Isola d`Elba Capoliveri – Golfo di Mola

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Isola d`Elba Capoliveri – Golfo di Mola
TESIAR2013/008
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Isola d’Elba
Capoliveri – Golfo di Mola
Lavori di “Costruzione di una diga
frangiflutti - Golfo di Mola”
INDAGINI ARCHEOLOGICHE
SUBACQUEE PREVENTIVE
RAPPORTO TECNICO
APRILE 2013
Tesi Archeologia s.r.l.
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SOPRINTENDENZA COMPETENTE SOPRINTENDENZA PER I BENI
ARCHEOLOGICI DELLA TOSCANA
Via della Pergola, 65
50121 Firenze
STAZIONE APPALTANTE CANTIERE NAVALE GOLFO DI MOLA
(Capoliveri – Isola d’Elba)
PROGETTO “COSTRUZIONE DI UNA DIGA FRANGIFLUTTI”
CANTIERE
CANTIERE NAVALE GOLFO DI MOLA
(CAPOLIVERI –ISOLA D’ELBA)
PERIODO DEI LAVORI MARZO 2013
TESI ARCHEOLOGIA S.R.L.
SOGGETTO INCARICATO
Via Montallegro 12/1
DALLA STAZIONE APPALTANTE
16145 Genova
RAPPORTO TECNICO TESIAR2013/008
DATA APRILE 2013
REDATTO DR.SSA GIUSEPPINA GRIMAUDO
Tesi Archeologia s.r.l.
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Indice
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Sintesi....................................................................................................
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Rapporto tecnico...................................................................................
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1. Premessa............................................................................................................ 5
2. Area di indagine.................................................................................................
5
2.1.Ubicazione dell’area di progetto.............................................................................
5
3. Principali rinvenimenti archeologici subacquei nell’area..................................... 8
4. Attività svolte...................................................................................................... 10
4.1.Periodo dei lavori................................................................................................... 10
4.2.Personale e attrezzature......................................................................................... 10
4.3.Condizioni meteo-marine....................................................................................... 11
5. Indagini archeologiche subacquee...................................................................... 11
5.1.Survey archeologico subacqueo e copertura video................................................. 11
5.2.Scavi archeologici subacquei per la realizzazione di sondaggi a campione............... 12
6. Risultati conseguiti............................................................................................. 13
Allegati..................................................................................................
Indice Figure
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Pagina
Figura 1. Ubicazione del cantiere navale all’interno del Golfo di Mola..............................................................................
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Figura 2. Veduta satellitare dell’area (Google Earth).........................................................................................................
6
Figura 3. Pianta con l’indicazione dell’area d’intervento...................................................................................................
6
Figura 4. Veduta satellitare della scogliera esistente sul limite Est del cantiere navale (sx) e particolare (dx).................
6
Figura 5. Rendering della diga frangiflutti a progetto........................................................................................................
7
Figura 6. Lo specchio acqueo interessato dalle indagini di verifica archeologica..............................................................
7
Figura 7. Indicazione dei principali relitti e ritrovamenti del Golfo di Mola (C.T.R. 1:10.000)...........................................
9
Figura 8. La motobarca impiegata per le operazioni di indagine....................................................................................... 11
Figura 9. Prospezioni visive subacquee............................................................................................................................. 12
Figura 10. Ubicazione dei sondaggi A e B........................................................................................................................... 12
Figura 11. Idropompa e relativi accessori.......................................................................................................................... 13
Indice Tabelle
Pagina
Tabella 1. Coordinate degli estremi dell’area interessata dalle indagini............................................................................
7
Tabella 2. Elenco dei principali rinvenimenti subacquei nell’area interessata dalle indagini............................................. 8
Tabella 3. Elenco dei principali rinvenimenti nel Golfo di Mola.........................................................................................
