SaabMagazine Giu2011
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SaabMagazine Giu2011
2 SAAB | INTRODUZIONE/INDICE 6 È difficile credere che sia passato più di un anno da quando Saab è diventata una società indipendente, ma il 23 febbraio 2011 ci ha visto festeggiare il nostro primo compleanno! Abbiamo organizzato una giornata di celebrazioni speciali nella nostra città natale di Trollhättan, Svezia, mentre contemporaneamente i fedelissimi della Saab di tutto il mondo si sono uniti per l’occasione on-line, inviando i loro commenti e partecipando a varie attività. 4 L’indipendenza ci dà la libertà di fare ciò che è meglio per Saab e per i nostri clienti – di scegliere i nostri partner, di agire rapidamente e di fare le cose in modo diverso. Questo spirito di indipendenza non è mai stato così evidente come al Salone dell’Automobile di Ginevra, dove abbiamo svelato una gamma di nuovi prodotti, tra cui la rivoluzionaria nuova concept car PhoeniX, l’elegante nuova Saab 9-5 Wagon, la rinnovata Saab 9-3 Griffin e la speciale Cabriolet Independence Day. Abbiamo anche dato ai visitatori europei la possibilità di vedere per la prima volta l’emozionante Saab 9-4X, il nostro primo coraggioso ingresso nel crescente mercato dei crossover. 34 La Saab non ha mai avuto una gamma di prodotti simile in precedenza – un altro segno di cosa può portare la vera indipendenza. La concept car PhoeniX indica la strada verso un futuro dinamico per i nostri clienti, guidata da un linguaggio di design che riecheggia le nostre origini aeronautiche e che tuttavia indica la strada di un’era decisamente nuova. La concept car comprende anche il nostro innovativo sistema di comunicazione e infotainment IQon, basato su Android, che cambierà il nostro modo di guidare. In questo numero della rivista potrete leggere tutti questi interessanti nuovi sviluppi di Saab. In soli 12 mesi abbiamo percorso una lunga strada, ma i prossimi anni promettono di essere ancora più eccitanti. Unitevi a noi nel nostro cammino! 04 | Il mondo di Saab Ultime notizie, opinioni e commenti da Saab, compresi i dettagli della spettacolare presenza di Saab al Salone dell’Automobile di Ginevra, tanti nuovi prodotti, come la splendida concept car PhoeniX, e notizie digitali Knut Simonsson Vicepresidente Brand & Marketing 06 | La nuova Saab 9-5 Wagon Saab Magazine svela la splendida nuova Saab 9-5 Wagon con la sua audace linea ispirata alla Aero X e una miriade di eccitanti nuove caratteristiche www.saab.it 10 | L’ascesa della PhoeniX È semplicemente una delle concept car più esaltanti che Saab abbia mai prodotto, e offre uno sguardo allettante nel futuro di Saab Seguite il progresso dei concetti e dei lanci delle nuove auto Saab con Saab-i, la nostra newsletter a mezzo email. Per iscriversi, basta cliccare sul link Saab-i nel sito www.saab.it www.saab.it 10 27 14 | Le migliori caratteristiche della Saab 9-5 Berlina Un elenco di alcuni dei principali attributi della nuova Saab 9-5 Berlina, dalle opzioni di motorizzazione al Saab DriveSense e dal Pilot Head-up Display ai fari Bi-Xenon Smart Beam 16 | Prestazioni da berlina – in un SUV! I clienti Saab Steve e Lystra Jenner hanno passato la giornata nella soleggiata Florida a fare una prova di guida dell’esaltante nuova Saab 9-4X. Anche se hanno appena preso in consegna una nuovissima Saab 9-5 Berlina, sono stati chiaramente entusiasti del nuovo crossover 16 27 | 9-3 Griffin su strada Abbiamo guidato l’impressionante nuova Saab 9-3 Griffin Sport Sedan attraverso lo spettacolare paesaggio svedese 32 | Ricambi Originali Il cliente Saab Simon Parker spiega perché ha un rapporto lungo e fruttuoso con il suo rivenditore locale – Cambridge Saab 34 | La gamma Saab Date un’occhiata alla gamma Saab completa, tra cui la nuovissima Saab 9-4X e la Saab 9-5 Wagon 24 | Principi acustici Il Dr. Per-Olof Sturesson è a capo del Noise and Vibration Center di Saab a Trollhättan, Svezia. Parla con Saab Magazine di come trovare la quantità giusta di suono al livello giusto www.saab.it Successo travolgente di Saab a Ginevra La PhoeniX, la concept car mozzafiato di Saab, svelata quest’anno al Salone di Ginevra, ha attirato un ampio successo di critica dalla stampa mondiale, come i commenti qui a destra dimostrano ampiamente. Ma non è stata solo la PhoeniX a raccogliere gli applausi. Sono state anche svelate le nuove 9-5 Wagon e Saab 9-3 Griffin, accanto alla Saab 9-3 Cabriolet Independence Day Edition e al crossover Saab 9-4X – alla prima uscita ufficiale di questa vettura per i clienti europei. Lo stand di Ginevra rappresentava perfettamente l’atteggiamento indipendente della nuova Saab, con i suoi tre autentici iceberg che dominavano la scena per ribadire l’origine scandinava della società. Ma al ghiaccio ha risposto il fuoco quando la nuova concept car ha contrapposto la freddezza della Svezia con il suo fantastico calore ed energia. Uno schermo gigantesco dietro le auto ha dimostrato queste duplici emozioni con enorme vigore – fiamme gigantesche contrapposte al ghiaccio. QUELLO CHE LA STAMPA DICE SULLA NUOVA SAAB PHOENIX “La PhoeniX ci dimostra che con un progettista appassionato e accoppiamenti intelligenti di propulsori, Saab potrebbe ben essere sulla strada giusta” CAR AND DRIVER (USA) “Se questo è il futuro di Saab, il marchio non scomparirà mai: la PhoeniX è spettacolare” AUTOBILD (GERMANIA) “Il futuro appare brillante per Saab” AUTOEXPRESS (GB) La PhoeniX è “il primo esempio del nuovo, entusiasmante futuro di Saab” EXPRESSEN (SVEZIA) La PhoeniX è stata “una delle poche vere sorprese del Salone di Ginevra” CAR (GB) “È fantastico che Saab osi fare una cosa simile a conferma del periodo positivo che sta attraversando. La PhoeniX dimostra di avere moltissima fiducia in se stessa” SVENSKA DAGBLADET (SVEZIA) Potete trovare maggiori informazioni sugli articoli e le ultimissime notizie su Saab visitando il sito http://newsroom.saab.com Il mondo di Saab Un anno di indipendenza! Storia di giocattoli Il prototipo Saab 92.001 è una di quelle macchine iconiche che non perderanno mai il loro lustro. Ora, grazie a Sixten Sason chiunque può possederne una per un prezzo relativamente modesto. Questo giocattolo all’ultimo grido è disponibile in nero, oro e pelle e costa US$1.500. È adatto a chiunque dai 12 mesi in su. Potete trovare ulteriori informazioni visitando www.playsam.com È stato un giorno speciale per la Saab, i suoi clienti, dipendenti e tutti coloro in tutto il mondo che erano rimasti fedeli alla società. Il 23 febbraio 2011, a Trollhättan, Svezia, la città natale di Saab, c’è stata una giornata di festa per celebrare un anno dal giorno in cui Saab fu acquistata da Spyker Cars ed è ridiventata una forza indipendente. Tutti i 3.800 dipendenti di Saab Automobile hanno interrotto il lavoro e hanno partecipato ai festeggiamenti, insieme ai VIP e ai mezzi d’informazione. Chi vuole giocare al tennis? Ancora una volta Saab sarà tra gli sponsor dei campionati svedesi di Tennis Open SkiStar che si terranno nella località marina di Båstad, nel sud della Svezia, tra il 2 e il 17 luglio. Questa importante manifestazione dei Tour WTA e ATP permetterà ai clienti potenziali ed effettivi di Saab che saranno invitati di partecipare a un’occasione esclusiva – saranno i primi clienti in tutto il mondo a poter provare il nuovo crossover Saab 9-4X e la nuova Saab 9-5 Wagon. Con una prospettiva tanto allettante sarà difficile avere il tempo per vedere se lo svedese Robin Söderling potrà riconquistare il titolo vinto nel 2009. Nel frattempo, tutti i clienti in possesso dei biglietti per il torneo e che mostreranno la loro chiave Saab avranno diritto al parcheggio gratuito e all’ingresso alla sala Saab. www.swedishopen.org newsroom.saab.com facebook.com/saab youtube.com/saabcarsofficial twitter.com/saabnewsroom Rapporti con la comunità Sulla base dei successi recenti, Saab ha ulteriormente rafforzato il proprio reparto marketing interattivo globale con l’ingresso di Steven Wade nel suo team di marketing per i media sociali. Wade è entrato a far parte della società all’inizio di aprile di quest’anno, e sarà basato a Melbourne, Australia. Durante i festeggiamenti dell’indipendenza Saab (vedi sotto), alla pagina ufficiale Facebook di Saab si sono aggiunti più di un migliaio di appassionati all’ora. Nel frattempo, i video di YouTube recentemente rilasciati riguardanti la nuova 9-5 Wagon e il sistema di infotainment di bordo IQon sono stati visti oltre 100.000 volte entro pochi giorni dal rilascio. L’iconica IQon La rivoluzionaria piattaforma di comunicazione di bordo Saab basata sul sistema operativo Android di Google ha rappresentato uno dei tanti momenti salienti del Salone dell’Auto di Ginevra. Helen Falkås, progettista del sistema IQon, ha dato a Saab Magazine qualche informazione su questo dispositivo, che sarà disponibile nella prossima generazione di auto Saab. Anche se Falkås e i suoi colleghi stanno ancora lavorando sullo sviluppo di IQon con una flotta sperimentale, ha affermato: “Ho voluto creare per i clienti Saab un’esperienza che offrisse vera libertà di scelta senza soluzione di continuità e senza sforzo – una scelta che essi possono adattare a seconda di dove viaggiano e vivono. Con IQon, il tempo di commercializzazione per l’aggiunta di nuove funzionalità è stato ridotto in molti casi da tre anni a poche settimane, e la varietà che potremo offrire supererà di gran lunga quanto disponibile mediante un tradizionale sistema di infotainment”. 6 SAAB | 9-5 SPORTCOMBI La nuovissima Saab 9-5 Wagon è un’auto che soddisferà anche l’automobilista più attivo ed esigente. In questo articolo sveliamo alcuni attributi chiave di questa stupenda nuova entrata della gamma Saab 9-5 Lo spazio incontra la potenza www.saab.it SAAB | 9-5 SPORTCOMBI 7 valeva la pena di aspettare. Prima è arrivata la dinamica nuova Saab 9-5 Berlina e ora è giunta la nuovissima Saab 9-5 Wagon. È una Saab in tutto e per tutto. Con un aspetto audace, ispirato alla Aero X e una serie di funzionalità entusiasmanti, la nuova Saab 9-5 Wagon è perfetta per quegli automobilisti esigenti che vogliono un’auto differente che si stacchi dalla folla – con lo spazio e la potenza per andare incontro anche allo stile di vita più esigente. Svelata al Motor Show di Ginevra all’inizio di marzo, la nuova Saab 9-5 Wagon sarà nelle mani dei clienti a partire da ottobre di quest’anno. Ciò che rende la nuova wagon così inebriante è la combinazione armoniosa dell’estetica e delle caratteristiche della 9-5 Berlina, ispirate alla Aero X e associate alle caratteristiche di gestione facilitata del carico – come il portellone ad azionamento elettrico programmabile. Il risultato è una wagon sportiva e imponente con un assetto ribassato e un’estetica accattivante e dinamica che non toglie nulla alle necessità di trasporto carico. E proprio come la sua sorella berlina, la nuova 9-5 Wagon ha in comune le stesse linee frontali, ma ora con un design avvolgente del lunotto posteriore che conferisce alla vettura la sua identità specifica. Il profilo deciso delle linee del tetto è prolungato da un lungo spoiler posteriore integrato nella sommità del portellone. Il tettuccio monta di serie barre portatutto ultrasottili che non distraggono dall’elegante silhouette lineare della macchina. Sotto il cofano della nuova Saab 9-5 Wagon, gli automobilisti potranno godere delle stesse unità propulsive della berlina: i diesel 2.0TiD e 2.0TTiD, l’ibrida 2.0T BioPower e le versioni a benzina 1.6T, 2.0T e 2.8T. La maggior parte di questi motori possono essere associati al XWD – il sistema a trazione integrale di Saab. C’è anche un’ampia gamma di tecnologie entusiasmanti, come il telaio autoadattativo DriveSense di Saab, il sistema di illuminazione intelligente Bi-Xenon Smart Beam, il Keyless start&stop, la climatizzazione trizona e la visualizzazione dati in stile aeronautico Pilot Head-Up Display. Aggiungete la retrocamera, il cruise control adattativo, l’ECO shift, il sistema di diffusione sonora Harman/Kardon e la navigazione Il profilo deciso delle linee del tetto è prolungato da uno spoiler posteriore profondo integrato nella sommità del portellone www.saab.it 8 SAAB | 9-5 SPORTCOMBI La nuova Saab 9-5 Wagon dispone inoltre di un’ampia selezione di tecnologie entusiasmanti, quali il sistema di telaio autoadattativo DriveSense di Saab www.saab.it centrata attorno al touch screen da 8” per rendervi conto del gran numero di funzionalità entusiasmanti di cui è dotata la Saab 9-5 Wagon. Tornando agli interni, in aggiunta al portellone ad azionamento elettrico, c’è un piano adattabile che può essere ripiegato in vari modi, una configurazione dello spazio di carico flessibile mediante il sistema U-rail e un vano impermeabile sotto il piano di carico. Senza dubbio, tutto ciò che il moderno automobilista attivo potrebbe desiderare. L’ampio piano di carico è interamente rivestito e ottimizzato per la massima capacità e facilità d’uso. Gli schienali posteriori abbattibili nella proporzione 60/40 creano una superficie quasi completamente piatta senza dover riposizionare i sedili o rimuovere il poggiatesta. Una particolare attenzione all’isolamento acustico nella parte posteriore della scocca attenua il rumore, le vibrazioni e i fenomeni di risonanza; in questo modo il livello di comfort per i passeggeri è simile a quello della berlina. Con gli schienali reclinati, il vano di carico diventa lungo quasi due metri (1.962 mm), con una capacità di carico adattabile fino a quasi 1.600 litri (527 litri con i sedili posteriori in uso). Le pareti laterali sono completamente piatte e verticali, consentendo di creare uno spazio unico di forma regolare, privo di angoli difficili da usare e senza nessun ingombro da parte dei passaruota. I vani nelle pareti laterali rappresentano la pratica soluzione per riporre piccoli oggetti. Fra le dotazioni di serie vi sono anche quattro anelli di ancoraggio retraibili e una presa 12 volt posteriore, mentre il sistema U-rail, disponibile a richiesta, assicura una configurazione flessibile dello spazio di carico. Come nella 9-5 Berlina, un divisorio telescopico permette di suddividere il vano bagagli in base alle esigenze. In questo modo si possono separare e bloccare in posizione oggetti di dimensioni diverse. Il piano di carico, dotato di una maniglia in stile aeronautico tipicamente Saab, è composto da diverse sezioni ripiegabili che consentono di accedere al piano sottostante. Ad esempio, ripiegandolo due volte si ha accesso a un piano supplementare nel caso in cui l’auto sia equipaggiata con un kit riparazione pneumatici invece del ruotino di scorta. Si può infine utilizzare un braccio di supporto estraibile per mantenere il piano ripiegato in una posizione prefissata. Questa soluzione assicura un’ulteriore possibilità di accogliere oggetti nel vano inferiore: un’alternativa flessibile all’uso dell’intero spazio di carico. La parte inferiore del piano presenta due supporti che permettono di disporre in orizzontale il divisorio del sistema U-rail ed è dotata di ganci, utilizzabili ad esempio per trattenere delle borse. Un rivestimento di plastica impermeabile, disponibile come optional, può essere inserito all’interno del vano inferiore per creare uno spazio separato dove riporre equipaggiamento sportivo, giacche a vento bagnate o scarpe infangate. Il ruotino di scorta, se l’auto ne è dotata, è coperto da un pannello piatto che crea sotto il piano principale un ulteriore vano alto 65 mm ideale per accogliere oggetti piccoli e piatti. Per una praticità ancora maggiore, il portellone è disponibile con apertura elettrica a distanza. Può essere