Scheda sicurezza

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SCHEDA DI SICUREZZA
OLIO 2T SINT VERDENA
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MOTOR OIL
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1. Identificazione della sostanza o della miscela e della società/impresa
1.1. Identificatore del prodotto: OLIO ST SINT VERDENA
1.2. Usi pertinenti identificati della sostanza o miscela e usi sconsigliati: olio sintetico per motori a due tempi raffreddati ad aria
1.3. Informazioni sul fornitore della scheda di dati di sicurezza
Bergoil Italiana s.r.l. - Via Economia 38/40 - 36100 Vicenza
Telefono +39 0444563185 - FAX +39 0444964343 - e-mail: [email protected]
Orario operatività: 8.00 ÷ 12 / 13.30 ÷ 17 - Lunedì ÷ Venerdì
1.4. Telefono per emergenze +39 0444563199
+39 049931111 (Centro Antiveleno Padova - Istituto di Farmacologia Universitaria)
+39 0266101029 (Centro Antiveleno Milano - Ospedale Niguarda)
altri Centri Antiveleno sono indicati in sezione 16
2. Identificazione dei pericoli
2.1. Classificazione della sostanza o della miscela secondo la direttiva 1999/45/CE
Non classificato (v. Sez. 9) (*)
2.2. Elementi dell’etichetta
Non applicabile (*)
2.3. Altri pericoli
Non ci sono dati perché si possa dire che la miscela sia PBT/vPvB in conformità all’allegato XIII del regolamento (CE) 1907/2006 e
s.m.i.. Da un’analisi dei singoli componenti comunque nessuno è PBT/vPvB.
3. Composizione/informazioni sugli ingredienti
3.1. Sostanze
3.2. Miscele
CAS
n.CE
n.Indice
n.registrazione
%
Oli lubrificanti (petrolio), C24-50, estratti con
solvente, decerati, idrogenati
CAS: 101316-72-7
CE: 309-877-7
Index: 649-530-00-X
REACH : 01-2119489969-06
40-50
Idrocarburi, C11-14, n-alcani, isoalcani, ciclici con
aromatici <2%
CAS: 4742-47-8
CE: 926-141-6
REACH : 01-2119456620-43
15-20
nome
Classificazione1
67/548/CEE
1272/2008 (CLP)
note H ed L
Xn; R65
R66
Asp. Tox. 1 H304,
EUH066,
[Flam. Liq. 4 H227]
4. Misure di primo soccorso
1
Per la codifica in esteso delle simbologie qui di seguito riportate si faccia riferimento alla sezione 16.
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4.1. Descrizione delle misure di primo soccorso
4.1.1 Contatto con gli occhi: leggera irritazione (non specifico). Può causare ustioni in caso di contatto con il prodotto a
temperatura elevata. Togliere le eventuali lenti a contatto se è agevole farlo. Sciacquare accuratamente con molta acqua tenendo le
palpebre ben aperte. In caso di irritazioni, vista offuscata o rigonfiamenti persistenti, consultare un medico specialista. In caso di
contatto con il prodotto caldo, raffreddare immediatamente con acqua corrente fredda. Consultare subito uno specialista.
4.1.2 Inalazione: irritazione del tratto respiratorio. L’inalazione di vapori a temperature ambiente è poco probabile a causa della
bassa pressione di vapore della sostanza. L’esposizione ai vapori può comunque accadere in caso la sostanza venga maneggiata a
alte temperature e in condizioni di scarsa ventilazione. In caso di respirazione difficoltosa, se le condizioni di sicurezza lo
permettono, trasferire l’infortunato in un posto tranquillo e ben ventilato; consultare un medico competente per una valutazione delle
condizioni e del trattamento opportuno da praticare sulla vittima. Se l’infortunato è incosciente e non respira, verificare l'assenza di
ostacoli alla respirazione e praticare la respirazione artificiale da parte di personale specializzato. Se necessario, fare un massaggio
cardiaco esterno, somministrare ossigeno e ottenere l'assistenza medica.
4.1.3 Contatto con la pelle: secchezza della pelle, irritazione in caso di esposizione ripetuta o prolungata. Può causare ustioni in
caso di contatto con il prodotto a temperatura elevata. Rimuovere le calzature e gli indumenti contaminati e smaltirli in sicurezza.
Lavare la parte interessata con acqua e sapone. Consultare un medico se l'irritazione della pelle, gonfiore o rossore aumenta e
persiste. Non utilizzare mai benzina, cherosene o altri solventi per pulire la pelle contaminata. Quando si utilizzano apparecchiature
ad alta pressione, può avvenire l'iniezione del prodotto, in tal caso consultare immediatamente un medico, non aspettare la
comparsa di sintomi. Per scottature lievi: raffreddare la zona ustionata con acqua corrente fredda per almeno cinque minuti, o fino a
quando il dolore scompare. Non mettere il ghiaccio sulla bruciatura e non tentare di rimuovere parti di vestiti incollati alla pelle
bruciata ma tagliarli tutto in torno.
4.1.4 Ingestione: nausea e diarrea. Considerare sempre possibile un’aspirazione nei polmoni. Non aspettare la comparsa di
sintomi, consultare un medico professionista o inviare l'infortunato ad un ospedale. Non provocare il vomito per evitare il rischio di
aspirazione. Non somministrare nulla per bocca a una persona in stato di incoscienza. In caso di vomito spontaneo, mantenere la
testa in basso per evitare il rischio aspirazione del vomito nei polmoni. Quando il vomito cessa, porre l’infortunato in posizione di
sicurezza con le gambe leggermente alzate.