9
Tabella 4. Coordinate geografiche dei sondaggi A e B........................................................................................................ 13
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Sintesi
In funzione del progetto di costruzione di una
diga frangiflutti della lunghezza di m 189, ubicata
ad est del “Cantiere Navale Golfo di Mola” (Via
Nerici - Capoliveri/Isola d’Elba), su richiesta della
Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Toscana (Nota Prot. 498 del 14/01/2013) e su
committenza della società “Cantiere Navale Golfo
di Mola”, durante il mese di marzo 2013 la
società Tesi Archeologia s.r.l. ha provveduto ad
eseguire indagini archeologiche subacquee
preventive atte a verificare l’eventuale presenza
di reperti di interesse storico-archeologico.
Tali indagini, condotte sotto la direzione
scientifica della Soprintendenza per i Beni
Archeologici della Toscana – Firenze, nelle
persone delle dr.sse Pamela Gambogi
(Archeologo Direttore Coordinatore) e Lorella
Alderighi (Responsabile del Procedimento),
Tesi Archeologia s.r.l.
hanno compreso il survey archeologico
subacqueo dello specchio di mare interessato dal
progetto e l’esecuzione di n. 2 sondaggi
esplorativi a campione, al fine di verificare la
presenza di eventuali anomalie di interesse
archeologico sepolte e/o soffolte.
Per la realizzazione delle indagini, condotte in
data 26 e 27 marzo 2013, è stata impiegata una
squadra composta da un archeologo subacqueo
professionista, da un operatore tecnico
subacqueo (OTS) e da un pilota, munita di
imbarcazione appoggio e di attrezzature
personali idonee alle immersioni di prospezione
con video-riprese e scavo.
I dati ottenuti attraverso le diverse tipologie di
indagine sono riportati nel presente documento e
consentono di definire la valutazione di impatto
archeologico nell’area interessata dal progetto.
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Rapporto Tecnico
1. Premessa
In funzione del progetto di costruzione di una diga frangiflutti della lunghezza di m 189, ubicata ad est del
“Cantiere Navale Golfo di Mola” (Via Nerici - Capoliveri/Isola d’Elba), su richiesta della Soprintendenza per i
Beni Archeologici della Toscana (Nota Prot. 498 del 14/01/2013) e su committenza della società “Cantiere
Navale Golfo di Mola”, durante il mese di marzo 2013 la società Tesi Archeologia s.r.l. ha provveduto ad
eseguire indagini archeologiche subacquee preventive atte a verificare l’eventuale presenza di reperti di
interesse storico-archeologico.
Tali indagini, condotte sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici della
Toscana – Firenze, nelle persone delle dr.sse Pamela Gambogi (Archeologo Direttore Coordinatore) e
Lorella Alderighi (Responsabile del Procedimento), hanno compreso il survey archeologico subacqueo dello
specchio di mare interessato dal progetto e l’esecuzione di n. 2 sondaggi esplorativi a campione, al fine di
verificare la presenza di eventuali anomalie di interesse archeologico sepolte e/o soffolte.
Per la realizzazione delle indagini, condotte in data 26 e 27 marzo 2013, è stata impiegata una squadra
composta da un archeologo subacqueo professionista, da un operatore tecnico subacqueo (OTS) e da un
pilota, munita di imbarcazione appoggio e di attrezzature personali idonee alle immersioni di prospezione
con video-riprese e scavo.
I dati ottenuti attraverso le diverse tipologie di indagine sono riportati nel presente documento e
consentono di definire la valutazione di impatto archeologico nell’area interessata dal progetto.
2. Area di indagine
2.1. Ubicazione dell’area di progetto
L'area del “Cantiere Navale Golfo di Mola” è situata sulla sponda meridionale del Golfo di Mola, compreso
tra i comuni di Porto Azzurro a nord, e di Capoliveri a sud (Figure 1-3).
