Varese campo di battaglia del tessile
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Varese campo di battaglia del tessile
LA PROVINCIA DI VARESE 13 MARTEDÌ 1 LUGLIO 2014 Economia Sul sito web Gli ostelli si presentano su internet [email protected] Promozione on line e rinnovo delle strutture per i 65 ostelli presenti in Lombardia, compresi i 4 della provincia di Varese. I nuovi ostelli sono prenotabili e consultabili sul sito internet www.hostellombardia.net e rappresentano un’ottima soluzione per i turisti italiani e stranieri. Gli ostelli lombardi e varesini hanno un nuovo look grazie a un bando regionale e a risorse private per un totale di oltre 40 milioni di euro. La nostra provincia può vantare 4 strutture: sono a Besozzo, Saronno, Gazzada Schianno e Laveno Mombello. CONTINUA SU WWW.LAPROVINCIADIVARESE.IT Tel. 0332 836611 Fax 0332 836688 Varese campo di battaglia del tessile Presidio in piazza contro il leader Cavelli per il rinnovo contrattuale delle piccole aziende del settore «Interessi personali sulla pelle dei lavoratori», accusano i sindacati. «Tutela per le imprese», la replica organizzazioni sindacali, è l’industriale di Busto Arsizio MatContratto nazionale teo Cavelli. «Arrivi a più miti dei Tessilivari, il campo di bat- consigli, abbandonando un motaglia è Varese. I sindacati con- dello di relazioni industriali federali portano 300 lavoratori “fai da te” - invocano i segretari a manifestare in piazza Monte nazionali delle sigle confederali Grappa, sotto la sede dell’Uni- -Alimenta il conflitto per accreva: «Non siamo figli di un dio scere la propria base associatiminore. Stesso lavoro, stesso va contrapponendosi a Smi». contratto». Il presidente della Al termine del presidio, i sinfederazione dei Tessilivari, il dacati sono stati ricevuti dal bustocco Matteo Cavelli, ri- dirigente di Univa Roberto Cesponde: «Pronti a trattare. A roni. «Siamo disponibili a riapatto che si tuteli chi produce prire il tavolo, purché le quein Italia». stioni personali di Cavelli rimangano «No ai personalismi» 300 persone fuori - fa sapere ErIl problema del mannesto Raffaele, segrecato rinnovo del con- sotto la sede tario della Filctemtratto nazionale dei di Univa Cgil di Varese, rifeTessilivari, una nicalla situazio«Non siamo rendosi chia della piccola inne di crisi delle figli di un aziende del presidustria tessile che occupa 20mila lavo- dio minore» dente dei Tessilivari ratori in Italia (circa - Non possiamo ac300 in provincia di cettare che spinga le Varese), ha il suo epicentro nel- aziende associate a Smi verso la Città Giardino, sede ieri mat- la sua federazione per sfruttare tina della manifestazione uni- la crisi sulla pelle dei lavoratori, taria nazionale di Filctem-Cgil, facendo dumping interno al Femca-Cisl e Uiltec-Uil a cui settore». hanno partecipato almeno 300 tra lavoratori e rappresentanti «Tutelare chi non delocalizza» sindacali, provenienti da tutta Da parte sua, Matteo Cavelli la Lombardia, ma anche da Pie- non ci sta a doversi assumere la monte, Veneto e Marche. responsabilità di aver fatto salVarese città-simbolo, perché tare il tavolo del rinnovo conil presidente della federazione, trattuale. che aderisce a Confindustria e «Di fronte alla necessità di che non ha accettato il contrat- contenere o dilazionare gli auto siglato dai “fratelli maggiori” menti per le aziende in crisi, il di Sistema Moda Italia con le sindacato si è alzato dal tavolo VARESE ANDREA ALIVERTI Casti Group in stallo «Commissario ora o i clienti scappano» VARESE Un appello dei sindacati al gruppo Castiglioni perchè chieda autonomamente, come prevede la legge, il commissariamento delle aziende per consentire di andare avanti nella produzione e salvaguardare i posti di lavoro. La bufera giudiziaria che ha colpito Gianfranco Castiglioni e il figlio Davide, non deve pregiudicare in alcun modo il buon funzionamento delle imprese del gruppo, che solo in provincia di Varese occupano circa 500 persone. Domani il tribunale di Spoleto dovrebbe pronunciarsi sulla richiesta di procedura concorsuale e amministrazione straordinaria avanzata dal ministero dello Sviluppo economico, il quale ha indicato tre nominativi per altrettanti commissa- Gianfranco Castiglioni VARESEPRESS ri straordinari, vista la complessità industriale del gruppo Castiglioni. «In ogni caso - spiega Domenico Lumastro (Fiom Cgil) - la procedura rischia di andare per le lunghe, dovendo rispettare tutta una serie di adempimenti e di tempistiche. Per questo chiediamo all’azienda di procedere autonomamente con una Piazza Monte Grappa occupata ieri mattina dai lavoratori delle piccole aziende tessili VARESEPRESS e ha preferito indire agitazioni - spiega il presidente dei Tessilivari - Siamo disponibili al dialogo, ferma restando la necessità di tutelare le imprese che producono in Italia. Ricordo che le nostre aziende tessili sono in gran parte di piccole e medie dimensioni, che non hanno delocalizzato nonostante la lunga crisi del tessile, e che continuano a produrre in Italia beni di qualità, affrontando difficoltà enormi e continuando a generare occupazione nel nostro Paese». 