Gruppo Archeologico Romano (continua)

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Gruppo Archeologico Romano (continua)
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Quando nel 1983 il Gruppo Archeologico Romano offrì la sua collaborazione alla
Soprintendenza Archeologica per l’Etruria Meridionale, della via Amerina attraverso la
necropoli meridionale di Falerii Novi affioravano solo pochi basoli, talora fiancheggiati da
qualche monumento funerario appena leggibile.
Eppure la strada romana aveva attirato l’attenzione sin dalla fine del 1800, allorché i
redattori della Carta Archeologica d’Italia ne schedarono i monumenti all’epoca visibili.
Dovevano trascorrere oltre settant’anni prima che gli archeologici inglesi ne raccogliessero
l’eredità; di queste attività sul campo ci sono rimasti preziosi schizzi e fotografie d’epoca
che ci fanno percepire un paesaggio in continua trasformazione.
Se nell’800 la visibilità del tracciato era ancora legata all’utilizzo di un percorso vitale per la
lavorazione dei campi e per il legnatico, la successiva trasformazione urbanistica e sociale
del territorio, favorendo percorsi alternativi, ha fatto sì che una lussureggiante vegetazione
racchiudesse, come in uno scrigno, i segni del tempo passato.
Oggi la via Amerina torna a vivere quale “museo all’aperto”, grazie ad un progetto di ampio
respiro che coinvolge le Istituzioni ed il Volontariato.
Il progetto di scavo e valorizzazione elaborato dal Gruppo Archeologico Romano ed
insignito nel 1997 del Premio Henry Ford European Conservation Awards, è confuito sin
dal 2000 nella convenzione stipulata con la Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Etruria Meridionale.
Oggi la via Amerina, con il riconoscimento di “area omogenea” ai sensi della Legge
Regionale 40/1999, è il simbolo dello sviluppo economico del territorio basato sul turismo
culturale.
La necropoli meridionale di Falerii Novi costituisce una delle più significative emergenze
monumentali della via Amerina; per oltre 5 secoli, dalla seconda metà del III secolo a.C.
alla fine del III d.C., ha accolto migliaia di sepolture appartenenti agli abitanti della città e
delle campagne circostanti.
Gli cavi effettuati negli ultimi 20 anni, riportando alla luce la strada ben conservata, hanno
restituito all’intero complesso archeologico la sua leggibilità nel rispetto del suggestivo
contesto naturale.
Attualmente, l’ area archeologica consta di tre settori denominati, da sud a nord, Cava
Foce, Tre Ponti, Cavo degli Zucchi.
Le profonde tagliate viarie e i ponti che attraversano Fosso dei Tre Ponti e Rio Maggiore
colpiscono per le dimensioni e la perfetta applicazione delle tecniche costruttive illustrate
dalle fonti antiche. Ugualmente, la necropoli ai lati della strada ha restituito notevoli
evidenze monumentali dalle grandi tombe a portico alle umili fosse coperte con tegole “alla
cappuccina”.
Ma l’aspetto attuale dei luoghi non deve ingannare: in origine, le tombe avevano la fronte
arricchita da elementi architettonici in tufo o in peperino; intonaci dipinti campivano
arcosoli, nicchie, edicole o ricoprivano le pareti dei vestiboli, suggerendo analoghe
decorazione all’interno delle camere; banchine e sedili presso gli ingressi accoglievano
visitatori e passanti; tabelle di marmo e iscrizioni monumentali informavano sul nome degli
individui, delle famiglie di appartenenza, sul ruolo che essi avevano occupato nella
comunità per tramandarne il ricordo.
Malgrado il depauperamento causato dai saccheggi e dall’azione del tempo, durante i
lavori di scavo o di ripulitura sono stati individuati contesti archeologici intatti,
testimonianze preziose per la ricostruzione di piccoli ma non secondari aspetti della sfera
funeraria.
Un parco archeologico e naturalistico per la via Amerina
Il Gruppo Archeologico Romano è presente nell’Agro Falisco sin dai primi anni ’70. Dal
1983 l’impegno dei volontari si è concentrato sul recupero e sulla valorizzazione di uno dei
maggiori complessi archeologici della zona: la via Amerina e la necropoli meridionale di
Falerii Novi.
Per dare maggiore incisività a tale programma, nel 1993 è stata inaugurata la sede
operativa di Casale Montemeso, situato a poca distanza dell’area archeologica.
L’idea di un Parco Comprensoriale Integrato dell’Agro Falisco nasce dall’esigenza di dare
un concreto contributo alla godibilità di una straordinaria memoria storica con un progetto
di ampio respiro.
Il cardine del progetto, inviato agli Enti competenti nel 1996, è rappresentato dalla via
Amerina, alle quale sono collegate, direttamente o indirettamente, le maggiori realtà
storico-archeologiche del territorio.
L’antica strada romana è una sorta di cordone ombelicale che attraversa otto comuni della
Provincia di Viterbo (Nepi, Castel Sant’Elia, Civita Castellana, Fabrica di Roma,
Corchiano, Gallese, Vasanello, Orte) ed uno della provincia di Roma (Campagnano
Romano).
Un percorso che potrebbe essere trasformato nell’asse portante di un sistema di aree
caratterizzate ciascuna da un tema culturale diverso e adeguatamente attrezzate con
itinerari didattici e percorsi di visita.
Da questo punto di vista il territorio falisco offre infinite opzioni, dalla preistoria al medioevo
all’archeologia industriale. In tal modo si verrebbe a configurare un polo di interesse
culturale e turistico di portata europea, foriero di sviluppo del tessuto socio-economico
locale.
La via Amerina e la necropoli meridionale di Falerii Novi
In questo complesso archeologico, esteso per 1500 metri e distinto in tre settori
denominati Cava Foce, Tre Ponti, Cavo degli Zucchi, i volontari lavorano da ventun anni in
collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale (dal
2000 in convenzione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali), scoprendo
testimonianze affascinanti di una storia solo apparentemente remota.
Sotto gli occhi del visitatore rivivono immagini di vita quotidiana, il sapiente uso di
tecnologie meccaniche, la pietà familiare, i rituali magico-religiosi, l’organizzazione statale,
il forte richiamo alla proprietà privata: tessere di un mosaico che è anche lo specchio in cui
ci guardiamo riflessi.
Il percorso di visita della durata di circa due ore, può procedere verso nord dalla ss. 311
Nepesina (km 11,800) o verso sud dalla località Falleri (Parco Falisco).
All’interno del complesso archeologico della via Amerina i volontari forniranno assistenza
per le problematiche della sicurezza delle persone e dei monumenti oltre che informazioni
utili alla comprensione dei monumenti e della loro storia.
Le più recenti scoperte archeologiche nel complesso monumentale della
VIA AMERINA E NECROPOLI MERIDIONALE DI FALERII NOVI
7 AGOSTO 2005
dalle ore 15,00 alle ore 19,00
Giornata di apertura al pubblico con visite guidate gratuite alle nuove eccezionali
scoperte effettuate sulla Via Amerina negli anni 2004-2005
Appuntamento presso l’ingresso al km 11,800 della ss. 311 Nepesina
Informazioni:
Gruppo Archeologico Romano o.n.l.us. – via Baldo degli Ubaldi, 168 – Roma
Tel. 06 6385256 – fax 066390133
www.gruppoarcheologico.it
[email protected]
Sede Operativa GAR di Casale Montemeso
Via Montemeso snc – Castel S. Elia (VT)
Tel. 07761 598531
ss. 311 Nepesina, km 11,600

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