è finito il tempo dell`attesa

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è finito il tempo dell`attesa
È finito il tempo dell’attesa
Attesa poi di cosa, rimane ancora un po’ da capire,
ma comunque il solo fatto che la società italiana
stia oggi ad aspettare qualcosa che non succede o
qualcuno che non arriva - almeno questa è oggi la
percezione di tanti - induce una grande sensazione
di vuoto, se non persino di ansia in tutti noi e, in
modo particolare, nel sistema imprenditoriale italiano.
Non possiamo continuare a pensare che, prima o
poi, nella vita, nel lavoro o nell’attività sociale, debba arrivare qualcuno ad imprimere la svolta decisiva e a dare un senso a quello che stiamo facendo.
Insomma, per citare la più celebre delle opere teatrali di Samuel Beckett, non possiamo rimanere per
sempre nella vana attesa di Godot.
Non a caso, “Aspettando Godot” viene considerata
una delle più brillanti espressioni del teatro dell’assurdo: infatti, un mondo in cui non accade mai
nulla e in cui il tempo trascorre in perenne attesa
di qualcuno che non arriva, è, per definizione, un
mondo surreale!
Forse, allora, Matteo Renzi potrebbe essere quel Godot che tutti aspettano e che dovrebbe sempre arrivare domani?
In questo momento noi italiani siamo tutti spettatori
dell’attivismo, inusitato per le nostre consuetudini
politiche ed istituzionali, del nuovo Presidente del
Consiglio. In molti di noi si fa strada la sensazione
che il suo dinamismo possa effettivamente dare una
svolta a decenni di immobilismo che hanno portato
il sistema Italia in una situazione di stallo apparentemente irreversibile. Non sto ad elencare i principali problemi con i quali l’impresa, in particolare, si
scontra tutti i giorni, perché ne ho ampiamente parlato più volte e perché sono costantemente al centro
dell’attenzione dei mass media.
Indipendentemente da cosa potrà fare Renzi, il mio
pensiero è che, intanto e da subito, noi dobbiamo
essere Godot e far sì che quel domani sia già oggi!
Dobbiamo, quindi, incominciare a fare quello che
crediamo sia giusto e importante fare e non limitarci a chiedere agli altri di farlo…quando e se arriverà Godot, ci troverà già all’opera!
In altre parole, tutti, ma proprio tutti, dobbiamo
rimboccarci le maniche e provare a fare quel salto di qualità che la situazione ci impone: in questa operazione personalmente metterei l’impresa al
centro del sistema, quale unico motore in grado di
favorire la crescita e lo sviluppo. Il ritornello non è
molto diverso dal solito: se l’impresa cresce, investe
e crea lavoro, produce e migliora le condizioni di
vita dei propri lavoratori, i quali, a loro volta, aumentano le loro capacità di spesa. È finito il tempo
dello stare ad aspettare aiuti dallo Stato o da enti
pubblici, da sistemi più o meno clientelari, che ci
rendono dipendenti dalle intercessioni dell’”amico
di…” o da favoritismi più o meno interessati.
E la strada non è neanche tanto difficile, a condizione che ci siano interlocutori affidabili. Servono
imprenditori seri, che mettano la loro impresa al
centro del loro operare, con obiettivi di crescita e
di miglioramento, e non di speculazione (ne conosco tanti e vi garantisco che non sono in attesa di
Godot!)…E ancora: un sistema di controllo statale
KIT di prima
manutenzione
Nuova proposta di Bimotor ed FPT per
i motori stazionari
Come è ormai risaputo, molti motori per applicazione da gruppo elettrogeno o motopompa,
vanno a lavorare nelle parti più
sperdute e lontane del pianeta,
dove garantiscono la fornitura
di energia elettrica a villaggi o
cantieri, o dove operano al servizio dell’irrigazione, nel settore agricolo. E, naturalmente,
molti di questi motori lavorano
in zone dove non sono presenti, o almeno facilmente raggiungibili, officine di riparazione o
ricambisti riforniti.
Per ovviare a questa
problematica
sempre più attuale, abbiamo
messo a punto, per i motori di maggiore diffusione, un kit ricambi di manutenzione per 1200 ore:
su questi motori, infatti, è prevista la sostituzione dell’olio ogni 600 ore. Il kit
comprende filtri olio, gasolio, aria, cinghie e tutte
le eventuali guarnizioni
necessarie.
