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ITALIANI DELUSI MA SPERANO ANCORA
Italia
ROMA - L'Italia è delusa per la mancata realizzazione delle attese di
cambiamento, una situazione che genera insofferenza, ma che non
toglie il "desiderio di guarigione" che i "ritardi e le inefficenze del
Governo" hanno anzi reso "ancora più necessario ed urgente". E' la fotografia
che il presidente dell'Eurispes, Gian Maria Fara, ha fatto della situazione del
nostro Paese, in occasione della presentazione del Rapporto Italia 2007. Un
paese che viene definito "neofeudale", con un sistema socio-politico che
somiglia sempre più ad un coacervo di istituzioni, usanze, consuetudini e prassi
di stampo feudale.non solo nella politica, ma anche nell'economia, definita
"oligarchico-feudale". Una tendenza che, rileva Fara, "ha contagiato anche altre
aree della società, come il Terzo Settore. "Il Paese - scrive Fara - sembra
impaziente di lasciarsi alle spalle quell'atmosfera di declino che ne ha
accompagnato i passi negli ultimi anni, ma deve fare i conti con la sua malattia,
con i suoi ritardi, con le fragilità strutturali, ma soprattutto con una classe
dirigente ormai inadeguata".
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TURISMO E'PIU' GRANDE SETTORE E-COMMERCE
Cresce a ritmi vertiginosi in Italia l'acquisto di prodotti turistici on line così come
aumentano i turisti italiani 'senza fronzoli', che scelgono di spostarsi all'insegna
del prezzo stracciato rinunciando a qualche confort. Questo è quanto emerge dal
Rapporto Italia 2007 dell'Eurispes.
*IL MERCATO DEL TURISMO ON LINE - nel 2005 il volume complessivo di
acquisti on line a livello globale è di 3 miliardi di euro, ben 10 volte superiore al
volume d'affari stimato nel 2000 intorno ai 300 milioni di euro. Internet spesso
diventa - secondo il Rapporto - anche agenzia di viaggio, con numerose offerte
convenienti: da solo il settore turistico raggiunge il 43% dell'intero e-commerce
italiano con i suoi 1,2 miliardi di euro e con una crescita, stimata per il 2006,
pari a oltre 1,5 miliardi di euro. Il turismo si conferma come il più grande
settore dell'e-commerce italiano con una crescita continua che, dal 27% del
2003, ha raggiunto quota 43% nel 2005, merito anche dell'ingresso nel mercato
italiano delle principali agenzie di viaggi on line mondiali: Lastminute, Expedia e
Opodo. Per quanto riguarda i vettori low cost europei, l'offerta in Italia è coperta
dalla Ryanair per il 18,6%, con 71 rotte europee e 4 nazionali.
*IL MERCATO DELLE NO FRILLS COMPANIES - viaggiatori instancabili,
adolescenti on the road ecc: sono sempre più le persone che scelgono di
spostarsi spendendo poco. Il volume dei voli low cost in Europa, secondo
Eurispes, è in crescita con 15 mila voli in più. In Italia, dal luglio 29003 al
febbraio 2006 la percentuale dei voli low cost sulle tratte interne è aumentata di
11,3 punti percentuali.
*TURISTI ITALIANI SENZA FRONZOLI - quasi la metà degli italiani che
Pechino, turis
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scelgono destinazioni di vacanza fuori dai confini nazionali ha scelto nel 2005
l'aereo come mezzo di trasporto. Per quanto riguarda il profilo dell'utente
medio, più della metà degli utenti del low cost, il 54%, ha un'età compresa tra i
31 e i 54 anni, inoltre l'80% viaggia per piacere e solo il 20% per motivi d'affari.
La maggior parte proviene dalla Lombardia (24,5%), dal Lazio (12,2%) e dal
veneto (11,7%). Roma da sola copre un'area estesa: il 24% delle destinazioni
europee e il 65% di questa capacità è coperta dal solo scalo di Ciampino con il
vettore Ryanair. Milano compre il 21,8% delle destinazioni low cost europee.
