CURRICULUM FORMATIVO E PROFESSIONALE DEL DOTTOR

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CURRICULUM FORMATIVO E PROFESSIONALE DEL DOTTOR
CURRICULUM FORMATIVO E PROFESSIONALE
DEL
DOTTOR GIAMPIERO AVRUSCIO
CURRICULUM FORMATIVO E PROFESSIONALE
DEL
DOTTOR GIAMPIERO AVRUSCIO
Nato a Cosenza il 14/03/1956.
Residente a Padova in Via A.Vallisnieri,28 – 35124 Padova.
Diploma di Maturità Scientifica conseguito presso il Liceo Scientifico “E.Fermi” di
Cosenza nel 1975.
Laurea in Medicina e chirurgia conseguita presso l’Università degli Studi di Padova
nell’AA 1983/84 con tesi di laurea di ricerca clinica vascolare: “Diagnosi di impotenza
di origine vascolare: significato delle variazioni di pressione dopo sforzo, mediante
rilevazioni pluridistrettuali” Relatore Prof. F. Pagano, Correlatore Prof. G.P.
Signorini. (C3-4)
Con un lavoro di oltre due anni in collaborazione con l’urologia del prof Pagano,
nella mia tesi ho descritto per la prima volta una nuova metodica diagnostica NONinvasiva per i deficit erettivi di origine arteriosa
attraverso l’uso della
pletismografia. In quell’epoca era ancora lontana la tecnologia di studio diretto dei
vasi penieni con Eco-color-doppler pre e dopo test farmacologico ed esisteva solo la
possibilità di studio con Doppler C.W., gravata dalla difficoltà di insonorizzazione di
ogni singola arteria durante la misurazione pressoria, che portava a risultati in gran
parte non attendibili.
Con il nuovo metodo di rilevazione pressoria attraverso un manicotto a camera d’aria
interna, contenitore rigido esterno e trasduttori pletismografici che identificavano
l’intero apporto ematico distrettuale, in contemporanea con la
misurazione
pressoria degli arti inferiori, si evidenziavano le differenze degli indici pressori a
seconda della gravità dell’eventuale patologia arteriosa presente, in confronto
con
i dati arteriografici perfettamente sovrapponibili prima e dopo terapia
chirurgica ricostruttiva o angioplastica.
Il lavoro è stato presentato per la prima volta al 58° Congresso della Società
Italiana di Urologia nel 1985: “Significato delle rilevazioni pressorie dinamiche
pluridistrettuali nella diagnosi di impotenza” GP Signorini, G Avruscio, G Salmistraro,
G Bergamo, A Calabrò, W Artibani, A Lembo, L Faggiano, F Pagano (pubblicazione
allegata A57), oltre ad altri lavori sullo stesso argomento, come:”Rilevazione
pressoria pletismografia pluridistrettuale da sforzo: nuovo mezzo di indagine noninvasiva nell’approccio di studio delle impotenze da causa vascolare arteriosa”. GP
Signorini, GP Avruscio, G.Salmistraro, L.Zeni, G.Bergamo, W.Artibani, A.Calabrò,
F.Pagano, nel quale ho studiato 143 soggetti, confermando l’affidabilità diagnostica
della metodica. Lavoro presentato al 60° Congresso Nazionale di Urologia a Palermo
e pubblicato in Acta Urol Ital 1987:4;223-296 (A52;A53;A55;A49;A47;A25;A13;A2)
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Abilitazione alla professione conseguita presso l’Università degli Studi di Padova I
sessione 1985 (C5)
Prima Iscrizione all’Ordine dei medici di Cosenza il 27/5/ 1985 e dal 17/11/1985
all’Ordine dei Medici di Padova al numero 5615 (C6)
Specializzazione in Cardiologia 1^ Scuola conseguita presso l’Università degli Studi
di Padova nell’anno accademico 1988-89 con la tesi di ricerca clinica vascolare:
“Significato delle indagini clinico-strumentali non invasive nello studio della T.V.P. e
nella scelta di terapia anticoagulante a breve o lungo termine dopo E.P.”- Relatore
prof. S. Dalla Volta, Correlatori prof. GP.Signorini e V Pengo. (C7-8)
Oltre il 95% delle embolie polmonari trae origine dalle TVP degli arti inferiori.
Attraverso la pletismografia ad aria con occlusione del circolo venoso profondo e
superficiale, su 138 pazienti con TVP si dimostravano con elevata accuratezza
diagnostica gli ostacoli al deflusso venoso prossimale, distinguendoli tra sede
“bassa” (poplitea-femorale) e “alta” (femorale comune-iliaca), confrontando i
risultati con l’avvento della nuova tecnologia che allora si stava affermando per lo
studio diretto dei vasi: l’Angiodinografo a colori (Eco-color-doppler).
I dati ottenuti sulla persistenza o meno dell’ostacolo al deflusso venoso profondo,
sulla sua entità, nonché sullo stato funzionale del circolo venoso profondo e
superficiale, utilizzando metodiche NON-invasive, come il doppler C.W., la
pletismografia ad occlusione venosa (ad aria), l’Angiodinografia a colori (Ecodoppler-color-flow), hanno permesso di personalizzare meglio la terapia
anticoagulante e individuare a quali pazienti più opportunamente continuarla o
sospenderla.
Il lavoro (A42) per la sua parte diagnostica è stato relazionato e pubblicato in
Phlebologie ’89, “Proximal deep vein thrombosis: differentation between
thrombosis in a “low” site (popliteal, femoral) and “high” thrombosis (common
femoral, iliac) using venous occlusion plethysmography, with and without the
exclusion of the superficial venous blood flow” GP Avruscio et al, A. Davy,R.Stemmer
eds 1989 John Libbey Eurotext Ltd, pp. 256-258 - 10° Congresso Mondiale dell’Union
Intarnationale de Phlebologie (settembre 1989) e al I Convegno Triveneto sulla
Prevenzione e Terapia della Trombosi (ottobre 1989, Padova): “Studio flebologico
non-invasivo nella scelta di terapia anticoagulante a breve o lungo termine dopo
embolia polmonare (EP)”. GP Avruscio et al (A35)
Ha frequentato un Corso di Formazione di lingua inglese di primo e secondo livello,
bisettimanale dalle ore 14 alle ore 15,30 per dieci mesi con esame finale di
superamento del corso. Padova, 18/3/2003 (H40)
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PERCORSO LAVORATIVO PROFESSIONALE
Dal 1985 fino al 17 Novembre 1986, ha assolto all’obbligo militare come Servizio
Sostitutivo Civile, dipendente dal Distretto Militare di Padova, svolgendo mansioni di
Assistenza Medica presso il Servizio di Angiologia dell’allora ULSS N° 21 di Padova in
supporto al personale medico di IX° qualifica funzionale. (C9)
Fin dal 1981, da studente universitario, ha frequentato in maniera continuativa e
assidua il Servizio di Angiologia (Responsabile G.P. Signorini), allora aggregato al
Servizio di Cardiologia. (C10)
Fu in quegli anni che maturò l’interesse alla Disciplina Angiologica, ancora poco
consolidata anche nelle Istituzioni Ospedaliere e Universitarie. Fu nel 1986 infatti che
il Servizio di Angiologia diventò Autonomo, primo e allora unico Servizio di
Angiologia istituzionalizzato del Triveneto: fin dalla sua istituzione, dal 15. 1. 1986
fino al giorno dell’incarico di assistente medico il giorno 8 Settembre 1988, il
sottoscritto ha svolto le funzioni di medico frequentatore nel Servizio di
Angiologia dell’allora ULSS 21, afferente al Servizio di Cardiologia.
Contemporaneamente ha svolto attività di Medicina Generale e Guardia Medica
presso la Casa di Cura convenzionata “Eretenia” di Vicenza nel periodo 2.11.1987 al
3.1.1989. (C11)
Ha anche svolto attività di Medicina di Base Sostitutiva presso il S.S.N. nel periodo
1986-‘87. (C12)
E’ in quegli anni che il sottoscritto ha partecipato e contribuito attivamente allo
studio e all’identificazione della “malattia arteriosa periferica silente”, definita
come presenza di iniziali alterazioni arteriose asintomatiche, evidenziate in stadio
pre-clinico, quindi ancora prima del I stadio secondo la classificazione di Fontaine.
Furono identificati alcuni criteri che definivano l’Arteriopatia Silente”, che
comprendevano i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, l’esame obiettivo e
la misurazione dell’indice pressorio caviglia/braccio, da noi rilevata attraverso
tecnica pletismografia.
L’Indice di Winsor (I.W. = rapporto pressorio caviglia/braccio misurato con tecnica
pletismografia) o l’ABI (Ankle/Brachial Index misurato con tecnica doppler) è
recentemente entrato di prepotenza nelle linee guida di Cardiologia, come valido
“marker” di coronaropatia - Classe I; Livello di Evidenza:B - ACC/AHA Guidelines for
the Management of Patients with Peripheral Arterial Disease American College of
Cardiology Web site. October 2005.
Il primo lavoro atto ad individuare tale correlazione è invece datato 19 novembre
1986, con una relazione dell’allora Primario prof GP Signorini all’VIII Congresso
Nazionale della Società Italiana di Patologia Vascolare a Firenze, pubblicato negli
Atti: “Arteriopatia silente: prevenzione primaria e secondaria delle malattie
periferiche”. GP Signorini, G Salmistraro, GP Avruscio e G Maraglino. (1986 - Monduzzi
Editore SpA – Bologna). Altri studi sono seguiti successivamente, presentati nel marzo
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1987 alle VII Riunioni Fiorentine di Aggiornamento in Angiologia – “International
Meeting on Microangiology and Microcirculation” :Metodologia diagnostica non
invasiva nello studio dell’arteriopatia silente – G. Salmistraro, G. Avruscio, L. Zeni, G.
Maraglino, GP Signorini;- “Arteriopatia silente: considerazioni sul significato della sua
identificazione nella popolazione sana” G.Salmistraro, GP Avruscio, L Zeni e GP
Signorini - IX Convegno Nazionale della Società Italiana di Patologia Vascolare –
Copanello, giugno 1987, Monduzzi Editore SpA – Bologna e altri lavori successivi, come
documentato. (A56;A54;A50;A48;A26;A24;A10)
Ancora oggi questo indice pressorio di notevole importanza per l’elevata
correlazione con la coronaropatia, risulta purtroppo scarsamente applicato negli
ambulatori specialistici di cardiologia e angiologia, preferendo forse la misurazione
dell’ispessimento medio-intimale carotideo (IMT) in relazione con la coronaropatia,
molto più difficile da utilizzare come “marker” e come screening di prevenzione, sia
per la tecnologia e il metodo di rilevazione, sia perché dopo una certa età non risulta
attendibile, al contrario di una misurazione pressoria che può invece essere
utilizzata in grande scala e da personale non medico, con apparecchiature molto
meno costose e affidabili.
L’ 8 Settembre 1988 è stato assunto come Assistente Medico di Angiologia di
ruolo nel Servizio di Angiologia dell’USL 21 di Padova - Primario Prof. G.P. Signorini.
(C13)
Il 5 dicembre 1994 è risultato al primo posto e vincitore del concorso per Aiuto
Corresponsabile Ospedaliero presso il Servizio di Angiologia dello Stabilimento
Ospedale Civile e dallo stesso giorno nominato Aiuto. (C13;C15-16)
ESPERIENZE FORMATIVE ALL’ESTERO
Con delibera n° 1133 del 25 .5.1993 dell’ULSS 21 di Padova e n° 391 del 3.5.1995
dell’Azienda Ospedaliera di Padova
gli sono stati concessi due comandi
rispettivamente di
46 e 33 giorni presso il Vascular Diagnostic Services del
CEDARS- SINAI MEDICAL CENTER di Los Angeles ( USA ).- diretto dal Dr David V.
Cossman. Durante questi periodi di studio ha acquisito la metodologia per studi di
immagini con Eco Doppler Color Flow secondo i criteri ufficiali riconosciuti negli
Stati Uniti nei vari settori di applicazione vascolare. Ha ottenuto la Certificazione
di completamento del training di 144 ore nell’applicazione dell’Ecocolorflow nel
settore di studio cerebrovascolare, addominale e arti inferiori per il distretto
arterioso e venoso. Ha inoltre collaborato nelle ricerche cliniche e, in particolare,
nella patologia vascolare cerebro-afferente (vasi extra ed intracranici con studio ecodoppler colorflow trans-cranico) con l’uso di mezzi di contrasto per ultrasuoni
attraverso l’innovazione tecnologica della “harmonic imaging” all’epoca non ancora
utilizzata in Italia, che permetteva una diagnosi più accurata anche per lo studio di
patologie considerate fino a poco tempo prima indagabili solo con metodiche
angiografiche. Altro campo di ricerca e formazione è stato il settore venoso
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sottopopliteo, ritenuto difficilmente esplorabile ancora oggi, nonostante la
tecnologica ecografica abbia raggiunto livelli elevati di accuratezza diagnostica.