Proponiamo il kit ad un
prezzo speciale, molto
più competitivo rispetto
all’acquisto dei singoli
componenti, per poter
dare ai nostri costruttori
una possibilità in più per
fidelizzare i propri clienti!
che, senza sprechi, guidi e gestisca, in modo snello e
con poche chiare regole certe, il funzionamento del
sistema economico (basta con la burocrazia costosa
e gli oneri che ricadono sempre sulla parte più onesta della società!), un sistema creditizio che favorisca gli investimenti produttivi che generano reddito
rispetto alle speculazioni (forse più facili, ma che
causano danni ingiusti pagati da tutti meno che da
coloro che le hanno consentite!)…e infine, una cultura del lavoro che torni a fare pensare ai lavoratori
che il loro impegno è necessario per migliorare la
loro qualità della vita e che questa è strettamente
connessa con il rafforzamento dell’impresa (con un
recupero del concetto dell’orgoglio del proprio lavoro e dell’appartenenza all’impresa stessa).
Forse gli anni che sono coincisi con l’inizio del
nuovo secolo ci hanno un po’ fatto perdere di vista
l’importanza di questi concetti semplici: la generale perdita di valori di riferimento, o, perlomeno,
l’impoverimento di concetti fondamentali come la
famiglia, il lavoro, lo Stato e, perché no, anche la politica, hanno prodotto eccessi e distorsioni in troppi
settori. Ed ecco, quindi, imprenditori che pensano
prevalentemente alle proprie tasche anziché alla
propria impresa, un sistema statale che si regge e
prospera sulle proprie inefficienze accollandone le
spese ai cittadini, e, tra tanti lavoratori onesti, molti
altri che nel sistema dello stato sociale e delle amicizie clientelari ci sguazzano a meraviglia.
Tutti costoro sentono sicuramente il fascino della
continua attesa di Godot, forse proprio perchè vorrebbero che Godot non arrivasse mai!
L’imprenditore serio, però, non sta ad aspettare Godot, ma va in ogni momento alla ricerca di nuove iniziative, di nuove possibilità, di nuovo lavoro.
Peccato che sovente il sistema scambi questa profonda operosità con un comportamento che deve essere
guardato con sospetto se non addirittura penalizzato, in quanto volto a far crescere la propria impresa
a svantaggio della concorrenza. Troppo spesso oggi
siamo portati a scontrarci con questa situazione:
l’imprenditore che cerca di fare le cose rispettando
tutte le regole, le leggi, le procedure, è sicuramente
più soggetto a controlli e a possibili sanzioni rispetto
a coloro che agiscono in modo più nascosto, se non
addirittura occulto…Una profonda stortura del nostro sistema che non blocca l’iniziativa dei nostri
migliori imprenditori!
Quindi, premesso che non intendiamo tirarci indietro e che vogliamo fare la nostra parte, se proprio
deve arrivare un Godot, sappia che non chiediamo
aiuti o supporti, ma soltanto poche regole chiare,
omogenee, applicabili e rispettate, per poter lavorare serenamente, nonchè la certezza che chi non le
rispetta sia correttamente sanzionato, senza possibilità di scorciatoie.
Per quanto riguarda il nostro settore di mercato, a
prescindere da Godot, noi crediamo nel cambiamento e, se questo sarà veramente possibile, siamo
anche pronti a motorizzare, naturalmente con il
marchio FPT, la grande Macchina Italia, per farla
concretamente ripartire.
■ Ettore BRUNERO
DIESEL OF THE
YEAR 2014
FPT Cursor 16
Mercoledì 8 maggio
2014 ore 14:30
Fiera di Verona –
Samoter 2014
Noi c’eravamo, e – con
noi – la stampa internazionale, gli operatori del
settore e gli ospiti istituzionali.
L’occasione? L’assegnazione
del premio Diesel of the Year
2014 al nuovo nato in casa
FPT Industrial, il Cursor 16.
Il premio, istituito nel 2006
e assegnato ogni anno dalla
rivista Diesel, rappresenta
il più prestigioso riconoscimento internazionale per i
motori per applicazioni industriali e viene tradizionalmente assegnato ogni anno al
produttore del motore che si è distinto
per innovazione.
