SaabMagazine Giu2011

Transcript

SaabMagazine Giu2011
2 SAAB | INTRODUZIONE/INDICE
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È difficile credere che sia passato
più di un anno da quando Saab è
diventata una società indipendente,
ma il 23 febbraio 2011 ci ha visto
festeggiare il nostro primo compleanno!
Abbiamo organizzato una giornata di
celebrazioni speciali nella nostra città
natale di Trollhättan, Svezia, mentre
contemporaneamente i fedelissimi della
Saab di tutto il mondo si sono uniti per
l’occasione on-line, inviando i loro commenti e partecipando a
varie attività.
4
L’indipendenza ci dà la libertà di fare ciò che è meglio per
Saab e per i nostri clienti – di scegliere i nostri partner,
di agire rapidamente e di fare le cose in modo diverso.
Questo spirito di indipendenza non è mai stato così evidente
come al Salone dell’Automobile di Ginevra, dove abbiamo svelato
una gamma di nuovi prodotti, tra cui la rivoluzionaria nuova
concept car PhoeniX, l’elegante nuova Saab 9-5 Wagon, la
rinnovata Saab 9-3 Griffin e la speciale Cabriolet Independence
Day. Abbiamo anche dato ai visitatori europei la possibilità di
vedere per la prima volta l’emozionante Saab 9-4X, il nostro
primo coraggioso ingresso nel crescente mercato dei crossover.
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La Saab non ha mai avuto una gamma di prodotti simile in
precedenza – un altro segno di cosa può portare la vera
indipendenza. La concept car PhoeniX indica la strada verso un
futuro dinamico per i nostri clienti, guidata da un linguaggio di
design che riecheggia le nostre origini aeronautiche e che
tuttavia indica la strada di un’era decisamente nuova.
La concept car comprende anche il nostro innovativo sistema
di comunicazione e infotainment IQon, basato su Android,
che cambierà il nostro modo di guidare.
In questo numero della rivista potrete leggere tutti questi
interessanti nuovi sviluppi di Saab. In soli 12 mesi abbiamo
percorso una lunga strada, ma i prossimi anni promettono
di essere ancora più eccitanti. Unitevi a noi nel nostro cammino!
04 | Il mondo di Saab
Ultime notizie, opinioni e commenti da Saab, compresi i dettagli
della spettacolare presenza di Saab al Salone dell’Automobile
di Ginevra, tanti nuovi prodotti, come la splendida concept car
PhoeniX, e notizie digitali
Knut Simonsson Vicepresidente Brand & Marketing
06 | La nuova Saab 9-5 Wagon
Saab Magazine svela la splendida nuova Saab 9-5 Wagon con la
sua audace linea ispirata alla Aero X e una miriade di eccitanti
nuove caratteristiche
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10 | L’ascesa della PhoeniX
È semplicemente una delle concept car più esaltanti che Saab
abbia mai prodotto, e offre uno sguardo allettante nel futuro
di Saab
Seguite il progresso dei concetti e dei lanci delle nuove auto Saab con
Saab-i, la nostra newsletter a mezzo email. Per iscriversi, basta cliccare
sul link Saab-i nel sito www.saab.it
www.saab.it
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14 | Le migliori caratteristiche della Saab 9-5 Berlina
Un elenco di alcuni dei principali attributi della nuova Saab 9-5
Berlina, dalle opzioni di motorizzazione al Saab DriveSense e
dal Pilot Head-up Display ai fari Bi-Xenon Smart Beam
16 | Prestazioni da berlina – in un SUV!
I clienti Saab Steve e Lystra Jenner hanno passato la giornata
nella soleggiata Florida a fare una prova di guida dell’esaltante
nuova Saab 9-4X. Anche se hanno appena preso in consegna
una nuovissima Saab 9-5 Berlina, sono stati chiaramente
entusiasti del nuovo crossover
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27 | 9-3 Griffin su strada
Abbiamo guidato l’impressionante nuova Saab 9-3 Griffin
Sport Sedan attraverso lo spettacolare paesaggio svedese
32 | Ricambi Originali
Il cliente Saab Simon Parker spiega perché ha un rapporto lungo
e fruttuoso con il suo rivenditore locale – Cambridge Saab
34 | La gamma Saab
Date un’occhiata alla gamma Saab completa, tra cui la nuovissima
Saab 9-4X e la Saab 9-5 Wagon
24 | Principi acustici
Il Dr. Per-Olof Sturesson è a capo del Noise and Vibration Center
di Saab a Trollhättan, Svezia. Parla con Saab Magazine di come
trovare la quantità giusta di suono al livello giusto
www.saab.it
Successo travolgente di Saab a Ginevra
La PhoeniX, la concept car
mozzafiato di Saab, svelata
quest’anno al Salone di
Ginevra, ha attirato un ampio
successo di critica dalla stampa
mondiale, come i commenti
qui a destra dimostrano
ampiamente. Ma non è stata
solo la PhoeniX a raccogliere
gli applausi. Sono state anche
svelate le nuove 9-5 Wagon
e Saab 9-3 Griffin, accanto
alla Saab 9-3 Cabriolet
Independence Day Edition e
al crossover Saab 9-4X – alla
prima uscita ufficiale di questa
vettura per i clienti europei.
Lo stand di Ginevra
rappresentava perfettamente
l’atteggiamento indipendente
della nuova Saab, con i suoi tre
autentici iceberg che dominavano
la scena per ribadire l’origine
scandinava della società. Ma al
ghiaccio ha risposto il fuoco
quando la nuova concept car
ha contrapposto la freddezza
della Svezia con il suo
fantastico calore ed energia.
Uno schermo gigantesco dietro
le auto ha dimostrato queste
duplici emozioni con enorme
vigore – fiamme gigantesche
contrapposte al ghiaccio.
QUELLO CHE LA STAMPA DICE SULLA NUOVA SAAB PHOENIX
“La PhoeniX ci dimostra
che con un progettista
appassionato e accoppiamenti
intelligenti di propulsori, Saab
potrebbe ben essere sulla
strada giusta”
CAR AND DRIVER (USA)
“Se questo è il futuro
di Saab, il marchio non
scomparirà mai: la
PhoeniX è spettacolare”
AUTOBILD (GERMANIA)
“Il futuro appare brillante
per Saab”
AUTOEXPRESS (GB)
La PhoeniX è “il primo
esempio del nuovo,
entusiasmante futuro
di Saab”
EXPRESSEN (SVEZIA)
La PhoeniX è stata “una
delle poche vere sorprese
del Salone di Ginevra”
CAR (GB)
“È fantastico che Saab
osi fare una cosa simile
a conferma del periodo
positivo che sta
attraversando. La PhoeniX
dimostra di avere
moltissima fiducia
in se stessa”
SVENSKA DAGBLADET (SVEZIA)
Potete trovare maggiori informazioni sugli
articoli e le ultimissime notizie su Saab
visitando il sito http://newsroom.saab.com
Il mondo di Saab
Un anno di
indipendenza!
Storia di giocattoli
Il prototipo Saab 92.001 è una di quelle macchine
iconiche che non perderanno mai il loro lustro.
Ora, grazie a Sixten Sason chiunque può
possederne una per un prezzo relativamente
modesto. Questo giocattolo all’ultimo grido
è disponibile in nero, oro e pelle e costa
US$1.500. È adatto a chiunque dai 12 mesi
in su. Potete trovare ulteriori informazioni
visitando www.playsam.com
È stato un giorno speciale per la Saab, i suoi
clienti, dipendenti e tutti coloro in tutto il
mondo che erano rimasti fedeli alla società.
Il 23 febbraio 2011, a Trollhättan, Svezia, la città
natale di Saab, c’è stata una giornata di festa
per celebrare un anno dal giorno in cui Saab
fu acquistata da Spyker Cars ed è ridiventata
una forza indipendente. Tutti i 3.800 dipendenti
di Saab Automobile hanno interrotto il lavoro
e hanno partecipato ai festeggiamenti, insieme
ai VIP e ai mezzi d’informazione.
Chi vuole giocare
al tennis?
Ancora una volta Saab sarà tra gli sponsor dei campionati svedesi
di Tennis Open SkiStar che si terranno nella località marina di
Båstad, nel sud della Svezia, tra il 2 e il 17 luglio. Questa
importante manifestazione dei Tour WTA e ATP permetterà ai
clienti potenziali ed effettivi di Saab che saranno invitati di
partecipare a un’occasione esclusiva – saranno i primi clienti in
tutto il mondo a poter provare il nuovo crossover Saab 9-4X
e la nuova Saab 9-5 Wagon. Con una prospettiva tanto allettante
sarà difficile avere il tempo per vedere se lo svedese Robin
Söderling potrà riconquistare il titolo vinto nel 2009.
Nel frattempo, tutti i clienti in possesso dei biglietti per il
torneo e che mostreranno la loro chiave Saab avranno diritto
al parcheggio gratuito e all’ingresso alla sala Saab.
www.swedishopen.org
newsroom.saab.com
facebook.com/saab youtube.com/saabcarsofficial
twitter.com/saabnewsroom
Rapporti con la comunità
Sulla base dei successi recenti, Saab
ha ulteriormente rafforzato il proprio
reparto marketing interattivo globale
con l’ingresso di Steven Wade nel suo
team di marketing per i media sociali.
Wade è entrato a far parte della
società all’inizio di aprile di quest’anno,
e sarà basato a Melbourne, Australia.
Durante i festeggiamenti
dell’indipendenza Saab (vedi sotto),
alla pagina ufficiale Facebook di Saab
si sono aggiunti più di un migliaio di
appassionati all’ora. Nel frattempo,
i video di YouTube recentemente
rilasciati riguardanti la nuova 9-5 Wagon
e il sistema di infotainment di bordo
IQon sono stati visti oltre 100.000
volte entro pochi giorni dal rilascio.
L’iconica IQon
La rivoluzionaria piattaforma di comunicazione di bordo Saab basata
sul sistema operativo Android di Google ha rappresentato uno dei
tanti momenti salienti del Salone dell’Auto di Ginevra. Helen Falkås,
progettista del sistema IQon, ha dato a Saab Magazine qualche
informazione su questo dispositivo, che sarà disponibile nella prossima
generazione di auto Saab. Anche se Falkås e i suoi colleghi stanno
ancora lavorando sullo sviluppo di IQon con una flotta sperimentale,
ha affermato: “Ho voluto creare per i clienti Saab un’esperienza che
offrisse vera libertà di scelta senza soluzione di continuità e senza
sforzo – una scelta che essi possono adattare a seconda di dove
viaggiano e vivono. Con IQon, il tempo di commercializzazione per
l’aggiunta di nuove funzionalità è stato ridotto in molti casi da tre
anni a poche settimane, e la varietà che potremo offrire supererà
di gran lunga quanto disponibile mediante un tradizionale sistema
di infotainment”.
6 SAAB
| 9-5 SPORTCOMBI
La nuovissima Saab 9-5 Wagon è un’auto che soddisferà anche
l’automobilista più attivo ed esigente. In questo articolo sveliamo
alcuni attributi chiave di questa stupenda nuova entrata della
gamma Saab 9-5
Lo spazio incontra
la potenza
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SAAB | 9-5 SPORTCOMBI 7
valeva
la pena di aspettare. Prima è arrivata la dinamica
nuova Saab 9-5 Berlina e ora è giunta la nuovissima
Saab 9-5 Wagon. È una Saab in tutto e per tutto.
Con un aspetto audace, ispirato alla Aero X e una
serie di funzionalità entusiasmanti, la nuova Saab 9-5
Wagon è perfetta per quegli automobilisti esigenti
che vogliono un’auto differente che si stacchi dalla
folla – con lo spazio e la potenza per andare
incontro anche allo stile di vita più esigente.
Svelata al Motor Show di Ginevra all’inizio di
marzo, la nuova Saab 9-5 Wagon sarà nelle mani
dei clienti a partire da ottobre di quest’anno.
Ciò che rende la nuova wagon così inebriante
è la combinazione armoniosa dell’estetica e delle
caratteristiche della 9-5 Berlina, ispirate alla Aero X
e associate alle caratteristiche di gestione facilitata
del carico – come il portellone ad azionamento
elettrico programmabile. Il risultato è una wagon
sportiva e imponente con un assetto ribassato e
un’estetica accattivante e dinamica che non toglie
nulla alle necessità di trasporto carico.
E proprio come la sua sorella berlina, la nuova
9-5 Wagon ha in comune le stesse linee frontali, ma
ora con un design avvolgente del lunotto posteriore
che conferisce alla vettura la sua identità specifica.
Il profilo deciso delle linee del tetto è prolungato
da un lungo spoiler posteriore integrato nella
sommità del portellone. Il tettuccio monta di serie
barre portatutto ultrasottili che non distraggono
dall’elegante silhouette lineare della macchina.
Sotto il cofano della nuova Saab 9-5 Wagon, gli
automobilisti potranno godere delle stesse unità
propulsive della berlina: i diesel 2.0TiD e 2.0TTiD,
l’ibrida 2.0T BioPower e le versioni a benzina 1.6T,
2.0T e 2.8T. La maggior parte di questi motori
possono essere associati al XWD – il sistema a
trazione integrale di Saab.
C’è anche un’ampia gamma di tecnologie
entusiasmanti, come il telaio autoadattativo
DriveSense di Saab, il sistema di illuminazione
intelligente Bi-Xenon Smart Beam, il Keyless
start&stop, la climatizzazione trizona e la
visualizzazione dati in stile aeronautico Pilot
Head-Up Display. Aggiungete la retrocamera, il
cruise control adattativo, l’ECO shift, il sistema di
diffusione sonora Harman/Kardon e la navigazione
Il profilo deciso
delle linee del
tetto è prolungato
da uno spoiler
posteriore
profondo
integrato nella
sommità del
portellone
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8 SAAB
| 9-5 SPORTCOMBI
La nuova Saab 9-5 Wagon dispone inoltre di un’ampia selezione di tecnologie
entusiasmanti, quali il sistema di telaio autoadattativo DriveSense di Saab
www.saab.it
centrata attorno al touch screen da 8”
per rendervi conto del gran numero di
funzionalità entusiasmanti di cui è dotata
la Saab 9-5 Wagon.
Tornando agli interni, in aggiunta al
portellone ad azionamento elettrico,
c’è un piano adattabile che può essere
ripiegato in vari modi, una configurazione
dello spazio di carico flessibile mediante
il sistema U-rail e un vano impermeabile
sotto il piano di carico. Senza dubbio, tutto
ciò che il moderno automobilista attivo
potrebbe desiderare.
L’ampio piano di carico è interamente
rivestito e ottimizzato per la massima
capacità e facilità d’uso. Gli schienali
posteriori abbattibili nella proporzione
60/40 creano una superficie quasi
completamente piatta senza dover
riposizionare i sedili o rimuovere il
poggiatesta. Una particolare attenzione
all’isolamento acustico nella parte
posteriore della scocca attenua il rumore,
le vibrazioni e i fenomeni di risonanza; in
questo modo il livello di comfort per i
passeggeri è simile a quello della berlina.
Con gli schienali reclinati, il vano di
carico diventa lungo quasi due metri
(1.962 mm), con una capacità di carico
adattabile fino a quasi 1.600 litri (527
litri con i sedili posteriori in uso).
Le pareti laterali sono completamente
piatte e verticali, consentendo di creare
uno spazio unico di forma regolare, privo
di angoli difficili da usare e senza nessun
ingombro da parte dei passaruota. I vani
nelle pareti laterali rappresentano la
pratica soluzione per riporre piccoli
oggetti. Fra le dotazioni di serie vi sono
anche quattro anelli di ancoraggio
retraibili e una presa 12 volt posteriore,
mentre il sistema U-rail, disponibile a
richiesta, assicura una configurazione
flessibile dello spazio di carico. Come nella
9-5 Berlina, un divisorio telescopico
permette di suddividere il vano bagagli in
base alle esigenze. In questo modo si
possono separare e bloccare in posizione
oggetti di dimensioni diverse.
Il piano di carico, dotato di una maniglia
in stile aeronautico tipicamente Saab, è
composto da diverse sezioni ripiegabili
che consentono di accedere al piano
sottostante. Ad esempio, ripiegandolo
due volte si ha accesso a un piano
supplementare nel caso in cui l’auto
sia equipaggiata con un kit riparazione
pneumatici invece del ruotino di scorta.
Si può infine utilizzare un braccio di
supporto estraibile per mantenere il
piano ripiegato in una posizione prefissata.
Questa soluzione assicura un’ulteriore
possibilità di accogliere oggetti nel vano
inferiore: un’alternativa flessibile all’uso
dell’intero spazio di carico.
La parte inferiore del piano presenta
due supporti che permettono di disporre
in orizzontale il divisorio del sistema
U-rail ed è dotata di ganci, utilizzabili
ad esempio per trattenere delle borse.
Un rivestimento di plastica impermeabile,
disponibile come optional, può essere
inserito all’interno del vano inferiore per
creare uno spazio separato dove riporre
equipaggiamento sportivo, giacche a vento
bagnate o scarpe infangate.
