Rapporto annuale 2012 - amnesty :: Rapporto annuale

Transcript

Rapporto annuale 2012 - amnesty :: Rapporto annuale
ACQUISTA
ACQUISTA ONLINE
ONLINE >>
Africa Subsahariana
12
DUEMILA
Mauritania
2_AFRICA SUBSAHARIANA_amnesty 2012 10/05/12 13.55 Pagina 121
AFRICA SUBSAHARIANA
MAURITANIA
REPUBBLICA ISLAMICA DI MAURITANIA
Capo di stato:
generale Mohamed Ould Abdel Aziz
Capo del governo:
Moulaye Ould Mohamed Laghdaf
Pena di morte: abolizionista de facto
Popolazione: 3,5 milioni
Aspettativa di vita: 58,6 anni
Mortalità infantile sotto i 5 anni (m/f): 117,1‰
Alfabetizzazione adulti: 57,5%
Le forze di sicurezza hanno fatto uso eccessivo della forza e impiego di forza letale, anche
contro manifestanti; un giovane è rimasto ucciso da colpi d’arma da fuoco. Nel contesto
di marce contro il censimento nazionale, manifestanti sono stati arrestati e condannati
a pene detentive. Il governo ha represso duramente sospetti atti di terrorismo. È rimasta
sconosciuta la sorte di 14 prigionieri dopo che erano scomparsi da un carcere della capitale, Nouakchott. Otto persone sono state condannate a morte, compresi tre minori.
CONTESTO
Alcune organizzazioni per i diritti umani hanno espresso il timore che il censimento della
popolazione, iniziato ad aprile, avesse carattere discriminatorio. Ci sono state proteste a
Nouakchott, Kaedi e Maghama. Il presidente dell’assemblea nazionale ha chiesto che il
processo fosse sospeso.
Frequenti scontri tra l’esercito e al-Qaeda nel Maghreb islamico (Al-Qaeda in the Islamic
Maghreb - Aqim) hanno provocato perdite da entrambe le parti. L’esercito ha inoltre condotto operazioni contro Aqim nel Mali. A dicembre, un agente delle forze di sicurezza è
stato rapito da membri di Aqim.
A gennaio, la situazione dei diritti umani della Mauritania è stata analizzata secondo
l’Esame periodico universale delle Nazioni Unite. Il governo si è impegnato a porre fine
all’impiego della tortura e altri trattamenti crudeli, disumani e degradanti e a porre fine
all’uso eccessivo della forza da parte della polizia e delle forze di sicurezza. L’esecutivo
si è inoltre impegnato a sviluppare una strategia nazionale per sradicare la schiavitù in
tutte le sue forme.
Sono stati sollevati dubbi sull’indipendenza della magistratura dopo che un giudice è
stato congedato a settembre.
Rapporto annuale 2012 - Amnesty International
121
2_AFRICA SUBSAHARIANA_amnesty 2012 10/05/12 13.55 Pagina 122
RAPPORTO 2012
PRIGIONIERI DI COSCIENZA E ALTRI PRIGIONIERI POLITICI
Le autorità hanno imposto restrizioni alla libertà di espressione, riunione e associazione.
Aliyine Ould Mbareck, Biram Dah Ould Abeid e Cheikh Ould Abidine, tre membri dell’organizzazione antischiavitù Iniziativa per la rinascita del movimento abolizionista in Mauritania (Initiative pour la Résurgence
du Mouvement Abolitionniste en Mauritanie - Ira Mauritanie), a gennaio sono stati condannati a un anno
di reclusione. Erano stati arrestati assieme ad altri sei attivisti nel dicembre 2010 e accusati di aver aggredito dei poliziotti e disturbato l’ordine pubblico, dopo che avevano tenuto un raduno davanti a una stazione di polizia a Nouakchott. Sono stati graziati a marzo.
Il 23 agosto, quattro membri di Ira Mauritanie, tra cui Tourad Ould Zein, sono stati condannati a sei mesi
di reclusione con sospensione della pena per raduno non autorizzato e ribellione. Avevano protestato contro
la mancata azione giudiziaria nel caso di una bambina di 10 anni tenuta in schiavitù.
A ottobre, più di 50 manifestanti sono stati arrestati a seguito di marce di protesta contro il censimento,
organizzate dall’associazione per i diritti umani Touche pas à ma nationalité, a Nouakchott e in altre parti
del paese. La maggior parte è stata rilasciata nell’arco di poche ore o giorni. Altri sono stati processati
per aver manifestato con l’intenzione di rubare e saccheggiare. Quattro manifestanti, tra cui Brahim Diop
e Mohamed Boubacar, sono stati condannati a tre mesi di reclusione e trattenuti per 13 giorni nel carcere
di Dar Naïm, prima di essere graziati.
Lemine Ould Dadde, ex commissario per i diritti umani, è rimasto in detenzione arbitraria, accusato di appropriazione indebita, dopo che la sua detenzione provvisoria era scaduta a settembre.
CONTROTERRORISMO E SICUREZZA
Nell’arco dell’anno, almeno 12 persone, tra cui Mohamed Lemine Ould Mballe, sono
state arrestate perché sospettate di appartenere ad Aqim. La maggior parte ha trascorso
più di 40 giorni in custodia di polizia.
Almeno 18 persone sono state processate e condannate a pene detentive o a morte. Sebbene i detenuti abbiano denunciato di aver subito tortura, il tribunale non ha disposto
alcuna inchiesta.
