE contiene, integra ed amplia le informazioni già contenute nel catasto scarichi regionali RIAL. Con il termine impianto del catasto RIAL si intendeva rappresentare qualsiasi struttura che genera uno scarico autorizzato o autorizzabile. Si parlava quindi di impianti di trattamento delle acque reflue urbane, reti di acque meteoriche, scaricatori di emergenza, sfioratori di piena, insediamenti industriali e impianti da cui decadono scarichi di acque reflue domestiche. Per maggiore chiarezza SIRE sostituisce il termine impianto di RIAL col termine manufatto. In questo documento è descritta la modalità di creazione dei codici univoci degli scarichi autorizzati od autorizzabili al fine far confluire in SIRE le banche dati relative agli “scarichi di acque reflue” generate da Province e U.ATO senza generare errori o duplicazioni. Tre sono i criteri fondamentali che devono guidare l’utente nella creazione dei codici in SIRE:  le attività di codifica della Provincia e dell’U.ATO devono essere complementari per evitare la dispersione o la duplicazione di informazioni;  il codice manufatto deve essere univoco all’interno del Comune;  due o più scarichi generati dallo stesso manufatto devono essere composti con lo stesso codice manufatto, ma un diverso progressivo scarico. NOTA. L’univocità del codice manufatto all’interno del Comune garantisce automaticamente l’univocità dello stesso per ogni Provincia. 2/10 2 Glossario
a. Insediamento isolato: le costruzioni edilizie ubicate esternamente agli agglomerati, le cui acque reflue domestiche o assimilate: 1) se smaltite tramite un unico scarico, provengano da una sola struttura, o da strutture funzionalmente collegate; 2) se provenienti da più costruzioni indipendenti, siano smaltite tramite distinti scarichi e siano di norma caratterizzate da un carico organico complessivo inferiore a 50 abitanti equivalenti (R.R. 3/06, art. 2, comma 1 lettera a); b. Insediamento industriale: uno o più edifici o installazioni collegati fra di loro in un’area determinata nella quale si svolgano prevalentemente, con carattere di stabilità e permanenza, attività industriali o commerciali. Ogni scarico industriale è generato da un solo insediamento, di conseguenza due o più insediamenti possono risultare parzialmente o totalmente coincidenti; c. Impianto di trattamento delle acque reflue urbane: l'insieme delle unità operatrici destinate a trattare le acque reflue urbane, tenuto conto dei loro caratteri secondo le modalità e nella misura richieste dalle condizioni del ricettore e/o di un eventuale reimpiego ed in osservanza delle disposizioni emanate dalle competenti Autorità; d. Rete di raccolta delle acque meteoriche: l’insieme delle condotte utilizzate per la raccolta separata ed il convogliamento delle acque meteoriche di dilavamento e di quelle di lavaggio relative alle superfici scolanti (R.R. 4/06, art. 2, comma h); e. Fognatura nera: l’insieme delle condotte adibite alla raccolta ed al convogliamento delle acque reflue domestiche, industriali e meteoriche di prima pioggia; f. Fognatura mista: l’insieme delle condotte che raccoglie sia le acque reflue urbane sia le acque meteoriche; g. By‐pass dell’impianto (in testa od in fasi parziali): manufatto idraulico che consente, in relazione ad attività di manutenzione ordinaria o straordinaria, di by‐passare il carico in ingresso ad un impianto di depurazione (od in fasi parziali del trattamento), solitamente previsto in modo tale che si attivi senza necessità di alimentazione di dispositivi elettromeccanici (es. pompe di sollevamento); h. Stazione di sollevamento: vasca di aspirazione e sollevamento dei liquami, installata lungo le fognature nere o miste, utilizzata per il rilancio di acque reflue rubane in modo da portarle ad una quota sufficiente a garantire il deflusso in condotta per gravità. E’ dotata di una o più elettropompe, sistemi di controllo del livello, e solitamente di una apparecchiatura di controllo per il funzionamento automatico di un dispositivo di allarme che a sua volta regola eventuali scaricatori d’emergenza. Lo scarico di tale manufatto è denominato scaricatore d’emergenza; i. Sfioratore di piena: apposito manufatto scolmatore, installato sulla rete fognaria mista o a monte dell’impianto di depurazione, atto ad escludere, nel