Ornamentali, nel mercato turco opportunità per i

Transcript

Ornamentali, nel mercato turco opportunità per i
FLOROVIVAISMO
Ornamentali, nel mercato turco
opportunità per i vivai italiani
Molte aziende del Pistoiese e siciliane forniscono già da anni i
floricoltori locali di piante di medio-grandi dimensioni, ma c’è spazio
per nuovi business. Una delegazione ligure incontra gli operatori
di Fiorenzo Gimelli
La Turchia è un paese, per
condizioni climatiche e territoriali, assolutamente adatto
alla produzione di fiori e
piante ornamentali. Inoltre è
anche strategicamente posizionata a relativamente poca
distanza dai principali mercati europei e a quelli emergenti dei paesi dell’Est.
La produzione di piante ornamentali e fiori in Turchia è iniziata con i fiori recisi nel 1940
a Istanbul e nelle Isole dei
Principi e poi si è sviluppata a
Yalova. Nel 1945 è stata fondata la prima società cooperativa floricola seguita da una
seconda nel 1955. Durante
gli anni 1970 la produzione di
fiori è iniziata a Izmir in alter-
nativa a quella di ortaggi.
Contemporaneamente
ad
Antalya si ha lo sviluppo delle
rose. Nel 1985, i fiori recisi
coltivati in serre sviluppate
con tecnologia israeliana sono stati esportati da Antalya,
e il governo per la prima volta
ammette l'importazione di
piante in vaso.
Dopo il 1990 si è sviluppato il
commercio con i paesi confinanti, in particolare con la
Bulgaria, Romania e Russia
e anche le esportazioni in altri paesi del mondo hanno
continuato ad aumentare.
In Turchia sono destinati al
settore circa 3.359 ha, di cui
2.199 in pien’aria, 1.101 sotto serra in plastica e 58 sotto
Municipalità di Istanbul in Fiera.
serre tradizionali in vetro. Il
59% della superficie totale è
destinata a piante da esterno, il 36% a fiori recisi, il 3% a
piante da interno e il 2% alle
Tab. 1 - Superficie a fiori e piante ornamentali in Turchia (2008-2009)
Settore
Serre in vetro
Serre in plastica
Pienaria
Totale
%
Piante da esterno
6
98
1.863
1.968
59
Fiori recisi
47
890
274
1.212
36
Piante da interno
5
102
5
113
3
Bulbose
0
9
55
64
2
Totale
58
1.101
2.199
3.359
100
38
bulbose. I garofani sono di
gran lunga i fiori da reciso
maggiormente
coltivati
(63%), seguiti dalle rose
(15%), meno importanti gerbera (9%), bulbose, crisantemo e gypsophila (Tab. 1)
Aree di produzione
I fiori recisi sono prodotti in
diverse province quali: Izmir,
Antalya, Yalova e Isparta. La
regione che detiene il primato per la miglior qualità è Anatlya, grazie alle condizioni
climatiche ottimali.
Colture Protette / n.3 - marzo 2014
FLOROVIVAISMO
Fig. 1 - Ornamentali, export turco (2005-2010)
Ranuncoli in esposizione (Biancheri Creations, Camporosso, Im).
Le aziende sono normalmente di piccole dimensioni e a
conduzione familiare. Il costo del lavoro e del terreno
sono tra i più bassi rispetto
alla vicina Europa. Per il mercato interno esistono due cooperative che si occupano
della commercializzazione
dei fiori recisi che sono: S.S.
Flora flower production and
marketing cooperative e S.S.
Çiçek
production
and
marketing cooperative, en-
Tab. 2 - Le province più importanti per la produzione di fiori recisi
Province
Serre in vetro (ha)
Serre in plastica (ha)
Pienaria (ha)
Totale (ha)
Izmir
15,4
230,3
160,6
411,7
Antalya
30,1
375,9
3,9
409,9
Yalova
13,7
67,2
23,5
104,4
Fonte: Zencirkiran e Gürbuz, 2009
trambe con sede principale
a Istanbul e filiali un po’ in
tutto il paese, tra cui le principali a Izmir e Antalya. Tutti i
produttori sono membri di
Tab. 3 - Export turco di ornamentali
Paese
Valore (1.000 dollari)
Inghilterra
9.929
Olanda
8.837
Germania
7.197
Turkmenistan
5.980
Russia
3.761
Azerbaijan
3.495
Iraq
3.404
Romania
3.383
Ucraina
3.247
Repubblica Turca di Cipro del Nord
1.129
Totale
56.189
Fonte: Ministero del Commercio Turco 2010)
Colture Protette / n.3 - marzo 2014
queste cooperative, di una o
dell’altra, a cui affidano la
commercializzazione dei loro prodotti.
Il valore stimato di consumo
pro capite per i fiori recisi nel
mercato interno è di 1 €. Il
settore ha un ruolo estremamente importante in quanto
garantisce lavoro a circa
25mila persone coinvolte direttamente, mentre in totale
sono impegnate più di 3 milioni di persone compreso
l’indotto.
Export
L’esportazione di fiori è iniziata circa 20 anni fa, aumentando il proprio valore dai 17
milioni di dollari del 1996 ai
56 milioni di dollari del 2010.