aperto e chiuso completamente tramite un selettore posto nella portiera lato guida oppure un pulsante sul portachiavi. L’opzione è attivabile anche attraverso un pannello sensibile al tocco all’esterno del portellone, sopra la targa, sia con un pulsante all’interno. Inoltre è possibile utilizzare una modalità di programmazione per limitare l’apertura del portellone nel caso l’altezza non consenta un’apertura completa, come ad esempio in un box. Il livello prescelto è controllabile dai comandi interni, che permettono anche di disabilitare l’apertura elettrica. Per la massima facilità di carico, il portellone si apre fino all’altezza del paraurti: l’altezza della soglia è di soli 648 mm. Il piano di carico è posto allo stesso livello dell’apertura per facilitare lo scorrimento di carichi pesanti. Di notte, una luce rivolta verso il basso nel portellone, e piccole luci laterali, assicurano un’eccellente illuminazione della zona di carico. Nelle fiancate del vano di carico, ci sono le guide per la cappelliera retrattile. Questa permette di nascondere il contenuto del bagagliaio; inoltre, per favorire l’accessibilità, con un solo movimento la si può far scorrere verso l’alto, lungo le guide disposte all’interno del montante. Per coppie indipendenti e famiglie con valori moderni e stili di vita attivi, la nuova Saab 9-5 Wagon è l’alternativa sportiva. È Saab da cima a fondo. Prenota subito il test drive e scoprilo tu stesso. www.saab.it 10 SAAB | CONCEPT www.saab.it SAAB | CONCEPT 11 L’ascesa della Phoeni X La PhoeniX, la nuova concept car di Saab ha fatto molto parlare di sé in occasione della sua presentazione al Motor Show di Ginevra lo scorso marzo. Il design futuristico, direttamente dalle mani di Jason Castriota, Direttore Esecutivo del Design Saab e del suo team, segnerà il punto di riferimento per la prossima generazione di auto Saab 12 SAAB | CONCEPT “La PhoeniX è una celebrazione dello spirito e dell’entusiasmo che hanno originariamente portato Saab nel settore automobilistico” TI TOGLIE IL RESPIRO. La nuova concept car PhoeniX è diversa da qualunque altra cosa abbiate mai visto prima da Saab. È vero, questa è la tipica affermazione decisa che ormai ci si aspetta da una delle aziende automobilistiche più innovative del mondo, ma è innegabile che quest’auto abbia qualcosa di realmente diverso: qualcosa di così fresco e futuristico che quasi sfugge a qualsiasi categorizzazione. La PhoeniX è un allettante sguardo nel futuro di Saab. E anche se alcuni degli elementi della PhoeniX sono ispirati alle primissime auto Saab prodotte oltre 60 anni fa, quest’auto esprime anche un chiaro messaggio sulla recente rivitalizzazione di Saab quale azienda creatrice di automobili – sia concettuali che reali – che possiedono una libertà espressiva unica. La PhoeniX ti fa bramare di essere dietro al volante. A tutti gli effetti, la PhoeniX è così cruciale per Saab che rappresenterà la piattaforma per la prossima generazione di auto Saab, compreso l’imminente nuovo modello Saab 9-3. Jason Castriota, Direttore Esecutivo del Design Saab, afferma che la PhoeniX è completamente basata su un design ‘aeromozionale’ ispirato alle radici dell’azienda nell’aviazione e al suo spirito pionieristico. “Saab sta rinascendo”, afferma, “e la PhoeniX è una celebrazione dello spirito e dell’entusiasmo che hanno originariamente portato Saab nel settore automobilistico con vetture come la Ursaab – la prima iconica auto Saab”. Con la parte superiore della cabina di guida che si presenta come un blocco di ghiaccio traslucido nero, strettamente avvolta in una pelle dall’aspetto liquido, www.saab.it la cabina a goccia sembra un blocco di ghiaccio scuro che sboccia dal centro della muscolosa carrozzeria. Castriota e il suo team dicono che con la PhoeniX hanno cercato di creare una “energia nervosa” basata su “un’incredibile quantità di trasparenza”. Il linguaggio del design ‘aeromozionale’ nasce interamente dall’aggiunta di passione ed emozione alla fredda e seducente estetica svedese, e il risultato è magnifico. La PhoeniX è una fusione tra forme a goccia che ricordano il metallo liquido e una spettacolare calotta in vetro ispirata al tettuccio di un jet che dà un nuovo senso al design avvolgente che è un tratto distintivo del linguaggio Saab – quella che Castriota descrive come l’“estetica muscolare” dell’auto. C’è così tanto da dire sulla PhoeniX. Un coefficiente di resistenza aerodinamica eccezionalmente basso di soli 0,25 cx associato al potenziale per la gestione del flusso d’aria canalizzato attraverso l’uso di particolari ‘alette’ laterali. Castriota li chiama “archi rampanti” ed è facile capire il perché. “Due vere e proprie ali che si staccano dalla forma a goccia del tettuccio trasparente e si avvolgono su se stesse. Accellerano e facilitano il flusso dell’aria sul retro dell’auto per consentire maggior stabilità alle alte velocità senza aumentare la resistenza all’avanzamento”. Le due porte con apertura ad ali di gabbiano permettono un agevole accesso a un abitacolo 2+2 che combina semplicità minimalista con tecnologie d’avanguardia. Una delle caratteristiche chiave della PhoeniX è l’introduzione dell’innovativa piattaforma di comunicazioni di bordo di Saab, chiamata IQon, che si basa sul sistema operativo Android di Google. Saab afferma che questa è la prima volta che la tecnologia smartphone è stata realmente applicata a un’automobile. Castriota aggiunge: “IQon permette al pilota di connettersi istantaneamente a internet. Tutti i controlli sono disponibili su un comodo touchscreen collocato proprio accanto al volante. È possibile effettuare l’aggiornamento di IQon, scaricare applicazioni e aggiornarlo mentre lo si usa nel corso degli anni, in modo che non risulti mai superato”. Sotto il cofano si trova un motore a benzina turbo da 1,6 litri ad alta efficienza e insieme all'innovativo sistema Saab eXWD: un'unità di trazione posteriore che integra un propulsore elettrico che entra in funzione quando è richiesta una trazione maggiore. Il compatto motore a benzina, interamente in alluminio, eroga 200 CV e prevede la fasatura e l’alzata variabili delle valvole, oltre alla funzionalità start/stop. Ci sono poi un serbatoio più leggero ed economico di acciaio inossidabile – invece che di plastica – e altre tecnologie per ridurre le emissioni che dimostrano che la PhoeniX non è solo dotata di potenza ‘aeromozionale’ ma anche di consapevolezza ambientale. Jason Castriota fa notare che la concept car PhoeniX è un “oggetto molto puro” e che “un design magnifico deve sempre perseguire purezza e bellezza, deve funzionare bene e deve suscitare emozioni positive. La PhoeniX è come il ‘fuoco’ contrapposto al ‘ghiaccio’ della Aero X”. Chiunque abbia visto la nuova PhoeniX Saab sa esattamente ciò che Castriota vuole dire. Chiunque non l’abbia vista ha perso qualcosa davvero di speciale. 14 SAAB | 9-5 BERLINA La Saab 9-5 Berlina: Riveliamo alcune delle sue migliori caratteristiche La funzione Saab Advanced Park Assist utilizza i sensori a ultrasuoni nelle parti anteriore, laterale e posteriore per individuare un luogo idoneo al parcheggio. Il software Saab APA traccia una traiettoria perfetta di parcheggio in retromarcia e il conducente viene guidato attraverso istruzioni visive e acustiche alla posizione di parcheggio finale www.saab.it Una migliore trazione, una manovrabilità ottimizzata e una maggiore stabilità in tutte le condizioni stradali sono i principali vantaggi di guida della trazione integrale Saab XWD, che ripartisce la coppia del motore senza soluzione di continuità tra asse anteriore e posteriore. E con eLSD, la potenza è distribuita anche tra le ruote posteriori, aiutando ulteriormente il conducente a sterzare con sicurezza in curva o sul bagnato I passeggeri posteriori possono anche avere un proprio sistema di intrattenimento indipendente. Due schermi da otto pollici montati nello schienale dei sedili anteriori permettono ai passeggeri posteriori di guardare un DVD o giocare su una console per giochi Per garantire la massima comodità in viaggio, la 9-5 offre una scelta tra vari sistemi di aria condizionata. Il sistema a due zone permette il controllo indipendente della temperatura in due zone della vettura – una zona è quella del conducente, mentre il passeggero e i sedili posteriori sono nella seconda zona. Il sistema trizona offre un controllo indipendente di una terza zona, con conducente, passeggero anteriore e sedili posteriori tutti controllati indipendentemente o in combinazione SAAB | 9-5 BERLINA 15 L’impegno costante di Saab alla sicurezza di guida è evidente dalla nuova funzione di avviso di superamento corsia e di riconoscimento dei segnali stradali. Una telecamera situata nel centro superiore del parabrezza, puntata in avanti sulla strada, controlla la posizione del veicolo sulla corsia di marcia Il sistema Pilot Head-up Display è un dispositivo di miglioramento della sicurezza che può aiutare a mantenere gli occhi del conducente sulla strada. Il sistema proietta dati essenziali – quali la velocità del veicolo e i messaggi di avviso – sul parabrezza come un’immagine virtuale La propulsione totalmente turbo nella nuova 9-5 Berlina sviluppa ulteriormente la strategia di “rightsizing” del motore Saab. La scelta di quattro cilindri comprende un turbo diesel da 2,0 litri 160 CV, con emissioni di CO2 di soli 139 g/km, e un turbo benzina da 1,6 litri, che sviluppa 180 CV. Al primo posto nella gamma, un motore turbo da 2,8 litri V6, che genera 300 CV e 400 Nm di coppia, viene offerto esclusivamente con la trazione integrale Saab XWD. Tutte le trasmissioni sono a sei marce I fari Bi-Xenon Smart Beam si adatta alla velocità e alle condizioni meteorologiche e stradali, ruotando per illuminare le curve e ottimizzare automaticamente i tipi di fascio luminoso a seconda dello stile di guida Il sistema DriveSense Saab adatta automaticamente le caratteristiche di maneggevolezza e marcia della vettura a seconda dello stile di guida. Il sistema utilizza una combinazione di coppia del motore, sensibilità dell’acceleratore, ammortizzatori e reattività dello sterzo www.saab.it 16 SAAB | 9-4X MENTRE PARCHEGGIAVAMO LA nuovissima Saab 9-4X Aero sul lungomare di Fort Lauderdale, in Florida, gli amanti del jogging (e ce ne sono tanti) si fermavano ad ammirare l’auto, notandone diversi elementi e scambiandosi impressioni. I ciclisti che passavano (e ce ne sono anche di più) rallentavano per dare un’occhiata alla scintillante auto bianco perla, e molti automobilisti facevano lo stesso. È il caso di dire che la Saab 9-4X ha creato un vero fermento mentre se ne stava tranquilla a prendere il sole. Ma questo è naturale, non essendo un normale crossover; senz’altro non una copia di ciò che è già in circolazione. Saab non potrà mai perdersi nella folla e la nuova 9-4X dimostra ampiamente questa filosofia. Quindi, quando Saab Magazine ha invitato il consulente informatico Steve Jenner, sua moglie Lystra e la loro figlia a provare la nuova Saab 9-4X, loro non sono stati certamente gli unici a essere colpiti dal design elegante, dalle caratteristiche di guida sportiva e dalla superiore tenuta stradale. La voce si è subito diffusa. Questa era la prima volta che qualcuno vedeva la 9-4X in pubblico, invece di scoprirla in un’esposizione d’auto, e la reazione è stata assieme gratificante e rivelatrice. I Jenner, che sono appena entrati in possesso di una nuovissima Saab 9-5 Berlina, sono dei nuovi convertiti PRESTAZIONI DA BERLINA IN UN SUV! I consulenti informatici Steve e Lystra Jenner hanno provato la nuovissima Saab 9-4X nel caldo sole della Florida. Ne sono stati più che soddisfatti, come verificato da Jonathan Arnold www.saab.it SAAB | 9-4X 17 www.saab.it FOTO: JORGE CARDENAS a Saab che pensano che la Saab 9-4X sia “come una berlina sportiva nei panni di un SUV”. Ovviamente stanno già guardando oltre il momento in cui la nuova Saab 9-5 avrà servito il suo scopo per loro e la loro giovane famiglia – che attualmente include Taylor, di due anni e mezzo (che compare nelle foto) e Bryce, di sole sei settimane (che era rimasto a casa con la nonna). Anche se onestamente bisogna dire che a giudicare dalla reazione di Steve alla prova dell’auto, sembra piuttosto si trovi dinanzi a un dilemma: amare profondamente la nuova 9-5 o lasciarsi tentare dalla 9-4X. Forse dovranno arrendersi e prenderle entrambe… 18 SAAB | 9-4X Steve dice: “È fantastica, ha un grande abitacolo e la guida è gratificante. Puoi giudicare immediatamente quanto è solida e sportiva, anche alle alte velocità”. Quando ho incontrato per la prima volta Steve, Lystra e Taylor nell’affollato aeroporto di Pompano, appena a nord di Lauderdale, Steve e Lystra stavano discutendo su chi avrebbe guidato l’auto per primo. Ho chiesto quali fossero le loro prime impressioni quando hanno visto l’auto per la prima volta. Steve non ha avuto esitazioni: “Gli spunti stilistici sono fantastici, unici. È davvero qualcosa di diverso che si distingue dal resto. È progettata in modo intelligente, ha una grande presenza e una forma www.saab.it moderna. Ha quello stile che è la firma di Saab”. Anche Lystra era ugualmente impressionata: “Si vedono tanti SUV sulla strada, ma nell’aspetto della Saab c’è qualcosa di molto diverso”. I Jenner avevano acquistato la loro nuova 9-5 dal concessionario locale Sheehan Saab. Mark Rinder, sales manager di Sheehan, dice che i Jenner erano stati attratti dalla Saab in parte grazie alle sue garanzie di sicurezza, e che elementi quali il SAHR (Saab Active Head Restraint) erano elementi chiave per Steve e Lystra al momento di scegliere un’auto che doveva essere in grado di proteggere la loro giovanissima famiglia, senza però SAAB | 9-4X 19 scendere a compromessi sulle prestazioni. Non solo, ma il fratello di Steve, che guida una Saab 9-3, era sopravvissuto a un grave incidente stradale in gran parte grazie alle caratteristiche di sicurezza della sua auto. Secondo Steve, la 9-4X ha questi stessi attributi. Fa notare una varietà di dettagli che incontrano la sua approvazione. “la retrocamera nel pannello strumenti è uno strumento veramente intelligente, così come gli specchietti retrovisori neri che sono più alti del normale. Ma è facile capire perché li hanno fatti così. Si intonano al parabrezza e ai montanti neri e creano un’estetica molto elegante”. Lystra è colpita dal dispositivo U-rail www.saab.it 20 SAAB | 9-4X nel bagagliaio (su questo si erano già espressi entusiasticamente parlando della loro Saab 9-5) e pensa che lo spazio per i bagagli è incredibilmente versatile – cosa importante per una giovane famiglia con tutto l’equipaggiamento necessario a trasportare famiglie attive in viaggio. Questo è probabilmente un punto importante, poiché i Jenner dichiarano di amare lo sci d’acqua, il paracadutismo, il kitesurf, lo sci, il tennis e addirittura lo skidiving. Steve e Lystra, perfetto esempio della famiglia moderna e attiva, hanno subito capito che la 9-4X avrebbe soddisfatto alla perfezione le abitudini sportive della famiglia. Il dispositivo opzionale di azionamento motorizzato del portellone ne rende l’apertura e chiusura quel tanto più facile per i Jenner, specialmente con un neonato a cui badare mentre caricano e scaricano le loro attrezzature. Ma una volta che si mettono alla guida della nuova Saab www.saab.it 9-4X e hanno l’opportunità di far veramente correre l’auto, il loro atteggiamento cambia. “Non solo è affidabile alle alte velocità, è veramente sportiva. L’XWD (il sistema a trazione integrale della Saab) ha un’ottima presa nelle curve ad angolo e non sembra esserci alcuna sensazione di rollio o