Resoconto_personale - psychiatry.univr.it
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Val – Resoconto Personale (BPS, Recent advances in understanding mental illness and psychotic experience www.bps.org.uk/ www.understandingpsychosis.com). “Iniziare la terapia con Paul -lo psicologo clinico- è stato terrificante. Io stavo seduto evitando il contatto con gli occhi ed evitando di distogliere lo sguardo dal pavimento. Spesso mi scuotevo e sussultavo ad ogni rumore sospetto. Ero terrorizzato. Ma subito ho capito che Paul non era interessato alla mia etichetta psichiatrica. È stato subito chiaro che lui rivolgeva le attenzioni alle voci senza sminuirne l’importanza o trattarle bizzarre . Durante il primo colloquio le voci sono state forti ed è stato difficile concentrarmi. Paul si è accorto di questo e a dire il vero mi ha chiesto subito cosa stava succedendo con le voci. Io non mi sono sentito pazzo. Paul mi ha fatto sentire che quello che vivevo era importante. Paul ha detto – ho bisogno che lui mi parli e mi metta a mio agio. Parlando delle voci, sembrava che diventassero una cosa normale. Non le abbiamo schivate. Abbiamo discusso molto: da dove venivano le voci, gli effetti che avevano su di me, come le voci interferivano sui miei sentimenti e come io potevo, con pazienza, controllarle parzialmente. Abbiamo discusso strategie di coping, alcune funzionano, alcune no ed alcune sono senza senso (le voci ronzavano mentre stavamo parlando: potevo solo pensare alle canzoni di Dionne Warwick). Ho visto che le strategie di cambiamento delle voci sono difficili da attuare a lungo termine, ma se si riesce a farlo è gratificante ed ha successo. Appena sento una voce nella mia testa cerco di verificarla con evidenze e capire cosa la voce sta dicendo. A volte le voci arrivano improvvisamente ed interrompono la seduta. Noi non le ignoriamo ma le affrontiamo. Mi sembra ora che le voci spesso alimentino immagini negative che ho su di me. Posso pensare che le voci sono un prodotto della mia immaginazione”.