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IN 10 ANNI RADDOPPIATI MATRIMONI MISTI
Cresce in Italia l'incidenza dei matrimoni con almeno un coniuge straniero, con
una propensione maggiore degli uomini rispetto alle donne a scegliere un
partner non italiano. E il fenomeno è in forte evoluzione in particolare al Nord,
dove un matrimonio ogni dieci è misto. Lo rivela l'Eurispes nel Rapporto Italia
2007. Se all'inizio degli anni '90 la quota dei matrimoni misti era del 3,2% sul
totale delle unioni celebrate in Italia, nel 2005 la percentuale e' salita al 14,3%.
In valori assoluti, si è passati dai 9.974 matrimoni misti del 1993 ai 35.889 del
2005: sono quindi più che triplicati in 12 anni. Un fenomeno in decisa
controtendenza rispetto al totale delle unioni tra italiani, che ha segnato invece
negli ultimi anni una costante diminuzione. Anche se, avverte Eurispes, è
legittimo il sospetto che una parte di queste unioni sia motivata dalla possibilità
di acquisire la cittadinanza italiana; risultano, infatti, nettamente più numerose
le cittadinanze acquisite per matrimonio di quelle ordinarie, 7.919 contro 1.941
nel 2004. Sono le citt à di confine quelle dove si registra una percentuale più alta
di matrimoni con almeno uno dei coniugi straniero: Imperia, Trieste e Bolzano
sono in cima alla graduatoria, che vede invece Bologna unica grande città tra le
prime dieci. A livello regionale, il fenomeno è più diffuso in Toscana e in
Trentino, mentre agli ultimi posti sono le regioni del Sud, e in particolare Sicilia
e Puglia. E tuttavia, il numero dei matrimoni misti è basso rispetto a quello delle
unioni di fatto italo-straniere. Al censimento Istat del 2001, sottolinea il
Rapporto Eurispes, sono state registrate 202.513 coppie miste, il triplo rispetto
al 1991, e ogni anno se ne aggiungono almeno altre 6 mila. Nello stesso anno, i
matrimoni misti sono stati 20 mila. Gli uomini italiani sposano prevalentemente
straniere con circa 10 anni di meno; le donne, invece, preferiscono uno sposo
straniero coetaneo.
PEDOFILA E VIOLENZA SU MINORI PAURE DEGLI ITALIANI
Non c'é Al Qaida e il terrorismo in testa alle paure degli italiani. Né, tantomeno,
la mafia o gli immigrati clandestini: quello che spaventa di più, nel mondo di
internet, sono la pedofilia e le violenze sui minori. E' quanto emerge dal
rapporto Italia 2007 dell'Eurispes nel capitolo dedicato alla sicurezza. E la
fotografia la dice lunga sulle priorità dei cittadini italiani. Alla domanda quali
sono le emergenze più gravi in Italia sul piano della sicurezza quasi un
intervistato su quattro (il 22,6%) ha risposto, appunto, la pedofilia e le violenze
su minori. Seguono poi le violenze sessuali (9,4%), la criminalità organizzata
(9,2%), la violenza minorile (9%), i tipici reati della microcriminalità come
borseggi, scippi e furti in appartamento (8,7%), l'immigrazione clandestina
(8,1%). Gli italiani sono invece molto meno preoccupati dallo spaccio e dal
consumo di droga (6,6%), dalla corruzione nella pubblica amministrazione
(4,4%), dall'estorsione e dall'usura (3,7%), la prostituzione (3,4%). All'ultimo
posto delle paure degli italiani ci sono i crimini ambientali, solo due italiani su
cento (1,9%) li riconoscono come una vera emergenza.