sbandamento”. Questa è una vera fortuna, perché Steve ha veramente messo alla prova la 9-4X in modo completo. Quando Lystra ha preso il controllo della strada i suoi commenti sono stati ugualmente franchi. “Mi piace la sicurezza – ma amo anche le prestazioni, come ben sai!” La versione Aero della Saab 9-4X guidata dai Jenner ha il vantaggio di un motore da 300 CV, 2.8 turbo con catena cinematica V6 che si fa davvero sentire. Nonostante ciò, nella modalità Eco rappresenta una soluzione distintamente scandinava del rispetto per la natura. Potenza e prestazioni si combinano, ma in modo SAAB | 9-4X 21 responsabile; un fatto che riceve l’approvazione dei Jenner che hanno scelto una 9-5 alimentata a bioetanolo. Seduti all’interno dell’abitacolo della Saab 9-4X, Steve e Lystra hanno entrambi fatto commenti su alcuni aspetti stilistici degli interni che hanno colto la loro attenzione. “Trasmette davvero un senso di miglioramento sostanziale. Ci piacciono moltissimo le diverse tonalità, i particolari in fibra di carbonio, ha un aspetto allo stesso tempo vibrante e molto giovanile. Il volante ‘squadrato’ è sia pratico che bello”. Per Steve e Lystra Jenner, la giovanilità è un fattore chiave nell’auto che guidano, sia nell’aspetto che nelle sensazioni alla guida. “L’estetica e lo stile sono molto importanti per noi”, aggiunge Lystra. “Ma con la nostra giovane famiglia, anche la sicurezza è un fattore fondamentale. Steve ha visto il video dell’impatto contro una barriera che mostra due Saab 9-5 ed è rimasto www.saab.it 22 SAAB | 9-4X QUESTA SENSAZIONE DI AVERE ❝ UN BOZZOLO PROTETTIVO ATTORNO… È UNA COSA CHE SENTO IN QUESTA NUOVA 9-4X. È QUEL CONCETTO SVEDESE DI SICUREZZA❞ profondamente impressionato. Questa sensazione di avere un bozzolo protettivo attorno a te e alla tua famiglia che si prova nella nostra 9-5 è una cosa che sento anche in questa nuova 9-4X. È quel concetto svedese di sicurezza”. Steve interviene: “Ma le prestazioni ci sono ugualmente, e sono fantastiche nella nuova 9-4X!” Steve, Lystra e Taylor Jenner hanno passato una piacevole giornata con il test driving di Saab Magazine alla guida della nuova Saab 9-4X e ci hanno offerto il loro punto di www.saab.it vista sull’auto. È evidente che sono rimasti favorevolmente impressionati. Ed è altrettanto evidente che, anche se hanno appena ricevuto la loro nuova 9-5, hanno qualcosa di più di un desiderio passeggero di avere anche la nuova crossover. Quando ci siamo salutati e alla partenza nella loro Saab 9-5, ho colto Steve che riguardava con nostalgia la Saab 9-4X. Per un motivo o per un altro, penso che ben presto faranno ritorno alla Sheehan Saab per un altro test drive. 24 SAAB | TECNOLOGIA Principi acustici Il Dott. Per-Olof Sturesson è il manager dell’imponente Saab Noise & Vibration Center a Trollhättan, in Svezia. È un luogo pieno di attrezzature tecniche progettate per garantire che in tutte le auto Saab ci sia la giusta quantità di rumore e al giusto livello. Jonathan Arnold lo ha incontrato RUMORE, VIBRAZIONI, TINTINNII, cigolii … ogni vettura li produce. E ogni casa automobilistica cerca di migliorarli o eliminarli in modo che si senta solo quello che vogliamo o che abbiamo bisogno di sentire nel modo migliore possibile. È un compito complesso, in cui la scienza e la tecnologia lavorano di pari passo per garantire che i suoni che sentiamo quando ci troviamo nell’automobile abbiano esattamente il giusto carattere. Il Dott. Per-Olof Sturesson, responsabile del Noise & Vibration Center di Saab, insieme a un team di esperti specializzati, ha il non invidiabile compito di analizzare tutte queste vibrazioni, rumori, cigolii e tintinnii. Una visita al Centro Noise & Vibration rivela una serie di stanze piene di forme strane e di attrezzature bizzarre che servono indagare tutte le caratteristiche del suono nei minimi particolari, con l’obiettivo finale di rendere l’esperienza di guida della Saab quel tanto più gradevole. Sturesson spiega: “Qualsiasi struttura produce dei modi di vibrazioni fondamentali, sia che si tratti di una corda di violino o di un’auto. Misuriamo i punti di fissaggio, per esempio, di un corpo vettura a un telaio e osserviamo la propagazione dell’onda nella struttura. Esaminiamo inoltre le vibrazioni strutturali, per esempio quelle prodotte da una strada accidentata, e il loro effetto sulla vettura. Ma il suono è anche un vettore di informazioni, per esempio quando si tratta del climatizzatore o dello sbrinatore – il livello e il tipo di suono ci www.saab.it servono per capire se il funzionamento è corretto. Il silenzio assoluto non è una cosa buona, non lo si deve avere”. A volte è difficile tenere il passo con il monologo di Sturesson sui particolari del lavoro scientifico che lui e la sua squadra conducono nel Noise & Vibration Center di Saab. È evidente che valutare, modificare e raffinare i suoni che entrano in ogni Saab, o sono prodotti al suo interno, gli dà un’enorme soddisfazione, e vuole condividere tali conoscenze. Assieme a 15 tecnici e a tre tecnici di simulazione – alcuni dei quali sono in possesso di Dottorati di Ricerca mentre la maggior parte ha un Master – la squadra Noise & Vibration Saab a volte dedica intere giornate allo studio di un solo minimo dettaglio delle caratteristiche acustiche di una Saab. Sturesson afferma: “Un cliente non acquista mai una vettura perché fa un ‘buon’ rumore su strada, ma se c’è un ‘cattivo’ rumore certo non la compra”. Ci sono alcuni aspetti fondamentali del lavoro svolto da Sturesson e dai suoi colleghi. Lo si può riassumere sottolineando che certi suoni possono avere effetti sorprendenti nel creare un legame emotivo con il cliente (il giusto rumore del motore, per esempio, o il modo in cui funziona l’unità di climatizzazione); ci sono suoni che devono essere informativi, che dicono qualcosa sul funzionamento o sulla qualità della costruzione, o che comunicano un messaggio al cliente; ci sono poi quei rumori chiaramente fastidiosi che devono essere eliminati. “Per ottenere il giusto trattamento del suono è necessario un equilibrio”, aggiunge Sturesson. Sturesson entra nella prima delle ‘stanze del suono’, chiamata la camera riverberante. “È una stanza con un tasso di assorbimento o smorzamento acustico vicino allo zero e misura il tempo di ‘decadimento’, mano a mano che l’ampiezza si riduce. Ci rivela le capacità di assorbimento di un determinato materiale, per esempio, un materiale da imbottitura che potrebbe essere messo tra il tetto dell’abitacolo e la fodera del tetto. Ci sono sempre molte sfide, quali la riduzione del peso o fattori ambientali, o la stabilità ad alte temperature se il materiale si trova nel vano motore”. La camera riverberante è rivestita con pannelli in plexiglas sul soffitto per creare un campo sonoro diffuso, in modo che la pressione sonora sia uniforme in ogni punto. C’è anche un microfono rotante per misurare i livelli di pressione sonora. La camera della porta accanto è quella anecoica. È l’opposto della camera riverberante – il suo scopo è quello di creare un ambiente dove non c’è rumore, o almeno un livello di rumore molto ridotto. Qui si possono misurare in dettaglio elementi quali i ventilatori dei sedili posteriori. A volte un’auto Saab verrà posizionata tra la camera riverberante e la camera anecoica adiacente, con una metà in ciascuna stanza. “Così facendo”, dice Sturesson, “siamo in grado di misurare i FOTO: DAVID BURTON SAAB | TECNOLOGIA 25 www.saab.it 26 SAAB | TECNOLOGIA trova in ogni momento. Siamo in grado di effettuare scansioni con la valvola a farfalla completamente aperta o scansioni a ‘carico parziale’ – per esempio al 20% del tutto gas. Tutti i rumori e tutte le vibrazioni raccolti da questo processo entrano in un’unità di acquisizione dati del costo di più di €100.000, dove vengono analizzati mediante un software informatico d’avanguardia”. Per valutare le informazioni sulla rumorosità e sulle vibrazioni fornite dalle differenti posizioni del cambio sulla nuova 9-5 con trasmissione automatica ci vogliono tre o quattro giorni. Ma è tutto per una buona causa. “Per continuare questo processo di raffinamento e perfezionamento sono necessari un grande sforzo tecnico e competenze approfondite”, afferma Sturesson. Per il futuro, il Noise & Vibration Center avrà una serie di problemi completamente nuovi da affrontare. Sturesson afferma: “Con l’avvento della propulsione elettrica si perde l’effetto di ‘mascheramento’ creato dal motore a combustione interna. Come risultato di questo abbassamento del livello di rumore proveniente dal vano motore, altri suoni diventano più percettibili. Si tratta dei rumori ad alta frequenza. Il motore a combustione interna genera rumori e vibrazioni da 20 a 2.000 kHz, mentre il motore elettrico ne produce fino a 5-10 kHz”. Mentre Sturesson e il suo team pensano al futuro, Sturesson ci dice che l’attuale Saab 9-5 è “una delle auto più silenziose che abbiamo mai costruito”, con i suoi tre sistemi di isolamento delle porte per separare il pilota dal rumore prodotto dal vento e dalla pioggia. “Alla velocità di crociera il pilota si sente ‘lontano’ dalle fonti di rumore. Il nostro obiettivo è di assicurare che il cliente si senta chiuso ermeticamente nella cabina di guida”. Così il lavoro continua. Non è un caso che molti dei tecnici di Noise & Vibration siano anche musicisti. “Il nostro tecnico psicoacustico suona il violino e la cornamusa”, racconta Sturesson. “Altri suonano strumenti e alcuni hanno degli studi di registrazione. Questo è naturale quando si tratta di persone che lavorano col suono”. Sturesson e il suo team specializzato di tecnici stanno facendo un lavoro essenziale per garantire che la vostra esperienza di guida della Saab sia la migliore possibile. Il loro lavoro può essere meno in vista rispetto ad altre aree, ma senza la loro dedizione l’abitacolo della vostra Saab sarebbe decisamente più rumoroso. FOTO: DAVID BURTON ‘punti caldi’, ossia i punti deboli nel sistema di isolamento acustico della macchina. Per le automobili diesel è molto importante che l’interno sia tranquillo. Nessuno vuole avere la sensazione di avere un motore diesel appoggiato sulle ginocchia!” Un’altra stanza molto più imponente ha una nuova Saab 9-5 costantemente in funzione. Ha l’aspetto di un paziente in una sala emergenze di un ospedale molto sofisticato, collegato a mezzo cavi a una quantità di monitor e di apparecchiature informatiche diverse. Naturalmente, in quest’auto tutto funziona a perfezione. Sturesson e i suoi colleghi stanno solo monitorando le sue prestazioni per cercare di perfezionarle e migliorarle ulteriormente. La nuova 9-5 è collegata a un dinamometro collegato al telaio a trazione integrale, con una serie di sensori sotto il sedile per rilevare le vibrazioni da tutte le direzioni. Sturesson aggiunge:“Con l’apparecchiatura di questa sala siamo in grado di condurre un’analisi più approfondita dei rumori e delle vibrazioni indotti dalla trasmissione, come la variazione di velocità sulle ruote motrici, le vibrazioni delle guide del sedile o del volante e lo stato del veicolo utilizzando l’interfaccia elettronica dell’auto, in modo da sapere in che condizioni si www.saab.it SAAB | 9-3 GRIFFIN 27 La nuova 9-3 Griffin provata su strada La nuova gamma Saab 9-3 Griffin sostituisce l’attuale offerta di 9-3 e include una serie di piccole modifiche tipicamente Saab. Jonathan Arnold ha guidato la nuova Saab 9-3 Griffin Sport Sedan attraverso lo spettacolare paesaggio svedese 28 SAAB | 9-3 GRIFFIN snoda in curve sinuose, le tradizionali case svedesi in legno si fondono col paesaggio, i laghi ghiacciati ci danno il benvenuto: questa è la Svezia nel tardo inverno. Sono alla guida di un’elegante Saab 9-3 Griffin Sport Sedan – parte della nuova gamma Saab 9-3 Griffin – e sto attraversando uno spettacolare paesaggio a circa 60 km a nord di LA STRADA SI www.saab.it Göteborg. È un test perfetto per questa nuova aggiunta alla famiglia Saab, che di certo non delude. Anche se è montato il potente motore TTiD 180 cv, le sue emissioni sono di soli 119 g/km di CO2. Saab ha lavorato molto duramente per ridurre le emissioni dei suoi motori fino a un livello di 120 g/km o inferiore, e il primo vantaggio per i clienti di molti mercati europei è una proporzionata riduzione delle tasse e altri vantaggi fiscali, in particolare per i motori che raggiungono il magico livello di 119 g/km. Questo pensiero rende la guida quel tanto più gradevole. Dunque, è proprio questa combinazione di elevate prestazioni di guida, assieme alla consapevolezza che stai riducendo la tua TUTTE LE FOTO: ALEX P SAAB | 9-3 GRIFFIN 29 impronta ambientale di CO2, che continua a contraddistinguere la Saab. È là sulla strada aperta che senti veramente la qualità delle prestazioni, mentre ti accomodi al posto di guida e premi sull’acceleratore. Ora la nuova gamma Saab 9-3 Griffin può godere di una gamma di motori più potenti e fuel-efficient. I nuovi motori benzina 2.0t da 163 cv e 2.0T da 220 cv includono iniezione diretta, fasatura variabile delle valvole e turbocompressore twin-scroll. Il consumo di carburante a ciclo combinato e le emissioni di CO2 sono ridotte di una media del quattro per cento su tutta la gamma. Questi nuovi motori si uniscono all’attuale serie Turbo diesel 1.9 TTiD da 130, 160 o 180 cv, tra cui il modello da 180 cv di cui mi trovavo alla guida. Un ulteriore raffinamento tecnologico ora consente un’impressionante 119 g/km anche per la SportHatch, assieme a un ugualmente notevole consumo di carburante di soli 4,5 l/100 km. Tutti i motori benzina sono BioPower alimentabili con E85, quindi c’è decisamente www.saab.it 30 SAAB | 9-3 GRIFFIN qualcosa per ogni cliente Saab. Anche l’aspetto degli interni e degli esterni è stato rinnovato, raffinando ulteriormente una macchina già molto elegante. Prima di avviarmi, faccio un giro attorno alla 9-3 Griffin Sport Sedan, notando l’effetto a ‘blocco di ghiaccio’ dei fari (usato anche in tutte le altre nuove Saab 9-5) ispirato a sua volta al modello Aero X. Queste unità emettono un caratteristico bagliore blu-verde in condizioni di luce diurna e sono di concezione completamente Saab. Sono sottili cambiamenti nel design come questi che rendono la nuova gamma Griffin 9-3 così attraente. Anche la griglia è diversa. Ora è caratterizzata da una lunga barra centrale a forma di ala che sostiene il marchio ‘SAAB’, proprio come nella Saab 9-5. Mi piace quel piccolo tocco, e ancora di più mi piace che le auto che vengono nella direzione opposta vedano per prima cosa il nome Saab e poi, mentre passano, il badge Griffin su ciascuna fiancata. Altri dettagli, www.saab.it come il nuovo profilo dei paraurti anteriori e lo spoiler montato sul bagagliaio posteriore danno ulteriore visibilità all’auto. Ma qui all’aperto, nella campagna gelata, ciò che conta maggiormente è la sensazione di guidare una 9-3 Sport Sedan con le sue caratteristiche tipicamente Saab. Mentre corro sulla strada serpeggiante che il fotografo mi ha chiesto di ripercorrere – così tante volte che non le ho contate – per scattare l’immagine perfetta per la rivista, sento di avere un controllo totale. Ne è valsa la pena però. L’auto Rosso Laser e il biancheggiante sfondo invernale sono perfettamente bilanciati. E poi di nuovo sulla strada aperta verso sud in direzione di Göteborg, passando lungo la strada l’imponente castello di Koberg, appartenuto in passato alla sorella del Re di Svezia. Da lì il viaggio è breve fino all’enorme lago di Anten, ghiacciato e tranquillo dopo mesi di tempo freddissimo. È anche una location ideale per mostrare la nuova 9-3 Griffin Sport Sedan al meglio di sé. La