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FTA Morning View
mercoledì 7 settembre 2016
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Usa: Borsa chiude in rialzo con M&A
La Borsa di New York ha chiuso la seduta, la prima della settimana dopo il lungo week end, in rialzo grazie alle numerose
operazioni di M&A annunciate in giornata. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,25%, l'S&P 500 lo 0,3% e il Nasdaq Composite lo
0,5%.
L'Institute for Supply Management ha comunicato che l'indice ISM non manifatturiero e' sceso nel mese di agosto a 51,4 punti
dai 55,5 punti del mese precedente. Il dato e' risultato inferiore alle previsioni degli economisti fissate su un indice pari a 55
punti. Seppur a un ritmo più lento rispetto ai mesi precedenti è confermata una crescita da inizio 2010.
Il dato deludente ha ulteriormente ridotto le probabilità di un incremento dei tassi a settembre.
Sul fronte societario Cepheid +52,61%. Il gruppo industriale Danaher (-2,08%) ha annunciato l'acquisto della società di
diagnostica per 53 dollari per azione (circa 4 miliardi di dollari) in contanti. L'operazione dovrebbe concludersi entro fine anno.
Navistar +40,51%. Volkswagen fornirà al produttore di camion i propri motori in cambio del 16,6% del capitale.
Spectra Energy +13,42%. Enbridge, il primo operatore canadese di oleodotti, ha annunciato l'acquisto della rivale americana in
una operazione carta contro carta dal valore di circa 28 miliardi di dollari. Gli azionisti Spectra Energy riceveranno 0,984
Enbridge per ogni azione.
Finisar +1,43%. Stifel ha alzato il rating sul titolo del fornitore di sistemi a fibra ottica a buy da hold.
Monsanto -1,33%. Bayer ha migliorato ulteriormente la sua offerta d’acquisto sul gigante delle biotecnologie agrarie portandola
a 127,50 dollari per azione dai 125 dollari proposti in luglio (la prima offerta ufficiale, in maggio, era stata di 122 dollari).
ComScore -4,15%. SunTrust Robinson Humphrey ha peggiorato la raccomandazione sul titolo della società di ricerca a neutral.
MERCATI ASIATICI
Seduta mista per l’Asia. A Tokyo il Nikkei 225 perde lo 0,41%
Seduta contrastata per i mercati dell’Asia, in scia al positivo martedì di Wall Street (prima sessione dell’ottava per New York
dopo il Labor Day celebrato lunedì), che ha visto il Nasdaq chiudere ai massimi. Mentre ormai gli osservatori danno per
scontato che i tassi Usa non verranno toccati in occasione del prossimo meeting del Federal Open Market Committee (Fomc, la
commissione della Fed che si occupa di politiche monetarie), che si terrà il 20 e il 21 di questo mese, a farne le spese è Tokyo.
Il Bloomberg Dollar Index, che monitora la divisa Usa nei confronti delle dieci altre principali valute, si muove sui minimi delle
ultime due settimane e lo yen si apprezza dello 0,60% (dopo avere guadagnato oltre il 2% sul dollaro nelle due precedenti
sedute). Il risultato è stato un declino in chiusura per il Nikkei 225 dello 0,41% (leggermente meglio fa l’indice più ampio Topix
che si deprezza dello 0,23%). Sul fronte macroeconomico, il dato preliminare relativo a luglio dell’indice anticipatore del
Giappone segna un declino a 100,0 punti dai 100,7 punti di giugno (rivisti dai 99,2 punti comunicati il mese scorso), ma
ampiamente meglio rispetto ai 98,6 punti del consensus. Contrastata è la seduta anche per Seoul, con il Kospi che chiude sulla
parità (ma alla fine in negativo anche se solo dello 0,02%).
Nel complesso, e soprattutto grazie ai mercati emergenti (che beneficiano dei bassi tassi Usa e di conseguenza della
debolezza del dollaro), la seduta è però positiva per l’Asia. L’indice Msci Asia-Pacific, Giappone escluso, guadagna ancora lo
0,4% (portando a ben oltre il 2% il progresso segnato da inizio ottava) e si muove intorno ai massimi dal luglio dello scorso
anno. A circa un’ora dalla chiusura Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 guadagnano intorno allo 0,30% e la
performance dello Shenzhen Composite non si discosta da questa tendenza. A Hong Kong, invece, l’Hang Seng è in modesta
flessione (guadagna invece oltre mezzo punto percentuale l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di riferimento
nell’ex colonia britannica per la Corporate China). Progresso per Sydney: l’S&P/ASX 200 guadagna lo 0,20% dopo la
pubblicazione dei dati relativi al Pil dell'Australia per il secondo trimestre che segnano un progresso del 3,3% su base annua
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contro il 3,1% del primo trimestre (e il 3,0% dell’ultimo periodo del 2015) e in linea con il consensus. Su base trimestrale, il Pil è
invece rallentato allo 0,5% d’incremento contro l’1,0% del primo trimestre (rivisto al ribasso dall’1,1%) e sotto allo 0,6% atteso
dagli analisti.
