80 unito - LegnoLab
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Progetti Il tornio di una volta Progetto per la costruzione di un tornio a pedali tutto di legno -seconda partedi Renato Mazzucco - in collaborazione con la Scuola per la lavorazione del legno ENGIM Veneto di Thiene Attrezzatura: Combinata a 5 lavorazioni, trapano a colonna , fresatrice, fresatrice per lamelli, utensili manuali Materiale: faggio N el precedente articolo pubblicato il mese scorso avevamo descritto la costruzione della struttura portante del tornio e quella del pedale, l'organo, potremmo dire, da cui si mette in moto la nostra bellissima macchina. Ma prima di arrivare a far girare l'albero superiore con la punta trascinatrice o il mandrino, il movimento deve passare attraverso una serie di meccani- Ore di lavorazione: 150 Difficoltà: 4 su 5 Costi: 350 euro smi della cui costruzione ci occupiamo in questo articolo. Come già scritto nel precedente, vedrete lavorazioni fatte con macchine professionali tra cui anche alcune a controllo numerico, ma non c'è nulla che non possa essere adeguatamente replicato con una combinata, una fresatrice e un trapano a colonna. 90 LA PULEGGIA PICCOLA foro passante Se la sequenza costruttiva ci aveva portato a lavorare sul punto più in basso del tornio, ora riprendiamo da quello più alto o quasi, per realizzare la puleggia che porta il movimento all albero finale. C è ovviamente un motivo, in questo modo siamo arrivati a proporzionare il meccanismo biella-manovella e di conseguenza lo sforzo che bisogna applicare al pedale quando siamo stati in grado di fare girare tutto il resto. 8 mm diametro esterno 90 mm 20 foro passante 25 mm Autocostruzione tornio La puleggia Si ricava da un blocco di tre strati di faggio incollati per raggiungere un'altezza di 90mm. Con un compasso si traccia il diametro abbondante da 100mm e al centro, con una punta Forstner, si apre un foro passante con diametro 25mm. Il cilindro viene quindi “estratto” in modo grossolano dal blocco con la sega a nastro. La puleggia è un semplice cilindro di legno con due forature, ma non può essere ricavata con un blocco di legno massello, altrimenti si ovalizzerebbe in poco tempo per i differenti ritiri radiali e tangenziali del legno. Nel nostro caso abbiamo deciso di incollare tre strati di faggio incrociando la venatura, ma alcuni dischi di multistrato, sem- pre di faggio per rimanere in tema, andrebbero altrettanto bene. Il pezzo può essere realizzato in molti modi, noi abbiamo usato con un espediente la sega a nastro, ma ovviamente chi ha già un tornio potrà farlo con quello, magari dandogli una leggera forma a barile per ottenere la centratura automatica della cinghia. Piccoli cilindri alla sega a nastro Con la sega a nastro si rifila un pannello a una larghezza di -3 cm spesso almeno 9mm. Il pannello deve avere una lunghezza che permetta il suo fissaggio al piano della macchina da una parte e di oltrepassare la lama dalla parte opposta per una decina di cm. Si segna sul bordo tagliato la corrispondenza della lama e da quel punto si misura una distanza pari al raggio da dare al cilindro. Con una punta orstner si fora il pannello nel centro ottenuto per inserirci un perno che deve fuoriuscire parzialmente per guidare il pezzo da cilindrare. Questo deve essere forato in centro con lo stesso diametro del perno e mantenuto più lungo, nel caso si volesse un cilindro pieno, in modo da scartare la parte forata dopo la cilindratura. Accesa la sega, si spinge in avanti il pannello fino a quando la lama entra nel pezzo da cilindrare. Spenta la macchina per fissare il pannello con i morsetti, si riavvia e, facendo ruotare lentamente il pezzo, si ottiene il cilindro. Attenzione: sui diametri più stretti è indispensabile far ruotare il cilindro con uno spingipezzo per tenere distanti le dita dalla lama! Nel disegno le misure della guida usata per cilindrare la puleggia. 