relazione

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relazione
La Fabbrica di Orfeo
laboratorio digitale performativo
Costruzione di schemi formali di composizione musicale, pensati e realizzati
dai bambini con il computer.
Struttura dell’attività didattica
Date
inizio attività 11 febbraio 2008
Evento finale 5 giugno 2008
Scuola
Scuola Elementare “Rinnovata”
Pizzigoni, Milano: IVC, VD
Scuola media Puecher Milano: 1A, 1B
Numero di studenti
93 bambini
Numero di incontri settimanali
un incontro della durata di 60 minuti
per classe.
Per un totale di 12 incontri
Ore complessive di attività
48 ore
Allestimento aula
12 postazioni Pc (vari modelli),
computer MacBook Pro (del docente),
impianto audio
Formazione
–
–
–
incontro preliminare con
esposizione del progetto prima
dell’inizio del corso con tutti i
docenti.
Incontri saltuari di verifica e
adattamento del progetto al
percorso didattico con i singoli
docenti.
Incontro di verifica con tutti i
docenti al termine del corso
Ore complessive 6 ore
docenti:
Paolo Solcia, Christian Steiner
maestre:
Lucia Sacco, Francesca Mercadante, Franca Tridico,
Cosimo Anglano, Gilles Armani
Obiettivi:
Educazione all'approccio performativo con l'uso
delle tecnologie.
Sensibilizzazione ai suoni ed alle immagini che
rappresentano il quotidiano panorama percettivo
del mondo che ci circonda.
Esplorare analogie e diversità nell'approccio ad
un medesimo percorso creativo da parte di un
gruppo eterogeneo di 9 – 12 anni.
Contenuti del percorso didattico:
Per motivi organizzativi di numero e di spazio
abbiamo deciso fin da subito di dividere le classi
in due gruppi di lavoro che alternatamente hanno
affrontato un percorso musicale ed uno visuale.
La parte visiva è stata coadiuvata dall'insegnante
di discipline artistiche della scuola media.
Dopo i primi incontri in cui abbiamo presentato
ai bambini il progetto e gli strumenti informatici
che avremmo usato, abbiamo cominciato la
nostra esplorazione dei suoni che abbiamo
trovato nella scuola: registrando gli oggetti
presenti in sala arte, ed in seguito andando in
giro con il minidisc. Oggetti comuni, ambienti,
strumenti, che sono diventati i suoni base per
l'elaborazione al computer.
Analogamente siamo andati alla ricerca di
immagini, angoli ed oggetti che abbiamo
fotografato: sala arte, cantine, giardino, palestra;
corridoi, mensa, giardino, orti, serra,
allevamento, scantinati...
In una seconda fase abbiamo elaborato i suoni,
creando “ambiti musicali” che potessero suscitare
emozioni e racconti e commentare le immagini
raccolte e raggruppate in schemi formali:
COLORE - caldo, freddo, chiaro, scuro (1B);
SUONO - acuto, grave, lungo, corto (1A);
FORMA - semplice, complessa, naturale
artificiale (4C);
TEMPO - veloce, lento, nuovo, vecchio ( 5D).
Di gran fascino è stata la scoperta delle cose
“vecchie” trovate negli scantinati -vecchi
computer, archeologia informatica, macchine da
scrivere e proiettori etc- che abbiamo poi
riutilizzato per la scenografia dell'evento finale.
Si è scelto l'approccio alla performance dal vivo
attraverso la realizzazione di installazioni
interattive audio-video, in cui allo spettatore
fosse richiesto di interagire con lo strumento
informatico in varie forme, per sottolineare
ulteriormente la necessità dell'esplorare, del fare,
per poter vedere e sentire.
Sono state così realizzate tre installazioni
interattive che sono state presentate e lasciate
fruire a tutti gli studenti durante la festa di fine
anno all'interno della scuola media Puecher.
Utilizzo degli strumenti informatici
Durante il laboratorio è stato utilizzato il software
ELAB, che si è dimostrato un efficace strumento
per l'elaborazione del suono e per il montaggio di
frammenti musicali.
Gli studenti hanno inoltre fatto pratica con l'uso
di alcuni strumenti come microfoni, minidisc,
fotocamere, joystick e videocamere.
Evento finale:
polonord, polosud, poloest, poloovest
Con gli studenti delle quattro classi 4C, 5D, 1A e
1B, abbiamo realizzato tre installazioni interattive
audio-video.
I lavori sono ispirati al concetto dell'esplorazione
dello spazio scolastico; insieme agli studenti
abbiamo fatto fotografie e registrato suoni delle
due scuole.