4.1.5 Protezione dei soccorritori: non dovrà essere intrapresa alcuna azione che implichi qualsiasi rischio personale o senza
l'addestramento appropriato. Garantire un'adeguata ventilazione e verificare che l'atmosfera sia sicura e respirabile prima di
accedere a spazi confinati.
4.2. Principali sintomi ed effetti, sia acuti e che ritardati
4.2.1 Contatto con gli occhi: il contatto con gli occhi può provocare arrossamento e dolore.
4.2.2 Inalazione: tosse, mal di gola, mal di testa, nausea, affaticamento e vertigini.
4.2.3 Contatto con la pelle: dolore e arrossamento. Un contatto prolungato o ripetuto può seccare la cute e causare irritazione.
4.2.4 Ingestione: nausea, vomito, dolore addominale, diarrea, tosse, mal di gola e di testa, affaticamento e vertigini; l'aspirazione
della sostanza nei polmoni può provocare una polmonite chimica.
Per sintomi ed effetti dovuti alle sostanze contenute vedere anche la sezione 11.
4.3. Indicazione dell’eventuale necessità di consultare immediatamente un medico e trattamenti speciali
Note per il medico.
Se ingerito, il materiale può essere aspirato nei polmoni e provocare polmonite chimica. Trattare in modo appropriato.
5. Misure antincendio
5.1. Mezzi di estinzione
5.1.1 Mezzi di estinzione idonei: schiuma (con personale specificamente addestrato), acqua nebulizzata (con personale
specificamente addestrato), polvere chimica secca e CO2.
5.1.2 Mezzi di estinzione da evitare: non utilizzare getti d'acqua diretti sul prodotto che brucia; possono causare schizzi e
diffondere l'incendio. L'acqua non è efficace per estinguere l'incendio tuttavia può essere utilizzata per raffreddare i contenitori chiusi
esposti alla fiamma prevenendo scoppi ed esplosioni. Evitare l'utilizzo simultaneo di schiuma e acqua sulla stessa superficie poiché
l'acqua distrugge la schiuma.
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5.2. Pericoli speciali derivanti dalla sostanza o dalla miscela
5.2.1 Pericoli derivanti dalla sostanza o dalla miscela: in caso di incendio o surriscaldamento, si verificherà un aumento della
pressione e il contenitore può scoppiare.
5.2.2 Prodotti di combustione pericolosi: la combustione incompleta può dar luogo ad una mistura complessa di particelle solide
e liquide disperse nell'aria e gas , tra cui il monossido di carbonio e composti organici e inorganici non identificati. Inoltre possono
sprigionarsi ossidi di zolfo e azoto.
Acido solfidrico CAS 7783-06-4 TLV-TWA 1 ppm TLV-STEL 5 ppm irrt-rspr ssnc (2009)
Anidride carbonica CAS 124-38-9 TLV-TWA 9000 mg/m3 TLV-STEL 54000 mg/m3 asfs (1983)
Anidride solforosa CAS 7446-09-5 TLV-CEILING 0.25 ppm A4 fnpl irrt-rspr (2008)
Azoto biossido CAS 10102-44-0 TLV-TWA 0.38 mg/m3 A4 irrt-rspr (2011)
Azoto protossido CAS 10024-97-2 TLV-TWA 90 mg/m3 A4 rprd sng ssnc (1986)
Carbonio monossido CAS 630-08-0 TLV-TWA 28.6 mg/m3 IBE crbemg (1989)
5.3. Raccomandazioni per gli addetti all’estinzione degli incendi
5.3.1 Informazioni generali: isolare prontamente l'area allontanando tutte le persone dalla zona dell'incidente in caso di incendio.
Non dovrà essere intrapresa alcuna azione che implichi qualsiasi rischio personale o senza l'addestramento appropriato.
Raffreddare con getti d'acqua i contenitori per evitare la decomposizione del prodotto e lo sviluppo di sostanze potenzialmente
pericolose per la salute. Indossare sempre l'equipaggiamento completo di protezione antincendio. Raccogliere le acque di
spegnimento che non devono essere scaricate nelle fognature. Smaltire l'acqua contaminata usata per l'estinzione ed il residuo
dell'incendio secondo le norme vigenti.
5.3.2 Speciali mezzi protettivi per il personale antincendio: i pompieri devono indossare equipaggiamento protettivo ed un
autorespiratore (SCBA) con schermo di protezione sul viso operante a pressione positiva. Gli indumenti per addetti all'estinzione
degli incendi (compreso caschi, stivali protettivi e guanti) conformi alla norma europea EN 469 assicurano una protezione di livello
base per gli incidenti chimici.
6. Misure in caso di rilascio accidentale
Misure raccomandate si basano sugli scenari più probabili di sversamento per questo materiale, tuttavia, le condizioni locali (vento,
temperatura dell'aria, l'onda/corrente di direzione e velocità) possono influenzare in modo significativo la scelta di azioni adeguate.
Per questo motivo, gli esperti locali dovrebbero essere consultati quando necessario. Le normative locali possono anche prescrivere
o limitare le azioni da intraprendere.
