alternativa CINEMA - Provincia di Teramo

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alternativa CINEMA - Provincia di Teramo
MULTISALA
smeraldo
a lt ern at i va
21
C I N E MA
M e n s i l e d ’ i n f o r m a z i o n e c i n e m a t o g r a f i c a d e l l a M u l t i s a l a S m e r a l d o - Te r a m o
ALTERNATIVA CINEMA - Multisala Smeraldo - Teramo
I film di aprile
giovedì 1 aprile
giovedì 15 aprile
IL RICCIO
MOON
(Mona Achache)
(Duncan Jones)
giovedì 8 aprile
giovedì 22 aprile
AMABILI RESTI
IL MISSIONARIO
(Peter Jackson)
(Roger Delattre)
giovedì 29 aprile
L’AMANTE INGLESE
(Catherine Corsini)
1° spettacolo: ore 18.00 • 2° spettacolo: ore 21.30 - biglietto d’ingresso: 4.50 euro
alternativa CINEMA
giovedì 1 aprile (ore 18.00 – 21.30)
Il riccio Le hérisson
Regia e scenggiatura: Mona Achache
Soggetto: Muriel Barbery Montaggio:
Julia Gregory Fotografia: Patrick
Blossier Scenografia: Yves BroverRabinovici Costumi: Catherine Bouchard
Musiche: Gabriel Yared Cast: Josiane
Balasko, Garance Le Guillermic, Togo
Igawa, Anne Brochet, Ariane Ascaride,
Wladimir Yordanoff, Sarah Le Picard
Nazione: Francia, Italia Anno: 2009
Durata: 100’.
È un film inconsueto, divertente, anche profondo, non apprezzato da Muriel Barbery,
l’autrice del best seller da cui è tratto
(L’eleganza del riccio, edizione e/o), molto
originale e ben fatto. In un palazzo borghese
di
Parigi,
tre
personaggi.
Un’intelligentissima bambina laconica che
ha deciso di uccidersi il giorno del compleanno, che con la sua cinepresa filma tutti e
tutto. Una portinaia quasi anziana, brusca e
sciatta, che è in realtà un’intellettuale colta,
[…]. Un signore giapponese che con delicatezza e comprensione corteggia la portinaia
[…]. I tre personaggi sono testimoni di un
mondo singolare, portatori di sentimenti
forti e strani: infatti autentici, non toccati da
convenzioni, ipocrisia o facilità. La narrazio-
ne è incantata come una favola, inspiegata
come un enigma, ricca di verità e umanità,
intrisa di leggerezza, solitudini e pathos. Il
ritmo pacato, quasi indolente, molto elegante, dà al racconto una sorta di realismo
trasognato. Il film, recitato benissimo […], è
pienamente riuscito. (Lietta Tornabuoni, La
Stampa)
Nel caso del best-seller L’eleganza del riccio di Muriel Barbery, caso letterario francese del 2007, il problema della fedeltà al
romanzo che accompagna le operazioni
cineletterarie non si pone, visto che la regista esordiente Mona Achache ha modificato
la struttura originale con un elemento narrativo decisivo. Il diario intimo della dodicenne Paloma […] è stato sostituito infatti
da una videocamera con la quale la ragazza
[…] filma ossessivamente l’immutabile vita
familiare e non. Nell’elegante condominio
parigino s’incontrano e scontrano la portinaia Renée, donna ispida (come un riccio
appunto) e colta, il ricco giapponese
Kakuro, uomo gentile e sensibile rimasto
vedovo, e la famiglia borghese di Paloma.
Finale tragico e coesistenza problematica
delle implicazioni letterarie (la voce narrante di Paloma che fa da raccordo) e del percorso visivo (lo sguardo infantile/adulto fil-
trato dalle immagini sporche delle riprese).
(Alberto Castellano, Il Mattino)
Renée è la portinaia di un elegante palazzo
parigino, popolato da ricchezza e vacuità.
Introversa e scontrosa, […] pratica la solitudine e la lettura dei classici. Coltissima concierge, appassionata degli amanti di Tolstoj
e delle sorelle (Munekata) di Ozu, Renée ha
54 anni, un gatto e un segreto doloroso mai
rivelato. L’arrivo in rue Manuel di monsieur
Ozu, un ricco giapponese dal cuore nobile, e
la disarmante intelligenza di Paloma, figlia
dodicenne di genitori ottusi, eluderanno le
spine e riveleranno “l‘eleganza del riccio”.