Sport Sedan è in totale armonia col paesaggio. Manovrabilissima sulle strade ondulate e nelle curve difficili, ha una sicurezza nel farlo derivante dalla buona distribuzione dei pesi e dal sistema di sospensione dell’auto. Guidare una 9-3 Griffin Sport Sedan è, mi rendo conto, una relazione collaborativa. Avverto veramente quella sensazione di ‘controllo della guida’. Allo stesso tempo, so anche che dal punto di vista della sicurezza ho a disposizione tutta la lunghissima storia di Saab di costruzione di vetture che immancabilmente superano le norme di sicurezza. L’auto si prende cura di me su queste strade a volte insidiose. Nonostante ciò, la 9-3 Griffin Sport Sedan è anche forte e agile. È certamente un’auto che fa sentire a proprio agio il pilota, e a velocità di crociera su strada aperta nell’abitacolo c’è un senso di calma – il motore 1.9 TTiD da 180 cv è solo un ronzio distante. Anche la trazione è di tutto rispetto grazie al pacchetto prestazioni, che fa uso del sistema avanzato a trazione integrale XWD di Saab. I sottili cambiamenti nel design degli interni per il modello Sport Sedan (diversi fra il modello standard e quello Aero) hanno creato degli interni freschi e moderni, fino al minimo dettaglio. Le piccole scritte Griffin in bianco e nero sui lati dei sedili forniscono un’eleganza pulita che si aggiunge, senza mai sottrarsi, al piacere complessivo del guidare questo veicolo. Terminiamo la giornata nel cuore di Trollhättan, casa di Saab Automobile, dove i pedoni passano accanto alla berlina rossa, parcheggiata in bella mostra, voltandosi per ammirarla. La nuova gamma Griffin è un’altra coraggiosa affermazione di Saab, che si aggiunge al suo crescente portfolio di auto – la nuova Saab 9–5 Berlina e Wagon, la 9-4X crossover e l’esaltante concept car – che punta a un futuro dinamico per l’azienda e i suoi clienti. Lo devo proprio dire, avrei voluto che la giornata non finisse mai. www.saab.it Lo sviluppo di una relazione a lungo termine col rivenditore è di vitale importanza. Simon Parker, proprietario di una Saab, ricorda come la Cambridge Saab spesso fa un ulteriore sforzo per offrirgli ciò che vuole DAVID BURTON RICAMBI ORIGINALI In alto a sinistra: Simon Parker (a sinistra) in conversazione con Andrew Ballard, Direttore Post vendite presso la Saab di Cambridge In basso: Simon Parker con un tecnico della Saab di Cambridge www.saab.it L’ILLUSTRATORE TECNICO Simon Parker è un appassionato di Saab da sempre. Sia suo nonno che suo padre possedevano delle Saab – per essere precisi delle 96, 99, 900 e 9000 – e lui comprò la sua prima Saab dal rivenditore di Welwyn Garden City, vicino a Londra, nel lontano 1992. “Il rivenditore mi mostrò tutto quello che c’era”, dice. “Passò in rassegna un elenco dettagliato di opzioni, e quello fu l’inizio di una relazione come non avevo mai sperimentato prima. Ora so che i rivenditori Saab si impegnano al massimo per fornire la giusta combinazione di attenzione individuale unita a una conoscenza ed esperienza che altrove sono semplicemente introvabili”. Saltiamo 20 anni in avanti nella storia e ci troviamo seduti nello showroom della Cambridge Saab nell’Inghilterra orientale. Ora Simon Parker possiede una lucente 9-3 Cabriolet Aero da 2,0 litri azzurra e ha sviluppato con la Cambridge Saab un rapporto che continua da oltre dieci anni. “Non ho mai pensato di portare la mia Saab da nessun’altra parte”, afferma Parker. “Il livello di fiducia che si è sviluppato fra di noi è di vitale importanza. I meccanici sono molto disponibili e ci sono state occasioni in cui sono venuti a vedermi anche solo per un leggero “rumorino” nell’auto”. Parker è pronto a riconoscere che per lui il rapporto con il suo rivenditore consiste essenzialmente nella garanzia che qualunque lavoro venga fatto sulla sua auto sia il più sofisticato e avanzato possibile. Ciò significa poter contare sul fatto che tutto sia ‘originale’. Dagli accessori e pezzi di ricambio originali, progettati specificamente per lo stile e il SAAB | ORIGINALE SAAB 33 carattere di ogni Saab, all’assistenza certificata effettuata da personale addetto al servizio clienti e tecnici formati direttamente da Saab, che sanno esattamente cosa va fatto su ogni macchina. “Per me, ciò che conta è la comodità e la sicurezza di sapere che presso il mio rivenditore ricevo esattamente il giusto tipo di assistenza. Non è solo il fatto di sapere che vengono usati pezzi di ricambio Saab originali, ciascuno dei quali è stato progettato, sviluppato e testato con la massima cura, ma anche che la sicurezza, le prestazioni e l’affidabilità non sono mai compromessi. Perché montare sulla mia auto qualcosa che non è originale Saab? Così facendo so che potrò avere le prestazioni e la durata di cui ho bisogno”. Andrew Ballard, direttore del servizio postvendita alla Cambridge Saab, spiega che i suoi tecnici seguono spesso dei corsi per garantire di avere le conoscenze più avanzate quando lavorano su una Saab. “Da noi passano 25 clienti al giorno, e ci fanno ogni genere di domande, dalle richieste di assistenza e riparazioni sostanziali ai quesiti su minuzie. Ogni cliente ha il suo Service Advisor che se ne prende cura durante il servizio”. Parker ricorda ciò che è accaduto quando ha acquistato la sua Convertible. “Ci tenevo molto ad acquistare un’Aero del 20° anniversario, ma la Cambridge Saab non disponeva del modello Aero con sedili riscaldati (a quell’epoca Saab aveva già interrotto la produzione del modello Aero Anniversary). Poiché insistevo sull’optional dei sedili riscaldati, la Cambridge Saab ordinò dal magazzino sia un modello Vector con sedili riscaldati, sia il modello Aero Anniversary che desideravo. Poi scambiarono i sedili a loro spese, nonostante il costo elevato. Ma così facendo mi offrirono la mia auto perfetta. Mi provarono che erano disposti a fare un ulteriore sforzo per i loro clienti e li devo ringraziare di cuore per averlo fatto”. Ballard aggiunge che la Cambridge Saab offre un’assistenza a prezzo fisso per un menù di servizi, in modo che il cliente sa esattamente cosa pagherà prima che il lavoro abbia inizio. “Tutto questo fa parte dell’esperienza ‘originale’ Saab”, afferma. “E non si può ricevere altrove quel livello di eccellenza”. www.saab.it 34 SAAB | LA GAMMA La Gamma Saab PRESENTIAMO LA NOSTRA GAMMA COMPLETA, COMPRESE LA NUOVISSIMA SAAB 9-4X E LA SAAB 9-5 WAGON. PER TUTTI I PARTICOLARI E PER CREARE IL TUO PROPRIO MODELLO,VISITA WWW.SAAB.COM SAAB 9-3 SPORTHATCH SAAB 9-3 SPORT SEDAN Sportiva, elegante e decisa. Il design dice tutto. Quindi tenetevi pronti per tonnellate di divertimento, versatilità innovativa e un’entusiasmante gamma di motori Saab turbo Seguite le linee, abbiate fiducia nelle vostre sensazioni. Vi aspettano prestazioni brillanti e sensazioni di guida assolutamente incredibili – oltre a una emozionante gamma di motori turbo Saab www.saab.it NUOVA SAAB 9-4X L’ingresso di Saab nel dinamico mercato dei crossover, questo prodotto sportivo e distintivo amplierà notevolmente il fascino di Saab. Una scelta fresca, alternativa, per persone attive, dalla personalità indipendente SAAB 9-3 CABRIOLET Una quattro posti per quattro stagioni ispirata dalla Scandinavia. Progettata con uno spirito audace. Premete il telecomando e la capote si abbasserà in soli 20 secondi SAAB | LA GAMMA 35 SAAB 9-3X Una “tuttofare” elegante per gli amanti dell’aria aperta. Look distintivo, carrozzeria versatile, posizione più elevata e XWD – l’alternativa ideale ai SUV e ai crossover più grandi e pesanti NUOVA SAAB 9-5 BERLINA NUOVA SAAB 9-5 WAGON Elegante, dal look dinamico, tecnologia sofisticata, e un’ampia scelta di motorizzazioni. Guidare non è mai stato così divertente Dinamica e divertente da guidare, la nuova 9-5 Wagon aggiunge versatilità agli attributi universalmente acclamati della 9-5 Berlina offrendo una scelta distintiva, alternativa a chi cerca una wagon di gran qualità PARTECIPA ALLA CONVERSAZIONE newsroom.saab.com facebook.com/saab youtube.com/saabcarsofficial twitter.com/saabnewsroom www.saab.it saabmagazine LA RIVISTA INTERNAZIONALE DELLE IDEE E DELL’ISPIRAZIONE 1/2011 ARCHITETTURE D’AVANGUARDIA IN LEGNO: UNA PROSPETTIVA NORDICA SAAB MAGAZINE PUBBLICATO DA SAAB AUTOMOBILE AB SAABVÄGEN 461 80 TROLLHÄTTAN SVEZIA www.saab.com EDITOR JONATHAN ARNOLD ART DIRECTOR NICK PAUL ART ASSISTANT CHRISTOPHER SMITH ADVERTISING SALES MANAGER SAMANTHA OVERTON PRODUCTION CONTROLLER KAY BROWN ACCOUNT MANAGER STUART MEADOWS EDITORIAL DIRECTOR ZOË FRANCIS-COX GENERAL MANAGER CHRIS RAINER MANAGING DIRECTOR MICK HURRELL PROJECT MANAGER PRESSO SAAB AUTOMOBILE AB KATARINA ERHARDSSON EMAIL: [email protected] La filosofia di Saab ha sempre contemplato l’utilizzo dei materiali e delle forme naturali e l’apprendimento di quello che possono insegnarci. Per esempio, il legno fa parte integrante della cultura svedese e il suo uso negli edifici è visibile da secoli. In questo numero di Saab Magazine diamo un’occhiata ad alcuni dei nuovi emozionanti e radicali impieghi del legno nell’architettura contemporanea scandinava. Inoltre spaziamo attraverso settori diversi come la viticoltura nella valle di Napa, grazie alla cortesia di un fanatico californiano di Saab, la tecnologia, il colore, la rigenerazione urbana a Seul, il lavoro di beneficienza in Asia e l’archeologia digitale. Un numero pieno zeppo di argomenti per interessare anche la mente più indagatrice. Capovolgete la rivista e troverete tutta una serie di entusiasmanti sviluppi della Saab: una vettura di nuova concezione veramente entusiasmante, la nuovissima 9-5 Wagon, la nuova gamma Saab 9-3 Griffin e la fantastica Saab 9-4X sulla strada negli Stati Uniti. È stato un anno straordinario per la nuova, indipendente, Saab e c’è ancora tanto da venire! Jonathan Arnold Redattore Indice 06 STAMPA: STROKIRK-LANDSTRÖM AB RIPRODUZIONE: C2, SVEZIA (IMMAGINI PRODOTTO) E ARCHANT DIALOGUE LTD. 04 SAAB MAGAZINE È REDATTA E DISEGNATA DA ARCHANT DIALOGUE PROSPECT HOUSE, ROUEN ROAD NORWICH NR1 1RE GRAN BRETAGNA TEL. +44 (0)1603 664242 FAX +44 (0)1603 627823 [email protected] www.archantdialogue.co.uk Per le richieste di informazioni pubblicitarie, contattare Samantha Overton al num. +44 (0) 1603 772520 o email samantha.overton@ archantdialogue.co.uk ARCHANT DIALOGUE FA PARTE DELLA ASSOCIATION OF PUBLISHING AGENCIES © SAAB AUTOMOBILE AB, 2011 Tutti i diritti riservati. Il materiale contenuto in questa pubblicazione è protetto da copyright e non può essere riprodotto, né tutto né in parte, senza previa autorizzazione di Saab Automobile AB. Le opinioni espresse in questa rivista non riflettono necessariamente quelle di Saab Automobile AB o di Archant Dialogue Limited, che declinano ogni responsabilità al riguardo. 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Simon Richmond va alla scoperta 14 | Il sentiero meno battuto 24 | Le meraviglie del legno David Graves, fanatico di La lunga tradizione Saab, possiede e gestisce dell’edilizia in legno della uno dei vigneti di maggiore Scandinavia continua con spettacolosi nuovi edifici. successo della valle di Napa Rose Etherington ce lo in California. A cura di spiega Janna Rijpma Meppelink 10 | Colora il mio mondo La maggior parte di noi non 18 | Una mano da Hand in Hand 28 | Archeologia digitale Grazie a Jim Boulton e presta molta attenzione Percy Barnevik, ex ad altri archeologi digitali ai colori che utilizziamo imprenditore svedese, quotidianamente, ma Berit ora impiega il suo tempo alcuni dei primi siti web Bergström, Presidentessa a permettere a donne vengono salvati. A colloquio dell’Associazione Interasiatiche in estrema con Jonathan Arnold nazionale del Colore, ritiene povertà di sollevarsi 30 | La bellezza della bionica che ci dovremmo ripensare dalle loro condizioni. Amy Nicholson scopre ciò A cura di Gary Mead che rende le tecnologie bioniche della Festo così affascinanti Ricevete le ultime notizie e informazioni da Saab, direttamente nella vostra casella postale, con Saab-i. Per registrarvi, visitate www.saab.it www.saab.it NATURA Accendiamo le luci Sull’orlo dell’estinzione L’UTILIZZO DINAMICO DEL legno non si limita solo all’ambiente delle costruzioni (vedi il nostro articolo a pagina 24), ma ha trovato la sua strada in molte altre applicazioni. La società di design italiano SKITSCH ha lanciato una gamma di lampade da pavimento e da tavolo che combinano con eleganza teak e acciaio inox per produrre forme belle e semplici. Progettate dai brasiliani Fernando e Humberto Campana, queste eleganti lampade possono abbellire qualsiasi casa moderna. www.skitsch.it ALLA FINE DELL’ANNO SKITSCH DESIGN Idee, eventi e ispirazioni per mettere la mente in movimento scorso una missione scientifica organizzata dalla Conservation International e dalla IUCN Amphibian Specialist Group, che aveva l’obiettivo di riscoprire specie di anfibi ritenute estinte, ha dato i suoi primi risultati. Gli ambientalisti hanno trovato degli esemplari vivi di due rane dell’Africa occidentale – la rana di canneto Omaniundu della Repubblica Democratica del Congo, vista l’ultima volta nel 1979, e la rana di canneto del Monte Nimba della Costa d’Avorio, irreperibile dal 1967 – e la salamandra cavernicola messicana. La salamandra era stata vista l’ultima volta nel 1941, ed è stata riscoperta mediante la discesa a doppia corda in profonde caverne della foresta. Le spedizioni sono state parzialmente ideate per attirare l’attenzione sulla situazione degli anfibi in tutto il mondo, dove un terzo delle specie è a rischio di estinzione. Nel frattempo, l’Istituto internazionale per l’Esplorazione delle Specie con sede in Arizona, Stati Uniti, ha nominato le 10 nuove specie preferite dell’anno. Nel 2010, ha scelto la nepente di Attenborough, la spugna assassina e il verme bombadiere tra le specie scoperte di recente. www.species.asu.edu www.conservation.org/lostfrogs RIVELAZIONI MUSICA Il Festival del Jazz di Stoccolma è tempo di jazz, e il Festival del Jazz di Stoccolma – un evento jazzistico di classe veramente mondiale – attrae musicisti di alto livello da molto lontano, con i principali concerti che si svolgono presso il museo all'aria aperta di Skansen sull’isola di Djurgården. Nel corso degli anni il festival ha attirato nomi di alto profilo come Miles Davis e Herbie Hancock. Lo scorso anno il festival ha ampliato il suo appello con artisti del calibro di Missy Elliott che hanno conquistato la scena. Si tratta sempre di un evento emozionante, e il mese di luglio a Stoccolma, con con il suo centro storico e il suo bellissimo paesaggio come sfondo è un’occasione da non perdere. www.stockholmjazz.com ANDERS WIKLUND/PRESS ASSOCIATION IMAGES A STOCCOLMA, GIUGNO www.saab.it CONSERVATION INTERNATIONAL 4 ISPIRAZIONI | RIVELAZIONI INSPIRATION | ISPIRAZIONI | RIVELAZIONI 5 SALUTE AMBIENTE Lo sfruttamento dell’energia solare GÖTEBORG, SVEZIA OSPITERÀ i World Transplant Games del 2011. Nel corso di una settimana, dal 17 giugno al 24, migliaia di persone si raduneranno da tutte le parti del mondo per rendere omaggio alla donazione di organi e al successo del trapianto di organi e per offrire un riconoscimento ai donatori di organi e alle loro famiglie. I Giochi offrono la possibilità di incontrare persone che hanno vissuto le stesse esperienze, ascoltare oratori ispirati, imparare qualcosa di nuovo sulla storia dei trapianti e godere dell’ospitalità svedese. E naturalmente ci saranno in palio molte medaglie d’oro, argento e bronzo in una gamma di diverse discipline sportive. I partecipanti a questi Giochi meritano il nostro plauso, sia che vincano o che perdano. www.wtg2011.com WTG GETTY Meraviglie mediche ALLA FINE DEL 2011 