Il ruotino di scorta, se l’auto ne è
dotata, è coperto da un pannello piatto
che crea sotto il piano principale un
ulteriore vano alto 65 mm ideale per
accogliere oggetti piccoli e piatti.
Per una praticità ancora maggiore, il
portellone è disponibile con apertura
elettrica a distanza. Può essere aperto
e chiuso completamente tramite un
selettore posto nella portiera lato guida
oppure un pulsante sul portachiavi.
L’opzione è attivabile anche attraverso
un pannello sensibile al tocco all’esterno
del portellone, sopra la targa, sia con un
pulsante all’interno.
Inoltre è possibile utilizzare una
modalità di programmazione per limitare
l’apertura del portellone nel caso l’altezza
non consenta un’apertura completa, come
ad esempio in un box. Il livello prescelto è
controllabile dai comandi interni, che
permettono anche di disabilitare
l’apertura elettrica.
Per la massima facilità di carico, il
portellone si apre fino all’altezza del
paraurti: l’altezza della soglia è di soli
648 mm. Il piano di carico è posto
allo stesso livello dell’apertura per
facilitare lo scorrimento di carichi
pesanti. Di notte, una luce rivolta
verso il basso nel portellone, e piccole
luci laterali, assicurano un’eccellente
illuminazione della zona di carico.
Nelle fiancate del vano di carico, ci sono
le guide per la cappelliera retrattile. Questa
permette di nascondere il contenuto del
bagagliaio; inoltre, per favorire l’accessibilità,
con un solo movimento la si può far
scorrere verso l’alto, lungo le guide
disposte all’interno del montante.
Per coppie indipendenti e famiglie
con valori moderni e stili di vita attivi,
la nuova Saab 9-5 Wagon è l’alternativa
sportiva. È Saab da cima a fondo.
Prenota subito il test drive e scoprilo
tu stesso.
www.saab.it
10 SAAB | CONCEPT
www.saab.it
SAAB | CONCEPT 11
L’ascesa della
Phoeni
X
La PhoeniX, la nuova concept car di Saab ha
fatto molto parlare di sé in occasione della sua
presentazione al Motor Show di Ginevra lo
scorso marzo. Il design futuristico, direttamente
dalle mani di Jason Castriota, Direttore
Esecutivo del Design Saab e del suo team,
segnerà il punto di riferimento per la prossima
generazione di auto Saab
12 SAAB | CONCEPT
“La PhoeniX è una celebrazione dello spirito
e dell’entusiasmo che hanno originariamente
portato Saab nel settore automobilistico”
TI TOGLIE IL RESPIRO. La nuova concept car
PhoeniX è diversa da qualunque altra cosa
abbiate mai visto prima da Saab. È vero,
questa è la tipica affermazione decisa che
ormai ci si aspetta da una delle aziende
automobilistiche più innovative del mondo,
ma è innegabile che quest’auto abbia
qualcosa di realmente diverso: qualcosa
di così fresco e futuristico che quasi
sfugge a qualsiasi categorizzazione.
La PhoeniX è un allettante sguardo
nel futuro di Saab. E anche se alcuni degli
elementi della PhoeniX sono ispirati alle
primissime auto Saab prodotte oltre 60
anni fa, quest’auto esprime anche un chiaro
messaggio sulla recente rivitalizzazione di
Saab quale azienda creatrice di automobili
– sia concettuali che reali – che possiedono
una libertà espressiva unica. La PhoeniX ti
fa bramare di essere dietro al volante. A
tutti gli effetti, la PhoeniX è così cruciale
per Saab che rappresenterà la piattaforma
per la prossima generazione di auto Saab,
compreso l’imminente nuovo modello
Saab 9-3.
Jason Castriota, Direttore Esecutivo
del Design Saab, afferma che la PhoeniX
è completamente basata su un design
‘aeromozionale’ ispirato alle radici
dell’azienda nell’aviazione e al suo spirito
pionieristico. “Saab sta rinascendo”,
afferma, “e la PhoeniX è una celebrazione
dello spirito e dell’entusiasmo che hanno
originariamente portato Saab nel settore
automobilistico con vetture come la
Ursaab – la prima iconica auto Saab”.
Con la parte superiore della cabina di
guida che si presenta come un blocco di
ghiaccio traslucido nero, strettamente
avvolta in una pelle dall’aspetto liquido,
www.saab.it
la cabina a goccia sembra un blocco di
ghiaccio scuro che sboccia dal centro della
muscolosa carrozzeria. Castriota e il suo
team dicono che con la PhoeniX hanno
cercato di creare una “energia nervosa”
basata su “un’incredibile quantità di
trasparenza”. Il linguaggio del design
‘aeromozionale’ nasce interamente
dall’aggiunta di passione ed emozione alla
fredda e seducente estetica svedese, e il
risultato è magnifico.
La PhoeniX è una fusione tra forme a
goccia che ricordano il metallo liquido e
una spettacolare calotta in vetro ispirata
al tettuccio di un jet che dà un nuovo
senso al design avvolgente che è un tratto
distintivo del linguaggio Saab – quella che
Castriota descrive come l’“estetica
muscolare” dell’auto.
C’è così tanto da dire sulla PhoeniX.
Un coefficiente di resistenza aerodinamica
eccezionalmente basso di soli 0,25 cx
associato al potenziale per la gestione del
flusso d’aria canalizzato attraverso l’uso
di particolari ‘alette’ laterali. Castriota li
chiama “archi rampanti” ed è facile capire
il perché. “Due vere e proprie ali che si
staccano dalla forma a goccia del tettuccio
trasparente e si avvolgono su se stesse.
Accellerano e facilitano il flusso dell’aria
sul retro dell’auto per consentire maggior
stabilità alle alte velocità senza aumentare
la resistenza all’avanzamento”.
Le due porte con apertura ad ali di
gabbiano permettono un agevole accesso
a un abitacolo 2+2 che combina semplicità
minimalista con tecnologie d’avanguardia.
Una delle caratteristiche chiave della
PhoeniX è l’introduzione dell’innovativa
piattaforma di comunicazioni di bordo di
Saab, chiamata IQon, che si basa sul sistema
operativo Android di Google. Saab afferma
che questa è la prima volta che la tecnologia
smartphone è stata realmente applicata
a un’automobile. Castriota aggiunge:
“IQon permette al pilota di connettersi
istantaneamente a internet. Tutti i controlli
sono disponibili su un comodo touchscreen
collocato proprio accanto al volante.
È possibile effettuare l’aggiornamento di
IQon, scaricare applicazioni e aggiornarlo
mentre lo si usa nel corso degli anni, in
modo che non risulti mai superato”.
Sotto il cofano si trova un motore a
benzina turbo da 1,6 litri ad alta efficienza e
insieme all'innovativo sistema Saab eXWD:
un'unità di trazione posteriore che integra
un propulsore elettrico che entra in funzione
quando è richiesta una trazione maggiore.
Il compatto motore a benzina, interamente
in alluminio, eroga 200 CV e prevede la
fasatura e l’alzata variabili delle valvole, oltre
alla funzionalità start/stop. Ci sono poi un
serbatoio più leggero ed economico di
acciaio inossidabile – invece che di plastica
– e altre tecnologie per ridurre le emissioni
che dimostrano che la PhoeniX non è solo
dotata di potenza ‘aeromozionale’ ma
anche di consapevolezza ambientale.
Jason Castriota fa notare che la concept
car PhoeniX è un “oggetto molto puro”
e che “un design magnifico deve sempre
perseguire purezza e bellezza, deve
funzionare bene e deve suscitare emozioni
positive. La PhoeniX è come il ‘fuoco’
contrapposto al ‘ghiaccio’ della Aero X”.
Chiunque abbia visto la nuova PhoeniX
Saab sa esattamente ciò che Castriota
vuole dire. Chiunque non l’abbia vista ha
perso qualcosa davvero di speciale.
14 SAAB
| 9-5 BERLINA
La Saab 9-5 Berlina:
Riveliamo alcune
delle sue migliori
caratteristiche
La funzione Saab Advanced
Park Assist utilizza i sensori a
ultrasuoni nelle parti anteriore,
laterale e posteriore per individuare
un luogo idoneo al parcheggio.
Il software Saab APA traccia una
traiettoria perfetta di parcheggio
in retromarcia e il conducente
viene guidato attraverso istruzioni
visive e acustiche alla posizione
di parcheggio finale
www.saab.it
Una migliore trazione, una
manovrabilità ottimizzata e una
maggiore stabilità in tutte le
condizioni stradali sono i principali
vantaggi di guida della trazione
integrale Saab XWD, che
ripartisce la coppia del motore
senza soluzione di continuità tra
asse anteriore e posteriore. E con
eLSD, la potenza è distribuita
anche tra le ruote posteriori,
aiutando ulteriormente il
conducente a sterzare con
sicurezza in curva o sul bagnato
I passeggeri posteriori
possono anche avere
un proprio sistema
di intrattenimento
indipendente. Due
schermi da otto pollici
montati nello schienale
dei sedili anteriori
permettono ai
passeggeri posteriori
di guardare un DVD o
giocare su una console
per giochi
Per garantire la massima comodità
in viaggio, la 9-5 offre una scelta
tra vari sistemi di aria condizionata.
Il sistema a due zone permette
il controllo indipendente della
temperatura in due zone della
vettura – una zona è quella del
conducente, mentre il passeggero e
i sedili posteriori sono nella seconda
zona. Il sistema trizona offre un
controllo indipendente di una terza
zona, con conducente, passeggero
anteriore e sedili posteriori tutti
controllati indipendentemente o
in combinazione
SAAB | 9-5 BERLINA 15
L’impegno costante di
Saab alla sicurezza di
guida è evidente dalla
nuova funzione di avviso
di superamento corsia
e di riconoscimento
dei segnali stradali.
Una telecamera situata
nel centro superiore del
parabrezza, puntata in
avanti sulla strada,
controlla la posizione del
veicolo sulla corsia di
marcia
Il sistema Pilot Head-up
Display è un dispositivo
di miglioramento della
sicurezza che può aiutare
a mantenere gli occhi del
conducente sulla strada.
Il sistema proietta dati
essenziali – quali la velocità
del veicolo e i messaggi di
avviso – sul parabrezza
come un’immagine virtuale
La propulsione
totalmente turbo nella
nuova 9-5 Berlina sviluppa
ulteriormente la strategia di
“rightsizing” del motore
Saab. La scelta di quattro
cilindri comprende un turbo
diesel da 2,0 litri 160 CV,
con emissioni di CO2 di
soli 139 g/km, e un turbo
benzina da 1,6 litri, che
sviluppa 180 CV. Al primo
posto nella gamma, un
motore turbo da 2,8 litri
V6, che genera 300 CV e
400 Nm di coppia, viene
offerto esclusivamente con
la trazione integrale Saab
XWD. Tutte le trasmissioni
sono a sei marce
I fari Bi-Xenon
Smart Beam si
adatta alla velocità
e alle condizioni
meteorologiche e
stradali, ruotando
per illuminare le
curve e ottimizzare
automaticamente i
tipi di fascio luminoso
a seconda dello stile
di guida
Il sistema DriveSense Saab
adatta automaticamente
le caratteristiche di
maneggevolezza e marcia
della vettura a seconda
dello stile di guida. Il sistema
utilizza una combinazione
di coppia del motore,
sensibilità dell’acceleratore,
ammortizzatori e reattività
dello sterzo
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16 SAAB
| 9-4X
MENTRE PARCHEGGIAVAMO LA nuovissima Saab 9-4X Aero
sul lungomare di Fort Lauderdale, in Florida, gli amanti
del jogging (e ce ne sono tanti) si fermavano ad ammirare
l’auto, notandone diversi elementi e scambiandosi
impressioni. I ciclisti che passavano (e ce ne sono anche di
più) rallentavano per dare un’occhiata alla scintillante auto
bianco perla, e molti automobilisti facevano lo stesso.
È il caso di dire che la Saab 9-4X ha creato un vero
fermento mentre se ne stava tranquilla a prendere il sole.
Ma questo è naturale, non essendo un normale crossover;
senz’altro non una copia di ciò che è già in circolazione.
Saab non potrà mai perdersi nella folla e la nuova 9-4X
dimostra ampiamente questa filosofia.
Quindi, quando Saab Magazine ha invitato il consulente
informatico Steve Jenner, sua moglie Lystra e la loro
figlia a provare la nuova Saab 9-4X, loro non sono stati
certamente gli unici a essere colpiti dal design elegante,
dalle caratteristiche di guida sportiva e dalla superiore
tenuta stradale. La voce si è subito diffusa.
Questa era la prima volta che qualcuno vedeva la 9-4X
in pubblico, invece di scoprirla in un’esposizione d’auto,
e la reazione è stata assieme gratificante e rivelatrice.
I Jenner, che sono appena entrati in possesso di una
nuovissima Saab 9-5 Berlina, sono dei nuovi convertiti
PRESTAZIONI DA
BERLINA IN UN SUV!
I consulenti informatici Steve e Lystra
Jenner hanno provato la nuovissima
Saab 9-4X nel caldo sole della Florida.
Ne sono stati più che soddisfatti, come
verificato da Jonathan Arnold
www.saab.it
SAAB | 9-4X 17
www.saab.it
FOTO: JORGE CARDENAS
a Saab che pensano che la Saab 9-4X sia “come una
berlina sportiva nei panni di un SUV”. Ovviamente stanno
già guardando oltre il momento in cui la nuova Saab 9-5
avrà servito il suo scopo per loro e la loro giovane famiglia
– che attualmente include Taylor, di due anni e mezzo
(che compare nelle foto) e Bryce, di sole sei settimane
(che era rimasto a casa con la nonna). Anche se
onestamente bisogna dire che a giudicare dalla reazione
di Steve alla prova dell’auto, sembra piuttosto si trovi
dinanzi a un dilemma: amare profondamente la nuova
9-5 o lasciarsi tentare dalla 9-4X. Forse dovranno
arrendersi e prenderle entrambe…
18 SAAB
| 9-4X
Steve dice: “È fantastica, ha un grande abitacolo e la
guida è gratificante. Puoi giudicare immediatamente
quanto è solida e sportiva, anche alle alte velocità”.
Quando ho incontrato per la prima volta Steve, Lystra
e Taylor nell’affollato aeroporto di Pompano, appena a
nord di Lauderdale, Steve e Lystra stavano discutendo su
chi avrebbe guidato l’auto per primo. Ho chiesto quali
fossero le loro prime impressioni quando hanno visto
l’auto per la prima volta. Steve non ha avuto esitazioni:
“Gli spunti stilistici sono fantastici, unici. È davvero
qualcosa di diverso che si distingue dal resto. È progettata
in modo intelligente, ha una grande presenza e una forma
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moderna. Ha quello stile che è la firma di Saab”. Anche
Lystra era ugualmente impressionata: “Si vedono tanti
SUV sulla strada, ma nell’aspetto della Saab c’è qualcosa
di molto diverso”.
I Jenner avevano acquistato la loro nuova 9-5 dal
concessionario locale Sheehan Saab. Mark Rinder, sales
manager di Sheehan, dice che i Jenner erano stati attratti
dalla Saab in parte grazie alle sue garanzie di sicurezza, e
che elementi quali il SAHR (Saab Active Head Restraint)
erano elementi chiave per Steve e Lystra al momento
di scegliere un’auto che doveva essere in grado di
proteggere la loro giovanissima famiglia, senza però
SAAB | 9-4X 19
scendere a compromessi sulle prestazioni. Non solo, ma il
fratello di Steve, che guida una Saab 9-3, era sopravvissuto
a un grave incidente stradale in gran parte grazie alle
caratteristiche di sicurezza della sua auto.
Secondo Steve, la 9-4X ha questi stessi attributi. Fa
notare una varietà di dettagli che incontrano la sua
approvazione. “la retrocamera nel pannello strumenti
è uno strumento veramente intelligente, così come gli
specchietti retrovisori neri che sono più alti del normale.
Ma è facile capire perché li hanno fatti così. Si intonano
al parabrezza e ai montanti neri e creano un’estetica
molto elegante”. Lystra è colpita dal dispositivo U-rail
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20 SAAB
| 9-4X
nel bagagliaio (su questo si erano già espressi
entusiasticamente parlando della loro Saab 9-5) e pensa
che lo spazio per i bagagli è incredibilmente versatile –
cosa importante per una giovane famiglia con tutto
l’equipaggiamento necessario a trasportare famiglie attive
in viaggio. Questo è probabilmente un punto importante,
poiché i Jenner dichiarano di amare lo sci d’acqua, il
paracadutismo, il kitesurf, lo sci, il tennis e addirittura lo
skidiving. Steve e Lystra, perfetto esempio della famiglia
moderna e attiva, hanno subito capito che la 9-4X avrebbe
soddisfatto alla perfezione le abitudini sportive della famiglia.