Figura 1. Ubicazione del cantiere navale all’interno del Golfo di Mola
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Figura 2. Veduta satellitare dell’area (Google Earth)
Figura 3. Pianta con l’indicazione dell’area d’intervento
L’area oggetto d’indagine corrisponde ad un tratto rettangolare di specchio acqueo ubicato in
corrispondenza del limite Est del “Cantiere Navale Golfo di Mola”, in corrispondenza del quale il progetto
prevede - in prolungamento della scogliera esistente (Figura 4) - la costruzione di una diga frangiflutti
(Figura 6) senza esecuzione di attività di escavo del fondo marino (Allegato 1-2: Sezioni e pianta di
progetto).
Figura 4. Veduta satellitare della scogliera esistente sul limite Est del cantiere navale (sx) e particolare (dx)
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Figura 5. Rendering della diga frangiflutti a progetto
Le operazioni hanno riguardato il tratto di fondo compreso all’interno di un’area di forma rettangolare
(Figura 6), delle dimensioni di circa 150 x 50 m, topograficamente individuata dalle seguenti coordinate
(Tabella 1):
Punto
A
B
C
D
Latitudine
42°45'35.50"N
42°45'34.99"N
42°45'29.39"N
42°45'29.97"N
Longitudine
10°23'37.90"E
10°23'42.73"E
10°23'40.46"E
10°23'35.02"E
Tabella 1. Coordinate degli estremi dell’area interessata dalle indagini
Figura 6. Lo specchio acqueo interessato dalle indagini di verifica archeologica
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3. Principali rinvenimenti archeologici subacquei nell’area
Le ben note testimonianze di carattere storico ed archeologico relative all'Isola d'Elba ne attestano la lunga
frequentazione antropica sia per lo sfruttamento delle risorse naturali che per scopi commerciali e
residenziali.
Sulla scorta di tali presupposti è stato ritenuto opportuno operare una selezione limitata alle aree a mare
pertinenti i comuni di Porto Azzurro e di Capoliveri.
A tale scopo, di seguito si riporta una breve sintesi delle evidenze archeologiche subacquee individuate nelle
acque comprese tra i comuni di Capoliveri e di Porto Azzurro, all’interno delle quali è ubicata l’area relativa
al “Cantiere Navale Golfo di Mola” (Tabella 3).
Comune di CAPOLIVERI
Loc. Golfo di Mola
Punta Cera
Spiaggia di Naregno
Loc. Pareti
Loc. Capo della Stella
Loc. Spiaggia degli
Stecchi
Loc. Golfo della Stella
Loc. Isole Gemini
Loc. Capo Calamita
Loc. Cava di Vallone
Loc. Punta dei Ripalti
Loc. Punta dei Ripalti
Loc. Capo Calvo
Loc. Capo Calvo
Loc. Punta Perla
Loc. Spiaggia
dell'Innamorata
Relitto di nave oneraria del I secolo d.C. con carico di tubi in terracotta e
anfore del I sec, d.C. (dalla Carta Archeologica dell'isola d'Elba redatta a
cura del CSAS di Albenga).
Carico di un relitto di nave oneraria del III sec. d.C., rappresentato da
anfore di tipo Africana IIA e materiale ceramico (da CSAS di Albenga).
Probabile relitto con anfore di tipo africano (da CSAS di Albenga).
Giacimento con frr. ceramici tra cui anfore tipo Pelichet 47, Africana
piccola, olearia tipo Dressel 20, TSI e lucerne (da CSAS di Albenga).
Ceppo d'ancora in piombo di medie dimensioni con vicino un grosso orcio
insabbiato (da CSAS di Albenga).
Anfore (da CSAS di Albenga).
Anfore non meglio specificate (comunicazione di G. Brambilla, 1974 - da
CSAS di Albenga).
Anfore non meglio specificate (comunicazione di G. Brambilla, 1974 - da
CSAS di Albenga).
Anfore di tipo Dressel (comunicazione di G. Brambilla, 1974 - da CSAS di
Albenga).
Ceppo d'ancora in piombo recuperato nel 1968 (comunicazione di G.
Brambilla, 1974 - da CSAS di Albenga).
Anfore sparse, forse da relitto (comunicazione di G. Brambilla, 1974 - da
CSAS di Albenga).
anfore e ceramica da probabile relitto di età repubblicana (comunicazione
di G. Brambilla, 1974 - da CSAS di Albenga).
