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riportato sul quotidiano L`Eco di Bergamo da cui si evince che
Atti Parlamentari
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XV LEGISLATURA
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ALLEGATO
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AI RESOCONTI
riportato sul quotidiano L’Eco di Bergamo
da cui si evince che « mancano » 800
addetti rispetto alla media nazionale e 300
rispetto a quella regionale –:
quali misure il ministero intenda
adottare per garantire il regolare funzionamento della gestione della postalizzazione ed un adeguato livello qualitativo del
servizio di recapito;
quali iniziative siano allo studio per
reintegrare, anche solo per brevi periodi
d’emergenza strutturale, il personale addetto alla distribuzione del servizio postale.
(4-03841)
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ECONOMIA E FINANZE
Interpellanze urgenti
(ex articolo 138-bis del regolamento):
Il sottoscritto chiede di interpellare il
Ministro dell’economia e delle finanze, per
sapere – premesso che:
sono ormai oltre 6 mesi che è stato
inopinatamente accantonato dal Governo
Prodi, per quel che consta gli interpellanti
su imposizione della sinistra massimalista,
il progetto per la realizzazione del Ponte
sullo Stretto di Messina, opera fondamentale per lo sviluppo economico e sociale
non solo della Sicilia ma di tutto il Mezzogiorno d’Italia;
in tale negativa occasione il Governo
assunse dinanzi al Parlamento ed al paese
l’impegno di destinare le somme relative ai
finanziamenti distolti dalla realizzazione
del Ponte sullo Stretto di Messina, alla
realizzazione di opere di miglioramento
delle infrastrutture di trasporto nella regione Sicilia –:
a quanto ammontino le somme accantonate per la realizzazione invece del
ponte, delle infrastrutture compensative
nella regione Sicilia citate in premessa;
dove siano state appostate nell’ambito del bilancio dello Stato;
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quali specifiche opere infrastrutturali
si intendano finanziare e realizzare con
tali risorse finanziarie in Sicilia;
quali siano i tempi previsti di realizzazione.
(2-00568)
« La Loggia, Leone ».
I sottoscritti chiedono di interpellare il
Ministro dell’economia e delle finanze, per
sapere – premesso che:
la più importante salina marittima
oggi esistente ed operante in Europa è
quella di Margherita di Savoia, sita in
provincia di Foggia, nel basso Tavoliere,
sul mare Adriatico, con i suoi 20 chilometri di lunghezza e 5 chilometri di larghezza e con una produzione media annua
di circa 5.500.000 quintali di sale;
storicamente la Salina di Margherita
di Savoia non ha una precisa data di
nascita, vi sono però validi motivi per
supporre che intorno al 200 a.C. essa fosse
già un insediamento produttivo, reso tale
da colonizzatori Illiri, i quali dopo essere
approdati su queste terre lagunari presero
a sfruttare questa, che era sin da allora
una risorsa naturale;
la superficie della salina nel 1910 era
di ettari 128, successivi lavori di bonifica
la estesero nel 1920 a 500 ettari, fino a
raggiungere nel 1926 ettari 1.164. Nel
1934, ultimati i lavori di bonifica della
zona Salpi Nuovo, la superficie raggiunse
i 2.770 ettari ed infine con la bonifica
della zona Alma Dannata nel 1959 si
raggiunsero i circa 4.000 ettari di superficie utile, che, uniti ai 500 ettari adibiti a
servizi (argini, officine, aie di ammassamento, strade, uffici, alloggi) sommano
4.500 ettari che rappresentano la superficie complessiva oggi asservita alla salina di
Margherita di Savoia, interessando in tal
modo, oltre il comune di Margherita,
quelli di Zapponeta, Trinitapoli e Cerignola;
i sottoscrittori del presente atto
hanno volutamente utilizzato le parole che
la società acquirente delle saline, l’Atisale,
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ha scritto sul proprio sito www.atisale.com
per descrivere quanto sia prezioso per le
comunità locali il bene che l’Ente Tabacchi
Italiano ha privatizzato negli anni 20022003 e quale motore abbia costituito e
costituisca per l’economia e l’occupazione
locale;
il 23 gennaio 2003, rispondendo all’interrogazione 5-01571 in Commissione
finanze alla Camera il sottosegretario all’economia e delle finanze, onorevole Armosino confermava che la procedura
adottata prevede sia la salvaguardia per un
triennio dei livelli di occupazione sia il
mantenimento dell’unitarietà aziendale; se
gli oneri prospettati dall’advisor a coloro
che erano interessati all’acquisto si rivelassero in concreto eludibili, tutta la procedura risulterebbe pretestuosa e strumentale rispetto ad un esito precostituito;
il piano industriale di rilancio è stato
eluso, nel più assoluto silenzio dei sindacati e di qualsiasi organo preposto al
controllo e già si paventano ricadute occupazionali come ventilato da nota dell’Atisale del 23 gennaio 2007;
il 28 febbraio 2007 il consiglio comunale di Margherita di Savoia ha approvato all’unanimità una delibera in cui si
chiede di sospendere qualsiasi procedura
di licenziamento, di individuare un tavolo
di confronto con le realtà locali, oltre che
a mantenere gli accordi di fornitura con le
aziende locali;
è francamente inammissibile che le
privatizzazioni siano utilizzate per distruggere il bene acquisito ad onta di impegni
sottoscritti, per i quali però non c’è alcuna
sanzione in caso di non ottemperamento;
il Paese rischia l’asfissia economica, quasi
come se gli imprenditori si fossero aggiudicati 13.000 anime, piuttosto che una
concessione condizionata al rispetto di
determinati impegni –:
quali concrete garanzie siano state
adottate o si intendano adottare per impedire l’elusione degli impegni da parte
della società acquirente delle Saline di
Margherita di Savoia;
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se non ritenga opportuno sospendere
la concessione delle saline di Margherita di
Savoia in forza del mancato rispetto degli
impegni assunti dalla controparte.