Il dispositivo opzionale di azionamento motorizzato del
portellone ne rende l’apertura e chiusura quel tanto più
facile per i Jenner, specialmente con un neonato a cui
badare mentre caricano e scaricano le loro attrezzature.
Ma una volta che si mettono alla guida della nuova Saab
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9-4X e hanno l’opportunità di far veramente correre
l’auto, il loro atteggiamento cambia. “Non solo è affidabile
alle alte velocità, è veramente sportiva. L’XWD (il sistema
a trazione integrale della Saab) ha un’ottima presa nelle
curve ad angolo e non sembra esserci alcuna sensazione di
rollio o sbandamento”. Questa è una vera fortuna, perché
Steve ha veramente messo alla prova la 9-4X in modo
completo. Quando Lystra ha preso il controllo della strada
i suoi commenti sono stati ugualmente franchi. “Mi piace la
sicurezza – ma amo anche le prestazioni, come ben sai!”
La versione Aero della Saab 9-4X guidata dai Jenner
ha il vantaggio di un motore da 300 CV, 2.8 turbo
con catena cinematica V6 che si fa davvero sentire.
Nonostante ciò, nella modalità Eco rappresenta una
soluzione distintamente scandinava del rispetto per la
natura. Potenza e prestazioni si combinano, ma in modo
SAAB | 9-4X 21
responsabile; un fatto che riceve l’approvazione dei Jenner
che hanno scelto una 9-5 alimentata a bioetanolo.
Seduti all’interno dell’abitacolo della Saab 9-4X, Steve
e Lystra hanno entrambi fatto commenti su alcuni aspetti
stilistici degli interni che hanno colto la loro attenzione.
“Trasmette davvero un senso di miglioramento sostanziale.
Ci piacciono moltissimo le diverse tonalità, i particolari in
fibra di carbonio, ha un aspetto allo stesso tempo vibrante e
molto giovanile. Il volante ‘squadrato’ è sia pratico che bello”.
Per Steve e Lystra Jenner, la giovanilità è un fattore
chiave nell’auto che guidano, sia nell’aspetto che nelle
sensazioni alla guida. “L’estetica e lo stile sono molto
importanti per noi”, aggiunge Lystra. “Ma con la nostra
giovane famiglia, anche la sicurezza è un fattore
fondamentale. Steve ha visto il video dell’impatto contro
una barriera che mostra due Saab 9-5 ed è rimasto
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22 SAAB
| 9-4X
QUESTA SENSAZIONE DI AVERE
❝
UN BOZZOLO PROTETTIVO
ATTORNO… È UNA COSA CHE
SENTO IN QUESTA NUOVA 9-4X.
È QUEL CONCETTO SVEDESE DI
SICUREZZA❞
profondamente impressionato. Questa sensazione di avere
un bozzolo protettivo attorno a te e alla tua famiglia che
si prova nella nostra 9-5 è una cosa che sento anche in
questa nuova 9-4X. È quel concetto svedese di sicurezza”.
Steve interviene: “Ma le prestazioni ci sono ugualmente,
e sono fantastiche nella nuova 9-4X!”
Steve, Lystra e Taylor Jenner hanno passato una piacevole
giornata con il test driving di Saab Magazine alla guida
della nuova Saab 9-4X e ci hanno offerto il loro punto di
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vista sull’auto. È evidente che sono rimasti favorevolmente
impressionati. Ed è altrettanto evidente che, anche se
hanno appena ricevuto la loro nuova 9-5, hanno qualcosa
di più di un desiderio passeggero di avere anche la
nuova crossover.
Quando ci siamo salutati e alla partenza nella loro Saab
9-5, ho colto Steve che riguardava con nostalgia la Saab
9-4X. Per un motivo o per un altro, penso che ben presto
faranno ritorno alla Sheehan Saab per un altro test drive.
24 SAAB | TECNOLOGIA
Principi acustici
Il Dott. Per-Olof Sturesson è il manager dell’imponente
Saab Noise & Vibration Center a Trollhättan, in Svezia.
È un luogo pieno di attrezzature tecniche progettate
per garantire che in tutte le auto Saab ci sia la giusta
quantità di rumore e al giusto livello. Jonathan Arnold
lo ha incontrato
RUMORE, VIBRAZIONI, TINTINNII, cigolii
…
ogni vettura li produce. E ogni casa
automobilistica cerca di migliorarli o
eliminarli in modo che si senta solo quello
che vogliamo o che abbiamo bisogno di
sentire nel modo migliore possibile. È un
compito complesso, in cui la scienza e la
tecnologia lavorano di pari passo per
garantire che i suoni che sentiamo quando
ci troviamo nell’automobile abbiano
esattamente il giusto carattere.
Il Dott. Per-Olof Sturesson, responsabile
del Noise & Vibration Center di Saab,
insieme a un team di esperti specializzati,
ha il non invidiabile compito di analizzare
tutte queste vibrazioni, rumori, cigolii e
tintinnii. Una visita al Centro Noise &
Vibration rivela una serie di stanze piene di
forme strane e di attrezzature bizzarre che
servono indagare tutte le caratteristiche
del suono nei minimi particolari, con
l’obiettivo finale di rendere l’esperienza di
guida della Saab quel tanto più gradevole.
Sturesson spiega: “Qualsiasi struttura
produce dei modi di vibrazioni fondamentali,
sia che si tratti di una corda di violino o di
un’auto. Misuriamo i punti di fissaggio, per
esempio, di un corpo vettura a un telaio e
osserviamo la propagazione dell’onda nella
struttura. Esaminiamo inoltre le vibrazioni
strutturali, per esempio quelle prodotte
da una strada accidentata, e il loro effetto
sulla vettura. Ma il suono è anche un
vettore di informazioni, per esempio
quando si tratta del climatizzatore o dello
sbrinatore – il livello e il tipo di suono ci
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servono per capire se il funzionamento è
corretto. Il silenzio assoluto non è una
cosa buona, non lo si deve avere”.
A volte è difficile tenere il passo con il
monologo di Sturesson sui particolari del
lavoro scientifico che lui e la sua squadra
conducono nel Noise & Vibration Center
di Saab. È evidente che valutare, modificare
e raffinare i suoni che entrano in ogni
Saab, o sono prodotti al suo interno,
gli dà un’enorme soddisfazione, e vuole
condividere tali conoscenze. Assieme a
15 tecnici e a tre tecnici di simulazione –
alcuni dei quali sono in possesso di
Dottorati di Ricerca mentre la maggior
parte ha un Master – la squadra Noise
& Vibration Saab a volte dedica intere
giornate allo studio di un solo minimo
dettaglio delle caratteristiche acustiche di
una Saab. Sturesson afferma: “Un cliente
non acquista mai una vettura perché fa
un ‘buon’ rumore su strada, ma se c’è un
‘cattivo’ rumore certo non la compra”.
Ci sono alcuni aspetti fondamentali
del lavoro svolto da Sturesson e dai suoi
colleghi. Lo si può riassumere sottolineando
che certi suoni possono avere effetti
sorprendenti nel creare un legame emotivo
con il cliente (il giusto rumore del motore,
per esempio, o il modo in cui funziona
l’unità di climatizzazione); ci sono suoni
che devono essere informativi, che dicono
qualcosa sul funzionamento o sulla qualità
della costruzione, o che comunicano un
messaggio al cliente; ci sono poi quei
rumori chiaramente fastidiosi che devono
essere eliminati. “Per ottenere il giusto
trattamento del suono è necessario un
equilibrio”, aggiunge Sturesson.
Sturesson entra nella prima delle
‘stanze del suono’, chiamata la camera
riverberante. “È una stanza con un tasso
di assorbimento o smorzamento acustico
vicino allo zero e misura il tempo di
‘decadimento’, mano a mano che
l’ampiezza si riduce. Ci rivela le capacità di
assorbimento di un determinato materiale,
per esempio, un materiale da imbottitura
che potrebbe essere messo tra il tetto
dell’abitacolo e la fodera del tetto. Ci sono
sempre molte sfide, quali la riduzione del
peso o fattori ambientali, o la stabilità ad
alte temperature se il materiale si trova
nel vano motore”.
La camera riverberante è rivestita con
pannelli in plexiglas sul soffitto per creare
un campo sonoro diffuso, in modo che la
pressione sonora sia uniforme in ogni
punto. C’è anche un microfono rotante
per misurare i livelli di pressione sonora.
La camera della porta accanto è quella
anecoica. È l’opposto della camera
riverberante – il suo scopo è quello di
creare un ambiente dove non c’è rumore,
o almeno un livello di rumore molto
ridotto. Qui si possono misurare in
dettaglio elementi quali i ventilatori dei
sedili posteriori. A volte un’auto Saab verrà
posizionata tra la camera riverberante e la
camera anecoica adiacente, con una metà
in ciascuna stanza. “Così facendo”, dice
Sturesson, “siamo in grado di misurare i
FOTO: DAVID BURTON
SAAB | TECNOLOGIA 25
www.saab.it
26 SAAB | TECNOLOGIA
trova in ogni momento. Siamo in grado di
effettuare scansioni con la valvola a farfalla
completamente aperta o scansioni a
‘carico parziale’ – per esempio al 20%
del tutto gas. Tutti i rumori e tutte le
vibrazioni raccolti da questo processo
entrano in un’unità di acquisizione dati del
costo di più di €100.000, dove vengono
analizzati mediante un software
informatico d’avanguardia”.
Per valutare le informazioni sulla
rumorosità e sulle vibrazioni fornite
dalle differenti posizioni del cambio sulla
nuova 9-5 con trasmissione automatica ci
vogliono tre o quattro giorni. Ma è tutto
per una buona causa. “Per continuare
questo processo di raffinamento e
perfezionamento sono necessari un
grande sforzo tecnico e competenze
approfondite”, afferma Sturesson.
Per il futuro, il Noise & Vibration Center
avrà una serie di problemi completamente
nuovi da affrontare. Sturesson afferma:
“Con l’avvento della propulsione elettrica
si perde l’effetto di ‘mascheramento’
creato dal motore a combustione interna.
Come risultato di questo abbassamento
del livello di rumore proveniente dal
vano motore, altri suoni diventano più
percettibili. Si tratta dei rumori ad alta
frequenza. Il motore a combustione
interna genera rumori e vibrazioni da
20 a 2.000 kHz, mentre il motore elettrico
ne produce fino a 5-10 kHz”.
Mentre Sturesson e il suo team pensano
al futuro, Sturesson ci dice che l’attuale
Saab 9-5 è “una delle auto più silenziose
che abbiamo mai costruito”, con i suoi
tre sistemi di isolamento delle porte per
separare il pilota dal rumore prodotto
dal vento e dalla pioggia. “Alla velocità di
crociera il pilota si sente ‘lontano’ dalle
fonti di rumore. Il nostro obiettivo è di
assicurare che il cliente si senta chiuso
ermeticamente nella cabina di guida”.
Così il lavoro continua. Non è un caso
che molti dei tecnici di Noise & Vibration
siano anche musicisti. “Il nostro tecnico
psicoacustico suona il violino e la
cornamusa”, racconta Sturesson. “Altri
suonano strumenti e alcuni hanno degli
studi di registrazione. Questo è naturale
quando si tratta di persone che lavorano
col suono”.
Sturesson e il suo team specializzato di
tecnici stanno facendo un lavoro essenziale
per garantire che la vostra esperienza di
guida della Saab sia la migliore possibile.
Il loro lavoro può essere meno in vista
rispetto ad altre aree, ma senza la loro
dedizione l’abitacolo della vostra Saab
sarebbe decisamente più rumoroso.
FOTO: DAVID BURTON
‘punti caldi’, ossia i punti deboli nel sistema
di isolamento acustico della macchina. Per
le automobili diesel è molto importante
che l’interno sia tranquillo. Nessuno vuole
avere la sensazione di avere un motore
diesel appoggiato sulle ginocchia!”
Un’altra stanza molto più imponente
ha una nuova Saab 9-5 costantemente in
funzione. Ha l’aspetto di un paziente in
una sala emergenze di un ospedale molto
sofisticato, collegato a mezzo cavi a una
quantità di monitor e di apparecchiature
informatiche diverse. Naturalmente, in
quest’auto tutto funziona a perfezione.
Sturesson e i suoi colleghi stanno solo
monitorando le sue prestazioni per
cercare di perfezionarle e migliorarle
ulteriormente. La nuova 9-5 è collegata
a un dinamometro collegato al telaio a
trazione integrale, con una serie di sensori
sotto il sedile per rilevare le vibrazioni da
tutte le direzioni.
Sturesson aggiunge:“Con l’apparecchiatura
di questa sala siamo in grado di condurre
un’analisi più approfondita dei rumori e
delle vibrazioni indotti dalla trasmissione,
come la variazione di velocità sulle ruote
motrici, le vibrazioni delle guide del sedile
o del volante e lo stato del veicolo
utilizzando l’interfaccia elettronica dell’auto,
in modo da sapere in che condizioni si
www.saab.it
SAAB | 9-3 GRIFFIN 27
La nuova 9-3 Griffin
provata su strada
La nuova gamma Saab 9-3 Griffin
sostituisce l’attuale offerta di 9-3 e
include una serie di piccole modifiche
tipicamente Saab. Jonathan Arnold
ha guidato la nuova Saab 9-3 Griffin
Sport Sedan attraverso lo spettacolare
paesaggio svedese
28 SAAB
| 9-3 GRIFFIN
snoda in curve sinuose,
le tradizionali case svedesi in legno si
fondono col paesaggio, i laghi ghiacciati
ci danno il benvenuto: questa è la Svezia
nel tardo inverno. Sono alla guida di
un’elegante Saab 9-3 Griffin Sport Sedan –
parte della nuova gamma Saab 9-3 Griffin
– e sto attraversando uno spettacolare
paesaggio a circa 60 km a nord di
LA STRADA SI
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Göteborg. È un test perfetto per questa
nuova aggiunta alla famiglia Saab, che di
certo non delude.
Anche se è montato il potente motore
TTiD 180 cv, le sue emissioni sono di soli
119 g/km di CO2. Saab ha lavorato molto
duramente per ridurre le emissioni dei
suoi motori fino a un livello di 120 g/km
o inferiore, e il primo vantaggio per i
clienti di molti mercati europei è una
proporzionata riduzione delle tasse e
altri vantaggi fiscali, in particolare per i
motori che raggiungono il magico livello
di 119 g/km. Questo pensiero rende la
guida quel tanto più gradevole.
Dunque, è proprio questa combinazione
di elevate prestazioni di guida, assieme alla
consapevolezza che stai riducendo la tua
TUTTE LE FOTO: ALEX P
SAAB | 9-3 GRIFFIN 29
impronta ambientale di CO2, che continua
a contraddistinguere la Saab. È là sulla
strada aperta che senti veramente la
qualità delle prestazioni, mentre ti
accomodi al posto di guida e premi
sull’acceleratore.
Ora la nuova gamma Saab 9-3 Griffin
può godere di una gamma di motori più
potenti e fuel-efficient. I nuovi motori
benzina 2.0t da 163 cv e 2.0T da 220 cv
includono iniezione diretta, fasatura
variabile delle valvole e turbocompressore
twin-scroll. Il consumo di carburante a
ciclo combinato e le emissioni di CO2
sono ridotte di una media del quattro per
cento su tutta la gamma.
Questi nuovi motori si uniscono
all’attuale serie Turbo diesel 1.9 TTiD da
130, 160 o 180 cv, tra cui il modello da
180 cv di cui mi trovavo alla guida. Un
ulteriore raffinamento tecnologico ora
consente un’impressionante 119 g/km
anche per la SportHatch, assieme a un
ugualmente notevole consumo di
carburante di soli 4,5 l/100 km.
Tutti i motori benzina sono BioPower
alimentabili con E85, quindi c’è decisamente
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30 SAAB
| 9-3 GRIFFIN
qualcosa per ogni cliente Saab.
Anche l’aspetto degli interni e degli
esterni è stato rinnovato, raffinando
ulteriormente una macchina già molto
elegante. Prima di avviarmi, faccio un giro
attorno alla 9-3 Griffin Sport Sedan,
notando l’effetto a ‘blocco di ghiaccio’ dei
fari (usato anche in tutte le altre nuove
Saab 9-5) ispirato a sua volta al modello
Aero X. Queste unità emettono un
caratteristico bagliore blu-verde in
condizioni di luce diurna e sono di
concezione completamente Saab. Sono
sottili cambiamenti nel design come questi
che rendono la nuova gamma Griffin 9-3
così attraente.
Anche la griglia è diversa. Ora è
caratterizzata da una lunga barra centrale
a forma di ala che sostiene il marchio
‘SAAB’, proprio come nella Saab 9-5.
Mi piace quel piccolo tocco, e ancora di
più mi piace che le auto che vengono nella
direzione opposta vedano per prima cosa il
nome Saab e poi, mentre passano, il badge
Griffin su ciascuna fiancata. Altri dettagli,
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come il nuovo profilo dei paraurti anteriori
e lo spoiler montato sul bagagliaio
posteriore danno ulteriore visibilità all’auto.