6.1. Precauzioni personali, dispositivi di protezione e procedure in caso di emergenza
6.1.1 Per chi non interviene direttamente: evacuare l’area di pericolo e stare sopravvento/tenersi distanti dalla fonte. Evitare il
contatto diretto con il prodotto. Indossare adeguati dispositivi di protezione (compresi i dispositivi di protezione individuale di cui alla
Sezione 8 della scheda dati di sicurezza) onde prevenire contaminazioni della pelle, degli occhi e degli indumenti personali.
Rimuovere ogni fonte di accensione se non c'è pericolo (ad esempio elettricità, scintille, fuochi, fiaccole).
6.1.2 Per chi interviene direttamente: salvo in caso di piccole fuoriuscite, la fattibilità di eventuali azioni deve essere sempre
valutata, se possibile, da personale qualificato e competente incaricato di gestire l'emergenza. Arrestare o contenere la perdita alla
fonte, se non c'è pericolo. Evitare il contatto diretto con il materiale rilasciato. Rimanere sopravvento. Allontanare il personale non
coinvolto dalla fuoriuscita. Si raccomanda di eliminare ogni fonte di accensione se non c'è pericolo (ad esempio elettricità, scintille,
fuochi, fiaccole). Se necessario, informare le autorità competenti in base a tutte le normative vigenti. Il versamento di una quantità
limitata di prodotto, in particolare all'aria aperta dove i vapori si disperdono più velocemente, costituisce una situazione dinamica in
grado di limitare presumibilmente l'esposizione a concentrazioni pericolose.
Piccole fuoriuscite: normali indumenti di lavoro antistatici sono di solito sufficienti. Perdite di entità rilevante: tute intere di materiale
chimicamente resistente e antistatico. I guanti da lavoro protettivi specificatamente per gli idrocarburi aromatici forniscono
un'adeguata resistenza chimica. Nota: guanti in PVA non sono resistenti all'acqua e non sono adatti per gestire l’emergenza. Casco
da lavoro. Scarpe antistatiche di sicurezza antiscivolo o stivali. Occhiali di protezione o schermo facciale, se sono possibili o
prevedibili schizzi o il contatto con gli occhi. Protezione respiratoria sarà necessaria solo in casi particolari (ad esempio formazione
di nebbie). Un mezzo o maschera a pieno facciale con combinato polvere/filtro vapori organici, o un autorespiratore (SCBA) possono
essere utilizzati secondo l'entità dello sversamento e la quantità prevedibile di esposizione. Se la situazione non possa essere
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completamente valutata o se una carenza di ossigeno è possibile, solo SCBA devono essere usati. All'interno di edifici o spazi
confinati, garantire una ventilazione adeguata. Vedere anche la Sezione 8 per ulteriori informazioni sulle misure di igiene.
6.2. Precauzioni ambientali
Evitare che il prodotto finisca nelle fognature, nei fiumi o in altri corsi d'acqua. Se necessario, arginare il prodotto con terra asciutta,
sabbia o altro materiale simile non combustibile. Perdite di entità possono essere ricoperte con schiuma, se disponibile, per limitare il
rischio di incendio. Non utilizzare getti diretti. Raccogliere il prodotto con mezzi idonei. Trasferirlo con gli altri materiali contaminati in
cisterne o contenitori per il recupero o lo smaltimento. In caso di contaminazione del terreno, rimuovere il suolo contaminato e
trattare conformemente alla legislazione locale. In caso di piccoli sversamenti in acque chiuse (porti), contenere il prodotto
utilizzando barriere galleggianti o altri dispositivi. Raccogliere il prodotto versato con specifici materiali assorbenti galleggianti. I
grandi sversamenti in acque aperte devono essere contenuti utilizzando, se possibile, barriere galleggianti o altri mezzi meccanici.
L'utilizzo di agenti disperdenti deve essere proposto da un esperto e, se richiesto, autorizzato dalle autorità locali competenti.
6.3. Metodi e materiali per il contenimento e per la bonifica
6.3.1 Piccola fuoriuscita: fermare la fuga se non c'è rischio. Assorbire il prodotto versato con materiali non combustibili.
6.3.2 Versamento grande: gli sversamenti di grande entità possono essere ricoperti con cautela di schiuma, se disponibile, al fine
di prevenire la formazione di nuvole di vapore. All'interno di edifici o spazi chiusi, garantire una ventilazione appropriata. Trasferire il
prodotto e gli altri materiali contaminati raccolti in adeguati serbatoi o contenitori per il riciclo o lo smaltimento in sicurezza.
6.4. Riferimento ad altre sezioni
Per i numeri telefonici di emergenza, vedere la Sezione 1e 16. Vedere la Sezione 8 per informazioni sugli opportuni dispositivi di
protezione individuale. Per ulteriori informazioni sul trattamento dei rifiuti, fare riferimento alla Sezione 13.
7. Manipolazione e immagazzinamento
Procurarsi istruzioni specifiche prima dell’uso. Assicurarsi che tutte le disposizioni in materia di strutture di gestione e stoccaggio dei
prodotti infiammabili siano correttamente rispettate. Si consiglia di tenere lontano da scintille/fiamme libere/superfici calde. Non
fumare. Utilizzare e conservare esclusivamente all'esterno o in un luogo ben ventilato. Evitare il contatto con il prodotto. Non
disperdere nell’ambiente.
