GPS G-TUTOR è un ricevitore satellitare GPS
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GPS G-TUTOR è un ricevitore satellitare GPS
GPS G-TUTOR È LEGALE? GPS G-TUTOR è un ricevitore satellitare G.P.S. (Global Positioning System, parte essenziale di un navigatore) che si limita a rilevare la posizione del veicolo ed a confrontarla con le aree a rischio (rilevabili da fonti pubbliche) contenute nel database, restituendo tali informazioni in occasione del transito nei pressi delle località memorizzate. GPS G-TUTOR non è in grado di ricevere le onde (o i raggi laser) dei radar della polizia o di interferire con essi, non consentendo quindi di intercettare o disturbare l'utilizzo dei misuratori di velocità "nell'attualità del servizio di controllo", così come richiamato dalla Circolare Ministeriale N.300/A/1/24236/144/5/20/5 del 06.07.2007 ,avente ad oggetto:"Navigatori in grado di segnalare le postazioni antiautovelox". Inoltre ha un’omologazione Europea dal Ministero dei Trasporti sulla compatibilità per i veicoli a motore. E11 10R-024583 Questa Omologazione è necessaria per l’uso in un veicolo. La polizia stradale infatti specifica che: una sentenza della Corte di Cassazione la n. 12150 del 24 maggio conferma, così come previsto dall’art 45 del Codice della Strada, il divieto di utilizzo dei cosiddetti anti-autovelox. Con questo termine, entrato ormai nel linguaggio comune, si intendono però quegli strumenti che interferiscono con il buon funzionamento dei misuratori di velocità. L’uso illecito di tali strumenti si configura anche quando il conducente dispone solo dell’apparecchio senza che questo lo avverta della presenza del posto di controllo. Il divieto pertanto non riguarda i navigatori satellitari che invece dispongono della localizzazione degli autovelox e che segnalandone la presenza invitano il conducente alla prudenza. Questo anzi è un obiettivo perseguito anche dalla Polizia di Stato che proprio per cercare di garantire maggiore sicurezza sulle strade ha deciso di pubblicare sul sito le mappe di autovelox, tutor e altri strumenti che controllano la velocità. Il fatto che i conducenti per evitare la multa rallentino anche se solo per un breve tratto indicato dal “messaggio vocale” può essere un modo per tutelare i conducenti.