caso di portate superiori a quelle trattabili dal depuratore, alterazioni al processo depurativo dimensionato in modo tale da garantire una diluizione del refluo fognario che, oltre un certo limite, non consente al depuratore stesso di garantire regolarmente il processo depurativo; j. Corpo idrico superficiale: un elemento distinto e significativo di acque superficiali, quale un lago, un bacino artificiale, un torrente, fiume o canale, parte di un torrente, fiume o canale, acque di transizione o un tratto di acque costiere (D.Lgs 152/06, art. 74, comma 2 lettera h). I corpi idrici superficiali sono stati individuati con il Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po (adottato con delibera 1/2010 dell’Autorità di bacino e approvato dal Consiglio dei Ministri del 8 febbraio 2013); k. Corpo idrico sotterraneo: un volume distinto di acque sotterranee contenute da una o più falde acquifere (D.Lgs 152/06, art. 74, comma 2 Lettera l). I corpi idrici sotterranei sono stati individuati con il Piano di Gestione del distretto idrografico del fiume Po (adottato con delibera 1/2010 dell’Autorità di bacino e approvato dal Consiglio dei Ministri del 8 febbraio 2013). 3/10 3 CodicemanufattoSIRE
Considerato che gli Enti competenti per il rilascio delle autorizzazioni sono U.ATO e Province, il codice manufatto viene rivisitato al fine di rispettare i criteri fondamentali descritti nella premessa di questo documento. Il metodo di codifica è unico indipendentemente dalla tipologia di manufatto. I manufatti che generano uno scarico autorizzabile sono:  rete di raccolta delle acque meteoriche (elemento lineare);  impianto di trattamento delle acque reflue urbane (elemento puntuale);  by‐pass dell’impianto di trattamento delle acque reflue urbane (elemento puntuale);  sfioratore di piena di rete di acque reflue urbane (elemento puntuale);  stazione di sollevamento di rete di acque reflue urbane (elemento puntuale);  insediamento industriale (elemento puntuale);  insediamento isolato (elemento areale). Il codice è una stringa alfanumerica di 12 caratteri e si compone dalla concatenazione dei seguenti elementi:  tipo manufatto: descrive la tipologia del manufatto. È rappresentato da una lettera come riportato nella seguente tabella: Tipo manufatto1 B
D
E
N
O
P
R
T
Significato
by pass impianto di trattamento acque reflue urbane impianto di trattamento acque reflue urbane
stazione di sollevamento
insediamento industriale
insediamento isolato
sfioratore di piena
superficie scolante
rete di raccolta delle acque meteoriche2

ente codificante: considerato che in SIRE confluiscono dati di autorizzazione allo scarico rilasciati sia da Province sia da U.ATO, è necessario introdurre un carattere che caratterizzi questa provenienza come di seguito: Ente codificante Carattere per codifica
U.ATO A Provincia P codice ISTAT comune: è il codice ISTAT a 6 cifre del comune in cui è localizzato il manufatto nel momento della creazione del codice. In caso di variazioni amministrative a livello di comune/provincia (ad esempio una fusione di due comuni), il codice ISTAT del manufatto rimane quello attribuitogli inizialmente; 1
Rispetto alle voci individuate nella precedente metodologia di codifica RIAL sono state eliminate le lettere A (“altro tipo di scarico”), F (“fognatura industriale non depurata”), M (“scarico acque reflue industriali”) ed S (“fognatura industriale”). Tutti i codici creati precedentemente alla diffusione di questo documento dovranno essere aggiornati/ricodificati secondo le lettere in tabella. Le lettere M e S (codifica RIAL) sono da convertire in N (Codifica SIRE); la lettera A non è automaticamente convertibile ad altra lettera ma deve essere valutata caso per caso; la lettera F non trova corrispondenza con altra lettera per disposizione di legge. ATTENZIONE: i codici vecchi dovrannocomunque essere conservati fino al rinnovo dell’autorizzazione. 2
La lettera “T” non si riferisce più a terminali di fognatura di acque reflue urbane non trattate in quanto non più autorizzabili (DIR. 91/271/CEE). 4/10 
progressivo manufatto: numero progressivo dei manufatti all’interno del comune. Ogni tipologia di manufatto ha un suo numero progressivo. Il codice manufatto si costruisce così: Nome elemento Numero caratteri Codice manufatto SIRE
