Il Mattino della Domenica Sport

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Il Mattino della Domenica Sport
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il Mattino della domenica 6 aprile 2014
Anche in Ticino adesso c’è una federazione cantonale dello sport recentemente riammesso alle Olimpiadi
Golf, non solo… ricchi
Nella prossima Olimpiade di Rio de
Janeiro (nel 2016) ci sarà una novità
importante ossia il ritorno del golf,
riammesso alle competizioni ufficiali
dopo una vita. Per trovare la sua presenza bisogna risalire agli inizi del secolo scorso e più precisamente alle
edizioni del 1900 (a Parigi) e del
1904 (a Saint Louis, Missouri, Stati
Uniti). Ora, dopo oltre un secolo,
ecco che lo sport che ha fatto le fortune e la gloria di Jack Nicklaus, Severiano Ballesteros e Tiger Woods, i
tre più titolati e famosi protagonisti di
questa disciplina, è nuovamente ai
nastri di partenza per la gioia di migliaia di praticanti e appassionati. A
Rio, le competizioni si terranno nella
zona dell’ippodromo, dove è stato costruito di recente un impianto fra i migliori al mondo. Il golf, dunque: uno
sport che per molti anni è stato visto
come “fumo negli occhi” dai puristi
dello sport dilettantistico e da coloro
che lo reputano un’ esclusiva dei ricchi. Una definizione che il comitato
della neocostituita federazione ticinese respinge con fermezza al mittente: “Fa bene alla salute ed è per
tutti” ha detto Luca Allidi, membro
fondatore.
In attesa di informazioni più precise
e dettagliate sulla questione, parliamo
della neonata associazione, presentata
recentemente nella “club house” di
Magliaso. Associazione nata sulla
carta nel 2008, quando alcuni dirigenti del golf club di Ascona e Losone si sono accorti che per formulare
una richiesta di sussidi allo Sport
Toto era necessario avere una federazione e migliorare la formazione del
settore giovanile juniores (dagli 8 ai
21 anni).
“La federazione raggruppa tutti le
società ticinesi e potrà cosi avere un
maggior impatto e una maggiore visibilità nei rapporti con le autorità
politiche e turistiche, sponsor e via
dicendo” ha detto Guido Brioschi,
presidente del comitato del quale
fanno parte anche Nicola Valerio,
Luca Allidi, Leonadro Pinoja e Celeste Tajana. Già, la visibilità e l’attrattività! Senza di quelle non si va
lontano. Non è un caso che la crisi
economica abbia tolto di mezzo
l’unico torneo di livello europeo femminile e cioè quello di Losone, interrotto dopo l’edizione del 2012. La
mancanza di sponsor ha privato il Ticino della sua unica rassegna di
grande spessore. E proprio per questo
motivo che la FGT cercherà di accattivare nuovi finanziatori.
M.A.
Curiosità nostrane
*Sono quattro i club ticinesi: Golf club Lugano
Magliaso, Golf club Ascona, Golf club Losone
e Golf Club Bellinzona (che però non ha il
campo)
*Alcuni atleti del Golf Castelli della Capitale
parteciperanno a fine maggio ai giochi nazionali Special Olympics validi per la selezione
ai Mondiali di Los Angeles del 2015.
*Dal 1995 ad oggi i percorsi in Svizzera sono
passati da 47 a ben 96.
*Un giro di golf necessita di 4 ore se si percorrono 7/8 km. Per gli over 70 è un ottimo
metodo per mantenersi in forma.
Il Golf Club Losone
M E M O R A B I L E
Dragoni scatenati,
buona la prima!
La Pallavolo Lugano ha iniziato nel
miglior dei modi la finale-scudetto.
Ieri, al Palamondo di Cadempino di
fronte a quasi 600 spettatori, i dragoni diretti da Motta hanno battuto
il Schönenwerd per 3-0 (25-18,
25-17, 25-15). Dopo la disfatta in
coppa svizzera è dunque arrivato il
riscatto. Sin dalle prime battute del
match si è infatti capito che i padroni di casa non erano disposti a
fare concessioni ed in effetti hanno
regolato i primi due set addirittura
in sessanta minuti. Il terzo è arrivato a… ruota. Poco da dire da
parte dei confederati, apparsi tecnicamente inferiori rispetto al Näfels
e spaesati durante tutto il match.
Sul piano individuale, molto bene
Lehtonen (servizio, ricezione e
muro), Romolo Mariano e le… seconde file Simac (al centro) e il libero Rosic. La seconda gara (best of
5) è in programma mercoledì sul
campo degli avversari, la terza (che
potrebbe valere lo scudetto) è invece prevista sabato prossimo nuovamente al Palamondo.
BASKET FEMMINILE
Obiettivi della FGT
Sono cinque gli obiettivi della nuova federazione illustrati nello statuto a scopo sociale.
Eccoli:
1. propagandare il golf in Ticino.
2. promuovere lo sport e l’attività fisica.
3. favorire i ragazzi praticanti.
4. promuovere agevolazioni per non golfisti
che intendono provare prima di decidere se
aderire o meno ad un club ticinese.
5. organizzare manifestazioni, competizioni e
attività ricreative attinente al golf.