OLTRE 286 MILA CONSUMATORI COCAINA NELL'ULTIMO MESE
Oltre 286 mila italiani tra i 15 e i 54 anni nell'ultimo mese hanno fatto uso di
cocaina, una sostanza sempre più diffusa soprattutto nell'universo giovanile
maschile: la stima, fatta dall'Eurispes elaborando dati del Cnr, é contenuta nel
"Rapporto Italia 2007" dell' istituto di studi economici e sociali, presentato
stamani a Roma. Oltre 2.130.000, si legge nel rapporto, gli individui di quella
fascia di età che hanno preso cocaina almeno una volta nella vita e quasi 700
mila coloro che lo hanno fatto nel corso dell'ultimo anno. Solo lo 0,1% del
campione (circa 30 mila), invece, ne fa uso quotidianamente. Sono
generalmente maschi e di età compresa fra i 25 e i 34 anni a essere colpiti in
modo significativo dal problema: infatti, sottolinea il rapporto, la percentuale di
giovani uomini che dichiarano di aver consumato cocaina nell'ultimo anno sale
dal 2,6% del 2001 al 4,3% del 2005. Eurispes evidenzia inoltre l'accessibilità di
questa sostanza, grazie alla sua maggiore disponibilità sul mercato e alla
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diminuzione dei costi. Secondo dati della Direzione Centrale per i Servizi
Antidroga, il prezzo di un grammo è sceso da una media di 99 euro nel 2001
agli 87 euro del 2005. Nel 2005 (sempre dati DCSA), si sono avuti 603 decessi
per intossicazione da sostanze stupefacenti, di cui il 42% per eroina e il 7% per
cocaina. Sempre nel 2005, le forze di polizia hanno sequestrato 4.368
chilogrammi di cocaina, quasi mille in più rispetto agli anni precedenti.
700 MILA ITALIANI GIOCATORI D'AZZARDO PATOLOGICI
In Italia il giro d'affari legato al mercato dei giochi è uno dei più fiorenti al
mondo, e d'altra parte il gioco è una parte radicata nel costume italiano, fatta di
domeniche pomeriggio con una schedina in mano e di milioni di persone che
ogni tanto tentano di cambiare la propria vita rivolgendosi alla sorte. Ma il lato
oscuro del fenomeno è ugualmente consistente: i malati di gioco d'azzardo
patologico, nel nostro Paese, sono circa 700 mila, e il fenomeno non risparmia
gli adolescenti. Lo rivela il Rapporto Italia 2007 di Eurispes. L'andamento del
mercato dei giochi e delle scommesse mostra una crescita costante: dai 14.372
milioni di euro del 2001 si è passati ai 27.451 milioni del 2005, e nel solo primo
trimestre del 2006 i Monopoli di Stato stimano si arrivare a quota 33 milioni. Gli
scommettitori sono circa 30 milioni, una realt à che coinvolge fino al 70-80%
della popolazione adulta, e purtroppo per alcuni di loro l'ebbrezza provocata dal
rischio arriva ad assumere un carattere compulsivo e distruttivo. Secondo uno
studio della Società italiana di intervento sulle patologie compulsive (Siipac),
citato dal Rapporto, nel 2006 i malati di questa patologia erano 700 mila, di cui
l'85% uomini e il 51% di età compresa fra 40 e 50 anni. In cima alla lista dei
giochi che creano dipendenza è il videopoker (51%), sebbene fuorilegge,
seguito dalle corse dei cavalli (21%) e da Lotto e Superenalotto (17%). E il
fenomeno si sta diffondendo anche tra i giovani: secondo lo studio, il 5,1% degli
studenti è giocatori patologico e il 9,7% è a rischio dipendenza. Alcuni di loro
riescono a spendere in un solo giorno più di 100 euro. Il 45,8% degli adolescenti
con patologie legate al gioco d'azzardo si sente fortemente in colpa, e il 34,7%
dichiara di chiedere soldi unicamente per finanziare questo "vizio".