Allo stesso modo, la guardiola di Renée
diventerà per Kakuro e Paloma luogo di
sospensione e altrove in cui riparare e
pescare “un sempre nel mai”. […] (Marzia
Gandolfi, mymovies.it)
giovedì 8 aprile (ore 18.00 – 21.30)
Amabili resti The Lovely Bones
Regia: Peter Jackson Soggetto: Alice Sebold
Sceneggiatura: P. Jackson, Fran Walsh,
Philippa Boyens Fotografia: Andrew Lesnie
Montaggio: Jabez Olssen Scenografia:
Naomi Shohan, George DeTitta Jr. Costumi:
Nancy Steiner Cast: Saoirse Ronan, Mark
Wahlberg, Rachel Weisz, Susan Sarandon,
Stanley Tucci, James Michael Imperioli, Jake
Abel, Amanda Michalka, Thomas
McCarthy, Reece Ritchie Nazione: Usa,
Gran Bretagna, Nuova Zelanda Anno:
2009 Durata: 135’.
Non può accadere niente di brutto quando
vivi in una famiglia serena e tu hai solo 14
anni e tutta la vita davanti. Ma Susie […] non
fa neppure in tempo a innamorarsi del suo
compagno di scuola perché viene stuprata
e uccisa da un insignificante vicino di casa.
Il dolore e lo stupore sono così grandi che
resta cristallizzata in una Terra di mezzo, a
guardare la vita continuare senza di lei,
sospesa fra voglia di vendetta e bisogno di
riconciliazione. Tutta la parte “terrena” del
film di Peter Jackson è magnifica, […].
Quanto al famoso “cielo” di Susie, Jackson
non è uomo da minimalismi e ha ecceduto
in visioni New Age, esagerando oggetti ed
emozioni dell’immaginario di un’adole-
scente. O ci si crede davvero molto,
o si rischia lo stucchevole. Anche se
ci si può comunque consolare con
una squadra dl attori in stato di grazia. […] (Erica Arosio, Gioia)
[…] Dopo aver adattato l’inadattabile
Signore degli Anelli e aver migliorato il King Kong del 1933, Peter
Jackson porta al cinema il best seller di Alice Sebold Amabili resti
riproducendo perfettamente la
maggiore qualità del testo: si vive la
morte di Susie senza dolore ma con serenità ed eccitazione. Grazie a trovate registiche geniali […] e una sceneggiatura che
unisce il punto di vista di Susie dal Luogo di
mezzo alle vicende dei vivi sulla Terra,
Jackson è riuscito a dirigere un film letteralmente aldilà del cinema già visto. È
insieme dramma familiare, thriller (la
sorella di Susie e Mr. Harvey rimettono in
scena La finestra sul cortile in una scena di
magistrale tensione), romanzo di formazione, storia d’amore e viaggio fantastico.
Gran cast ma Ronan e Tucci si prendono
tutto questo bizzarro inno al lutto. […]
(Francesco Alò, Il Messaggero)
La solitudine del pinguino freddoloso è il
primo ricordo triste che scuote il cuore di
Susie, la ragazza che deve morire. Anzi, che
è già morta, assalita e uccisa, in una trappola sotto terra, dall’orco cattivo […] che si
nascondeva fra i vicini di casa. Tutto il racconto […] è costruito dalle immagini che la
piccola anima defunta, malinconicamente
presente fra i vivi, non riesce a cancellare.
