Modena celebra il mito Villeneuve
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Modena celebra il mito Villeneuve
10 Cronaca Dall’inaugurazione della statua cui contribuì Garibaldi alla tarda estate del 1962 quando lo scrittore partecipò da comparsa al film “La bella di Lodi” nella scena del ristorante di Laura Solieri Intorno al monumento di Ciro Menotti, inaugurato in piazza Roma il 6 giugno del 1880, si è sviluppato un pezzo importante della storia di Modena. Fu il primo monumento dedicato al Risorgimento modenese, ad opera dello scultore modenese Cesare Sighinolfi, finanziato in larga parte dal generale Antonio Morandi, dal Comune, dalla famiglia Menotti, da illustri modenesi e con un piccolo contributo di Giuseppe Garibaldi che, tra l'altro, chiamò uno dei suoi figli Menotti. «Il progetto voluto dal sindaco Triani incontrò l'opposizione dei cosiddetti legittimisti (vecchia aristocrazia ducale) che per alcuni anni dopo l'Unità d'Italia avevano continuato a sperare nel ritorno dei duchi, fomentando anche una campagna di stampa che riprendeva la vecchia campagna di diffamazione di Ciro Menotti, promossa da Francesco IV dopo la condanna di Menotti» spiega Giancarlo Benatti, autore di diversi libri di storia locale e assessore ai lavori pubblici del Comune di Modena negli anni Ottanta, che ha tanti ricordi che lo legano a questo monumento. «Alla fine lo spirito risorgimentale della città prevalse e si inaugurò il monumento», come testimonia la foto qui pubblicata, di proprietà del museo civico del Risorgimento di Modena, scattata dai fratelli Bozzetti. «Dopo aver studiato GAZZETTA LUNEDÌ 2 APRILE 2012 6 giugno 1880: piazza Roma gremita il giorno dell’inaugurazione del monumento a Ciro Menotti «Quando Delfini recitò in piazza» I ricordi di Giancarlo Benatti fra storia, letteratura e cinema legati al monumento per Ciro Menotti Giancarlo Benatti indica la casa in cui abitava Ciro Menotti l'Iliade alle scuole medie, ricordo che quando passavo per piazza Roma e vedevo il monumento di Menotti che teneva la mano destra quasi chiusa a pugno e con la mano sinistra stringeva al cuore la bandiera tricolore, mi pareva di vedere un eroe omerico, in particolare Ettore, o un dio dell'Olimpo sceso sulla terra per combattere per gli ideali di giustizia». Piazza Roma per lunghi anni divenne il luogo simbolo delle cele- ARRESTATI IN INDIA Un manifesto sul municipio per la liberazione dei Marò Il Comune esprime solidarietà ai militari italiani detenuti in India, cordoglio alle famiglie dei pescatori indiani e sostegno all’azione diplomatica del governo. E lo fa esponendo dal balcone del municipio l’immagine dei due marinai con la scritta “Riportiamo a casa i nostri Marò: applichiamo il diritto internazionale” e trasmettendo al governo il sostegno alle iniziative volte al rimpatrio dei due militari trattenuti nelle strutture detentive indiane. Lo ha deciso il consiglio comunale approvando all’unanimità un ordine del giorno bipartisan. La mozione condivisa è arrivata a seguito di una animata discussione che ha coinvolto diversi consiglieri per la presentazione di due distinti ordini del giorno, poi ritirati. Entrambe le mozioni esprimevano solidarietà ai militari detenuti, ma quella del Pdl, presentata da Michele Barcaiuolo, chiedeva di esporre un manifesto dal balcone del municipio aderendo alla campagna Benatti, cultore di storia locale ed ex assessore, sotto il monumento all’eroe risorgimentale “Salviamo i nostri Marò”, mentre quella del Pd, presentata da Paolo Trande, chiedeva di trasmettere al governo il sentimento della comunità modenese e il sostegno alle iniziative per il rimpatrio. Nel dibattito, Davide Torrini, Udc, ha parlato di “vicenda delicata e grave” perché i due militari “vengono accusati di fare il mestiere per cui la Comunità internazionale li ha mandati lì, ma che per questioni interne legate alla politica locale sono diventati vittime di una grave violazione dei diritti internazionali”. Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, si è detto favorevole ad esporre il manifesto dal balcone per i militari detenuti, ma ha annunciato di voler sottoporre alla Conferenza dei capigruppo la questione dell’opportunità di continuare a esporre manifesti. “In questo momento si sta commettendo una violazione del diritto internazionale – ha aggiunto – perché l’episodio è avvenuto in acque internazionali”. brazioni della città: i sovrani in visita si affacciavano al balcone del Palazzo Ducale ora Accademia Militare, i gerarchi del fascismo vi celebravano le parate sempre affacciandosi dal balcone; nel pomeriggio del 9 gennaio 1950 vi si svolse la grande manifestazione di protesta dopo l'eccidio delle fonderie avvenuto la mattina, in cui morirono sei operai. «Il ritorno risorgimentale di piazza Roma lo si ritrova in uno dei racconti più belli di Antonio Delfini: «Il 10 giugno 1918 - prosegue Benatti - I nonni di Delfini abitavano al secondo piano del palazzo alle spalle del monumento e probabilmente nella foto che tengo in mano compaiono di lontano, affacciati alle finestre. Ho un ricordo personale di Antonio Delfini, legato alla mia giovinezza e a Piazza Roma, che risale a una serata di tarda estate del 1962, mentre in piazza si girava una scena del film “La Bella di Lodi” di Mario Missiroli, film emblema del ritratto dell' Italia del boom economico. La scena avveniva davanti alla casa natale di Delfini, in un ristorante all'aperto ricostruito davanti al ristorante Oreste (che c’era già): sullo sfondo compariva il monumento di Menotti e Antonio Delfini appare in veste di comparsa. Io avevo 17 anni e ricordo quella serata con particolare affetto: per poco mancai di essere anch’io comparsa tra le comparse che dovevano passeggiare sotto i portici in piazza Roma!». ©RIPRODUZIONE RISERVATA GUARDA SUL SITO LA FOTOGALLERIA www.gazzettadimodena.it I consigli Aci agli automobilisti modenesi: dieci controlli prima delle vacanze pasquali L’Aci Modena suggerisce dieci controlli alla vettura prima delle vacanze di Pasqua. Dopo un inverno rigido e con molta neve bisogna far controllare la propria vettura prima di partire per le vacanze facendo molta attenzione ai pneumatici termici. Sino al 15 aprile sono molte le amministrazioni comunali che richiedono l’utilizzo di pneumatici invernali, mentre nel frattempo le temperature si sono elevate, oltre quelli che sono i valori medi stagionali. Il controlli devono tenere conto anche di una situazione, il freddo rigido, in cui molte guarnizioni si sono “irrigidite”. Hanno perso la loro elasticità e, con il clima attuale, potrebbero generare dei trafilaggi di liquidi, a partire da quello di raffreddamento per arrivare all’olio lubrificante, per motore e cambio. Da non trascurare le cuffie dei giunti-semiassi molto più esposte ai rigori invernali ed alla corrosione causata dal sale sparso sulle carreggiate. Potrebbero aver perso la loro elasticità e innescare perdite per il lubrificante in esse contenuto. I controlli suggeriti sono una decina: livello olio motore, livello liquido lavacristalli, livello liquido di raffreddamento, livello liquido freni, stato usura pneumatici, stato luci, lampadine, clacson, stato spazzole tergicristallo, usura pastiglie, usura dischi freno e stato degli ammortizzatori. Modena celebra il mito Villeneuve Una grande mostra al Foro Boario sarà l’appuntamento clou di “Terra di motori” Enzo Ferrari insieme con Gilles Villeneuve, il suo pilota prediletto Il pilota canadese (1950-1982) alla guida di una monoposto Ferrari È cominciato il conto alla rovescia per l’esposizione che ripercorre una carriera, breve ma gloriosa, di un grande pilota Ferrari. La mostra “Gilles Villeneuve e il suo tempo” è l’appuntamento più atteso della tredicesima edizione di “Modena Terra di Motori”: dall'8 maggio al 10 giugno sarà il Foro Boario a ospitare l'esposizione dedicata al cimeli d'epoca provenienti dalla collezione privata di Donelli Vini, storico sponsor Ferrari. Jonathan Giacobazzi, curatore tecnico della mostra, ha già selezionato i pezzi più importanti, come la Ferrari 312 T4 del 1979 con cui Gilles corse epiche gare: dallo storico duello di Digione con Renè Arnoux, al rientro ai box su tre ruote a Zandvoort, fi- grande pilota canadese, che si inaugura proprio il giorno del 30esimo anniversario della sua scomparsa. Il percorso di mostra si snoda attraverso memorabilia: 22 caschi dei piloti di F1 che correvano a quel tempo, numerosi volanti usati da Gilles che ripercorrono tutta la sua carriera, le sue tute - persino l’ultima del 1982 - foto, filmati e no alla vittoria nel GP degli Usa Est a Watkins Glen. Ci sarà anche la Ferrari 126 C1 del 1981, che si è aggiudicata i GP di Monte Carlo e quello di Jarama, l'ultima vittoria di Gilles in F1. Gilles Villeneuve è entrato nella storia e, pur non avendo mai vinto un titolo mondiale, la sua breve, ma intensa carriera ha fatto di lui un mito della Formula 1.