OCCHIO ALLA QUALITÀ. In un ordine arbitrario, dettato più dall

Transcript

OCCHIO ALLA QUALITÀ. In un ordine arbitrario, dettato più dall
64
foto Christian Andersson
OCCHIO ALLA QUALITÀ. In un ordine arbitrario, dettato più dall’esperienza diretta che dalle statistiche accademiche,
possiamo dire che la prima causa della stipsi è la scarsa qualità dell’alimento. E giusto a questo proposito, un’osservazione piccola piccola legata ai tempi, invero non allegrissimi, che stiamo vivendo: nei periodi di crisi generalizzata,
come appunto questo che stiamo passando, il risparmio è per i più fortunati un dovere civico, per tutti gli altri un’inderogabile necessità. In entrambi i casi la tentazione di ridurre anche i “costi” riferibili al nostro quattrozampe è davvero
forte. Ma, in entrambi i casi, deleteria. Specie se il “risparmio” è realizzato a scapito della qualità degli alimenti che somministriamo ai
MOVIMENTI INTERNI. La progressione in
nostri animali. È vero che sul mercato si possono trovare prodotti
senso craniocaudale degli alimenti all’interno
che costano anche la metà di quelli di marca, ma è altrettanto
del tubo gastroenterico è promossa dalle onde
vero che più scende il prezzo, più scendono il valore delle materie
peristaltiche, particolari contrazioni involontarie
prime con cui sono confezionati e le caratteristiche nutrizionali,
della muscolatura intestinale che si susseguono
mentre sale il grado di sofisticazione e la presenza di additivi chimiritmicamente in tratti contigui dell’intestino
così da accompagnare le ingesta sino... all’uscita.
ci. Come dire che, per risparmiare qualche euro al mese, rischiamo di compromettere il benessere dei nostri amici. Ne vale la
pena?
La domanda è chiaramente retorica. Come accennato, la stipsi è molto spesso causata da un’alimentazione scadente, povera di sostanze nutritive e poco digeribile. Infatti, era molto più frequente quando i cani venivano alimentati con
gli avanzi di cucina o, peggio, con scarti di macellazione come ossa e frattaglie d’ogni genere. Anche la scarsità e la
bassa qualità della fibra, altra caratteristica delle diete sbagliate o troppo povere, portano al problema di cui ci stiamo
occupando. La fibra infatti è un elemento capace di assorbire l’acqua presente all’interno del tubo intestinale rammollendo le feci e rendendole atte a un passaggio agevole verso l’esterno. Nei moderni alimenti confezionati di qualità il
tenore di fibra (intesa come fibra grezza) varia in funzione del tipo, della destinazione specifica dell’alimento (diete speciali, per animali anziani, diabetici ecc.) e della natura degli altri ingredienti. Volendo fornire un’indicazione di massima,
diciamo che la sua presenza incide dal 2,5 al 5% sul peso
totale dell’alimento.
Un’altra causa di stipsi che si riscontra più frequentemente nei
soggetti giovani e giovanissimi è l’ingestione di materiale indigeribile o non alimentare. È, questa, una vera turba del comportamento, che a volte passa con l’età, altre volte no. In tutti i
casi si tratta di un atteggiamento che va corretto il prima possibile, prima cioè che il materiale in questione determini una
vera e propria occlusione intestinale con tutte le preoccupanti
implicazioni che ne possono seguire.
Un caso a parte, poi, è rappresentato dalle ossa. Un’antica (e
nefasta) consuetudine è quella che attribuisce alle ossa animali di grandi dimensioni, tipicamente omeri e femori bovini,
una qualche proprietà benefica in termini sia di “ginnastica
dentaria” sia di apporto di sali minerali, soprattutto calcio. Niente di più erroneo. Se pure ammettiamo che l’esercizio dei
muscoli masticatori necessario alla frammentazione delle ossa
possa in qualche misura giovare allo sviluppo armonico di tutto
l’apparato masticatore, al contrario dobbiamo rilevare la
potenziale pericolosità di questo tipo di “alimento” una volta
che ha raggiunto il tubo gastroenterico. A prescindere dall’apporto di sali minerali, praticamente nullo, le ossa frammentate
vengono digerite molto poco dal sistema digestivo del cane,
tendendo anzi a formare delle masse solide, disidratate e
poco propense alla progressione nell’ultima parte dell'intestino.
Queste stesse masse, dall’aspetto radiografico caratteristico,
sono spesso causa di stipsi quando non addirittura di blocco completo della defecazione. In poche parole: una consuetudine che è meglio lasciar perdere.
ACQUA E STRESS. Esistono circostanze in cui l’espulsione difficoltosa di materiale fecale duro e disidratato ha un’origine
che potremmo definire “fisiologicamente” banale: la carenza di acqua o, se vogliamo essere più tecnici, la disidratazione. Nelle condizioni in cui viene mantenuta la maggior parte dei nostri cani, si tratta di un’evenienza relativamente
rara seppur non completamente sconosciuta, specie d’estate e tra i soggetti che vivono all’aperto.
Nella bella stagione, infatti, l’aumento della temperatura ambientale comporta un maggior consumo di acqua da
parte dell’organismo. Se l’acqua è insufficiente a soddisfare questo aumento di consumo, l’organismo cerca di assumerne il più possibile dagli alimenti che transitano lungo il tubo gastroenterico, rallentandone il passaggio. Il risultato,
scontato, è quello di feci dure e disidratate di difficoltoso “allontanamento”. È banale aggiungere che la ciotola sempre piena di acqua fresca e pulita basta a scongiurare questo rischio.
Recentemente è stata individuata come possibile causa di stipsi anche lo stress ambientale. Sappiamo tutti che lo
stress, rappresentato per esempio dalla separazione dai proprietari, dal cambio di casa, dall’arrivo di fratellini “umani” e