Nuovi `materiali scrittori` e altre novità: ecco come cresce il Museo

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Nuovi `materiali scrittori` e altre novità: ecco come cresce il Museo
n. 3, 25 marzo 2012
Nuovi ‘materiali scrittori’ e
altre novità: ecco come cresce
il Museo
Papirologico
Il Museo Papirologico, che dal giugno 2007 custodisce ed espone, tra l’altro, la collezione di papiri greci,
demotici, copti, ieratici e geroglifici del nostro Ateneo,
tra il 2009 ed il 2011 ha incrementato il suo patrimonio
espositivo, acquisendo tre pezzi di notevole valore: al
2009 risalgono le acquisizioni di un papiro geroglifico
e di un papiro greco: il primo, entrato a far parte della
collezione nel mese di febbraio, è costituito da tre
frammenti che restituiscono parte del capitolo 125 del
Libro dei Morti: La dichiarazione di innocenza. Risale al
Nuovo Regno (ca. 1400-1200 a.C.) e proviene da una
collezione inglese. Il testo è delineato con inchiostro
nero ed un pennello, che crea un leggero chiaroscuro. Il
frammento di dimensioni minori conserva, nella parte
superiore, resti di due fasce orizzontali di colore bianco
e rosso, appartenenti al perimetro del riquadro di scrittura. Il secondo, acquisito nel mese di novembre, è un
frammento di un testo documentario databile al II o III
sec. d.C. delineato con inchiostro nero in una scrittura
corsiva di modulo medio e proveniente, come il precedente, da una collezione inglese.
Nel dicembre del 2011 è stato poi acquisito un rarissimo cono di fondazione (lunghezza: cm 6,3; diametro di
base: cm 8,2) in terracotta risalente alla XXVI Dinastia
(600 ca. a.C.) e proveniente da una collezione belga. La
base dell’oggetto reca un’iscrizione dedicatoria a rilievo
che menziona Padi-amen-neb-nesu-tawy, figlia del
profeta di Amon Benitehor, figlio di Hor-kheby, anch’egli
profeta del medesimo dio.
Oltre all’ampliamento della collezione di materiali
scrittori, va registrato anche l’allestimento di tre nuove
vetrine e l’inaugurazione di una sezione ercolanese.
Quest’ultima è composta da una riproduzione moderna
della macchina per lo srotolamento dei papiri ercolanesi, che lo Scolopio Antonio Piaggio inventò intorno
Papiro geroglifico acquisito dal Museo Papirologico nel 2009
alla metà del Settecento, e da un ritratto, anch’esso
moderno, del suo inventore, dipinto ad olio su tela dalla
giovane archeologa collaboratrice del Centro Clementina Caputo. La Macchina, opera del Maestro Giuseppe
Manisco, è una fedelissima riproduzione dell’originale,
che, restando in funzione dal 1753 fino agli inizi del
‘900, consentì lo svolgimento di un consistente nu-
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Cono di fondazione acquisito dal Museo Papirologico nel 2011
cleo dei circa 1000 volumina papiracei rinvenuti nella
celebre Villa dei Papiri di Ercolano, sepolta dall’eruzione
del Vesuvio nel 79 d.C. e poi scavata durante il regno di
Carlo III di Borbone. Il meccanismo era basato su di un
metodo chimico-meccanico, che determinava la graduale apertura del rotolo grazie alla trazione esercitata
sulla sua superficie esterna da una serie di fili di seta
di cui un’estremità aderiva al papiro, preventivamente
rinforzato con pezzi di vesciche di battiloro, e l’altra era
ancorata a dei ganci mobili posti nella parte superiore
del telaio, che ruotando, trascinavano il filo e dunque
il papiro fino alla sua apertura. Una volta aperta, la
sezione di papiro su cui si lavorava, si riavvolgeva in
alto intorno ad un rullo collocato sull’asse superiore,
in modo tale che a svolgimento ultimato il volumen si
ritrovasse avvolto intorno a tale cilindro.
Il manufatto costituisce il quarto esemplare della macchina del Piaggio attualmente esistente, affiancandosi
ai tre originali conservati rispettivamente presso l’Officina dei Papiri Ercolanesi di Napoli, il Museo Archeologico di Napoli e l’Istituto di Patologia del Libro.
La riproduzione della Macchina ed il ritratto dello
Scolopio rappresentano un omaggio del Museo alla
Papirologia Ercolanese, illustrata nelle sue linee guida al
visitatore da due dei pannelli esplicativi che adornano
le pareti della sala espositiva.
Le tre nuove vetrine, di cui due nella Biblioteca di Egittologia e di Papirologia “Luca Trombi” (BELT), ospitata
dal Museo, ed una nella sala espositiva, sono legate
ai papiri intesi sia come oggetti archeologici sia come
oggetti connessi col mondo della scrittura.
La prima, dedicata a “Papiri e Mondo Funerario” e
collocata nella sala espositiva, espone quattro papiri
e resti di un sarcofago in cartongesso di una mummia
Riproduzione della Macchina del Piaggio esposta recentemente nel Museo
umana. Dei papiri due sono geroglifici e conservano
parti del Libro dei Morti. I due papiri greci contengono
parti di documenti di epoca greco-romana. Si tratta di
frammenti utilizzati come carta straccia per la fabbricazione di un sarcofago, probabilmente perché porzioni di
documenti scaduti o danneggiati e quindi inservibili.
Nella seconda vetrina, dedicata ad “Archeologia e
Papiri” e posta nella BELT, è disposta una collezione di
vasellame antico proveniente dal Mediterraneo Orientale, donata nel 2008 da un collezionista privato al
nostro Museo, insieme con alcuni oggetti moderni, che
la Missione Archeologica della University of Michigan
ritrovò negli anni trenta del secolo scorso nella discarica
del sito di Soknopaiou Nesos/ Dime es-Seba (Fayyum,
Egitto) nel quale scava attualmente la Missione del Centro di Studi Papirologici. Particolarmente interessante è
una lettera inedita firmata da A.E.R. Boak, Direttore della Missione americana e datata 1931. L’intera vetrina è
stata intitolata al Cav. Luca Trombi, sponsor della nostra
Missione Archeologica e donatore del nucleo originario
della Biblioteca.
La terza ed ultima vetrina, dedicata a “Momenti della
Storia della Scrittura”, contiene una serie di oggetti moderni variamente connessi con il mondo della
scrittura, che vanno da un foglio di tapa, pianta utilizzata anche come supporto scrittorio nell’isola di Tonga
(Oceano Pacifico), al cliché di una pagina di un volume
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Vetrina “Archeologia e Papiri” dedicata al Cavalier Luca Trombi
arabo di inizio secolo, ad un moderno calamaio, ad una
macchina per scrivere, a chiavette USB e DVD: oggetti
che testimoniano in qualche modo alcune tra le tappe
dell’evoluzione della scrittura come processo comunicativo.
È attualmente in programmazione una nuova Sezione
del Museo,
n che sarà dedicata alla Storia della Scrittura
ndo
Clare Lettura, mirando a metterne in luce ulteriori
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utiliz momenti particolarmente significativi.
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In via di costituzione è anche un archivio storico documentale, che raccoglierà missive autografe di illustri
Papirologi e Filologi e, più in generale, documenti che li
riguardano: finora i pezzi più degni di nota sono senz’altro una lettera di Ermenegildo Pistelli ed una cartolina
di Domenico Comparetti, provenienti dalla collezione di
un privato fiorentino.
Natascia Pellé
Centro di Studi Papirologici
Vito Spada
La crisi difficile
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