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Rassegna Stampa Venerdì 23 luglio 2010 TREVISO Venerdì 23 luglio, pag. 23 Venerdì 23 luglio, pag. 30 Quattro manze in fuga rodeo sulle Rive MONTEBELLUNA. Caccia a quattro manze da 4 quintali l’una ieri pomeriggio nelle Rive tra Montebelluna e Caerano. Erano fuggite al mattino dalla fattoria di Sergio Mondin in via Vallon. Dato l’allarme, hanno cominciato una battuta vigili del fuoco, carabinieri, protezione civile di Montebelluna e unità cinofile de La Marca, polizia locale. Sul posto anche il sindaco di Caerano, l’assessore alla sicurezza di Montebelluna, il servizio veterinario Ulss 8. Ma le manze sembravano sparite. Una era stata segnalata nella zona di via Cima Mandria ma non è stata individuata. (e.f.) Venerdì 23 luglio, pag. 24 ISTITUTO CERLETTI Presentata una denuncia a carabinieri e vigili urbani Pecore sbranate da cani randagi CONEGLIANO - (er.be.) Nove pecore alpagote sventrate e cinque gravemente ferite, tre agnelli dispersi, una dozzina di polli di razza pregiata uccisi e una decina di conigli spariti. È il bilancio dell'ennesima incursione di cani randagi che hanno preso di mira la fattoria didattica dell'istituto Cerletti di Conegliano e ora scatta l'esposto dell'Istituto a Provincia e Comune per chiedere un intervento. Si tratta del secondo episodio ai danni della fattoria dell'Istituto tecnico agrario di via 28 Aprile. Ad inizio giugno un branco di cani aveva razziato il gregge dell'Istituto con una vera e propria mattanza. Vittime 14 pecore alpagote compresi alcuni agnelli che erano stati trovati morti dal personale. Lunedì scorso, il 19 luglio, il secondo macabro ritrovamento nell'arco di quaranta giorni. Nella tarda mattinata gli operatori dell'azienda agraria che si erano recati alla fattoria per alimentare le bestie si sono trovati di fronte ad una situazione a dir poco disastrosa. Nei recinti giacevano le pecore morte e brandelli di vello appartenenti ad agnelli scomparsi. Immediato l'allarme della direzione scolastica, con la preside Damiana Tervilli, e la convocazione degli agenti del Corpo forestale dello Stato e della Vigilanza venatoria della provincia di Treviso. Quanto avvenuto è stato oggetto di una denuncia penale: sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Conegliano, gli agenti della Polizia locale e nel primo pomeriggio è stato eseguito il sopralluogo dei servizi veterinari dell'Uls7. Il mattino seguente, la ditta convenzionata con il servizio veterinario dell'Uls7 ha provveduto allo smaltimento delle carcasse per l'incenerimento obbligatorio per legge. Vittime dell'incursione 9 ovini della pecora Alpagota, altri 5 feriti di cui uno soppresso data la gravità delle ferite, 3 giovani agnelli dispersi, una dozzina di polli di razza livornese dorata e 10 conigli allevati allo stato libero spariti.(((bete))) Venerdì 23 luglio, pag. 25 PIEVE DI SOLIGO Dopo il caso di Solighetto, un’altra cittadina pone lo stesso problema in via Sartori «Il gallo canta? È un tormento anche per noi» PIEVE DI SOLIGO - È un vero e proprio inno di guerra, per chi vorrebbe dormire, il canto mattutino del gallo. E chi lo subisce non accetta che s'ironizzi sulla questione, anzi applaude alla polizia locale pievigina che, a Solighetto, ha imposto al proprietario di un gallo canterino di zittirlo. «Sono consapevole che il sindaco ha questioni più importanti da affrontare - considera S.L., una pievigina da anni costretta a sorbirsi mattinieri chicchirichì - ma per noi questo è un problema serio: è giusto che le autorità intervengano». La donna vive in via Sartori, una zona residenziale in pieno centro a Pieve di Soligo, e come diversi vicini deve convivere coi galli dei dintorni: «Giusto sotto la finestra della mia camera da letto c'è un gallo che canta forte a diverse ore del giorno e tutti i giorni alle 3 di mattina». Un tormento, soprattutto in estate quando si