7.1. Precauzioni per la manipolazione sicura
7.1.1 Misure protettive: adottare misure precauzionali contro l'elettricità statica; assicurare la messa a terra del contenitore, dei
serbatoi e delle attrezzature per la ricezione e il trasferimento. Evitare di effettuare riempimenti a getto quando si manipola il prodotto
caldo. Evitare il contatto con la pelle e di respirare i fumi/nebbie. Non ingerire. Considerare sempre possibile un’aspirazione nei
polmoni. Prevenire il rischio di scivolamento. Utilizzare il dispositivo di protezione individuale richiesto. I vapori sono più pesanti
dell’aria e possono viaggiare sino a raggiunger una fonte d’innesco e dare effetto di flash back. Nel caso di incidenti con tubazioni in
pressione o simili, può essere accidentalmente iniettato nei tessuti sottocutanei, anche senza lesioni esterne apparenti. Prestare
particolare attenzione all'accumulo nei pozzi e negli spazi confinati. Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici
calde. Non fumare. Non utilizzare aria compressa durante le operazioni di riempimento, scarico o manipolazione. Consultare la
sezione 8 per informazioni sui dispositivi di protezione individuale e la sezione 13 per informazioni sullo smaltimento dei rifiuti.
7.1.2 Parere su prassi generali di igiene del lavoro: assicurarsi che siano adottate adeguate misure di pulizia. Il materiale
contaminato non deve accumularsi nei luoghi di lavoro e non deve mai essere conservato in tasca. È vietato mangiare, bere e
fumare nelle aree in cui il materiale viene manipolato, conservato o trattato. Lavarsi accuratamente le mani dopo l’uso. Sostituire gli
indumenti contaminati al termine del proprio turno di lavoro.
7.2. Condizioni per l’immagazzinamento sicuro, comprese eventuali incompatibilità
La struttura dell'area di stoccaggio, le caratteristiche dei serbatoi, le apparecchiature e le procedure operative devono essere
conformi alla legislazione pertinente in ambito europeo, nazionale o locale. Gli impianti di stoccaggio devono essere dotati di appositi
sistemi per prevenire la contaminazione del suolo e delle acque in caso di perdite o sversamenti. Le attività di pulizia, ispezione e
manutenzione della struttura interna dei serbatoi di stoccaggio devono essere effettuate da personale qualificato e correttamente
attrezzato, così come stabilito dalla legislazione nazionale, locale, o regolamenti aziendali. Prima di accedere nei serbatoi di
stoccaggio e avviare qualsiasi tipo di intervento in uno spazio confinato, controllare l'atmosfera e verificare il contenuto di ossigeno e
il grado di infiammabilità previa bonifica. Conservare in un luogo ben ventilato lontano da agenti ossidanti, fonti di calore/scintille/
fiamme libere/superficie calde. Non fumare. Evitare la formazione di cariche elettrostatiche. Utilizzare contenitori in acciaio
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inossidabile o al carbonio. Alcuni materiali sintetici (gomma naturale, gomma butilica, monomero di etilene-propilene-diene,
polistirene) possono non essere adatti ai contenitori o ai rivestimenti sulla base delle caratteristiche e degli usi previsti. La
compatibilità deve essere verificata con il produttore. Conservarlo esclusivamente nei contenitori originali accuratamente chiusi e
correttamente etichettati. Proteggere dalla luce del sole. Dei vapori di idrocarburi leggeri possono accumularsi nella parte superiore
dei contenitori. Ciò può causare pericolo di incendi o esplosioni. I contenitori vuoti possono contenere residui combustibili di
prodotto. Non saldare, brasare, perforare, tagliare o incenerire i contenitori vuoti a meno che essi non siano stati adeguatamente
bonificati.
7.3. Usi finali particolari
Gli idrocarburi, C11-14, n-alcani, iso-alcani possono essere degli accumulatori statici. Un liquido viene generalmente considerato un
non conduttore, se la sua conducibilità è inferiore a 100 pS/m ed è considerato un semiconduttore, se la sua conducibilità è inferiore
a 10.000 pS/m. Se un liquido è conduttivo o semiconduttivo, le precauzioni sono le stesse. Un certo numero di fattori possono
influenzare notevolmente la conducibilità di un liquido: la temperatura, la presenza di contaminanti e/o di additivi antistatici.
8. Controllo dell’esposizione/protezione individuale
8.1. Parametri di controllo
Non sono disponibili dati specifici per la miscela. I valori riportati qui di seguito sono relativi alle sostanze specifiche contenute.
IDROCARBURI, C11-14, N-ALCANI, ISOALCANI, CICLICI CON AROMATICI <2%
Informazioni tossicologiche
Lavoratori → pericolo inalatorio → effetti sistemici → esposizione a lungo termine → non ci sono informazioni disponibili.
Lavoratori → pericolo inalatorio → effetti sistemici → esposizione acuta/ a breve termine → non ci sono informazioni disponibili.
Lavoratori → pericolo inalatorio → effetti locali → esposizione a lungo termine → non ci sono informazioni disponibili.
Lavoratori → pericolo inalatorio → effetti locali → esposizione acuta/ a breve termine → non ci sono informazioni disponibili.