Grazie a quella proficua esperienza formativa e scientifica, è stato possibile applicare
e trasmettere ai colleghi e attraverso corsi di formazione, nuove metodologie di
studio per rendere più facilmente accessibile la diagnosi di trombosi venosa profonda
sotto-poplitea, all’epoca misconosciuta. (C67-76)
Nel 1996 vincitore del concorso a Primario f.f. del Servizio di Angiologia
dell’Azienda Ospedaliera di Padova. (Delibera n. 1218 del 23.8.1996) (C13;C16)
Dal giorno 1 Novembre 1997 trasferimento dall’Azienda Ospedaliera di Padova
all’Ospedale Sant’Antonio della ULSS 16 e Responsabile del Servizio di Angiologia
(C14;C17)
Corso di Formazione Manageriale per Dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale,
conseguito a Roma dal 1996 al 1998. Il Corso teorico-pratico di Formazione
Manageriale per Dirigenti del SSN è stato articolato in 100 ore di studio. Finalizzato
allo sviluppo delle capacità manageriali per le funzioni di direzione e incentrato sui
temi di organizzazione e di direzione per gli incarichi di II livello dirigenziale. Il
Corso verteva, tra l’altro, su: competenze e responsabilità della dirigenza,
organizzazione e gestione dei servizi sanitari, criteri di finanziamento, bilanci,
gestione delle risorse umane, organizzazione del lavoro, indicatori di qualità dei
servizi e delle prestazioni. (Attestazioni: C77-83)
Corso di Formazione nel 1996 indirizzato alle figure Primariali “ Il ruolo del
dirigente e la nuova normativa contrattuale in tema di retribuzione incentivante “
organizzato dall’Azienda Ospedaliera di Padova in collaborazione con il CUOA
(Consorzio Universitario per gli Studi di organizzazione Aziendale ). (C84)
Corso di Formazione nel 1998 “La Programmazione Budgetaria”, organizzato
dall’ULSS 16 di Padova in collaborazione con il CUOA (Consorzio Universitario per gli
Studi di organizzazione Aziendale). (C84a)
Dal 15.12.1998 Responsabile di modulo operativo gestionale B2 di Angiologia
(Delibera n. 1958 del 28.12.1998 e successive integrazioni). (C14)
Dal 1.01.2001 fino ad oggi, Direzione della Struttura Semplice “Angiologia”
afferente all’U.O.C. “Cardiologia” (Delibera n. 1384 del 30.12.2002 e successive
proroghe), nell’ambito del Dipartimento di Medicina e Funzioni internistiche
dell’Ospedale Sant’Antonio di Padova. (C14;C21-22)
Con Delibera del DG 363 del 5/5/2009 è stato conferito l’incarico di Direttore
dell’U.O.C. “Medicina Specialistica” (C14;C18)
Con Delibera del DG 684 del 1/8/2011 gli è stato affidato l’incarico di Sostituto
Responsabile dell’UOC “Medicina Specialistica” e fino alla scadenza della
sostituzione, posizione a tutt’oggi mantenuta (C14;C19)
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ATTIVITA’ DIDATTICA
Dal 2004 a tutt’oggi: Professore a contratto presso la II Scuola di Specializzazione
di Cardiologia dell’Università degli Studi di Padova (Direttore prof L. Daliento),
all’interno dell’insegnamento: “Malattie dell’apparato cardiovascolare: Semeiotica e
Diagnostica delle Patologie del Sistema venoso sistemico”, con il Corso integrativo
“Patologia venosa degli arti inferiori”, anche con attività seminariale, di tutoraggio e
di correlazione di Tesi. (C32-34)
Lezioni su “Indagini Diagnostiche Vascolari Non Invasive” nel Corso di Specializzazione
in Chirurgia Vascolare dell’Università degli Studi di Trieste (Direttore della Scuola
Prof. A.Nemeth) nell’anno accademico 1989-‘90. (C47)
Lezioni di “Semeiotica Strumentale Angiologica Non Invasiva” nel Corso di Semeiotica
Chirurgica, Specializzazione in Chirurgia Generale, Università degli Studi di Padova
(Direttore Prof. A. Peracchia) Anno Accademico 1989/90. (C46)
Lezioni su “Diagnostica Strumentale Doppler, Duplex Scanner” nel Corso PostUniversitario di Perfezionamento in Flebologia dell’Università degli Studi di Verona
(Istituto di Patologia Chirurgica, Direttore: Prof. R. C. Vecchioni) Anno Accademico
1989/90. (C48)
Lezioni su “Indagini Diagnostiche Vascolari Non Invasive” nel Corso di Specializzazione
in Chirurgia Vascolare dell’Università degli Studi di Trieste (Direttore della Scuola
Prof. A.Nemeth) nell’anno accademico 1990-‘91. (C43)
Lezioni su “Semeiotica Strumentale Non Invasiva nelle Flebopatie e nelle
Arteriopatie” nel Corso di Semeiotica Chirurgica, Specializzazione in Chirurgia
Generale, Università degli Studi di Padova (Direttore Prof. A. Peracchia) Anno
Accademico 1990/91. (C45)
Lezione seminariale sulle “Indicazioni alla Tromboendoarteriectomia carotidea e
placca a rischio” Università degli studi di Trieste, AA 1991/92 per la Scuola di
Specializzazione in Chirurgia Vascolare. (C41)
Negli AA 1993/94 , 1994/95 e 1995/96, ciclo di lezioni nella scuola di
specializzazione in Gerontologia e Geriatria dell’Università di Padova sui temi
“metodologie Diagnostiche Clinico-strumentali non invasive nella patologia vascolare
cerebro-afferente e trombo embolica”. (C37)
Seminario sul tema : Ateromasia carotidea clinica e screening pre-chirurgico presso
l’Università di Ferrara- ( Neurologia ) 1996. (C39)
Negli AA 1993/94, 1994/95 e 1995/96, ciclo di lezioni per la Scuola di
specializzazione in endocrinologia e Malattie del ricambio (I Scuola) su :
“Metodologia di studio clinico-strumentale non invasivo nella impotenza sessuale
maschile su base vascolare”, “Diagnostica vascolare nell’impotenza sessuale” e
“Cause vascolari di infertilità maschile“. (C38;C40)
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Nell’AA 1994/95 e 1995/96 è stato nominato professore assistente della disciplina
“Medicina applicata allo Sport “ dell’ISEF di Bologna - sede di Padova pareggiato
ai sensi dell’articolo 28 , legge 7-2 1958, n° 88, di grado universitario- (C35-36)
1997-1998 Lezioni seminariali su Temi Angiologici c/o la Scuola di Specialità di
Chirurgia Generale (Prof. Ancona)
1997: Docente all’XI Corso di Aggiornamento avanzato in Ecografia e Imaging
integrato. Sesto Pusteria, dal 25 gennaio al 1 febbraio 1997- S.I.R.M. (Associazione
Italiana di radiologia Medica – Sezione di Ecografia) (C56)
2002: Docente al Corso Avanzato di Ecografia e Imaging integrato. “What’s New?”
Sesto Pusteria, 15 marzo 2002 S.I.R.M. (Associazione Italiana di radiologia Medica –
Sezione di Ecografia) (C55)
2006: Docente e Responsabile Scientifico del Corso di Aggiornamento ECM: “Come
fare diagnosi clinico-strumentale di Trombosi Venosa” – Abano Terme, 27/5/2006
(C54)
2006: Docente al “Corso Teorico-Pratico in Angiologia Medica: la diagnosi clinicostrumentale della Trombosi venosa”, accreditato di 10 crediti formativi ECM.
Monselice,6/6/2006 (C53;C151-Delibera ULSS 17)
2006: Docente e Moderatore al XXVIII Congresso Nazionale della Società Italiana di
Angiologia e Patologia Vascolare (SIAPAV). Roma, 15-18/11/2006 (C52)
2007: Docente al IV Congresso Nazionale “Fleboforum”. Grado, 30/5-1/6 2007 (C51)
2009: Docente al Corso ECM “Hot Topics in Cardiologia”. Camposampiero,
12/12/2009 (C50)
2010: Docente al Seminario Teorico-Pratico della Clinica Cardiologia di Padova
“L’insufficienza venosa cronica degli arti inferiori”. Padova, 26/5/2010 (G12)
2010: Docente al Corso ECM Teorico-Pratico in Angiologia Medica: “Management della
Trombosi venosa profonda in Pronto Soccorso: dalla diagnosi strumentale alla terapia
medica” – Padova, 10/9/2010 (C49)
Dal 1998
Direttore e Docente di corsi di addestramento, formazione e/o
perfezionamento clinico-strumentale in Angiologia medica (delibera n. 1901 del 21
dic. 1998), iniziativa Patrocinata dalla Regione Veneto (delibera n. 3813 del
3/11/1999 – BUR Veneto 7/12/1999 n. 106), presso l’Ospedale Sant’Antonio di
Padova, sottoposti e approvati dall’ECM con attribuzione di 17 crediti formativi per
ogni singolo corso della durata di n.15 ore ciascuno nell’anno 2002 (distribuiti 143
crediti formativi) e attribuzione di n.23 crediti formativi per ogni singolo corso della
durata di n.20 ore ciascuno nell’anno 2003 ripetuti annualmente fino al 2010, con 16
ore e 20 Crediti Formativi ECM.
Lo scopo di tali corsi teorico-pratici è stato quello di fornire, oltre l’acquisizione delle
più recenti attualità della letteratura scientifica e delle linee guida in campo
diagnostico e terapeutico, anche conoscenze e competenze sull’utilizzazione pratica
e sulla standardizzazione delle diverse procedure attraverso una diretta e guidata
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esperienza, in particolare per quanto concerne l’uso di metodiche ultrasonografiche
ad alta tecnologia, come l’Eco-Doppler-Color-Flow nei vari settori di studio della
patologia vascolare, organizzati in 3 distinti moduli: vasi cerebro-afferenti, arterie
periferiche, sistema venoso. Il corso è stato programmato con la funzione di
migliorare le conoscenze teoriche, pratiche e strumentali su vari argomenti di
angiologia medica.
Il Corso, personalizzato alle conoscenze e all’esperienza teorico-pratica del discente
permette di acquisire tutte le competenze e gli elementi basilari della metodologia di
approccio clinico strumentale del paziente a rischio o affetto da patologia vascolare,
nei vari settori di studio. (C91-150)
Dal 1998 al 2010 lo svolgimento di tali Corsi ha permesso l’attribuzione a specialisti
provenienti dalla Regione Veneto che da altre Regioni, 764 Crediti Formativi ECM
(C109-121;C127-150)
Docente al “Corso teorico-pratico sul tromboembolismo venoso: prevenzione,
diagnosi, terapia”, Padova 4/7/2003 (Evento Formativo 3158-58637) – ottenuti n. 10
Crediti Formativi ECM (H38)
Docente al Corso teorico-pratico in Angiologia di n. 12 ore presso l’ULSS di Chioggia,
rivolto ai cardiologi, anno 2005
Coordinatore Nazionale di un corso formativo per specialisti angiologi a Roma il 24
giugno 2006 finalizzato ad altri eventi formativi ECM per i medici di medicina
generale, tra cui il “Corso teorico-pratico in Angiologia medica” 1/7/2006 n 246205
assegnati 7 crediti formativi.
Docente del Corso teorico-pratico in Angiologia Medica, dal titolo: L’arteriopatia
periferica per MMG, 25 novembre 2006. (H19)
CORRELATORE E COMMISSARIO DI TESI DI LAUREA E SPECIALIZZAZIONE
A.A. 1989-90 e 1992-93: Nominato nella Commissione di Laurea di Medicina e
Chirurgia dell’Università degli Studi di Padova come membro supplente nella Sessione
Straordinaria del 20/3/1991; Nominato Correlatore nella seduta del 31/3/1994
(C57;C60)
A.A. 1989-90 Correlatore per la Tesi di Laurea in Medicina e Chirurgia: ”Trombosi
Venosa Profonda Arti Inferiori: Ruolo Preminente della Diagnosi Polistrumentale NON
Invasiva ” (C65-66)
A.A. 1992-93 Correlatore per la Tesi di Laurea in Medicina e Chirurgia: “Arterite di
Takayasu con Morbo di Crohn: presentazione di un caso e analisi della Letteratura”
(C62;C64)
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E’ stato inoltre membro della Commissione
nell’AA 1992-93 (C63)
di Laurea in Medicina e Chirurgia
A.A. 1995-96 Correlatore di Tesi di Specializzazione in Geriatria: “Valutazione
dell’orientamento visivo dell’attenzione in pazienti con stenosi carotidea” (C61-61a)
A.A. 1997-98 Correlatore per la Tesi di Specializzazione in Biochimica e Chimica
Clinica e membro invitato di Commissione (C59)
A.A. 2003-2004 Correlatore per la Tesi di Specializzazione in Cardiologia II Scuola:
“Diagnosi e prevenzione della malattia trombo embolica venosa in pazienti sottoposti
ad intervento di chirurgia ortopedica maggiore” (C58)
PROGETTI DI ORGANIZZAZIONE SANITARIA
Nell’anno 1988 incarico da parte del Direttore dell’Angiologia prof Signorini a
rappresentarlo per affrontare con la Direzione Sanitaria dell’Azienda Ospedaliera
di Padova i problemi organizzativi correnti di allora. Invito da parte della Direzione.
(C31)
Nell’anno 1996 ha partecipato, su invito del Segretario Regionale per la Sanità e i
Servizi Sociali della Regione Veneto, quale Esperto del settore, autorizzato
dall’Azienda Ospedaliera di Padova, a riunioni di lavoro su “ Nomenclatore Tariffario
delle prestazioni ambulatoriali “. (C84b)
Nell’anno 1997 ha partecipato, su invito del Segretario Regionale per la Sanità e i
Servizi Sociali della Regione Veneto alla riunione di lavoro sulla “Individuazione ed
organizzazione dei Dipartimenti strutturali e funzionali” in sede Regionale a
Venezia.(C85)
Nell’anno 1997 ha partecipato alla riunione sull’Organizzazione Ospedaliera e
Territoriale su invito del Segretario Regionale (C86)
Sanità e Cooperazione Internazionale – Tavolo di Lavoro interistituzionale sulle
prospettive del sistema sanitario italiano nella cooperazione internazionale – Ministero
della Sanità – Regione Veneto – Università di Padova, 15-16 dicembre 1997 (C87)
Congresso Annuale dell’Associazione Latina per l’Analisi dei Sistemi Sanitari (ALASS)
della Regione Veneto “Le cure domiciliari” Abano T. 30 settembre 1-2 ottobre 1998
(C88)
Giunta Regionale del Veneto – Direzione Programmazione Socio-Sanitaria Servizio per
i rapporti con l’OMS Progetto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità “The Verona
Initiative”: Sperimentazione del Verona Benchmark – Venezia, Palazzo Balbi 25
gennaio 2000 (C89)
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Organizzazione per Progetti dell’attività Distrettuale – Workshop Azienda ULSS 16- 11
dicembre 2001 – Padova (C90)
15 ottobre 2010: Responsabile Scientifico e Moderatore del Corso di Formazione
“La Cooperazione allo sviluppo in Sanità. Esperienze Aziendali a confronto”.
Organizzato in collaborazione con la struttura interaziendale di Formazione e Progetti
Internazionali Padova (F19-20)
19-20 novembre 2010: Presidente e Responsabile Scientifico del Convegno:
“Lesioni Cutanee Croniche: tra Ospedale e Territorio”. Organizzato in collaborazione
con la struttura interaziendale di Formazione e Progetti Internazionali. Abano Terme
(F18)
ATTIVITA’ NELLE SOCIETA’ SCIENTIFICHE ANGIOLOGICHE
Nel 1989 lo scrivente è stato eletto nel Consiglio Direttivo della Società Italiana di
Patologia Vascolare – Sezione Triveneta, come Consigliere per il triennio fino al
1991 e rieletto come Segretario nel triennio 1992-1995, e ancora Consigliere nel
periodo 1999-2001. Ha svolto “compiti di programmazione e coordinamento di lavori
scientifici nel campo della disciplina Angiologica, contribuendo all’affermazione,
diffusione e sviluppo scientifico dell’Angiologia nel Territorio Triveneto, collaborando
altresì all’organizzazione, come Segretario Scientifico, di importanti Convegni
Specialistici nel Settore Vascolare, con la partecipazione degli Angiologi e Chirurghi
Vascolari più rappresentativi del mondo Accademico e Ospedaliero dell’area Triveneta
e Nazionale”. (Attestazione del Presidente della Sezione Triveneta della Società
Italiana di Patologia Vascolare, prof GP Deriu e del Presidente Nazionale della Società
Italiana di Patologia Vascolare prof Claudio Allegra, il quale attesta altresì la mia
collaborazione alle Giornate Coneglianesi di Angiologia negli anni 1991-1993-1995, per
la quale attività in qualità di Docente e “per i numerosi e qualificati contributi
scientifici” il sottoscritto è stato insignito del Diploma di Socio Onorario dell’antica
Società di Scienze Mediche di Conegliano- Vittorio Veneto e del Quartier del Piave,
fondata nel 1875(Diploma e motivazione agli atti). (F5-6;F11;F22-37)
L’attività del sottoscritto nella Società Italiana di Patologia Vascolare- Sezione
Triveneta, è stata particolarmente intensa, con il Coordinamento Scientifico di 16
congressi Interregionali, di cui uno nel 1994 Nazionale a Padova, molti lavori
presentati e pubblicati in Atti Congressuali e Riviste Scientifiche sia come primo
Autore che in collaborazione, inerenti tutto il campo angiologico nella sua
completezza, dalla prevenzione, alla diagnosi, alla terapia e alla riabilitazione, come
documentazione allegata. (F22-37)
11
Dal 1988 il sottoscritto è stato nominato Istruttore Nazionale per la Società
Italiana di Diagnostica Strumentale non Invasiva Vascolare-GIUV (Gruppo Italiano di
Ultrasonologia Vascolare),
presidente
Prof. Giuseppe Nuzzaci, Direttore della
Clinica Medica I° dell’Università di Firenze. (F8-10)
Dal 1988 infatti, molti medici specialisti non solo del Triveneto, interessati ad
acquisire conoscenze tecnico-scientifiche nel campo Angiologico, sono afferiti al
Servizio di Angiologia di Padova e guidati nell’istruzione e aggiornamento teoricopratico delle metodologie diagnostiche vascolari non invasive, sui criteri di
standardizzazione, sulle loro indicazioni, possibilità, limiti e vantaggi.