Nel 2012 il valore esportato è
arrivato a 73 milioni di US$
con un aumento del 31,5%
sul dato del 2010 e Süsbir,
associazione turca di coltivatori di piante ornamentali
(www.susbir.org.tr),
stima
che in 10 anni (2023) questo
valore potrà arrivare a 500
milioni di US$ (Fig. 1).
La
Turchia
attualmente
esporta in 57 paesi al mondo, di cui i più importanti sono: Olanda, Inghilterra, Germania, Russia e Turkmenistan (Tab. 3).
I fiore recisi rappresentano il
50% delle esportazioni di cui
garofano e gerbera sono le
più importanti con il 90% del
valore. Il restante 10% è
composto da Gypsophila,
solidago, Lilium, Lisianthus,
ranuncoli, verdi ornamentali
e altri fiori (Tab. 4).
Negli ultimi anni, il settore floricolo ha conquistato anche
l’altopiano di Isparta che si
39
FLOROVIVAISMO
trova a circa 120 km a Nord
di Antalya. La Turchia importa circa 49 milioni di US$ di
prodotti floricoli (dato 2010)
di cui il 90% sono piante da
interno ed esterno importanti
da Italia, Olanda e Germania
prevalentemente (Tab. 5).
La Turchia rappresenta oggi
quasi il 6% (in quantità) e il
2,1% (in valore) dell’export
europeo del comparto del
florovivaismo (Fig. 2).
È un paese di oltre 74 milioni
di abitanti e con un tasso del
Pil di aumento su base annuale superiore al 4.5%.
Fig. 2 - Export florovivaistico europeo a volume per paesi di destinazione
(t)
Fig. 3 - Export florovivaistico europeo per paesi di destinazione (000 €)
Flower Show
Questi sono i motivi per cui la
Regione Liguria, il dipartimento Agricoltura, ha organizzato un viaggio di aggiornamento per visitare la principale
mostra
floricola
dell’area il Flower Show Turkey/Eurasia
Plant
Fair
(www.flowershow.com.tr)
che si è svolta a Istanbul tra
la fine di novembre e l’inizio
di dicembre dello scorso anno. Circa 50 floricoltori e tecnici accompagnati dall’assessore regionale all’agricoltura Giovanni Barbagallo e
dal direttore del dipartimento
Luca Fontana hanno potuto
apprezzare, oltre a una fantastica città, un’esposizione
vivace e significativa e visitare anche un’azienda vivaistica. Il viaggio è stato realizzato dal punto di vista operativo in collaborazione tra il
Centro servizi per la flo-
Tab. 4 - Piante ornamentali esportate nel 2010
ricoltura della Regione e
l’Unione regionale delle Camere di Commercio.
È chiaro che l’approccio deve essere diverso rispetto alla situazione italiana o del
Nord Europa, ma la Turchia è
un paese in corsa, giovane e
con consumi e produzioni
che stanno crescendo rapidamente. Già oggi è un interlocutore molto interessante
Tab. 5 - Import turco di ornamentali (000 US$)
2007
2008
2009
2010
Bulbose
5.052
5.387
4.880
5.560
39
Piante
46.467
51.538
31.411
42.958
16.664
48
Fiori recisi
244
328
400
731
Altro
5.938
10
Altro
460
495
325
507
Totale
56.189
100
Totale
52.224
57.749
37.019
49.757
Valore (000 US$)
%
Bulbose
1.813
3
Piante
21.774
Fiori Recisi
40
Colture Protette / n.3 - marzo 2014
FLOROVIVAISMO
Vivaio nell’area di Istanbul.
per molti vivai, soprattutto
dell’area pistoiese e siciliana
presenti alla mostra e che da
anni esportano nel paese. Le
piante da vivaio, soprattutto
quelle di medie-grandi dimensioni si prestano meglio
ai lunghi trasporti (4-5 giorni)
rispetto alle tradizionali produzioni liguri, caratterizzate
Colture Protette / n.3 - marzo 2014
da vasi di dimensioni più piccole, ma anche per alcune
produzioni di questa regione
(es. piante grasse) potrebbero esserci spazi interessanti.
In mostra la delegazione ligure ha avuto un incontro
con Hatice Ünal, segretario
generale di Süsbir, che con
più di 500 associati rappresenta la totalità dell’export
turco. «Il settore delle ornamentali – ha spiegato – gode
di buona salute ed è in crescita; l’export tocca circa 50
paesi con un interesse particolare per l’Europa e gli stati
confinanti dell’ex Urss. È un
comparto giovane, con 20
anni di attività. Guardiamo
con interesse a forme di col-
laborazione».
La delegazione italiana ha
inoltre visitato il vivaio Seba,
nella parte asiatica di Istanbul (www.seba.com.tr) su
un’area demaniale di qualche decina di ha che è stata
data in concessione al privato per un certo numero di anni a costi contenuti. La maggior parte delle piante di
grandi dimensioni arriva dall’Italia, con cui hanno rapporti costanti. La tecnica di coltivazione e l’attrezzatura non
sono forse aggiornatissimi,
ma l’impressione generale e
lo spirito sono sembrati ottimi.
n
L’autore è del Centro regionale servizi per la floricoltura
(Csf)
41