Anfore tipo Dressel 30 recuperate nel 1964-65-68, provenienti forse da
relitto (comunicazione di G. Brambilla, 1974 - da CSAS di Albenga).
Ceppo d'ancora in piombo recuperato nel 1967 (comunicazione di G.
Brambilla, 1974 - da CSAS di Albenga).
Campo d'anfore con probabile relitto di età romana (da CSAS di Albenga).
Anfora olearia di età romana (da CSAS di Albenga).
Comune di PORTO AZZURRO
Porto Azzurro
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Relitto della nave da crociera franco-italiana di costruzione britannica,
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Porto Azzurro
Loc. Barbarossa
Loc. La Miniera
“Polluce”, affondata nel 1841 per collisione con un'altra imbarcazione.
Depredato da avventurieri inglesi nel 2002. Gioielli e monete messi
all'asta a Londra, poi recuperati dal Nucleo Tutela Patrimonio Artistico. Il
carico recuperato ammonta a circa 12.000 monete d'argento, circa 500
d'oro e un centinaio di gioielli. La campagna di scavo della Soprintendenza
si è svolta nell'ottobre 2005.
Area portuale di età romana e medioevale. Varie campagne di scavo
hanno messo in luce la presenza di una discarica portuale di età romana,
una discarica di età romana e medievale (con scarse tracce dello scafo di
un relitto di III secolo d.C.) e numerosi reperti fittili.
Anfora vinaria massaliota (V sec a.C.) e due anfore greco -italiche (III sec. a.
C.) (comunicazione di G. Brambilla, 1974 - da CSAS di Albenga).
Ceppo d'ancora in piombo recuperato nel 1967 (comunicazione di G.
Brambilla, 1974 - da CSAS di Albenga).
Tabella 2. Elenco dei principali rinvenimenti subacquei nell’area interessata dalle indagini
I rinvenimenti archeologici subacquei che interessano in particolare l’area del Golfo di Mola - tra i comuni di
Capoliveri e Porto Azzurro - possono essere ricondotti alle seguenti più significative evidenze (Tabella 3 e
Figura 7).
1
2
3
4
5
Relitto di Porto Azzurro
Ritrovamenti di Località Barbarossa
Relitto Località Golfo di Mola
Ritrovamenti di Località Naregno
Relitto di Punta Cera
Tabella 3. Elenco dei principali rinvenimenti nel Golfo di Mola
1
2
3
4
5
Figura 7. Indicazione dei principali relitti e ritrovamenti del Golfo di Mola (C.T.R. 1:10.000)
4. Attività svolte
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4.1.Periodo dei lavori
Le indagini archeologiche subacquee sono state realizzate nelle date comprese tra il 26 ed il 27 marzo 2013,
previo ottenimento del Nulla Osta alle operazioni rilasciato in data 25.03.2013 dalla Capitaneria di Porto di
Porto Ferraio.
4.2.Personale e attrezzature
Gli interventi archeologici come sopra descritti hanno comportato l’organizzazione di lavoro e l’impiego del
personale e dei mezzi di seguito elencati.
a) Personale
•
•
•
n. 1 archeologo subacqueo professionista
n. 1 sommozzatore subacqueo professionista (OTS)
n. 1 pilota imbarcazione appoggio
b) Attrezzature subacquee
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Equipaggiamenti subacquei personali;
GPS palmare GARMIN 12 satelliti;
Boe di segnalazione, ancore e cavi;
Sistema di comunicazione subacquea con maschere granfacciali;
Videocamera e relativo scafandro subacqueo;
Macchina fotografica digitale e relativo scafandro subacqueo.
