CONGREGAZIONE delle SCUOLE di CARITÀ

Transcript

CONGREGAZIONE delle SCUOLE di CARITÀ
CONGREGAZIONE delle SCUOLE di CARITÀ
ISTITUTO CAVANIS
_____________________________________
J. M. J.
Il Preposito Generale
Carissimi Padri, Insegnanti, Collaboratori, Genitori ed Alunni delle nostre Comunità
Cavanis in Italia,
vi raggiungo al termine di un anno scolastico difficile, vissuto con trepidazione e che ha
richiesto un confronto sereno, sofferto e coraggioso sulle decisioni da adottare.
Siamo stati spesso e ovunque chiamati ad affrontare difficoltà purtroppo non isolate e non
facilmente rimediabili. Abbiamo cercato di mantenere nelle risposte il consiglio e l’esortazione a
tener duro, a continuare l’impegno nella testimonianza del Carisma, a ripercorrere la strada
aperta dai Padri Fondatori non solo riguardo al “mezzo” la Scuola, ma specialmente a cercare di
raggiungere la Spiritualità e la meta da loro segnalata: l’Educazione cristiana della Gioventù.
Nel mondo della Scuola stiamo assistendo a un cambiamento epocale che non possiamo
negare, ma che dobbiamo accompagnare: le cose non saranno più come sono sempre state nel
passato, e dobbiamo chiederci verso quale futuro stiamo camminando.
La mancanza di vocazioni e di conseguenza anche di Padri inseriti nella Scuola e nella
formazione cristiana, la crisi economica delle famiglie, la denatalità, la diminuzione delle
iscrizioni e altri fattori hanno messo in crisi le nostre Scuole, nonostante l’impegno e la
dedicazione di tanti Professori laici.
La secolarizzazione e l’atteggiamento anche degli interlocutori ai quali ci siamo rivolti
per aiuto hanno disarmato le migliori intenzioni e ci siamo purtroppo resi conto che di fronte alle
circostanze nuove della crisi, la nostra amata Congregazione, nata nello spirito di povertà per
testimoniare il Carisma dei Padri Fondatori “juventutis vere parentes”, non è fornita di mezzi che
forse altri hanno o di risorse che permettano di far fronte a qualsiasi imprevisto.
Occorre quanto mai rivivere lo spirito originario; e tuttavia la straordinaria testimonianza
di laici “prima padri che maestri” pronti a continuare l’opera dei Padri nella missione di educare i
giovani ci conforta e ci induce ad ammirazione nel ritrovare i tratti che ne hanno sempre
caratterizzato la storia fin dal tempo dei Padri Fondatori: povertà di mezzi, passione per i
giovani, gioia dell’educare.
Con queste risorse le Comunità possono e devono andare avanti, ma hanno anche il
diritto di sapere che la Congregazione, impegnata in condizioni aspre e difficili, in diverse parti
del mondo, non ha beni o risorse che possano costituire tranquillità o garanzia assoluta di fronte
a qualsiasi avversità.
Noi stessi siamo stati ammoniti ad evitare che l’incuria o la negligenza di alcuni possano
travolgere e rendere vano lo sforzo di tutti. È necessario che le singole Comunità siano attente e
si muniscano di strumenti severi:
 Bilancio previsionale obbligatorio e rigoroso;
 controllo della spesa, con riduzione degli sprechi, della dispersione e contenimento degli
spazi;
 definizione di criteri rigorosi per l’avvio di classi e corsi e valutazione delle decisioni
conseguenti da assumere, sulla base di criteri certi;
 evitare di temporeggiare con ritardi che possono pesare e rendere gli equilibri ancora più
precari in attesa di ancore di salvataggio che non è ragionevole attendere;
 coesione e sostegno tra le varie componenti e nel sostenere la responsabilità e le decisioni
dei responsabili individuati;
 esperimento di iniziative per coinvolgere le famiglie e il territorio e raccogliere consenso
ed aiuti per la Scuola;
 unione, collaborazione, impegno di tutti nel sostenere e propagandare la nostra Scuola.
Inoltre sentiamo il dovere di comunicare alle Comunità che:
 la Congregazione non potrà più in futuro coprire deficit delle Scuole (le quali non
possono navigare a vista, pena il baratro prima per se stesse e poi per tutti);
 non ci saranno più azzeramenti di passività né ripianamenti di deficit,
 comportamenti non virtuosi comporteranno inevitabili conseguenze e mancato avvio dei
corsi;
 non potranno partire di conseguenza classi sottonumerarie, ma ognuno dovrà regolarne i
numeri in proprio, secondo i limiti del Bilancio.
La verità è che abbiamo fatto il possibile per intervenire, ma neppure i nostri modesti
patrimoni messi in vendita ci soccorrono in queste difficili circostanze.
La vicinanza tra di noi è assicurata dalla preghiera e dalla consapevolezza che a noi tutti,
in questo passaggio storico, tocca usare condotta parsimoniosa che ci avvicina più che mai agli
insegnamenti e allo stile di vita dei nostri Venerabili Padri Fondatori.
Stiamo soffrendo soprattutto perché, contro la nostra volontà, vediamo soffrire i nostri
più stretti collaboratori a causa anche dei ritardi nelle retribuzioni. Porgiamo le nostre scuse e
chiediamo la comprensione di tutti in questo tempo di “angustie e strettezze in cui ci troviamo”.
Siamo convinti che i pochi beni che abbiamo devono essere a servizio della missione e
dobbiamo amministrarli bene, spogliandoci di ogni privato interesse.
Allo stesso tempo non perdiamo la nostra fiducia nella Provvidenza:“Fin qui la
Provvidenza ha vegliato amorosamente, sarebbe delitto temere che non vegli anche in seguito”
( P. Antonio Cavanis).
Le tempeste esistono per purificarci continuamente dalle cose che non sono eterne,
poiché con Cristo “le cose vecchie sono passate, ne sono nate di nuove”.
Nella speranza di tempi migliori e con la fiducia costante dei nostri Padri Fondatori,
Vi saluto tutti cordialmente.
Roma, 25 Giugno 2015
____________________________
P. PIETRO FIETTA CSCh – PREPOSITO G.
Curia Generalizia Istituto Cavanis Via Casilina, 600
00177 Roma
Tel e fax (06) 2427309
[email protected]