Peter Jackson, che aveva già giocato con i
fantasmi (Sospesi nel tempo), non risparmia nessun dolore. Qualcuno dei familiari
più sensibili avverte l’inquieta presenza. […]
Con i suoi occhi sgomenti, la sventurata
Susie ci guida nella Terra di mezzo, là dove
la fine non ha ancora cancellato gli amabili
resti della vita che fu. Costruendo un sogno
che non regala consolazioni, il regista è
spavaldo e sfacciato, quasi temerario nella
riflessione teo-filosofica. Insomma mi
piace da morire. (Claudio Carabba, Sette)
alternativa CINEMA
giovedì 15 aprile (ore 18.00 – 21.30)
Moon
Regia e soggetto: Duncan Jones
Sceneggiatura: Nathan Parker Fotografia:
Gary Shaw Montaggio: Nicolas Gaster
Musica: Clint Mansell Scenografia: Tony
Noble Costumi: Jane Petrie Cast: Sam
Rockwell, Dominique McElligott, Kaya
Scodelario, Matt Berry, Benedict Wong,
Malcolm Stewart, Robin Chalk, Rosie
Shaw Nazione: Gran Bretagna Anno:
2009 Durata: 97’.
British Independent Film Awards 2009
Miglior film
Miglior opera prima
Solamente un paio di settimane e Sam Bell
potrà finalmente riabbracciare moglie e
figlia. Da tre anni sulla Luna, unico essere
umano nella base Sarang per conto della
Lunar Industries, Sam ha il compito di controllare che le varie mietitrici sparse sul
satellite estraggano correttamente l’Elio-3,
principale fonte d’energia per la Terra. Un
tavolo da ping pong al muro, un plastico su
cui lavora “da 938 ore”, la sveglia tutti i
giorni alle sei e la voce di Gerty (nella versione originale di Kevin Spacey, in quella
italiana il suo doppiatore Roberto Pedicini),
sorta di fratello minore dell’HAL 9000 di
kubrickiana memoria, quale
unico contatto semi-umano da
tre anni a questa parte. L’esilio
sta per terminare, ma un incidente […[ dà il via ad un “nuovo
inizio”, un incubo doppiamente
peggiore di quello vissuto fino a
quel momento. […] Quando il
cinema indipendente incontra la
migliore fantascienza possibile:
è il caso di Moon, esordio al lungometraggio del britannico
Duncan Jones (figlio di David
Bowie), che porta sullo schermo
- con budget irrisorio (5 milioni
di dollari) - un suo soggetto originale, adattato da Nathan Parker. Claustrofobico e
ipnotico, modulato sulle straordinarie
sonorità di Clint Mansell […], Moon non
nasconde affatto le suggestioni e le
influenze - letterarie e cinematografiche
(da 2001: Odissea nello spazio a Silent
Running) - che ne caratterizzano struttura
e atmosfere, servendosene non solo a scopi
meramente citazionistici ma, in un certo
senso, riproponendo l’immagine di un futuro allora vagheggiato, ipotizzato, anticipato
e, perché no, temuto, in un presente dove
anche l‘interprete principale, l’uomo, finisce per abbandonare compiti, mansioni,
solitudine ed emozioni a infinite copie,
immagini di se stesso. […] (Valerio
Sammarco, cinematografo.it)
Duncan Jones aveva 5 anni quando, nel
1976, suo padre David Bowie fu protagonista dell’Uomo che cadde sulla Terra.
Qualcosa, tuttavia, deve aver ereditato dall’esperienza di papà rockstar, perché il suo
Moon (premiato a Londra come migliore
opera e miglior debutto alla regia) è un film
di fantascienza, meglio: di quella sci-fi
“umanistica” poi sostituita dalle battaglie
galattiche a colpi di effetti speciali. Tra
rimandi a 2001 Odissea nello spazio e
Solaris, Jones mette in scena un coinvolgente faccia a faccia dell’uomo con se stesso. (Roberto Nepoti, La Repubblica)
giovedì 22 aprile (ore 18.00 – 21.30)
Il Mi$$ionario Le missionnaire
Regia: Roger Delattre Sceneggiatura:
Jean-Marie Bigard, R. Delattre Fotografia:
Thierry Arbogast Montaggio: Yves
Beloniak Musica: Alexandre Azaria
Scenografia:
Hugues
Tissandier
Produzione: Luc Besson Cast: Jean-Marie
Bigard, David Strajmayster, Thiam
Aïssatou, Jean Dell, Michel Chesneau,
Benjamin Feitelson, Jean-Gilles Barbier,
Sydney Wernicke, Philippe Faure,
François Siener, Alaa Oumouzoune, Lucie
Lucas, Arthur Chazal Nazione: Francia
Anno: 2009 Durata: 90’.