Tipo manufatto 1 Ente codificante 1
Codice ISTAT Progressivo Comune manufatto 6
4 12
IMPORTANTE: qualsiasi codice una volta creato non può più essere modificato anche se dovessero cambiare i codici ISTAT comunali o provinciali; qualsiasi codice relativo ad un elemento dismesso non può essere riassegnato Mentre per gli scarichi delle reti di raccolta delle acque meteoriche, dei by‐pass degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane, degli insediamenti isolati, degli scolmatori di piena e degli scaricatori di emergenza l’autorizzazione è rilasciata dalla Provincia, che quindi crea il progressivo manufatto in base a un proprio contatore, il rilascio delle autorizzazioni allo scarico degli insediamenti industriali è competenza degli U.ATO e delle Province e sicuramente ognuno dei due enti avrà dei progressivi identici associati allo stesso codice ISTAT. L’inserimento dell’elemento Ente codificante nel codice manufatto è sufficiente a garantire l’univocità del codice. Per gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane la tematica viene affrontata al paragrafo 3.1. La creazione del nuovo codice secondo il criterio riportato in questo documento dovrà avvenire il prima possibile, comunque non oltre il 30 giugno 2013. 3.1 Impiantiditrattamentodelleacquereflueurbane
Gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane,a differenza degli altri manufatti, sono identificati con due codici:  l’ID_DP 3: assegnato dall’U. ATO nella fase di programmazione di edificazione dell’impianto;  il codice manufatto: assegnato dalla Provincia che autorizza lo scarico in ambiente quando questo entra in funzione. Proprio perché sono creati in fasi diverse, da due enti differenti, l’eliminazione di uno dei due codici non risulta fattibile. In realtà i due codici in oggetto sono costituiti fondamentalmente dagli stessi elementi per cui, per facilitare la transcodifica e ridurre al massimo le problematiche legate al mantenimento della doppia codifica,i nuovi codici manufatto che saranno assegnati dalle Province dovranno riprendere i codici ISTAT comunali ed i progressivi del tipo manufatto già assegnati dall’U.ATO con l’ID_DP. Dato che gli ID_DP sono stati assegnati in fase di programmazione e, comunque, sono in uso da diversi anni, è possibile che i codici ISTAT non coincidano col codice ISTAT del comune all’atto di codificazione della 3
Codice alfanumerico costituito da 10 caratteri: “DP”+codice ISTAT a 6 cifre del comune in cui è localizzato l’impianto + progressivo a 2 cifre degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane in quel comune. Le discontinuità nei progressivi è dovuta alla dismissione di impianti con la conseguente impossibilità di riassegnare progressivi archiviati. 5/10 Provincia a causa del dinamismo delle entità amministrative. Anche in tal caso le Province dovranno mantenere l’ISTAT già assegnato con l’ID_DP. 3.2 ESEMPI
Reti di raccolta delle acque meteoriche Nel comune di Campodolcino sono presenti 3 reti di raccolta delle acque meteoriche. Ipotizzando che queste siano gli unici manufatti “T” all’interno del comune le reti di raccolta delle acque meteoriche sono identificate dalla Provincia coi seguenti codici manufatto: Denominazione rete Campodolcino ‐ Splughetta Campodolcino ‐ Starleggia Campodolcino ‐ Cà de Luc Tipo manufatto T T T Ente codificante P P P ISTAT comune 014012 014012 014012 Progressivo manufatto 0001 0002 0003 Codice manufatto TP0140120001 TP0140120002 TP0140120003 Impianti di trattamento di acque reflue urbane 1) Nel comune di Porto Mantovano sono attualmente attivi 2 impianti di trattamento delle acque reflue urbane già denominati e codificati dall’U.ATO come segue in SIRE Acque: Denominazione impianto Porto Mantovano ‐ Favorita Porto Mantovano ‐ Mantovanella ID_DP DP02004501 DP02004503 ISTAT comune 020045 020045 Progressivo elemento 01 03 L’identificativo DP02004502 corrispondeall’impianto Porto Mantovano ‐ Soave dismesso il 01/10/2012. Quando la Provincia codifica tali impianti il codice manufatto deve rispecchiare i progressivi e gli ISTAT già assegnati col codice ID_DP. La codifica avverrà come segue: Denominazione impianto ID_DP Porto Mantovano ‐ Favorita DP02004501 Porto Mantovano ‐ Mantovanella DP02004503 Tipo Ente manufatto codificante D P D P ISTAT comune 020045 020045 Progressivo manufatto 0001 0003 Codice manufatto DP0200450001 DP0200450003 Anche mantenendo i due sistemi di codifica risulta che il codice manufatto è identico all’ID_DP con l’aggiunta di “00” al numero progressivo. 