Il tanto atteso 16 litri ha l’importante ruo-
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lo di completare la gamma dei motori
FPT Industrial. La potenza della versione con turbina a geometria
fissa arriva a 570 kW, con
una coppia di 3320 Nm a
1500 giri. L’alimentazione
è Common Rail 2.200
bar. Le dimensioni sono
incredibilmente ridotte,
paragonabili a quelle di
un 13 litri (LxWxH mm
1.378x951x1.326). Nasce in Stage IV, ovvero
conforme alle più restrittive normative in materia di emissioni, e utilizza
l’innovativo sistema SCRonly, che tanto successo ha
già riscosso.
Ora che è nato e che si è
presentato ad una vasta platea,
ci auguriamo che siano presto disponibili le versioni industriale e marina, che hanno davanti a sé un futuro di
successo assicurato!
GIUGNO 2014 - NUMERO 28
OBIETTIVO CLIENTE
PEZZOLATO: LO SPECIALISTA DEL LEGNO
Nata nel 1976, la Pezzolato Spa si distingue ben
presto all’interno del mercato europeo, grazie alla
riconosciuta qualità dei suoi prodotti. Negli anni,
costruisce il suo successo sfruttando i suoi principali punti di forza: forte vocazione per la meccanica (sempre al centro delle fasi di progettazione
e di costruzione delle macchine), grande attenzione alle esigenze dei clienti, investimenti corposi e
costanti nel settore ricerca e sviluppo.
Oggi, con due stabilimenti che coprono un’area
complessiva di 70.000mq, 120 dipendenti e quattro distinte linee produttive (RED LINE, GREEN
LINE, PLANK LINE, PEZZOLATO ENERGIA) la
Pezzolato Spa è in grado di operare con elevata
flessibilità e di garantire ai propri clienti sia prodotti di serie, sia soluzioni studiate ad hoc per
risolvere problemi specifici.
Il solo, costante obiettivo della Pezzolato è riassunto nello slogan aziendale: garantire qualità al
servizio della produzione di energia e calore sostenibili.
FOCUS PTH 400 XL
All’interno della scuderia GREEN LINE, si distingue il PTH 400 XL, un cippatore compatto, ma
con spiccate capacità produttive, sviluppato dai
tecnici Pezzolato con un tamburo di diametro di
660mm, per andare incontro alle esigenze di chi,
pur dedicandosi a grandi produzioni, vuole evitare di sostenere sforzi economici importanti (necessari, invece, per l’acquisto di una macchina più
grande, appartenente alla categoria dei “BIG” dei
cippatori a tamburo della gamma Pezzolato). La
macchina, che mantiene tutte le caratteristiche dei
PTH COMPACT – compattezza, versatilità, produzione di cippato di elevata qualità – grazie alla
sua bocca di ingresso più ampia, consente l’inserimento più agevole di materiale voluminoso.
Il PTH 400 XL è disponibile in molti allestimenti
(tra cui quello che vedete in figura, su carrello
monoasse per il traino a bassa velocità, con assali
a balestra e frenatura ad aria) ed è azionata da un
motore diesel “green” FPT in Stage IIIB.
La scelta di motorizzare il PTH 400XL con un 6
cilindri elettronico FPT della famiglia NEF – N67
ENTY 23 – conforme alla normativa sulle emissioni Stage IIIB/Tier 4I è indice, ancora una volta,
della grande sensibilità della Pezzolato per l’ecosostenibilità delle macchine che produce. Il mo-
tore raggiunge livelli di emissioni di PM e NOx
molto bassi attraverso la soluzione brevettata SCRonly FPT, che prevede l’utilizzo dell’urea. Grazie
agli ingombri ridotti di tutta la componentistica
obbligatoria per l’after treatment, l’installazione
non ha comportato uno stravolgimento del progetto della macchina ed è stata portata a termine
senza difficoltà.
L’allestimento, completato da un caricatore forestale ICARBAZZOLI IB2800.L62 con sbraccio da
6.20 metri, è ora pronto per essere messo alla prova anche dagli utilizzatori più esigenti!
■ Gianni Papurello
Al servizio di una fiaba…
Non inizia con il canonico “C’era una volta…”, ma
questa ha sicuramente il sapore di una bella fiaba.
Era il 2004 quando Graziella Montagna, in vacanza, vide un trenino per turisti “lillipuziano”.