Lavoratori → pericolo cutaneo → effetti sistemici → esposizione a lungo termine → non ci sono informazioni disponibili.
Lavoratori → pericolo cutaneo → effetti sistemici → esposizione acuta/ a breve termine → non ci sono informazioni disponibili.
Lavoratori → pericolo cutaneo → effetti locali → esposizione a lungo termine → non ci sono informazioni disponibili.
Lavoratori → pericolo cutaneo → effetti locali → esposizione acuta/ a breve termine → non ci sono informazioni disponibili.
Popolazione → pericolo inalatorio → effetti sistemici → esposizione a lungo termine → non ci sono informazioni disponibili.
Popolazione → pericolo inalatorio → effetti sistemici → esposizione acuta/ a breve termine → non ci sono informazioni disponibili.
Popolazione → pericolo inalatorio → effetti locali → esposizione a lungo termine → non ci sono informazioni disponibili.
Popolazione → pericolo inalatorio → effetti locali → esposizione acuta/ a breve termine → non ci sono informazioni disponibili.
Popolazione → pericolo cutaneo → effetti sistemici → esposizione a lungo termine → non ci sono informazioni disponibili.
Popolazione → pericolo cutaneo → effetti sistemici → esposizione acuta/ a breve termine → non ci sono informazioni disponibili.
Popolazione → pericolo cutaneo → effetti locali → esposizione a lungo termine → non ci sono informazioni disponibili.
Popolazione → pericolo cutaneo → effetti locali → esposizione acuta/ a breve termine → non ci sono informazioni disponibili.
Popolazione → pericolo orale → effetti sistemici → esposizione acuta/ a breve termine → non ci sono informazioni disponibili.
Informazioni ecotossicologiche
Pericolo per organismi acquatici → acqua dolce → non ci sono informazioni disponibili.
Pericolo per organismi acquatici → acqua di mare → non ci sono informazioni disponibili.
Pericolo per organismi acquatici → rilasci intermittenti → non ci sono informazioni disponibili.
Pericolo per organismi acquatici → impianto di depurazione → non ci sono informazioni disponibili.
Pericolo per organismi acquatici → sedimento (acqua dolce) → non ci sono informazioni disponibili.
Pericolo per organismi acquatici → sedimento (acqua di mare) → non ci sono informazioni disponibili.
Pericolo per l’aria → non ci sono pericoli identificati.
Pericolo per organismi terrestri → suolo → non ci sono informazioni disponibili.
Pericolo per predatori → avvelenamento secondario → non ci sono informazioni disponibili.
OLI LUBRIFICANTI (PETROLIO), C24-50, ESTRATTI CON SOLVENTE, DECERATI, IDROGENATI
Informazioni tossicologiche
Non valutate.
Informazioni ecotossicologiche
Pericolo per predatori → avvelenamento secondario → PNECorale 9.33 mg/kg cibo
8.2. Controlli dell’esposizione
8.2.1 Valori limite d’esposizione.
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Olio minerale, scarsamente o mediamente raffinato A2 l’esposizione deve essere mantenuta quanto più bassa possibile; olio
minerale, puro, altamente e rigorosamente raffinato frazione inalabile TLV-TWA 5 mg/m3 A4 irrt-rspr (2009)
8.2.2 Appropriati controlli ingegneristici: minimizzare l'esposizione a nebbie/vapori/aerosol. Durante la manipolazione del
prodotto caldo in spazi confinati, garantire una ventilazione efficace. Prima di accedere ai serbatoi di stoccaggio e avviare qualsiasi
tipo di intervento in uno spazio confinato, controllare l'atmosfera e verificare il contenuto di ossigeno e il grado di infiammabilità.
Assicurarsi della vicinanza di una doccia oculare o di una doccia di sicurezza.
8.2.3 Misure igieniche: prima di mangiare, fumare e usare il bagno e alla fine del periodo lavorativo, lavarsi le mani, le braccia e la
faccia accuratamente dopo aver toccato prodotti chimici. Occorre usare tecniche appropriate per togliere gli indumenti
potenzialmente contaminati. Lavare gli indumenti contaminati prima di riutilizzarli. Assicurarsi che la stazione per sciacquarsi gli
occhi e le docce di sicurezza siano vicine al posto dove il lavoro viene eseguito.
8.2.4 Dispositivo di protezione degli occhi e del viso: in assenza di sistemi di contenimento e in caso di rischio di contatto con
occhi/volto, indossare una protezione completa per la testa e per il viso (visiera e/o occhiali di protezione (EN 166).
8.2.5 Protezione delle mani: in assenza di sistemi di contenimento e in caso di possibilità di contatto con la pelle, usare guanti con
polsini alti resistenti agli idrocarburi, felpati internamente, se necessario isolati termicamente. Materiali presumibilmente adeguati:
nitrile, PVC o PVA (Polivinilalcool) con indice di protezione da agenti chimici almeno pari a 5 (tempo di permeazione > di 240 minuti).
Usare i guanti nel rispetto delle condizioni e dei limiti fissati dal produttore. Nel caso, fare riferimento alla norma UNI EN 374. I guanti
devono essere sottoposti a periodica ispezione e sostituiti in caso di usura, perforazione o contaminazione. Poiché gli ambienti di
lavoro specifici e le prassi di manipolazione del materiale possono variare, è necessario elaborare delle procedure di protezione per
ciascuna applicazione possibile. Prima di scegliere il tipo di guanti da utilizzare, è consigliabile consultare il fornitore/produttore e
valutare a fondo le condizioni di lavoro.