Ogni tanto la distribuzione italiana porta in
Italia una commedia francese che più francese non si può, sperando che riesca a
superare la barriera culturale e a far ridere
anche noi. Era successo recentemente con
Giù al nord, che in Francia è stato campione di incassi e qui non ha funzionato.
Vedremo come andrà Il mi$$ionario, storia
di un ex carcerato con fratello prete che
indossa a sua volta la tonaca (come travestimento) e si ritrova a fare da parroco a
una piccola comunità di provincia… prendendoci gusto. La trama è esile ma alcune
gag sono gustose, e soprattutto è notevole
la bravura dei due attori protagonisti nei
panni dell’ex carcerato e del prete
vero, che contrariamente al fratello
abbandona la tonaca per intraprendere una digressione delirantemente
edonistica. Entrambi provengono dal
cabaret, anche se uno teatrale e l’altro televisivo, e si vede: grande
padronanza dei tempi comici e della
mimica […]. Bigard, una specie di
Lino Ventura in salsa light, è coautore della sceneggiatura, e scommettiamo che le battute più riuscite le
abbia scritte lui. (Paola Casella,
Europa)
Appena uscito di galera e con i gangster
alle costole, Mario trova rifugio in un villaggio di campagna. Dove tutti lo prendono per
il nuovo parroco. Frattanto suo fratello,
prete autentico, si dà alla pazza gioia coi
soldi del bottino costato al congiunto sette
anni di cella. Ricorda un po’ il successo
francese dell’anno scorso, Giù al nord, questa commedia degli equivoci con al centro
un comico sconosciuto da noi ma popolarissimo in Francia, Jean-Marie Bigard. Don
Camillo per caso, l’uomo che razzolava
male impara a predicare bene, si fa amare
dai paesani e realizza anche un piccolo
miracolo d’integrazione trasversale fra cattolici, arabi, ebrei. Commedia non esatta-
mente imprevedibile ma piacevole, marchio
di fabbrica di Luc Besson. (Roberto Nepoti,
La Repubblica)
Piacevole commediola francese, un allegro
giallorosa ostinatamente giocato sugli
equivoci. Il missionario è lo spavaldo rapinatore Mario, scarcerato dopo sette anni e
spedito dal fratellino, lo spaurito sacerdote
Patrick, in uno sperduto villaggio
dell’Ardèche. Dove il gangster in tonaca è
scambiato per il sostituto del defunto parroco. Con complicazioni a catena. La storia
è fragile ma divertente e i due protagonisti
molto simpatici, il maturo Jean-Marie
Bigard e il giovane Doudi Strajmayster,
cloni rispettivamente di Lino Ventura e Ben
Stiller. (Massimo Bertarelli, Il Giornale)
alternativa CINEMA
giovedì 29 aprile (ore 18.00 – 21.30)
L’amante inglese Partir
Regia: Catherine Corsini Sceneggiatura:
C. Corsini, Gaëlle Macé Fotografia:
Agnès Godard Montaggio: Simon Jacquet
Scenografia: Laurent Ott Costumi: Anne
Schotte Cast: Kristin Scott Thomas, Sergi
López, Yvan Attal, Bernard Blancan,
Aladin Reibel, Alexandre Vidal, Gèrard
Lartigau, Geneviève Casile, Philippe
Laudenbach Nazione: Francia Anno:
