mi piacciono le storie stellari

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mi piacciono le storie stellari
cover story
Jennifer Lawrence
nel suo ultimo film è una giornalista bloccata su un’astronave
LANCIATA NELLO SPAZIO e diretta verso una meta da colonizzare.
nella realtà l’attrice, che a soli 26 anni ha già collezionato
un oscar e tre Golden Globe, è una donna attenta ai problemi del
nostro pianeta. come ci rivela in questa intervista. in cui
ci confida anche qual è il suo (piccolo) segreto contro la solitudine...
di Alessandra Venezia foto di Ben Hassett
Jennifer Lawrence, 26 anni, è la protagonista femminile
di Passengers, thriller fantascientifico diretto dal regista
norvegese Morten Tyldum. Al suo fianco c’è l’attore
statunitense Chris Pratt, 37 anni, lanciato da film d’azione
come Guardiani della Galassia e Jurassic World.
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Jennifer lawrence by Ben Hassett for Dior. abito Dior
mi piacciono
le storie
stellari
Love story nello spazio: nella foto sopra, Jennifer
Lawrence con Chris Pratt in una scena di Passengers.
Nella pagina a fianco, un altro ritratto:
la Lawrence è una delle ambasciatrici di Dior.
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Abiti Dior
D
ue o tre cose che si sanno di lei.
Ha vinto un Oscar (tre anni fa, con Silver Linings
Playbook-Il lato positivo), ha ottenuto tre nomination, tre Golden Globe, e una miriade di altri premi per svariati film. Hunger Games e X-Men (in cui
appare nei ruoli di Katniss e Mystique) hanno incassato sette miliardi di dollari.
I registi la corteggiano e i colleghi l’adorano: Chris
Pratt,alsuofianconelnuovothrillerfantascientifico Passengers, qualche giorno fa ci confidava: «Jen è una presenza inebriante, ha uno spirito contagioso; la vorrei sempre attorno perché è divertente,
spiritosaeforte.Questofilmavrebbepotutoessereunveroincubo,permesi
abbiamo passato sedici ore al giorno sul set, invece con lei...». Ma c’è altro:
le sue denunce sulla disparità dei compensi tra uomini e donne hanno costrettoHollywoodacambiareleregole,escatenatounasortadirivoluzione.
Quello che sanno in pochi. Per rilassarsi, quando rientra nella sua camera
d’albergo dopo una lunga giornata sul set, guarda al computer una puntata
di Modern Family. Nulla la rende più felice della cagnetta Pippi (Calzelunghe di cognome), che porta sempre con sé. Ha pianto dall’emozione quando
ha incontrato Paul McCartney e va pazza per Lemonade di Beyoncé.
Oggi ci incontriamo per parlare del suo ultimo film, Passengers (diretto dal
regista norvegese Morten Tyldum, con un budget di 150 milioni di dollari),
la storia di una giornalista e di un ingegnere crionizzati per un viaggio in
una remota colonia spaziale. Che si
risvegliano dal loro sonno glaciale a
causa di un guasto.
Aurora, la protagonista, si ritrova
bloccata su un’astronave per novant’anni. Perduta nello spazio.
Perché l’attraeva un thriller fantascientifico?
Mi sono sempre piaciute le storie
stellari. È l’ultima frontiera, no?
Non credo che nell’arco della mia
vita l’esplorazione dello spazio riuscirà a portarci su altri pianeti per
colonizzarli, ma prima o poi succederà. Il nostro mondo, oggi, si fa
sempre più piccolo, e la cosa mi pare eccitante.
Ma non lo stiamo anche distruggendo, il nostro mondo?
Non siamo perfetti, è vero, il cambiamento climatico è reale e avrà
effetti permanenti sulla Terra. Io
sento però il peso delle mie responsabilità, e ho fiducia nell’umanità:
credo che con le nostre capacità e le
conquiste tecnologiche, se ci impegniamo seriamente, usando il cervello e il cuore, potremo riparare a
una parte dei danni che abbiamo
provocato, e forse arrestare questo
processo distruttivo.