lasciano le finestre aperte la notte. «È snervante non poter dormire - commenta l'abitante di via Sartori - La gente arriva all'esasperazione e può diventare aggressiva. Il sindaco dovrebbe risolvere questi problemi per garantire la pacifica convivenza. In fondo basterebbe tenere l'animale al chiuso fino a una certa ora del mattino». «Non è giusto - aggiunge la donna - prendere la cosa con leggerezza, o riderci su, perché ci fa sentire presi in giro eppure abbiamo gli stessi diritti di tutti di stare tranquilli e riposare». la.re. Venerdì 23 luglio, pag. 37 Venerdì 23 luglio, pag. 5 edizione di BELLUNO PIANO REGIONALE DI SVILUPPO RURALE Troppi esclusi dai finanziamenti Coldiretti chiede un nuovo bando Manzato aveva promesso 37 milioni per la montagna Tante aziende bellunesi saranno escluse dai finanziamenti del Piano di sviluppo rurale lanciato ad inizio anno dalla Regione Veneto. Usciranno il 30 luglio i risultati delle graduatorie, ma a Coldiretti Belluno già si prevede che una quarantina di aziende, tra le 160 che hanno fatto domanda, risulteranno escluse dai finanziamenti. Molte di queste sono gestite da giovani sotto i 30 anni. Il piano stanzia in tutta la regione circa 164 milioni di euro a sostegno di investimenti per le aziende agricole. L'assessore Franco Manzato aveva annunciato che quasi 37 milioni sarebbero arrivati alle zone montane, ma sembra che diversi produttori bellunesi dovranno aspettare almeno il 2011 per poter rifare domanda. «Si dà un punteggio più alto a chi conferisce latte per produzioni Dop, come il Piave, mentre sono nettamente svantaggiate le piccole latterie» afferma Michele Nenz di Coldiretti. Le dimensioni contano, anche in agricoltura, ma un altro problema riscontrato dall'associazione degli agricoltori bellunese è un punteggio troppo basso per chi domanda di sistemare strutture, come le stalle. «Nel precedente bando erano esclusi dagli investimenti i macchinari, ma ora superano in graduatoria di molto coloro che fanno domanda per le ristrutturazioni di fabbricati - dice Nenz -. Accontentare tutti è difficile ma in questo caso è chiaro che i soldi stanziati non basteranno per finanziare le richieste delle aziende bellunesi». Coldiretti Belluno busserà quindi alle porte dell'assessore Manzato già dalla prossima settimana per verificare la possibilità di istituire un nuovo bando. Venerdì 23 luglio, pag. 5 edizione di BELLUNO LA NOVITÀ L’uccisione primaverile dei piccoli inserita da quest’anno È rivolta contro la caccia Animalisti contro la possibilità di uccidere anche i cuccioli e le mamme Presenteremo una petizione unitaria al presidente della Provincia Bottacin per salvare i Bambi». A poche ore dall'annuncio dell'estensione della caccia ai cervidi anche a capi giovani, femmine e piccoli, il coro dei «no alla strage dei Bambi» si fa sempre più forte e i rappresentanti delle associazioni animaliste bellunesi annunciano una raccolta di firme contro la modifica al calendario venatorio approvata da palazzo Piloni. «Uccideranno dei bambini», denuncia Luca Funes, presidente dell'associazione «Amici nella Natura». «I cervi sono mammiferi come noi: sparare a una cerva che allatta significa uccidere anche il piccolo e per quale motivo? Per selezionare una popolazione già decimata dalla neve nel 2008 ed esposta alla rabbia? È un'assurdità - secondo Funes - che va contro ogni legge di civiltà. Un contentino ai cacciatori che dei piccoli innocenti pagheranno con la vita». Ma è un coro destinato ad ingrossarsi quello di protesta: «Una proposta immorale a livello di depravazione» la definisce Sandro Campana, portavoce di "Cento per cento Animalisti". «Siamo alla deregulation assoluta - aggiunge Campana - senza possibilità di sopravvivenza, neppure per la minima parvenza di etica con cui i cacciatori tentavano di regolamentare un'attività che non ha altre regole se non l'uccisione tout court, da oggi ancora