La pagina de la Repubblica con il testo integrale degli articoli

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CULTURA
mercoledì 29 maggio 2013
pagina XI
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TORINO
Al “Festival architettura” un dibattito
provocatorio sulle trasformazioni
moderne (non solo) di fabbricati storici
Gli
esempi
PARCO DORA
Gli «hub» arancioni
eretti di fianco
all’ex Savigliano
di Parco Dora
MARINA PAGLIERI
l Palavela progettato da
Franco Levi e Annibale e
Giorgio Rigotti per Italia
‘61, ristrutturato da Gae
Aulenti per ospitare le gare
di pattinaggio di Torino 2006. Lo
stabile ottocentesco di corso Re
Umberto angolo corso Stati Uniti, sul quale Pierpaolo Maggiora
ha costruito una sopraelevazione moderna, caratterizzata da
tre cupole, che nulla ha a che fare con il preesistente. E ancora il
Teatro Regio di Carlo Mollino, di
cui quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario, appoggiato
sulla facciata barocca di Benedetto Alfieri; la manica sotterranea del Museo di Antichità realizzata da Gabetti & Isola appoggiandosi alle fondamenta dell’edificio accanto; la Scuola di Biotecnologie di via Nizza, avveniristico edificio di Luciano Pia, che
prosegue nel palazzo adiacente,
del XIX secolo. Sono esempi tra i
più eclatanti di «architettura parassita», quella che — spiega Sisto Giriodi, già docente ad Architettura, studioso dell’argomen-
I
Giriodi, già docente
universitario,
sta scrivendo
un saggio
sull’argomento:
“Qui il fenomeno
è più sviluppato”
to, che sta mettendo a punto un
catalogo anche fotografico sul
tema — «sfrutta l’architettura
precedente, quello che già c’è».
Un genere in cui Torino sembra eccellere: «Certo, questa città
è forse quella italiana in cui il fenomeno è più sviluppato, per
una serie di ragioni, non ultima,
mi si passi la battuta, che da noi
non si spreca niente — dice Giriodi — Ma non è solo quello il
punto. Qui c’è anche una sorta di
riflesso condizionato: quando si
crea un vuoto, la città si riempie
di centri commerciali e condomini. Anche questo è un modo,
legato in parte alla dismissione
delle fabbriche, di fare architettura parassita, che ha avuto un
Gli edifici
di Paracity
“A Torino non si butta via nulla”
catalogo delle costruzioni “parassite”
TEATRO REGIO
La struttura di
Mollino si appoggia
alla facciata barocca
di Benedetto Alfieri
momento di particolare sviluppo in vista dell’Olimpiade. Si
pensi al Palavela su cui è intervenuta Gae Aulenti. O di recente
agli “hub” arancioni disposti di
fianco all’ex Savigliano di Parco
Dora, che vogliono collegarsi all’architettura preesistente e indicano quali attività si svolgono
all’interno».
Ma non inganni il termine:
questo modo di fare architettura
non porta con sé, se non in certi
casi, una connotazione negativa
(«basti pensare — aggiunge Giriodi — che il Tempio malate-
“Quando si crea
un vuoto, la città
si riempie di centri
commerciali
e condomini”
“Non è negativo:
la facciata della
Biblioteca nazionale
è l’ingresso delle
antiche scuderie”
stiano di Leon Battista Alberti,
esempio rinascimentale, si è innestato su una precedente chiesa medievale, e che, per tornare a
noi, la facciata della Biblioteca
Nazionale è in realtà l’ingresso
delle antiche scuderie di Palazzo
Carignano conservata tale e quale»): potrebbe anzi essere la soluzione oggi, in tempo di decrescita e ricerca di sostenibilità, per
non sprecare suolo pubblico e
non invadere terreni a rischio
idrogeologico o aree agricole,
come troppo spesso è successo
negli ultimi decenni. In questa
Il programma
MUSEO DI ANTICHITÀ
La manica sotterranea
di Gabetti & Isola
si appoggia alle
fondamenta dell’800
L’ultima lezione di Gabetti al Politecnico
omaggio a un maestro di allievi e colleghi
CUOLA di architettura» è il titolo dell’incontro che si svolge dalle 17 al Circolo dei Lettori in omaggio a Roberto Gabetti, per
quarant’anni docente di Progettazione
alla Facoltà torinese. Nell’ambito del
«Festival Architettura», in collaborazione con l’Ordine degli Architetti, si
proietta il video dell’ultima lezione tenuta il 3 dicembre 1997 al Politecnico di
Torino (Gabetti scomparirà tre anni dopo). Segue alle 18 la presentazione del libro «Roberto Gabetti. Insegnare l’architettura. Scritti e testimonianze» a cura di
Sisto Giriodi (Celid). Con quest’ultimo,
allievo e amico, partecipano Aimaro
Isola, che ha condiviso con Gabetti
trent’anni di professione, e Matteo Robiglio. Sarà presente il fratello Gianluigi
Gabetti.
Tra gli appuntamenti del Festival, al-
«S
CORSO RE UMBERTO
Su uno stabile
ottocentesco
le sopraelevazioni
firmate da Maggiora
le 16 alle Ogr «Changing the City: V200 ripensa Torino Nord», presentazione del
masterplan destinato a ridisegnare oltre
un milione di metri quadrati di aree ex
industriali della città, da trasformare e
valorizzare. Partecipano l’assessore Ilda
Curti, Matteo Robiglio, tra gli autori del
masterplan, Emanuela Recchi, Project
manager ToMake, Recchi Engineering.
All’interno del connubio tra architettura e musica, alle 21.30 nello Spazio Eventi Live delle Officine di corso Castelfidardo 22, i newyorkesi Liars, formazione
cult della scena indie-rock contemporanea, a cura di Musica 90: al centro il loro
ultimo e sesto album «Wixiw». Ingresso
a pagamento, prevendita a 15 euro su
www.vivaticket.it, stasera 17 euro. Info
www.architetturaincitta.it.
(m.pa.)
IL VIDEO
Alle 17
al Circolo
dei Lettori
la lezione
di Gabetti
accezione soprattutto è inteso
all’interno del Festival, come dimostra la video installazione
«Paracity», allestita all’interno
delle Ogr, in cui, riproducendo
un archetipo di paesaggio urbano, si ipotizza di creare nuovi
edifici sfruttando i muri ciechi di
altri esistenti.
Temi che saranno al centro
oggi alle 14, ancora alle Ogr, del
convegno «Paracity. Architetture senza suolo», promosso da
Studio Element, cui partecipano
tra gli altri, oltre allo stesso Giriodi, la sociologa Elisabetta Forni,
l’urbanista Claudio Malacrino,
Chiara Lucchini dell’Urban
Center, Alessandro Cattaneo
della De-GA. E l’organizzatrice
Tamara Del Bel Belluz: «Proponiamo di liberare territorio e costruire un’architettura riciclata,
chiedendo ad amministratori,
costruttori e investitori di ripensare le regole con cui cresce una
città. E anche la politica dovrà
trovare delle soluzioni». Si intende inoltre coinvolgere gli abitanti con il concorso fotografico
«Muri solitari» (info www.phlibero.it) e la app gratuita scaricabile da www.paracity.it.
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