commento... - Rettoria San Ferdinando

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commento... - Rettoria San Ferdinando
Resoconto del concerto del Coro Bocconi dell’11 Dicembre 2012
Il concerto ha inizio con il mottetto Hodie Maria Virgo (caelos ascendit): è uno dei brani
polifonici più antichi che fa parte del Codice di Rocca di Mezzo, manoscritto del Cinquecento
venuto alla luce pochi anni fa.
Dal sacro si passa al profano con Tourdion, di P. Attaignant. Il tourdion è una danza di coppia,
molto in voga in Francia, Spagna e anche in Italia nel XVI secolo. Questo brano polifonico
tratta di una guerra, la guerra alla bottiglia di vino in compagnia di un grasso prosciutto.
Segue un brano di Pierluigi da Palestrina, Jesu rex admirabilis, il cui testo è un breve estratto
di un inno scritto da S. Bernardo di Chiaravalle (1090-1153) e intitolato “Jesu dulcis
memoria”.
Il Dona nobis pacem, di anonimo del XIX secolo, è solenne, un canto pieno, quasi accorato: il
desiderio di pace è vibrante.
Usciamo dal sacro e passiamo a una musica della tradizione andina del Perù: El condor pasa.
Si tratta di una zarzuela, composta dal peruviano D. A. Robles nel 1913 su un testo di Julio de
La Paz.
Restiamo in Sud-America con Jacinto Chiclana di A. Piazzolla, una milonga vocale, molto
ritmata, con una strofa recitata.
Dalla “Missa Criolla” del contemporaneo A. Ramirez segue il Kyrie cantato, con grande
impatto emotivo, da due voci maschili accompagnate dal coro che canta a bocca chiusa.
Senzenina (anche Senzeni Na?), di anonimo, è un’espressione della lingua Xhosa/Zulu che
significa “Che cosa abbiamo fatto?”. Si tratta di un canto del Sudafrica, anti-apartheid, in
voga dagli anni 50 agli anni 80. Il canto è privilegio di una voce femminile accompagnata dal
coro che canta a bocca chiusa.
Il successivo King Jesus is a listening (all day long to hear some sinner pray) è uno spiritual
composto da anonimo e, come tutti gli spiritual, abbina ritmo a spiritualità: si battono le mani,
si schioccano le dita, magari si ondeggia mentre si pronunciano grandi verità.
Segue Stand by me di B.E. King, cantata inizialmente in italiano secondo la versione
Pregherò e poi nella versione originale in inglese. Canzone nota, fa presa immediatamente.
Anche la canzone successiva è molto nota al pubblico: The lion sleeps tonight. Basata su una
melodia degli Zulu, Wimoweh, portata al successo nella versione del gruppo The Tokens.
Grande ritmo.
Il programma termina con una melodia tipicamente natalizia di anonimo francese: Les anges
dans nos campagnes, angeli che intonano il Gloria!
Viene concesso un bellissimo bis: un Sanctus in stile gregoriano, cantato da voce solista
maschile accompagnata dal coro a bocca chiusa. Sembra di essere in un monastero, in
un’abbazia… E la chiesa di S. Ferdinando riprende il suo ruolo sacro.