E’ stato molte volte invitato come Relatore a vari Convegni Regionali e Nazionali
organizzati dal GIUV ed ha promosso e organizzato vari convegni di interesse
angiologico e di alto contenuto scientifico in ambito Regionale e Nazionale, come gli
atti dimostrano. (A21; F8-10). “Le Vasculopatie” sono una Selezione di 39 lavori
scientifici su temi angiologici, come primo autore o come co-autore, compendio ad un
corso di formazione del Gruppo Italiano di Ultrasonologia Vascolare (GIUV) (A58)
Nell’ambito della Società Italiana per lo Studio della Microcircolazione, Segretario
Generale Prof. Giuseppe Pollari, Primario del Servizio di Angiologia dell’Ospedale S.
Pertini di Roma, ha “attivamente contribuito alla ricerca scientifica di questa
importante branca dell’Angiologia, che è la Microcircolazione, apportando importanti
contributi congressuali nella diagnostica e terapia medica sperimentale delle ulcere e
delle acrosindromi. Anche in questo campo inoltre ha curato l’organizzazione
scientifica di Convegni in campo Regionale su argomenti inerenti il microcircolo.”
(Attestato allegato F7;A41)
Nell’ambito della Società Scientifica: “Medico-Chirurgica di Angiologia – Doppler
Club -”, è stato varie volte invitato come esperto, a relazionare nei Corsi di
Perfezionamento Teorico-Pratici organizzati dalla stessa Società, per Specialisti
Angiologi e Chirurghi Vascolari, come gli Atti allegati e l’Attestato del Presidente del
“Doppler Club” Prof Alberto Berni dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
dimostrano. (G35; G41; G42; G44; G58; G70)
Dal 1998 al 2004 il sottoscritto ha ricoperto la carica di Presidente della Società
Italiana Medico-Chirurgica di Angiologia – Doppler Club – Sezione Triveneta. (F1216)
Nell’ambito dell’Associazione Flebologica Ambulatoriale, di cui fanno parte la
Patologia Chirurgica dell’Università di Modena, Clinica Chirurgica dell’Università di
Verona, Chirurgia Generale II° dell’Università di Padova, Chirurgia Generale e
Oncologia Chirurgica dell’Università di Milano, III° Clinica Chirurgica Generale
dell’Università di Roma, è stato più volte invitato a tenere Relazioni su temi
flebolinfologici a Seminari Internazionali a cui hanno partecipato e contribuito
alcuni fra i maggiori esperti in campo nazionale e internazionale. (G98 e G83)
In particolare, al Seminario Internazionale sul tema “La Trombosi Venosa Profonda
Up To Date”, 17-18-19 Novembre 1994 ha fatto parte della Segreteria Scientifica,
12
unico Ospedaliero, insieme a docenti dell’ Istituto di Chirurgia Generale, Patologia
Medica II°, Divisione e Cattedra di Cardiologia, dell’Università di Padova, oltre alle
sopra menzionate Istituzioni Universitarie. (G83)
Dal 2008 è nel Comitato Scientifico di CR Salute, organizzatore ECM per la
Formazione Continua in Medicina, accreditato alla Commissione ECM del Ministero
della Salute. (Vedi F3)
Per il biennio 2011-2012 fa parte del Direttivo Nazionale della SIFL (Società Italiana
di Flebolinfologia) e Coordinatore regionale per il Veneto. (F2)
Nell’ambito di questa Società Scientifica collegata con il Collegio Italiano di
Flebologia (CIF), è stata riconosciuta allo scrivente la particolare attenzione
all’attività scientifica nel settore flebolinfologico e angiologico più in generale (vedi
attestazione prof Gasbarro, Presidente nazionale CIF – F1). “La nomina nel Direttivo
nazionale SIFL consegue al riconoscimento dell’attività scientifica clinicosperimentale, sostenuta da numerose pubblicazioni, relazioni, moderazioni a
congressi nazionali e internazionali e Corsi di Formazione accreditati ECM come
Docente, nonché per l’attenzione alla costante attività clinico-assistenziale
dimostrata sia in ambito Ospedaliero che Territoriale”, nonché “al riconoscimento
dell’attività come promotore e organizzatore di Convegni Scientifici accreditati
dalla Regione Veneto per l’ECM, rivolti a specialisti del settore, medici di medicina
generale, personale infermieristico e di fisioterapia” (vedi Attestazione del Presidente
SIFL prof Ugo Alonzo, di Roma – F2).
16 maggio 2009: Presidente, Responsabile Scientifico e Coordinatore Regionale
SIFL del Corso di Formazione patrocinato dall’ULSS 16, dal Comune di Abano e dalla II
Scuola di Cardiologia dell’Università di Padova: “L’insufficienza venosa cronica alle
Terme”. Organizzato in collaborazione con la struttura interaziendale di Formazione e
Progetti Internazionali Abano. (F21)
PARTECIPAZIONE A STUDI DI RICERCA MULTICENTRICI
Nell’ambito della collaborazione culturale tecnico-scientifica e didattica con alcune
Istituzioni Universitarie Padovane, ha attivamente partecipato ad uno studio clinicosperimentale dal Gennaio 1993 all’Agosto 1995 insieme alla Direzione Generale e
Sanitaria dell’Azienda Ospedaliera di Padova, l’Istituto di Chirurgia Generale II°,
l’Istituto di Patologia Medica II°, Cattedra di Cardiologia, Servizio di Prevenzione e
Terapia della Trombosi, dell’Università di Padova e l’Ordine dei Medici di Padova dal
titolo: “S.O.S FLEBITE- Un Servizio di Diagnostica Urgente in collaborazione con i
Medici di Medicina Generale della Provincia di Padova (Considerazioni su
un’esperienza di 3 anni)” Gruppo Multicentrico S.O.S. Flebite: GP Braga, A Cestrone,
V Alberti (Az Ospedaliera Padova); E Ancona, U Baccaglini, C Castoro, V Fontebasso, E
Giraldi, P Pavei, P Sorrentino, G Spreafico (Chirurgia Generale II); GP Signorini, GP
Avruscio, G Salmistraro (Angiologia Az Ospedaliera); A Girolami, P Prandoni (Pat Med
13
II); S Dalla Volta, V Pengo (Cattedra di Cardiologia Univ Padova); A Vangelista
(Segreteria Ordine dei Medici) pubblicato su Acta Chirurgica Italica nel 1996.
(Vedi E-20)
Questo studio durato 3 anni ha evidenziato come sia indispensabile l’indagine
strumentale nella definizione di patologie flebologiche urgenti. La possibilità di poter
usufruire di un Servizio di Diagnostica Flebologica Urgente facilita e rende più attivo
il ruolo del Medico di Medicina Generale in questo campo ed evita inutili ricoveri.
Dal 1993 si è inoltre interessato della valutazione degli effetti collaterali nei
pazienti lungo-sopravviventi con morbo di Hodgkin e Linfomi non-Hodgkin
mediante valutazione clinico-strumentale angiologica con apparecchiatura ad alta
definizione dei vasi sovra-aortici. Lo studio è stato condotto in collaborazione con il
Gruppo Linfomi dell’Azienda Ospedaliera di Padova. Nella Letteratura scientifica
internazionale infatti, mentre erano noti gli effetti collaterali delle terapie
sull’apparato respiratorio e sul cuore, non esistevano dati concernenti gli effetti
collaterali a distanza sui vasi cerebro afferenti. E’ stato possibile evidenziare lesioni
subcliniche in numerosi pazienti sottoposti a radioterapia. Aspetto interessante è
stata la presenza di lesioni parietali arteriose in pazienti senza fattori di rischio
noti, per cui è stato iniziato uno studio prospettico su tutti i pazienti con morbo di
Hodgkin e la valutazione angiologica è stata inserita nel protocollo di studio
adottato dal Gruppo Veneto Linfomi (Coordinatore dott Luigi Salvagno) nella
stadiazione della malattia linfomatosa e nel follow up. I risultati sono stati oggetto di
tesi di specializzazione. (E16)
Dal 1988 al 1993 ha condotto una ricerca sperimentale, multicentrica, in doppio
cieco di fase II di farmacologia clinica in campo angiologico sul tema “valutazione
della somministrazione cronica orale di Propionil-L-carnitina sull’insorgenza della
claudicatio intermittens in pazienti affetti da arteriopatia periferica degli arti
inferiori. Comparazione con placebo e pentossifillina”. (E21-22)
Nel 1992, ha partecipato come Co-Investigator alla Ricerca clinica per valutare
l’efficacia del defibrotide sulle arteriopatie silenti. Lo studio è stato condotto
secondo un disegno randomizzato, doppio cieco controllato verso placebo. I positivi
risultati ottenuti sono stati oggetto di una pubblicazione scientifica su Acta
Terapeutica, dal titolo: “Defibrotide in silent peripheral arteriopathy” GP Signorini, G
Avruscio et al. Acta Therapeutica 18; 1992 (E17; B80)
Nel 1993 ha condotto uno studio sulla rara associazione Arterite di Takayasu e
morbo di Crohn (solo 14 casi nel mondo) che è stata oggetto di tesi di laurea,
pubblicazione: “Manifestazioni extraintestinali della malattia di Crohn: arterite di
Takaiasu” GP Avruscio, D Celi, A Tropea, L De Santis, A Martin, AA Ambrosio, GP
Signorini Medica Book Volume I n.! – Luglio,Agosto,Settembre 1995, oltre che oggetto
di relazioni a Congressi. (C64; B27; G94)
14
Nell’anno 1994 e 1995 ha fatto parte del gruppo di ricerca -responsabile prof. G.
Bonanni- e ottenuto
finanziamenti su fondi MURST 60%
per “ valutazione
dell’impotenza sessuale maschile su base organica”. (E14)
Nel 1995-1996
ha partecipato al gruppo di Studio per la valutazione
interdisciplinare del rischio operatorio nell’anziano ed è stato coordinatore del
sottogruppo Angiologia che riunisce 16 specialisti.(E15)
Sempre nel 1996 ha partecipato ad un altra importante ricerca multicentrica, con
un disegno sperimentale in doppio cieco, a gruppi paralleli, randomizzato, controllato
Cloromicrene verso Placebo, che ha coinvolto 10 centri (CRAMPS Investigator
Group), coordinati dal prof G.G. Nenci, allora Direttore dell’Istituto di Medicina
Interna e di Medicina Vascolare dell’Università di Perugia: “Peripheral Arteriopathy:
effects of Cloricromene on claudication and quality of life”
I risultati di questo studio, che hanno dimostrato un beneficio di azione
sull’arteriopatia periferica, sulla distanza di marcia e sulla Qualità della Vita dei
pazienti portatori di arteriopatia periferica, sono stati presentati al XV Congresso
Nazionale della Società Italiana di Studio di Emostasi e Trombosi (Milano, 18-21
maggio 2000) e pubblicati su Vascular Medicine con il titolo: “Effects of
Cloricromene on intermittent claudication. A randomized, double-blind, placebo
controlled trial in patients treated with Aspirin: effect on claudication distance and
quality of life” CRAMPS Investigator Group, all’interno del quale viene citato il nome
dello scrivente come Sperimentatore (Vascular Medicine 2000; 5:83-89). (B17-17a;
E18-18a)
Nell’anno 2002-2003 ha partecipato come Sperimentatore Principale ad uno studio
multicentrico di fase III per la terapia domiciliare della TVP, coordinato dal Prof.
Gualtiero Palareti, ordinario di Angiologia di Bologna, dal titolo: “Trattamento con
dalteparina della Trombosi venosa profonda acuta in ambito domiciliare: valutazione
farmacoeconomica e di efficaci tollerabilità in confronto con l’approccio standard di
tipo ospedaliero”,secondo le Linee guida dell’Unione Europea di buona pratica per
l’esecuzione delle sperimentazioni cliniche dei medicinali. (E12-13)
Secondo il protocollo di studio randomizzato, una parte dei pazienti affetti da TVP
prossimale acuta, che seguono i requisiti richiesti, vengono assegnati alla terapia
domiciliare, secondo un protocollo di terapia che prevede il ricovero ospedaliero per
un massimo di tre giorni e poi seguiti appunto a domicilio e ambulatoriamente, in
confronto con i pazienti ospedalizzati come consuetudine per 7-10 giorni come media.
Dall’esito di questo studio e dall’evidenze di Letteratura scientifica di altre
esperienze, si è potuto trattare la TVP in maniera più adeguta, efficace, sicura,
meno sgradevole per i pazienti e con costi decisamente più ridotti.
Dal giugno 2006 al settembre 2011, ha partecipato come Responsabile Principale
ad uno studio policentrico, randomizzato, controllato, doppio cieco, dal titolo: Studio
clinico randomizzato di diverse dosi e durata di parnaparin nel trattamento della
trombosi venosa superficiale – Steflux (Superficial Thromboembolism Fluxum)coordinatore Prof Palareti di Bologna.
15
Lo studio, di tipo competitivo, ha arruolato 664 pazienti in 16 Centri distribuiti su
scala nazionale. Il nostro Centro di Angiologia dell’Ospedale Sant’Antonio ha
contribuito arruolando 82 pazienti, terzo Centro per frequenza di arruolamento: inizio
arruolamento ottobre 2007,fine arruolamento febbraio 2011. Obiettivo primario dello
studio: End-point combinato di TVP sintomatica ed asintomatica, recidiva e/o
estensione locale della TVS ed EP sintomatica a 30 giorni. Obiettivi secondari:
valutazione degli eventi trombo embolici venosi con follow-up a 3 mesi dopo l’inizio
del trattamento. Riduzione dei sintomi locali. Outcome composito di: emorragie
maggiori e minori e trombocitopenia o qualsiasi altro evento avverso. I pazienti erano
divisi in 3 gruppi sperimentali, trattati con diversa posologia del farmaco. Lo studio ha
evidenziato che il gruppo di trattamento con dose maggiore e terapia protratta per 30
giorni (gruppo 2: Parnaparin 8.500 UIaXa/die x 10gg, seguito da Parnaparin 6.400
UIaXa/die x 20 gg) presentava un significativo minor numero di eventi. Il gruppo con
maggiori eventi è stato quello con il trattamento a dose minore e terapia protratta
per un mese. Lo studio è in iter di pubblicazione su un giornale internazionale di
Medicina. (E9)
Dal 2000 partecipa al Gruppo di Lavoro: Progetto di Disease Management sulle
Ulcere Vascolari, Diabetiche e da Pressione, i cui obiettivi principali sono:
APPROPRIATEZZA
attraverso lo sviluppo di protocolli di diagnosi e terapia delle ulcere e la condivisione
tra tutti gli operatori;
INTEGRAZIONE OSPEDALE-TERRITORIO
tramite nuovi modelli assistenziali basati su una rete di assistenza territoriale
costituita da Medici di Medicina Generale (MMG), Personale dei Distretti e delle
Residenze Sanitarie Assistite, e sulla condivisione di protocolli comuni.
