ANTON GIULIO MAJANO Nato a Chieti il 5 luglio
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ANTON GIULIO MAJANO Nato a Chieti il 5 luglio
PERSONAGGI ILLUSTRI IN TERRA D’ABRUZZO ANTON GIULIO MAJANO (1909 – 1994) Regista …riesce sempre a trovare la via più breve per centrare l'obiettivo con una tattica molto semplice: colpire al cuore (Oreste De Fornari). Nato a Chieti il 5 luglio 1909 da Odoardo e Agata Maraschini, è considerato il padre, più che l’inventore, del teleromanzo italiano. Fin da giovane dimostra la sua predilezione per la letteratura coniugata alla passione per i cavalli. Compì parte degli studi a Roma, quindi frequentò l'Accademia militare di Modena, dove divenne ufficiale di cavalleria per laurearsi poi in scienze politiche. Appassionato di letteratura, cominciò presto a collaborare a giornali e riviste con alcuni racconti come Le Grandi firme, La Lettura e L'Illustrazione italiana. Pubblicò i romanzi Tre addii (1940) e Verso il sole (1941) ma senza grande fortuna. Allo scoppio della seconda guerra mondiale si ritrova schierato sul fronte africano in Libia al comando di reparti di spahis, la cavalleria leggera indigena. Rimpatriato, dopo l'8 settembre 1943 prese parte alla Resistenza nelle formazioni partigiane in Abruzzo. Dopo lo sbarco degli Alleati e la liberazione dell'Italia meridionale Majano, in servizio come maggiore di cavalleria, collaborò con il nome di battaglia di Zollo alle trasmissioni di Radio Bari, prima voce democratica in Italia e punto di riferimento per gli antifascisti, con il programma L'Italia combatte. Il programma andò in onda fino alla liberazione e Majano, con il progredire del fronte, spostò la redazione verso Nord. Attivo come giornalista presso La Gazzetta Anton Giulio Majano (1909-1994) – Regista 1 PERSONAGGI ILLUSTRI IN TERRA D’ABRUZZO del Mezzogiorno (1943-45); La Patria (1945), Il Tempo (1944-45), proseguì la collaborazione alla radio con un'esperienza fittissima di regia, curando fra l'altro la versione di un ciclo di romanzi di George Simenon. Fu attivo nel cinema come sceneggiatore, come aiuto-regista e regista. Dopo la guerra fu fra i soci fondatori del Sindacato nazionale giornalisti cinematografici italiani (SNGCI), istituito nel 1946. Dalle trasmissioni in voce passa alle immagini nel 1949 occupandosi della regia del film “Vento d’Africa”. Nel 1953 dirige uno straordinario cast di stelle in “La domenica della buona gente”, una commedia garbata, con Sophia Loren, Renato Salvatori, Ave Ninchi, Nino Manfredi, Bice Valori e Riccardo Cucciola. Alla nascita della televisione è uno dei primi a intuire le potenzialità del nuovo mezzo, poco meno di un anno dopo l’inizio delle trasmissioni, nel 1955, inventa il “teleromanzo a puntate” girando lo sceneggiato televisivo “Piccole donne”. Il successo è così grande che Majano è costretto a girare una non prevista quinta puntata. Da quel momento lavora pressoché a ritmo continuo producendo una ventina di teleromanzi in vent’anni. Il suo nome resta indissolubilmente legato al nuovo strumento, dove "continuerà a comportarsi come uno stratega astuto e tenace che, penalizzato da una cronica scarsità di uomini e mezzi, riesce sempre a trovare la via più breve per centrare l'obiettivo con una tattica molto semplice: colpire al cuore" (Oreste De Fornari). Tra i più popolari sono da ricordare “Capitan Fracassa” 1958 da T. Gautier; “L’isola del tesoro” 1959 da R.L. Stevenson; “ Ottocento” 1959 da S. Gotta; “I Figli di Medea” 1959 da V. Cajoli; “Il caso Mauritius” 1961 da J. Wassermann, di cui l'unica copia è andata distrutta; Una tragedia americana”1961 da T. Dreiser; “La cittadella, 1964 da A.J. Cronin; fu questo forse il teleromanzo per eccellenza, il più famoso e replicato, nonché il più clamoroso caso di divismo della prima televisione. L'Italia si innamorò del protagonista, il dottor Manson, interpretato da Anton Giulio Majano (1909-1994) – Regista 2 PERSONAGGI ILLUSTRI IN TERRA D’ABRUZZO Alberto Lupo; la scelta di far dipanare la storia della vita del protagonista dall'io narrante del dottore, oramai anziano e celebre clinico, costituisce un espediente classico nella struttura tradizionale del teleromanzo. Poi ancora “David Copperfield” 1965 da C. Dickens anche questo tra i più fortunati; nel 