IL BAMBINO SOTTO VUOTO

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IL BAMBINO SOTTO VUOTO
 Cristina Crippa racconta
IL BAMBINO SOTTO VUOTO
di Christine Nöstlinger,
traduzione di Clara Becagli Calamai
adattamento di Cristina Crippa, regia di Elio De Capitani
produzione Elfo/Teatridithalia
Gelati,
giocattoli e guastatori,
maestri e professori,
tessitrici di tappeti
e farmacisti,
compagni e amiche
finora mai visti,
figli, madri,
mutanti e replicanti,
mostri di varie specie
alquanto terrificanti,
con e senza denti
per un’ avventura
senza precedenti. Christine Nöstlinger
Autrice austriaca scanzonata e surreale che con fantasia e libertà creativa ama scardinare luoghi
comuni e aspettative, con l’ironia graffiante di una bambina cattiva, ma sempre con partecipazione
e solidarietà.
Il bambino sotto vuoto
Edito da Salani nella collana Gl’ Istrici fa parte di quella geniale letteratura per ragazzi che affascina
lettori di ogni età.
Romanzo dal titolo curioso, narra la storia di Marius, un bambino sintetico e liofilizzato che una
potente ed efficiente multinazionale produce per soddisfare le richieste di una clientela di
genitori/acquirenti esigenti e frettolosi, con poco tempo da perdere per la procreazione,
l’accudimento e l’educazione dei figli. Marius è un personaggio che appartiene alla specie dei
Pinocchi, dei replicanti, degli esseri magici e diversi, e, perché no, dei bambini mai adulti come
Peter Pan. Anche se dopo qualche pagina, quando si comincia a stare al gioco, non si ha nessun
problema a considerarlo un bambino normalissimo.
Co-protagonista, la signora Berta Bartolotti; la signora B.B. non è troppo giovane, né troppo
vecchia, ama i colori vivaci, è disordinatissima, un po’ anarchica insofferente delle convenzioni e
delle regole troppo rigide, ma tollerante per i gusti degli altri. Separata da un marito con cui non ha
più niente a che fare, un po’ fidanzata con il farmacista Egon, Giuseppe in questa versione,
metodico e abitudinario, che non le somiglia per niente, con cui trascorrere qualche serata in
amichevole compagnia. Si guadagna da vivere annodando fantastici tappeti ed è sempre un po’ a
corto di soldi. Sfiorata un tempo dal desiderio di maternità, ormai non ci pensava più.
Ed è proprio a lei che viene consegnato un bel bambino, programmato, istruito e condizionato ad
essere fin esageratamente perfetto, educato ed ubbidiente, studioso, rispettoso ecc. ecc.
Comincia così tra questo essere insolito e questa improbabile mamma un rapporto di amore,
simpatia ed affetto, che sconvolge totalmente la vita della nostra B.B. Naturalmente si è trattato di
uno sbaglio, di una deplorevole smagliatura nel reparto distribuzione, il bambino modello era
destinato a tutt’altra coppia di genitori, e la ditta costruttrice rivuole il prezioso “ prodotto” per
riavviarlo alla destinazione prevista, con le buone e con le cattive.
Ma il legame tra il bambino, la “ mamma”, il farmacista Giuseppe e la simpatica compagna di scuola
Kitty, è ormai forte e irreversibile, e così questa banda di sciamannati ingaggia con la potente
multinazionale una lotta apparentemente impari e destinata alla sconfitta. Anche se poi le armi
dell’intelligenza e del rispetto dei sentimenti , dell’amicizia, della tolleranza, la fiducia nella
possibilità di cambiare delle persone e nell’utilità dell’azione, si rivelano più forti di ogni violenza e
intimidazione, persino più forti delle implacabili leggi del mercato e del profitto. Almeno in questo
surreale romanzo. Almeno in questa favola ipermoderna.
Cristina Crippa
20 gennaio ore 10.00, 21-22 gennaio ore 21.00
23 gennaio ore 16.00
TEATRO BINARIO 7 - Via Turati 8, Monza
per info e prenotazioni: Tel. 039.2027002
e-mail: [email protected] Attrice, fondatrice nel 1973 del Teatro dell’Elfo di Milano, interprete dei primi spettacoli diretti da
Gabriele Salvatores, ideatrice di diversi progetti drammaturgici tra cui Lola che dilati la camicia regia
Marco Baliani, Le donne di Trachis da Sofocle/Ezra Pound regia di Roberto Valerio, Trilogia della
Signora K da Agota Kristof rega Crippa/De Capitani, La numero 13 di Pia Fontana regia di Elio De
Capitani, Libri da ardere di Amelìe Nothomb.
Diretta da Elio De Capitani è stata inteprete di Alla greca di Steven Berkoff, La morte e la fanciulla
di Dorfman, Polaroid molto esplicite di Ravenhill, Giochi di famiglia di Biljana Srbljanovic, Materiali
per Medea di Heiner Müller, La Monaca di Monza di Testori. Con la regia di Bruni /De Capitani
ricordiamo la trilogia Fassbinder (Petra Von Kant, Bottega del Caffè, I rifiuti la cittò e la morte) e gli
ultimi successi dell’Elfo Angels in America di Kushner e Racconto d’inverno di Shakespeare.
Emozionata e divertita dalla lettura de Il bambino sotto vuoto, anni fa adattò il testo per un
laboratorio alla scuola elementare Anzani – e poi nella cornice della mostra “Le immagini della
fantasia” all’Arengario di Monza - trasformandolo in uno splendido monologo dove la vicenda è
narrata dal punto di vista del suo personaggio preferito, la signora B.B. Lo presenta ora a Binario 7
in versione teatrale con la regia di Elio De Capitani.