21 n 80 anno 2015 Progetti Una volta ottenuta la puleggia bisogna mettere in posizione il primo albero, inserendolo tra i due cuscinetti angiati in testa alle due zampe di sinistra la puleggia si posiziona in mezzo. Per impedire che l'albero possa scavare una sede nel legno, dietro al supporto del cuscinetto posto sul montante va fissata una rondella in bronzo con due viti. Il blocco della puleggia La rondella reggispinta La puleggia si posiziona al centro dei due montanti e viene vincolata all'albero tramite una spina in acciaio passante da 8mm. La foratura dell'albero sarà fatta successivamente quando anche la ruota maestra sarà stata installata. Per il montante 1, sotto al supporto del cuscinetto va fissata una piccola rondella in bronzo che funge da reggispinta nel momento in cui il pezzo viene bloccato fra punta e contropunta. LA RUOTA MAESTRA E' il volano del tornio, cioè una grande ruota che serve ad accumulare energia cinetica per aumentare l'inerzia dell'albero. Senza di esso il tornio non riuscirebbe a mantenere una velocità costante e tenderebbe a fermarsi al minimo sforzo della sgorbia sul legno. Poich il momento d'inerzia è proporzionale alla massa e al quadrato della distanza di questa dall'albero, ne consegue che la capacità di accumulare energia aumenta quanto più la massa è spostata verso la periferia della ruota, oltre che al crescere della massa stessa. Questo è il motivo per cui la nostra ruota maestra è forata lungo la periferia per essere appesantita. 22 Autocostruzione tornio Questa grande ruota è stata costruita con un assemblaggio lamellare in due strati con venatura incrociata. La lavorazione è stata per noi il pretesto per usare il pantografo a controllo numerico del nostro laboratorio, con cui abbiamo lavorato l'intero disco, ma può essere tranquillamente portata avanti, sui due strati singolarmente, con il metodo descritto poc'anzi alla sega a nastro o, ancora, con una fresatrice e un compasso dedicato ovviamente non per fresare direttamente i pannelli di faggio, troppo spessi, ma per ottenere una dima precisa. Questa sarà poi fissata su un disco alla volta cos da consentirne la rettifica con una fresa equipaggiata di cuscinetto a copiare. Ottenuti i dischi, ci si predispone a forarne uno dei due sulla periferia dove saranno incollati i pesi. Si attrezza al trapano a colonna con una punta a tazza da 60mm e una base simile a quella usata con la sega a nastro, centrando il disco sul perno e facendolo ruotare a ogni foro. Volendo ci si può anche divertire a indicizzare la rotazione ma è comunque raccomandabile tracciare tutti i centri dividendo il disco in settori. Una volta terminato il lavoro, si stende la colla vinilica e si sovrappongono i due elementi avendo cura di incrociare la loro venatura. Si passa quindi alla pressatura con una serie di morsetti, mantenendo centrati i dischi attraverso un perno inserito nel centro. I fori per i pesi devono avere una profondità di mm avendo forato solo uno dei due dischi da mm in modo passante, dopo l’incollaggio bisogna scendere per altri 5mm, usando una fresa con cuscinetto sul codolo sufficientemente lunga, facendola battere all’interno dei fori preesistenti. I due pannelli per la ruota maestra sono composti con due tavole ognuno, accostate invertendo il senso degli anelli di crescita. Nell'immagine i due pannelli da 45mm di spessore all'uscita della calibratrice; una buona finitura delle superfici aiuta a incollare bene i due pannelli tra loro, ma si può fare un ottimo lavoro anche solo con la pialla a motore. I due pannelli vanno incollati incrociando la venatura dell'uno a 90° rispetto a quella dell'altro. La fresatura della ruota a controllo numerico Il pantografo ha eseguito il foro in centro per l'albero, il taglio parziale del perimetro e le forature perimetrali per i pesi. Procedendo in modo più tradizionale bisogna prima forare il centro con il trapano a colonna, lavorare la circonferenza con la sega a nastro o la fresatrice e tornare a usare il trapano a colonna per le forature perimetrali. Le forature per i pesi Nella nostra realizzazione, il pantografo a controllo numerico ha realizzato in un batter d'occhio le forature sulla periferia; senza di esso bisogna usare il trapano a colonna, lavorando su un solo strato, prima cioè d'incollarlo all'altro per formare la ruota. Con una punta a tazza si eseguono dei fori passanti che saranno resi più profondi dopo l'incollaggio dell'altro strato. 