Ma qui all’aperto, nella campagna gelata,
ciò che conta maggiormente è la
sensazione di guidare una 9-3 Sport Sedan
con le sue caratteristiche tipicamente Saab.
Mentre corro sulla strada serpeggiante
che il fotografo mi ha chiesto di ripercorrere
– così tante volte che non le ho contate –
per scattare l’immagine perfetta per la
rivista, sento di avere un controllo totale.
Ne è valsa la pena però. L’auto Rosso
Laser e il biancheggiante sfondo invernale
sono perfettamente bilanciati.
E poi di nuovo sulla strada aperta
verso sud in direzione di Göteborg,
passando lungo la strada l’imponente
castello di Koberg, appartenuto in passato
alla sorella del Re di Svezia. Da lì il viaggio
è breve fino all’enorme lago di Anten,
ghiacciato e tranquillo dopo mesi di tempo
freddissimo. È anche una location ideale
per mostrare la nuova 9-3 Griffin Sport
Sedan al meglio di sé.
La Sport Sedan è in totale armonia
col paesaggio. Manovrabilissima sulle
strade ondulate e nelle curve difficili,
ha una sicurezza nel farlo derivante
dalla buona distribuzione dei pesi e dal
sistema di sospensione dell’auto. Guidare
una 9-3 Griffin Sport Sedan è, mi rendo
conto, una relazione collaborativa. Avverto
veramente quella sensazione di ‘controllo
della guida’. Allo stesso tempo, so anche
che dal punto di vista della sicurezza ho
a disposizione tutta la lunghissima storia
di Saab di costruzione di vetture che
immancabilmente superano le norme
di sicurezza. L’auto si prende cura di me
su queste strade a volte insidiose.
Nonostante ciò, la 9-3 Griffin Sport
Sedan è anche forte e agile. È certamente
un’auto che fa sentire a proprio agio il
pilota, e a velocità di crociera su strada
aperta nell’abitacolo c’è un senso di
calma – il motore 1.9 TTiD da 180 cv
è solo un ronzio distante. Anche la
trazione è di tutto rispetto grazie al
pacchetto prestazioni, che fa uso del
sistema avanzato a trazione integrale
XWD di Saab.
I sottili cambiamenti nel design degli
interni per il modello Sport Sedan (diversi
fra il modello standard e quello Aero) hanno
creato degli interni freschi e moderni, fino
al minimo dettaglio. Le piccole scritte
Griffin in bianco e nero sui lati dei sedili
forniscono un’eleganza pulita che si
aggiunge, senza mai sottrarsi, al piacere
complessivo del guidare questo veicolo.
Terminiamo la giornata nel cuore di
Trollhättan, casa di Saab Automobile, dove
i pedoni passano accanto alla berlina rossa,
parcheggiata in bella mostra, voltandosi
per ammirarla.
La nuova gamma Griffin è un’altra
coraggiosa affermazione di Saab, che si
aggiunge al suo crescente portfolio di
auto – la nuova Saab 9–5 Berlina e Wagon,
la 9-4X crossover e l’esaltante concept
car – che punta a un futuro dinamico
per l’azienda e i suoi clienti. Lo devo
proprio dire, avrei voluto che la giornata
non finisse mai.
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Lo sviluppo di una relazione a lungo termine col rivenditore è di vitale
importanza. Simon Parker, proprietario di una Saab, ricorda come la
Cambridge Saab spesso fa un ulteriore sforzo per offrirgli ciò che vuole
DAVID BURTON
RICAMBI
ORIGINALI
In alto a sinistra: Simon Parker (a sinistra) in conversazione con
Andrew Ballard, Direttore Post vendite presso la Saab di Cambridge
In basso: Simon Parker con un tecnico della Saab di Cambridge
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L’ILLUSTRATORE TECNICO Simon Parker è un
appassionato di Saab da sempre. Sia suo nonno che
suo padre possedevano delle Saab – per essere
precisi delle 96, 99, 900 e 9000 – e lui comprò
la sua prima Saab dal rivenditore di Welwyn
Garden City, vicino a Londra, nel lontano 1992.
“Il rivenditore mi mostrò tutto quello che
c’era”, dice. “Passò in rassegna un elenco
dettagliato di opzioni, e quello fu l’inizio di una
relazione come non avevo mai sperimentato
prima. Ora so che i rivenditori Saab si impegnano
al massimo per fornire la giusta combinazione
di attenzione individuale unita a una conoscenza
ed esperienza che altrove sono semplicemente
introvabili”.
Saltiamo 20 anni in avanti nella storia e
ci troviamo seduti nello showroom della
Cambridge Saab nell’Inghilterra orientale.
Ora Simon Parker possiede una lucente
9-3 Cabriolet Aero da 2,0 litri azzurra
e ha sviluppato con la Cambridge Saab un
rapporto che continua da oltre dieci anni.
“Non ho mai pensato di portare la mia Saab
da nessun’altra parte”, afferma Parker. “Il livello
di fiducia che si è sviluppato fra di noi è di vitale
importanza. I meccanici sono molto disponibili
e ci sono state occasioni in cui sono venuti a
vedermi anche solo per un leggero “rumorino”
nell’auto”.
Parker è pronto a riconoscere che per lui
il rapporto con il suo rivenditore consiste
essenzialmente nella garanzia che qualunque
lavoro venga fatto sulla sua auto sia il più
sofisticato e avanzato possibile. Ciò significa
poter contare sul fatto che tutto sia ‘originale’.
Dagli accessori e pezzi di ricambio originali,
progettati specificamente per lo stile e il
SAAB | ORIGINALE SAAB 33
carattere di ogni Saab, all’assistenza certificata
effettuata da personale addetto al servizio clienti
e tecnici formati direttamente da Saab, che sanno
esattamente cosa va fatto su ogni macchina.
“Per me, ciò che conta è la comodità e la
sicurezza di sapere che presso il mio rivenditore
ricevo esattamente il giusto tipo di assistenza.
Non è solo il fatto di sapere che vengono usati
pezzi di ricambio Saab originali, ciascuno dei
quali è stato progettato, sviluppato e testato
con la massima cura, ma anche che la sicurezza,
le prestazioni e l’affidabilità non sono mai
compromessi. Perché montare sulla mia auto
qualcosa che non è originale Saab? Così facendo
so che potrò avere le prestazioni e la durata di
cui ho bisogno”.
Andrew Ballard, direttore del servizio postvendita alla Cambridge Saab, spiega che i suoi
tecnici seguono spesso dei corsi per garantire
di avere le conoscenze più avanzate quando
lavorano su una Saab. “Da noi passano 25 clienti
al giorno, e ci fanno ogni genere di domande,
dalle richieste di assistenza e riparazioni
sostanziali ai quesiti su minuzie. Ogni cliente
ha il suo Service Advisor che se ne prende
cura durante il servizio”.
Parker ricorda ciò che è accaduto quando ha
acquistato la sua Convertible. “Ci tenevo molto
ad acquistare un’Aero del 20° anniversario, ma
la Cambridge Saab non disponeva del modello
Aero con sedili riscaldati (a quell’epoca Saab
aveva già interrotto la produzione del modello
Aero Anniversary). Poiché insistevo sull’optional
dei sedili riscaldati, la Cambridge Saab ordinò
dal magazzino sia un modello Vector con sedili
riscaldati, sia il modello Aero Anniversary che
desideravo. Poi scambiarono i sedili a loro spese,
nonostante il costo elevato. Ma così facendo
mi offrirono la mia auto perfetta. Mi provarono
che erano disposti a fare un ulteriore sforzo
per i loro clienti e li devo ringraziare di cuore
per averlo fatto”.
Ballard aggiunge che la Cambridge Saab offre
un’assistenza a prezzo fisso per un menù di
servizi, in modo che il cliente sa esattamente
cosa pagherà prima che il lavoro abbia inizio.
“Tutto questo fa parte dell’esperienza ‘originale’
Saab”, afferma. “E non si può ricevere altrove
quel livello di eccellenza”.
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34 SAAB | LA GAMMA
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L’ingresso di Saab
nel dinamico mercato dei
crossover, questo prodotto
sportivo e distintivo
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fascino di Saab. Una scelta
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posizione più elevata
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ideale ai SUV e ai crossover
più grandi e pesanti
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NUOVA SAAB
9-5 WAGON
Elegante, dal look
dinamico, tecnologia
sofisticata, e un’ampia
scelta di motorizzazioni.
Guidare non è mai stato
così divertente
Dinamica e divertente
da guidare, la nuova
9-5 Wagon aggiunge
versatilità agli attributi
universalmente acclamati
della 9-5 Berlina offrendo
una scelta distintiva,
alternativa a chi cerca una
wagon di gran qualità
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saabmagazine
LA RIVISTA INTERNAZIONALE DELLE IDEE E DELL’ISPIRAZIONE 1/2011
ARCHITETTURE D’AVANGUARDIA IN
LEGNO: UNA PROSPETTIVA NORDICA
SAAB MAGAZINE
PUBBLICATO DA
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MANAGING DIRECTOR
MICK HURRELL
PROJECT MANAGER PRESSO
SAAB AUTOMOBILE AB
KATARINA ERHARDSSON
EMAIL: [email protected]
La filosofia di Saab ha sempre contemplato l’utilizzo dei materiali e delle forme naturali e
l’apprendimento di quello che possono insegnarci. Per esempio, il legno fa parte integrante della
cultura svedese e il suo uso negli edifici è visibile da secoli. In questo numero di Saab Magazine
diamo un’occhiata ad alcuni dei nuovi emozionanti e radicali impieghi del legno nell’architettura
contemporanea scandinava. Inoltre spaziamo attraverso settori diversi come la viticoltura nella valle
di Napa, grazie alla cortesia di un fanatico californiano di Saab, la tecnologia, il colore, la rigenerazione
urbana a Seul, il lavoro di beneficienza in Asia e l’archeologia digitale. Un numero pieno zeppo di
argomenti per interessare anche la mente più indagatrice.
Capovolgete la rivista e troverete tutta una serie di entusiasmanti sviluppi della Saab: una vettura
di nuova concezione veramente entusiasmante, la nuovissima 9-5 Wagon, la nuova gamma
Saab 9-3 Griffin e la fantastica Saab 9-4X sulla strada negli Stati Uniti. È stato un anno straordinario
per la nuova, indipendente, Saab e c’è ancora tanto da venire!
Jonathan Arnold Redattore
Indice
06
STAMPA: STROKIRK-LANDSTRÖM AB
RIPRODUZIONE: C2, SVEZIA
(IMMAGINI PRODOTTO)
E ARCHANT DIALOGUE LTD.
04
SAAB MAGAZINE È REDATTA E
DISEGNATA DA ARCHANT DIALOGUE
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GRAN BRETAGNA
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STAMPATO SU CARTA “MULTIART
MATT”, PROVENIENTE DA FORESTE
GESTITE IN MODO SOSTENIBILE
| NUMERO 1/2011 3
14
13
04 | Rivelazioni
Idee, eventi e ispirazioni
per mettere la mente in
movimento, che vanno
dal Festival del Jazz di
Stoccolma a Stig Larsson
06 | La regina della
cucina svedese
Tina Nordström è una
delle cuoche televisive di
maggiore successo della
Svezia. Michael Brown ha
parlato con lei della sua vita
24
20
13 | Vita a due dimensioni
Il fluorografene ha lo
spessore di una sola
molecola, ma è più forte del
diamante. Esso potrebbe
cambiare per sempre il
nostro mondo
30
20 | Il risveglio verde di Seul
Cheonggyecheon, in
passato un distretto urbano
degradato di Seul, è ora
una dinamica oasi verde.
Simon Richmond va alla
scoperta
14 | Il sentiero meno battuto
24 | Le meraviglie del legno
David Graves, fanatico di
La lunga tradizione
Saab, possiede e gestisce
dell’edilizia in legno della
uno dei vigneti di maggiore
Scandinavia continua con
spettacolosi nuovi edifici.
successo della valle di Napa
Rose Etherington ce lo
in California. A cura di
spiega
Janna Rijpma Meppelink
10 | Colora il mio mondo
La maggior parte di noi non 18 | Una mano da Hand in Hand 28 | Archeologia digitale
Grazie a Jim Boulton e
presta molta attenzione
Percy Barnevik, ex
ad altri archeologi digitali
ai colori che utilizziamo
imprenditore svedese,
quotidianamente, ma Berit
ora impiega il suo tempo
alcuni dei primi siti web
Bergström, Presidentessa
a permettere a donne
vengono salvati. A colloquio
dell’Associazione Interasiatiche in estrema
con Jonathan Arnold
nazionale del Colore, ritiene
povertà di sollevarsi
30 | La bellezza della bionica
che ci dovremmo ripensare
dalle loro condizioni.
Amy Nicholson scopre ciò
A cura di Gary Mead
che rende le tecnologie
bioniche della Festo così
affascinanti
Ricevete le ultime notizie e informazioni da Saab,
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www.saab.it
NATURA
Accendiamo le luci
Sull’orlo dell’estinzione
L’UTILIZZO DINAMICO DEL legno
non si limita solo all’ambiente
delle costruzioni (vedi il nostro
articolo a pagina 24), ma ha
trovato la sua strada in molte
altre applicazioni. La società di
design italiano SKITSCH ha
lanciato una gamma di lampade
da pavimento e da tavolo che
combinano con eleganza teak e
acciaio inox per produrre forme
belle e semplici. Progettate dai
brasiliani Fernando e Humberto
Campana, queste eleganti
lampade possono abbellire
qualsiasi casa moderna.
www.skitsch.it
ALLA FINE DELL’ANNO
SKITSCH
DESIGN
Idee, eventi e ispirazioni per
mettere la mente in movimento
scorso una missione scientifica
organizzata dalla Conservation International e
dalla IUCN Amphibian Specialist Group, che
aveva l’obiettivo di riscoprire specie di anfibi
ritenute estinte, ha dato i suoi primi risultati.
Gli ambientalisti hanno trovato degli esemplari
vivi di due rane dell’Africa occidentale – la rana
di canneto Omaniundu della Repubblica
Democratica del Congo, vista l’ultima volta nel
1979, e la rana di canneto del Monte Nimba
della Costa d’Avorio, irreperibile dal 1967 – e la
salamandra cavernicola messicana. La salamandra
era stata vista l’ultima volta nel 1941, ed è stata
riscoperta mediante la discesa a doppia corda in
profonde caverne della foresta. Le spedizioni sono
state parzialmente ideate per attirare l’attenzione
sulla situazione degli anfibi in tutto il mondo, dove
un terzo delle specie è a rischio di estinzione.
Nel frattempo, l’Istituto internazionale per
l’Esplorazione delle Specie con sede in Arizona,
Stati Uniti, ha nominato le 10 nuove specie
preferite dell’anno. Nel 2010, ha scelto la nepente
di Attenborough, la spugna assassina e il verme
bombadiere tra le specie scoperte di recente.
www.species.asu.edu
www.conservation.org/lostfrogs
RIVELAZIONI
MUSICA
Il Festival del Jazz
di Stoccolma
è tempo di jazz, e il Festival del Jazz di
Stoccolma – un evento jazzistico di classe veramente mondiale – attrae
musicisti di alto livello da molto lontano, con i principali concerti
che si svolgono presso il museo all'aria aperta di Skansen sull’isola di
Djurgården. Nel corso degli anni il festival ha attirato nomi di alto
profilo come Miles Davis e Herbie Hancock. Lo scorso anno il festival
ha ampliato il suo appello con artisti del calibro di Missy Elliott che
hanno conquistato la scena. Si tratta sempre di un evento emozionante,
e il mese di luglio a Stoccolma, con con il suo centro storico e il suo
bellissimo paesaggio come sfondo è un’occasione da non perdere.
www.stockholmjazz.com
ANDERS WIKLUND/PRESS ASSOCIATION IMAGES
A STOCCOLMA, GIUGNO
www.saab.it
CONSERVATION INTERNATIONAL
4 ISPIRAZIONI | RIVELAZIONI
INSPIRATION
| ISPIRAZIONI | RIVELAZIONI 5
SALUTE
AMBIENTE
Lo sfruttamento
dell’energia solare
GÖTEBORG, SVEZIA OSPITERÀ i World
Transplant Games del 2011. Nel corso di una
settimana, dal 17 giugno al 24, migliaia di
persone si raduneranno da tutte le parti del
mondo per rendere omaggio alla donazione di
organi e al successo del trapianto di organi e
per offrire un riconoscimento ai donatori di
organi e alle loro famiglie. I Giochi offrono la
possibilità di incontrare persone che hanno
vissuto le stesse esperienze, ascoltare oratori
ispirati, imparare qualcosa di nuovo sulla storia
dei trapianti e godere dell’ospitalità svedese. E
naturalmente ci saranno in palio molte
medaglie d’oro, argento e bronzo in
una gamma di diverse discipline sportive.