2) Il depuratore di Vimercate ha il seguente ID_DP: DP01524101. Tale codifica è stata assegnata quando la Provincia di Monza e della Brianza (ISTAT 108) non esisteva ancora e il comune apparteneva alla Provincia di Milano (ISTAT 015). Il codice manufatto del depuratore in oggetto manterrà la stessa codifica ISTAT e lo stesso progressivo dell’ID_DP per coerenza. Denominazione impianto Vimercate ID_DP DP01524101 ISTAT comune 015241 Progressivo elemento 01 Quando la Provincia codifica tale impianto il codice manufatto deve rispecchiare il progressivo e l’ISTAT già assegnati col codice ID_DP. La codifica avverrà come segue: Denominazione Tipo Ente ID_DP impianto manufatto codificante Vimercate DP01524101 D P 6/10 ISTAT comune attuale 108050 ISTAT comune ID_DP 015241 Progressivo Codice manufatto manufatto 0001 DP0152410001 3) Il comune di Gravedona (ISTAT 013112) nel 2011 si è fuso coi comuni di Rumo e Germasino costituendo il comune di Gravedona ed Uniti (ISTAT 013249). Il depuratore di Gravedona era stato codificato dall’U.ATO precedentemente al 2011 con l’identificativo DP01311201. Denominazione impianto Gravedona ID_DP DP01311201 ISTAT comune 013112 Progressivo elemento 01 Il codice manufatto del depuratore in oggetto manterrà la stessa codifica ISTAT e lo stesso progressivo dell’ID_DP per coerenza. Denominazione Tipo Ente ISTAT comune ID_DP impianto manufatto codificante attuale Gravedona DP01311201 D P 013249 ISTAT comune ID_DP 013112 Progressivo Codice manufatto manufatto 0001 DP0131120001 Sfioratori di piena e stazioni di sollevamento di reti di acque reflue urbane Nel comune di Asola sono presenti 2 stazioni di sollevamento ed 1 sfioratore di piena. Ipotizzando che questi siano gli unici manufatti di tipo “E” e “P” all’interno del comune questi tre elementi della rete fognaria sono identificati dalla Provincia coi seguenti codici manufatto: Denominazione elemento rete Stazione di sollevamento A Stazione di sollevamento B Sfioratore di piena A Tipo manufatto E E P Ente codificante P P P ISTAT comune 020002 020002 020002 Progressivo manufatto 0001 0002 0001 Codice manufatto EP0200020001 EP0200020002 PP0200020001 Insediamenti industriali Nel comune di Nibionno 4 insediamenti industriali richiedono l’autorizzazione allo scarico: due in fognatura mista e due in corpo idrico superficiale. Pertanto due autorizzazioni sono rilasciate dall’U.ATO e due dalla Provincia. Ipotizzando che questi siano gli unici manufatti di tipo “N” all’interno del comune, sia per l’U.ATO, sia per la Provincia, questi quattro insediamenti industriali sono identificati da U.ATO e Provincia coi seguenti codici manufatto: Denominazione insediamento industriale Insediamento industriale A Insediamento industriale B Insediamento industriale C Insediamento industriale D Tipo manufatto N N N N Ente codificante P P A A ISTAT comune 097056 097056 097056 097056 Progressivo manufatto 0001 0002 0001 0002 Codice manufatto NP0970560001 NP0970560002 NA0970560001 NA0970560002 Comune completo di tutti i manufatti Nel comune di Angera sono autorizzati gli scarichi provenienti dai seguenti manufatti:  1 rete di raccolta delle acque meteoriche che scarica in ambiente;  1 impianto di trattamento delle acque reflue urbane (DP01200301) che scarica in ambiente;  1 by‐pass dell’impianto di trattamento delle acque reflue urbane che scarica in ambiente;  2 sfioratori di piena di rete di acque reflue urbaneche scaricano in ambiente;  2 stazioni di sollevamento di rete di acque reflue urbane che scaricano in ambiente;  3 insediamenti industriali che scaricano infognatura;  1 insediamento industriale che scarica in ambiente;  1 insediamento isolato che scarica in ambiente. Ipotizzando che questi siano gli unici manufatti all’interno del comune, sia per l’U.ATO, sia per la Provincia, i manufatti sopra elencati sono identificati coi seguenti codici manufatto: 7/10 Tipo Ente manufatto codificante Angera – rete bianca Fornetto T P Angera (DP01200301) D P Angera – bypass B P Sfioratore di piena A P P Sfioratore di piena B P P Stazione di sollevamento A E P Stazione di sollevamento B E P Angera ‐ PIP N P Negroni S.p.A. N A Barilla S.p.A. N A Consorzio industriale di Angera N A Frazione Case Boschetti O P Denominazione manufatto 8/10 ISTAT comune 012003 012003 012003 012003 012003 012003 012003 012003 012003 012003 012003 012003 Progressivo manufatto 0001 0001 0001 0001 0002 0001 0002 0001 0001 0002 0003 0001 Codice manufatto TP0120030001 DP0120030001 BP0120030001 PP0120030001 PP0120030002 EP0120030001 EP0120030002 NP0120030001 NA0120030001 NA0120030002 NA0120030003 OP0120030001 4 CodicescaricoSIRE