A marzo, Aderrahmane Ould Meddou, un cittadino del Mali sospettato di appartenenza ad Aqim, è stato
condannato dal tribunale penale di Nouakchott a cinque anni di carcere e ai lavori forzati, per aver rapito
una coppia italiana nel dicembre 2010.
A ottobre, quattro persone, tra cui Lemrabott Ould Mohamed Mahmoud, sono state condannate dal tribunale
penale di Nouakchott dai tre ai cinque anni di carcere per atti terroristici. Mohamed Lemine Ag Maleck è
stato prosciolto ma è rimasto in detenzione in attesa di un ricorso da parte del pubblico ministero. È stato
infine rilasciato a dicembre.
122
Rapporto annuale 2012 - Amnesty International
2_AFRICA SUBSAHARIANA_amnesty 2012 10/05/12 13.55 Pagina 123
AFRICA SUBSAHARIANA
Due detenuti, Assad Abdel Khader Mohamed Ali e Khalil Ould Ahmed Salem, sono rimasti in carcere sebbene
avessero scontato le loro pene detentive.
SPARIZIONI FORZATE
A maggio, 14 prigionieri condannati per attività terroristiche sono stati portati di notte
da un carcere nel centro di Nouakchott, in una località sconosciuta. A giugno, alcuni
dei loro effetti personali sono stati restituiti alle famiglie senza alcuna spiegazione. A
fine anno, la sorte dei 14, tra cui Sidi Ould Sidina e Mohamed Mahmoud Ould Sebty,
era ancora ignota. A novembre, le autorità hanno riferito a una delegazione di Amnesty
International che erano stati trasferiti per motivi di sicurezza.
USO ECCESSIVO DELLA FORZA
Le forze di sicurezza hanno fatto uso eccessivo della forza contro manifestanti pacifici
in diverse città come Kaedi, Maghama e Nouakchott. A causa dell’utilizzo arbitrario e
indiscriminato di gas lacrimogeni, decine di manifestanti sono rimaste ferite e una persona è stata uccisa.
Lamine Mangane, di 19 anni, è morto il 28 settembre, dopo che le forze di sicurezza avevano sparato proiettili durante una manifestazione organizzata da Touche pas à ma nationalité, a Maghama. Almeno 10
persone sono rimaste ferite. Le autorità hanno dichiarato che era stata aperta un’indagine.
DISCRIMINAZIONE – PERSONE LESBICHE, GAY, BISESSUALI E TRANSGENDER
Persone sono incorse in arresti arbitrari, vessazioni e discriminazioni a causa della loro
presunta omosessualità. A novembre, 14 uomini sono stati arrestati e accusati di essere
omosessuali e sono rimasti trattenuti nel carcere di Dar Naïm.
TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTI
Hanno continuato a essere ampiamente denunciati nei centri di detenzione torture e altri
maltrattamenti, anche nelle stazioni di polizia e nel carcere di Dar Naïm. Tra i metodi
impiegati c’erano calci, percosse, sospensione per le braccia, incatenamento in posizioni
dolorose e privazione del sonno e del cibo.
PENA DI MORTE
A novembre, è stata commutata la condanna a morte di sette persone giudicate colpevoli
di omicidio negli ultimi 10 anni.
Durante l’anno, il tribunale penale di Nouakchott ha condannato a morte almeno otto persone,
comprese tre di età inferiore ai 18 anni all’epoca del reato. A seguito di un ricorso da parte
del pubblico ministero, l’8 dicembre la corte d’appello di Nouakchott ha commutato le condanne a morte dei tre minori di 18 anni a 12 anni di carcere e al pagamento di un’ammenda.
Rapporto annuale 2012 - Amnesty International
123
2_AFRICA SUBSAHARIANA_amnesty 2012 10/05/12 13.55 Pagina 124
RAPPORTO 2012
SCHIAVITÙ
Sette persone, tra cui una donna e sei minorenni, sono sfuggite alla schiavitù con l’aiuto
di organizzazioni per i diritti umani. Tra i sei minori figurano Yarg e Saïd, due fratelli di
11 e 14 anni, sfuggiti allo stato di schiavitù ad agosto. A novembre, il tribunale penale
di Nouakchott ha giudicato colpevoli sei persone per aver ridotto in schiavitù Yarg e Saïd
e ha ordinato di corrispondere un risarcimento alle famiglie dei ragazzi.
DIRITTI DEI MIGRANTI
Almeno 3000 migranti, la maggior parte provenienti dal Senegal, dal Mali e dalla Guinea,
sono stati arbitrariamente arrestati. Sono stati trattenuti in centri di detenzione in Mauritania per diversi giorni prima di essere rimandati in Senegal o nel Mali.
A ottobre, migranti del Mali e del Senegal sono stati arrestati e accusati di riunione non
autorizzata e minacce alla sicurezza nazionale. Sono stati condannati a un anno di reclusione con sospensione della pena e detenuti per più di 10 giorni nel carcere di Dar
Naïm, prima di essere mandati in Senegal.
MISSIONI E RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL
Delegati di Amnesty International hanno visitato la Mauritania a novembre.
Mauritania: Three juveniles sentenced to death in violation of national and international
law (AFR 38/001/2011)
Mauritania: Thirteen people convicted of terrorism subjected to enforced disappearance
(AFR 38/002/2011)
Amnesty International statement to African Commission on Human and Peoples’ Rights
on the situation of human rights in Africa (IOR 63/005/2011)
124
Rapporto annuale 2012 - Amnesty International