VALUTAZIONE DEI COSTI DELLA MALATTIA
è stato condotto uno studio sui costi della malattia attraverso il coinvolgimento degli
esperti clinici delle RSA e delle ADI dell’area vasta, basato su 31859 giornate di
osservazione e tramite l’analisi dei costi di trattamento per ciascuna patologia, in uno
studio prospettico durato 6 mesi;
E-LEARNING
in base ai dati emersi dallo studio dei costi, si è rilevata la necessità di condividere un
programma formativo con tutti gli operatori, in modo da utilizzare i presidi e
medicazioni in modo appropriato. Per questo è stato impostato un portale
www.sosulcera.it per la formazione a distanza, indirizzato a più di 3000 operatori
sanitari sul territorio. Il portale è strutturato con 5 percorsi formativi di 10 ore
ciascuno per MMG, Infermieri, Fisioterapisti, Operatori Socio Sanitari, e Care giver e si
articolerà nel corso di 3 anni. Questo progetto per la sua importanza strategica e per i
contenuti scientifici è stato accreditato come programma pilota della Regione Veneto
con i crediti ECM per la formazione a distanza
Disease Management sulle Ulcere Vascolari, Diabetiche e da Pressione è un
progetto iniziato nel 2004 con l’obiettivo di interagire in una prima fase con
una Regione Pilota, la Regione Veneto, per la definizione dei costi della malattia
ulcerosa e fornire un metodo utile alla programmazione sanitaria regionale e al
miglior impiego delle risorse tramite un programma di Disease Management. In una
16
seconda fase, alla sua diffusione ad altre Regioni tramite l’interazione dei Centri SOS
Ulcera ed infine alla programmazione di uno studio europeo in partnership con la
EWMA e 7 paesi. (E7-8)
Nel 2008 è stato individuato come Coordinatore per il Veneto della Campagna
Educazionale “Più Salute alle Gambe”, in collaborazione della Società Italiana di
Flebolinfologia e all’Associazione “Femme Santè Santè Femme – Donna Salute Salute
Donna. Tale campagna educazionale era rivolta alla popolazione italiana,
prevalentemente femminile, interessata alla prevenzione e alla cura dei disturbi
venosi degli arti inferiori ed aveva come obiettivo quello di aumentare l’educazione
della popolazione ad un miglioramento dello stile di vita, cercando in particolare di
ridurre in questo modo i fattori di rischio, attraverso l’erogazione di almeno 150 visite
gratuite. (Vedi Delibera ULSS 16 5/5/2008 - E10-11)
Dal 2011 è stato incaricato dall’Azienda ULSS 16 come Referente e Coordinatore del
gruppo di studio multidisciplinare per la “Diagnostica e trattamento endovascolare
dell’insufficienza venosa cerebro-spinale cronica (CCSVI) in pazienti con Sclerosi
Multipla.
Dalla Delibera del DG n 981 dell’1/12/2011: (E1)
“La Sclerosi Multipla, malattia cronica del sistema nervoso centrale della quale sono
affette circa 1,3 milioni di persone a livello mondiale, con un’ incidenza par i a circa
1 ogni 1.000
abitanti in Italia, non ha attualmente una causa conosciuta rientrando per tanto
nell’ambito delle patologie multifattoriali estremamente diffuse nel mondo
occidentale al pari di diabete, asma e ipertensione.
L’Organizzazione Mondiale del la Sanità ha recentemente definito tale patologia come
una del le malattie socialmente più costose in considerazione del manifestarsi della
stessa
soprattutto nei giovani adulti. L’ipotesi che tenderebbe a ricondurre la SM ad una
condizione di Insufficienza Venosa Cerebro-Spinale Cronica (CCSVI) è stata oggetto
di un ampio e approfondito dibattito nella comunità scientifica, conclusosi con un
parere del Consiglio Superiore di Sanità. A seguito del parere fornito dal Ministero
del la Salute con nota prot. 35077-P del 27 ottobre 2010 relativamente allo "Studio
osservazione di prevalenza della Insufficienza Venosa Cerebro-Spinale Cronica (CCSVI)
nella Sclerosi multipla (SM) e in altre malattie neurodegenerative", la Regione
Veneto, con DGR n.1618 del 11 ottobre 2011, ha integrato le strutture di
riferimento di cui al la DGR n. 123 del 8 febbraio 2011, individuando l 'Azienda ULSS
16 quale struttura di riferimento regionale per la diagnostica e i l trattamento
"correttivo endovascolare" della CCSVI in pazienti con SM, dando mandato al
Direttore Generale della stessa di attivarsi per rendere operativo tale trattamento
fornendo tutte le risorse necessarie.
Data la valenza e l ’ importanza di tale progetto, l ’adesione allo stesso comporta l
’esigenza per questa azienda di individuare un gruppo di studio multidisciplinare, al
fine di elaborare un protocollo per la diagnosi e la terapia della insufficienza venosa
cronica cerebro-spinale, da sottoporre per l ’approvazione al Comitato Etico.
17
Si individua nel Dr. Giampiero Avruscio, Direttore U.O.C. Medicina Specialistica e
Responsabile del Servizio di Day Hospital di Angiologia dell’Ospedale S.Antonio di
Padova, il Referente dello Studio e il Coordinatore del Gruppo di lavoro
multidisciplinare.”
Questo studio estremamente innovativo nelle ipotesi delle cause/concause della
SM, potrà dare risposte scientificamente validate nella diagnosi e altrettanto sicure
nell’eventuale terapia, fornendo alla Comunità Scientifica e ai moltissimi malati e
loro familiari un punto di riferimento con uno studio controllato e trasparente nei
presupposti e negli obiettivi, in assenza dei quali i pazienti continuerebbero ad
affidarsi a Centri all’estero privi di qualsiasi garanzia e sicurezza, con risultati non
misurabili. (E1-6 dove viene anche documentato il percorso formativo per
l’accreditamento alla diagnosi della CCSVI)
ATTIVITA’ ASSISTENZIALE DAL 1997 IN POI (C24):
Fino al 1997 non esisteva presso l’Ospedale Sant’Antonio una struttura
propriamente di Angiologia. Venivano eseguiti solo esami Eco-Color-Doppler da
personale convenzionato esterno presso la Radiologia: nel 1997 infatti le prestazioni
diagnostiche ecografiche del settore vascolare sono state circa 4.000.
I pazienti ricoverati inoltre venivano in gran parte inviati per accertamenti diagnostici
angiologici in Azienda Ospedaliera, così come le urgenze, con disagi per i pazienti e
ritardi e aggravio di spesa per la struttura.
Obiettivi: rendere immediatamente accessibili, coordinate, omogenee ed efficaci le
prestazioni Angiologiche mirate alla prevenzione, diagnosi, terapia e riabilitazione
delle malattie vascolari, primariamente per i pazienti ricoverati e le urgenze, con un
“percorso” diagnostico-terapeutico integrato del paziente angiologico.
Dall’inizio di attività del Servizio di Angiologia, quindi già dal 1998, è stata eliminata
la “fuga” verso l’Azienda Ospedaliera, relativa alle prestazioni angiologiche dei
pazienti ricoverati presso l’Ospedale Sant’Antonio.
Le richieste di prestazioni erano soprattutto (erroneamente) di tipo strumentale e di
Eco-Color-Doppler in maniera particolare, purtroppo molto spesso specificate
impropriamente come doppler o ecodoppler… L’impostazione del lavoro è stato di
tipo clinico: l’attività angiologica per proprie caratteristiche NON è solo
strumentale diagnostica.
Le relazioni che vengono consegnate ai pazienti o ai reparti riportano infatti la
dicitura: “La valutazione specialistica angiologica clinico-strumentale…”,
sottolineando che non è lo strumento utilizzato, per quanto tecnologicamente
avanzato, che dimostra...ma che è la capacità interpretativa del medico, integrata
dai dati clinici, con tutto il proprio background di studio, aggiornamento, esperienza e
professionalità che assume la responsabilità dell’asserzione diagnostica e conseguente
18
indicazione alla terapia medica o chirurgica che nessun tecnico, per quanto
preparato, è in grado di assumere.
La valutazione specialistica angiologica clinico-strumentale non è mai
segmentaria, nel senso che:
1.
al quesito di tipo tecnico come ad esempio nelle molteplici richieste di
“doppler arti inferiori”, in cui l’indagine dovrebbe essere solo indiretta, senza
l’apporto di un quesito clinico, un sintomo o un segno, senza nessuna informazione
adeguata per una valutazione mirata (relativo ad esempio al versante venoso o
arterioso)
2.
nelle richieste indirizzate ad esempio allo studio di un singolo distretto
arterioso in un arteriopatico
non si risponde in maniera tecnica come da richiesta formale, che contribuirebbe
nel primo caso solo ad aumentare inutilmente il numero di prestazioni, oltre a perdita
di tempo e aggravio di costi per il paziente e per la struttura, nel secondo caso a far
andare avanti/indietro il paziente per ulteriori esami angiologici, a disperdere e
ritardare in ogni caso l’ eventuale tempestività terapeutica.
Nel nostro Servizio di Angiologia invece, a parte le richieste di urgenza/emergenza
che impongono per la loro natura un approccio quasi esclusivo al quesito richiesto e
motivato, le valutazioni clinico-strumentali sono tese:
a)
Alla considerazione non settoriale del paziente vascolare, che spesso ha
lesioni polidistrettuali e asintomatiche, anche gravi (come un aneurisma o una stenosi
serrata della carotide o una trombosi venosa asintomatica…): solo una accurata
anamnesi e altrettanto accurato esame obiettivo vascolare può indirizzare in maniera
adeguata verso l’efficacia degli esami occorrenti, che possono essere diversi e/o in
aggiunta a quelli richiesti formalmente, quindi realmente appropriati per la
prevenzione di malattie anche invalidanti, la tempestività terapeutica, la riduzione
del numero e durata dei ricoveri, per il beneficio del paziente, conseguente risparmio
di spesa … e per l’interpretazione dei “desiderata” dei medici invianti.
b)
Alla considerazione che il paziente necessita non solo di un esame, ma
anche di un rapporto di fiducia con lo specialista a cui affida la sua salute e quindi se
stesso: il tempo speso per la valutazione clinica mirata, è tempo guadagnato per il
paziente in ogni caso.
Questa filosofia di studio, basata anche sulla qualità delle prestazioni, rivolta alla loro
efficacia, ha portato il Servizio di Angiologia ad essere un punto di riferimento per
la verifica di esami eseguiti in altre sedi anche fuori ULSS e nel porre l’indicazione
ad una eventuale operabilità o rivascolarizzazione con stent (come nel caso di
stenosi carotidea), senza ricorrere all’ausilio della diagnostica contrastografica
invasiva come l’arteriografia, con enorme risparmio di spesa per le strutture
sanitarie e notevole vantaggio per il paziente.
Uno dei dati che dimostra la validità di quanto espresso è costituito dall’ indice di
attrazione (provenienze ambulatoriali da fuori ULSS), che si pone costantemente dal
1988 in poi intorno al 30%.
19
Dal 1998 a tutt’oggi, non risulta alcuna segnalazione/reclamo da parte dell’utenza
nei cofronti del dott. Giampiero Avruscio né dell’Unità Operativa di Angiologia del
presidio ospedaliero Sant’Antonio, per alcun aspetto né relazionale né tecnicoprofessionale o organizzativo, così come attestato dall’URP e dalla Direzione
Sanitaria. (C23)
Il Servizio di Angiologia svolge sia attività di I Livello per i pazienti inviati dal Pronto
Soccorso e dai Reparti di degenza che attività di II Livello per i pazienti già
selezionati in sede di visita specialistica Angiologica, per una adeguata impostazione
terapeutica.
Dal 1998 in poi, l’Ospedale Sant’Antonio ha implementato l’offerta di assistenza
con l’apertura di nuovi reparti. Al Servizio di Angiologia afferiscono quindi i pazienti
per interventi di chirurgia vascolare maggiore; i pazienti definiti a rischio di
Tromboembolia polmonare (ortopedia, urologia, chirurgia); pazienti ricoverati per
mapping venoso pre-intervento (flebochirurgia); pazienti interni di medicina,
geriatria e lungodegenza con patologia vascolare polidistrettuale arteriosa con
rischio di ictus e/o aneurisma aortico o pazienti con patologia trombotica venosa
primitiva o secondaria a neoplasie; pazienti della neurologia con sospetto Tia o
Stroke; pazienti della dialisi per controllo del funzionamento delle fistole A-V;
pazienti con ipertensione o pazienti in attesa di intervento di cardiochirurgia per la
valutazione dei TSAO e delle aa radiali e ulnari per i by-pass aorto-coronarici; pazienti
dell’urologia per la valutazione del varicocele pre e post-intervento e per la
definizione dell’impotenza di origine vascolare; pazienti dell’oculistica con
retinopatia per la valutazione dei TSAO e delle aa oftalmiche e vasi sovraorbitari;
pazienti dell’ORL per la valutazione dinamica delle aa vertebrali nella sdr.
vertiginosa; pazienti della Fisiatria per la valutazione della sdr. dello stretto
toracico e l’esclusione della presenza di TVP prima della terapia riabilitativa…
Inoltre, nei pazienti ricoverati presso la Rianimazione e/o in tutti i casi in cui diventa
problematico lo spostamento del paziente, la valutazione angiologica clinicostrumentale si esegue direttamente a letto dei pazienti ricoverati. Tutto ciò ha
comportato minor disagio di spostamenti e quindi beneficio per i pazienti,
eliminazione delle attese per il servizio del trasporto interno, con diminuzione anche
del carico di lavoro delle persone addette.
E’ possibile quindi:
• l’individuazione di patologie vascolari che richiedono un trattamento medico
immediato o in regime di Day Hospital
• l’impostazione terapeutica domiciliare nei pazienti nei quali la patologia
vascolare non richiede ulteriori accertamenti, con consigli di controlli nel tempo
• il monitoraggio clinico di patologie vascolari croniche
• l’individuazione di patologie vascolari che richiedono un approfondimento
diagnostico
• l’individuazione di patologie vascolari che richiedono un’indicazione chirurgica
e l’impostazione di protocolli riabilitativi
20
• la diagnosi differenziale di patologie non vascolari con indirizzo ai relativi
specialisti per competenza
Fondamentali per l’organizzazione di tale servizio sono:
• la definizione di percorsi diagnostico-terapeutici concordati per l’esecuzione
di procedure specifiche: a questo proposito ad esempio ricordo come le Linee
Guida della Letteratura Scientifica Nazionale ed Internazionale (Minerva
Cardioangiologica vol.48 N.7/8 Luglio-Agosto 2000), nelle flow-chart relative sia al
sospetto di una trombosi venosa profonda (TVP) sintomatica che nei pazienti ad
alto rischio che potrebbero sviluppare una TVP asintomatica, come i pazienti
sottoposti ad interventi chirurgici e ortopedici in particolare, o nelle recidive
trombotiche, raccomandano prima l’approccio clinico con la compilazione della
“scala di probabilità di Wells” e poi si decide per l’approccio strumentale
ecografico o Eco-Doppler o Eco-Color-Doppler, in molti casi ripetuto nel tempo.
L’impegno risulta quindi costante e di peso non indifferente dove, come
nell’ospedale Sant’Antonio, esiste una divisione di ortopedia molto attiva ed
efficiente, oltre alla presenza di altri reparti chirurgici e non, i cui pazienti
presentano analoghe caratteristiche di patologia vascolare ad elevato rischio;
• l’attivazione di collegamenti funzionali con la rete delle unità operative
ospedaliere e Territoriali extraospedaliere.
Dai dati del sistema informatico, risulta aver effettuato:
nel 1998 complessivamente 7.728 prestazioni per 1.984 pazienti, mirate ad
un numero maggiore di pazienti esterni, in una struttura ospedaliera ancora in via
di strutturazione e con pochi reparti di degenza e soprattutto con una sola unità
medica.
PAZIENTI RICOVERATI
Provenienza
N. Prest.
N. Paz.
ULSS-16 1.745
ALTROVE
547
TOTALE
2.292
Fatturato
445
136
581
87.879.000
27.531.000
115.410.000
PAZIENTI ESTERNI (circa 28% da fuori ULSS)
ULSS-16 3.827
1.012 142.465.500
ALTROVE 1.330
332 51.817.500
TOTALE
5.157
1.344 194.283.000
PAZIENTI AFFERENTI DAL DAY HOSPITAL
ULSS-16
210
ALTROVE
69
TOTALE
279
44
15
59
6.394.000
2.070.000
8.464.000
nel 1999 complessivamente 6.984 prestazioni per 1.668 pazienti, mirate
soprattutto ai pazienti ricoverati, alle urgenze afferenti direttamente dal
Territorio e dal Pronto Soccorso e ai controlli e ai pazienti pre-intervento
21
PAZIENTI RICOVERATI
ULSS-16
ALTROVE
TOTALE
3.197
725
3.922
750 181.974.000
175
41.077.000
925 223.051.000
PAZIENTI ESTERNI (circa 30% da fuori ULSS)
ULSS-16
2.082
504 118.612.000
ALTROVE
908
222
52.327.500
TOTALE
2.990
726 170.939.500
PAZIENTI AFFERENTI DAL DAY HOSPITAL
ULSS-16
59
ALTROVE
13
TOTALE
72
14
3
17
3.547.000
764.000
4.311.000
Nel triennio 2000-2002 lo scrivente è stato supportato dal validissimo
contributo di un dirigente medico, prima in forma non continuativa, nell’ultimo
anno in forma strutturata e da un altro infermiere, assegnando alla struttura di
Angiologia un ruolo più stabile e sicuro nella continuità assistenziale. Le
prestazioni inoltre sono state mirate soprattutto a quelle di maggiore impegno e
sempre rivolte preferenzialmente ai pazienti ricoverati, mentre con l’apertura
nella stessa struttura ospedaliera di una piastra ecografica ha consentito lo stesso
una più larga offerta di screening di primo livello ai pazienti esterni.