Per sopravvivere in condizioni di
totale isolamento, Aurora corre,
nuota e segue un regime ferreo. In
questo le somiglia?
In effetti sono un po’ come lei. Viaggio molto, e faccio regolarmente
esercizio fisico. Amo sudare alla fine di un lungo volo perché ho l’impressionedieliminareletossinedal
mio corpo, e riposare meglio; prima
di addormentarmi, guardo qualche
episodio di Modern Family e mi
metto tranquilla. Davvero: seguita
con metodo, la mia routine è un’efficace terapia olistico-rilassante.
Cosa trova più angosciante nella
situazione di Aurora?
La solitudine, la mancanza della
gente. Ogni essere umano ha bisogno di rapporti.
E lei come vive la solitudine?
Mi piace stare sola, è importante
“Ho fiducia
nell’umanità: con
le nostre capacità
e le conquiste
tecnologiche
potremo riparare
una parte dei
danni che abbiamo
provocato finora”
Sopra, un’altra scena di
Passengers, un’avventura in bilico
tra fantascienza e sentimenti:
è la storia di una giornalista e di
un ingegnere crionizzati per
un viaggio in una colonia spaziale.
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star bene con se stessi, specie con un
lavoro come il mio. Viaggio molto,
sempre in giro in posti che non conosco, nelle stanze d’albergo, senza
amici né famiglia. Così mi circondo
di cose che abbiano un timbro familiare, per esempio una scorta di candeleconunprofumocheamo.Eporto con me Pippi, la mia cagnolina.
Aurora è una giornalista che
scrive di viaggi cosmici.
A me invece piacerebbe scrivere
per i tabloid. Qui, sulla Terra. Sarebbe veramente fantastico inventare di sana pianta favole su persone in carne e ossa...
Le è mai capitato di farla franca
conitabloide,unavoltatanto,passare inosservata?
Sì, mi è successo in Uganda, al con-
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Abiti Dior. Stylist Simon Robins. Hair stylist Jenny Cho. Make up artist Jilian Dempsey
“Le riprese sono state massacranti,
con complicate scene di 16 ore
girate in piscina, nell’acqua. Per fortuna
accanto a me c’era Chris Pratt,
sempre buffo, allegro, rassicurante”
fine col Sudan. Uno degli impiegati
dell’Unicef cui mi ero presentata dicendo «piacere, Jennifer» mi ha risposto: «Jennifer come Jennifer Lopez?!». E io: «Ehi, ehi, un momento!»
(ride).
Il suo intervento sulla parità di diritti e di salario per le donne - pubblicato l’anno scorso su Lenny, la
newsletter femminista di Lena
Dunham - ha innescato un meccanismo irreversibile a Hollywood: oggi le attrici esigono lo stesso
cachet dei loro partner.
Sì, ma non mi stanco di ripetere che
laquestionedellaparitàretributivaè
solo uno dei problemi di Hollywood.
Io sono pagata lautamente, per carità, ma le donne attorno a me vengono pagate molto poco, spesso non riescono a arrivare alla fine del mese.
Torniamo ad Aurora: com’è andata con Chris Pratt, il suo compagno di viaggio in questa avventura spaziale?
Chris, una grazia di Dio! È stato uno
shooting massacrante, set interminabili, scene in piscina che duravano 16 ore, ogni volta che facevo una
capriolamientraval’aquanelnasoe
bevevo! Lui, invece, era sempre buffo, allegro, rassicurante: è talmente
spiritoso che a volte mi doleva la
pancia dal gran ridere.
E nelle vostre scene d’amore? Rideva pure allora?
Al principio il pensiero mi dava
un’ansia tremenda; poi quando ho
dovuto girarle mi sono parse d’un
tratto ridicole. Le scene di sesso
tra due attori sono in realtà la cosa più asessuale che esista, sembrano solo strane, comiche!
Le piacerebbe essere sottoposta a
un sonno criogenico, come Aurora?
Farmi congelare? No. Quando la natura sentenzierà che è arrivata l’ora
che me ne vada, lo accetterò.
Intanto la sua carriera è alle stelle... Si goda questo momento fatato, Jennifer.
Sì,elofaròconpiacere!