entrerà in funzione una delle più grandi centrali solari del mondo. Una società tailandese di elettricità sta costruendo l’impianto nella provincia di Lop Buri, nella Thailandia centrale. Esso utilizzerà circa 570.000 pannelli solari, e una volta completato produrrà 73 megawatt di elettricità, rendendolo uno dei più grandi del mondo in termini di capacità. È programmato per fornire energia a circa 70.000 famiglie della zona circostante. Un funzionario della società thailandese di elettricità che sta costruendo l’impianto ha espresso la speranza che il progetto diventi un modello globale di produzione di energia rispettosa dell’ambiente. LITERATURE Ricordo di Stieg Larsson trilogia di libri ‘Millennium’ di Stieg Larsson – e francamente, se non ne avete sentito parlare dovreste essere vissuti sulla luna – saranno in trepidante attesa di un libro di memorie che sarà pubblicato in inglese nel mese di giugno da Eva Gabrielsson, la compagna di tutta una vita di Larsson. I lettori svedesi avranno già visto il libro, che è stato pubblicato in Scandinavia a gennaio, ma il resto di noi appassionati potrà presto scoprire com’era veramente vivere con l’uomo che ha creato una delle serie di gialli di maggior successo dei tempi moderni. Purtroppo, Larsson è morto a soli 50 anni nel 2004 e non ha mai goduto dei frutti delle sue fatiche letterarie. Intitolato There are Things I Want You to Know, il libro sarà pubblicato da Seven Stories Press. http://home.sevenstories.com JAN JOHANNESSEN / PANOS GLI AMANTI DELLA www.saab.it www.saab.it KAROLINA HENKE/SKARP 6 CIBO | TINA NORDSTRÖM CIBO | TINA NORDSTRÖM 7 La regina della cucina svedese Tina Nordström è una delle più amate cuoche televisive della Svezia. Ha dei programmi di successo su entrambe le sponde dell’Atlantico, e cerca sempre nuovi modi di sviluppare del cibo intrinsecamente svedese. Michael Brown ha parlato con lei della sua vita e dei suoi progetti per il futuro TINA NORDSTRÖM È l’iperattiva ragazza d’oro della TV svedese, e una cuoca televisiva che ha svolto una parte fondamentale nel fare uscire la Svezia dal suo medioevo culinario e aprire gli occhi dei suoi connazionali agli eccellenti prodotti svedesi. Il primo successo importante della trentasettenne Tina arrivò nel 1999 quando, dopo aver lavorato per 10 anni come chef nel ristorante dei suoi genitori e in altre cucine in Svezia e Danimarca, fu notata da un dirigente della TV svedese mentre gareggiava in un concorso culinario. “Non ho vinto il concorso, ma tutto è cominciato da lì”, racconta. “Ero l’unica donna nel concorso, per cui ho attirato la loro attenzione. In un primo momento, pensarono che il mio accento sarebbe stato un problema – vengo dal sud della Svezia e nel nord hanno difficoltà a capire il nostro accento – ma abbiamo superato questo ostacolo e abbiamo realizzato la mia prima serie di Mat [‘cibo’ in lingua svedese]”. Undici anni e molte serie di Mat più tardi, il paesaggio culinario svedese è radicalmente cambiato. “Ora gli Svedesi sono molto più attenti a quello che mangiano”, mi dice. “Mangiamo molti più prodotti di stagione, e in modo più sano. Abbiamo così tanti splendidi ingredienti in Svezia, e la cosa meravigliosa è che cambiano con le stagioni. Per me i mesi migliori sono agosto e settembre, con i frutti di bosco, funghi e le nässlor [ortiche]. Ma d’inverno abbiamo ottimi tuberi, in primavera c’è l’agnello e, naturalmente, ad agosto i crostacei”. Gli svedesi ne sono talmente appassionati, da tenere banchetti luculliani all’aperto esclusivamente a base di crostacei, chiamati kräftskiva. “Le feste dei crostacei sono fantastiche: li mangiamo con le mani, bevendo acquavite e indossando buffi cappelli. L’odore di gamberi ti resta addosso per giorni”. Tina adora anche le varianti regionali della cucina svedese. “Nel sud mettiamo tutto sott’aceto. Mi piace tantissimo il sapore agrodolce dell’aringa sott’aceto; prima le friggi con un’impanatura di farina e poi le conservi in zucchero, acqua e aceto. In Scandinavia usiamo un aceto speciale per le conserve e ho avuto difficoltà quando ho fatto programmi negli Stati Uniti perché li è introvabile. In realtà è un prodotto industriale, a volte www.saab.it 8 CIBO | TINA NORDSTRÖM usato in prodotti per la pulizia in casa. “Se vai a nord, ci sono buoni formaggi. La Svezia produce anche carni eccellenti – maiale, manzo, agnello. Abbiamo delle regole molto restrittive sull’allevamento degli animali; si usano pochissimi additivi, quindi se ne ho la possibilità compro sempre carne svedese. E nel nord c’è la cacciagione, la renna e l’alce”. Quale preferisce? “Mentirei se dicessi che preferisco la renna. La renna a volte può avere un gusto un po’ troppo bilioso e selvatico – in ogni caso non ne arriva molta nel sud, nonostante che al nord si possa acquistare nei supermercati. L’alce è più dura, ma più gradevole. Negli show americani non ho nemmeno potuto cucinare la renna, perché là viene associata a Babbo Natale”. Le trasmissioni di Tina si occupano generalmente di cucina casalinga svedese contemporanea, al contrario dello stile sofisticato e ‘locavoro’ dei moderni ristoranti Scandinavi che sta facendo impazzire il mondo. “Mi piace cuocere tutto in una sola pentola, cibo tradizionale. Come i kåldolmar, fatti con riso e carne macinata avvolti in una foglia di cavolo e cucinati al forno con una leggera guarnizione di sciroppo. Cibo semplice e molto saporito. Sai, oggigiorno ci sono così tante trasmissioni sul cibo, nei media svedesi e nel resto del mondo. Oggi tutti vogliono diventare chef, ma non penso che si dia abbastanza attenzione al gusto. Gli svedesi sono più interessati a salvare il mondo, spendono un sacco di soldi per cibo biologico in buste di plastica, ma non sono abbastanza esigenti per quanto riguarda l’effettivo sapore del cibo”. Tina ha intenzione di sistemare la situazione con una gamma di salse, che spera di lanciare in Svezia, Finlandia e Norvegia nel corso di quest’anno. “Non posso ancora dire molto, ma sarà tutta una questione di sapori e spezie – come si può aggiungere sapore a qualunque piatto”. Intanto, Tina non ha smesso di realizzare Mat, il suo programma di cucina, ha pubblicato cinque libri, due dei quali tradotti in inglese, e ha girato 20 puntate di New Scandinavian Food per la televisione americana. “Non direi di essere una star in America, ma è vero che continuo a ricevere email da fan americani, quindi la trasmissione deve andare ancora in onda da qualche parte”, afferma. Nel 2008 Tina si è allontanata dai fornelli avventurandosi nei più fastosi pascoli del dance show delle celebrità svedesi, Let’s Dance, guadagnando un’inattesa vittoria. “È stata molto dura all’inizio”, ricorda. “Non mi sentivo a mio agio con l’abito e il trucco. Mi vedevo orrenda. Mi mancavano i miei coltelli e le mie casseruole. Mi piace il ghetto della cucina, quello è il mio posto, ma superarne i confini ha fatto bene alla mia autostima. È stata una di quelle cose che ti capitano una volta nella vita”. Con Let’s Dance Tina ha preso il gusto della TV in diretta per cui, con Gordon Ramsay (noto chef televisivo inglese) che osservava dietro le quinte, ha recentemente provato a lanciare una propria versione del suo format di cucina dal vivo. Non è stato un grande successo: “Penso che gli svedesi non fossero pronti per questo tipo di programma”. E poi tu non dicevi le parolacce come Gordon, vero? “No, no” ride. “Penso che fossero abituati a vedermi nel mio vecchio format, e volessero rivedere la vecchia Tina. Però è stato molto stressante”. Si potrebbe pensare che Tina sia abituata agli scenari adrenalinici – a volte decisamente pericolosi – delle trasmissioni televisive, essendo comparsa in programmi precedenti mentre sciava rincorrendo delle renne, volava in parapendio e cucinava in alta montagna. “Sciare dietro alle renne non era veramente pericoloso, anche se le renne si infuriano terribilmente se le guardi negli occhi! Cucinare all’aria aperta è sempre un grande piacere per me. Montare una cucina all’aperto con una vista favolosa e cucinare immersi nella natura è bellissimo. La ripresa più estrema che abbiamo fatto è stata sul ciglio di un precipizio. Ho dovuto legare una corda attorno alla vita per evitare che il vento mi spazzasse nel mare. Ma non è stato un problema. Quando ho troppe ricette per la testa, la cosa migliore è uscire all’aria fresca e fare una corsa”. MI PIACE CUOCERE TUTTO IN UNA SOLA PENTOLA, ❝ CIBO TRADIZIONALE … CIBO SEMPLICE E MOLTO SAPORITO. PENSO CHE OGGI NON SI DIA ABBASTANZA ATTENZIONE AL GUSTO ❞ www.saab.it www.saab.it ALAMY/PHOTOS.COM/GETTY CHRISTER WAHLGREN/PRESS ASSOCIATION CIBO | TINA NORDSTRÖM 9 10 COLORE | SOCIETÀ Berit Bergström è la Presidentessa dell’Associazione Internazionale del Colore, un ente culturale che cerca di aiutarci a capire meglio in che modo e perchè usiamo i colori nella nostra vita quotidiana. Jonathan Arnold le ha parlato ogni aspetto delle nostre vite. Dagli abiti che acquistiamo alle automobili che guidiamo, e dal cibo che mangiamo alle case in cui viviamo, il colore è alla base di quasi ogni nostra decisione. In effetti, la maggior parte di noi non presta troppa attenzione al colore. Probabilmente compriamo un vestito rosso o un’auto bianca o frutta e verdura vivacemente colorate senza realmente considerare quali fattori hanno guidato tali scelte. Sappiamo solo che, per qualche motivo inspiegabile, ci piace il rosso anziché il blu o preferiamo le vetture bianche rispetto a quelle di colore argento. Ma forse dovremmo essere più consapevoli di quanto i colori – e la scelta dei colori – abbiano un ruolo importante nelle nostre vite. Per fortuna, ci sono molti esperti sparsi in giro per il mondo che sono costantemente impegnati nell’espandere la nostra conoscenza dei molti e complessi usi del colore. Berit Bergström, Presidentessa IL COLORE PERVADE www.saab.it dell’Associazione Internazionale del Colore, che inoltre presta la propria opera presso la NCS Colour School ed è responsabile della NCS Colour Academy di Stoccolma, Svezia, è tra coloro che trascorrono la loro giornata alle prese con i problemi delle scelte cromatiche e con il ruolo svolto dai colori in ogni nostra azione. L’AIC (l’associazione è conosciuta con questo nome) è una rete internazionale di scenziati e insegnanti che operano nel campo del colore (teoria dei colori, progettazione dei colori, psicologia dei colori e così via), e altri professionisti, quali architetti e designer, che hanno un interesse specifico nell’educazione, sviluppo e utilizzo del colore. Lo scopo dell’AIC è quello di coadiuvare lo scambio di conoscenze ed esperienze tra i suoi membri, stimolare le attività didattiche e di ricerca e tenere periodicamente seminari, workshop e congressi in tutto il mondo. Inoltre produce pubblicazioni e organizza mostre in quasi tutti i principali mercati di tutto il mondo. Ma molto probabilmente voi non avrete mai sentito parlare di loro. L’AIC non strombazza la propria attività al di fuori dei propri ranghi, che sono piuttosto specializzati. È veramente una società culturale, e molto di quello che fa si svolge in seminari e workshop per chi ha un bisogno diretto di comprendere meglio la miriade di modi in cui si sceglie il colore e lo si utilizza nell’uso quotidiano e nelle industrie. Ma è pur tuttavia un lavoro fondamentale. La Bergström afferma: “L’AIC è una rete internazionale di persone che lavorano in tutti gli aspetti del colore. Cerchiamo di diffondere le conoscenze acquisite dalla nostra ricerca e di promuovere la sua applicazione per la soluzione di problemi in settori diversi come la scienza, l’arte, il design e l’industria”. In pratica, il lavoro che questi diligenti A COLORE | SOCIETÀ 11 B C ricercatori eseguono può essere basilare, per esempio per decidere come creare il colore migliore (cioè, più attraente) per i prodotti alimentari di tutti i giorni, come lo yogurt, il salmone o gli spaghetti. La Bergström aggiunge: “Noi mangiano con gli occhi e con l’ambiente in cui ci troviamo. Se il cibo è colorato artificialmente con un colore troppo forte non lo mangiamo. Nessuno mangia yogurt grigio. Noi della NCS Colour AB forniamo prodotti e servizi avanzati ad aziende che hanno bisogno di aiuto nella gestione dei colori. Per esempio, abbiamo misurato gli effetti di colori diversi in mercati diversi. Questo ci ha portato a produrre ‘schede di colori’ per il salmone, che hanno rivelato come i giapponesi preferivano un pesce di un colore molto più rossastro degli svedesi, i quali volevano qualcosa di più chiaro e di colore più naturale. “Lo stesso vale per le preferenze dei consumatori per una cosa quotidiana come gli spaghetti. In Danimarca i consumatori preferiscono una pasta molto più gialla che in Svezia. Potrebbe avere a che fare con la disponibilità di tuorlo d’uovo o di materie prime, che si trasforma in una preferenza di colore anche per i consumatori di una cosa semplice come la pasta”. Il lavoro della Bergström, sia che contribuisca alla base di conoscenza dell’AIC o ai suoi workshop giornalieri sui colori presso la NCS Colour Academy di Stoccolma, spazia attraverso tutta una serie di modi diversi in cui viene analizzata la percezione del colore. Per esempio, la Bergström evidenzia i problemi derivanti dalle ormai onnipresenti lampadine a basso consumo energetico. Sono positive per l’ambiente, ma influenzano la nostra visione dei colori. “Molte di queste lampadine non danno una buona percezione cromatica e devono essere sviluppate ulteriormente, sebbene quelle alogene siano migliori”. La Bergström ha anche alcune interessanti osservazioni sulle autovetture e sui loro colori. “Un oggetto colorato che si muove – un’automobile, per esempio – ha un effetto specifico sul nostro cervello. Una macchina rossa sembra andare più velocemente di una blu, il che potrebbe essere la ragione per cui ci sono più auto rosse coinvolte in incidenti di quelle blu”. Questo potrebbe anche essere il motivo per cui l’ultima ricerca ha dimostrato che le vetture di colore argento hanno raggiunto nuove vette di popolarità nelle preferenze dei compratori. Per il decimo anno consecutivo, l’argento è stato classificato come il colore per autovetture più popolare del mondo secondo i dati della PPG Industries, il produttore leader mondiale di vernici per l’industria dei trasporti. In effetti, la popolarità dell’argento è la più alta dal 1990, quando la PPG ha cominciato a registrare i suoi dati. Quest’anno, in Nord America, la categoria argento, grigio e carbone hanno visto uno spettacolare aumento della popolarità, raggiungendo il 31%. Questi colori rappresentavano il 25% nel 2009 e il 20% nel 2008. Il bianco e nero sono arrivati pari merito al secondo posto (18%). Il rosso è stato terzo (11%), il blu quarto (10%), i colori naturali, come marrone, sabbia, oro, arancio e giallo, sono arrivati in quinta posizione (8%) e il verde in ultima (8%). Solo 16 anni fa, il colore più popolare dei veicoli in Nord America era il verde con il 21%, mentre nel 1994 l’argento era solo l’8%. Ora i colori monocromatici sembrano occupare gran parte del pensiero della Bergström. “Ora troviamo bianco, grigio e nero dappertutto,” dice. “Ora per la prima volta abbiamo case nere e grigie a Stoccolma – una nuova tendenza che non abbiamo mai avuto prima. Tradizionalmente costruiamo case rosse e gialle. È un modo per esprimere il proprio ego; l’avere queste nuove scelte monocromatiche che vanno contro la norma è un simbolo di esclusività”. La Bergström aggiunge che il Congresso dell’AIC a Zurigo nel mese di giugno esaminerà in particolare l’interazione di colore e luce nelle scienze. Afferma: “Nuove