Compressore ad alta pressione per la ricarica bombole;
Idropompa a motore con relativi accessori;
Crivello per il vaglio dei sedimenti;
Quadro di rilievo diretto;
Attrezzature per scavo di precisione/rilievo topografico /recupero subacqueo.
c)
Vetture
•
•
n. 1 furgone per mob/demob attrezzature;
n. 1 camion per mob/demob imbarcazione.
d) Mezzo nautico
Motobarca “Luisella” - lunghezza 6,70 m - di proprietà della ditta SEAS s.r.l. di Genova, attrezzata con
pompa idrovora, sistema ecoscandaglio e GPS. (Figura 8).
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Figura 8. La motobarca impiegata per le operazioni di indagine
4.3.Condizioni meteo-marine
Durante l’intero periodo delle operazioni le condizioni meteo-marine, caratterizzate da sostenuti venti e
correnti da Est e Nord-Est, hanno penalizzato la visibilità subacquea, pur consentendo la realizzazione delle
indagini e le riprese video-fotografiche.
5. Indagini archeologiche subacquee
In data 26 marzo hanno avuto inizio le indagini subacquee di valutazione del rischio archeologico sulla
superficie di fondo interessata dai lavori a progetto, che si sono protratte per un totale di n. 2 giornate
operative.
Tutte le operazioni subacquee, condotte attraverso il costante impiego di un sistema di comunicazione
subacquea con la superficie, sono state realizzate da una squadre composta da due operatori subacquei ed
un archeologo subacqueo.
In corrispondenza del tracciato del prolungamento dell’esistente scogliera frangiflutti sono stati eseguiti i
seguenti interventi:
•
Survey archeologico subacqueo, con realizzazione di riprese video, per la verifica di eventuali targets di
possibile interesse storico-archeologico presenti sulla superficie del fondo marino;
•
N. 2 sondaggi esplorativi a campione, realizzati a mezzo idropompa fino alla profondità di - 1,50 m ca
in corrispondenza di batimetriche comprese tra -8 e -9 m. Tali sondaggi sono stati realizzati mediante
scavo a mano con l’uso di idropompa, senza movimentazione in superficie del sedimento.
5.1.Survey archeologico subacqueo e copertura video
Il survey archeologico subacqueo nell’area a mare prospiciente il cantiere nautico è stato condotto in data
26 marzo 2013.
La ricognizione visiva subacquea ha interessato la superficie di fondo, al fine di verificare l’eventuale
presenza di elementi di interesse archeologico esposti o semi-affioranti dalla superficie del deposito
sedimentario.
Per le operazioni di ricognizione è stata impiegata una squadra composta da un archeologo subacqueo
professionista ed un OTS (Operatore Tecnico Subacqueo), munita di imbarcazione appoggio condotta da
pilota.
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Le indagini sono state corredate da riprese video-subacquee realizzate mediante l’impiego di una
telecamera digitale a colori Sony DCR-PC115E scafandrata, eseguite ad una velocità non superiore ad 1 m
circa al secondo.
Per l’esecuzione in sicurezza dell’intervento, l’area oggetto d’indagine è stata evidenziata in superficie dal
posizionamento di galleggianti di colore rosso recanti bandiera rossa con striscia diagonale bianca (Figura
9).
Figura 9. Prospezioni visive subacquee
Per tutta la durata delle operazioni la presenza di vento e corrente da Est ha fortemente penalizzato la
visibilità subacquea, obbligando gli operatori a percorrere l’intera area ad una quota non superiore ad 1 m
circa dal fondo.
Il tratto di fondale interessato dal progetto è stato sottoposto ad indagine visiva realizzata mediante il
metodo di prospezione “a transetti paralleli”, attraverso la quale è stato possibile documentare il tetto
topografico dello strato di fondo.
L’indagine visiva ha messo in evidenza la presenza di targets antropici privi di interesse di carattere storicoarcheologico, cronologicamente riferibili agli ultimi decenni in quanto rappresentati da rifiuti di età recente
e da una decina di corpi morti in cemento di grandi dimensioni.