UN ITALIANO SU TRE FAVOREVOLE A MATRIMONIO TRA GAY
Il 34,2% degli italiani, cioé più di uno su tre, ritiene che una coppia di persone
omosessuali abbia diritto a sposarsi se lo desidera: il dato è contenuto nel
Rapporto Italia 2007 dell'Eurispes, che ha realizzato nel mese di gennaio
un'indagine campionaria sull'atteggiamento nei confronti di temi come i Pacs, le
unioni di fatto e le unioni tra omosessuali. Più numerosi i contrari al matrimonio
gay (58,1%), percentuale che sale di molto se si passa a considerare i contrari
all'adozione da parte delle coppie omosessuali: il 78%, contro il 13,2% di
favorevoli. In entrambi i casi si dicono più favorevoli le donne degli uomini e gli
elettori di sinistra rispetto a quelli di centro o di destra. Per quanto riguarda le
unioni di fatto, dall'indagine emerge che il 65,7% è favorevole all'estensione,
alle coppie non sposate eterosessuali, di strumenti di sostegno come gli assegni
familiari, i contributi per l'acquisto della casa e il sostegno alla natalit à. Il 67%,
poi, si dice d'accordo con l'introduzione in Italia del Pacs, percentuale che sale
fin quasi all'80% se gli intervistati sono giovani e scende al 50,6% tra gli
ultrasessantacinquenni. Sempre secondo stime dell'Eurispes, basate su dati
forniti da associazioni, in Italia mille bambini vivono con genitori dello stesso
sesso, contro i 400 della Francia e gli 8.300 della Germania.
UN ITALIANO SU 4 NON DENUNCIA REATI SUBITI
Scarsa o poca fiducia nelle forze dell'ordine, voglia di farsi giustizia da sé, paura
di ritorsioni: di fronte ad un crimine, un italiano su quattro non denuncia il reato
pur essendone la vittima. E non è solo perché i danni subiti sono minimi. Il
quadro fotografato dal rapporto Italia 2007 dell'Eurispes è quello infatti di un
paese in cui scarseggia una cultura della legalit à. Dal sondaggio condotto dalla
società sulla percezione che gli italiani hanno della sicurezza, emerge che il
26,8% degli intervistati non denuncia il reato subito. La maggioranza (52,4%)
perch é "i danni subiti non erano gravi", ma in tutti gli altri casi, scrive l'Eurispes,
quello che è prevalso è un "senso di arrendevolezza nei confronti delle forze di
polizia e del sistema giustizia". Il 7,9% ha risposto sostenendo che "le forze
dell'ordine non avrebbero fatto nulla" e un altro 7,9% ha detto invece "di esser
rimasto scoraggiato a causa di precedenti esperienze negative con le forze
dell'ordine". Oltre un italiano su dieci (14,3%) ha invece sostenuto che ha
preferito farsi giustizia da solo, mentre un 6,3% non ha sporto denuncia per
paura di vendette e ritorsioni. Comportamenti che, secondo il 15,6% degli
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intervistati dall' Eurispes, discendono dalla mancanza nel nostro paese di una
cultura della legalità. "La conferma - è scritto nel rapporto - che l'Italia è un
paese in cui, nell'ultimo decennio, è tramontata un'idea condivisa di legalità".
Quanto alla diffusione della criminalità, la maggioranza se la prende ancora una
volta con il sistema giudiziario: il 21,7% ritiene che sia alimentata dalle pene
poco severe e dalle scarcerazioni facili. Vi è, infine, un buon 16,1% degli
intervistati che non nasconde atteggiamenti xenofobi: la colpa della diffusione
del crimine è dovuta all'aumento del numero di immigrati.
ITALIANI DELUSI DA FISCO, PENALIZZATI DA FINANZIARIA
Le aspettative di un calo della pressione fiscale sono andate deluse e gli italiani
sono più o meno convinti che le tasse che hanno pagato siano le stesse, se non
di più, rispetto a quelle pagate negli anni scorsi. Tranne una minima percentuale
di chi è convinto che il peso fiscale si sia ridotto. E' quello che emerge
dall'ultimo rapporto Eurispes che fotografa, almeno in materia di fisco, un
sostanziale scetticismo. Questo anche perché i cittadini onesti, cioé quelli che
pagano le tasse, si trovano un maggior 'carico' quest'anno di circa il 10% in più
determinato dalla fortissima evasione. Unica consolazione è la situazione
economica generale che viene percepita in "leggero miglioramento" dal 12,1%
degli italiani. Mentre per il futuro previdenziale gli italiani esprimono una serie di
incertezze.