I partecipanti a questi Giochi meritano il
nostro plauso, sia che vincano o che perdano.
www.wtg2011.com
WTG
GETTY
Meraviglie mediche
ALLA FINE DEL 2011 entrerà in funzione una delle
più grandi centrali solari del mondo. Una società
tailandese di elettricità sta costruendo l’impianto
nella provincia di Lop Buri, nella Thailandia
centrale. Esso utilizzerà circa 570.000 pannelli
solari, e una volta completato produrrà 73
megawatt di elettricità, rendendolo uno dei più
grandi del mondo in termini di capacità. È
programmato per fornire energia a circa 70.000
famiglie della zona circostante. Un funzionario
della società thailandese di elettricità che sta
costruendo l’impianto ha espresso la speranza
che il progetto diventi un modello globale di
produzione di energia rispettosa dell’ambiente.
LITERATURE
Ricordo di Stieg Larsson
trilogia di libri ‘Millennium’ di Stieg Larsson –
e francamente, se non ne avete sentito parlare dovreste essere vissuti
sulla luna – saranno in trepidante attesa di un libro di memorie che
sarà pubblicato in inglese nel mese di giugno da Eva Gabrielsson,
la compagna di tutta una vita di Larsson. I lettori svedesi avranno
già visto il libro, che è stato pubblicato in Scandinavia a gennaio,
ma il resto di noi appassionati potrà presto scoprire com’era
veramente vivere con l’uomo che ha creato una delle serie di
gialli di maggior successo dei tempi moderni. Purtroppo, Larsson
è morto a soli 50 anni nel 2004 e non ha mai goduto dei frutti
delle sue fatiche letterarie.
Intitolato There are Things I Want You to Know, il libro sarà
pubblicato da Seven Stories Press.
http://home.sevenstories.com
JAN JOHANNESSEN / PANOS
GLI AMANTI DELLA
www.saab.it
www.saab.it
KAROLINA HENKE/SKARP
6 CIBO | TINA NORDSTRÖM
CIBO | TINA NORDSTRÖM 7
La regina della
cucina svedese
Tina Nordström è una
delle più amate cuoche
televisive della Svezia.
Ha dei programmi di
successo su entrambe
le sponde dell’Atlantico,
e cerca sempre nuovi
modi di sviluppare del
cibo intrinsecamente
svedese. Michael Brown
ha parlato con lei della
sua vita e dei suoi
progetti per il futuro
TINA NORDSTRÖM È l’iperattiva ragazza
d’oro della TV svedese, e una cuoca
televisiva che ha svolto una parte
fondamentale nel fare uscire la Svezia
dal suo medioevo culinario e aprire
gli occhi dei suoi connazionali agli
eccellenti prodotti svedesi.
Il primo successo importante della
trentasettenne Tina arrivò nel 1999
quando, dopo aver lavorato per 10 anni
come chef nel ristorante dei suoi genitori
e in altre cucine in Svezia e Danimarca,
fu notata da un dirigente della TV
svedese mentre gareggiava in un
concorso culinario. “Non ho vinto il
concorso, ma tutto è cominciato da lì”,
racconta. “Ero l’unica donna nel
concorso, per cui ho attirato la loro
attenzione. In un primo momento,
pensarono che il mio accento sarebbe
stato un problema – vengo dal sud della
Svezia e nel nord hanno difficoltà a
capire il nostro accento – ma abbiamo
superato questo ostacolo e abbiamo
realizzato la mia prima serie di Mat
[‘cibo’ in lingua svedese]”.
Undici anni e molte serie di Mat più
tardi, il paesaggio culinario svedese è
radicalmente cambiato. “Ora gli Svedesi
sono molto più attenti a quello che
mangiano”, mi dice. “Mangiamo molti
più prodotti di stagione, e in modo più
sano. Abbiamo così tanti splendidi
ingredienti in Svezia, e la cosa
meravigliosa è che cambiano con le
stagioni. Per me i mesi migliori sono
agosto e settembre, con i frutti di
bosco, funghi e le nässlor [ortiche].
Ma d’inverno abbiamo ottimi tuberi, in
primavera c’è l’agnello e, naturalmente,
ad agosto i crostacei”.
Gli svedesi ne sono talmente
appassionati, da tenere banchetti luculliani
all’aperto esclusivamente a base di
crostacei, chiamati kräftskiva. “Le feste dei
crostacei sono fantastiche: li mangiamo
con le mani, bevendo acquavite e
indossando buffi cappelli. L’odore di
gamberi ti resta addosso per giorni”.
Tina adora anche le varianti regionali
della cucina svedese. “Nel sud mettiamo
tutto sott’aceto. Mi piace tantissimo il
sapore agrodolce dell’aringa sott’aceto;
prima le friggi con un’impanatura di
farina e poi le conservi in zucchero,
acqua e aceto. In Scandinavia usiamo un
aceto speciale per le conserve e ho avuto
difficoltà quando ho fatto programmi
negli Stati Uniti perché li è introvabile.
In realtà è un prodotto industriale, a volte
www.saab.it
8 CIBO | TINA NORDSTRÖM
usato in prodotti per la pulizia in casa.
“Se vai a nord, ci sono buoni formaggi.
La Svezia produce anche carni eccellenti
– maiale, manzo, agnello. Abbiamo delle
regole molto restrittive sull’allevamento
degli animali; si usano pochissimi additivi,
quindi se ne ho la possibilità compro
sempre carne svedese. E nel nord c’è
la cacciagione, la renna e l’alce”.
Quale preferisce? “Mentirei se dicessi
che preferisco la renna. La renna a volte
può avere un gusto un po’ troppo bilioso
e selvatico – in ogni caso non ne arriva
molta nel sud, nonostante che al nord si
possa acquistare nei supermercati. L’alce
è più dura, ma più gradevole. Negli show
americani non ho nemmeno potuto
cucinare la renna, perché là viene
associata a Babbo Natale”.
Le trasmissioni di Tina si occupano
generalmente di cucina casalinga svedese
contemporanea, al contrario dello stile
sofisticato e ‘locavoro’ dei moderni
ristoranti Scandinavi che sta facendo
impazzire il mondo.
“Mi piace cuocere tutto in una sola
pentola, cibo tradizionale. Come i
kåldolmar, fatti con riso e carne macinata
avvolti in una foglia di cavolo e cucinati
al forno con una leggera guarnizione di
sciroppo. Cibo semplice e molto saporito.
Sai, oggigiorno ci sono così tante
trasmissioni sul cibo, nei media svedesi e
nel resto del mondo. Oggi tutti vogliono
diventare chef, ma non penso che si dia
abbastanza attenzione al gusto. Gli svedesi
sono più interessati a salvare il mondo,
spendono un sacco di soldi per cibo
biologico in buste di plastica, ma non
sono abbastanza esigenti per quanto
riguarda l’effettivo sapore del cibo”.
Tina ha intenzione di sistemare la
situazione con una gamma di salse, che
spera di lanciare in Svezia, Finlandia
e Norvegia nel corso di quest’anno.
“Non posso ancora dire molto, ma sarà
tutta una questione di sapori e spezie
– come si può aggiungere sapore a
qualunque piatto”.
Intanto, Tina non ha smesso di
realizzare Mat, il suo programma di
cucina, ha pubblicato cinque libri, due
dei quali tradotti in inglese, e ha girato
20 puntate di New Scandinavian Food per
la televisione americana. “Non direi di
essere una star in America, ma è vero
che continuo a ricevere email da fan
americani, quindi la trasmissione deve
andare ancora in onda da qualche parte”,
afferma.
Nel 2008 Tina si è allontanata dai
fornelli avventurandosi nei più fastosi
pascoli del dance show delle celebrità
svedesi, Let’s Dance, guadagnando
un’inattesa vittoria.
“È stata molto dura all’inizio”,
ricorda. “Non mi sentivo a mio agio
con l’abito e il trucco. Mi vedevo
orrenda. Mi mancavano i miei coltelli
e le mie casseruole. Mi piace il ghetto
della cucina, quello è il mio posto, ma
superarne i confini ha fatto bene alla
mia autostima. È stata una di quelle
cose che ti capitano una volta nella vita”.
Con Let’s Dance Tina ha preso il gusto
della TV in diretta per cui, con Gordon
Ramsay (noto chef televisivo inglese)
che osservava dietro le quinte, ha
recentemente provato a lanciare una
propria versione del suo format di
cucina dal vivo. Non è stato un grande
successo: “Penso che gli svedesi non
fossero pronti per questo tipo di
programma”. E poi tu non dicevi le
parolacce come Gordon, vero? “No, no”
ride. “Penso che fossero abituati a vedermi
nel mio vecchio format, e volessero
rivedere la vecchia Tina. Però è stato
molto stressante”.
Si potrebbe pensare che Tina sia
abituata agli scenari adrenalinici –
a volte decisamente pericolosi – delle
trasmissioni televisive, essendo comparsa
in programmi precedenti mentre sciava
rincorrendo delle renne, volava in
parapendio e cucinava in alta montagna.
“Sciare dietro alle renne non era
veramente pericoloso, anche se le renne
si infuriano terribilmente se le guardi
negli occhi! Cucinare all’aria aperta è
sempre un grande piacere per me.
Montare una cucina all’aperto con una
vista favolosa e cucinare immersi nella
natura è bellissimo. La ripresa più estrema
che abbiamo fatto è stata sul ciglio di un
precipizio. Ho dovuto legare una corda
attorno alla vita per evitare che il vento
mi spazzasse nel mare. Ma non è stato un
problema. Quando ho troppe ricette per
la testa, la cosa migliore è uscire all’aria
fresca e fare una corsa”.
MI PIACE CUOCERE TUTTO IN UNA SOLA PENTOLA,
❝ CIBO
TRADIZIONALE … CIBO SEMPLICE E MOLTO
SAPORITO. PENSO CHE OGGI NON SI DIA ABBASTANZA
ATTENZIONE AL GUSTO ❞
www.saab.it
www.saab.it
ALAMY/PHOTOS.COM/GETTY
CHRISTER WAHLGREN/PRESS ASSOCIATION
CIBO | TINA NORDSTRÖM 9
10 COLORE | SOCIETÀ
Berit Bergström è la Presidentessa
dell’Associazione Internazionale del Colore,
un ente culturale che cerca di aiutarci a capire
meglio in che modo e perchè usiamo i colori
nella nostra vita quotidiana. Jonathan Arnold
le ha parlato
ogni aspetto delle
nostre vite. Dagli abiti che acquistiamo
alle automobili che guidiamo, e dal cibo
che mangiamo alle case in cui viviamo,
il colore è alla base di quasi ogni nostra
decisione.
In effetti, la maggior parte di noi
non presta troppa attenzione al colore.
Probabilmente compriamo un vestito
rosso o un’auto bianca o frutta e verdura
vivacemente colorate senza realmente
considerare quali fattori hanno guidato
tali scelte. Sappiamo solo che, per qualche
motivo inspiegabile, ci piace il rosso
anziché il blu o preferiamo le vetture
bianche rispetto a quelle di colore
argento. Ma forse dovremmo essere più
consapevoli di quanto i colori – e la scelta
dei colori – abbiano un ruolo importante
nelle nostre vite. Per fortuna, ci sono
molti esperti sparsi in giro per il mondo
che sono costantemente impegnati
nell’espandere la nostra conoscenza
dei molti e complessi usi del colore.
Berit Bergström, Presidentessa
IL COLORE PERVADE
www.saab.it
dell’Associazione Internazionale del
Colore, che inoltre presta la propria
opera presso la NCS Colour School
ed è responsabile della NCS Colour
Academy di Stoccolma, Svezia, è tra
coloro che trascorrono la loro giornata
alle prese con i problemi delle scelte
cromatiche e con il ruolo svolto dai
colori in ogni nostra azione. L’AIC
(l’associazione è conosciuta con questo
nome) è una rete internazionale di
scenziati e insegnanti che operano nel
campo del colore (teoria dei colori,
progettazione dei colori, psicologia dei
colori e così via), e altri professionisti,
quali architetti e designer, che hanno
un interesse specifico nell’educazione,
sviluppo e utilizzo del colore. Lo scopo
dell’AIC è quello di coadiuvare lo
scambio di conoscenze ed esperienze
tra i suoi membri, stimolare le attività
didattiche e di ricerca e tenere
periodicamente seminari, workshop
e congressi in tutto il mondo. Inoltre
produce pubblicazioni e organizza
mostre in quasi tutti i principali mercati
di tutto il mondo.
Ma molto probabilmente voi non
avrete mai sentito parlare di loro. L’AIC
non strombazza la propria attività al di
fuori dei propri ranghi, che sono
piuttosto specializzati. È veramente
una società culturale, e molto di quello
che fa si svolge in seminari e workshop
per chi ha un bisogno diretto di
comprendere meglio la miriade di
modi in cui si sceglie il colore e lo si
utilizza nell’uso quotidiano e nelle
industrie. Ma è pur tuttavia un lavoro
fondamentale.
La Bergström afferma: “L’AIC è
una rete internazionale di persone che
lavorano in tutti gli aspetti del colore.
Cerchiamo di diffondere le conoscenze
acquisite dalla nostra ricerca e di
promuovere la sua applicazione per
la soluzione di problemi in settori
diversi come la scienza, l’arte, il design
e l’industria”.
In pratica, il lavoro che questi diligenti
A
COLORE | SOCIETÀ 11
B
C
ricercatori eseguono può essere basilare,
per esempio per decidere come creare
il colore migliore (cioè, più attraente)
per i prodotti alimentari di tutti i
giorni, come lo yogurt, il salmone o gli
spaghetti. La Bergström aggiunge: “Noi
mangiano con gli occhi e con l’ambiente
in cui ci troviamo. Se il cibo è colorato
artificialmente con un colore troppo forte
non lo mangiamo. Nessuno mangia
yogurt grigio. Noi della NCS Colour AB
forniamo prodotti e servizi avanzati ad
aziende che hanno bisogno di aiuto nella
gestione dei colori. Per esempio, abbiamo
misurato gli effetti di colori diversi in
mercati diversi. Questo ci ha portato a
produrre ‘schede di colori’ per il salmone,
che hanno rivelato come i giapponesi
preferivano un pesce di un colore molto
più rossastro degli svedesi, i quali
volevano qualcosa di più chiaro e
di colore più naturale.
“Lo stesso vale per le preferenze dei
consumatori per una cosa quotidiana
come gli spaghetti. In Danimarca i
consumatori preferiscono una pasta
molto più gialla che in Svezia. Potrebbe
avere a che fare con la disponibilità di
tuorlo d’uovo o di materie prime, che
si trasforma in una preferenza di colore
anche per i consumatori di una cosa
semplice come la pasta”.
Il lavoro della Bergström, sia che
contribuisca alla base di conoscenza
dell’AIC o ai suoi workshop giornalieri
sui colori presso la NCS Colour
Academy di Stoccolma, spazia attraverso
tutta una serie di modi diversi in cui
viene analizzata la percezione del colore.
Per esempio, la Bergström evidenzia i
problemi derivanti dalle ormai
onnipresenti lampadine a basso consumo
energetico. Sono positive per l’ambiente,
ma influenzano la nostra visione dei
colori. “Molte di queste lampadine non
danno una buona percezione cromatica
e devono essere sviluppate ulteriormente,
sebbene quelle alogene siano migliori”.
La Bergström ha anche alcune interessanti
osservazioni sulle autovetture e sui loro
colori. “Un oggetto colorato che si
muove – un’automobile, per esempio –
ha un effetto specifico sul nostro cervello.
Una macchina rossa sembra andare più
velocemente di una blu, il che potrebbe
essere la ragione per cui ci sono più auto
rosse coinvolte in incidenti di quelle blu”.
Questo potrebbe anche essere il motivo
per cui l’ultima ricerca ha dimostrato
che le vetture di colore argento hanno
raggiunto nuove vette di popolarità
nelle preferenze dei compratori.
Per il decimo anno consecutivo,
l’argento è stato classificato come il
colore per autovetture più popolare
del mondo secondo i dati della PPG
Industries, il produttore leader mondiale
di vernici per l’industria dei trasporti. In
effetti, la popolarità dell’argento è la più
alta dal 1990, quando la PPG ha
cominciato a registrare i suoi dati.
Quest’anno, in Nord America, la
categoria argento, grigio e carbone
hanno visto uno spettacolare aumento
della popolarità, raggiungendo il 31%.
Questi colori rappresentavano il 25% nel
2009 e il 20% nel 2008. Il bianco e nero
sono arrivati pari merito al secondo posto
(18%). Il rosso è stato terzo (11%), il blu
quarto (10%), i colori naturali, come
marrone, sabbia, oro, arancio e giallo, sono
arrivati in quinta posizione (8%) e il verde
in ultima (8%). Solo 16 anni fa, il colore
più popolare dei veicoli in Nord America
era il verde con il 21%, mentre nel 1994
l’argento era solo l’8%.
Ora i colori monocromatici sembrano
occupare gran parte del pensiero della
Bergström. “Ora troviamo bianco, grigio
e nero dappertutto,” dice. “Ora per la
prima volta abbiamo case nere e grigie
a Stoccolma – una nuova tendenza
che non abbiamo mai avuto prima.