Se ne innamorò a prima vista e presentò subito un
progetto al MIP Mettersi in Proprio della Provincia
di Torino. Dopo essersi classificata seconda, ottenne i fondi europei per avviare la sua impresa…
Nacque, così, TIP TRENOINTERPARCO.
Graziella Montagna si rivolse a Dotto Trains, il
“Geppetto” del trenino di cui si era innamorata,
per poter finalmente realizzare il sogno di averne
uno tutto suo…
All’interno dell’ampia gamma di prodotti Dotto,
scelse un bellissimo Muson River IVECO aifo 8140
SRC color crema con cui iniziò a portare i turisti a
visitare le bellezze naturalistiche del Parco Regionale La Mandria di Venaria Reale.
GIUGNO 2014 - NUMERO 28 Nel 2007, la riapertura al pubblico della Reggia
di Venaria al termine dei lavori di restauro, diede
ancora più slancio all’attività: il trenino, infatti, appariva il mezzo ideale per collegare la Reggia alla
Mandria. I turisti, provenienti da ogni parte del
mondo, dopo aver visitato la dimora di caccia dei
Savoia, si lasciavano trasportare, entusiasti, lungo
le strade un tempo percorse dalle carrozze del Re
Vittorio Emanuele II.
Nel 2012, il Consorzio della Venaria Reale decise di rivolgersi a Dotto Trains per acquistare un
secondo trenino, che portasse i turisti a visitare
i giardini della Reggia. Il trenino, battezzato “La
freccia di Diana” venne affidato alla guida del marito della signora Montagna.
Attualmente, “La freccia di Diana” svolge la sua
attività da marzo a novembre, nel periodo di apertura dei giardini, mentre il trenino TIP è attivo
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tutto l’anno e propone tanti percorsi di visita diversi, tra cui la visita alla Villa dei Laghi (reposoir
di caccia del Re) o il Giro Cascine, con sosta alle
scuderie del Parco.
Il trenino “lillipuziano” offre, poi, la possibilità di
una suggestiva “notturna” nel Parco, che permette
di osservare la fauna selvatica, alla luce di un faro,
posto sulla cabina.
Fin dall’inizio di questa fiabesca avventura, Bimotor è stata sempre pronta a venire in soccorso del
trenino per interventi straordinari di domenica o
durante le festività. Siamo riusciti, così, ad evitare che qualche piccolo acciacco dovuto al super
lavoro costringesse il trenino a inopportuni pit
stop, che avrebbero impedito a qualche turista di
provare l’ebbrezza di una visita così peculiare…
A partire dal 2014, grazie alla segnalazione della
Dotto Trains, abbiamo avuto l’incarico di pren-
derci cura della manutenzione a 360° sia del TIP
sia della sua cuginetta più giovane. Abbiamo già
avuto il piacere di ospitare il TIP presso la nostra
sede di Ciriè per una revisione, mentre ci stiamo
preparando ad accogliere a breve “La freccia di
Diana”, che monta un motore FPT F1C Euro V, per
apportare alcune speciali modifiche.
Insomma, siamo fieri di essere al fianco della sig.
ra Montagna, del Consorzio della Venaria Reale
e dei loro trenini lillipuziani…ce ne prenderemo
cura perché questa bellissima fiaba moderna non
abbia mai fine…
…Senza contare i sorrisi che riescono a strapparci
ogni volta che ci capita di vederli attraversare la
nostra sede al termine delle revisioni…
■ Roberto Gerotto
Crosera ’75 TERRY
Il debutto in società di una blasonata veneziana
Sabato 3 maggio 2014, Portegrandi (VE)
Tutto è pronto per la cerimonia di consegna
all’armatore di Crosera ’75 “Terry”, il lussuoso
yatch 24 metri, nuovo gioiello dei Cantieri Crosera.
Il clima mite di un sabato di inizio maggio si
prepara ad accogliere nella conca di Portegrandi
i numerosi ospiti, i rappresentanti delle istituzioni
e di Confindustria, arrivati qui per assistere al
varo e festeggiare il nuovo successo dello storico
cantiere…
…certo nessuno si aspetta, però, di essere bloccato
dai proprietari della darsena!