tecnologie, materiali e supporti vengono impiegati D E F G H Ora per la prima ❝ volta abbiamo case nere e grigie a Stoccolma – una nuova tendenza che non abbiamo mai avuto prima BERIT BERGSTRÖM ❞ ora per migliorare e stimolare la nostra esperienza di vita quotidiana in ambienti reali e virtuali, permanenti ed effimeri. L’obiettivo della conferenza AIC 2011 è quello di esplorare il modo in cui l’interazione di colore e luce gioca un ruolo cruciale nella percezione, nella concezione e nella realizzazione di spazi e piattaforme in campi diversi, sia da un punto di vista teorico che pratico”. Questo forum potrebbe sembrare riservato a dei tecnici, ma il risultato di questa e di altre attività dell’AIC può avere un effetto profondo sui colori che utilizziamo – e scegliamo – nella nostra vita quotidiana. Senza gente come la Bergström e i suoi colleghi che lavorano per conto nostro, potremmo vivere in un mondo molto più grigio. Per ulteriori informazioni visitare: www.aic-colour.org www.ncscolour.com www.ppg.com www.saab.it I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z SCIENZA | FLUOROGRAFENE 13 Vita a due dimensioni Una molecola di spessore, più forte del diamante, chimicamente inerte e termicamente stabile, il fluorografene è un materiale bidimensionale con una semplicità strutturale che apre grandi prospettive 2010, UN team inglese della Università di Manchester guidato dal Professor Andre Geim ha conquistato il Premio Nobel per la fisica per il lavoro sul grafene, un materiale costituito esclusivamente da atomi di carbonio, legati insieme in un singolo foglio – un materiale realmente bidimensionale. Spesso, più semplice è il materiale, più diventa versatile, in quanto la sua struttura è compromessa da un minor numero di forze. Questo diventa più evidente con gli sviluppi nel campo dei nanomateriali come il grafene. I legami molecolari di qualunque sostanza sono la chiave delle sue proprietà. L’effetto che l’applicazione di calore, NEL pressione o tempo ha su questi legami sarà tanto evidente quanto il comportamento del materiale stesso. Ed è qui che sta la forza del grafene – esso può essere manipolato in nanotubi o fullereni (strutture di solo carbonio, che quando assumono forma sferica sono chiamate ‘buckyball’) con una vasta gamma di applicazioni. Il Fluorografene è rappresenta la prossima generazione di questo materiale ed è uno dei più importanti sviluppi nella scienza dei materiali negli ultimi anni. Grazie al processo di fluorizzazione, le proprietà del grafene sono state combinate con quelle del Teflon – creando un prodotto bidimensionale che ha le proprietà di entrambi i materiali di partenza, ma è un cristallo piatto, non un polimero. L’aspetto cruciale è la gamma di applicazioni del Fluorografene nel campo dell’elettronica – gli atomi di fluoro interrompono il flusso di elettricità senza compromettere la struttura di carbonio, creando l’isolante più sottile al mondo. Il Professor Geim ha illustrato le potenzialità di questo nuovo materiale: “Non c’è motivo di usarlo solo come sostituto del Teflon. La miscela di proprietà incredibili del grafene e del Teflon è così invitante che non c’è bisogno di sforzare l’immaginazione per pensare alle applicazioni del Teflon bidimensionale. La sfida è rappresentata dallo sfruttamento di questa unicità”. Rahul Nair, dottorando dell’Università di Manchester che ha guidato la ricerca negli ultimi due anni, aggiunge: “Si tratta essenzialmente di un cristallo perfetto dello spessore di una molecola e, come il suo progenitore, anche il fluorografene è molto robusto dal punto di vista meccanico. Questo fa una grande differenza in termini di applicazioni potenziali. Abbiamo intenzione di usare il fluorografene come barriera ultrasottile a forma di tunnel per lo sviluppo di apparecchi e diodi a emissione luminosa”. Attualmente la squadra sta lavorando per dimostrare questa versatilità. Essi offrono la possibilità di creare transistor ultra-veloci, sensori supersensibili e anche la sostituzione della fibra di carbonio in applicazioni ingegneristiche. Questa è la sfida che oggi si trova nelle mani di alcuni dei dipartimenti scientifici più avanzati del mondo – hanno fatto una scoperta incredibile, ora possono esplorare il territorio rivelato da quella scoperta. www.saab.it 14 VIAGGI | VINO DALLA VALLE DI NAPA Il sentiero meno battuto www.saab.it VIAGGI | VINO DALLA VALLE DI NAPA 15 FOTO: CHARLES O’REAR David Graves, viticoltore californiano e appassionato di Saab, sfida la tradizione vinicola nel suo Saintsbury Estate, nella meravigliosa valle californiana di Napa. Janna Rijpma Meppelink è andata a trovarlo LA REGIONE VINICOLA della valle di Napa si trova appena a nord della Bay Area di San Francisco, in California. In questo bellissimo paesaggio inondato di sole, annidata nella zona vinicola di Carneros, si trova la casa di David Graves, viticoltore e fanatico di Saab. Il suo Saintsbury Estate, diretto da Graves e da Dick Ward, suo socio da lungo tempo, ha sfidato la tradizione vinicola “demolendo in un sol colpo l’antica affermazione che la California non può creare Pinot Nero al livello della raffinatezza e della delicatezza dei vini di Borgogna”. O perlomeno questa è l’opinione della rispettata e influente rivista Wine Spectator – e chi sono io per dire il contrario? “Nessuna casa vinicola,” ha aggiunto la rivista, “è stata più metodica della Saintsbury nella sua ricerca e sperimentazione dei cloni di Pinot Nero appena disponibili”. Questo non è un risultato da poco nell’ambito altamente competitivo dell’industria vinicola californiana, ma forse è proprio ciò che ci dovremmo aspettare da un viticoltore californiano che pensa con la sua testa e guida una Saab. Il podere di David prende il nome dal grande scrittore inglese George Saintsbury, le cui Notes on a Cellar-Book del 1920 – considerate uno dei massimi lavori letterari sul vino – furono una precoce ispirazione sia per David che per Dick. I due conoscono il loro mestiere. E David ovviamente conosce le sue Saab. Arrivando dall’aeroporto su una www.saab.it 16 VIAGGI | VINO DALLA VALLE DI NAPA nuovissima Saab 9-5 Berlina, vengo accolta entusiasticamente dalla figura imponente di David Graves, alto più di un metro e novanta. Ma non è del vino che vuole discutere per prima cosa. Il suo sguardo è irresistibilmente attratto dalla luccicante 9-5 nuova in cui sono arrivata. “Posso?” mi chiede. E in un istante lo vedo allontanarsi in macchina lasciandomi ad aspettare il suo ritorno in compagnia dei suoi due affettuosi border collie. Mentre attendo il suo ritorno, molti clienti e un dipendente della Saintsbury sono impegnati ad assaggiare vini. Poco più lontano, c’è un grande capanno di frequentavo l’Università della California a Davis. Da circa 130 anni la UC Davis include un Dipartimento di Viticultura ed Enologia. Ero un tipico ragazzo della west-coast, giovane e selvaggio. Barba lunga, capelli lunghi, senza un soldo, sfortunato in amore e più interessato alle enoteche che alle biblioteche. Entrambi volevamo produrre del vino, ma non per gli altri, solo per noi. Quindi avviammo la nostra azienda vinicola personale. Producemmo il nostro primo vino di botte nel 1978, usando del Cabernet Sauvignon… conserviamo ancora con orgoglio l’ultima bottiglia nella nostra Corneros, anche se Los Corneros è un po’ rustico! “Vent’anni fa, tutti volevano bere il Cabernet Sauvignon. Era estremamente in voga. Poi abbiamo lanciato sul mercato il Pinot Nero! Avresti dovuto vedere come ci guardavano allora, ma certamente adesso hanno cambiato musica. Attualmente, abbiamo un debole per il Borgogna. Non mi piacciono le auto appariscenti, e allo stesso modo non amo i vini appariscenti, pieni di alcool e legno. I nostri vini non sono imitazioni del Borgogna, ma il Borgogna è certamente la nostra ispirazione. C’è un motivo se la legno pieno di serbatoi d’acciaio e di botti di legno. Quando David ritorna, parcheggia la nuova 9-5 Silver Diamond accanto alla sua Saab 9-3 blu di sette anni. Esce dall’auto visibilmente entusiasta e scorre le dita lungo il tettuccio. “Meravigliosa, questa caratteristica forma a mazza da hockey della Saab …” La mattina dopo, molto di buon’ora, trovo David già impegnato al lavoro. Attualmente i suoi vini stanno ricevendo numerosi riconoscimenti internazionali. Sono curiosa di sapere come ha cominciato e gli chiedo di parlarmi delle origini della sua attività ormai famosa nel mondo. “Nel 1977, conobbi un altro studente – Richard (Dick) – mentre Hall of Fame. Ora che ci penso, adesso sarà completamente imbevibile! Il nostro primo vino Saintsbury fu creato nel 1981. Solo 3500 bottiglie! “Cent’anni fa, qui intorno pascolavano solo poche pecore e mucche. Guarda adesso... vigneti ovunque! La Baia di San Pablo è proprio sotto di noi, il fiume Napa scorre accanto a noi e trenta miglia a ovest da qui l’Oceano Pacifico porta l’aria fresca che è fondamentale per la viticoltura. Questo clima ha dimostrato di essere ideale per il Pinot Nero e lo Chardonnay. Oh, e un’altra cosa, volevo veramente dimostrare a tutte le famose zone vinicole qui intorno che si può produrre un vino magnifico a Los nostra azienda prende il nome da un grande amante del Borgogna, George Saintsbury. All’università ho letto e riletto le sue Notes on a Cellar-Book. Quel libro è ancora la nostra guida e la nostra ispirazione. “Un vino dovrebbe adattarsi al tuo carattere, proprio come un’auto. Quando entro nella mia Saab, sento che sono al posto giusto. A una degustazione di vini, so immediatamente quali sono i vini che preferisco. Per tutta la mia vita, sono stato diverso dagli altri. Prendere il sentiero meno battuto fa parte del mio modo di essere. Penso che sia per questo che amo così tanto le Saab”. www.saintsbury.com www.saab.it VIAGGI | VINO DALLA VALLE DI NAPA 17 Destra Pionieri del vino: David Graves (sinistra) e il co-fondatore Dick Ward nei primi anni 80 Sotto a destra I viticoltori della Saintsbury; particolari del processo di produzione del vino; David e Dick quasi 30 anni dopo Un vino dovrebbe ❝ adattarsi al tuo carattere, proprio come un’auto. Quando entro nella mia Saab, sento che sono al posto giusto. A una degustazione di vini, so immediatamente quali sono i vini che preferisco❞ Destra Una bottiglia del rinomato Pinot Nero del Saintsbury Estate www.saab.it GETTY www.saab.it WWW.HIHSEED.ORG Una mano da Hand in Hand BENEFICIENZA | PERCY BARNEVIK /HAND IN HAND 19 Percy Barnevik era uno dei più quotati imprenditori svedesi. Ora impiega il suo tempo a sviluppare la sua organizzazione di beneficenza Hand in Hand, il cui scopo è permettere a donne asiatiche in estrema povertà di sollevarsi dalle loro condizioni. Un servizio di Gary Mead A 70 ANNI di età, sarebbe comprensibile se Percy Barnevik volesse sedersi in poltrona e godersi un po’ la vita, ma si è certamente dato molto da fare negli ultimi dieci anni. Il suo pensionamento dalla direzione della Asea Brown Boveri, la gigantesca multinazionale svizzero-svedese del settore dell’energia e dell’automazione, risale al 2002. Dal 1999 è il capo molto attivo di un’organizzazione di beneficenza internazionale di grande successo, la Hand in Hand International, che in modo atipico per una organizzazione non governativa (ONG), è gestita con un approccio aziendale. E non vuole neppure che l’etichetta ONG getti un’ombra sulla sua attività. Nelle sue parole: “Non voglio che la Hand in Hand sia la migliore ONG.Voglio che sia la migliore azienda”. Per un mondo abituato a vedere mentalità aziendale e beneficenza come realtà incompatibili, questa è una visione rivoluzionaria. Barnevik, nato nel 1941 nella piccola città di Simrishamn, nel sud della Svezia, è cresciuto vicino a Göteborg, dove i suoi genitori possedevano una piccola stamperia. Dopo aver studiato alla School of Economics and Commercial Law della Università di Göteborg, ed essersi laureato alla Stanford Graduate School of Business, nel 1979 Barnevik entrò a far parte della ASEA, un’azienda svedese di punta nell’industria pesante, dove emerse dai ranghi divenendone Capo esecutivo. Nel 1987, la ASEA si fuse con il suo concorrente svizzero, la Brown Boveri & Cie, dando vita alla ABB. Nei 17 anni in cui Barnevik guidò la società nata dalla fusione, l’azienda conobbe una crescita strabiliante, tanto che il suo valore azionario crebbe di una media del 30% all’anno. Gli stessi principi commerciali che aveva usato alla ABB spiccano ora alla Hand in Hand, un’organizzazione di beneficenza mondiale inizialmente fondata nel 2002 nello stato indiano del Tamil Nadu, ma che dal 2006 è impegnata in progetti in Sud Africa, Brasile e Afganistan. Nell’organizzazione non troverete una strategia “grandiosa”. In effetti, Barnevik dice che “il miglior piano è nessun piano”. Barnevik crede piuttosto che tutti i membri dell’organizzazione devono essere convinti a collaborare nella stessa direzione. Dare obiettivi alla gente; aiutarla a realizzarli; continuare a espandere la scala delle ambizioni. Secondo Barnevik: “La gente dice, ‘posso far questo in un’organizzazione di beneficenza?’ Certo che puoi. Lo puoi fare ovunque”. L’essenza di Hand in Hand è che il suo obiettivo è quello di eliminare la povertà aiutando la gente a costruire le proprie attività commerciali e creando lavoro. È un vero schema che incoraggia a contare sulle proprie forze, che vanta di aver creato più di mezzo milione di nuove imprese. Questo è solo l’inizio – l’obiettivo è quello di creare dieci milioni di posti di lavoro in dieci anni. Servendosi di un modello di microcredito creato da Muhammad Yunus, vincitore del Premio Nobel per la Pace 2006 (assieme al Grameen Project, fondato da Yunus), Hand in Hand fornisce microcredito – piccoli prestiti, con tassi di interesse molto bassi, tipicamente non oltre il 15% – a donne in economie emergenti, permettendole di avviare la propria attività commerciale ed emanciparsi dalla povertà. Uno degli aspetti più controversi di questa beneficenza è il fatto che essa discrimina secondo il sesso – offre prestiti solo alle donne. Ma Barnevik lo giustifica sostenendo che le donne nei paesi poveri sono nella posizione migliore per sollevare dalla povertà non solo sé stesse, ma l’intera famiglia, mentre è difficile garantire che gli uomini non sprechino il prestito a bere o a giocare d’azzardo. Inoltre Hand in Hand programmi di alfabetizzazione e di formazione imprenditoriale, e un servizio medico di base. Hand in Hand si indirizza ai poverissimi, e dimostra come con pochi soldi si possa ottenere un enorme cambiamento. Nell’organizzazione ci sono molte storie di successo, che seguono tutte dei percorsi simili – aiutare i poveri ad aiutare se stessi. Un caso esemplare che troviamo sul sito web dell’organizzazione fornisce un esempio. Qualche anno fa due donne indiane – Arulmani e Selvarani – erano casalinghe in povere condizioni. Parteciparono a un programma di formazione di Hand in Hand – un requisito essenziale per ottenere il finanziamento – e quindi ottennero un prestito di 5.000 rupie, poco più di 80 euro. Con queste, crearono un’attività commerciale che produceva e vendeva popcorn. Da quel giorno, hanno continuamente reinvestito i profitti, e oggi producono una gamma di spuntini, con un profitto mensile di 10.000 rupie, circa 160 euro. E hanno ripagato il loro debito iniziale. In effetti, l’insolvenza è praticamente inesistente in Hand in Hand, che vanta che il suo tasso di restituzione dei prestiti è del 99,7 per cento. Secondo Barnevik, in un’intervista alla rivista Alliance, ciò che distingue Hand in Hand da altre organizzazioni di beneficenza sono le proporzioni: “Molte organizzazioni