Tradizionalmente costruiamo case rosse
e gialle. È un modo per esprimere il
proprio ego; l’avere queste nuove scelte
monocromatiche che vanno contro la
norma è un simbolo di esclusività”.
La Bergström aggiunge che il
Congresso dell’AIC a Zurigo nel mese
di giugno esaminerà in particolare
l’interazione di colore e luce nelle
scienze. Afferma: “Nuove tecnologie,
materiali e supporti vengono impiegati
D
E
F
G
H
Ora per la prima
❝
volta abbiamo case
nere e grigie a
Stoccolma – una
nuova tendenza che
non abbiamo mai
avuto prima
BERIT BERGSTRÖM
❞
ora per migliorare e stimolare la nostra
esperienza di vita quotidiana in ambienti
reali e virtuali, permanenti ed effimeri.
L’obiettivo della conferenza AIC 2011
è quello di esplorare il modo in cui
l’interazione di colore e luce gioca un
ruolo cruciale nella percezione, nella
concezione e nella realizzazione di spazi
e piattaforme in campi diversi, sia da un
punto di vista teorico che pratico”.
Questo forum potrebbe sembrare
riservato a dei tecnici, ma il risultato di
questa e di altre attività dell’AIC può
avere un effetto profondo sui colori che
utilizziamo – e scegliamo – nella nostra
vita quotidiana. Senza gente come la
Bergström e i suoi colleghi che lavorano
per conto nostro, potremmo vivere in un
mondo molto più grigio.
Per ulteriori informazioni visitare:
www.aic-colour.org
www.ncscolour.com
www.ppg.com
www.saab.it
I
J
K
L
M
N
O
P
Q
R
S
T
U
V
W
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Z
SCIENZA
| FLUOROGRAFENE 13
Vita a due dimensioni
Una molecola di spessore,
più forte del diamante,
chimicamente inerte e
termicamente stabile, il
fluorografene è un materiale
bidimensionale con una
semplicità strutturale che
apre grandi prospettive
2010, UN team inglese della Università
di Manchester guidato dal Professor Andre
Geim ha conquistato il Premio Nobel per
la fisica per il lavoro sul grafene, un
materiale costituito esclusivamente da
atomi di carbonio, legati insieme in un
singolo foglio – un materiale realmente
bidimensionale. Spesso, più semplice è il
materiale, più diventa versatile, in quanto
la sua struttura è compromessa da un
minor numero di forze. Questo diventa
più evidente con gli sviluppi nel campo
dei nanomateriali come il grafene.
I legami molecolari di qualunque
sostanza sono la chiave delle sue proprietà.
L’effetto che l’applicazione di calore,
NEL
pressione o tempo ha su questi legami sarà
tanto evidente quanto il comportamento
del materiale stesso. Ed è qui che sta la forza
del grafene – esso può essere manipolato
in nanotubi o fullereni (strutture di solo
carbonio, che quando assumono forma
sferica sono chiamate ‘buckyball’) con
una vasta gamma di applicazioni.
Il Fluorografene è rappresenta la
prossima generazione di questo materiale
ed è uno dei più importanti sviluppi nella
scienza dei materiali negli ultimi anni.
Grazie al processo di fluorizzazione, le
proprietà del grafene sono state combinate
con quelle del Teflon – creando un
prodotto bidimensionale che ha le
proprietà di entrambi i materiali di
partenza, ma è un cristallo piatto, non un
polimero. L’aspetto cruciale è la gamma di
applicazioni del Fluorografene nel campo
dell’elettronica – gli atomi di fluoro
interrompono il flusso di elettricità senza
compromettere la struttura di carbonio,
creando l’isolante più sottile al mondo.
Il Professor Geim ha illustrato le
potenzialità di questo nuovo materiale:
“Non c’è motivo di usarlo solo come
sostituto del Teflon. La miscela di proprietà
incredibili del grafene e del Teflon è così
invitante che non c’è bisogno di sforzare
l’immaginazione per pensare alle
applicazioni del Teflon bidimensionale.
La sfida è rappresentata dallo sfruttamento
di questa unicità”.
Rahul Nair, dottorando dell’Università
di Manchester che ha guidato la ricerca
negli ultimi due anni, aggiunge: “Si tratta
essenzialmente di un cristallo perfetto dello
spessore di una molecola e, come il suo
progenitore, anche il fluorografene è molto
robusto dal punto di vista meccanico.
Questo fa una grande differenza in termini
di applicazioni potenziali. Abbiamo
intenzione di usare il fluorografene come
barriera ultrasottile a forma di tunnel
per lo sviluppo di apparecchi e diodi
a emissione luminosa”.
Attualmente la squadra sta lavorando per
dimostrare questa versatilità. Essi offrono la
possibilità di creare transistor ultra-veloci,
sensori supersensibili e anche la
sostituzione della fibra di carbonio in
applicazioni ingegneristiche. Questa è la
sfida che oggi si trova nelle mani di alcuni
dei dipartimenti scientifici più avanzati
del mondo – hanno fatto una scoperta
incredibile, ora possono esplorare il
territorio rivelato da quella scoperta.
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14 VIAGGI | VINO DALLA VALLE DI NAPA
Il sentiero
meno
battuto
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VIAGGI | VINO DALLA VALLE DI NAPA 15
FOTO: CHARLES O’REAR
David Graves,
viticoltore californiano
e appassionato di Saab,
sfida la tradizione
vinicola nel suo
Saintsbury Estate, nella
meravigliosa valle
californiana di Napa.
Janna Rijpma Meppelink
è andata a trovarlo
LA REGIONE VINICOLA della valle di Napa
si trova appena a nord della Bay Area di
San Francisco, in California. In questo
bellissimo paesaggio inondato di sole,
annidata nella zona vinicola di Carneros,
si trova la casa di David Graves, viticoltore
e fanatico di Saab. Il suo Saintsbury
Estate, diretto da Graves e da Dick Ward,
suo socio da lungo tempo, ha sfidato la
tradizione vinicola “demolendo in un
sol colpo l’antica affermazione che la
California non può creare Pinot Nero al
livello della raffinatezza e della delicatezza
dei vini di Borgogna”. O perlomeno
questa è l’opinione della rispettata e
influente rivista Wine Spectator – e chi
sono io per dire il contrario?
“Nessuna casa vinicola,” ha aggiunto
la rivista, “è stata più metodica della
Saintsbury nella sua ricerca e
sperimentazione dei cloni di Pinot Nero
appena disponibili”. Questo non è un
risultato da poco nell’ambito altamente
competitivo dell’industria vinicola
californiana, ma forse è proprio ciò che
ci dovremmo aspettare da un viticoltore
californiano che pensa con la sua testa
e guida una Saab.
Il podere di David prende il nome
dal grande scrittore inglese George
Saintsbury, le cui Notes on a Cellar-Book
del 1920 – considerate uno dei massimi
lavori letterari sul vino – furono una
precoce ispirazione sia per David che per
Dick. I due conoscono il loro mestiere.
E David ovviamente conosce le sue
Saab. Arrivando dall’aeroporto su una
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16 VIAGGI | VINO DALLA VALLE DI NAPA
nuovissima Saab 9-5 Berlina, vengo
accolta entusiasticamente dalla figura
imponente di David Graves, alto più di
un metro e novanta. Ma non è del vino
che vuole discutere per prima cosa. Il suo
sguardo è irresistibilmente attratto dalla
luccicante 9-5 nuova in cui sono arrivata.
“Posso?” mi chiede. E in un istante lo
vedo allontanarsi in macchina lasciandomi
ad aspettare il suo ritorno in compagnia
dei suoi due affettuosi border collie.
Mentre attendo il suo ritorno, molti
clienti e un dipendente della Saintsbury
sono impegnati ad assaggiare vini. Poco
più lontano, c’è un grande capanno di
frequentavo l’Università della California
a Davis. Da circa 130 anni la UC Davis
include un Dipartimento di Viticultura
ed Enologia. Ero un tipico ragazzo della
west-coast, giovane e selvaggio. Barba
lunga, capelli lunghi, senza un soldo,
sfortunato in amore e più interessato alle
enoteche che alle biblioteche. Entrambi
volevamo produrre del vino, ma non per
gli altri, solo per noi. Quindi avviammo
la nostra azienda vinicola personale.
Producemmo il nostro primo vino di
botte nel 1978, usando del Cabernet
Sauvignon… conserviamo ancora con
orgoglio l’ultima bottiglia nella nostra
Corneros, anche se Los Corneros è un
po’ rustico!
“Vent’anni fa, tutti volevano bere il
Cabernet Sauvignon. Era estremamente
in voga. Poi abbiamo lanciato sul mercato
il Pinot Nero! Avresti dovuto vedere
come ci guardavano allora, ma certamente
adesso hanno cambiato musica.
Attualmente, abbiamo un debole per
il Borgogna. Non mi piacciono le auto
appariscenti, e allo stesso modo non amo
i vini appariscenti, pieni di alcool e legno.
I nostri vini non sono imitazioni del
Borgogna, ma il Borgogna è certamente
la nostra ispirazione. C’è un motivo se la
legno pieno di serbatoi d’acciaio e di
botti di legno. Quando David ritorna,
parcheggia la nuova 9-5 Silver Diamond
accanto alla sua Saab 9-3 blu di sette anni.
Esce dall’auto visibilmente entusiasta
e scorre le dita lungo il tettuccio.
“Meravigliosa, questa caratteristica
forma a mazza da hockey della Saab …”
La mattina dopo, molto di buon’ora,
trovo David già impegnato al lavoro.
Attualmente i suoi vini stanno ricevendo
numerosi riconoscimenti internazionali.
Sono curiosa di sapere come ha
cominciato e gli chiedo di parlarmi delle
origini della sua attività ormai famosa nel
mondo. “Nel 1977, conobbi un altro
studente – Richard (Dick) – mentre
Hall of Fame. Ora che ci penso, adesso
sarà completamente imbevibile! Il nostro
primo vino Saintsbury fu creato nel 1981.
Solo 3500 bottiglie!
“Cent’anni fa, qui intorno pascolavano
solo poche pecore e mucche. Guarda
adesso... vigneti ovunque! La Baia di San
Pablo è proprio sotto di noi, il fiume
Napa scorre accanto a noi e trenta miglia
a ovest da qui l’Oceano Pacifico porta
l’aria fresca che è fondamentale per la
viticoltura. Questo clima ha dimostrato di
essere ideale per il Pinot Nero e lo
Chardonnay. Oh, e un’altra cosa, volevo
veramente dimostrare a tutte le famose
zone vinicole qui intorno che si può
produrre un vino magnifico a Los
nostra azienda prende il nome da un
grande amante del Borgogna, George
Saintsbury. All’università ho letto e
riletto le sue Notes on a Cellar-Book.
Quel libro è ancora la nostra guida
e la nostra ispirazione.
“Un vino dovrebbe adattarsi al tuo
carattere, proprio come un’auto. Quando
entro nella mia Saab, sento che sono al
posto giusto. A una degustazione di vini,
so immediatamente quali sono i vini che
preferisco. Per tutta la mia vita, sono stato
diverso dagli altri. Prendere il sentiero
meno battuto fa parte del mio modo di
essere. Penso che sia per questo che amo
così tanto le Saab”.
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VIAGGI | VINO DALLA VALLE DI NAPA 17
Destra Pionieri del vino:
David Graves (sinistra) e il
co-fondatore Dick Ward nei
primi anni 80
Sotto a destra I viticoltori
della Saintsbury; particolari del
processo di produzione del vino;
David e Dick quasi 30 anni dopo
Un vino dovrebbe
❝
adattarsi al tuo carattere,
proprio come un’auto.
Quando entro nella mia
Saab, sento che sono al
posto giusto. A una
degustazione di vini, so
immediatamente quali
sono i vini che preferisco❞
Destra Una bottiglia del
rinomato Pinot Nero
del Saintsbury Estate
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Una mano da Hand in Hand
BENEFICIENZA | PERCY BARNEVIK /HAND IN HAND 19
Percy Barnevik era uno dei
più quotati imprenditori
svedesi. Ora impiega il
suo tempo a sviluppare
la sua organizzazione di
beneficenza Hand in Hand,
il cui scopo è permettere a
donne asiatiche in estrema
povertà di sollevarsi dalle
loro condizioni. Un servizio
di Gary Mead
A 70 ANNI di età, sarebbe comprensibile se
Percy Barnevik volesse sedersi in poltrona
e godersi un po’ la vita, ma si è certamente
dato molto da fare negli ultimi dieci anni.
Il suo pensionamento dalla direzione
della Asea Brown Boveri, la gigantesca
multinazionale svizzero-svedese del settore
dell’energia e dell’automazione, risale al
2002. Dal 1999 è il capo molto attivo
di un’organizzazione di beneficenza
internazionale di grande successo, la
Hand in Hand International, che in
modo atipico per una organizzazione
non governativa (ONG), è gestita con
un approccio aziendale. E non vuole
neppure che l’etichetta ONG getti
un’ombra sulla sua attività. Nelle sue
parole: “Non voglio che la Hand in Hand
sia la migliore ONG.Voglio che sia la
migliore azienda”. Per un mondo abituato
a vedere mentalità aziendale e beneficenza
come realtà incompatibili, questa è una
visione rivoluzionaria.
Barnevik, nato nel 1941 nella piccola
città di Simrishamn, nel sud della Svezia,
è cresciuto vicino a Göteborg, dove i
suoi genitori possedevano una piccola
stamperia. Dopo aver studiato alla School
of Economics and Commercial Law
della Università di Göteborg, ed essersi
laureato alla Stanford Graduate School of
Business, nel 1979 Barnevik entrò a far
parte della ASEA, un’azienda svedese di
punta nell’industria pesante, dove emerse
dai ranghi divenendone Capo esecutivo.
Nel 1987, la ASEA si fuse con il suo
concorrente svizzero, la Brown Boveri
& Cie, dando vita alla ABB. Nei 17 anni
in cui Barnevik guidò la società nata dalla
fusione, l’azienda conobbe una crescita
strabiliante, tanto che il suo valore azionario
crebbe di una media del 30% all’anno.
Gli stessi principi commerciali che
aveva usato alla ABB spiccano ora alla
Hand in Hand, un’organizzazione di
beneficenza mondiale inizialmente fondata
nel 2002 nello stato indiano del Tamil
Nadu, ma che dal 2006 è impegnata in
progetti in Sud Africa, Brasile e Afganistan.
Nell’organizzazione non troverete una
strategia “grandiosa”. In effetti, Barnevik
dice che “il miglior piano è nessun piano”.
Barnevik crede piuttosto che tutti i
membri dell’organizzazione devono
essere convinti a collaborare nella stessa
direzione. Dare obiettivi alla gente;
aiutarla a realizzarli; continuare a espandere
la scala delle ambizioni. Secondo Barnevik:
“La gente dice, ‘posso far questo in
un’organizzazione di beneficenza?’
Certo che puoi. Lo puoi fare ovunque”.
L’essenza di Hand in Hand è che il suo
obiettivo è quello di eliminare la povertà
aiutando la gente a costruire le proprie
attività commerciali e creando lavoro.
È un vero schema che incoraggia a contare
sulle proprie forze, che vanta di aver creato
più di mezzo milione di nuove imprese.
Questo è solo l’inizio – l’obiettivo è quello
di creare dieci milioni di posti di lavoro in
dieci anni. Servendosi di un modello di
microcredito creato da Muhammad Yunus,
vincitore del Premio Nobel per la Pace
2006 (assieme al Grameen Project, fondato
da Yunus), Hand in Hand fornisce
microcredito – piccoli prestiti, con tassi di
interesse molto bassi, tipicamente non oltre
il 15% – a donne in economie emergenti,
permettendole di avviare la propria attività
commerciale ed emanciparsi dalla povertà.
Uno degli aspetti più controversi di questa
beneficenza è il fatto che essa discrimina
secondo il sesso – offre prestiti solo alle
donne. Ma Barnevik lo giustifica
sostenendo che le donne nei paesi poveri
sono nella posizione migliore per sollevare
dalla povertà non solo sé stesse, ma l’intera
famiglia, mentre è difficile garantire che gli
uomini non sprechino il prestito a bere o a
giocare d’azzardo. Inoltre Hand in Hand
programmi di alfabetizzazione e di
formazione imprenditoriale, e un
servizio medico di base.
Hand in Hand si indirizza ai
poverissimi, e dimostra come con
pochi soldi si possa ottenere un enorme
cambiamento. Nell’organizzazione ci
sono molte storie di successo, che seguono
tutte dei percorsi simili – aiutare i poveri
ad aiutare se stessi. Un caso esemplare che
troviamo sul sito web dell’organizzazione
fornisce un esempio. Qualche anno fa due
donne indiane – Arulmani e Selvarani –
erano casalinghe in povere condizioni.
