mi piacciono le storie stellari
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mi piacciono le storie stellari
cover story Jennifer Lawrence nel suo ultimo film è una giornalista bloccata su un’astronave LANCIATA NELLO SPAZIO e diretta verso una meta da colonizzare. nella realtà l’attrice, che a soli 26 anni ha già collezionato un oscar e tre Golden Globe, è una donna attenta ai problemi del nostro pianeta. come ci rivela in questa intervista. in cui ci confida anche qual è il suo (piccolo) segreto contro la solitudine... di Alessandra Venezia foto di Ben Hassett Jennifer Lawrence, 26 anni, è la protagonista femminile di Passengers, thriller fantascientifico diretto dal regista norvegese Morten Tyldum. Al suo fianco c’è l’attore statunitense Chris Pratt, 37 anni, lanciato da film d’azione come Guardiani della Galassia e Jurassic World. 26 i o do nna | 2 4 dicemb re 2016 Jennifer lawrence by Ben Hassett for Dior. abito Dior mi piacciono le storie stellari Love story nello spazio: nella foto sopra, Jennifer Lawrence con Chris Pratt in una scena di Passengers. Nella pagina a fianco, un altro ritratto: la Lawrence è una delle ambasciatrici di Dior. 28 i o donna | 2 4 dicemb re 2016 Abiti Dior D ue o tre cose che si sanno di lei. Ha vinto un Oscar (tre anni fa, con Silver Linings Playbook-Il lato positivo), ha ottenuto tre nomination, tre Golden Globe, e una miriade di altri premi per svariati film. Hunger Games e X-Men (in cui appare nei ruoli di Katniss e Mystique) hanno incassato sette miliardi di dollari. I registi la corteggiano e i colleghi l’adorano: Chris Pratt,alsuofianconelnuovothrillerfantascientifico Passengers, qualche giorno fa ci confidava: «Jen è una presenza inebriante, ha uno spirito contagioso; la vorrei sempre attorno perché è divertente, spiritosaeforte.Questofilmavrebbepotutoessereunveroincubo,permesi abbiamo passato sedici ore al giorno sul set, invece con lei...». Ma c’è altro: le sue denunce sulla disparità dei compensi tra uomini e donne hanno costrettoHollywoodacambiareleregole,escatenatounasortadirivoluzione. Quello che sanno in pochi. Per rilassarsi, quando rientra nella sua camera d’albergo dopo una lunga giornata sul set, guarda al computer una puntata di Modern Family. Nulla la rende più felice della cagnetta Pippi (Calzelunghe di cognome), che porta sempre con sé. Ha pianto dall’emozione quando ha incontrato Paul McCartney e va pazza per Lemonade di Beyoncé. Oggi ci incontriamo per parlare del suo ultimo film, Passengers (diretto dal regista norvegese Morten Tyldum, con un budget di 150 milioni di dollari), la storia di una giornalista e di un ingegnere crionizzati per un viaggio in una remota colonia spaziale. Che si risvegliano dal loro sonno glaciale a causa di un guasto. Aurora, la protagonista, si ritrova bloccata su un’astronave per novant’anni. Perduta nello spazio. Perché l’attraeva un thriller fantascientifico? Mi sono sempre piaciute le storie stellari. È l’ultima frontiera, no? Non credo che nell’arco della mia vita l’esplorazione dello spazio riuscirà a portarci su altri pianeti per colonizzarli, ma prima o poi succederà. Il nostro mondo, oggi, si fa sempre più piccolo, e la cosa mi pare eccitante. Ma non lo stiamo anche distruggendo, il nostro mondo? Non siamo perfetti, è vero, il cambiamento climatico è reale e avrà effetti permanenti sulla Terra. Io sento però il peso delle mie responsabilità, e ho fiducia nell’umanità: credo che con le nostre capacità e le conquiste tecnologiche, se ci impegniamo seriamente, usando il cervello e il cuore, potremo riparare a una parte dei danni che abbiamo provocato, e forse arrestare questo processo