Anche in questo giorno di festa si sono avvertiti,
assordanti, gli echi della strenua lotta che il Cantiere
deve combattere quotidianamente per poter
difendere la propria sopravvivenza e il lavoro dei
propri dipendenti. Il Cantiere Crosera, infatti, dopo
annose dispute legali, ha definitivamente perso la
servitù di passaggio e risulta quasi inaccessibile…
i trasporti eccezionali, vitali per il settore, non
riescono a raggiungerlo, se non scatenando ogni
volta bagarre e denunce…
Sperando che un intervento definitivo e
chiarificatore degli enti locali riesca presto a
mettere fine a questa situazione, torniamo alla
cronaca della festa del varo: tutti gli ospiti riescono,
alfine, a raggiungere la conca in cui la lussuosa
navetta fa bella mostra di sé e sfoggia orgogliosa il
suo DNA veneziano.
Appare subito evidente come la grande arte navale
dei Crosera, da sempre eccellenza nella costruzione
di pescherecci, abbia consentito a “Terry” di
diventare una splendida creatura marina, frutto
di un connubio perfetto tra tecnica e attenzione
per i dettagli. La tenuta in acqua ed il confort di
navigazione sono il vero tratto distintivo dello
yacht, a cui si aggiungono lussuose rifiniture, ampi
spazi sia in coperta che sottocoperta (un grande
salone, cucina separata, 3 cabine doppie, cabina
armatoriale a centro barca, alloggio a poppa per
l’equipaggio, completamente autonomo di servizi
e cucina) e, naturalmente, tutti gli optional che
si possano desiderare ( Jacuzzi, aria condizionata,
Sky…).
Tutto questo “ben di Dio” riceve, quindi, la
benedizione di Monsignor Ettore Fornezza, poi si
procede con il classico lancio della bottiglia e con
i ringraziamenti di rito, per passare, infine, ad uno
squisito pranzo a buffet.
Ed è così che una navetta nata sotto una buona
stella inizia il suo percorso con un evento davvero
memorabile.
La cerimonia, però, è stata solo il culmine di un
lavoro di intensa collaborazione tra Bimotor ed
il Cantiere: la navetta è motorizzata, infatti, con
due motori FPT C13 ENTM 83 (825 hp @ 2400
rpm), che si sono dimostrati da subito al di sopra
delle aspettative dello stesso Francesco Crosera.
La silenziosità dei due propulsori e i loro bassi
consumi (parliamo di 28l/h a 10 nodi!) sono stati
una grande sorpresa sia per il costruttore sia per
l’armatore, che ha addirittura contattato Bimotor
per manifestare la sua grande soddisfazione.
Per sancire una volta di più il grande rapporto
che lega da oltre quarant’anni Bimotor e il loro
Cantiere, del tutto inaspettatamente, durante la
festa, i fratelli Crosera hanno voluto conferire al
nostro Guido Zotto uno speciale Oscar per la sua
professionalità.
Insomma, cercando di non cedere alla commozione,
che dire se non che auguriamo a questa navetta e
al Cantiere Crosera tutto il successo che meritano?
■ Guido MARCHI
KITE ALIKE prende il volo
Ecco il nuovo progetto del cantiere San Giorgio di Sarnico,
in collaborazione con Transfluid e Bimotor
Sta per venire alla luce il primo modello Kite Alike 30’ limousine… un
vero gioiello dal cuore ibrido. In qualità di fornitore del propulsore
endotermico FPT, Bimotor è molto orgogliosa di poter annunciare
che il nuovo ambizioso progetto del cantiere San Giorgio di Sarnico
è ormai giunto alle fasi finali…
Si prepara, quindi, ad esordire in società, ma nel frattempo è già
salito agli onori delle cronache…
“K ITE
ALIKE
HYBRID
MOTION
e parte dell’imbarcazione per ottimizzare le prestazioni, non intese solo come velocità
pura, ma focalizzate sul comfort, sull’economia di gestione, sulla salvaguardia
dell’ambiente marino e anche sulla bellezza estetica. Il propulsore è costituito
da un motore endotermico turbodiesel costruito da FPT Powertrain Technologies
che, con la società Bimotor, ha messo a punto e reso possibile la realizzazione
delle compatibilità con il sistema ibrido. La potenza ridotta del motore endotermico
consente una buona navigazione in crociera, con consumi assolutamente contenuti.