5.2. Scavi archeologici subacquei per la realizzazione di sondaggi a campione
Le attività di scavo archeologico subacqueo sono state condotte in esatta corrispondenza della parte
mediana del tracciato della diga a progetto per la realizzazione dei due sondaggi a campione (A e B) eseguiti
fino alla profondità di – 1,50 m ca e rispettivamente posti ad una distanza di 30 e 50 m dalla testa della
scogliera esistente (Figura 10).
B
A
Figura 10. Ubicazione dei sondaggi A e B
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I due sondaggi sono stati realizzati alla seguente distanza dalla punta della scogliera esistente (Tabella 4).
Sondaggi
A
B
Latitudine
42°45'31.33"N
42°45'32.01”N
Longitudine
10°23'37.85"E
10°23'37.66"E
Tabella 4. Coordinate geografiche dei sondaggi A e B
In ottemperanza alle vigenti disposizioni di legge in materia di sicurezza in immersione subacquea la
squadra operativa era composta da 2 operatori subacquei assistiti da un'imbarcazione appoggio condotta
da pilota.
Le operazioni di scavo sono state eseguite con scavo a mano, attraverso l’impiego di n. 1 pompa idrovora
(Figura 11).
Figura 11. Idropompa e relativi accessori
Le indagini condotte hanno evidenziato la presenza di un sedimento misto (sabbia e fango) volatile, con
presenza di alcuni tratti di matta morta di posidonia oceanica (dello spessore di 10/20 cm individuati alla
profondità di – 0,60/0,80 m circa), al di sotto delle quali non è stata identificata la presenza di frammenti
e/o elementi riferibili a contesti o manufatti d’interesse storico archeologico.
6. Risultati conseguiti
Le indagini archeologiche subacquee condotte in corrispondenza dello specchio acqueo ubicato sul limite
Est del “Cantiere Navale Golfo di Mola”, interessato dai lavori relativi alla costruzione di una diga
frangiflutti, hanno consentito di evidenziare la presenza di:
•
un fondo caratterizzato da un livello superficiale a matrice sabbiosa-fangosa, omogeneo in tutta
l’area indagata, lievemente digradante in direzione del centro della baia con batimetrie comprese
tra – 7 e – 9 m circa;
•
concentrazioni sparse di alghe del genere Cymodocea e radi ciuffi di Posidonia Oceanica;
•
rifiuti sparsi di età recente e di varia natura;
•
una decina di corpi morti in cemento di grandi dimensioni.
Alla luce di quanto esposto si può pertanto concludere che i metodi d’indagine utilizzati nell’area
interessata dal progetto di costruzione di una diga frangiflutti hanno consentito di verificare che:
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− attraverso il survey subacqueo non sono stati individuati frammenti e/o elementi di interesse
storico-archeologico esposti o semi-affioranti dalla superficie del fondo marino;
− i saggi esplorativi a campione non hanno restituito tracce di elementi riferibili a contesti o
manufatti d’interesse storico archeologico presenti all’interno degli strati sedimentari indagati;
− I dati ottenuti dalla ricerca bibliografica e di archivio, infine, non collocano alcun ritrovamento
archeologico subacqueo in corrispondenza dell’area in oggetto.
Si rimanda la presente interpretazione tecnica preliminare al parere scientifico della Soprintendenza per i
Beni Archeologici della Toscana.
Genova, 06 aprile 2013
dr.ssa Giuseppina Grimaudo
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Allegati
In allegato al presente documento:
A.
In formato cartaceo:
•
RELAZIONE TECNICA (TESIAR 2013/08)
Allegato 1: Planimetria di progetto
Allegato 2: Sezioni
Allegato 3: Batimetriche
B.
In formato digitale:
•
RELAZIONE TECNICA (TESIAR 2013/08) (.pdf)
Allegato 1: Planimetria di progetto
Allegato 2: Sezioni
Allegato 3: Batimetriche
•
VIDEO-RIPRESE SUBACQUEE E FOTOGRAFIE DIGITALI (.dvd)
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ALLEGATO 1. PLANIMETRIA DI PROGETTO
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ALLEGATO 1. SEZIONI DI PROGETTO
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ALLEGATO 3. BATIMETRICHE
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