hanno 50 mucche, gestiscono un piccolo ospedale, lavorano con 50 donne – niente di male in questo. Ma se un problema colpisce un miliardo di persone e vuoi essere veramente efficace, devi assicurarti di poter passare a una scala superiore”. Il salto di scala richiede sia lavoratori esperti sul campo che fondi. Per creare un lavoro nei paesi in via di sviluppo occorrono in media 160 euro, e le Nazioni Unite stimano che nei paesi in via di sviluppo circa 500 milioni di persone non hanno un lavoro fisso. Barnevik non ha tempo di rilassarsi – ma in realtà, probabilmente non gli interessa. Per maggiori informazioni sulle attività di Hand in Hand, visitate: www.hihseed.org www.saab.it 20 RIGENERAZIONE | SEUL IL RISVEGLIO VERDE DI SEUL Una volta era un distretto urbano degradato in una delle più frenetiche capitali del mondo. Ma grazie allo straordinario progetto di ristrutturazione del Cheonggyecheon, nel centro di Seul è stata creata un’oasi verde che distoglie gli abitanti dalle loro occupazioni e li accoglie offrendo una pausa dal traffico, dal rumore e dall’inquinamento. Un servizio di Simon Richmond Terra della calma mattutina. Malgrado ciò Seul, la capitale della Corea del Sud, sembra tutto fuorché placida. Il centro di comando della terza più grande economia asiatica sembra costantemente in movimento, la sua popolazione di lavoratori attivissimi è l’incarnazione dello spirito infaticabile del paese, il suo paesaggio collinare è attraversato da autostrade pulsanti e tappezzato di cemento e luci al neon tremolanti. C’è almeno un posto, però, che distoglie gli abitanti del luogo dalle loro occupazioni. In seguito a un progetto di ristrutturazione durato due anni e mezzo e costato 290 milioni di euro, il Cheonggyecheon, un canale che scorre attraverso i distretti commerciali di Jongno-gu e Jung-gu a nord della città, è rinato sotto forma di un’oasi urbana. Lungo il grazioso corso delle acque del canale c’è un attraente miscela di vegetazione naturale, sculture originali, installazioni artistiche ed eventi che rendono questo posto una meta ideale per rilassarsi nel centro di Seul. Usato per centinaia di anni come canale di scolo dagli abitanti della città, il Cheonggyecheon (pronuncia Ciung-ghie-ceon) si era ostruito a tal punto che a metà del 18° secolo dovette essere dragato e rivestito di pareti di pietra. Le donne continuavano a incontrarsi sulle sponde dell’acqua per lavare i panni, ma durante il periodo di annessione della Corea al Giappone, all’inizio del ‘900, il canale cominciò ad essere coperto; un processo che si concluse alla fine degli anni ‘50. La trasformazione del canale in una fogna dimenticata arrivò nei primi anni ‘70, quando sopra il corso originario dell’idrovia fu costruita una superstrada sopraelevata larga 16 metri e lunga 5,6 km. Sotto e attorno a questa superstrada, che alla fine del secolo scorso cominciava a essere vista più come una minaccia alla salute ambientale LA CHIAMANO LA IL SUCCESSO HA ❝ INCORAGGIATO SEUL A METTERE IN ATTO ALTRI PROGETTI DI ABBELLIMENTO URBANO❞ www.saab.it RIGENERAZIONE | SEUL 21 www.saab.it e un ostacolo al traffico che come un simbolo di modernizzazione, si concentrava una fitta attività commerciale. Lee Myung-bak, allora 22 RIGENERAZIONE | SEUL sindaco di Seul e oggi presidente del paese, prese la lungimirante decisione di demolire la strada, rompere l’asfalto e far risorgere il canale a lungo dimenticato, nonostante le proteste dei commercianti locali. A cinque anni di distanza dal completamento del progetto, la restituzione del Cheonggyecheon alla luce del sole ha dimostrato di essere un grande beneficio ambientale, divenendo un esempio per altre città che stanno pensando a come portare natura e bellezza alle aree urbane degradate. Oltre a sostituire una superstrada inquinante e rumorosa, le limpide acque gorgoglianti funzionano come un condizionatore d’aria naturale e un luogo dove la gente si può bagnare i piedi nei giorni afosi. Il canale, le cui sponde sono adornate di canneti e altra vegetazione lussureggiante, è tornato a essere popolato da pesci. Dei percorsi pedonali che fiancheggiano il letto del canale creano un corridoio verde e pacifico attraverso Seul, un luogo dove i residenti possono praticare esercizi fisici, fare una passeggiata o semplicemente ritrovarsi e godersi il paesaggio; si stima che ogni giorno 90.000 pedoni camminino lungo le sponde del Cheonggyecheon. Per i turisti è un magnifico modo di raggiungere alcune delle attrazioni della Capitale Mondiale del Design 2010, che comprendono il rinnovato centro commerciale di Gwanghwamun e Dongdaemun Design Plaza & Park, un complesso futuristico progettato dal premiato architetto Zaha Hadid, situato presso il quartiere della moda all’ingrosso e il Grande Cancello Orientale del 14° secolo, che è una delle strutture storiche di Seul. Trovandoci nella Corea del Sud, un paese tecnologicamente avanzato, c’è un angolo ad alta tecnologia pensato per far tornare la gente la sera, quando due ipnotici spettacoli di luci digitali – i Fiori frattali e la Tela digitale – offrono un intrattenimento gratuito verso l’estremità occidentale del Cheonggyecheon. Nelle vicinanze, accanto a Spring, la gigantesca scultura a conchiglia realizzata dagli artisti Coosje Van Bruggen e Claes Oldenburg, c’è una macchina da cui le persone possono inviare gratuitamente cartoline elettroniche e video di se stessi mentre si godono il posto. Le aree sotto le volte dei numerosi ponti disseminati lungo il canale sono spesso usate per mostre d’arte e per proiezioni cinematografiche, e sono anche state organizzate sfilate di moda su passerelle sospese sull’acqua. Il successo della ristrutturazione ha incoraggiato Seul a mettere in atto altri progetti di abbellimento urbano, compresi alcuni lungo il fiume Han che divide in due la capitale. Su alcuni dei 24 ponti lungo le anse del fiume sono in costruzione delle piattaforme panoramiche e dei ristoranti. Nei weekend, la fontana più lunga del mondo fa piovere graziosi archi d’acqua dal secondo dei due piani del Ponte di Banpo. Di notte, gli spruzzi sono illuminati e formano un arcobaleno visibile anche dal Ponte di Jamsu, che è ad un livello inferiore ed è dotato di un paio di piste ciclabili e percorsi pedonali. Come parte del progetto di ‘rinascimento’ del fiume Han sono stati costruiti altri percorsi ciclabili lungo il fiume, assieme a nuovi parchi come il Seounyu-do, dallo scenario ricavato creativamente da un vecchio impianto di filtraggio dell’acqua su un’isola del fiume. Nel punto di confluenza del Cheonggyecheon nell’Han, i 420.000 alberi del Seul Forest Park offrono ospitalità ad animali selvatici, incluso un branco di daini. Simon Richmond è uno degli autori della guida Lonely Planet Korea. Cheonggyecheon Restoration Project http://cheonggye.seoul.go.kr Il sito turistico ufficiale di Seul è www.visitseoul.net www.saab.it RIGENERAZIONE | SEUL 23 24 DESIGN | ARCHITETTURA IN LEGNO L’architettura in legno diventa maggiorenne www.saab.it Con più della metà della sua superficie coperta di foreste, non c’è da sorprendersi che la Svezia, assieme ai suoi vicini nordici, porti avanti una lunga tradizione di edilizia in legno. Ma le trasformazioni dei bisogni e il crescente desiderio di un’architettura sostenibile hanno prodotto alcuni nuovi e dinamici edifici in legno. Un’inchiesta di Rose Etherington DESIGN | ARCHITETTURA IN LEGNO 25 “SE GUARDI IL paesaggio svedese con tutte le sue costruzioni in legno, per noi è una cosa naturale”, afferma Per Bergkvist, project manager del Träpriset (Il Premio del Legno) delle Industrie forestali svedesi, che viene conferito ogni quattro anni a edifici svedesi innovativi in legno e che mette in evidenza alcuni cambiamenti radicali avvenuti negli ultimi anni. Mentre la maggior parte persone della gente conosce bene il legno come materiale edile per le popolarissime case per le vacanze svedesi e le abitazioni familiari di piccole dimensioni, Bergkvist vede un rapido aumento nell’uso del legno e dei prodotti in legno per progetti molto più grandi, come ponti o edifici di sei o sette piani. Questo sviluppo è in parte dovuto a cambiamenti normativi, che nell’ultimo decennio hanno consentito la costruzione di edifici in legno molto più alti, ma dice anche qualcosa sugli sviluppi tecnologici e il bisogno pressante di sostenibilità nell’edilizia. Al di là dei suoi ovvi benefici come fonte rinnovabile, il legno è più leggero del mattone, del cemento e dell’acciaio, quindi richiede meno energia (e di conseguenza costa meno) per il trasporto. Il legno rimane un materiale relativamente economico con una durata del tutto rispettabile. Costruire in legno consente inoltre una grande rapidità di esecuzione dei lavori. “Col legno puoi coprire l’intero edificio con un tendone e puoi costruire un palazzo di sei o sette piani in un mese, se hai già le fondamenta pronte”, spiega Bergkvist, che prevede di vedere molti altri progetti di questa entità in competizione per il premio 2012. Nello sforzo di usare legname non trattato con sostanze chimiche tossiche, gli approcci prevalenti sono due; da un lato le aziende stanno sviluppando materiali sofisticati e scientificamente avanzati a base di legno. Lo sviluppo di laminati strutturali che usano grandi quantità di legno dolce economico ha portato alla fabbricazione di grandi pannelli prefabbricati adatti all’intero edificio. Più di recente l’azienda norvegese Kebony ha sviluppato una tecnica per impregnare il legno dolce con alcol e zucchero sotto calore e pressione, producendo un materiale strutturalmente stabile e resistente che fa concorrenza al legno duro tropicale. Dall’altro lato, negli ultimi anni è stata condotta un’ampia ricerca che cerca di recuperare tecniche di costruzione tradizionali per un’edilizia naturale, senza trattamenti. “È perfettamente possibile usare legno non trattato all’esterno”, afferma Per Anda, manager di progetto di Norwegian Wood, un progetto ambizioso dell’Associazione Nazionale degli Architetti Norvegesi per lo sviluppo e la promozione dell’uso del legno in architettura. “Il progetto Norwegian Wood ha migliorato le capacità professionali degli architetti, degli imprenditori e dei supervisori nel progetto. Imparando dalla tradizione possiamo fare a meno delle sostanze chimiche”. BERGKVIST VEDE ❝ UN RAPIDO AUMENTO NELL’USO DEL LEGNO IN PROGETTI COME PONTI O PALAZZI DI SEI O SETTE PIANI❞ www.saab.it 26 DESIGN | ARCHITETTURA IN LEGNO WISA Wooden Design Hotel HELSINKI, FINLANDIA Pieta-Linda Auttila di Helsinki Ristorante Tusen RAMUNDBERGET, SVEZIA Murman Arkitekter di Stoccolma Murman Arkitekter di Stoccolma dimostra questo approccio naturale nel suo progetto per il ristorante Tusen presso la stazione sciistica di Ramundberget nella Svezia occidentale, un edificio circolare rivestito da un anello di tronchi di betulla eretti verticalmente e inclinati verso il centro. La struttura è situata all’estremità di un filare di alberi e si inserisce nel paesaggio in un modo che allo stesso tempo risalta ed è profondamente radicato nel panorama. “La natura ci ha dato i materiali per la facciata”, afferma Han Murman, architetto del progetto. Prendendo spunto dalle tende costruite dalla popolazione indigena dei Sami della Scandinavia artica, www.saab.it gli alti tronchi e la forma circolare formano uno schermo che protegge il ristorante dai gelidi venti nordici e permette alla neve di raccogliersi senza appesantire la struttura. Un’entrata sul lato meridionale crea uno spazio riparato all’aperto dove gli sciatori possono godersi il sole. All’interno, il ristorante può ospitare 125 persone e serve prodotti tradizionali locali. La corteccia di betulla è anche usata per l’interno circolare, che offre viste panoramiche sulle circostanti piste da sci e sul paesaggio selvaggio da cui è nato. Murman fa anche notare che, grazie alla sua costruzione in legno, l’intera struttura ha un basso impatto sul territorio e tra pochi anni potrebbe essere spostata senza lasciarsi alle spalle alcuna traccia. Nel frattempo, l’architetto finlandese Pieta-Linda Auttilia dimostra le possibilità scultorie radicali del lavoro col legno con il suo WISA Wooden Design Hotel, una casa per le vacanze molto lontana dalla tradizione sul litorale di Helsinki. Realizzata con pino, abete rosso e betulla di produzione finlandese, la struttura a forma di scatola sembra esplodere nel centro, formando cerchi di legno che precipitano in un selvaggio traliccio scultoreo. “Piegando la struttura ho costretto le tavole ad assumere una nuova forma in contrasto con la disposizione originaria”, dice l’architetto. “Ciò che è solido diventa parzialmente trasparente, ciò che è rigorosamente geometrico diventa organico”. Il progetto di Auttila è stato la proposta vincente in un seminario di 25 ore organizzato dal marchio di prodotti forestali finlandesi UPM Kymmene, ed è possibile affittarla per le vacanze. Le due estremità formano le zone abitabili, rivestite in pino nordico e betulla, con finestre sui due lati opposti che offrono viste della città da una parte, e del mare dall’altra. Queste stanze sono collegate dalla corte centrale ondulata, dove la luce filtra attraverso le travi ricurve. Il progetto illustra la versatilità del legno non solo per rivestire o decorare muri, soffitti e pavimenti, o come materiale di supporto strutturale da impiegare in un progetto edilizio completo, ma anche come mezzo scultoreo. DESIGN | ARCHITETTURA IN LEGNO 27 Preikestolhytta mountain lodge LYSEFJORD, NORVEGIA Helen & Hard di Stavanger All’altra estremità della scala, la baita di montagna Preikestolhytta dello studio Norvegese Helen & Hard porta i prodotti in legno prefabbricato pieno al limite estremo in termini di proprietà geometrico-strutturali. Il progetto comprende una massiccia costruzione in legno con facciate spioventi lungo tutti e due i piani dell’edificio, tenuti insieme da tasselli di betulla invece di collanti dannosi. L’edificio, che si affaccia sul Lysefjord di Ryfylke, in Norvegia, contiene 28 camere, un caffè, un ristorante e un servizio convegni. È arroccato sulla formazione montuosa di Preikestolen, distribuito in base alla topografia in modo da conferire a ogni spazio interno una relazione molto diversa con l’ambiente circostante. Helen & Hard sono gli architetti responsabili del padiglione in legno della Norvegia all’Expo di Shanghai di quest’anno, dove ogni paese mette in mostra il meglio di quanto i suoi architetti hanno da offrire. Si stanno conquistando la reputazione di lavorare all’avanguardia dell’architettura in legno dal loro ufficio a Stavanger – la capitale norvegese del petrolio, la più grande città di case di legno in Europa e il centro del progetto Norwegian Wood. Il programma è stato avviato dall’Associazione Nazionale degli Architetti Norvegesi nel corso del 2008, l’anno in cui Stavanger è stata la Capitale della Cultura, e punta a sviluppare la tradizione della zona realizzando 15 progetti esemplari in legno, uno dei quali è quello di Helen & Hard, assieme a un ampio programma di ricerca tuttora in corso che si concentra sia sulle nuove tecnologie che sulle tecniche tradizionali. Mini House LOCALITÀ VARIE, SVEZIA Jonas Wagell di Stoccolma Il giovane architetto svedese Jonas Wagell combina prodotti in pannelli di legno e legno naturale non trattato per creare la Mini House, una casa compatta di 15 metri quadrati pensata per essere montata da due persone in due giorni. “Stoccolma è circondata dall’acqua e avere un piccolo e semplice rifugio nell’arcipelago è ancora un sogno”, spiega. Il progetto si avvale anche del cambiamento nelle normative