SONO SOLO CHIACCHIERE?

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SONO SOLO CHIACCHIERE?
SONO SOLO CHIACCHIERE?
Il “gossip” così come nobilmente viene chiamato lo spionaggio familiare, privato,
che invade la vita delle persone fino a spiattellare pubblicamente fatti nobili ma
soprattutto meno nobili è il grande fenomneo di questi tempi. A volte si richia di fare
indigestione di questi pettegolezzi non solo nei giornali così detti “scandalistici” ma
anche nei reality-show dove la maldicenza è un cattivo costume.
Dietro alla voglia di sapere, di conoscere tutta la vita personale e privata dei
personaggi del cinema, dello sport, della televisione c’è tanta morbosità. Soprattutto
nel periodo delle ferie quando le persone sono al mare, le edicole si riempiono di
topless, pettegolezzi, “paparazzate”, probabilmente perché le persone che sono in ferie
non vogliono occupare il cervello con pensieri troppo impegnativi, perché quello si fa
d’inverno quando un individuo che vive in città lavora otto ore al giorno, ne passa due
in macchina, cena in meno di due ore, passa un’ora e mezzo con i figli (quando va
bene), almeno due davanti alla tv e poi, stremato, dorme.
Ovviamente dobbiamo lasciare la libertà ad ognuno di fare quello che vuole e di
nutrire il proprio spirito con il cibo intellettuale che meglio preferisce, ma lasciatemi la
altrettanto lecita libertà di fare un commento sul gossip.
È proprio degli ultimi mesi la questione del cantante Eros Ramazzotti e la sua
ex-moglie Michelle Hutzinger. I fatti privati relativi ad una separazione sono ormai di
dominio pubblico; ma ci si dovrebbe fermare quando queste vicende coinvolgono un
minore. I due hanno “litigato” sui giornali, rilasciando dichiarazioni velenose, piene di
rancori e di incomprensioni. E tutto questo è tornato alla ribalta quando si tratta
dell’affidamento di una bambina.
Purtoppo conosco direttamente, dalle testimonianze che ricevo a scuola, quanto sia
dolorosa una separazione e quanti effetti negativi essa produce sulla vita di queste
piccole creature. Una separazione non è mai facile, ancora di più quando avviene
nell’odio e nella violenza, non oso immaginare quando tali sentimenti vengano resi
pubblici dai mezzi di informazione. Per quanto due persone possano essere bravi a
proteggere una bambina da tali pressioni, c’è sempre da dire che questa creatura
andrà ad una scuola dove ci saranno altri compagni, altri genitori di questi bambini
che inevitabilmente non possono tacere su certe questioni. Ecco come si può
distruggere una vita.
Ma davanti a tali effetti devastanti tutti, editori, giornalisti e lettori, devono
prendere una posizione. Quando si mettono davanti i bambini ci si dovrebbe fermare.
Un’ipocrita disposizione legislativa è arrivata a privarci di un sorriso di un bambino
alla televisione o sui giornali per tutelarli, ma nessuno è pronto a tutelare i più piccoli
da pressioni di carattere psicologico come quelle appena descritte.
Tutti ricorderanno la tragica morte di Lady Diana. La sua macchina si schiantò
all’interno di un tunnel inseguita da un gruppo di giornalisti e fotografi. Questa gente
alla ricerca di un fotogramma, di un’immagine da poter pubblicare hanno
involontariamente provocato la morte di una donna e di altre persone che erano
all’interno dell’auto. Ma nelle auto che inseguivano la principessa c’erano anche quei
lettori di giornali scandalistici che vogliono sapere tutto della vita dei personaggi noti.
Non voglio certo accusare nessuno di un omicidio, ma sarebbe giusto mettere un freno
a certe esagerazioni, a un tipo di informazione che non è informazione ma solo uno
spudorato pettegolezzo.
È anche vero che qualche personaggio vip (Very Important Person) acquisisce
questo titolo nobiliare dei tempi moderni grazie al gossip: ecco così che si producono
personaggi capaci di fare niente noti al grande pubblico perché mettono alla mercè di
tutti la loro vita privata. Del resto…. cosa non si fa per vivere! Esempio lampande di
questi giorni è la massiccia presenza di Loredana Lecciso che è famosa per il suo
matrimonio fallito, che va in televisione a raccontare i suoi fatti intimi e segreti pur di
apparire. Ma del resto, da anni sostengo che in televisione non ci va chi è bravo ma chi
costa poco. C’è molta gente che costruisce la propria fortuna sul niente, vendendo se
stessi attraverso una forma di “prostituzione interiore”, dove per essere “qualcuno”
devi mostrare in pubblico le tue intimità consapevole che lì vicino ci sono i paparazzi
pronti ad immortalare. E tanta gente legge queste riviste perché crede che nello yacht
di Briatore ci sia la felicità, che per contare veramente devi essere a Porto Cervo, che il
modello da seguire è proprio quello che si vede in queste riviste. L’altro lato della
medaglia purtoppo lo abbiamo visto con due personaggi di casa nostra, Lapo Elkann e
Paolo Calissano belli, ricchi e famosi, ma infelici e costretti a rifugiarsi nella droga.
Penso che oggi si viva in uno stato di grande incertezza e disorientamento. Servono
delle droghe per non pensare ai veri mali della società; si ha l’impressione attraverso il
gossip di poter dominare una situazione che è estranea a noi, e così ci si sente meno
soli, forse più sereni. A mio avviso – ma la mia posizione è più che criticabile – è
preoccupante che milioni di italiani si fermano davanti alla tv per sapere come stanno
i naufraghi dell’isola, o cosa succede nella casa del “Grande Fratello”.
L’augurio è che si possa continuare a vivere anche di frivolezze, ma che queste
chiacchiere si basino sul rispetto della persona umana, soprattutto quando essa non ha
gli strumenti per difendersi.
Andrea Gironda