distruttivo. Per sopravvivere in condizioni di totale isolamento, Aurora corre, nuota e segue un regime ferreo. In questo le somiglia? In effetti sono un po’ come lei. Viaggio molto, e faccio regolarmente esercizio fisico. Amo sudare alla fine di un lungo volo perché ho l’impressionedieliminareletossinedal mio corpo, e riposare meglio; prima di addormentarmi, guardo qualche episodio di Modern Family e mi metto tranquilla. Davvero: seguita con metodo, la mia routine è un’efficace terapia olistico-rilassante. Cosa trova più angosciante nella situazione di Aurora? La solitudine, la mancanza della gente. Ogni essere umano ha bisogno di rapporti. E lei come vive la solitudine? Mi piace stare sola, è importante “Ho fiducia nell’umanità: con le nostre capacità e le conquiste tecnologiche potremo riparare una parte dei danni che abbiamo provocato finora” Sopra, un’altra scena di Passengers, un’avventura in bilico tra fantascienza e sentimenti: è la storia di una giornalista e di un ingegnere crionizzati per un viaggio in una colonia spaziale. 30 i o do nna | 2 4 dicemb re 2016 star bene con se stessi, specie con un lavoro come il mio. Viaggio molto, sempre in giro in posti che non conosco, nelle stanze d’albergo, senza amici né famiglia. Così mi circondo di cose che abbiano un timbro familiare, per esempio una scorta di candeleconunprofumocheamo.Eporto con me Pippi, la mia cagnolina. Aurora è una giornalista che scrive di viaggi cosmici. A me invece piacerebbe scrivere per i tabloid. Qui, sulla Terra. Sarebbe veramente fantastico inventare di sana pianta favole su persone in carne e ossa... Le è mai capitato di farla franca conitabloide,unavoltatanto,passare inosservata? Sì, mi è successo in Uganda, al con- _ Abiti Dior. Stylist Simon Robins. Hair stylist Jenny Cho. Make up artist Jilian Dempsey “Le riprese sono state massacranti, con complicate scene di 16 ore girate in piscina, nell’acqua. Per fortuna accanto a me c’era Chris Pratt, sempre buffo, allegro, rassicurante” fine col Sudan. Uno degli impiegati dell’Unicef cui mi ero presentata dicendo «piacere, Jennifer» mi ha risposto: «Jennifer come Jennifer Lopez?!». E io: «Ehi, ehi, un momento!» (ride). Il suo intervento sulla parità di diritti e di salario per le donne - pubblicato l’anno scorso su Lenny, la newsletter femminista di Lena Dunham - ha innescato un meccanismo irreversibile a Hollywood: oggi le attrici esigono lo stesso cachet dei loro partner. Sì, ma non mi stanco di ripetere che laquestionedellaparitàretributivaè solo uno dei problemi di Hollywood. Io sono pagata lautamente, per carità, ma le donne attorno a me vengono pagate molto poco, spesso non riescono a arrivare alla fine del mese. Torniamo ad Aurora: com’è andata con Chris Pratt, il suo compagno di viaggio in questa avventura spaziale? Chris, una grazia di Dio! È stato uno shooting massacrante, set interminabili, scene in piscina che duravano 16 ore, ogni volta che facevo una capriolamientraval’aquanelnasoe bevevo! Lui, invece, era sempre buffo, allegro, rassicurante: è talmente spiritoso che a volte mi doleva la pancia dal gran ridere. E nelle vostre scene d’amore? Rideva pure allora? Al principio il pensiero mi dava un’ansia tremenda; poi quando ho dovuto girarle mi sono parse d’un tratto ridicole. Le scene di sesso tra due attori sono in realtà la cosa più asessuale che esista, sembrano solo strane, comiche! Le piacerebbe essere sottoposta a un sonno criogenico, come Aurora? Farmi congelare? No. Quando la natura sentenzierà che è arrivata l’ora che me ne vada, lo accetterò. Intanto la sua carriera è alle stelle... Si goda questo momento fatato, Jennifer. Sì,elofaròconpiacere!