architettoniche, che ora permettono l’erezione senza impedimenti burocratici di case che non superino i 15 metri quadrati. Questa autonomia, associata alla rapidità di montaggio facilita la transizione dalla fantasia alla realtà. “Sono sempre stato affascinato dagli spazi limitati che richiedono un’attenzione speciale per i particolari, come i capanni per legnami di scarto e le case sugli alberi di quando ero bambino”, racconta Wagell. “Come architetto ho la possibilità di progettare questi sogni per gli adulti”. Il progetto richiede un montaggio semplice e veloce a partire da moduli stabili e leggeri, e per questo Wagell ha scelto panelli in compensato laminati con un’anima isolante. Allo stesso tempo, la parte esterna è fatta in larice non trattato – resistente, impermeabile e naturalmente immarcescibile. “Credo che una casetta come questa dovrebbe essere semplice e analogica”, spiega Wagell. “I materiali naturali danno agli spazi abitati sensazioni positive e si fondono bene con l’ambiente per cui la casa è stata progettata”. C’è un’altra buona ragione per questa scelta: la struttura aperta in legno raddoppia lo spazio abitabile, ma per legge conta solo some una staccionata. www.saab.it 28 TECNOLOGIA | ARCHEOLOGIA DIGITALE all’archeologia o al processo di disseppellire il passato, a che cosa si pensa? Forse si ha un’immagine di energici giovani studenti dai capelli arruffati, che grattano la terra in qualche campo fangoso sperando di trovare un frammento di ceramica o i resti di un muro romano perduto da lungo tempo? O forse si pensa a uno di quegli eccentrici studiosi in maglioni dai colori vivaci che cadono in parossismi di gioia nel rivelare qualcosa di irrilevante del passato, che lascia il resto di noi piuttosto indifferenti? Per la maggior parte di noi archeologia significa qualcosa che ha a che fare con l’antichità, per cui il pensiero di applicare gli stessi metodi al mondo di Internet deve apparire estremamente incongruo. Come possiamo avere bisogno dell’’archeologia’ per qualcosa di così nuovo, dinamico e tecnologicamente sofisticato come il WWW (World Wide Web)? Dopo tutto, la Rete ha solo 19 anni. Ebbene, secondo Jim Boulton, vice direttore generale di Story Worldwide UK, un’agenzia di contenuti di marca, è altrettanto vitale applicare i principi QUANDO SI PENSA archeologici ai primi anni di Internet come lo è applicarli alla Roma antica o agli Incas. Boulton ha recentemente curato una mostra a Londra intitolata, in modo piuttosto adatto, Page Not Found, che faceva parte della European Internet Week. La mostra esponeva una serie di primi siti web, in genere risalenti alla fine degli anni novanta e ai primi anni del nuovo millennio, che non possono più essere visti da voi e me, a meno di essere tanto fortunati da possedere alcuni computer molto vecchi e dei software, browser, codici e plug-ins ancora più incomprensibili. Boulton e altri che la pensano come lui mirano a salvare, restaurare e preservare in vari modi questi primi siti web, che erano sia innovativi per il loro tempo che “culturalmente significativi”. Come ha detto un archivista del web, “l’inchiostro è stabile, i bit non lo sono”. Boulton afferma: “Il lavoro d’avanguardia di questi primi pionieri creativi, prodotto su hardware e software ormai defunto, è scomparso quasi immediatamente dopo la sua comparsa, come effimere in primavera destinate a morire allo svanire della luce del giorno”. Boulton ritiene, con qualche giustificazione, che probabilmente conosciamo meno di queste precoci ‘fioriture’ del web di quanto sappiamo degli Aztechi. I cinici potrebbero suggerire che sia meglio dimenticare questi siti web pionieristici e lasciarli svanire avvolti nel loro software antiquato e nei loro codici polverosi ed eccentrici. Ma questo significherebbe non comprendere il punto fondamentale di ciò che Boulton e gli altri si sforzano di fare. “Se la penso così,” dice Boulton, “ci Riportiamo alla luce il nostro passato digitale www.saab.it MICHA THEINER Internet può avere meno di 20 anni, ma la necessità di preservare alcuni dei siti web più antichi, che potrebbero altrimenti andare irrimediabilmente persi, sta elettrizzando la comunità digitale. Jonathan Arnold indaga TECNOLOGIA | ARCHEOLOGIA DIGITALE 29 devono essere molti altri che la pensano allo stesso modo. Un sacco di gente ha costruito questi primi siti in primo luogo – studenti appena usciti dall’università, per esempio, che non avevano alcun tipo di struttura organizzativa”. Né mezzi per conservare quello che facevano. “E con l’avvento dei social media”, aggiunge Boulton, “tra 20 anni, o forse anche tra soli cinque anni, i siti web potrebbero essere una cosa del passato”. Quindi l’imperativo di archiviare il più possibile della fase iniziale di Internet è più urgente che mai. Boulton afferma che i primi anni del web si dividevano in due categorie distinte. La prima è stata la fase ‘pretransazionale’, con siti web ‘esperienziali’ che contenevano informazioni di qualità e servivano semplicemente ad educare il visitatore. La seconda ondata vide l’alba dell’e-commerce (iniziata intorno all’anno 2001), quando i siti web entrarono in una fase transazionale, di consegna di un prodotto. La mostra dell’Archeologia Digitale di Boulton espone 18 di questi primi siti web pionieristici. Essi comprendono i siti da Vodafone e IKEA a Orange e un sito web per il film Requiem for a Dream, e quest’ultimo offre ciò che Boulton descrive come una “esperienza tanto più tenebrosa e frammentata quanto più vi si penetra”. Ciascuno dei siti indicati è distintivo in un suo modo specifico. Il sito Dream Kitchen dell’IKEA del 2005 è ricco di video e utilizza tecniche multi-camera per congelare un momento nel tempo, reso popolare come ‘tempo di pallottola’ nel film The Matrix. Per gli esperti del settore, il sito IKEA utilizzava un processore Pentium 4 Dell Optiplex 170L a 2,50 GHz e con 510 MB ed eseguiva software Flash. Un sito denominato Noodle Box, risalente a circa il 1997 e creato da Daniel Brown, impiegava una serie di esperimenti interattivi simili a quelli di un gioco elettronico. Per rivelare la sua gloria agli utenti del 21° secolo, Boulton ha dovuto rintracciare un computer Toshiba Tecra 8000 (eBay è il ritrovo preferito di gran parte di queste apparecchiature defunte) che utilizzava il software Director e il sistema operativo Windows 98. Uno dei primi siti transazionali per il negozio di mobili e articoli per la casa Habitat, che rimase in rete per circa sei anni tra il 2001 e il 2006, offriva “una esperienza intensa e un’opzione di acquisto” – molto notevole per quel tempo. Il sito della Habitat, creato dalla Digit, utilizzava un Power PC G4 (Silver) a 733 MHz e con 768 MB, ed eseguiva software HTML3 e MAC OS 9.11. Quelli tra di voi che amano smanettare con i computer ricorderanno con nostalgia alcuni di questi primi computer e sistemi operativi. Boulton ammette, tuttavia, che il codice che rintracciano è spesso completo solo al 70%, “per cui dobbiamo recuperare l’altro 30% per visualizzare i siti”, il che probabilmente è molto più complesso di quanto sembri. Tali difficoltà non hanno impedito a Boulton, e ad altri archeologi digitali che la pensano allo stesso modo, di perseguire il loro obiettivo di preservare il massimo numero possibile di questi primi siti web. Ma questo è solo l’inizio. Questa prima esperienza sarà seguita, si spera, da altri eventi intorno al mondo, compresa la possibilità di una mostra – molto più grande – alla Internet Week di New York nell’estate del 2011. Nel frattempo, urge la necessità di continuare questo lavoro archeologico: con ogni giorno che passa un numero ancor maggiore dei primi siti sarà perso per la storia. Ma molti altri – grazie agli sforzi di Jim Boulton e dei colleghi che la pensano allo stesso modo – saranno salvati per i posteri. www.storyworldwide.com/digital-archaeology www.internetweekny.com Estrema sinistra e sinistra Alcuni dei primi siti web – e computer – esibiti alla mostra Page Not Found Sopra L’archeologo digitale Jim Boulton ha la missione di salvare i primi siti Web per i posteri www.saab.it 30 DESIGN | BIONICA L’assistente bionico di manipolazione della Festo utilizza la destrezza e la forza delicata della proboscide di un elefante www.saab.it DESIGN | BIONICA 31 La bellezza della bionica Dal movimento preciso di una medusa alla vasta gamma motoria della proboscide di un elefante, le innovative tecnologie bioniche della Festo si ispirano alla natura. Reportage di Amy Nicholson di movimento, adattamento e spostamento che troviamo in natura è una base di ispirazione quasi infinita per chiunque sia in grado di prendersi il tempo per apprezzarlo. Il mondo della natura è, senza dubbio, una ricca fonte di argomenti su cui meditare, ma è anche un validissimo punto di partenza per lo sviluppo delle nostre tecnologie. La società industriale tedesca Festo impara dalla natura, come la natura impara da se stessa. Ogni essere vivente si è evoluto sotto l’influenza delle forze e degli organismi che lo circondano, e come tale è una soluzione viva agli ostacoli dell’ambiente in cui si trova. Questa premessa è alla radice delle magnifiche creazioni della Festo – la biomeccatronica. La ragione per cui l’evoluzione funziona è che essa è spinta a ottimizzare se stessa attraverso l’innovazione biologica. La Festo, con la sua impronta biomeccatronica, sostituisce l’innovazione biologica con quella tecnologica, e impara dalla profusione dei processi del mondo naturale come far evolvere le proprie IL POTERE SPETTACOLARE creature bioniche ottimizzate ed efficienti con le quali può esplorare tante applicazioni quante ne può offrire la sua immaginazione. Sin dall’inizio degli anni ’90, la Festo collabora con varie università, istituti e società di sviluppo con la sua Bionic Learning Network – un conglomerato di fucine tecnologiche che nel corso degli anni ha prodotto delle opere che ci infondono un senso di umiltà. Alla fine del 2010, una di tali opere ha guadagnato alla società il Futures Award tedesco (Deutscher Zukunftspreis). Si tratta del Bionic Handling Assistant, un assistente bionico di manipolazione – costituito da una proboscide di elefante biomeccatronica con un “artiglio” ispirato a una pinna. Il premio riconosce l’importanza dell’invenzione, prodotta in tandem con l’istituto di ricerca Fraunhofer, che ha applicazioni potenziali che vanno dalla sanità all’industria. Markus Fischer, Head of Corporate Design della Festo, ha commentato: “Originariamente eravamo affascinati dalla struttura della proboscide dell’elefante – che ha più di 40.000 www.saab.it v DESIGN | BIONICA 33 fibre muscolari individuali e si muove liberamente in tutte le direzioni. Questo ci ha ispirato a imitare la natura, attraverso lo sviluppo di un sistema di manipolazione che va ben oltre quanto è disponibile attualmente nel settore dell’automazione industriale”. La proboscide, che costituisce l’aspetto primario del Bionic Handling Assistant, ha anche ridotto al minimo i rischi associati con l’interazione tra persone e macchine. Il Dr Peter Post, capo della divisione ingegneria della Festo, ha spiegato: “In caso di una collisione con un essere umano, la proboscide dell’assistente si sposta delicatamente da parte senza provocare alcun danno. La proboscide è fabbricata in plastica leggera, che pesa molto meno rispetto agli assemblati convenzionali in acciaio o alluminio, ed è azionata ad aria compressa, che naturalmente ‘cede’ in caso di contatto, evitando impatti duri e danni”. L’assistente bionico di manipolazione è costituito, oltre che dalla proboscide, anche da un FinGripper – un’unità di presa che prende lo spunto dalla forma e dalla dinamica di una pinna di pesce, ideata per afferrare in modo preciso e affidabile oggetti delicati o irregolari, reagendo alla forma e alla massa dell’oggetto. Non occorre pensare molto per immaginare i moltissimi campi in cui, in combinazione con la proboscide, questa tecnologia potrebbe essere impiegata. Una delle altre tappe più significative raggiunte dai team della Festo può essere trovata nell’ambito dello sviluppo di oggetti bionici autonomi, che reagiscono sia reciprocamente sia a uno stimolo diretto. Come tali, sono in grado di ricreare il comportamento della sciamatura – una cosa che ha una vasta gamma di applicazioni potenziali. Steve Sands, Marketing Manager della Festo UK, ha spiegato: “Lo studio e il tentativo di imitare il comportamento di gruppo degli animali sono un’eccitante area di sviluppo. Una volta che due o tre dispositivi possono essere programmati a collaborare in modo autonomo, le soluzioni devono essere scalabili da pochi A destra: Un singolo Aquajelly a riposo nel suo acquario, separato dalla colonia dispositivi a decine e infine a centinaia, imitando il comportamento collettivo nella natura”. L’Aquajelly è una di tali meraviglie della biomeccatronica. L’Aquajelly è una medusa artificiale formata da una cupola traslucida dotata di otto tentacoli, che si muove con un movimento ondoso, creando il moto pulsante, peristaltico che riecheggia la creatura omonima. Questo movimento è possibile grazie al giunto rombico che collega il tentacolo al corpo. In quanto è un oggetto idrodinamico, il movimento dell’Aquajelly deve essere controllato in tre dimensioni, non solo due. Questo avviene mediante un pendolo a quattro braccia, dotato di un controllo posto all’interno del corpo a tenuta stagna dell’animale stesso. Quando il pendolo si muove, il peso della medusa si sposta e si muove in quella direzione. In combinazione con la propulsione peristaltica, questo elegante modello può muoversi senza problemi in qualsiasi direzione – un’altra delle meravigliose realizzazioni della Festo che incarnano il potere della fisica. In un gruppo (o, per usare il vero nome collettivo delle meduse, un banco), gli Aquajelly dimostrano veramente le loro capacità tecnologiche. Ogni medusa è dotata di un sistema di sensori a tre componenti - un sensore di pressione, che determina la profondità, un sistema radio a corto raggio per le comunicazioni e diodi emittenti di luce infrarossa disposti sulla periferia della cupola. Questi ultimi l’aiutano a evitare altri Aquajelly – è in grado di riconoscere un altro Aquajelly a circa 80 cm di distanza, schivandolo in tempo utile. Il suo sistema interno di sensori gli permette anche di monitorare il proprio livello di energia, nel senso che ogni Aquajelly è in grado di riconoscere quando deve tornare alla superficie per la ricarica. A questo punto, ovviamente, avverte le altre meduse nella zona che la stazione di ricarica è in uso. La poesia di questi automi emerge quando sono combinati. Non ci sono controlli sull’intera popolazione – il comportamento dello sciame si sviluppa interamente da solo, in base alle poche regole che governano sia il comportamento di ogni singolo Aquajelly, che il successivo comportamento di ogni individuo in reazione all’ambiente circostante e agli altri Aquajelly. Anche questa è un'estensione dell’impronta biomeccatronica della Festo, che replica il mondo naturale non solo per un individuo, ma anche per una colonia. La tranquilla bellezza di questi oggetti mozza il fiato. Per esempio, fa impressione vedere il movimento unico di una medusa catturato in modo così straordinario in un oggetto meccanico, mentre la forza delicata della proboscide non può non affascinare qualsiasi osservatore, anche senza poter apprezzare i balzi tecnologici in avanti che essi rappresentano. Festo, in fondo, rappresenta la convergenza di una tecnologia attivamente all’avanguardia con un senso contagioso di meraviglia e di gioia. www.saab.it