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in rialzo: Eurostoxx 50 +0,4%, DAX +0,3%, CAC 40 +0,4%, FTSE 100 +0,3%. Le chiusure
dei principali indici nella seduta precedente: Eurostoxx 50 -0,25%, Francoforte (DAX) +0,14%, Parigi (CAC 40) -0,24%, Londra
(FTSE 100) -0,78%, Milano (FTSE Mib) -0,80%.
Future sugli indici azionari americani in parità. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 +0,30%, Nasdaq
Composite +0,50%, Dow Jones Industrial +0,25%.
Tokyo in ribasso con il Nikkei 225 che chiude a -0,41%. Borse cinesi incerte: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen sale
dello 0,3% circa, l'Hang Seng di Hong Kong segna -0,1% circa.
Euro in netto rialzo contro dollaro, tocca i massimi dal 26/8. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,1260 circa.
Bund Future in ottima forma. Il contratto dicembre 2016 segna 165,38 punti contro i 165,39 della chiusura della seduta
precedente alle 22:00 e i 165,27 alle 17:30.
Petrolio in recupero dai minimi di ieri pomeriggio. Il future novembre sul Brent segna ora 47,50 $/barile (da (da 46,30), quello
ottobre sul WTI 45,05 $/barile (da 43,86).
Oro in netto rialzo, tocca i massimi da inizio agosto. I prezzi attualmente segnano 1356 $/oncia.
DATI MACRO ATTESI
Mercoledì 7 settembre
01:01 GBP Indice BRC dei prezzi al dettaglio (Ago);
07:00 JPY Indice predittivo (Leading Index, Lug P);
07:00 JPY Indice coincidente (Coincident Index, Lug P);
08:00 GER Indice produzione industriale (Lug);
09:30 GBP Indice Halifax (prezzi delle abitazioni, Ago);
10:30 GBP Indice produzione industriale (Lug);
10:30 GBP Indice produzione manifatturiera (Lug);
13:00 USD Richieste di mutui MBA (SEP 2);
16:00 USD Nuovi lavori indice JOLTS (Lug);
20:00 USD Beige Book (Fed).
HEADLINES
Giappone: indice anticipatore in luglio cala a 100 punti
Secondo quanto comunicato dall’Ufficio di Gabinetto nipponico, il dato preliminare relativo a luglio dell’indice anticipatore segna
un declino a 100,0 punti dai 100,7 punti di giugno (rivisti dai 99,2 punti comunicati il mese scorso), ma ampiamente meglio
rispetto ai 98,6 punti del consensus. L’indice di coincidenza, che sintetizza lo stato attuale dell'economia, è cresciuto invece a
112,8 punti dai 112,1 di giugno e meglio rispetto ai 111,6 attesi dagli economisti.
Australia: la crescita del Pil accelera al 3,3% annuo nel secondo trimestre
Cresce l’economia dell’Australia anche nel secondo trimestre del 2016. Secondo i dati riportati dall’Australian Bureau of
Statistics, il Pil ha infatti registrato nei tre mesi un progresso del 3,3% su base annua contro il 3,1% del primo trimestre (e il
3,0% dell’ultimo periodo del 2015) e in linea con il consensus. Su base trimestrale, il Pil è invece rallentato allo 0,5%
d’incremento contro l’1,0% del primo trimestre (rivisto al ribasso dall’1,1%) e sotto allo 0,6% atteso dagli analisti.
Sudafrica: torna a crescere il Pil nel secondo trimestre (+0,6% su base annua)
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Il Sudafrica torna a crescere nel secondo trimestre e lo fa oltre le attese. Nei tre mesi allo scorso 30 giugno, infatti, il Pil di
Pretoria ha registrato una crescita del 3,3% su base sequenziale annualizzata dopo il declino dell’1,2% del primo trimestre
dell’anno e contro il 2,6% del consensus. Su base annua il progresso è invece stato dello 0,6% contro il calo dello 0,1% del
primo trimestre e in linea con le attese degli economisti.
Williams (Fed di San Francisco) vuole ancora un rialzo dei tassi prima possibile
“Resto fiducioso sul percorso che stiamo seguendo": così si è espresso martedì parlando a Reno, in Nevada, John Williams,
presidente della Federal Reserve (Fed) di San Francisco, che ha reiterato quanto già espresso prima dei dati sull’occupazione
sotto alle attese, diffusi venerdì scorso, dichiarando che l’istituto centrale Usa dovrebbe tornare al piano di graduale rialzo dei
tassi d’interesse “meglio prima che dopo”. Williams ha citato la solida spesa dei consumatori, un mercato del lavoro in
rafforzamento e il migliorato bilancio delle famiglie americane, fattori che si sommano ed evidenziano la “solida economia
domestica” Usa e la sua positiva inerzia di crescita. Williams non è quest’anno un membro votante del Federal Open Market
Committee, ma le sue opinioni sono tenute in gran peso visto che è considerato uno dei più fedeli alleati della chairwoman
Janet Yellen sin dai tempi in cui era lei a guidare la Fed di San Francisco.
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