23 n 80 anno 2015 Progetti IL CALETTATORE Per collegare all albero la ruota maestra abbiamo bisogno di un calettatore, cioè di un terzo elemento che permette di centrare e accoppiare tra loro gli altri due. Esso è costituito semplicemente da un morale, da avvitare alla ruota in due punti e fermare all'albero tramite un un foro centrale e una spina di acciaio. Una volta tagliato il blocco, si attrezza il trapano a colonna con una punta Forstner da 25mm e si esegue centralmente il foro per l'albero. Successivamente si praticano il foro per la spina da 8mm e quindi la doppia foratura per ogni tirafondo di fissaggio del calettatore alla ruota maestra un foro cieco da 30mm profondo 10mm e un foro passante da 10mm concentrico al precedente. LA MANOVELLA E' costituita da un semplice blocchetto di faggio di misure mm ma ha una funzione cruciale quella di trasformare il movimento rettilineo alternato della biella in movimento circolare utile a far girare il volano. E' un componente che deve sopportare degli sforzi notevoli, perciò abbiamo previsto due rinforzi di lamiera da avvitare ai fianchi del pezzo. ulla faccia maggiore bisogna realizzare le due forature per l albero e lo spinotto l interasse determina la corsa del pedale e la leva che viene esercitata nel trasferire la forza, quindi ci si può divertire a sperimentare partendo dalle misure riportate nei disegni. Le forature della manovella Sulla faccia maggiore del blocchetto vanno aperti due fori: uno da 25mm l'altro da 14mm che ospiteranno rispettivamente l'albero del volano e lo spinotto della biella. Sui bordi, al centro dello spessore e in corrispondenza dei centri dei fori sottostanti, si eseguono due fori passanti. Il primo, sovrastante il foro diametro 25mm, è da 8mm, il secondo, sul foro diametro 14mm, è da 6mm. Le misure corrispondono grossomodo ad un terzo del diametro degli alberi. Le forature ospiteranno due bulloni con funzione di spina di bloccaggio, per mantenere il pezzo solidale agli alberi. Gli stessi bulloni stringeranno la manovella tra due piastrine metalliche, evitando che possa fendersi lungo la fibra (nella seconda immagine le piastrine non sono mostrate). 24 Autocostruzione tornio Lo spinotto della biella E' costituito da un bullone M14 la cui testa va incassata nel legno per impedirne la rotazione. La sede esagonale si ricava con uno scalpello. IL MONTAGGIO DEL CALETTATORE E DELLA MANOVELLA L'albero del volano si ricava da un tondino liscio di ferro rettificato del diametro di mm, lungo mm. a forato per l'inserimento delle spine che attraversano la manovella e il calettatore. I disegni non riportano la posizione dei fori per il semplice motivo che è meglio ricavarli sulla propria costruzione, infilando l albero con il calettatore e la ruota maestra tra le due zampe con la manovella inserita dalla parte del pedale. Dopo aver segnato le posizioni ci si sposta al trapano a colonna per eseguire i due fori. Il primo inserimento Una volta inserito l'albero con la ruota maestra, il calettatore e la manovella, conviene usare una biella provvisoria per stabilire inizialmente la posizione della manovella rispetto all'albero. Da quella posizione va quindi misurata la distanza dal calettatore, tenendo conto che la ruota maestra sarà centrata rispetto alle due zampe. 