8.2.6 Dispositivo di protezione del corpo: i dispositivi di protezione individuale per il corpo devono essere scelti ed utilizzati in
funzione dei rischi previsti per la mansione svolta. I dispositivi di protezione individuale devono essere approvati da personale
qualificato prima di essere utilizzati per la manipolazione di questo prodotto. Indossare abiti con maniche lunghe (secondo UNI-EN
463, 465, 466 e 467). Durante le operazioni che coinvolgono materiale caldo, utilizzare indumenti resistenti al calore (con pantaloni
sopra gli stivali e maniche sopra il polsino dei guanti), stivali pesanti resistenti al calore e antisdrucciolo (cuoio) (EN 943-1303414605). Sostituire e pulire le tute di protezione al termine del proprio turno di lavoro per evitare eventuali trasferimenti di prodotto agli
indumenti o alla biancheria intima.
8.2.7 Altri dispositivi di protezione della pelle: scegliere opportune calzature ed eventuali misure supplementari di protezione
della pelle in base all'attività che viene svolta e ai rischi insiti. Tali scelte devono essere approvate da uno specialista prima della
manipolazione di questo prodotto.
8.2.8 Protezione respiratoria: in ambienti confinati utilizzare dispositivi approvati di protezione delle vie respiratorie: maschere
intere dotate di cartuccia filtro di tipo A (marrone per vapori organici). Se non è possibile determinare o stimare con buona certezza i
livelli di esposizione o se è possibile che si verifichi una carenza d'ossigeno, utilizzare esclusivamente un respiratore autonomo (EN
529). In assenza di sistemi di contenimento utilizzare dispositivi approvati di protezione delle vie respiratorie: maschere intere dotate
di cartuccia filtro di tipo AX (marrone per vapori organici con basso punto di ebollizione).
8.2.9 Controlli dell'esposizione ambientale: l'emissione da apparecchiature di ventilazione o da processi lavorativi dovrebbe
essere controllata per assicurarsi che siano in conformità con le direttive delle legislazioni sulla protezione ambientale. Non rilasciare
nell'ambiente. Gli impianti di stoccaggio devono essere dotati di appositi sistemi per prevenire la diffusione nel suolo e nelle acque in
caso di perdite o sversamenti. In caso di scarico verso un impianto di trattamento urbano delle acque reflue, non è richiesto alcun
trattamento. Prevenire il rilascio di sostanze non disciolte o recuperarle dalle acque reflue. Non distribuire i fanghi generati dal
trattamento delle acque industriali sui terreni naturali. I fanghi generati dal trattamento delle acque industriali devono essere
inceneriti, mantenuti sotto contenimento o trattati.
9. Proprietà fisiche e chimiche
9.2. Altre 9.1. Informazioni sulle proprietà fisiche e chimiche fondamentali
Stato fisico:
liquido
Colore:
verde
Odore:
leggero di idrocarburo
Punto di fusione/punto di congelamento:
– 32°C
Punto iniziale di ebollizione e intervallo di ebollizione: n.d.
Punto di infiammabilità Vaso chiuso:
94°C
Tasso di Evaporazione:
n.d.
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Infiammabilità (solidi, gas):
n.d.
Limiti superiori/inferiori di infiammabilità o esplosività: n.d.
Pressione di vapore:
n.d.
Densità di vapore:
n.d.
Densità a 15°C:
0.892 kg/m³
Solubile:
in solventi organici
Coefficiente di ripartizione ottanolo/acqua:
n.d.
Temperatura di auto-infiammabilità:
n.d.
Temperatura di decomposizione:
n.d.
Viscosità a 40°C:
49,4 cSt. (*)
Viscosità a 100°C:
9,2 cSt.
Proprietà esplosive:
no
Proprietà comburenti:
si
Composti estraibili in DMSO per le sostanze degli oli base in accordo con IP346: < 3%
informazioni
Nessuna informazione aggiuntiva.
10: Stabilità e reattività
Non sono disponibili dati specifici per la miscela. I valori riportati qui di seguito sono relativi alle sostanze specifiche contenute.
10.1. Reattività
IDROCARBURI, C11-14, N-ALCANI, ISOALCANI, CICLICI CON AROMATICI <2%: reagisce con ossidanti forti (come perclorati,
perossidi, permanganati, clorati, nitrati, cloro, bromo e fluoro) causando pericolo d’incendio ed esplosione.
OLI LUBRIFICANTI (PETROLIO), C24-50, ESTRATTI CON SOLVENTE, DECERATI, IDROGENATI: reagisce con ossidanti forti
(come perclorati, perossidi, permanganati, clorati, nitrati, cloro, bromo e fluoro) causando pericolo d’incendio ed esplosione.
10.2. Stabilità chimica
Stabile in condizioni normali. La sensibilità al calore, alla frizione e allo shock non possono essere valutate in anticipo. Considerare
la sezione 10.1.
10.3. Possibilità di reazioni pericolose
Nelle normali condizioni di stoccaggio e utilizzo, non si verificano reazioni pericolose. Considerare le sezioni 10.1 e 10.4.