- ITALIANI DELUSI DAL FISCO: La sensazione che si registra è che la
delusione o il dissenso, proveniente da determinati ceti sociali, non deriva tanto
o non solo dalla durezza di una Finanziaria che si prefigge ambiziosi e
condivisibili obiettivi di risanamento, quanto dalla speranza delusa di un forte
cambiamento che non c'é stato e che probabilmente non ci poteva essere, ma
che tante aspettative aveva alimentato durante la campagna elettorale.
- FINANZIARIA: Quasi la metà degli italiani, ben il 46,8% crede che verrà
penalizzato dalle misure fiscali della Finanziaria. Circa un cittadino su quattro,
diversamente, ritiene che gli interventi previsti in tema di tasse non lo
penalizzeranno. Tuttavia, bisogna evidenziare che il 27,9% del campione non ha
un'idea precisa al riguardo.
- TASSE NON CALERANNO: il 62,4% non crede che nel prossimo futuro vi
sarà una riduzione del carico fiscale. Non mancano però i fiduciosi: poco meno
di tre cittadini su dieci, infatti, ritengono che quanto affermato dal Vice-ministro
dell'Economia Visco sia possibile. L'8,5% del campione, infine, non ha un'idea
precisa al riguardo.
- E GLI ONESTI PAGANO: Nel 2007 il maggior carico per gli onesti sarà tra
9,5 e 10 punti percentuali in più rispetto alla pressione consueta. In sostanza, a
fronte di una pressione ufficiale tra il 42% e il 43%, si nota una pressione
effettiva, sui contribuenti che pagano, che oscilla tra il 52% e il 53%.
- FISCO, NEL 2006 LO STESSO 'PESO': Percezione rispetto al carico fiscale
dello Stato sostenuto dalla propria famiglia nel 2006. Il campione si divide quasi
a metà tra quanti (il 43,4%) ritengono che nell'anno appena trascorso il carico
fiscale dello Stato sia rimasto pressoché invariato e quanti, diversamente,
ritengono che esso sia aumentato (42,9%). Appena il 2,6% ritiene che il carico
sia un po' diminuito.
- FISCO ED ENTI LOCALI: Anche in questo caso il campione è praticamente
spaccato in due: ad un 42,9% che ritiene che nell'anno appena trascorso il
carico fiscale a favore degli Enti locali sia rimasto invariato, si accompagna un
41,4% convinto che sia un po' (30,7%) o nettamente aumentato (10,7%).
- 425 MLD SOMMERSO: Secondo l'Eurispes l'economia sommersa vale il 2830% del Pil (pari a 425 miliardi di euro), mentre l'evasione fiscale, pari al 50%
del sommerso, arriva a superare i 210 miliardi. - SEGNALI DI PICCOLA RIPRESA
PER ECONOMIA: Gli italiani intravedono segnali di ripresa nell'economia.
Percepiscono un leggero miglioramento dell'economia nel 12,1% dei casi e un
netto miglioramento nel 2,1%. Ma resta prevalente la quota dei pessimisti, che
complessivamente rappresentano il 51,9% del campione (il 27,8% afferma che
c'é stato un netto peggioramento ed il 24,1% un leggero peggioramento).
- MA I PREZZI CONTINUANO AD AUMENTARE: Negli ultimi due anni la
maggioranza del campione è convinta che ci sarà un ulteriore incremento dei
prezzi (il 47% nel 2007 contro il 46,2% del 2006 e il 36,8% del 2005). La
speranza che i prezzi resteranno stabili risulta sempre meno diffusa tra i
consumatori, dal 53,9% del 2003 al 39% del 2007.
- PENSIONI ED INCERTEZZA: Sul futuro dell'attuale sistema previdenziale
italiano si registra incertezza. Soprattutto per le condizioni molto difficili della
finanza pubblica, visto l'elevato debito pubblico pari a 1.560 miliardi di euro
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(circa il 108% del Pil), che impediscono in futuro di caricare sull'erario ulteriori
deficit.
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