Il materiale è stato poi elaborato dagli studenti
attraverso semplici programmi su computer ed
infine riassemblati per dar vita alle tre
installazioni:
ANDIAM, ANDIAM... - lo spettatore fa
scorrere le immagini di un viaggio nei luoghi
delle scuole, con il semplice gesto del camminare
sopra una pedana. Utilizzando un sensoremicrofono, viene fatto scorrere il video di un
montaggio di foto in un ipotetico viaggio nella
scuola, dai sotterranei agli orti.
Quando ci si ferma il video si interrompe e viene
“cancellato” dal segnale disturbato di una
televisione mal sintonizzata. Il video contiene il
montaggio audio di una serie di scene musicali;
anch'esso si trasforma in bzzz quando lo
spettatore si ferma.
MAPPETE ! - lo spettatore può navigare
all'interno di 4 mappe fatte da un puzzle di
fotografie
Come se scorresse un grosso mappamondo, lo
spettatore può navigare all'interno di quattro
grandi immagini fatte di un assemblaggio di
fotografie scattate dai bambini. A 16 punti della
mappa sono associati altrettanti suoni che
vengono mixati dal vivo in relazione alla
posizione del cursore.
Si ha la possibilità di zoomare la visione, per
guardare i particolari. Analogamente lo zoom
agisce sui suoni, rendendo anche il loro ascolto
più puntuale.
OCCHIO ALL'OCCHIO - tutti i partecipanti al
laboratorio, i loro occhi, che scorrono quando si
batte sul tamburo
Lo spettatore, batte sul tamburo e, attraverso un
microfono all'interno, fa scorrere casualmente un
frame di un filmato in cui ci sono le fotografie dei
nostri occhi.
Queste le presentazioni scritte dai bambini
ANDIAM, ANDIAM...
siamo andati ad esplorare le nostre scuole,
facendo fotografie e registrando i suoni
abbiamo fatto un video con le immagini ed i
suoni elaborati al computer
ora puoi far scorrere le immagini ed i suoni con
il semplice gesto del camminare sopra una
pedana, come se fosse un tappeto mobile.
Se ti fermi, anche il suono e l'immagine si ferma,
nella nebbia di un televisore rotto
se vuoi vedere e sentire.....
... cammina cammina...
MAPPETE !
Le fotografie ed i suoni che abbiamo trovato,
girando nelle scuole, sono diventate 4 mappe,
come se fossero il nostro piccolo mondo, che
possiamo esplorare attraverso il computer.
OCCHIO ALL'OCCHIO
questa installazione è come la nostra firma:
il nome di tutti noi che abbiamo partecipato al
laboratorio
se vuoi vederci tutti, e anche farti vedere dai
nostri occhi...
batti batti sul tamburo
Osservazioni
Rispetto all'eterogeneità delle classi, bisogna
notare la grande differenza tra i bimbi di quarta
-che bisogna ancora guidare passo a passo e dare
indicazioni e consegne puntuali- e i ragazzini di
prima - dall'approccio borioso e annoiato a tutto
ciò che puzza di scuola.
Indubbiamente l'apporto maggiore in creatività e
fantasia è stato quello dato dalla classe quinta.
Si deve comunque rilevare la particolarità del
metodo didattico della Rinnovata Pizzigoni; era
evidente chi, tra i ragazzi delle medie proveniva
da lì e chi no.
Un'ulteriore difficoltà nelle medie era la grande
presenza di studenti extracomunitari (in
particolar modo cinesi) dei quali non sempre
eravamo sicuri che comprendessero l'italiano.
[Comprendevano invece senza problemi il
computer, e molti di loro hanno realizzato
materiali audio affatto singolari]
Abbiamo avuto grandi problemi con la classe
informatica: i computer vecchi della scuola,
malgrado l'upgrade di memoria, non
permettevano l'utilizzo del software audio.
Si segnala inoltre la scarsa attitudine dell'aula per
un lavoro laboratoriale, essendo configurata in
forma classica di lezione frontale. Per questo
abbiamo utilizzato il più possibile l'aula arte della
scuola media, facendo piuttosto lavori di gruppo.
Nel progetto iniziale la gran parte del laboratorio
avrebbe dovuto essere sostenuta dagli insegnanti
della scuola; in realtà ciò è stato impraticabile, in
parte per la non-disinvoltura nell'uso degli
strumenti informatici e in parte per problemi
logistici e di orario.
Lo spazio ed il metodo degli insegnanti delle
medie, con lavori di gruppo e interdisciplinari,
sarebbe ideale per l'intervento laboratoriale;
necessita però di più tempo dedicato alla
programmazione ed organizzazione