Il sistema ibrido integrato permette, invece, di navigare in modalità elettrica a una
piacevole velocità, con la possibilità di utilizzare la funzione “booster” per i momenti
di massima richiesta di potenza propulsiva, sommando la potenza dei due propulsori.
Infine, la funzione “generatore” consente di caricare gli accumulatori di energia
durante le fasi di moto. Il sistema ibrido è firmato Transfluid, che ha curato la parte
di integrazione e di gestione, consentendo di ridurre la potenza termica da utilizzare
pur mantenendo le prestazioni di progetto. Il sistema di accumulo dell’energia
per alimentare il modulo ibrido è stato realizzato da Archimede Energia che, con
nuove soluzioni, è riuscita a contenere l’energia adeguata in peso e spazi ridotti.
La linea d’asse e l’elica sono state studiate da Italian Propellers che ha dedicato
un particolare impegno nel progetto di un’elica che potesse integrare al meglio
le due diverse propulsioni in un equilibrio ottimale. Realizzare un’impiantistica che
integrasse soluzioni innovative e diversificate in modo semplice e funzionale, è stata
l’opera della società Over Sea che ha curato e risolto in
modo impeccabile anche le complicate problematiche di
posizionamento dei componenti. Il primo modello Kite Alike
30’ verrà presentato prossimamente al pubblico.
www.kitealike.biz
”
Tratto dal numero di Motonautica 03/2014
Si ringrazia l’ing. Fausto Colombi per averci concesso di
pubblicare questo articolo.
Da quanto risulta da voci di cantiere, il debutto
dovrebbe avvenire nella seconda metà di luglio.
Sarà, poi, possibile ammirare la Limousine in
tutta la sua innovativa bellezza in occasione
dello Yatching Festival di Cannes dal 9 al 14
settembre 2014, all’ingresso dell’Espace Riviera.
Con una visione moderna e futuristica uno storico
imprenditore della nautica lombarda ha sviluppato
un progetto che si pone tra le novità del 2014
per le soluzioni e le scelte tecnologiche adottate.
La progettazione dell’imbarcazione eco-sostenibile Kite
Alike da parte della società S. Giorgio S.a.s. di Fausto
Colombi è stata pensata razionalizzando ogni componente
■ Gabriele Luchetti
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GIUGNO 2014 - NUMERO 28
tredici motivi per cui non
siamo dealers IVECO o CNH
Ecco alcuni punti per fare capire ai nostri clienti la complessità del nostro mestiere.
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
Il dealer di motori non vende un prodotto finito.
Un motore “stand alone” non serve a niente perché deve essere installato per
funzionare: questo implica che le nostre strutture devono saperlo fare, e anche bene.
Il dealer di motori non è una società di trading.
Se così fosse sarebbe sufficiente poter disporre di tanti metri quadri, molte scaffalature
e qualche carrello elevatore. Visitate un dealer di motori e vedrete che così non è…
per i punti che seguono!
Il dealer di motori deve gestire un ampio stock e poter costruire “on site” il
prodotto necessario al cliente.
Il motore “base” così come esce dagli stabilimenti origine non trova nessuna applicazione
nel mercato retail. Il motore deve essere personalizzato: trattandosi spesso di un
componente che completa una macchina ben più costosa, il ritardo non è tollerabile.
Non solo, anche per i nostri clienti di motori da gruppo elettrogeno e da motopompa,
lo stock è uno strumento commerciale che quasi nessun concorrente utilizza.
Il dealer di motori deve poter installare il motore e poter fornire consulenza
tecnica al cliente anche quando questo sta progettando la sua macchina.
Scegliere il motore giusto. Diciamo sempre che ci sono molti modi di fornire 200
cavalli. Il nostro lavoro è anche quello di consigliare al cliente il motore migliore
per la sua applicazione.
Il dealer di motori deve sapere cosa può vendere e cosa non può… e soprattutto
dove.
Il nostro mercato è globale. Non è il Piemonte, non è il Nord Italia e non è l’Europa.
Nessun concessionario auto chiede al proprio cliente se desidera che il suo nuovo
acquisto sia EURO V oppure EURO VI…
Noi non dobbiamo proporre l’ultimo grido in fatto di tecnologie se il motore sarà
installato in paesi in via di sviluppo, mentre dobbiamo seguire il cliente nell’impiego
delle migliori tecnologie laddove le normative lo richiedano.