più cieca e spietata». «Sono esterrefatta» si dice Kelly Callegher della Lav: «Cacciare una popolazione faunistica già segnata dalla rabbia sarebbe già discutibile, ma estendere le uccisioni a cuccioli indifesi è inimmaginabile». Dal prossimo 17 aprile fino al 29 maggio, infatti, a entrare nel mirino degli appassionati dell'attività venatoria saranno anche categorie finora protette: madri e cuccioli di cervo. Sembra sia valsa a poco la rassicurazione del coordinatore provinciale dei distretti venatori, Leandro Grones, sui «pochi prelievi» previsti dal nuovo calendario di caccia, approvato nei giorni scorsi da palazzo Piloni. A scuotere gli animi non solo dei paladini degli animali, ma anche di tanta gente comune è, infatti, proprio l'immagine dei piccoli cerbiatti protagonisti de "Il Cucciolo" e immortalati dalla matita di Walt Disney nel personaggio del cerbiatto "Bambi". «Nessuna pietà neppure sui piccoli cervi neanche svezzati» conclude sconcertata Bruna Rossi di «Cento per cento animalisti». Venerdì 23 luglio, pag. 5 edizione di BELLUNO PRODOTTI BIOLOGICI Dolomiti Bio per 28 aziende I produttori del biologico a Belluno hanno una nuova associazione. «Dolomiti Bio» raccoglie 18 produttori già certificati e 10 sulla strada della conversione, che producono sia ortaggi, sia formaggi, sia miele che carne. Un modo per fare gruppo e scambiarsi conoscenze e pratiche, ma anche per promuovere iniziative. La prossima sarà a Rasai di Seren del Grappa l'8 agosto. Verrà allestito un percorso sensoriale e una mostra di sementi antiche. Si potranno assaggiare le tante varietà di fagiolo prodotte in provincia e si potrà seguire un laboratorio sulla macinazione dei cereali. Venerdì 23 luglio, pag. 14 edizione di BELLUNO RIEVOCAZIONE Vecchie tecniche di mietitura della segala SAN VITO - C'è attesa tra i turisti i i valligiani di San Vito per lo spettacolo sulla mietitura e sulla lavorazione della segala. Le operazioni avranno luogo nei pressi della stazioncina ferroviaria di Resinego e dell'orto con le coltivazioni di un tempo. L'appuntamento è per lunedì 26 luglio alle 17,30. Il commento tecnico e storico sarà di Gianni Belli e di Marino De Lotto Veluder. Uno spettacolo da non perdere perchè sarà applicato il metodo in uso nel secolo scorso e quindi sarà interessante assistere a tutta la procedura curata dagli anziani del paese, che useranno anche gli antichi attrezzi della battitura. (B.D.V.) Venerdì 23 luglio, pag. 5 edizione di PADOVA Gli "annusatori" a caccia di puzze Ferdinando Garavello Sommelier delle puzze in azione: dieci segnalazioni al giorno, odori mefitici catalogati e divisi, responsabili (quasi) identificati. Sono stati pubblicati i dati raccolti tra febbraio e maggio dagli sniffers atestini, che hanno inviato all'università di Padova ben 1063 segnalazioni di olezzi nell'area di Este ed Ospedaletto Euganeo. Gli annusatori hanno registrato un 29 per cento di odore «acre pungente», un 25 per cento di «putrido marcio» ed un 16 per cento di aromi - si fa per dire derivanti da escrementi e deiezioni animali. I centri abitati denunciano soprattutto emanazioni acri e pungenti, mentre quelle putride vengono sentite quasi solo nel quartiere di Meggiaro e ad Ospedaletto. Este mantiene il poco invidiabile primato nella segnalazione degli effluvi derivanti da deiezioni animali. La fonte maggiormente indicata è la Sesa (50 per cento). Seguono, con l'11 per cento, gli allevamenti avicoli, che nell'area sono 54. Un «avvistamento» su cinque non si relaziona ad alcuna fonte. «L'indagine, la prima a livello nazionale sta andando molto bene - dice l'assessore all'ambiente, Beatrice Andreose - gli sniffers collaborano a pieno ritmo con grande senso di responsabilità. Per il primo trimestre si delinea una scissione tra le fonti percepite e quelle reali, ma per poterne parlare seriamente dobbiamo aspettare almeno i risultati del secondo trimestre».