(2-00570) « Leone, Carlucci, Armosino, Azzolini,
Boniver,
Boscetto,
Brancher, Bruno, Cesaro,
Gianfranco
Conte,
Costa,
Crimi, Di Cagno Abbrescia,
D’Ippolito Vitale, Fabbri, Fasolino, Floresta, Fratta Pasini, Giudice, Grimaldi, La
Loggia, Lazzari, Milanato,
Mario Pepe, Pescante, Picchi,
Pizzolante, Ponzo, Valentini,
Vitali, Zorzato ».
Interrogazione a risposta in Commissione:
CRISCI e FASCIANI. — Al Ministro
dell’economia e delle finanze, al Ministro
del lavoro e della previdenza sociale. — Per
sapere – premesso che:
nei giorni 23, 24 e 25 del mese di
gennaio 2003, alcuni comuni della Regione
Abruzzo furono interessati da eventi meteorologici a carattere calamitoso che causarono danni rilevanti ai territori colpiti;
in conseguenza di tali eventi il Presidente del Consiglio dei Ministri con ordinanza n. 3281 del 18 aprile 2003 concesse la sospensione, fino al 31 dicembre
2003, dei pagamenti dei contributi di previdenza ed assistenza sociale, compresa la
quota dei contributi a carico dei dipendenti, nei confronti dei soggetti residenti o
aventi sede legale od operativa nei comuni
della Regione Abruzzo interessati dagli
eventi;
il 16 aprile 2007 l’Inpdap – Direzione
Centrale Entrate – in applicazione del
decreto-legge n. 263 del 9 ottobre 2006,
convertito nella legge n. 290 del 6 dicembre 2006, ha chiesto il rimborso in unica
soluzione o dilazionato fino ad un massimo di 60 mesi, previa richiesta dell’Ente,
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dell’esistente credito contributivo relativo
alla sospensione dei pagamenti –:
se, in considerazione dell’entità delle
somme da pagare e delle difficoltà di
bilancio dei comuni, non si ritenga opportuno assumere ogni utile iniziativa tesa a
sospendere, almeno per il corrente anno il
rimborso degli importi dovuti;
se e quali interventi si ritenga utile
assumere per chiedere all’Inpdap una sostanziale riduzione del tasso di interesse del
9,75 per cento praticato sulle somme da
rimborsare, che risulta eccessivamente alto
e ben superiore al tasso legale. (5-01087)
Interrogazioni a risposta scritta:
LUCIANO ROSSI. — Al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per sapere –
premesso che:
sulla stampa regionale del 16 e del 17
maggio 2007 (Corriere dell’Umbria, il Giornale dell’Umbria, Corriere di Terni) si legge
dello scandalo legato all’assessore alla Cultura di Terni, Sonia Berrettini denunciato
dai Consiglieri della casa delle Libertà, per
commistione di interessi pubblici e privati
in relazione al Festival « Cinema & Lavoro », nato nel 2003 con il contributo ed il
sostegno della regione Umbria, della Provincia e del Comune di Terni, gestito in
esclusiva da un associazione denominata
« Capolavoro », che, per dovere di cronaca,
avrebbe smentito i fatti ascritti circa l’entità delle erogazioni ma non della loro
natura pubblica;
l’assessore Sonia Berrettini, che sarebbe stata una delle ideatrici della manifestazione, si sarebbe dimessa dall’associazione « Capolavoro » in data 8 luglio
2004, concomitantemente alla nomina
pubblica, per poi intervenire, grazie alle
partecipazioni societarie connesse comunque allo svolgimento dell’evento, nei finanziamenti pubblici a detta manifestazione
destinati, da lei stessa fondata, che parrebbe essere stata impegnata anche per
iniziative nel 2006 per il centenario della
CGIL;
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in tale episodio, è coinvolta la società
« Fedora », di cui la Berrettini sarebbe
bocia al 50 per cento, quale destinataria
dell’affitto delle sale in cui si svolge la
manifestazione dal 2003 ad oggi;
la Berrettini è anche socia della
« Pars Film » che si occupa di casting
cinematografico e della scelta dei luoghi di
produzione, in cui l’Assessore Berrettini
avrebbe per socia paritaria la medesima
persona coinvolta nella « Fedora » ed in