2009 Durata: 85’.
Un marito, una moglie, un matrimonio che
affoga in un’acclarata, reciproca noia. Yvan
Attale e Kristine Scott Thomas potrebbero
proseguire nella quieta finzione bucolica di
Nimes per l’eternità, non fosse per l’improvvisa apparizione di Sergi Lopez, operaio nullatenente che sa vedere l’amore oltre
le contingenze. Lei perde la testa per lui e
dopo un attimo, tutto il resto. Rispettabilità
sociale, figli, proprietà. Catherine Corsini
firma un bel film sulla costrizione sentimentale. Secco, laconico, essenziale. Con
la
fotografia
di
Agnès
Godard
(Nuovomondo, La vita sognata dagli angeli)
a offrire nitidezza di sguardo e lampi di
commozione. L’amante inglese non consola, rigetta le soluzioni semplici, ma racconta dinamiche relazionali con elegante veri-
tà. Pensandoci attentamente, non è
poco. (Malcom Pagani, Il Fatto
Quotidiano)
Istruzioni per l’uso: non chiedetevi perché il titolo Partir, sia diventato
L’amante inglese. Perché si sia preso a
prestito il titolo di uno splendido romanzo di Marguerite Duras, con cui i legami
sono lontani e pretestuosi almeno
quanto il richiamarsi a uno dei maggiori successi della protagonista, Il paziente
inglese (pessima abitudine dei marketing
tricolori). O forse solo perché Kristin Scott
Thomas, splendida (quasi) cinquantenne,
brucia di passione in questo psicodramma
romantico e ruvido, come sanno essere lei
e Sergi Lopez (il macho fragile gli riesce
benissimo, dopo Ozon). La storia è semplice, quasi scontata […]. Catherine Corsini,
con altalenante talento, ci offre questa
relazione nella sua giocosa vitalità, adulti
maturi che decidono di giocarsi tutto in una
seconda incosciente possibilità. Si giocano
troppo. Lei la sua vita perfetta di madre e
moglie, lui la sua redenzione da carcerato.
Nessuna convenienza, solo un amore
disperato. Così come quell’uomo abbandonato, meschino, che usa il denaro con la
compagna di una vita come incentivo a
rimanere e obbligo a tornare, […]. Il film è
potente almeno quanto l’impotenza ottusa
e violenta del suo squallido protagonista,
ma soffre di troppe pause, passaggi a vuoto
sottolineati dai momenti più belli del film:
le scene di sesso, così vive e vere fin dai
corpi imperfetti, la guerra tra marito e
moglie. (Boris Sollazzo, cinematografo.it)
Fedele a ossessioni e patologie (vedi La
répétition) il film di Catherine Corsini parla
del tradimento di una donna borghese con
l’operaio spagnolo che ristruttura casa (in
ogni senso). Passione esclusiva da femmina folle, matura un melò invincibile che
mette in gioco plus valori sociali di quadri e
carte di credito oltre a figli e marito: ma è
più Fassbinder che Truffaut. […]. Voto 7
(Maurizio Porro, Il Corriere della Sera)
FUORI RASSEGNA
Non c’è solo Alternativa Cinema!!!
Questi sono alcuni film in programmazione nel mese di aprile
nella Multisala Smeraldo e al Cineteatro Comunale
dal 16 aprile - SCONTRO TRA TITANI 3D (Stati Uniti, azione-drammatico-fantastico)
dal 16 aprile - FANTASTIC MR. FOX (Stati Uniti, animazione)
dal 30 aprile - IRON MAN 2 (Stati Uniti, azione-fantastico)
dal 30 aprile - TOY STORY 3D (Stati Uniti, animazione)
prenota on-line i biglietti
alternativa
C I N E MA
Mensile d’informazione cinematografica
della Società Smeraldo Snc
di Cinzia Spinozzi & C.
(Teramo)
Direttore responsabile
Anna Fusaro
Via Maestri del Lavoro
Teramo
Tel. 0861.415778
Progetto grafico e stampa
Giservice Srl (Teramo)
Iscrizione al Registro della Stampa
del Tribunale di Teramo
in data 19 settembre 2007 - n° 573
Sede legale
Società Smeraldo Snc
Via Maestri del Lavoro sn - 64100 Teramo
Anno 3, n° 7 - aprile 2010
Periodico gratuito
Via Rozzi
Teramo
Tel. 0861.246773
Sul sito web www.multisalasmeraldo.net è attivo
il sistema di prenotazione on-line, gratuito e semplice da utilizzare.
È possibile prenotare un massimo di 4 posti. I
biglietti prenotati devono essere ritirati al botteghino, nell'apposito sportello, al massimo 15
minuti prima dell'inizio dello spettacolo.
Trascorso tale termine, il sistema annulla automaticamente le prenotazioni non ritirate. La prenotazione è avvenuta solamente se si riceve la e-mail
di conferma. Si raccomanda pertanto di fornire un
indirizzo e-mail valido. La prenotazione non comporta alcun costo aggiuntivo al prezzo del biglietto,
non è richiesto nessun pagamento preventivo e
non è necessaria la carta di credito.