Anno 2000: 6.937 PRESTAZIONI
1.810 PAZIENTI
PAZIENTI RICOVERATI E AFFERENTI DAL DAY HOSPITAL
TOTALE
3.946
1.070
PAZIENTI ESTERNI (circa 31% da fuori ULSS)
TOTALE
2.991
740
ANNO 2001: 10.059 PRESTAZIONI
2.488 PAZIENTI
PAZIENTI RICOVERATI E AFFERENTI DAL DAY HOSPITAL
TOTALE
6.009
1.459
PAZIENTI ESTERNI (circa 30% da fuori ULSS)
TOTALE
4.050
ANNO 2002: 9.648 PRESTAZIONI
2.655 PAZIENTI
PAZIENTI RICOVERATI
22
1.029
TOTALE
5.413
1.366
PAZIENTI ESTERNI (circa 30% da fuori ULSS)
TOTALE
4.235
1.289
Lo scrivente ha collaborato altresì alla stesura del protocollo intraospedaliero per la
profilassi della TVP nei pazienti chirurgici.
Ha partecipato e portato a termine un progetto obiettivo dell’U.O.A. di Ortopedia
per la prevenzione e cura della TVP asintomatica.
Grazie all’attenzione del Servizio di Angiologia rivolta prevalentemente ai pazienti
ricoverati e alle urgenze, nell’anno 2002 abbiamo riscontrato circa 124 trombosi
venose profonde, prevalentemente acute, con valutazioni angiologiche clinicostrumentali eseguite senza attese per i pazienti e risposte terapeutiche efficaci ed
immediate.
In particolare per l’ortopedia, la cui chirurgia è definita ad alto rischio per la
trombo-embolia polmonare, tutti i pazienti operati agli arti inferiori o in
endoscopia o politraumatizzati, sono stati valutati prima della dimissione,
indipendentemente dalla sintomatologia presentata, al fine di riconoscere anche le
TVP asintomatiche. Su 308 interventi ortopedici riguardanti gli arti inferiori, sono
state riconosciute 51 TVP (14%), la maggior parte delle quali asintomatiche,
nonostante la corretta profilassi adottata a tutti i pazienti. Il 33% (17) era riferita a
TVP prossimale, il 67% (34) riferita a TVP distale. Il numero maggiore di TVP era
inoltre riferito ai mesi di aprile (9), marzo (8), maggio (7), settembre (7). La
possibilità di valutare tutti i pazienti operati di ortopedia, organizzativamente e
logisticamente agevole per le caratteristiche strutturali dell’Ospedale che permette
spostamenti veloci e non sgradevoli al paziente, ha permesso di diagnosticare, come
si nota dai dati esposti, una larga quota di pazienti asintomatici e un numero
rilevante di TVP sottopoplitee, che misconosciute, quindi non trattate con terapia
anticoagulante, avrebbero potuto embolizzare e/o progredire in TVP prossimali, con
più alto rischio di TEP e sindrome post-trombotica. (B11)
Dal 1 luglio 2003 è stato attivato il Day-Hospital Angiologico presso l’Ospedale
Sant’Antonio con possibilità di accesso a:
1. Pazienti con arteriopatia con ischemia trombo-embolica acuta e/o cronica
degli arti inferiori, complicata o meno, non suscettibile di correzione chirurgica,
afferenti dal territorio e/o dai reparti, in cui si preveda la necessità di osservazione
“al letto” per esigenze specificatamente terapeutiche, che tuttavia non necessitano
di essere trattenuti durante le ore notturne, ma NON sono assimilabili a pazienti
puramente ambulatoriali, per i quali dovranno essere previste strutture e percorsi
diversi.
2. Pazienti con arteriopatia secondaria a dimetabolismi (diabete), con gravi
alterazioni della microcircolazione periferica e lesioni trofiche o a malattie
23
sistemiche (vasculiti come Raynaud, sclerodermia…), in cui l’unica terapia valida di
sostegno è quella infusionale ciclica
Prima dell’attivazione del Day Hospital, lo scrivente ha voluto confrontarsi con
l’organizzazione e la gestione di altre strutture di Day Hospital angiologico attraverso
l’Aggiornamento obbligatorio (H54):
Frequenza presso il Day Hospital del Dipartimento di Medicina 3 dell’Azienda
Ospedaliera di Parma 31 marzo e 1-2 aprile 2003
Frequenza presso il Day Hospital dell’U.O. di Riabilitazione Cardiovascolare
dell’Ospedale di Valeggio sul Mincio – Università di Verona – Azienda Ospedaliera di
Verona 29-30 aprile 2003
Frequenza presso il Day Hospital della Divisione di Angiologia dell’Azienda
Ospedaliera S.Camillo-Forlanini – Dipartimento Cardiovascolare, 19-21 maggio 2003
– Roma
Un altro traguardo raggiunto è quello che attraverso un programma di compilazione e
archiviazione delle cartelle cliniche Angiologiche, già dal 2000 è stato possibile
consegnare subito, alla fine della valutazione clinico-strumentale, la risposta ai
pazienti, corredata dalla relativa documentazione, senza ulteriori attese per il ritiro
dei referti.
Dal 2005 lo scrivente ha adottato un programma informatico adatto alle necessità
dell’Angiologia, in collaborazione con l’Information Technology (Ing De Nardi), che
permette la compilazione della cartella clinica, l’archiviazione e trasmissione di
dati e immagini acquisite direttamente durante l'esecuzione degli esami, la
compilazione del referto, facilitato da modelli pre-impostati e modificabili, con
l'iconografia direttamente stampata sul referto. Con tale programma è inoltre
possibile impostare le ricerche per tipo di patologia, di "parola chiave", di
prestazione. Il programma è integrato con il sistema informativo aziendale da cui
riceve i dati anagrafici dei pazienti, le prenotazioni e la storia del paziente. Alimenta
inoltre con i referti e le immagini il Fascicolo Sanitario Elettronico in uso a livello
interaziendale (Galileo) e si interfaccia con le cartelle cliniche di 250 medici di
medicina generale e pediatri di libera scelta dell'ULSS 16 attualmente connessi. La
modularità con cui è stato sviluppato il software e la tecnologia utilizzata permettono
ulteriori sviluppi dello stesso a coprire le necessità di un sistema integrato di
ambulatori dell'ambito angiologico e cardiologico.
Dall’11 maggio 2005 è stato attivato presso la sede del Distretto 1 di Via Scrovegni
dell’ULSS 16, un ambulatorio angiologico per esterni. Tale progetto è nato affinchè
il servizio ospedaliero fosse concentrato sempre più verso i ricoverati, per
diminuire i giorni di degenza, per favorire gli interventi di II Livello e soddisfare le
numerose urgenze afferenti sia dal pronto soccorso che dai reparti.
Contemporaneamente si è offerto un servizio sul Territorio, con prestazioni di
altrettanta elevata qualità di screening, di prevenzione e di monitoraggio, rendendo
così maggiormente appropriate le prestazioni e inviando in ospedale solo quelle di
maggiore complessità (II Livello)
24
Dal 2008 in poi, gli accessi al Day Hospital sono stati trasformati dal regime di
ricovero in regime ambulatoriale, per eliminare il rischio di in appropriatezza,
come documentato dal raggiungimento degli obiettivi di Budget richiesti. Nella
trasformazione del regime di ricovero in regime ambulatoriale, nulla si è modificato
non solo nella percezione del paziente, ma nella realtà della sua gestione, nella
programmazione, nell’accoglienza,negli approfondimenti diagnostici e consulenze,
nelle terapie e nei controlli. (C29)
La media del numero totale delle prestazioni ambulatoriali erogate dal 2004 a
ottobre 2011, è stata di circa 6.525. La media del numero di prestazioni per i
pazienti ricoverati è di 2.834, la media del numero di prestazioni per i pazienti
esterni è di 3.278. A differenza delle prestazioni per i pazienti ambulatoriali esterni
effettuate nel Distretto n. 1 di via Scrovegni (un giorno alla settimana), dove le
prestazioni sono tutte programmate (media di prestazioni dal maggio 2005 ad ottobre
2011 è di 474), le prestazioni per esterni effettuate all’Ospedale Sant’Antonio sono
comprensive anche delle afferenze urgenti dal Pronto Soccorso, che in media sono
1740 e delle afferenze per controlli di casi complessi. Il Servizio di Angiologia
dell’ospedale Sant’Antonio si caratterizza quindi per l’obiettivo di rivolgersi
preminentemente ai ricoverati, alle urgenze afferenti dal pronto Soccorso per
sospette trombosi venose, TIA, ICTUS, sospette ischemie critiche, aneurismi
aortici e sindromi vertebro-basilari e ai casi particolarmente complessi che
necessitano di follow-up ravvicinati.
Tutti gli obiettivi dei risultati di Budget negli anni, (C25-30) concordati con la
Direzione e relativi:
-
-
all’efficienza organizzativa con il contenimento dei tempi di attesa delle
prestazioni per interni
alle prestazioni specialistiche ambulatoriali, mirate più all’appropriatezza
che al loro aumento e ai percorsi diagnostico-terapeutici: come il controllo
delle Trombosi venose profonde e superficiali con la presa in carico diretta dei
pazienti, il loro monitoraggio e la loro diretta programmazione che rendono
più efficace la terapia, abbreviano il tempo di guarigione, limitano i danni da
sdr post-trombotica, rendono più agevole e meno burocratico l’accesso (vedi
pagina successiva: scheda di Progetto di Miglioramento della Qualità, Legge
Regionale 22/02)
al controllo della prescrizione di farmaci, di diagnostici e dispositivi
al percorso di accreditamento
sono stati ampiamente raggiunti!
25
SCHEDA di PROGETTO
di MIGLIORAMENTO della QUALITÀ
U.O. ANGIOLOGIA
Responsabile dott. GP Avruscio
CONTESTO: In circa il 70% dei casi di richiesta di prestazioni urgenti, l’UO ha a che
fare con pazienti inviati per sospetta trombosi venosa superficiale e/o profonda; per
tale motivo una delle priorità è sicuramente connessa con la necessità di valutare il
paziente in tempi rapidi ma anche in maniera esaustiva ovvero non solo ponendo una
diagnosi ma anche delineando il percorso terapeutico e il follow up onde evitare al
paziente stesso accessi al Medico di Medicina Generale solo per questioni burocratiche
e ricerca di una struttura, che ogni volta potrebbe essere diversa, per i controlli
necessari per verificare l’evoluzione della patologia e decidere eventuali modifiche
terapeutiche.
AREA DI INTERVENTO: profilo assistenziale (o percorso diagnostico-terapeutico)
TITOLO: GESTIONE DELLA TROMBOSI VENOSA PRESSO UN SERVIZIO SPECIALISTICO
DEDICATO: POSSIBILITA’ DI INCREMENTO DI EFFICIENZA/EFFICACIA
RESPONSABILE: dott. GP Avruscio
PROBLEMA. La Malattia Tromboembolica Venosa, che puo’ manifestarsi sia come
trombosi venosa profonda (TVP) sia come embolia polmonare (E.P.), e’ un
problema medico estremamente comune e puo’ presentarsi o come problema
isolato o in associazione ad altre malattie o procedure.
Nel Nord America ogni anno, approssimativamente, due milioni di persone vengono
colpite da TVP e piu’ di seicentomila sviluppano E.P.
L’incidenza annua di E.P. in Italia e’ stimabile sui 120.000 casi con una morbilita’
simile a quella dell’infarto miocardico ma, mentre l’infarto miocardico e’
abitualmente riconosciuto, l’E.P. e’ diagnosticata spesso casualmente e spesso
solo come reperto autoptico. Il tromboembolismo venoso e’ la prima causa di
morbosita’ e mortalita’ fra i pazienti ospedalizzati. Al di là delle morti, il
prezzo da pagare successivamente alla malattia tromboembolica venosa, in
termini di insufficienza venosa cronica da sindrome post trombotica con
conseguente disabilità, è ancora oggi elevato.
26
OBIETTIVO GENERALE: implementazione della tempestività (timebond) della
diagnosi, inizio della terapia e follow up in pazienti con trombosi venosa profonda.
SOTTOPROGETTO A:
implementazione dell’aderenza alla terapia e della
consapevolezza dei benefici/rischi ad essa connessi (comunicazione).
SOTTOPROGETTO B: implementazione dell’accessibilità al Servizio e della
comunicazione/coinvolgimento del paziente (enpowerment). Vi è la difficoltà
riguardante la richiesta di prestazione da parte del MMG con la quale il paziente
arriva al Servizio: se il MMG chiede solamente l’esame strumentale, come si può dare
al paziente anche la possibilità di essere visitato e quindi valutato per la prescrizione
immediata della terapia?
SOTTOPROGETTO C: implementazione dell’equità: come poter dare al paziente la
possibilità di accedere al Servizio per i controlli, con il giusto timing ,senza incidere
negativamente sulle altre tipologie di accesso (urgenze, pazienti ricoverati)?
SOTTOPROGETTO D: implementazione dell’accessibilità al Servizio come estensione
dell’orario di apertura per le urgenze in modo da: evitare ricoveri impropri;
minimizzare la iatrogenesi evitando terapie potenzialmente rischiose per i loro effetti
collaterali, in assenza di una conferma diagnostica; maggiore economicità
nell’impiego delle risorse: possibilità di indirizzare il pz alla terapia domiciliare,
quando le caratteristiche del pz e della patologia trombotica lo permettano, e al
ricovero ospedaliero solo in casi selezionati; capacità di garantire un congruo tempo
d’attesa a prescindere dal numero degli accessi in urgenza. Tale implementazione del
Servizio potrebbe configurarsi come istituzione di un Centro di Riferimento per la
diagnosi precoce e la cura della trombosi, almeno a livello provinciale, presso il quale
i MMG, il P.S., i Medici specialisti possano inviare i pz con sospetta trombosi per avere
una immediata risposta sia come diagnosi che come indirizzo terapeutico.
SOTTOPROGETTO E: miglioramento della comunicazione in ambito sanitario: 1) tra
soggetti che operano nello stesso ambiente lavorativo
2) tra personale sanitario e utenti (medico/personale non medico e personale
sanitario/paziente, familiari)
3) tra équipe sanitaria e amministrazione sanitaria.
Poiché “l’uomo è un animale sociale”, come giustamente affermò Aristotele, ogni
azione umana implica una relazione (con se stessi e/o con gli altri). In tale contesto di
continue relazioni, appare necessario cercare di individuare un percorso conoscitivo e
di presa d’atto della realtà onde poter delineare un progetto migliorativo. In tal senso
risultano importanti i seguenti aspetti:
- capire il tipo di équipe in cui si opera: delineazione dei ruoli e potenzialità
operative concrete (per es.: difficoltà nella gestione del personale
“problematico”: come poter garantire i livelli di efficienza dovendo far fronte
alle difficoltà individuali di alcuni operatori?)