25 n 80 anno 2015 Progetti La foratura dell'albero del volano Con il calettatore e la manovella posizionati alla giusta distanza lungo l'albero, la punta da 8mm attraversa le forature predisposte nei due blocchi di legno e quindi buca il tondino di acciaio. Bisogna impedire la tendenza a ruotare dell'albero, stringendolo bene con la mano o con una pinza a scatto nel momento in cui la punta prende nel metallo. La manovella e il calettatore sono vincolati all'albero di rotazione con due bulloni eventualmente rimpiazzabili con delle spine di acciaio. LA BIELLA La biella è soltanto un organo di collegamento tra pedale e manovella e le sue misure sono dettate dalla distanza tra quegli stessi organi. I bulloni con funzione di spinotto che attuano il collegamento devono girare all'interno della biella in entrambi i casi, bisogna perciò, oltre alle forature passanti, predisporre le sedi per due bronzine che impediranno il logorio del legno. La predisposizione per le bronzine Nella biella vanno ricavati due fori passanti da 14mm ai capi del pezzo, per i bulloni di collegamento con la manovella e il pedale, e due fori concentrici da 22mm profondi 23mm per le boccole di acciaio che fungeranno da bronzina. Prima di inserire la spina di blocco nell'albero si fissa il calettatore alla ruota maestra con due tirafondi. La biella è fissata alla manovella con un doppio dado: affinché il movimento risulti libero bisogna lasciare un minimo di gioco durante il fissaggio. 26 Autocostruzione tornio LA REALIZZAZIONE DELLA CINGHIA Per la cinghia di trasmissione abbiamo utilizzato una robusta banda di gomma, ricavandola da uno di quei rotoli che si usano solitamente in meccanica per rivestire i banchi da lavoro in ferro e proteggere i pezzi da possibili ammaccature nella fase di montaggio. La gomma ha uno spessore di circa mm composto con pi strati telati l abbiamo tagliata con un cutter per ottenere una banda larga 8cm. Dopo numerose prove fatte sul tornio, abbiamo verificato che una larghezza di cm è il giusto compromesso tra attrito e grip sulle pulegge. Una cinghia troppo larga incide sulla scorrevolezza e richiede più sforzo sul pedale mentre una cinghia troppo stretta tende a slittare e a non trascinare gli elementi elementi da tornire. Per calcolare la lunghezza della cinghia abbiamo usato un semplice espediente si fa passare uno spago non allungabile attorno a volano e puleggia, stando attenti a centrare il percorso sulle due ruote. Si segna il punto di sovrapposizione di un capo con il resto del filo e si misura la lunghezza. La banda va tagliata un po' più scarsa rispetto a tale misura, sarà l'elasticità della gomma a permettere l'allungamento necessario a calzare la cinghia che rimarr cos ben aderente alle pulegge. Giuntare la cinta Una volta tagliata a misura si incide la banda a 7- cm dalle estremità da ciascuna parte fino a scendere a metà dello spessore. L incisione va fatta superiormente su un capo e inferiormente sull altro (foto 1) tenendo schiacciata la banda con una tavoletta, si incidono le estremità 2 con un taglio questa volta orizzontale fatto a metà spessore (foto 2) e con una pinza si rimuove lo scarto (foto 3 e 4). In questo modo si predispone una giunzione a mezzo spessore per cui basterà richiudere la banda su se stessa per ottenere la cinghia. 3 4 La giunzione va ora incollata con un adesivo a contatto tipo il Bosti per permettere la successiva lavorazione. Questa consiste nell applicazione di due file di ribattini in due pezzi, maschiofemmina, di metallo (foto 5). Con una fustellatrice si praticano una 5 6 7 serie di fori su ogni estremità della giunzione (foto 6) e all interno di questi si inseriscono i ribattini che vanno successivamente schiacciati con il martello. (foto 7) Non abbiamo previsto per il nostro tornio un dispositivo di tensionamento per la cinghia, perciò se questa dovesse venire un pelo corta occorrerà ridurre il diametro della puleggia, se invece dovesse uscire lunga ci sarebbe poco da fare, se non ricavare una nuova puleggia o una nuova cinghia. Una volta installata si possono fare le prime “pedalate” per confermare che tutto giri come dovrebbe. Non siamo ancora nelle condizioni finali, mancano ancora i pesi che conferiranno inerzia alla rotazione, ce ne occuperemo nel prossimo e conclusivo articolo dove faremo il collaudo del tornio e saremo impegnati con la costruzione degli accessori, al mese prossimo! 27 n 80 anno 2015