1965 Majano si avvicinò al genere poliziesco inserendo nella struttura del teleromanzo la tematica e lo stile dei telefilm, soprattutto quelli di matrice americana, con la “Donna di fiori”, il primo dei quattro sceneggiati dedicati alle "donne del tenente Sheridan" di M. Casacci e A. Ciambricco. Nel 1967 realizzò “La fiera della vanità”, uno sceneggiato-fiume in sette episodi, estremamente fedele alla lettera del testo. Nel 1968 “La freccia nera” da R.L. Stevenson quindi nel 1971 “E le stelle stanno a guardare”, sulla dura vita dei minatori gallesi nei primi decenni del Novecento. Fra gli ultimi lavori, nel 1973 e nel 1976, Majano curò, tornando al poliziesco, due cicli della fortunata serie “Qui squadra mobile”, protagonista l'ispettore Carraro (Gian Carlo. Sbragia); nel 1975 uscì “Marco Visconti” da T. Grossi, interpretato da Raf Vallone con Gabriele Lavia e l'esordiente Pamela Villoresi. Ritornando, nel 1980, a un romanzo di Alianello, “L'eredità della priora” (con Alida Valli nel ruolo en titre), il regista replicò, nell'ambientazione storica e risorgimentale, il grande successo di alcuni fra i suoi primi lavori, che, in questo caso, ottenne un riscontro anche all'estero. “L'amante dell'Orsa Maggiore” (1983), dal romanzo del polacco S. Piasecki, storia di amicizia, amore e morte ambientata fra i contrabbandieri polacchi negli anni Venti, può essere considerato una specie di testamento spirituale. Morì a Marino (Roma) il 12 agosto 1994. Con lui il teleromanzo all'italiana, esperienza singolare nel panorama televisivo europeo, divenne un genere creativo autonomo: una forma narrativa cui il Anton Giulio Majano (1909-1994) – Regista 3 PERSONAGGI ILLUSTRI IN TERRA D’ABRUZZO pubblico si affezionò, realtà che riavvicinava alla lettura le masse popolari, potente strumento di divulgazione della letteratura, che si impose non solo per le sue fonti di ispirazione (le trame e i titoli più prestigiosi prevalentemente dell'Ottocento europeo) ma anche perché Majano ne perfezionò il linguaggio, tanto da esserne considerato, come si è detto, il padre. Produzione televisiva completa di Anton Giulio Majano: • Piccole donne (1955), sceneggiato televisivo • L'Alfiere (1956), sceneggiato televisivo • Jane Eyre (1957), sceneggiato televisivo • Capitan Fracassa (1958), sceneggiato televisivo • I figli di Medea (1958), film per la tv • L'isola del tesoro (1959), sceneggiato televisivo • Ottocento (1959), sceneggiato televisivo • Il caso Maurizius (1961), sceneggiato televisivo • Una tragedia americana (1962), sceneggiato televisivo • Delitto e castigo (1963), sceneggiato televisivo • La cittadella (1964), sceneggiato televisivo • Tenente Sheridan: La donna di fiori (1965), serie televisiva • David Copperfield (1966), sceneggiato televisivo • Breve gloria di mister Miffin (1967), sceneggiato televisivo • La fiera della vanità (1967), sceneggiato televisivo • La freccia nera (1968), sceneggiato televisivo • E le stelle stanno a guardare (1971), sceneggiato televisivo • La pietra di Luna (1972), sceneggiato televisivo • Qui squadra mobile (1973 - prima stagione), serie televisiva • Marco Visconti (1975), sceneggiato televisivo • Qui squadra mobile (1976 - seconda stagione), serie televisiva • Castigo (1977), sceneggiato televisivo Anton Giulio Majano (1909-1994) – Regista 4 PERSONAGGI ILLUSTRI IN TERRA D’ABRUZZO • Il signore di Ballantrae (1979), sceneggiato televisivo • L'eredità della priora (1980), sceneggiato televisivo • Quell'antico amore (1981), sceneggiato televisivo • L'amante dell'Orsa Maggiore (1983), sceneggiato televisivo • I due prigionieri (1985), sceneggiato televisivo • Strada senza uscita (1986), sceneggiato televisivo BIBLIOGRAFIA: • Grazia Maria Fachechi: scheda in Dizionario Biografico degli Italiani vol. 67 enc. Treccani • Oreste De Fornari: Teleromanza. Storia indiscreta dello sceneggiato TV, Milano 1990 • Aldo Grasso (a cura di): Enciclopedia della Televisione, Milano 1996 • Walter Veltroni: I programmi che hanno cambiato l'Italia. Quarant'anni di televisione, Milano 1992 • Gianni Rondolino (a cura di): Dizionario Bolaffi del cinema italiano, i registi, ed. Bolaffi Torino 1979. E’ stato consultato il sito web www.cinematografo.it Anton Giulio Majano (1909-1994) – Regista 5