- acquisire maggiori competenze nell’ambito comunicativo e comportamentale:
per es. evitare il deleterio atteggiamento espresso come “faccio questo lavoro
da tot anni, saprò bene cosa fare e cosa dire”, l’evoluzione riguarda anche le
modalità di relazione soprattutto in un ambito lavorativo in cui si ha a che fare
spesso con personalità multiproblematiche. Come racconti aneddotici, spesso si
ricordano le situazioni in cui mentre il pz è sottoposto a visita e/o ad indagine
27
strumentale, il personale sanitario è impegnato in dialoghi che poco hanno a
che fare con la problematica sanitaria, come se il pz in quel momento non
fosse nemmeno presente; ebbene, queste situazioni accadono di frequente e
spesso non vengono nemmeno avvertite dal personale, tutt’altro peso può
essere dato, invece, dal pz. Maturare la cognizione nei confronti della malattia
non è un percorso che riguarda solamente il pz!
AZIONI
DESCRIZIONE
- con
richiesta
su
1
ricettario del SSN
Possibilità
di
accedere direttamente
- tramite P.S.
al Servizio per le
urgenze:
- valutazione con la
Dirigenza Medica di
P.S./MMG/Medici
specialisti.
Presidio e con la
Dirigenza
Sanitaria
Possibilità di lavorare
in
parallelo
su
per le possibilità
logistiche e per la
almeno
due
postazioni operative
verifica dell’organico
per quanto riguarda il
onde poter evadere
contemporaneamente
personale
(valutare
per es. la possibilità di
sia l’urgenza sia i
controlli esterni sia le
avere una copertura
d’orario 8-20 dal
richieste
per
pz
ricoverati.
Lunedì al Venerdì o
dal Lunedì al Sabato)
2
Invio del pz con TVP
alla
Farmacia
ospedaliera per il
ritiro immediato del
farmaco con relative
istruzioni
e,
se
necessario,
inizio
della terapia nello
stesso ambulatorio e
prosecuzione
a
domicilio o invio al
P.S. per ricovero
- informazioni sulle modalità
3
Comunicazione con il di funzionamento del Servizio
MMG per facilitare e (possibilità di informare
rendere più mirato direttamente il MMG via
l’accesso del pz
WEB)
28
CHI
Accettazione
dell’urgenza
da
parte del Servizio
QUANDO
Per le urgenze:
orario non stop 814.00
per
il
personale medico,
da
Lunedì
a
Venerdì
Personale medico e “
infermieristico
“
Collaborazione con In
progetto
Information
incontri esplorativi
Technology
per decidere quali
siano le modalità
migliori
per
diffondere
le
informazioni
4
Usufruire
delle
risorse dei Distretti
(apparecchiature,
personale) per le
prestazioni
non
urgenti (e quindi
programmabili con
lista di prenotazione)
e per i controlli che
non richiedano una
tempistica
molto
ristretta
5
Visto il risparmio sul
servizio di segreteria,
che non esiste e di
cui,
quindi,
il
Servizio
non
usufruisce, verificare
la possibilità di avere
un
reintegro
nel
numero del personale
non medico o, in
alternativa,
poter
usufruire di personale
non infermieristico
(OSS, OSA). Criticità
da tenere presente per
quanto riguarda il
personale:
essendo
poche
le
unità
presenti nel Servizio,
anche
una
sola
assenza
implica
l’immediata ricaduta
negativa
nel
funzionamento cioè
nell’espletamento
delle
prestazioni
soprattutto in regime
d’urgenza,
si
evidenzia,
quindi,
ulteriormente
la
difficoltà
che
comporta la presenza
Lista di prenotazione gestita
da CUP/call center su
indicazioni del Responsabile,
dott. Avruscio, sulla tipologia
del pz (onde evitare disguidi
per prenotazioni non congrue)
Già in corso la verifica con il
Servizio all’Assistenza
-
-
-
29
CUP/call
center
Personale
già in carico
al Distretto
Personale
medico del
Servizio
responsabile
Angiologia
Servizio
all’Assistenz
a
Al
momento
attuale è possibile
una sola apertura
settimanale
(dovendo
comunque
garantire
la
copertura continua
per le urgenze
presso
l’ambulatorio
situato in Ospedale
S. Antonio)
Già
in
corso
verifica fattibilità
nell’organico
di
personale
con
limitazioni
individuali di varia
natura
6
Valutazione Le potenzialità professionali
dell’equipe
ed umane, gli stili operativi
sono in grado di rispondere ai
bisogni dell’utenza e agli
obiettivi che il gruppo di
lavoro
si
prefigge?
Rivalutazione periodica delle
capacità scientifico-tecniche e
della gestione economicofinanziaria.
Rivalutazione
periodica delle condizioni
logistiche ed ambientali in cui
opera l’equipe e in cui viene
data risposta ai bisogni
dell’utente. Utilità di un
colloquio con specialista
psicologo (es. annuale) ed
eventuale questionario di
auto-valutazione?
Valutazione del bisogno di
comunicazione con gli utenti
Valutazione della capacità di
rispondere al bisogno di
comunicazione attivandosi in
maniera corretta:
se risposta non soddisfacente:
pianificare interventi (es.
formazione del personale
mirata).
Utilità
di
incontri
di
aggiornamento
con
l’amministrazione
onde
evidenziare
obiettivi
e
relative
difficoltà
di
attuazione
30
INDICATORE
commenti
Unità Operativa
ANGIOLOGIA
Indicatore
Presenza valore numerico del
Denominatore
Non per tutti i
pazienti
con
Indicatore
di
output:
per: TVP
è
efficacia,coinvolgimento/comunicazione,tempestività,accessibi possibile
lità, equità
programmare
Pazienti che accedono al Servizio in regime d’urgenza o di un controllo:
per es. per
ricovero
difficoltà
di
Presenza/assenza TVP
trasporto,
preferenza per
12 mesi
altra struttura
per
motivi
si
n. totale pz con TVP
logistici
(accessibilità
rispetto
al
n. pz con TVP presenti al controllo
domicilio)
si
programmato
Referente
Dott.. GP Avruscio
Significato dell’indicatore
Ambito
di
dell’indicatore
applicazione
Parametri misurati
Periodo di riferimento
Presenza valore numerico del
Numeratore
EVENTUALI VARIAZIONI DEL PROGETTO IN CORSO D’OPERA :
Nel caso in cui, in corso d’opera, si ravveda la necessità di modificare gli obiettivi o gli
indicatori del progetto stesso, è necessario motivarne le variazioni direttamente sulla scheda del
progetto.
31
Con Deli ber a del DG n 13 9, è stato intr odo tto il pr incipi o della
“prioritari zzazio ne” delle pr estazi o ni speci alistiche a mbulatoriali, al
fine di rend erle c ongru enti c on le reali necessità d ei pazie nti. (vedi
Delibera allegata). Lo scop o di q uesto pr oge tto è quello di for nire un
fa cile e ac cura to strumento di individuazi one, da parte del me di co
pr escrivente, dell a fascia tem poral e di a pparten enz a della prestazi one
specialisti ca, in modo d a re nder e il più possibile app ro priata la
domanda assisten ziale. Co me Di re ttore di Me dicina Specialisti ca,
insi eme ai v ari coordinatori di bra nca sp ecialistica , ai Direttori di
Distretto e al Dir ettor e Sa ni tari o, ho dato il mio app orto e f attivo
con tri buto p er l’individuazi o ne dei perc or si assist enziali am bul a tori ali
più a ppropri a ti per l’applicazion e del pri ncipi o intr odotto dall a
su ddetta deliber a. (C20)
PUBBLICAZIONI SCIENTIFICHE
Dal 1984 ad oggi lo scrivente è stato Autore di oltre 130 Pubblicazioni Scientifiche
(articoli su riviste, Atti congressuali e Abstracts), sia come primo Autore che in
collaborazione, elencate in A1-58 e in B1-87), inerenti la fisiopatologia, la
prevenzione, la diagnosi, la terapia e la riabilitazione delle patologie vascolari
primitive e/o associate.
Di particolare importanza:
LETTER TO THE EDITOR pubblicata su Annals of Neurology nel 2011: “Chronic
cerebrospinal venous insufficiency and susceptibility to multiple sclerosis”.
Avruscio Giampiero. Annals of Neurology Volume 70, Issue 1, July 2011, Page: 181.
Article first published online : 14 JUN 2011, DOI: 10.1002/ana.22451 (B1-2)
Nella lettera lo scrivente sviluppa alcune critiche al lavoro presentato dalla Clinica
Neurologica di Padova: “No evidence of chronic cerebrospinal vnous insufficiency at
multiple sclerosis onset”. Baracchini C, Perini P, Calabrese M, et al. Ann Neurol
2011;69:90-99, nel quale sia nel titolo che nelle conclusioni escludevano qualsiasi
correlazione tra la presenza dell’insufficienza venosa cronica cerebrospinale (CCSVI) e
la Sclerosi Multipla.
Il lavoro prendeva in esame la prevalenza della CCSVI misurata con Ecocolordoppler
nei pazienti con forte sospetto di sclerosi multipla allo stadio iniziale.
Nella Lettera lo scrivente faceva notare due dati molto importanti sottostimati in
quel report, ma che sono di estrema importanza nel dibattito scientifico e ritenuti
attendibili e quindi validi per la loro pubblicazione (Annals of Neurology ha un
elevatissimo Impact Factor, come documentato in allegato). (B1-2)
Questo il contenuto della Letter to the Editor: Nella Tabella 4 del loro lavoro, gli
Autori mostrano la presenza della CCSVI nel 2% dei controlli contro il 16% di
pazienti con possibile SM (di pari età e sesso). Questo significa che:
32
-La prevalenza della CCSVI nei controlli sani è del 2%, confermando i dati di
Zamboni, con una percentuale ben lontana dal 22% recentemente riportato da
Zivadinov et al.
-Il rischio di avere una probabile SM aumenta drammaticamente di 9 volte con la
presenza della CCSVI (odds ratio, 9.3; 95% confidence interval, 1.1–78; p ¼ 0.0180).
In contrasto con le conclusioni degli Autori, attente analisi dei loro risultati indicano
che la CCSVI può essere tra i fattori che contribuiscono allo sviluppo dei sintomi
iniziali della SM."
“Neoarteries grown in vivo using a tissue-engineered hyaluronan-based scaffold”
Barbara Zavan, Vincenzo Vindigni, Sandro Lepidi, Ilaria Iacopetti, Giampiero Avruscio,
Giovanni Abatangelo and Roberta Cortivo. The FASEB Journal Vol. 22 August 2008
(B5-6)
In questo lavoro, di elevato impact factor, ha collaborato (unico ospedaliero) con il
Dipartimento di Istologia, Microbiologia e Biotecnologie Mediche, al Dipartimento di
Scienze Vetrinarie, alla Clinica di Chirugia Vascolare e della Clinica di Chirugia
Plastica dell’Università di Padova, in uno studio di ricerca sperimentale riguardante
la rigenerazione guidata della parete arteriosa da parte di protesi vascolari a base di
acido ialuronico, impiantate tra due monconi della carotide del maiale.
Questo lavoro rappresenta una tappa fondamentale nella bioingegneria dei tessuti
vascolari. Il mio apporto è stato ritenuto importante (vedi attestazione allegata) per
documentare con tecnologia Eco-color-doppler, la morfologia della parete arteriosa
impiantata, la sua funzionalità e i dati emodinamici nel periodo di follow-up. E’ stato
possibile così dimostrare che le protesi vascolari utilizzate garantiscono il normale
flusso ematico senza indurre trombosi e nell’arco di 4 mesi erano in grado di favorire
la rigenerazione del tratto mancante della parete carotidea e alla fine del processo
venivano completamente riassorbite senza effetti collaterali.
A new method for studying chronic venous insufficiency (CVI): Telemetric Light Reflex
Rheography (TLRR)
G. Avruscio, S. Ragazzo, A Zanon
(Atti del XVI World Congress of the Union Internationale de Phlebologie, Monaco 31
August – 4 Semptember 2009) (B3)
Per la prima volta viene presentata una nuova metodica di studio dell’Insufficienza
venosa cronica (IVC), elaborata nel Servizio di Angiologia dell’Ospedale
Sant’Antonio di Padova. Le tecniche tradizionali tuttora in uso (Eco-color-doppler,
Pletismografia) prevedono una valutazione dell’IVC con il paziente in condizioni
statiche (clino-ortostatismo) o con manovre dinamiche di attivazione muscolare che
non ricalcano le condizioni fisiologiche della deambulazione. Per esaminare ciò che
realmente succede durante la deambulazione sul versante venoso, abbiamo messo a
punto un sistema di trasmissione in telemetria, in modo da rilevare lo svuotamento e
33
il riempimento venoso mentre il paziente effettua la sua abituale deambulazione,
con le proprie usuali calzature, solette plantari, presidi fisici ed eventuali soggettive
alterazioni posturali di varia origine.
Tale metodica TLRR, progettata e costruita dalla Microlab elettronica (Padova – Italy)
e clinicamente sperimentata presso il nostro Servizio di Angiologia, consente di
superare gli ostacoli determinati dalle limitazioni anatomo-funzionali che molti
pazienti possono presentare con i tests standard, soprattutto in età avanzata (tip-toe,
dorsiflessione, etc.) e che ne impediscono una corretta esecuzione e conseguente
interpretazione dei risultati.
Data la semplicità di esecuzione e la riproducibilità delle esatte condizioni anatomofisiologiche dell’emodinamica venosa che si verificano durante il cammino, la nuova
metodica TLRR può essere applicata per lo studio su tutti i pazienti, anche in
presenza di deficit di una corretta deambulazione e si presta pertanto ad essere
utilizzata come screening di primo livello nello studio dell’IVC.
Screening with Color-Doppler-Ultrasound in preventing venous thrombosis in 40 cancer
patients underwent the implantation of a port-a-cath device.Chirurgia 2006:19:417-20
G. Sarzo, C. Finco, B. Luongo, S. Savastano, M. Vecchiato, S. Degregori, V. Caruso,
G.P. Avruscio, F. Ceccato, G. Cartei, S. Merigliano (B8)
Questo lavoro, in collaborazione con la Clinica Chirugica 3° dell’Università di Padova
e l’Oncologia Medica dello IOV, ha dimostrato l’utilità dello screening angiologico
con Eco-color-doppler in pazienti neoplastici portatori di port-a-cath device, per la
diagnosi precoce, nonché la tempestiva terapia di una eventuale trombosi venosa
che renderebbe inutilizzabile l’accesso venoso, complicandone l’iter terapeutico,
oltre all’esposizione del paziente ai rischi trombo-embolici.
L’incidenza della trombosi venosa nel primo mese successivo al posizionamento del
catetere è alta e sono particolarmente critiche le prime tre settimane. E’ stato
dimostrato in questo lavoro che lo screening bisettimanale con l’ecografia colordoppler nei primi 3 mesi dall’impianto rappresenta un utile strumento per
l’identificazione precoce delle trombosi venose e può consentirne un trattamento
tempestivo.
Diagnosis and prevention of venous thrombo-embolic disease (PTE) in patients who
underwent major orthopedic surgery. International Angiology September 2005 Vol 24
– suppl. 1-3
G.P. Avruscio, S. Ragazzo and F. Ceccato (B11)
Il nostro lavoro e’ nato nell’ambito di una collaborazione con il reparto di Ortopedia e
Traumatologia e il reparto di Riabilitazione e Terapia Fisica.
La chirurgia ortopedica comporta un rischio molto elevato di PTE.
L’obiettivo del nostro lavoro era di individuare le DVT asintomatiche,
prossimali e distali, che insorgono nonostante la profilassi con LMWH nei
pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica, la diagnosi precoce per
ridurre l’estensione del processo trombotico, ridurre le complicanze
34
della DVT e le recidive, ottimizzare le risorse, ridurre i disagi per i
pazienti, i giorni di degenza e i costi sanitari.
Dal 2001 al 2004 abbiamo esaminato con EcoColorDoppler (ECD) i
pazienti sottoposti ad intervento di protesi totale d’anca o di ginocchio
o di artroscopia o per correzioni post-trauma.