1 richiesta di commissariamento, come previsto dalla legge». Un atto che solo l’azienda può fare, ma rispetto al quale il gruppo Casti non ha ancora dato una risposta. Preoccupa in particolare la situazione della Siac di Cavaria, che conta 230 lavoratori, ha lavoro e ordini da evadere. «L’azienda ha lavoro, ma con i problemi giudiziari si rischiano di perdere commesse e clienti importanti, che poi sarebbe difficilissimo riconquistare, con conseguenze preoccupanti per l’occupazione», sottolinea Lumastro. Un’ipotesi da scongiurare, anche perchè il periodo di crisi ha messo in difficoltà altre imprese del gruppo Castiglioni della provincia di Varese. Continuità dell’attività industriale e salvaguardia dei posti di lavoro: questa la richiesta di sindacati e Rsu. «Un comissario che si faccia garante della regolarità delle procedure e l’avvio di una fase di amministrazione straordinaria sono l’unica strada per mandare avanti la produzione e salvare centinaia di posti di lavoro», conclude l’esponente della Fiom Cgil. 1 M. Fon. I paletti Tessilivari «No aumenti sì flessibilità E i tagli fiscali in busta paga» Un anno e mezzo senza il rinnovo contrattuale. Ecco la contropiattaforma della federazione Tessilivari: più flessibilità, aumenti di stipendio congelati per le aziende in crisi e una battaglia comune per la riduzione del cuneo fiscale. È uno dei punti chiave degli industriali: «Proponiamo di destinare ai dipendenti una quota considerevole di ogni riduzione della tassazione sul lavoro a carico delle imprese che dovesse essere ottenuta durante il periodo di vigenza del contratto, e per ottenere la quale le parti si dovranno adoperare congiuntamente». Il tavolo ripartirà? Cavelli, presidente degli imprensitori di categoria, ricorda che «da metà aprile», dopo la sospensione delle trattative, «Tessilivari ha consigliato a tutte le imprese in grado di sostenerne il costo di erogare anticipi sugli aumenti contrattuali, per venire incontro ai lavoratori». A. ALI. Handling, tutto tace La newco non parte Adl: clima di terrore non ce ne sono. Ma questo continuo riferimento al «migliore degli accordi possibili» non va giù alle sigle autonome del “fronte del no”, che invocano una riapertura del tavolo di trattativa. «Il migliore accordo? Secondo loro» dicono da Adl Varese, dove in particolare denunciano che «Sea e sindacati firmatari si spalleggiano e si sostengono reciprocamente. Per loro il voto referendario è stato uno sbaglio, i lavoratori sono stati presi in giro dai promotori del no: non vogliono accettare i passaggi democratici e non vogliono ascoltare i lavoratori, che lamentano la pesantezza di alcuni punti dell’accordo del 4 giugno». La sigla di base denuncia «il clima “terroristico” che si sta instaurando sul futuro dei lavoratori SeaH, per convincerli ad accettare l’accordo, dalle lettere sulla clausola sociale alla disdetta degli accordi, all’atteggiamento sugli incentivati». Una frecciata anche ai sindacati, che secondo Adl hanno «l’obbligo di ricercare nel rispetto di quella volontà un risultato migliore di quello raggiunto con l’accordo bocciato». 1 A. Ali. MALPENSA Sea Handling, oggi sarebbe dovuta partire la nuova società Airport Handling. «Ma dobbiamo rimettere a posto i cocci» cosi Pietro Modiano, presidente di Sea. La società di gestione degli aeroporti di Malpensa e Linate è impegnata ad individuare una soluzione al caso SeaH, dopo la bocciatura del referendum tra i lavoratori. «L’accordo prevedeva che nessuno sarebbe rimasto a casa: è stato bocciato e ora dobbiamo rimettere a posto i cocci», fa sapere Modiano, a margine di un convegno sul trasporto pubblico a Milano, per descrivere la situazione attuale. «Tutte le parti stanno lavorando seriamente per trovare una soluzione - aggiunge - Anche noi lavoriamo, per quanto pos- Non c’è pace per l’handling siamo, per cercare una soluzione che sia rispettosa di tutto, dell’accordo in primo luogo e poi dei vincoli che pirtroppo abbiamo». Per Sea la base da cui ripartire rimane l’intesa del 4 giugno, ritenuta «il migliore degli accordi possibili» per centrare il doppio obiettivo di salvaguardare l’occupazione e la società. Passi in avanti, sulle trattative, per ora