10.4. Condizioni da evitare
IDROCARBURI, C11-14, N-ALCANI, ISOALCANI, CICLICI CON AROMATICI <2%: reagisce con ossidanti forti (come perclorati,
perossidi, permanganati, clorati, nitrati, cloro, bromo e fluoro) causando pericolo d’incendio ed esplosione. La combustione può
produrre fumi tossici (vedi sezione 5).
OLI LUBRIFICANTI (PETROLIO), C24-50, ESTRATTI CON SOLVENTE, DECERATI, IDROGENATI: reagisce con ossidanti forti
(come perclorati, perossidi, permanganati, clorati, nitrati, cloro, bromo e fluoro) causando pericolo d’incendio ed esplosione. La
sensibilità al calore, alla frizione e allo shock non possono essere valutate in anticipo. I vapori sono più pesanti dell’aria e possono
viaggiare sino a raggiunger una fonte d’innesco e dare effetto di flash back. La combustione può produrre fumi tossici (vedi sezione
5).
10.5. Materiali incompatibili
Considerare le sezioni 10.1 e 10.4.
10.6. Prodotti di decomposizione pericolosi
La sostanza non si decompone quando utilizzata per gli usi previsti. La combustione può produrre fumi tossici (vedi sezione 5).
11. Informazioni tossicologiche
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Studi sperimentali su roditori hanno evidenziato che normalmente gli idrocarburi minerali sono inerti e quando ingeriti la maggior
parte non vengono assorbiti ma espulsi tramite le feci. La piccola parte di idrocarburi che viene assorbita si distribuisce nel fegato,
grasso, cervello, milza e reni. L’assorbimento degli oli base attraverso l’intestino è correlato alla lunghezza della catena di carbonio:
gli idrocarburi con una catena più corta sono maggiormente assorbibili rispetto a quelli con catena più lunga.
11.1. Informazioni sugli effetti tossicologici
Non sono disponibili dati specifici per la miscela. I valori riportati qui di seguito sono relativi alle sostanze specifiche contenute.
IDROCARBURI, C11-14, N-ALCANI, ISOALCANI, CICLICI CON AROMATICI <2%
Tossicità acuta
Orale → linea guida OECD 423 (Acute Oral toxicity - Acute Toxic Class Method) → sostanza di prova: → ratti di ceppo Wistar →
maschi/femmine → LD50 > 15000 mg/kg peso corporeo/giorno → Mortalità: nessuna mortalità è stata osservata in nessuno degli
animali trattati. Segni clinici di tossicità: la perdita di peli nella regione urogenitale è stata notata in 4 maschi/5 femmine. I reni sono
apparsi più scuri del normale in 2 maschi e 3 femmine, ma nessuna patologia è stata osservata. Tutti gli animali hanno guadagnato
peso durante il periodo di osservazione. Peso corporeo: tutti gli animali hanno guadagnato peso durante il periodo di osservazione.
Patologia macroscopica: i reni sono apparsi più scuri del normale in 2 maschi e 3 femmine, ma nessuna patologia è stata osservata.
Inalazione → linea guida OECD 403 (Acute Inhalation Toxicity) → sostanza di prova: → ratti di ceppo Crj: CD(SD) →
maschi/femmine → LC50 (4h) > 4951 mg/m3 aria → Mortalità: Tutti i ratti sono sopravvissuti alla fine della osservazione
sperimentale. Segni clinici di tossicità: tutti i ratti sono apparsi normali durante l'esposizione e durante il periodo post-esposizione di
14 giorni. Peso corporeo: nessun effetto. Patologia macroscopica: nessuna osservazione particolare.
Cutanea → linea guida OECD 402 (Acute Dermal Toxicity) → sostanza di prova: MRD-83-349 → coniglio di ceppo New Zealand
White → maschi/femmine → LD50 > 3160 mg/kg peso corporeo/giorno → Mortalità: nessuna. Segni clinici di tossicità: scolo nasale,
rantoli secchi e alopecia. L’esposizione topica ha causato un lieve e ben definito eritema in tutti gli animali ed un edema molto
leggero in 4. È stata osservata una desquamazione in 5 animali. Peso corporeo: 3/6 animali hanno guadagnato peso durante il
trattamento. Patologia macroscopica: N/A.
Corrosione/Irritazione cutanea
Linea guida OECD 404 (Acute Dermal Irritation/Corrosion) → sostanza di prova: → coniglio di ceppo New Zealand White → Sulla
base dei singoli punteggi di irritazione cutanea, la sostanza in esame può essere classificata irritante per la pelle (R38) ai sensi della
direttiva 67/518/EEC per le sostanze pericolose e della direttiva 1999/45/CE per i preparati. La classificazione come irritante cutaneo
invece non è giustificata ai sensi del nuovo Regolamento (CE) 1272/2008 relativo alla classificazione, all'etichettatura e
all'imballaggio delle sostanze e delle miscele (CLP).
Lesioni oculari gravi/irritazioni oculari gravi
Linea guida OECD 405 (Acute Eye Irritation/Corrosion) → sostanza di prova: MRD-91-972 → coniglio di ceppo New Zealand White
→ non irritante.
Sensibilizzazione respiratoria o cutanea
Cutanea → linea guida OECD 406 (Skin Sensitisation) → sostanza di prova: → cavia di ceppo Hartley → femmina → non
sensibilizzante.