In totale sono stati esaminati 1777 pazienti, indipendentemente dalla
presenza o meno di sintomi per TVP. L’esame con ECD è stato eseguito
direttamente a letto dei pazienti, prima della loro dimissione. Il metodo
usato prevedeva non solo la CUS, ma anche l’esplorazione con il colore,
e il doppler della vena femorale comune, superficiale e profonda fino al
terzo superiore di coscia, la vena poplitea, le vene gemellari, surali,
tibiali posteriori e peroniere. Tutti i pazienti er ano sottoposti a terapia
profilattica antitrombotica con enoxaparina 4000 UI /die e contenzione
elastica.
Abbiamo suddiviso le TVP diagnosticate in:
prossimali
distali
Nel 2001 sono state diagnosticate
(pazienti esaminati totali 528).
Nel 2002 sono state diagnosticate
(pazienti esaminati totali 308).
Nel 2003 sono state diagnosticate
(pazienti esaminati totali 436).
Nel 2004 sono state diagnosticate
(pazienti esaminati totali 505).
43 TVP totali di cui 20 prossimali e 23 distali
51 TVP totali di cui 17 prossimali e 34 distali
50 TVP totali di cui 18 prossimali e 32 distali
54 TVP totali di cui 9 prossimali e 45 distali
Il totale delle TVP riscontrate nei 1777 pazienti esaminati, nonostante la corretta
profilassi secondo le Linee Guida Internazionali, erano 198 (11,1%). Le TVP prossimali
rappresentano il 32,2% delle TVP totali e le distali rappresentano il 67,8%.
Le TVP asintomatiche rappresentavano il 61,11% (121), di cui oltre il 70% erano
distali.
Le linee guida internazionali dicono che “non esiste raccomandazione allo
screening ultrasonografico di routine al momento della dimissione ospedaliera o
durante il follow up ambulatoriale nei pazienti asintomatici con protesi d’anca o di
ginocchio” (raccomandazione di grado 1A).
Per quanto riguarda la durata ottimale della profilassi per i pazienti ortopedici, ci
sono studi che hanno dimostrato una significativa riduzione delle TVP nei pazienti
randomizzati ad un trattamento prolungato per 4-5 settimane con LMWH rispetto ai
controlli che avevano ricevuto la profilassi antitrombotica solo fino alla dimissione.
Nel nostro lavoro veniva pertanto confermata l’importanza della persistente
attivazione della coagulazione associata a prolungata riduzione del flusso sanguigno
nei pazienti sottoposti ad artroprotesi.
35
Altri Autori contestano la necessita’ di proseguire la profilassi antitrombotica a
domicilio, poiche’ la grande maggioranza delle TVP tardive e’ rappresentata da
trombosi distali con rischio tromboembolico basso. Inoltre non ci sarebbe utilita’ ad
eseguire un’indagine ecografica di controllo al momento della dimissione.
Nel nostro lavoro abbiamo considerato alcuni aspetti:
•
le trombosi venose distali asintomatiche determinano segni e sintomi di
sindrome post trombotica in numerosi pazienti
•
anche i pochi casi di embolia polmonare fatale insorta a domicilio in pazienti
che avevano subito un intervento di chirurgia ortopedica maggiore dovrebbero, se
possibile, essere prevenuti, non solo per i problemi medico-legali che tali eventi
potrebbero comportare
•
fino al 20% delle trombosi distali puo’ avere una progressione prossimale
•
difficolta’ oggettiva ad individuare i pazienti a rischio poiche’ segni e/o sintomi
che potrebbero essere correlabili con la presenza di TVP sono riscontrabili nella
grande maggioranza dei pazienti nel periodo post operatorio.
Alla luce di tali considerazioni e della nostra esperienza nel nostro lavoro abbiamo
potuto mettere in evidenza i seguenti aspetti:
La profilassi antitrombotica correttamente impostata, riduce ma non elimina le
TVP sia distali che prossimali
il dosaggio della LMWH potrebbe essere mirato al peso del paziente, anziche’
essere utilizzato in maniera standardizzata
nella maggior parte dei casi le TVP nel paziente sottoposto ad intervento di
chirurgia ortopedica maggiore sono asintomatiche
l’indagine ultrasonografica e’ applicabile ad un gran numero di pazienti, con
contenimento dei costi e con sensibile beneficio per il paziente e per la struttura.
Il nostro lavoro sta continuando tuttora sia per i pazienti ricoverati sia per i pazienti
che si recano presso i nostri ambulatori per il follow up. Il nostro compito, infatti, non
si esaurisce nel momento della diagnosi di TVP: noi seguiamo il paziente anche con
un piano terapeutico specifico e con la pianificazione di un programma per il follow
up che evita al paziente lunghe ricerche e liste d’attesa per poter avere i controlli
clinici e strumentali necessari.
The efficacy of the vascular course in thermal water for the therapy of venous
disease. Our experience in the thermal spa of Valgrande. G.P. Avruscio and S.
Ragazzo
(Comelico-Belluno) Italy. International Angiology September 2005 Vol 24 – suppl. 1-3
(B12)
Il beneficio della te rapia termale è conosciuto fin dall’antichità per le
malattie dermatologiche e muscolo-articolari. L’acqua termale di
Valgrande è ricca di sali minerali, prevalentemente di tipo solfatocalcio-magnesiaca. Lo scopo del nostro studio è stato quello
di
dimostrare l’efficacia del perco rso vascolare in acqua termale, ad
escursione termica, anche nelle flebopatìe croniche.
Sono stati esaminati due gruppi di pazienti: un gruppo(età 25-70 anni) con patologia
venosa cronica primitiva 16 pz. e 4 con esiti di DVT; un altro gruppo di 20 pazienti
36
senza patologia venosa. Tutti i soggetti sono stati sottoposti a prelievo ematico
(glicemia, creatininemia, uricemia, assetto lipidico), ECG, al fine di valutare la
presenza di condizioni che controindicassero il ciclo idroterapico.
La visita angiologica con ecocolordoppler venoso degli arti inferiori Fotopletismografia
venosa, Pletismografia ad aria, misura della circonferenza della caviglia,
Pletismografia ad occlusione venosa ad aria, sono stati eseguiti prima e dopo il ciclo
dell’idropercorso vascolare, per lo studio dell’ incontinenza valvolare, la compliance
venosa e l’efficienza della pompa muscolare.
Tutti i pazienti hanno ottenuto un miglioramento clinico e
statisticamente significativo (<0.00 01) dei parame tri strumentali.
L’ azione benefica dell’acqua sulla stasi venosa e linfatica degli arti necessita di
precise indicazioni e posologie
terapeutiche. L’azione terapeutica si svolge
attraverso due meccanismi d’azione 1)aspecifico o idroterapico, consistente nella
utilizzazione delle proprieta’ fisiche che le acque possono offrire: temperatura,
pressione idrostatica, movimento attivo e/o passivo; 2)specifico o crenoterapico,
legato alle caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua utilizzata: sali minerali,
oligoelementi, termalita’, concentrazione.
Epidemiologia e storia naturale dell’arteriopatia periferica
G. Avruscio. Minerva Cardioangiol 2001;49(Suppl. 1 al N. 3) 1-3 (B14)
Un excursus pubblicato come Relazione di Atti Congressuali sui dati di letteratura
scientifica relativi alla conoscenza dell’arteriopatia periferica, della sua
multifattorialità e multidistrettualità, di come i dati epidemiologici dimostrino una
stretta correlazione con la coronaropatia, di come nei pazienti arteriopatici non
preoccupi l’arteriopatia periferica in sé, quanto il rischio correlato di mortalità per
IMA. Il 50% della mortalità è secondaria a cardiopatia ischemica, il 25% a stroke o
malattia vascolare addominale e il 25% non riferibili a cause cardiovascolari. I pazienti
con claudicatio hanno infatti una prognosi in genere buona. Solo il 20% di questi
pazienti evolve, dopo 10 anni, in III o IV stadio. Sono questi i soggetti a rischio di
amputazione (1-3% dei casi). (Rivista indicizzata, con Impact Factor – B15)
Effetti Elettrofisiologici e cognitivi dell’intervento di Endoarterectomia carotidea:
studio preliminare. P.Amodio, GP Avruscio, GF Picchi et al. Minerva Cardioangiol
2000; 48(Suppl. 2 al n. 9):46-7 (B16)
Questo preliminare lavoro originale ha preso in esame 30 soggetti d’età compresa tra
i 60 e gli 80 anni, 17 con stenosi carotidea sinistra e 13 a dx. I pazienti sono stati
suddivisi in due gruppi (di criticità) in rapporto al grado ed alla bilateralità della
stenosi. Subito prima e dopo circa 2 mesi dall’intervento di TEA, tutti i soggetti sono
stati sottoposti a 2 tests psicometrici sensibili ad alterazioni cerebrali organiche e a
registrazione EEG. Abbiamo dimostrato che: 1) in condizioni di base i soggetti con
stenosi carotidea bilaterale di grado elevato hanno presentato inferiori prestazioni
cognitive, ad indicare una maggiore compromissione delle funzioni cerebrali. 2) Nei
soggetti con stenosi carotidea bilaterale l’intervento di TEA ha migliorato il quadro
37
EEG, ad indicare che in essi la rivascolarizzazione ha comportato un recupero delle
funzioni cerebrali. 3) Sono state rilevate associazioni fra il lato dell’intervento e le
variazioni psicometriche ed elettrofisiologiche dopo intervento. (Rivista indicizzata,
con impact factor B16)
La comparsa di varici dopo loro trattamento
[Recurrence of varicose veins after treatment. Multicenter study by the Italian
Doppler
Club, Clinical and Technological Society] Minerva Cardioangiol. 1998 Apr;46(4):87-90
Italian. PMID:9835733 [PubMed - indexed for MEDLINE]
Berni A, Tromba L, Mosti G, Mele R, Tombesi T, Bedoni P, Avruscio GP, Neroni G,
Ofria F, Lantone G, Selvaggio M, Amicucci G, Iabichella ML.
Tutti gli studi sulle varici ricomparse dopo chirurgia sono di tipo retrospettivo.
Nessuna ricerca è stata fatta utilizzando lo stesso protocollo di valutazione del
paziente prima dell’intervento a al momento della recidiva come invece è stato
realizzato per la prima volta in questo studio su 194 pazienti (139 donne e 55
uomini), permettendo di identificarne con precisione la tipologia, i disturbi più frequenti
ad esse collegate, le cause e le sedi più frequenti di ricomparsa, distinguendo fra varici
recidive (65,7%), varici residue (14,3%), nuove varici (2,5%). (B21-22)
“Legatura endoscopica sottofasciale delle vene perforanti incontinenti nel trattamento
delle ulcere degli arti inferiori” A. Zanon, PP Da Pian, L Pinciroli, GF Picchi, GP
Avruscio, C Ori, GM Andreozzi, M Lise. Flebologia Vol. VIII – 1997: 81-84
Questo studio ha dimostrato che la legatura endoscopica sotto fasciale delle
perforanti per via endoscopica, elimina la causa contingente della lesione ulcerosa,
ma non guarisce in modo definitivo dalla causa primaria della sdr post-trombotica
che è rappresentata dall’ipertensione venosa profonda. Tuttavia i buoni risultati
immediati procurano un indubbio miglioramento della Qualità di vita del paziente
che, con una corretta contenzione elastica dell’arto interessato, procrastinerà lontano
nel tempo la recidiva delle ulcerazioni. (B23)
Doppler CW ed Eco-Doppler Color Flow nel varicocele idiopatico. Studio preliminare.
GP Avruscio, C Milani, F Verlato, R Ragazzi, G Salmistraro, S Rocco, e GP Signorini.
Minerva Angiol Vol. 18 Suppl. 2 al N. 1. Marzo 1993
Questo lavoro in collaborazione con la radiologia e l’urologia dell’Azienda ospedaliera
di Padova, ha preso in esame 52 pazienti di età variabile tra i 17 e i 35 anni affetti
da vario grado di varicocele, mettendo a confronto la metodica doppler CW, l’Ecocolor-doppler e la flebografia. In tutti i pazienti sottoposti a flebografia, la diagnosi
fatta con Ecocolordoppler è stata confermata e si è proceduto a scleroterapia
percutanea. L’analisi dei dati conferma l’utilità dell’ecocolordoppler in questa
patologia. Infatti fornisce ulteriori elementi di valutazione anatomo-funzionale,
rilevabili in real-time, in maniera assolutamente non-invasiva, ripetibile molto più
attendibile per i follow-up dei pazienti sottoposti ad intervento. (B64)
38
Si citano altri lavori in collaborazione o come primo autore:
Ipertesi ed arteriopatici: differenze pletismografiche
R.Gava, GP Signorini, G Bergamo, G Salmistraro, G Avruscio
Giornale di clinica medica Piccin Ed Vol LXIX, n3, 1988 (A45)
Trattamento con Farmaci “antiaggreganti” in pazienti con arteriopatia periferica F
Fabris, I Cordiano, ML Randi, A Steffan, G Avruscio, G Salmistraro, A Girolami
Trombosi & Aterosclerosi Vol I - N°2 – Luglio-Agosto 1990 (Piccin Editore, Padova)
(A23)
Indagini clinico-strumentali non invasive e radiologiche a confronto nello studio della
piccola safena
GP Avruscio, G Salmistraro, F Verlato, F Battocchio, L De Santis, L Benedetti, M Vigo e
GP Signorini Minerva Angiol 1991; 16 (Suppl. 2 al N.4):53-5 (A3)
Arterite di Takayasu: variazioni anatomiche prima e dopo terapia steroidea valutate
con l’eco-doppler color flow
F Verlato, GP Avruscio, G Salmistraro e GP Signorini
Minerva Angiol 1991; 16 (Suppl. 2 al N.4):145-6 (A4)
Indobufen versus dipyridamole plus aspirin in the treatment of patients with
peripheral atherosclerotic disease. Fabris F, Steffan A, Randi ML, Avruscio GP,
Cordiano I and Girolami A. J Med. 1992;23(2):81-92. PMID: 1512524 [PubMed - indexed
for MEDLINE] (B70-71) (Con impact factor)
Takayasu's arteritis: anatomic change before and after steroid therapy evaluated by
angiography and echo-Doppler color-flow. Verlato F, Salmistraro G, Avruscio GP,
Signorini GP. Int Angiol. 1992 Jul-Sep;11(3):233-6. PMID: 1360998 [PubMed - indexed
for MEDLINE] (B72-73) (Con impact factor)
Defibrotide in Silent Peripheral Arteriopathy. GP Signorini, G. Avruscio, G.
Salmistraro, F. Verlato Acta Terapeutica 18 (1992): 291-99 (B80)
Diagnosi a confronto nella chirurgia della piccola safena: Ecodoppler Color Flow e
Varicografia. L De Santis, F Battocchio, GP Avruscio, GP Signorini, L Benedetti, L
Infanti, M Baldan, O Terranova. Acta Chirurgica Italica. Vol 48 - Fasc. 6 – 1992 (B74)
Il salvataggio d’arto ischemico mediante by pass con safena in situ. M Frego, G
Bianchera, MC Carlini, MA Scomparin, S Ristagno, L Perini, R Ragazzi, GP Avruscio, F
Verlato. Acta Chirurgica Italica. Vol 48 - Fasc. 3 – 1992 (B75)
39
Farmaci ad azione endoteliale e profibrinolitica nel follow-up dell’arteriopatia silente
periferica. GP Avruscio, G Salmistraro, F Verlato e GP Signorini. Minerva Angiol 1992;
17 (Suppl. 1 al N. 1): 29-32. (B76)
Prevenzione del rischio di ischemia critica nei pazienti già operati di by-pass aortobifemorale. GP Signorini, GP Deriu, F Verlato, D Cognolato, GP Avruscio, D Milite.
Minerva Angiol 1992; 17 (Suppl. 2 al N. 2): 279-80. (B85)
Diagnosi di stenosi serrata dell’arteria anonima con Eco-Doppler Color Flow. F
Verlato, GP Deriu, GP Avruscio, G Salmistraro, F Grego, N Milite e GP Signorini.
