Articolo Passeggiata 23 novembre 2014
Transcript
Articolo Passeggiata 23 novembre 2014
Diverse Sezioni CAI a spasso… in “Comune” … (di Avigliana) Più di 80 i partecipanti alla gita svoltasi lo scorso 23 novembre 2014 in Val di Susa Foto durante la gita Scusate il giro di parole, ma mi è sembrato il titolo più appropriato alla riuscitissima gita di domenica 23 novembre 2014 organizzata dal Comune di Avigliana in collaborazione con diverse Sezioni del CAI per effettuare all’ombra della Sacra di San Michele (monumento simbolo del Piemonte) un giro ad anello veramente inconsueto che ha visto più di ottanta partecipanti. La partenza è avvenuta dal parcheggio autorizzato per l’occasione alla Certosa 1515, che abbiamo visitato al termine della gita. Prima di mettersi in cammino vi sono stati i saluti di rappresentanza. Rossella Morra, organizzatrice dell’evento e assessore allo sport, istruzione e sanità ha portato i saluti del sindaco Angelo Patrizio e di tutta la giunta di Avigliana da lei rappresentata. È venuto anche a salutarci (senza percorrere con noi il sentiero) Franco Pavia, di “Pro Natura” responsabile per la sentieristica del luogo, che con gioia ci ha anche affermato come sia in corso un importante progetto, grazie alla dichiarazione d’interesse presentata alla Regione Piemonte a fine ottobre, per l’inserimento in tale “pianificazione territoriale” della rete sentieristica già esistente con estensione “All’Altra Dora” - che interessa per buona parte i Comuni della bassa valle di Susa. Per il CAI erano presenti oltre a molti soci appartenenti al sodalizio, il presidente della Commissione Medica LPV (Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta) Franco Finelli, il sottoscritto come presidente Tutela Ambiente Montano del Piemonte e Valle d’Aosta, Mario Senigagliesi, socio del CAI UGET di Torino in veste anche di responsabile e ideatore del progetto del gruppo Montagna ASAI (associazione di animazione interculturale con Asia, Africa ed Europa) oggi presente con ragazzi dell’India e Croazia. A rappresentare il CAI di Bardonecchia vi erano Ambrois Luois Ilda e Giorgio Conti, per il CAI di Pianezza Piero Genre e tanti altri, tutti in pieno spirito di collaborazione con il capo gita Andrea Tonioli del CAI locale di Avigliana, sottosezione del CAI di Alpignano. All’andata si è percorso un breve tratto della “Via dei Pellegrini” che in questo tratto prende il nome di “Sentiero dei Principi” così chiamato perché è stato realizzato intorno al 1836 e veniva utilizzato quando dal Duomo di Torino furono traslate alla Sacra le salme di alcuni principi e principesse di Casa Savoia. Si prosegue quindi a piedi sino a raggiungere in circa 20 minuti il “Pian di Fan” (Cascina Pogolotti), ove la mulattiera inizia a salire. Poco dopo si entra in un ampio e scosceso vallone che si attraversa in leggera salita, per giungere alla zona delle cosiddette “Emme”, una serie di tornanti, al termine dei quali vi è alla Punta dell’Ancoccia (896 m) bellissimo punto panoramico a 360 gradi sulla valle di Susa, sulla quale è stata eretta una “rosa dei venti”. Si svolta quindi a sinistra e, con andamento pianeggiante, si incontra la traccia proveniente da Valgioie che prende il nome di “Sacra Natura”, che verrà percorsa al rientro per completare l’inusuale anello. Da questo punto in poi il percorso digrada e in pochi minuti si arriva alla spianata del Colle della Croce Nera nei pressi della Sacra di San Michele o Monte Pirchiriano (962 m) che dal piazzale ci sovrasta di circa 80 metri. Si prosegue a piedi su asfalto sino all’agriturismo “Cascina dei Canonici” che ad un prezzo convenzionato col Comune di Avigliana ci delizia con i suoi prelibati piatti tipici con ingredienti utilizzati solo dall’azienda o di altre aziende agricole limitrofe. Appena finito il pranzetto conviviale si prosegue in salita in mezzo ai boschi per raggiungere le pietre della Ciabergia, allineamento celtico poco distante dall’agriturismo. Da qui si percorre ad anello il fantastico e molto panoramico sentiero della “Via Sacra” con molti pannelli indicanti la flora e fauna del luogo che sale fino alle “Prese Rossi” per divallare poi sull’altro versante in luoghi e prati verdeggianti idilliaci ove i bambini e i cani presenti alla gita han dato sfogo a tutte le loro energie rimaste. Sto parlando della “Comba Robert”, località mineralogica ubicata in una delle 92 aree protette della Regione Piemonte. In questo sito è vietata la ricerca e la raccolta di minerali. È conosciuta in letteratura anche con il nome di “Comba di Compare Robert” ed è da considerarsi una delle località mineralogiche classiche della Val di Susa. Fu il Boeris a descriverne il giacimento e i suoi minerali tra il 1898 ed il 1903. Continuando a scendere con punti panoramici d’eccellenza e costante vista sui due laghi aviglianesi, si incontrano pietre strane come le “lenti di rodingite” che incassano i “serpentinoscisti”, poco sopra la borgata Mortera di Avigliana, nel piccolo vallone attraversato dal Rio San Francesco in prossimità della “Fontana” che s’incontra sul fianco della montagna ad un altitudine di circa 730 metri. Si è in vista della Certosa 1515, punto di partenza (6 ore di costante cammino senza la sosta effettuata all’agroturismo per il pranzo). Arrivati alla fine di questa lunga e non banale camminata è stata applaudita a scena aperta Wanda Ferrero, ottantaquattrenne che fedelissima partecipante, segue sempre queste gite e dà ancora del filo da torcere ai più giovani. Ma la gita non è ancora finita perché ad attenderci in questo luogo di culto e di preghiera vi è Piero Meotto (ottantenne) che ci porta i saluti di Don Ciotti e ci fa visitare questa stupenda costruzione immersa nel bosco, per secoli luogo di riflessione, di silenzio e di preghiera. Fondata come convento francescano nel 1515 dal beato Tommaso Illirico, nel corso dei secoli la Certosa ebbe diverse destinazioni. Negli anni '90 del XX secolo la comunità di monache certosine che l'abitava si orientò a lasciare questo bene. Fu allora che la Certosa incrociò il cammino del Gruppo Abele, che si attivò per l'acquisto e il restauro, affinché rimanesse luogo fedele alla sua storia. A settembre 2011 inizia una nuova stagione per la Certosa. Dopo un intenso lavoro di ristrutturazione l'antico convento, oggi di proprietà della REAM SGR di Torino, ma gestito dal Gruppo Abele, viene restituito pienamente al suo obiettivo: quello di diventare un luogo del "noi", del bene comune e condiviso. Uno spazio per far incontrare la terra e il cielo, la ricerca spirituale e l'impegno sociale. Attraverso la gestione di questo spazio da parte del Gruppo Abele e il contributo di molte altre realtà, la Certosa si propone di diventare un campus aperto, dove costruire percorsi educativi e culturali capaci di svegliare le coscienze e stimolare concreti cambiamenti sociali. Uno spazio per far incontrare la terra e il cielo, la ricerca spirituale e l'impegno sociale. Ora davvero si può far ritorno gioiosi tutti a casa colmi di tante bellezze vissute insieme in totale armonia. Lodovico Marchisio