PALLAVOLO
Il Riva “pareggia”
Oggi Lugano-Lions!
Battendo a Minusio in gara-2 di semifinale l’Elfic per 67-63, il Riva ha pareggiato il conto nella serie. Sconfitto
per 90-76 il Bellinzona a Sion contro
l’Hélios Sion (0-2 nella serie). Intanto
oggi in campo gli uomini per l’ultimo
turno, il Lugano riceve il Ginevra
(16.00), la SAM chiude a Boncourt.
“L’orso d’oro” Jack Nicklaus
Il compianto “Seve” Ballesteros
Il n°1 attuale Tiger Woods
Quelle lacrime sul volto di Carl Lewis, figlio del vento
Lui era, è e sempre sarà, il figlio del
vento. Lui la pista la sfiorava appena,
mica la calpestava, lui volava, era
bellissimo a vedersi, pareva spinto
dal vento nella sua irresistibile progressione, le ginocchia alte, lo
sguardo fiero, un pizzico arrogante.
Lui era nato Dio per poi accorgersi
che esistono pure gli uomini e che gli
uomini, se non dopati come Ben
Johnson, possono pure farti ammattire, come fece nel lungo la molla
Mike Powell. King Carl è figlio
d’arte anche se i genitori non hanno
mai raggiunto prestigiosi traguardi
sportivi. Nasce nell’Alabama, profondo sud degli States, cresce in periferia di Filadelfia e sceglie, già
perché lui con le doti mostrate può
scegliere, la Huston University, convinto che il mitico allenatore Tom
Tellez gli avrebbe potuto dare quel
qualcosa in più per superarlo, il
vento. Il boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca da parte della squadra
americana rinvia il debutto a cinque
cerchi del diciottenne fenomeno. Los
Angeles 1984 è dietro l’angolo e
quattro medaglie d’oro (100m,
200m, lungo e staffetta 4x100m),
eguagliando sua maestà Jesse
Owens, mostrano al mondo chi è il
più forte, a chi appartiene il futuro.
Carletto Lewis è bellissimo nel suo
incedere senza apparente fatica, è
l’eleganza in persona, classe, agilità
e potenza: cocktail da sballo per oltre
un decennio. Potremmo anche finirla
qui tanto era forte il predestinato ragazzo di colore ma il personaggio
merita di proseguire. Mai visto con
una donna, pubblicità in scarpette
rosse tacco 12 per la Pirelli e via alle
voci, ai pettegolezzi sulle sue inclinazioni sessuali. Le medaglie si susseguono a raffica, oltre 20 e quasi
tutte d’oro, alcuni record del mondo
e record di velocità massima raggiunta in corsa pari a 44,72 km/h.
Spesso corre contro se stesso, lui è
troppo superiore con quell’aria da
predestinato, poco maschio ma tremendamente dandy: spettacolo. Il re
traballa in carriera in pochissime occasioni: quando vede il toro con gli
occhi gialli dalla chimica Ben Joh-
nson allontanarsi là davanti come
fosse venuto da un altro pianeta
(Olimpiadi di Seul 1988) e quando
vede Mike Powell, più simile ad un
canguro che ad un essere umano, atterrare dopo otto metri e novantacinque centimetri ai mondiali del 1991
a Tokyo, lui che, seppur ventoso, pur
atterrò di un centimetro oltre la leggenda Beamon, recordman a 8.90 m.
Sono sedici anni da star, gira in limousine, vola in prima classe, dorme
nelle migliori suites del mondo, si
esibisce nei meeting per oltre
100'000 dollari a serata fino a quel
memorabile 1996, giochi di Atlanta.
Il carisma è lo stesso ma lui apparentemente no. Passano gli anni, il cigno
magnifico è ora un po’ meno cigno
ed un po’ più uomo, l’eleganza atletica sfuma e la gara del salto in lungo
(alla velocità complici gli infortuni
ha già rinunciato da qualche tempo)
è il suo ultimo sogno che sembra
però a lungo restare tale. Non sembra
più essere il re, lotta gomito a gomito
con dei simili ora, si danna l’anima,
sporca di sabbia il suo viso d’angelo
e non ci è certo abituato. Passano i
tentativi e ad un salto dal termine
non è nemmeno sul podio. Poi accade qualcosa d’incredibile, accade
un miracolo sportivo. Il trentacinquenne si ricorda per un istante di
essere stato il grande Lewis, il signor atletica, il dominatore assoluto
e spicca l’ultimo volo della carriera,
un volo anomalo, atterra a 8 metri e
mezzo. Pazzesco, è ancora oro, l’ultimo, il più bello, il più tribolato,
all’ultimo salto. Il volto dell’eroe è
solcato dalle lacrime, lacrime di
gioia purissima: benvenuto fra gli
umani, era ora.
MANUELE MORELLI
Errata corrige - Sul numero di domenica scorsa, abbiamo pubblicato
erroneamente la foto di Ferdy Kubler nella rubrica Memorabile. Ci
scusiamo con i nostri lettori e con i
tifosi dell’indimenticato e indimenticabile Hugo Koblet, la cui immagine è stata scambiata con quella del
suo grande rivale.
Il figlio del vento