Il dealer di motori si accolla una responsabilità tecnica sull’installazione.
Un componente complicato all’interno di una macchina altrettanto complessa non
può che richiedere alta competenza: noi dobbiamo essere in grado di fornire solide
notizie tecniche sull’installazione e sulle diverse specificità, confrontandoci con la
casa madre che produce il motore base, ma sapendo che saremo noi l’interfaccia
quotidiana del cliente.
Il dealer di motori ha bisogno di un ufficio tecnico deputato alla conoscenza ed
al continuo miglioramento delle applicazioni specifiche da installare sui motori.
Non basta fornire un pacchetto "all-inclusive", occorre applicare strategie di
miglioramento continuo, facendo in modo che l’installazione sia sempre più completa
e, per quanto possibile, semplificata.
Riunione Dealers Italia
9)
interfaccia con il cliente per l’integrazione del motore.
Le strutture di integration devono svolgere un ruolo sempre più centrale all’interno
del dealer. Non si tratta di girare una chiave, si tratta di progettare il vano motore
di un mezzo assai complesso.
Il dealer di motori ha un’officina dove non si ripara, ma si allestisce.
Basta farsi un giro: non ci sono motori “rotti”, non c’è sporco né disordine. Nelle officine
dei dealers si ricevono motori “base” e si vestono secondo le necessità del cliente.
Se si effettuano anche attività di revisione queste sono un business differente.
Il dealer di motori non gestisce il parco usato, o quasi.
Le permute di motori non esistono, in questo mercato, questo perché le rimotorizzazioni
nel settore industriale quasi non esistono, o comunque non fanno parte del "core
business" del dealer di motori che si occupa di primo impianto. Diverso è il settore
marino, dove le rimotorizzazioni di battelli, sia da diporto sia da lavoro, sono
all’ordine del giorno.
Il dealer di motori “segue” prodotti finiti che non si trovano “a noleggio” sul
mercato.
Se il motore di un camion si rompe, è facile trovarne un altro a noleggio. Altre
soluzioni sono, comunque, possibili per “non rimanere a piedi”.
Come la mettiamo, invece, se si ferma il motore di un veicolo progettato per trasportare
i conci delle travi di un grande cantiere autostradale?
Il dealer di motori necessita di una piccola struttura di marketing.
Un distributore di prodotti finiti, siano essi autocarri o trattori, si può avvalere
delle strutture centrali di marketing del costruttore, limitandosi, eventualmente,
a fare pubblicità a se stesso. Il dealer di motori, invece, deve osservare cosa fa la
concorrenza per migliorare la soddisfazione delle esigenze del cliente e monitorarne
costantemente le strategie commerciali. Inoltre, deve prevenire, attraverso un’adeguata
offerta, le domande specifiche del mercato retail in termini di personalizzazione del
“dressing” del motore.
Il dealer di motori “segue” prodotti finiti che per il 90% vengono esportati,
anche (e per alcune specificità) nelle zone più remote del pianeta.
Questo è un punto che amplifica maggiormente tutte le questioni di cui sopra e
fonte di ulteriori problematiche: difficilmente un camion che opera ad Hong Kong
è stato venduto a Torino…
10)
11)
12)
13)
A voi ogni commento!
■ Filippo BRUNERO
news
to. A conclusione dei lavori, abbiamo avuto anche
modo di esporre il nostro punto di vista ad una
delegazione di FPT, in un incontro mirato a costruire una migliore interazione tra le nostre strutture e la casa madre.
Ai colleghi dealers Italia il ringraziamento di Bimotor per la preziosa collaborazione.
Complimenti
Durante il mese di febbraio, abbiamo organizzato
un incontro con i nostri colleghi dealers italiani.
Le questioni all’ordine del giorno riguardavano
soprattutto il ruolo del dealer nell’attuale contesto del mercato retail e le numerose possibilità
di collaborazione tra noi e con FPT, nell’ottica di
perseguire insieme la conquista di nuove quote di
mercato, sfruttando tutte le sinergie prospettabili.
Nel corso della due giorni, abbiamo sviscerato,
grazie all’appassionato contributo di tutti i presenti, numerose ed importanti questioni, che da troppo tempo non erano più state terreno di confron-
8)
Il dealer di motori ha bisogno di un ufficio tecnico deputato alla continua
Immagini e Suggestioni”.