Minerva Angiol 1992; Vol 17 - Suppl. 3 - N. 2): 88-89. (B86)
Defibrotide nell’arteriopatia silente periferica. GP Avruscio, G Salmistraro, F Verlato,
M Nazzari, GP Signorini. Minerva Angiol 1992; Vol 17 - Suppl. 3 - N. 2): 232-233. (B84)
Diagnosis of high-grade stenosis of innominate artery. Angiology.1993 Nov;44(11):84551. PMID: 8239055 [PubMed - indexed for MEDLINE] Verlato F, Grego F, Avruscio GP,
Milite D, Salmistraro G, Deriu GP, Signorini GP.
(B55-56) (Con impact factor)
“La Profilassi della trombosi venosa profonda con basse dosi di warfarin nella
chirurgia protesica dell’anca”. O. Bruchi, F. Marconi, V. Pozza, G. Maso, GP Avruscio,
G. Salmistraro e F. Verlato. Minerva ortopedica e traumatologica Vol. 45, n.5 maggio
1994: 185-190 (B36)
Terapia: L’insufficienza venosa cronica e le sue complicanze. G.P. Avruscio
M.D. n. 23, 21 giugno 2006
CAPITOLI DI LIBRI
1. “Il Trattamento chirurgico delle perforanti” Pag.71-90 in: Le Varici degli arti
inferiori – Storia di una malattia e della sua terapia Ed. P.R.-Bologna, 1997 (L1)
2. “Trombosi venosa superficiale” Pag. 101-113 in: Le Varici degli arti inferiori –
Storia di una malattia e della sua terapia Ed.P.R.-Bologna, 1997 (L2)
3. “Le Vasculopatie cerebrali nell’anziano” Pag.175-190 in: Pianeta Anziano – Casa
Editrice Scientifica Internazionale – Roma 1999 (L3)
4. “Diagnostica per immagini: Eco-Doppler-Color-Flow e flebografia” Pag. 69-75
in: Manuale di Day Surgery – Parete addominale, Flebologia, Proctologia –
Francisci Editori – Abano Terme 2000 (L4)
5. “Profilassi, diagnosi e terapia della trombosi venosa profonda” Pag. 375-390 in:
Anno duemila – La chirurgia dell’Anziano – Giuseppe De Nicola Editore-Napoli,
2000 (L5)
6. “L’Impotenza di origine vascolare” Pag. 129-142 in: Sinossi di Angiologia –
Pubblicazioni Medico Scientifiche – Udine, 2001 (L6)
40
7. “Epidemiologia e fattori di rischio dell’arteriopatia periferica.” Pag17-28 In:
“AOCP Degli Assi Aortoiliaco, Femorale e Crurale… noi usiamo così” – in italiano
e tedesco - a cura di Heinrich Ebner. New Magazine Edizioni, Trento 2004 (L7)
RELATORE A CORSI, CONGRESSI, CONVEGNI… dal 1997 in poi:
•
20 maggio 1997: Relatore al Corso di Ultrasonografia Vascolare – Dalla
Diagnostica alla Terapia – Le Arteriopatie– Convegno Nazionale della Società di Clinica
e Tecnologia Doppler Club Italiano, sull’argomento: “Come programmare i controlli
periodici nella patologia dei tronchi sovra-aortici” Viareggio, 19-22 maggio 1997
(G81)
•
25 giugno 1998: Relatore alle Quarte Giornate Europee di Chirurgia Geriatrica –
Università di Padova sull’argomento: “La Flebologia” – Tavola Rotonda con gli esperti
Abano T. 24-26 giugno 1998 (G76-77)
•
9 ottobre 1998: Relatore al Corso Teorico-Pratico di prima formazione in
diagnostica vascolare della Società Italiana di Diagnostica Strumentale Non Invasiva
Vascolare – G.I.U.V. Padova, 7-9 ottobre 1998 (G75)
•
23 marzo 1999: Relatore al Fleboforum Veneto – Società Italiana di FlebologiaUniversità di Padova, Scuola di Specializzazione di Chirurgia Generale, Scuola di
Specializzazione di Ginecologia e Ostetricia, Clinica Chirurgica Geriatricasull’argomento: “La Malattia Varicosa in Gravidanza” Padova 23 marzo 1999 (G74)
•
8 aprile 1999: Relatore all’incontro-dibattito tra Specialisti Angiologi e
Chirurghi Vascolari – Azienda Ospedaliera S. Maria Degli Angeli Pordenone – II Divisione
di Chirurgia Generale – sull’argomento: “La Terapia Medica delle Arteriopatie
Periferiche”
•
25 marzo 2000: Relatore al Convegno dell’Azienda ULSS 15 – Servizio di
Diabetologia – sull’argomento: Semeiotica clinico strumentale non invasiva delle
macroangiopatie periferiche” Camposampiero 25 marzo 2000. (G71)
•
13 maggio 2000: Relatore all’ incontro di aggiornamento dell’ASL 17 sulla
Trombosi Venosa Profonda – Aspetti diagnostici, terapeutici, gestionali tra ospedale e
territorio- sull’argomento: “Il percorso clinico-diagnostico”
•
13 ottobre 2000: Relatore al XXIX Convegno interregionale della Società
Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare sull’argomento: La Vasculopatia Cerebrale
“Effetti elettrofisiologici e cognitivi dell’intervento di endoarteriectomia carotidea:
studio preliminare” Rovereto 13 ottobre 2000
•
9 novembre 2000: Relatore al XIII Congresso Nazionale della Società Italiana di
Chirurgia Geriatrica, Padova 8-11 novembre 2000, sull’argomento: “Profilassi della
TVP”
•
18 novembre 2000: Relatore all’incontro di aggiornamento della Clinica
Chirurgica II – Università di Padova, Azienda ULSS 16 e Azienda ULSS 10 –
sull’argomento: “Diagnostica clinico-strumentale delle flebopatie” Bilione Terme
(G72)
41
•
4 aprile 2001: Relatore all’incontro di aggiornamento dell’Associazione Medici
dei Colli Euganei sull’argomento: Linee Guida nella Diagnosi della TVP e Follow up
della Terapia Anticoagulante”
•
28 aprile 2001: Relatore al Convegno della Società di Angiologia MedicoChirurgica Club Doppler Italiano e Azienda ULSS 10 sull’argomento: Diagnosi non
invasiva nell’arteriopatia periferica”. Bibione Terme (G70)
•
30 aprile 2001: Relatore al I Convegno Flebologico della Sibaritide
sull’argomento: “Varicoflebite: sempre benigna?”. (G69)
•
8 giugno 2001: Relatore al XXX Convegno Interregionale della Società Italiana di
Angiologia e Patologia Vascolare – sezione Triveneta – sull’argomento: “Epidemiologia
e storia naturale dell’arteriopatia periferica”
•
10-11 novembre 2001: Relatore a “10 anni di chirurgia vascolare e toracica
all’ospedale generale regionale Bolzano” sull’argomento “Epidemiologia e fattori di
rischio” (G38)
•
6 dicembre 2001: Relatore nei corsi di aggiornamento per l’Ordine dei Medici di
Padova sull’argomento: “La diagnostica clinico-strumentale nelle flebopatie
superficiali” (G68)
•
13 dicembre 2001: Relatore nei corsi di aggiornamento per l’Ordine dei Medici
di Padova sull’argomento: “La diagnostica clinico-strumentale delle trombosi venose
profonde” (G68)
•
6 aprile 2002: Relatore al Convegno dell’U.O. Endocrinologia-Mal- Metaboliche
e Servizio di Diabetologia dell’Azienda ULSS 6 Vicenza sull’argomento: “La disfunzione
erettile- Diagnosi vascolare non invasiva”
•
28 settembre 2002: Relatore al Corso di aggiornamento della Società Italiana di
Andrologia sull’argomento: “Un approccio Integrato al paziente con disfunzione
erettile: la diagnostica di II livello”- Padova, 28 settembre 2002
•
23 novembre 2002: Relatore al Convegno dell’Azienda Ospedaliera di Padova,
Clinica Chirurgica II dell’Università di Padova, Azienda ULSS16, Azienda ULSS 10
sull’argomento: “Prevenzione, diagnosi, e terapie clinico-fisiche-termali della
Trombosi Venosa Profonda”, Bibione 23 novembre 2002 (G37)
•
24 ottobre 2002: Relatore nei corsi di aggiornamento per l’Ordine dei Medici di
Padova sull’argomento: “Epidemiologia e screening delle lesioni carotidee” (G68)
•
28 gennaio 2003: Relatore alla Tavola Rotonda in tema di Angiologia “Le
arteriopatie periferiche: Diagnosi e Terapia” Università di Trieste (G67)
•
5 giugno 2003: Relatore al Convegno Nazionale Ecografia 2003, Corso Avanzato
di Aggiornamento, Grado 5-7 giugno 2003, sull’argomento: “Vene degli arti inferiori e
TVP” (G66)
•
20 giugno 2003: Relatore al Congresso Nazionale della Società di Angiologia
Medico-Chirurgica Club Doppler Italiano e I.N.R.C.A Azienda ASL 11 sull’argomento:
“Ultrasuoni e valutazione funzionale dell’arteriopatico cronico: un ritorno all’antico”
Fermo (Ap) 20-21 giugno 2003 (G65)
•
10-11 dicembre 2003: Relatore al Fleboforum di Angiologia: Le Angiopatie
dell’anziano.
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20-21 maggio e 25-26 novembre 2005: Relatore al Corso di Formazione
“Definizione del danno d’organo nel paziente iperteso e gestione ambulatoriale dei
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pazienti con scompenso cardiaco e dei pazienti post IMA” Fontanellato (Parma) e
Cison di Valmarino (Treviso) (G64)
•
14 giugno 2005: Relatore alla Conferenza Angio-Radio-Chirurgica “ Profilassi
della trombosi venosa” Bolzano (G63)
•
7-8 aprile 2006: Relatore al 10° Congresso AIMEF (Associaz. Ital. Medici di
Famiglia). Abano (PD)
•
19-20 maggio 2006: Relatore al Corso di Aggiornamento “L’anziano in Day
Surgery” Abano Terme (G30)
•
27 maggio 2006: Relatore al Corso di Aggiornamento “Come fare diagnosi clinicostrumentale di trombosi venosa” – Abano Terme
•
17 giugno 2006: Relatore al Congresso “Tromboembolia venosa” – Legnaro (PD)
(G28;G62)
•
1 luglio 2006: Relatore al Corso teorico pratico in Angiologia Medica
“L’insufficienza venosa cronica (IVC) e le sue complicanze. Come fare diagnosi
clinico-strumentale di trombosi venosa. Stanghella (PD) (G27;G61)
•
17-20 settembre 2006: Relatore al 10° Congresso Nazionale del Collegio Italiano
di Flebologia – Siena (G26)
•
11 novembre 2006: Relatore al Corso di auto formazione per MMG “ Il paziente
fragile e la prevenzione della patologia tromboembolica” – Este (PD) (G25;G60)
•
25 novembre 2006 Relatore e Coordinatore Scientifico del Corso teorico-pratico
in Angiologia Medica per MMG, dal titolo: L’arteriopatia periferica.
Codice evento: VEN-FOR9329. Crediti ECM assegnati n.9 (G23;G59)
• 20 giugno 2007: Relatore al Corso teorico-pratico “Approccio al paziente con
ischemia degli arti inferiori e con trombosi profonda”. Legnaro (PD) (G22)
• 22 settembre 2007: Relatore al Corso di Formazione “Profilassi a domicilio – La
Profilassi del tromboembolismo venoso nel paziente internistico: nuove evidenze.”
– Padova (G21)
• 28 maggio 2008: Relatore al Corso di Formazione “AngiologyClinic – Nuove strade
per la Formazione” – Padova (G20)
• 4 - 5 luglio 2008: Relatore al Convegno Congiunto di Flebologia Fleboforum della
S.I.F. (Società Italiana di Flebologia) – Trieste (G19)
• 17 novembre 2008: Relatore al Meeting per Medici, Fisioterapisti e Infermieri
“Trombosi venosa profonda: Linee guida e risultati nella prevenzione della
chirurgia ortopedica” – Padova (G18)
• 13-14 marzo 2009: Relatore al Convegno “Gestire il rischio cardiovascolare
attraverso uno screening evoluto”. Venezia (G17)
• 6-7
novembre
2009:
Relatore
al
Congresso
di
Flebolinfologia
sull’argomento:”Nuova metodologia di studio della pompa muscolare dell’arto
inferiore nell’insufficienza venosa cronica”. Repubblica di San Marino (G16)
• 9-12 febbraio 2010: Relatore al 18° Fleb des Alpes sull’argomento: “Studio
funzionale in Flebologia. Ritorno all’antico?”. Alta Badia. (G15)
• 6-7 marzo 2010: Relatore al Convegno “Gestione del rischio Cardiovascolare: dalla
conoscenza del Target alla Pratica clinica quotidiana”. Merano. (G14)
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15-16 aprile 2010: Relatore al I Simposio del Cilento sulle Malattie Vascolari
sull’argomento: :”Nuova metodologia di studio della pompa muscolare periferica
nella IVC degli arti inferiori”. Moio della Civitella (salerno). (G13)
7-9 ottobre 2010: Relatore al Mediterranean Italian-Greek-Turkish Interactive
WorkShop sull’argomento: “Trombosi venosa profonda”. Venezia. (G10)
22-23 ottobre 2010: Relatore al Convegno “Cuore e Vasi. Dall’aterosclerosi allo
scompenso cardiaco: un percorso ineluttabile? Up to Date” sull’argomento:
“Diagnostica vascolare carotidea: l’ecografia doppler è il gold standard? Quali
informazioni deve fornire un esame eco-colr-doppler? Quali hanno valore
prognostico?” Bibione. (G9)
6 novembre 2010: Relatore al Convegno: “Recenti evidenze e prospettive nella
gestione ambulatoriale del paziente iperteso a basso e alto rischio
cardiovascolare. Padova (G8)
18 febbraio 2011: Relatore al Corso di Aggiornamento: “Indirizzi Flebolinfologici
all’alba del III Millennio” sull’argomento: “Eco-color-doppler: Valore e limiti”.
Roma. (G6-7)
16 aprile 2011: Relatore al Corso di Aggiornamento: “Patologie venose croniche e
flebo protezione”. Cosenza (G5)
19 maggio 2011: Relatore al Corso “Clinical Management del Tromboembolismo
venoso”. Rubano (Padova) (G4)
25 giugno 2011: Relatore al Corso di Formazione per Medici di medicina Generale:
“Gestione di Qualità della malattia venosa cronica. Percorso condiviso tra
specialista e medico di medicina generale”. Padova. (G3)
22 settembre 2011: Relatore al Convegno: “L’insufficienza venosa cronica
cerebro-spinale nella sclerosi multipla. Stato dell’arte”. Cosenza (G1-2)
ECM – FORMAZIONE CONTINUA IN MEDICINA. ATTESTAZIONE DEI CREDITI FORMATIVI
CONSEGUITI DAL 2002 AL 2011: 600,5 Crediti ECM
raccolti in:
H1-55
ATTESTATI DI PARTECIPAZIONE
A CORSI; CONVEGNI; CONGRESSI NAZIONALI E INTERNAZIONALI
N. 128 Attestati di Partecipazione dal 1986 al 2011, raccolti in:
D1-128
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Mi ritengo attualmente soddisfatto e gratificato nel vissuto di questa mia esperienza
professionale, ma anche più semplicemente umana e non ritenendola assolutamente
esaustiva, mi sento spronato non solo a continuarla, ma anche ad approfondirla:
come è proprio di ogni esperienza umana ciò di cui si viene a conoscenza non
chiude un orizzonte, ma ne apre molti altri.
Giampiero Avruscio
Padova 16 dicembre 2011
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