public - Europa

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public - Europa
Consiglio
dell'Unione europea
Bruxelles, 29 settembre 2015
(OR. en)
B
PU
12449/15
LIMITE
C
LI
COSI 115
ENFOPOL 264
ENFOCUSTOM 96
CYBER 88
CRIMORG 96
NOTA
Origine:
Destinatario:
presidenza
Comitato dei rappresentanti permanenti/Consiglio
n. doc. prec.:
11623/2/15
Oggetto:
Progetto di conclusioni del Consiglio sul rafforzamento del ricorso a
strumenti di lotta contro il traffico di armi da fuoco
Una delle priorità della presidenza lussemburghese nel settore della giustizia e degli affari interni è
la lotta contro il traffico di armi da fuoco illegali. Gli attentati terroristici di Parigi, Bruxelles e
Copenaghen all'inizio di quest'anno e, più di recente, l'attacco sventato sul treno Thalys il
21 agosto 2015 hanno evidenziato la necessità di rafforzare ulteriormente il ricorso a strumenti di
lotta contro il traffico di armi da fuoco.
La presidenza ha pertanto elaborato un progetto di conclusioni del Consiglio sul rafforzamento del
ricorso a strumenti di lotta contro il traffico di armi da fuoco, in linea con il documento di
attuazione della rinnovata strategia di sicurezza interna dell'UE 1. Il progetto di conclusioni è stato
discusso alle riunioni del comitato permanente per la cooperazione operativa in materia di sicurezza
interna (COSI) e del gruppo di sostegno COSI.
Si invita il Coreper/Consiglio ad approvare il testo del progetto di conclusioni del Consiglio che
figura nell'allegato.
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Doc. 10854/15.
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gan/DEO/bp/S
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Conseil UE
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ALLEGATO
PROGETTO DI CONCLUSIONI DEL CONSIGLIO SUL RAFFORZAMENTO DEL
RICORSO A STRUMENTI DI LOTTA CONTRO IL TRAFFICO DI ARMI DA FUOCO
IL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA,
PONENDO L'ACCENTO sul fatto che la rinnovata strategia di sicurezza interna 2015-2020 2 ha
individuato, fra le priorità per i prossimi anni nel settore della sicurezza interna dell'Unione
europea, il contrasto e la prevenzione del terrorismo, il rafforzamento della sicurezza delle frontiere
e la prevenzione e la lotta alla criminalità organizzata e alle forme gravi di criminalità, e ha
riconosciuto la grave minaccia che le armi da fuoco illegali pongono alla sicurezza interna
dell'Unione europea;
CONSTATANDO CHE gli attentati terroristici di Parigi, Bruxelles e Copenaghen all'inizio di
quest'anno e, più di recente, l'attacco sventato sul treno Thalys il 21 agosto 2015 hanno evidenziato
la necessità di rafforzare ulteriormente il ricorso a strumenti di lotta contro il traffico di armi da
fuoco;
RICORDANDO che la dichiarazione dei membri del Consiglio europeo del 12 febbraio 2015, la
dichiarazione comune di Riga 3 e la dichiarazione di Parigi 4 nonché il Consiglio del 9 febbraio 5 e
12 marzo 2015 6 hanno individuato nella lotta contro il traffico illecito di armi da fuoco una delle
misure di lotta al terrorismo su cui si dovrebbero compiere ulteriori progressi;
SOTTOLINEANDO che intensificare la cooperazione e lo scambio di informazioni nella lotta
contro il traffico illecito di armi da fuoco e affrontare in via prioritaria la questione cruciale della
disattivazione delle armi da fuoco sono stati individuati come temi su cui agire rapidamente e
conseguire risultati significativi nei prossimi mesi;
2
3
4
5
6
Doc. 9798/15.
Doc. 5855/15.
Doc. 5322/15.
Doc. 5897/15.
Doc. 6891/15.
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ALLEGATO
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RILEVANDO che lo scambio di informazioni sulle armi da fuoco dovrebbe essere intensificato e
che gli attuali sistemi di informazione a livello nazionale, europeo e internazionale (Interpol) non
sono utilizzati in tutto il loro potenziale;
PRENDENDO ATTO del fatto che la Commissione, nella comunicazione "Agenda europea sulla
sicurezza" 7, annuncia che nel 2016 esaminerà la normativa vigente in materia di armi da fuoco al
fine di migliorare la condivisione delle informazioni, rafforzare la tracciabilità, standardizzare la
marcatura e stabilire norme comuni per la disattivazione delle armi da fuoco;
ACCOGLIENDO CON FAVORE i lavori svolti nell'ambito del ciclo programmatico dell'UE per
contrastare la criminalità organizzata e le forme gravi di criminalità, segnatamente nel quadro della
priorità dell'UE in materia di criminalità per il periodo 2014-2017 – "ridurre il rischio rappresentato
dalle armi da fuoco per i cittadini, compresa la lotta contro il traffico illecito di armi da fuoco" –, e
CHIEDENDO agli Stati membri di partecipare e realizzare le azioni operative individuate nel piano
d'azione operativo sulle armi da fuoco;
CONSAPEVOLE che il traffico di armi da fuoco presenta un'importante dimensione esterna che
richiede una stretta cooperazione con i paesi limitrofi, in particolare attraverso l'attuazione del piano
d'azione sul traffico illecito di armi da fuoco tra l'UE e la regione dell'Europa sudorientale
(2015-2019) 8,
INVITA GLI STATI MEMBRI A:
1.