Gabriele ha scelto uno scatto del cortile della nostra sede per rappresentare Marghera, con la sua
popolazione, che trascorre gran parte della propria vita a lavorare nelle fabbriche e nel porto attigui al quartiere.
“Ogni giorno, da decine di anni, migliaia di persone si spostano dal quartiere ai posti di lavoro ed
ognuno di loro lascia una traccia immaginaria.
In alcuni momenti e condizioni particolari, questi
percorsi diventano visibili e ci raccontano miglia
di storie di vita che si sono sviluppate, intrecciate,
sovrapposte, interrotte su questi percorsi”.
Emiliano Pairotto… and family:
Complimenti al nostro Gabriele Luchetti, autore
della fotografia “Percorsi di vita”, che si è aggiudicata il secondo posto al 2º Concorso Fotografico
“Marghera - Il Quartiere, il Porto, il Territorio -
A partire dal mese di aprile anche l’altro Pairotto, Emiliano, fratello di Alberto, si è aggregato alla
nostra famiglia di Bimotorini, iniziando un vorticoso giro dei vari uffici e settori per comprendere
le molteplici e diversissime sfaccettature del nostro mestiere.
Con in più un ulteriore coinvolgimento di grande
portata: da sempre la famiglia Pairotto detiene una
partecipazione nella società; con l’arrivo di Emilia-
no, c’è stato anche un assestamento degli assetti
societari: l’azienda è ora interamente nelle mani
di due famiglie che condividono spiccatamente le
medesime strategie di business e di possibile sviluppo lavorativo. Un elemento rilevante e di grande serenità in un contesto di mercato comunque
difficile, ma per tutti noi estremamente positivo
ed, auspichiamo, foriero di successo.
Il trionfo delle quote rosa…
Nel fare gli auguri a Denise e a Nicoletta, che si
preparano ad accogliere due meravigliosi fiocchi rosa nelle loro famiglie il prossimo settembre, diamo il benvenuto ad Anna Fassero Gamba e Daniela Abagnale, che da loro raccolgono
il testimone!
Un cambio indirizzo…senza traslochi,
polvere e ingombranti scatoloni
A partire dal 1° luglio 2014 la sede di Ciriè cambia
indirizzo. Alcune strade del Comune, infatti, sono
state ribattezzate e il nostro storico indirizzo “Via
Torino 126/8” dovrà lasciare il posto a “Via Marie
Curie n.22”.
SALVE... AVREI UN MOTORE ROSSO!
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE SU
PRODOTTI, MATERIALI ED EVENTI RELATIVI
AL MONDO DEI MOTORI INDUSTRIALI
IL NUOVO “BESTIARIO” DELLE RICHIESTE DI ASSISTENZA.
DISTRIBUZIONE GRATUITA
Tracce…di fantasmi!
Un cliente contatta il nostro settore ricambi con una richiesta:
CLIENTE: “Mi serve un sensore di velocità per il mio motore”. Procede, poi, a fornire sigla e modello del motore FPT in questione.
BIMOTOR RICAMBI: Siamo spiacenti, abbiamo anche ulteriormente verificato, ma questo particolare proprio non esiste sui motori FPT.
Ma il cliente, imperterrito e per nulla scoraggiato, incalza: “In questo caso, mi manda la tavola del motore dove si vede che il particolare non esiste? “
ANNO VII – Nº 28 – giugno 2014
REDAZIONE E PROGETTO GRAFICO: GRUPPO/INPUT
BIMOTOR SPA
10073 CIRIÈ (TO)
via Torino, 126/8
tel. 011/9214015
fax 011/9209657
AAA palla di vetro cercasi
CLIENTE: Buongiorno, la chiamo perchè qua i prigionieri non vanno bene, sono tutti sbagliati!!
BIMOTOR: Ah, ok mi dice almeno di che motore stiamo parlando?
CLIENTE: Beh!...Adesso mi state chiedendo troppo!
BIMOTOR SPA
30175 Marghera (VE)
via dell’Azoto, 6/f
tel. 041/5315541
fax 041/5315247
www.bimotor.it
[email protected]
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GIUGNO 2014 - NUMERO 28 PAGINA 4