Parteciparono a un programma di
formazione di Hand in Hand – un
requisito essenziale per ottenere il
finanziamento – e quindi ottennero un
prestito di 5.000 rupie, poco più di 80
euro. Con queste, crearono un’attività
commerciale che produceva e vendeva
popcorn. Da quel giorno, hanno
continuamente reinvestito i profitti,
e oggi producono una gamma di spuntini,
con un profitto mensile di 10.000 rupie,
circa 160 euro. E hanno ripagato il loro
debito iniziale. In effetti, l’insolvenza è
praticamente inesistente in Hand in Hand,
che vanta che il suo tasso di restituzione
dei prestiti è del 99,7 per cento.
Secondo Barnevik, in un’intervista
alla rivista Alliance, ciò che distingue
Hand in Hand da altre organizzazioni di
beneficenza sono le proporzioni: “Molte
organizzazioni hanno 50 mucche,
gestiscono un piccolo ospedale, lavorano
con 50 donne – niente di male in questo.
Ma se un problema colpisce un miliardo di
persone e vuoi essere veramente efficace,
devi assicurarti di poter passare a una scala
superiore”. Il salto di scala richiede sia
lavoratori esperti sul campo che fondi.
Per creare un lavoro nei paesi in via di
sviluppo occorrono in media 160 euro, e le
Nazioni Unite stimano che nei paesi in via
di sviluppo circa 500 milioni di persone
non hanno un lavoro fisso. Barnevik non
ha tempo di rilassarsi – ma in realtà,
probabilmente non gli interessa.
Per maggiori informazioni sulle attività di
Hand in Hand, visitate: www.hihseed.org
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20 RIGENERAZIONE | SEUL
IL RISVEGLIO
VERDE DI SEUL
Una volta era un distretto urbano
degradato in una delle più frenetiche
capitali del mondo. Ma grazie allo
straordinario progetto di ristrutturazione
del Cheonggyecheon, nel centro di Seul
è stata creata un’oasi verde che distoglie
gli abitanti dalle loro occupazioni e li
accoglie offrendo una pausa dal traffico,
dal rumore e dall’inquinamento. Un
servizio di Simon Richmond
Terra della calma mattutina. Malgrado ciò Seul, la
capitale della Corea del Sud, sembra tutto fuorché placida. Il centro
di comando della terza più grande economia asiatica sembra
costantemente in movimento, la sua popolazione di lavoratori
attivissimi è l’incarnazione dello spirito infaticabile del paese, il suo
paesaggio collinare è attraversato da autostrade pulsanti e tappezzato
di cemento e luci al neon tremolanti.
C’è almeno un posto, però, che distoglie gli abitanti del luogo dalle
loro occupazioni. In seguito a un progetto di ristrutturazione durato
due anni e mezzo e costato 290 milioni di euro, il Cheonggyecheon,
un canale che scorre attraverso i distretti commerciali di Jongno-gu e
Jung-gu a nord della città, è rinato sotto forma di un’oasi urbana.
Lungo il grazioso corso delle acque del canale c’è un attraente miscela
di vegetazione naturale, sculture originali, installazioni artistiche ed
eventi che rendono questo posto una meta ideale per rilassarsi nel
centro di Seul.
Usato per centinaia di anni come canale di scolo dagli abitanti della
città, il Cheonggyecheon (pronuncia Ciung-ghie-ceon) si era ostruito
a tal punto che a metà del 18° secolo dovette essere dragato e rivestito
di pareti di pietra. Le donne continuavano a incontrarsi sulle sponde
dell’acqua per lavare i panni, ma durante il periodo di annessione della
Corea al Giappone, all’inizio del ‘900, il canale cominciò ad essere
coperto; un processo che si concluse alla fine degli anni ‘50. La
trasformazione del canale in una fogna dimenticata arrivò nei primi
anni ‘70, quando sopra il corso originario dell’idrovia fu costruita una
superstrada sopraelevata larga 16 metri e lunga 5,6 km.
Sotto e attorno a questa superstrada, che alla fine del secolo scorso
cominciava a essere vista più come una minaccia alla salute ambientale
LA CHIAMANO LA
IL SUCCESSO HA
❝
INCORAGGIATO
SEUL A METTERE
IN ATTO ALTRI
PROGETTI DI
ABBELLIMENTO
URBANO❞
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RIGENERAZIONE | SEUL 21
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e un ostacolo al traffico che come un simbolo di modernizzazione, si
concentrava una fitta attività commerciale. Lee Myung-bak, allora
22 RIGENERAZIONE | SEUL
sindaco di Seul e oggi presidente del paese, prese la lungimirante
decisione di demolire la strada, rompere l’asfalto e far risorgere il canale
a lungo dimenticato, nonostante le proteste dei commercianti locali.
A cinque anni di distanza dal completamento del progetto, la
restituzione del Cheonggyecheon alla luce del sole ha dimostrato di
essere un grande beneficio ambientale, divenendo un esempio per altre
città che stanno pensando a come portare natura e bellezza alle aree
urbane degradate. Oltre a sostituire una superstrada inquinante e
rumorosa, le limpide acque gorgoglianti funzionano come un
condizionatore d’aria naturale e un luogo dove la gente si può bagnare i
piedi nei giorni afosi. Il canale, le cui sponde sono adornate di canneti e
altra vegetazione lussureggiante, è tornato a essere popolato da pesci.
Dei percorsi pedonali che fiancheggiano il letto del canale creano un
corridoio verde e pacifico attraverso Seul, un luogo dove i residenti
possono praticare esercizi fisici, fare una passeggiata o semplicemente
ritrovarsi e godersi il paesaggio; si stima che ogni giorno 90.000 pedoni
camminino lungo le sponde del Cheonggyecheon. Per i turisti è un
magnifico modo di raggiungere alcune delle attrazioni della Capitale
Mondiale del Design 2010, che comprendono il rinnovato centro
commerciale di Gwanghwamun e Dongdaemun Design Plaza & Park,
un complesso futuristico progettato dal premiato architetto Zaha Hadid,
situato presso il quartiere della moda all’ingrosso e il Grande Cancello
Orientale del 14° secolo, che è una delle strutture storiche di Seul.
Trovandoci nella Corea del Sud, un paese tecnologicamente avanzato,
c’è un angolo ad alta tecnologia pensato per far tornare la gente la sera,
quando due ipnotici spettacoli di luci digitali – i Fiori frattali e la Tela
digitale – offrono un intrattenimento gratuito verso l’estremità
occidentale del Cheonggyecheon. Nelle vicinanze, accanto a Spring,
la gigantesca scultura a conchiglia realizzata dagli artisti Coosje Van
Bruggen e Claes Oldenburg, c’è una macchina da cui le persone
possono inviare gratuitamente cartoline elettroniche e video di se stessi
mentre si godono il posto. Le aree sotto le volte dei numerosi ponti
disseminati lungo il canale sono spesso usate per mostre d’arte e per
proiezioni cinematografiche, e sono anche state organizzate sfilate di
moda su passerelle sospese sull’acqua.
Il successo della ristrutturazione ha incoraggiato Seul a mettere in atto
altri progetti di abbellimento urbano, compresi alcuni lungo il fiume
Han che divide in due la capitale. Su alcuni dei 24 ponti lungo le anse
del fiume sono in costruzione delle piattaforme panoramiche e dei
ristoranti. Nei weekend, la fontana più lunga del mondo fa piovere
graziosi archi d’acqua dal secondo dei due piani del Ponte di Banpo. Di
notte, gli spruzzi sono illuminati e formano un arcobaleno visibile anche
dal Ponte di Jamsu, che è ad un livello inferiore ed è dotato di un paio di
piste ciclabili e percorsi pedonali.
Come parte del progetto di ‘rinascimento’ del fiume Han sono stati
costruiti altri percorsi ciclabili lungo il fiume, assieme a nuovi parchi
come il Seounyu-do, dallo scenario ricavato creativamente da un vecchio
impianto di filtraggio dell’acqua su un’isola del fiume. Nel punto di
confluenza del Cheonggyecheon nell’Han, i 420.000 alberi del Seul Forest
Park offrono ospitalità ad animali selvatici, incluso un branco di daini.
Simon Richmond è uno degli autori della guida Lonely Planet Korea.
Cheonggyecheon Restoration Project http://cheonggye.seoul.go.kr
Il sito turistico ufficiale di Seul è www.visitseoul.net
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RIGENERAZIONE | SEUL 23
24 DESIGN | ARCHITETTURA IN LEGNO
L’architettura in
legno diventa
maggiorenne
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Con più della metà della sua
superficie coperta di foreste,
non c’è da sorprendersi che
la Svezia, assieme ai suoi vicini
nordici, porti avanti una lunga
tradizione di edilizia in legno.
Ma le trasformazioni dei
bisogni e il crescente
desiderio di un’architettura
sostenibile hanno prodotto
alcuni nuovi e dinamici edifici
in legno. Un’inchiesta di
Rose Etherington
DESIGN | ARCHITETTURA IN LEGNO 25
“SE GUARDI IL paesaggio svedese
con tutte le sue costruzioni in legno,
per noi è una cosa naturale”, afferma
Per Bergkvist, project manager del
Träpriset (Il Premio del Legno) delle
Industrie forestali svedesi, che viene
conferito ogni quattro anni a edifici
svedesi innovativi in legno e che mette
in evidenza alcuni cambiamenti radicali
avvenuti negli ultimi anni. Mentre la
maggior parte persone della gente
conosce bene il legno come materiale
edile per le popolarissime case per le
vacanze svedesi e le abitazioni familiari
di piccole dimensioni, Bergkvist vede
un rapido aumento nell’uso del legno
e dei prodotti in legno per progetti molto
più grandi, come ponti o edifici di sei o
sette piani. Questo sviluppo è in parte
dovuto a cambiamenti normativi, che
nell’ultimo decennio hanno consentito
la costruzione di edifici in legno molto
più alti, ma dice anche qualcosa sugli
sviluppi tecnologici e il bisogno pressante
di sostenibilità nell’edilizia.
Al di là dei suoi ovvi benefici
come fonte rinnovabile, il legno è più
leggero del mattone, del cemento e
dell’acciaio, quindi richiede meno energia
(e di conseguenza costa meno) per il
trasporto. Il legno rimane un materiale
relativamente economico con una durata
del tutto rispettabile. Costruire in legno
consente inoltre una grande rapidità di
esecuzione dei lavori. “Col legno puoi
coprire l’intero edificio con un tendone
e puoi costruire un palazzo di sei o sette
piani in un mese, se hai già le fondamenta
pronte”, spiega Bergkvist, che prevede di
vedere molti altri progetti di questa entità
in competizione per il premio 2012.
Nello sforzo di usare legname non
trattato con sostanze chimiche tossiche,
gli approcci prevalenti sono
due; da un lato le aziende stanno
sviluppando materiali sofisticati e
scientificamente avanzati a base di legno.
Lo sviluppo di laminati strutturali che
usano grandi quantità di legno dolce
economico ha portato alla fabbricazione
di grandi pannelli prefabbricati adatti
all’intero edificio. Più di recente l’azienda
norvegese Kebony ha sviluppato una
tecnica per impregnare il legno dolce con
alcol e zucchero sotto calore e pressione,
producendo un materiale strutturalmente
stabile e resistente che fa concorrenza al
legno duro tropicale.
Dall’altro lato, negli ultimi anni è stata
condotta un’ampia ricerca che cerca di
recuperare tecniche di costruzione
tradizionali per un’edilizia naturale, senza
trattamenti. “È perfettamente possibile
usare legno non trattato all’esterno”,
afferma Per Anda, manager di progetto
di Norwegian Wood, un progetto
ambizioso dell’Associazione Nazionale
degli Architetti Norvegesi per lo
sviluppo e la promozione dell’uso del
legno in architettura. “Il progetto
Norwegian Wood ha migliorato le
capacità professionali degli architetti,
degli imprenditori e dei supervisori nel
progetto. Imparando dalla tradizione
possiamo fare a meno delle sostanze
chimiche”.
BERGKVIST VEDE
❝
UN RAPIDO
AUMENTO
NELL’USO DEL
LEGNO IN
PROGETTI COME
PONTI O PALAZZI DI
SEI O SETTE PIANI❞
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26 DESIGN | ARCHITETTURA IN LEGNO
WISA Wooden Design Hotel
HELSINKI, FINLANDIA
Pieta-Linda Auttila di Helsinki
Ristorante Tusen
RAMUNDBERGET, SVEZIA
Murman Arkitekter di Stoccolma
Murman Arkitekter di Stoccolma
dimostra questo approccio naturale nel
suo progetto per il ristorante Tusen
presso la stazione sciistica di
Ramundberget nella Svezia occidentale,
un edificio circolare rivestito da un anello
di tronchi di betulla eretti verticalmente e
inclinati verso il centro. La struttura è
situata all’estremità di un filare di alberi e
si inserisce nel paesaggio in un modo che
allo stesso tempo risalta ed è
profondamente radicato nel panorama.
“La natura ci ha dato i materiali per la
facciata”, afferma Han Murman, architetto
del progetto. Prendendo spunto dalle
tende costruite dalla popolazione
indigena dei Sami della Scandinavia artica,
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gli alti tronchi e la forma circolare
formano uno schermo che protegge
il ristorante dai gelidi venti nordici e
permette alla neve di raccogliersi senza
appesantire la struttura.
Un’entrata sul lato meridionale
crea uno spazio riparato all’aperto
dove gli sciatori possono godersi il sole.
All’interno, il ristorante può ospitare 125
persone e serve prodotti tradizionali
locali. La corteccia di betulla è anche
usata per l’interno circolare, che offre
viste panoramiche sulle circostanti
piste da sci e sul paesaggio selvaggio
da cui è nato. Murman fa anche notare
che, grazie alla sua costruzione in legno,
l’intera struttura ha un basso impatto
sul territorio e tra pochi anni potrebbe
essere spostata senza lasciarsi alle
spalle alcuna traccia.
Nel frattempo, l’architetto finlandese
Pieta-Linda Auttilia dimostra le possibilità
scultorie radicali del lavoro col legno con
il suo WISA Wooden Design Hotel, una
casa per le vacanze molto lontana dalla
tradizione sul litorale di Helsinki. Realizzata
con pino, abete rosso e betulla di
produzione finlandese, la struttura a
forma di scatola sembra esplodere nel
centro, formando cerchi di legno che
precipitano in un selvaggio traliccio
scultoreo. “Piegando la struttura ho
costretto le tavole ad assumere una nuova
forma in contrasto con la disposizione
originaria”, dice l’architetto. “Ciò che è
solido diventa parzialmente trasparente,
ciò che è rigorosamente geometrico
diventa organico”.
Il progetto di Auttila è stato la proposta
vincente in un seminario di 25 ore
organizzato dal marchio di prodotti
forestali finlandesi UPM Kymmene, ed è
possibile affittarla per le vacanze. Le due
estremità formano le zone abitabili,
rivestite in pino nordico e betulla, con
finestre sui due lati opposti che offrono
viste della città da una parte, e del mare
dall’altra. Queste stanze sono collegate
dalla corte centrale ondulata, dove la luce
filtra attraverso le travi ricurve. Il progetto
illustra la versatilità del legno non solo per
rivestire o decorare muri, soffitti e
pavimenti, o come materiale di supporto
strutturale da impiegare in un progetto
edilizio completo, ma anche come mezzo
scultoreo.
DESIGN | ARCHITETTURA IN LEGNO 27
Preikestolhytta mountain lodge
LYSEFJORD, NORVEGIA
Helen & Hard di Stavanger
All’altra estremità della scala, la baita
di montagna Preikestolhytta dello
studio Norvegese Helen & Hard porta
i prodotti in legno prefabbricato pieno
al limite estremo in termini di proprietà
geometrico-strutturali. Il progetto
comprende una massiccia costruzione
in legno con facciate spioventi lungo tutti
e due i piani dell’edificio, tenuti insieme
da tasselli di betulla invece di collanti
dannosi. L’edificio, che si affaccia sul
Lysefjord di Ryfylke, in Norvegia, contiene
28 camere, un caffè, un ristorante e un
servizio convegni.
È arroccato sulla formazione montuosa
di Preikestolen, distribuito in base alla
topografia in modo da conferire a ogni
spazio interno una relazione molto
diversa con l’ambiente circostante.
Helen & Hard sono gli architetti
responsabili del padiglione in legno
della Norvegia all’Expo di Shanghai di
quest’anno, dove ogni paese mette in
mostra il meglio di quanto i suoi architetti
hanno da offrire. Si stanno conquistando
la reputazione di lavorare all’avanguardia
dell’architettura in legno dal loro ufficio
a Stavanger – la capitale norvegese del
petrolio, la più grande città di case di
legno in Europa e il centro del progetto
Norwegian Wood. Il programma è stato
avviato dall’Associazione Nazionale degli
Architetti Norvegesi nel corso del 2008,
l’anno in cui Stavanger è stata la Capitale
della Cultura, e punta a sviluppare la
tradizione della zona realizzando 15
progetti esemplari in legno, uno dei quali
è quello di Helen & Hard, assieme a un
ampio programma di ricerca tuttora in
corso che si concentra sia sulle nuove
tecnologie che sulle tecniche tradizionali.