cui sarebbe socio minoritario (25 per
cento) il regista Alessandro Pambianco ed
altro socio minoritario – come riportato, il
signor Pierluca Neri – che, a sua volta,
sarebbe socio assieme alla Berrettini nella
« Capolavoro »; talché nell’articolo si legge
che questi personaggi vengano ad essere
« soci in affari beneficiari di finanziamenti
pubblici »;
la delibera di Giunta Comunale del
12 maggio 2005 aveva assegnato a detto
Festival – e per esso alla gestione da parte
della « Capolavoro » – un contributo pubblico di 40.000,00 euro e precedentemente,
l’evento aveva ottenuto per l’edizione 2004
un finanziamento di 160.000,00 euro da
parte della Regione, della Provincia e del
Comune di Terni, di cui – sempre da
notizie si stampa – 20.000,00 euro per
l’affitto delle sale, somme convogliati alla
« Fedora », ed altre migliaia per pubblicità
ufficio stampa, pubbliche relazioni e via
dicendo;
nel 2006 sarebbero stati spesi per
l’edizione del Festival « Cinema & Lavoro »
161.000,00 euro, sempre finanziati regionalmente unitamente al Comune ed alla
Provincia, per un evento che poco o nulla
avrebbe di artistico, o perlomeno, visto il
palinsesto e lo scarso afflusso di spettatori
– si legge finanche di sole 30 persone nella
fascia pomeridiana – non atto a giustificare una simile spendita di pubblico danaro, sicché si legge di « un sistema di
potere che finanzia sé stesso »;
ai sensi del decreto legislativo 18
agosto 2000, n. 267 « Testo unico delle
leggi sull’ordinamento degli enti locali » e
specificatamente, dell’articolo 78. « Doveri
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e condizione giuridica »: 1. Il comportamento degli amministratori, nell’esercizio
delle proprie funzioni, deve essere improntato all’imparzialità e al principio di
buona amministrazione, nel pieno rispetto
della distinzione tra le funzioni, competenze e responsabilità degli amministratori
di cui all’articolo 77, comma 2, e quelle
proprie dei dirigenti delle rispettive amministrazioni, 2. Gli amministratori di cui
all’articolo 77, comma 2, devono astenersi
dal prendere parte alla discussione ed alla
votazione di delibere riguardanti interessi
propri o di loro parenti o affini sino al
quarto grado. L’obbligo di astensione non
si applica ai provvedimenti normativi o di
carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una
correlazione immediata e diretta fra il
contenuto della deliberazione e specifici
interessi dell’amministratore o di parenti o
affini fino al quarto grado. 3. I componenti la Giunta comunale competenti in
materia di urbanistica, di edilizia e di
lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di
edilizia privata e pubblica nel territorio da
essi amministrato. 4. (omissis). 5. Al sindaco ed al presidente della provincia,
nonché agli assessori ed ai consiglieri
comunali e provinciali è vietato ricoprire
incarichi e assumere consulenze presso
enti ed istituzioni dipendenti o comunque
sottoposti al controllo ed alla vigilanza dei
relativi comuni e province. 6. (omissis);
visto e considerato quanto sopra, la
fattispecie in esame arrecherebbe gravi
danni
considerato lo sperpero di pubbliche risorse –:
se sia a conoscenza di quanto sopra
riportato riguardo al Festival « Cinema &
Lavoro » e come il Governo intenda evitare, per il futuro, simili dissipazioni e
sprechi di danaro pubblico;
se il Governo non ritenga assolutamente indispensabile ed urgente, alla luce
di questi fatti, al fine di evitare che si
ripropongano dette vicende, varare, nella
prossima Finanziaria 2008, norme più restrittive, per impedire che vengano di-
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spersi
buenti
siano
utilità
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in mille rivoli i denari dei contried affinché le risorse finanziarie
impiegate in diretta ed evidente
della cittadinanza.