inserire sistematicamente le informazioni sulle armi da fuoco ricercate nel sistema
d'informazione Schengen (SIS II) in conformità all'articolo 38 della decisione del Consiglio
2007/533/GAI del 12 giugno 2007 9 e accrescere l'inserimento di informazioni sulle armi da
fuoco nel sistema di informazione Europol (SIE) e nel sistema di Interpol per la registrazione
e la tracciabilità delle armi da fuoco illegali (iARMS), laddove disponibili;
2.
7
8
9
partecipare al progetto di interoperabilità iARMS/SIS;
Doc. 8293/15.
Doc. 15516/14.
GU L 205 del 7.8.2007, pag. 76.
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3.
fornire a Europol informazioni pertinenti da inserire nel sistema di analisi di Europol in
merito alle indagini in corso sul traffico di armi da fuoco, ai reati commessi con armi da fuoco
e all'arresto di terroristi con sequestro di armi da fuoco;
4.
avvalersi pienamente del "meccanismo mondiale di segnalazione sulle armi leggere e di
piccolo calibro e su altre armi e munizioni convenzionali illegali" (iTRACE) istituito dalla
decisione del Consiglio 2013/698/PESC, laddove disponibile, in particolare per quanto
concerne la capacità di rispondere alle richieste di rintracciamento;
5.
partecipare al piano d'azione operativo "Armi da fuoco" su base multidisciplinare e applicare
le procedure esistenti, fatte salve le competenze dei servizi nazionali di contrasto, tra cui il
quadro di gestione dei rischi nel settore doganale, nonché sostenere pienamente l'attuazione
delle azioni operative, in particolare nelle giornate di azione congiunta dell'UE e nella
cooperazione con paesi terzi. Il prossimo piano d'azione operativo 2016 dovrebbe
contemplare azioni operative concrete che tengano conto delle misure elencate nelle presenti
conclusioni;
INVITA LA COMMISSIONE EUROPEA A:
6.
presentare una proposta di revisione della direttiva 91/477 del 18 giugno 1991 al più tardi
all'inizio del 2016, al fine di rafforzare il quadro legislativo in materia di armi da fuoco, ad
esempio per migliorare la condivisione di informazioni sulle armi da fuoco, rafforzare la loro
tracciabilità, standardizzare la marcatura e tener conto del traffico illecito tramite internet e
darknet;
7.
in attesa della revisione della direttiva 91/477, presentare, al più tardi entro la fine del 2015,
un regolamento della Commissione relativo a norme minime rigorose sulla disattivazione
delle armi da fuoco;
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8.
informare periodicamente il COSI in merito all'andamento dell'attuazione del piano d'azione
sul traffico illecito di armi da fuoco tra l'UE e la regione dell'Europa sudorientale
(2015-2019) 10;
9.
proseguire i lavori sul progetto di interoperabilità iARMS/SIS in stretta cooperazione con
Europol, Interpol e gli Stati membri, e informare regolarmente il COSI sui progressi compiuti
al fine di consentire la piena interoperabilità tra i due sistemi nel prossimo futuro;
INVITA EUROPOL A:
10.
monitorare da vicino la minaccia rappresentata dalle armi da fuoco e in particolare
monitorare, tramite il Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica (EC3) e il punto
focale "Armi da fuoco", il web aperto e la darknet per scoprire il commercio illegale svolto su
queste piattaforme e coordinare le indagini e le operazioni transfrontaliere contro il traffico
online;
11.
collaborare strettamente con gli esperti europei in materia di armi da fuoco (EFE) e con
Interpol al fine di sviluppare un manuale per la lotta alla vendita di merci illegali su internet;
INVITA INTERPOL A:
12.
garantire che, ove possibile, qualsiasi informazione fornita a iARMS e/o i risultati dei
rintracciamenti effettuati da iARMS siano messi anche a disposizione di Europol;
13.
avviare un dialogo con i paesi terzi per incrementare e consultare la banca dati iARMS e
assicurare il massimo livello di qualità.
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