Mini House
LOCALITÀ VARIE, SVEZIA
Jonas Wagell di Stoccolma
Il giovane architetto svedese Jonas Wagell
combina prodotti in pannelli di legno e
legno naturale non trattato per creare
la Mini House, una casa compatta di
15 metri quadrati pensata per essere
montata da due persone in due giorni.
“Stoccolma è circondata dall’acqua e
avere un piccolo e semplice rifugio
nell’arcipelago è ancora un sogno”, spiega.
Il progetto si avvale anche del
cambiamento nelle normative
architettoniche, che ora permettono
l’erezione senza impedimenti burocratici
di case che non superino i 15 metri
quadrati. Questa autonomia, associata alla
rapidità di montaggio facilita la transizione
dalla fantasia alla realtà. “Sono sempre
stato affascinato dagli spazi limitati che
richiedono un’attenzione speciale per i
particolari, come i capanni per legnami
di scarto e le case sugli alberi di quando
ero bambino”, racconta Wagell. “Come
architetto ho la possibilità di progettare
questi sogni per gli adulti”.
Il progetto richiede un montaggio
semplice e veloce a partire da moduli
stabili e leggeri, e per questo Wagell ha
scelto panelli in compensato laminati con
un’anima isolante. Allo stesso tempo, la
parte esterna è fatta in larice non trattato
– resistente, impermeabile e naturalmente
immarcescibile. “Credo che una casetta
come questa dovrebbe essere semplice
e analogica”, spiega Wagell. “I materiali
naturali danno agli spazi abitati sensazioni
positive e si fondono bene con l’ambiente
per cui la casa è stata progettata”. C’è
un’altra buona ragione per questa scelta:
la struttura aperta in legno raddoppia lo
spazio abitabile, ma per legge conta solo
some una staccionata.
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28 TECNOLOGIA | ARCHEOLOGIA DIGITALE
all’archeologia o al
processo di disseppellire il passato, a che
cosa si pensa? Forse si ha un’immagine
di energici giovani studenti dai capelli
arruffati, che grattano la terra in qualche
campo fangoso sperando di trovare un
frammento di ceramica o i resti di un
muro romano perduto da lungo tempo?
O forse si pensa a uno di quegli
eccentrici studiosi in maglioni dai colori
vivaci che cadono in parossismi di gioia
nel rivelare qualcosa di irrilevante del
passato, che lascia il resto di noi piuttosto
indifferenti?
Per la maggior parte di noi archeologia
significa qualcosa che ha a che fare con
l’antichità, per cui il pensiero di applicare
gli stessi metodi al mondo di Internet
deve apparire estremamente incongruo.
Come possiamo avere bisogno
dell’’archeologia’ per qualcosa di così
nuovo, dinamico e tecnologicamente
sofisticato come il WWW (World Wide
Web)? Dopo tutto, la Rete ha solo 19
anni. Ebbene, secondo Jim Boulton, vice
direttore generale di Story Worldwide
UK, un’agenzia di contenuti di marca,
è altrettanto vitale applicare i principi
QUANDO SI PENSA
archeologici ai primi anni di Internet
come lo è applicarli alla Roma antica o
agli Incas.
Boulton ha recentemente curato una
mostra a Londra intitolata, in modo
piuttosto adatto, Page Not Found, che
faceva parte della European Internet
Week. La mostra esponeva una serie
di primi siti web, in genere risalenti
alla fine degli anni novanta e ai primi
anni del nuovo millennio, che non
possono più essere visti da voi e me, a
meno di essere tanto fortunati da
possedere alcuni computer molto
vecchi e dei software, browser, codici
e plug-ins ancora più incomprensibili.
Boulton e altri che la pensano come lui
mirano a salvare, restaurare e preservare
in vari modi questi primi siti web, che
erano sia innovativi per il loro tempo
che “culturalmente significativi”.
Come ha detto un archivista del web,
“l’inchiostro è stabile, i bit non lo sono”.
Boulton afferma: “Il lavoro
d’avanguardia di questi primi pionieri
creativi, prodotto su hardware e software
ormai defunto, è scomparso quasi
immediatamente dopo la sua comparsa,
come effimere in primavera destinate a
morire allo svanire della luce del giorno”.
Boulton ritiene, con qualche
giustificazione, che probabilmente
conosciamo meno di queste precoci
‘fioriture’ del web di quanto sappiamo
degli Aztechi.
I cinici potrebbero suggerire che sia
meglio dimenticare questi siti web
pionieristici e lasciarli svanire avvolti nel
loro software antiquato e nei loro codici
polverosi ed eccentrici. Ma questo
significherebbe non comprendere il
punto fondamentale di ciò che Boulton
e gli altri si sforzano di fare.
“Se la penso così,” dice Boulton, “ci
Riportiamo alla luce
il nostro passato digitale
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MICHA THEINER
Internet può avere
meno di 20 anni, ma la
necessità di preservare
alcuni dei siti web più
antichi, che potrebbero
altrimenti andare
irrimediabilmente persi,
sta elettrizzando la
comunità digitale.
Jonathan Arnold indaga
TECNOLOGIA | ARCHEOLOGIA DIGITALE 29
devono essere molti altri che la pensano
allo stesso modo. Un sacco di gente ha
costruito questi primi siti in primo luogo
– studenti appena usciti dall’università,
per esempio, che non avevano alcun tipo
di struttura organizzativa”. Né mezzi per
conservare quello che facevano. “E con
l’avvento dei social media”, aggiunge
Boulton, “tra 20 anni, o forse anche tra
soli cinque anni, i siti web potrebbero
essere una cosa del passato”. Quindi
l’imperativo di archiviare il più possibile
della fase iniziale di Internet è più
urgente che mai.
Boulton afferma che i primi anni
del web si dividevano in due categorie
distinte. La prima è stata la fase ‘pretransazionale’, con siti web ‘esperienziali’
che contenevano informazioni di qualità
e servivano semplicemente ad educare il
visitatore. La seconda ondata vide l’alba
dell’e-commerce (iniziata intorno
all’anno 2001), quando i siti web
entrarono in una fase transazionale,
di consegna di un prodotto.
La mostra dell’Archeologia Digitale
di Boulton espone 18 di questi primi
siti web pionieristici. Essi comprendono
i siti da Vodafone e IKEA a Orange e
un sito web per il film Requiem for a
Dream, e quest’ultimo offre ciò che
Boulton descrive come una “esperienza
tanto più tenebrosa e frammentata
quanto più vi si penetra”.
Ciascuno dei siti indicati è distintivo
in un suo modo specifico. Il sito Dream
Kitchen dell’IKEA del 2005 è ricco di
video e utilizza tecniche multi-camera
per congelare un momento nel tempo,
reso popolare come ‘tempo di pallottola’
nel film The Matrix. Per gli esperti del
settore, il sito IKEA utilizzava un
processore Pentium 4 Dell Optiplex
170L a 2,50 GHz e con 510 MB ed
eseguiva software Flash.
Un sito denominato Noodle Box,
risalente a circa il 1997 e creato da
Daniel Brown, impiegava una serie di
esperimenti interattivi simili a quelli di
un gioco elettronico. Per rivelare la sua
gloria agli utenti del 21° secolo, Boulton
ha dovuto rintracciare un computer
Toshiba Tecra 8000 (eBay è il ritrovo
preferito di gran parte di queste
apparecchiature defunte) che utilizzava
il software Director e il sistema operativo
Windows 98. Uno dei primi siti transazionali
per il negozio di mobili e articoli per la casa
Habitat, che rimase in rete per circa sei anni
tra il 2001 e il 2006, offriva “una esperienza
intensa e un’opzione di acquisto” – molto
notevole per quel tempo. Il sito della Habitat,
creato dalla Digit, utilizzava un Power PC G4
(Silver) a 733 MHz e con 768 MB, ed
eseguiva software HTML3 e MAC OS 9.11.
Quelli tra di voi che amano smanettare con
i computer ricorderanno con nostalgia alcuni
di questi primi computer e sistemi operativi.
Boulton ammette, tuttavia, che il codice che
rintracciano è spesso completo solo al 70%,
“per cui dobbiamo recuperare l’altro 30%
per visualizzare i siti”, il che probabilmente
è molto più complesso di quanto sembri.
Tali difficoltà non hanno impedito a Boulton,
e ad altri archeologi digitali che la pensano
allo stesso modo, di perseguire il loro obiettivo
di preservare il massimo numero possibile di
questi primi siti web.
Ma questo è solo l’inizio. Questa prima
esperienza sarà seguita, si spera, da altri eventi
intorno al mondo, compresa la possibilità di
una mostra – molto più grande – alla Internet
Week di New York nell’estate del 2011. Nel
frattempo, urge la necessità di continuare
questo lavoro archeologico: con ogni giorno
che passa un numero ancor maggiore dei
primi siti sarà perso per la storia. Ma molti
altri – grazie agli sforzi di Jim Boulton e dei
colleghi che la pensano allo stesso modo –
saranno salvati per i posteri.
www.storyworldwide.com/digital-archaeology
www.internetweekny.com
Estrema sinistra e sinistra Alcuni dei primi
siti web – e computer – esibiti alla mostra
Page Not Found Sopra L’archeologo digitale
Jim Boulton ha la missione di salvare i primi
siti Web per i posteri
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30 DESIGN | BIONICA
L’assistente bionico di
manipolazione della Festo
utilizza la destrezza e la forza
delicata della proboscide di
un elefante
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DESIGN | BIONICA 31
La bellezza della bionica
Dal movimento preciso
di una medusa alla vasta
gamma motoria della
proboscide di un
elefante, le innovative
tecnologie bioniche
della Festo si ispirano
alla natura. Reportage
di Amy Nicholson
di movimento,
adattamento e spostamento che troviamo
in natura è una base di ispirazione quasi
infinita per chiunque sia in grado di
prendersi il tempo per apprezzarlo. Il
mondo della natura è, senza dubbio,
una ricca fonte di argomenti su cui
meditare, ma è anche un validissimo
punto di partenza per lo sviluppo delle
nostre tecnologie.
La società industriale tedesca Festo
impara dalla natura, come la natura
impara da se stessa. Ogni essere vivente
si è evoluto sotto l’influenza delle forze
e degli organismi che lo circondano, e
come tale è una soluzione viva agli
ostacoli dell’ambiente in cui si trova.
Questa premessa è alla radice delle
magnifiche creazioni della Festo –
la biomeccatronica.
La ragione per cui l’evoluzione
funziona è che essa è spinta a ottimizzare
se stessa attraverso l’innovazione
biologica. La Festo, con la sua impronta
biomeccatronica, sostituisce l’innovazione
biologica con quella tecnologica, e impara
dalla profusione dei processi del mondo
naturale come far evolvere le proprie
IL POTERE SPETTACOLARE
creature bioniche ottimizzate ed
efficienti con le quali può esplorare
tante applicazioni quante ne può
offrire la sua immaginazione.
Sin dall’inizio degli anni ’90, la Festo
collabora con varie università, istituti e
società di sviluppo con la sua Bionic
Learning Network – un conglomerato
di fucine tecnologiche che nel corso
degli anni ha prodotto delle opere che
ci infondono un senso di umiltà.
Alla fine del 2010, una di tali opere ha
guadagnato alla società il Futures Award
tedesco (Deutscher Zukunftspreis). Si
tratta del Bionic Handling Assistant, un
assistente bionico di manipolazione –
costituito da una proboscide di elefante
biomeccatronica con un “artiglio” ispirato
a una pinna. Il premio riconosce
l’importanza dell’invenzione, prodotta
in tandem con l’istituto di ricerca
Fraunhofer, che ha applicazioni potenziali
che vanno dalla sanità all’industria.
Markus Fischer, Head of Corporate
Design della Festo, ha commentato:
“Originariamente eravamo affascinati
dalla struttura della proboscide
dell’elefante – che ha più di 40.000
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v DESIGN | BIONICA 33
fibre muscolari individuali e si muove
liberamente in tutte le direzioni. Questo
ci ha ispirato a imitare la natura, attraverso
lo sviluppo di un sistema di
manipolazione che va ben oltre quanto
è disponibile attualmente nel settore
dell’automazione industriale”.
La proboscide, che costituisce l’aspetto
primario del Bionic Handling Assistant,
ha anche ridotto al minimo i rischi
associati con l’interazione tra persone
e macchine. Il Dr Peter Post, capo della
divisione ingegneria della Festo, ha
spiegato: “In caso di una collisione con un
essere umano, la proboscide dell’assistente
si sposta delicatamente da parte senza
provocare alcun danno. La proboscide
è fabbricata in plastica leggera, che pesa
molto meno rispetto agli assemblati
convenzionali in acciaio o alluminio,
ed è azionata ad aria compressa, che
naturalmente ‘cede’ in caso di contatto,
evitando impatti duri e danni”.
L’assistente bionico di manipolazione
è costituito, oltre che dalla proboscide,
anche da un FinGripper – un’unità di
presa che prende lo spunto dalla forma
e dalla dinamica di una pinna di pesce,
ideata per afferrare in modo preciso e
affidabile oggetti delicati o irregolari,
reagendo alla forma e alla massa
dell’oggetto. Non occorre pensare
molto per immaginare i moltissimi
campi in cui, in combinazione con la
proboscide, questa tecnologia potrebbe
essere impiegata.
Una delle altre tappe più significative
raggiunte dai team della Festo può essere
trovata nell’ambito dello sviluppo di
oggetti bionici autonomi, che reagiscono
sia reciprocamente sia a uno stimolo
diretto. Come tali, sono in grado di
ricreare il comportamento della
sciamatura – una cosa che ha una vasta
gamma di applicazioni potenziali.
Steve Sands, Marketing Manager
della Festo UK, ha spiegato: “Lo studio e
il tentativo di imitare il comportamento
di gruppo degli animali sono un’eccitante
area di sviluppo. Una volta che due o tre
dispositivi possono essere programmati
a collaborare in modo autonomo, le
soluzioni devono essere scalabili da pochi
A destra: Un singolo Aquajelly
a riposo nel suo acquario,
separato dalla colonia
dispositivi a decine e infine a centinaia,
imitando il comportamento collettivo
nella natura”.
L’Aquajelly è una di tali meraviglie
della biomeccatronica. L’Aquajelly è una
medusa artificiale formata da una cupola
traslucida dotata di otto tentacoli, che si
muove con un movimento ondoso,
creando il moto pulsante, peristaltico che
riecheggia la creatura omonima. Questo
movimento è possibile grazie al giunto
rombico che collega il tentacolo al corpo.
In quanto è un oggetto idrodinamico,
il movimento dell’Aquajelly deve essere
controllato in tre dimensioni, non solo
due. Questo avviene mediante un
pendolo a quattro braccia, dotato di un
controllo posto all’interno del corpo a
tenuta stagna dell’animale stesso. Quando
il pendolo si muove, il peso della medusa
si sposta e si muove in quella direzione.
In combinazione con la propulsione
peristaltica, questo elegante modello può
muoversi senza problemi in qualsiasi
direzione – un’altra delle meravigliose
realizzazioni della Festo che incarnano
il potere della fisica.
In un gruppo (o, per usare il vero
nome collettivo delle meduse, un
banco), gli Aquajelly dimostrano
veramente le loro capacità tecnologiche.
Ogni medusa è dotata di un sistema di
sensori a tre componenti - un sensore di
pressione, che determina la profondità,
un sistema radio a corto raggio per le
comunicazioni e diodi emittenti di luce
infrarossa disposti sulla periferia della
cupola. Questi ultimi l’aiutano a evitare
altri Aquajelly – è in grado di riconoscere
un altro Aquajelly a circa 80 cm di
distanza, schivandolo in tempo utile.
Il suo sistema interno di sensori gli
permette anche di monitorare il proprio
livello di energia, nel senso che ogni
Aquajelly è in grado di riconoscere
quando deve tornare alla superficie per
la ricarica. A questo punto, ovviamente,
avverte le altre meduse nella zona che
la stazione di ricarica è in uso.
La poesia di questi automi emerge
quando sono combinati. Non ci sono
controlli sull’intera popolazione – il
comportamento dello sciame si sviluppa
interamente da solo, in base alle poche
regole che governano sia il
comportamento di ogni singolo Aquajelly,
che il successivo comportamento di
ogni individuo in reazione all’ambiente
circostante e agli altri Aquajelly. Anche
questa è un'estensione dell’impronta
biomeccatronica della Festo, che replica
il mondo naturale non solo per un
individuo, ma anche per una colonia.
La tranquilla bellezza di questi oggetti
mozza il fiato. Per esempio, fa impressione
vedere il movimento unico di una
medusa catturato in modo così
straordinario in un oggetto meccanico,
mentre la forza delicata della proboscide
non può non affascinare qualsiasi
osservatore, anche senza poter apprezzare
i balzi tecnologici in avanti che essi
rappresentano. Festo, in fondo, rappresenta
la convergenza di una tecnologia
attivamente all’avanguardia con un senso
contagioso di meraviglia e di gioia.
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