Il codice dello scarico è una stringa alfanumerica di 16 caratteri e si compone dalla concatenazione dei seguenti elementi:  codice manufatto: codice identificativo del manufatto che origina lo scarico (vedi paragrafo 3);  progressivo scarico: numero progressivo dello scarico generato da uno specifico manufatto;  recapito scarico: descrive il luogo di recapito dello scarico. È rappresentato da una lettera come riportato nella seguente tabella: Recapito scarico4
A B G H P S Significato
corpo idrico sotterraneo
corpo idrico superficiale
fognatura nera
fognatura mista
rete di raccolta delle acque meteoriche
suolo o strati superficiali del sottosuolo
Il Codice scarico si costruisce così:
Nome elemento Numero caratteri Codice scarico SIRE
Codice manufatto
12
Progressivo scarico
3
16
Recapito scarico 1 4.1 ESEMPI
Scarichi di reti di raccolta delle acque meteoriche Nel comune di Lecco la rete di raccolta delle acque meteoriche TP0970420012 scarica in corso d’acqua superficiale. Lo scarico viene codificato come segue. Codice manufatto Progressivo scarico Recapito scarico Codice scarico SIRE TP0970420012 001 B TP0970420012001B Scarichi finali di impianti di trattamento di acque reflue urbane e dei loro by‐pass Il depuratore di Carate Urio (ID_DP DP01304401 e codice manufatto DP0130440001) ha un by‐pass in testa (codice manufatto BP0130440001). Lo scarico del by‐pass e quello finale del depuratore recapitano entrambi a lago. Gli scarichi vengono codificati come segue. Codice manufatto Progressivo scarico Recapito scarico Codice scarico SIRE DP0130440001 001 B DP0130440001001B BP0130440001 001 B BP0130440001001B 4
Rispetto alle voci individuate nella precedente metodologia di codifica RIAL sono state eliminate le lettere L (“lago naturale”), N (“corso d’acqua naturale”), R (“corso d’acqua superficiale”), T (“tombinatura”) ed U (“sottosuolo”). Tutti i codici creati precedentemente alla diffusione di questo documento dovranno essere aggiornati/ricodificati secondo le lettere in tabella; i codici vecchi dovranno comunque essere conservati fino al rinnovo dell’autorizzazione. Le lettere L, N ed R (codifica RIAL) sono da convertire in B (Codifica SIRE); la lettera U non deve essere riconvertita in quanto lo scarico in sottosuolo ed unità geologiche profonde è autorizzato solo da Regione; la lettera T (codifica RIAL) è da convertire in lettera G, H o P (codifica SIRE) in base alla tipologia di fognatura. 9/10 Scaricatori di emergenza e scarichi di sfioratori di piena di reti di acque reflue urbane Una rete di smaltimento delle acque reflue urbane è dotata, tra gli altri manufatti, di uno sfioratore di piena (codice manufatto PP0151460123) ed un impianto di sollevamento (codice manufatto EP0151460156). Sia lo scarico dello sfioratore di piena, sia lo scaricatore di emergenza recapitano in corpo idrico superficiale. Gli scarichi vengono codificati come segue. Codice manufatto Progressivo scarico Recapito scarico
Codice scarico SIRE PP0151460123 EP0151460156 001 001 B B PP0151460123001B EP0151460156001B Insediamenti industriali Gli scarichi di due insediamenti industriali (codice manufatto NP0160064580 e NA0160060001) recapitano rispettivamente in corpo idrico superficiale e in fognatura nera. Gli scarichi vengono codificati come segue. Codice manufatto SIRE Progressivo scarico Recapito scarico Codice scarico SIRE NP0160064580 NA0160060001 001 001 B G NP0160064580001B NA0160060001001G Insediamento residenziale isolato Un insediamento residenziale isolato con codice manufatto OP0120135800 scarica su suolo. Lo scarico viene codificato come segue. Codice manufatto SIRE Progressivo scarico Recapito scarico Codice scarico SIRE OP0120135800 10/10 001 S OP0120135800001S