(4-03829)
GIORDANO. — Al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
il signor Francesco Porcaro è un
maresciallo aiutante della guardia di finanza, attualmente in servizio a Monza;
le sue vicissitudini iniziano quando,
per assistere la moglie che versava in
condizioni di salute terminali, dovette insistere con i suoi superiori spiegando le
leggi in vigore che garantivano il suo
diritto di assisterla;
dopo il decesso della moglie, rientrato in servizio presso la brigata di Cernusco Lombardone, il comandante protempore della compagnia di Lecco, capitano Reda Alberto, gli affiancava in servizio di verifica il futuro comandante della
brigata, M.A. Strazzeri Emanuele, parigrado ma più anziano del signor Porcaro
con il non dichiarato scopo di istruirlo e
controllarlo;
dopo pochi giorni di affiancamento il
predetto comandante di compagnia gli
comminava, per iscritto e senza contestazione, una sanzione disciplinare di corpo:
« richiamo », « per non aver collaborato nel
servizio secondo le aspettative »;
l’ufficiale continuava l’azione persecutoria chiedendo giustificazioni per il
ritardo circa la restituzione della copia
della determinazione punitiva e irroga o,
dopo la presentazione delle giustificazioni,
senza tener conto delle ragioni rappresentate, « giorni 7 di consegna semplice », con
l’obbligo di espiare la punizione presso il
proprio domicilio a far data dal giorno di
notifica del provvedimento del 26 aprile
2000;
il giorno successivo notificava al Maresciallo altra determinazione, sempre di
giorni 7 di consegna, con la stessa moti-
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vazione e con l’obbligo di espiare la punizione dal giorno di notifica del provvedimento;
il signor Porcaro in definitiva, veniva
costretto illegittimamente a rimanere a
casa per otto giorni e senza ausili di alcun
genere, nonostante fosse intervenuto il
condono per effetto di disposizione del
Comando Generale della guardia di finanza n. 107791/IV del 7 aprile 2000;
quando il signor Porcaro ebbe modo
di conoscere che l’espiazione della punizione era stata condonata segnalò all’autorità giudiziaria di Lecco l’accaduto senza
indicare alcuna ipotesi di illecito penale;
la Procura della Repubblica di Lecco
riscontrava nella suddetta segnalazione
una ipotesi di reato di « sequestro di
persona » a carico dell’ufficiale, successivamente archiviata dal giudice per le indagini preliminari, in conformità alla richiesta del pubblico ministero;
dopo la suddetta denuncia, la vita del
signor Porcaro si è fatta ancora più difficile; veniva infatti ulteriormente raggiunto da una richiesta di giustificazioni
per non aver consegnato la tessera di
riconoscimento in un periodo di licenza di
convalescenza fruito per infermità non
dipendente da causa di servizio;
della circostanza il signor Porcaro
valutava di dover informare la Procura
Militare di Torino, mentre il suo superiore,
capitano Reda, denunziava il signor Porcaro alla stessa Procura militare per minaccia, reato poi derubricato, in disobbedienza aggravata;
il Gip presso il tribunale militare di
Torino, in conformità alla richiesta del Pm
in sede, disponeva l’archiviazione degli atti
perché « l’ordine di restituire la tessera personale di riconoscimento era illegittimo »;
vane sono state
rimento rivolte dal
superiore gerarchia,
delle finanze, con lo
le istanze di confesignor Porcaro alla
anche al Ministro
scopo di ottenere il
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riesame degli illegittimi provvedimenti punitivi che hanno comportato, inopinatamente, anche l’abbassamento delle note
caratteristiche;
il sottufficiale è stato inoltre punito
per essersi rivolto al Presidente della Repubblica;
il signor Porcaro infine è stato trasferito d’autorità, per esigenze di servizio,
da Cernusco Lombardone a Monza;
la vicenda, come è facile intuire, è
costata all’interessato molto cara, sotto
tutti i punti di vista: economico, di salute,
morale, e, soprattutto, di qualità della
vita –:
se non ritenga che le vicende del
maresciallo Porcaro, oltre a costituire un
palese discredito dell’immagine pubblica
del corpo della guardia di finanza, non si
configurino come gravi violazioni dei diritti fondamentali delle persone provocando, in questo caso, gravi pregiudizi alla
vita lavorativa e familiare di un pubblico
dipendente;
quali iniziative intenda avviare affinché si ristabilisca il riconoscimento dei
diritti del maresciallo Porcaro e la conseguente possibilità per lui di poter espletare
le proprie mansioni senza subire ulteriori
arbitrii;
se non ritenga necessario avviare approfondite indagini conoscitive, per appurare se i comportamenti messi in atto nei
confronti del maresciallo da parte dei
superiori diretti, non si verifichino anche
nei confronti di altri soggetti militari,
come più volte denunziato dagli organismi
di rappresentanza e dalle diverse associazioni che si sono costituite negli ultimi
anni nel mondo militare.
(4-03834)
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