Tossicità da dose ripetuta
Orale → linea guida OECD 408 (Repeated Dose 90-Day Oral Toxicity in Rodents) → sostanza di prova: → ratti di ceppo SpragueDawley e cani Beagle → maschi/femmine → NOAEL nei ratti > 30000 ppm → NOAEL nei cani > 1000 ppm.
Inalazione → linea guida OECD Guideline 413 (Subchronic Inhalation Toxicity: 90-Day) → sostanza di prova: SHELLSOL TD →
ratti di ceppo albino→ maschi/femmine → NOAEC > 10400 mg/m3 di aria.
Mutagenicità
In vitro → linea guida OECD Guideline 476 (In vitro Mammalian Cell Gene Mutation Test) → sostanza di prova: → Chinese
hamster lung fibroblasts (V79) → negativo: l'esposizione al materiale di prova in presenza o assenza di attivazione metabolica non
ha indotto mutazioni. Pertanto l’isododecano non è considerato mutageno.
In vivo → linea guida OECD 474 (Mammalian Erythrocyte Micronucleus Test) → sostanza di prova: MRD-89-582 → topi di ceppo
CD-1 → maschi/femmine → negativo.
Cancerogenicità
Studi scientificamente ingiustificati.
Tossicità per la riproduzione
Linea guida OECD 421 (Reproduction/Developmental Toxicity Screening Test) → sostanza di prova: → ratti di ceppo Sprague
Dawley → maschi/femmine → NOAEC > 300 ppm (generazione P) → NOAEC > 300 ppm (generazione F1).
Teratogenicità
Linea guida OECD 414 (Prenatal Developmental Toxicity Study) → sostanza di prova: MRD-77-44 → ratti di ceppo SpragueDawley → tossicità materna NOAEL 5220 mg/m3 aria → tossicità nello sviluppo NOAEL 5220 mg/m3 aria.
OLI LUBRIFICANTI (PETROLIO), C24-50, ESTRATTI CON SOLVENTE, DECERATI, IDROGENATI
Tossicità acuta
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Orale → linea guida OECD 401 (Acute Oral Toxicity) e 420 (Acute Oral Toxicity - Fixed Dose Method) → sostanza di prova: olio
lubrificante di base sufficientemente raffinato (IP 346 <3%) CAS 64742-56-9 → ratti di ceppo Sprague-Dawley → maschi/femmine
→ LD50 > 5000 mg/kg peso corporeo/giorno → Mortalità: nessuna. Segni clinici di tossicità: nessuno. Peso corporeo: normale
aumento in tutti gli animali nel periodo di osservazione post-esposizione. Patologia macroscopica: idronefrosi del rene destro in un
ratto, ma non è stata considerata correlata al trattamento.
Inalazione → linea guida OECD 403 (Acute Inhalation Toxicity) → sostanza di prova: olio lubrificante di base insufficientemente
raffinato (IP 346 >3%) CAS 64742-53-6 → ratti di ceppo Sprague-Dawley → maschi/femmine → LC50 (4h) 2.18 mg/L aria →
Mortalità: nessun animale è morto nel gruppo di controllo (1 maschio e 1 femmina sono morti alla concentrazione di 1,0 mg/L,
nessuno a 1.5 mg/L. 3 maschi e 3 femmine sono morti a 2,5 mg/L e tutti sono morti a 3.5 mg/L). Segni clinici di tossicità: diminuzione
dell’attività, zona inguinale umida, occhi parzialmente chiusi, feci molli, cappotto bagnato e oleoso. Durante la prima settimana postesposizione tutti questi segni sono stati osservati oltre ad una cattiva condizione e stress respiratorio. Durante la seconda settimana
la maggior parte dei sopravvissuti sono stati considerati di aspetto normale. Peso corporeo: non è stata osservata alcuna
correlazione tra effetto/dose e peso corporeo. Patologia macroscopica: polmoni di colorazione rosso in animali esposti
costantemente a concentrazioni di 5.0 e 3.5 mg/L (anche in 3 maschi e 3 femmine a 2.5 mg/L, 1 maschio e 2 femmine a 1.5 mg/L e
in 1 maschio e 1 femmina a 1.0 mg/L); ciò si è verificato anche in tutti gli animali che sono morti entro i primi 2 giorni d’esposizione.
Una singola lesione cutanea (scabbia) è stata osservata in un maschio a 1,5 mg/L.
Cutanea → linea guida OECD 402 (Acute Dermal Toxicity) → sostanza di prova: olio lubrificante di base insufficientemente raffinato
(IP 346 >3%) CAS 64742-53-6 → coniglio di ceppo New Zealand White → maschi/femmine → LD50 > 2000 ml/kg peso
corporeo/giorno → Mortalità: nessuna. Segni clinici di tossicità: in alcuni animali si sono verificati irritazione della pelle e comparsa di
feci molli, ma quest'ultimo effetto è stato transitorio; l’irritazione della pelle è variata da lieve a grave per eritema ed edema; da lieve
a marcata per atonia e desquamazione.
Corrosione/Irritazione cutanea
Linea guida OECD 404 (Acute Dermal Irritation/Corrosion) → sostanza di prova: olio lubrificante di base insufficientemente raffinato
(IP 346 >3%) CAS 64742-53-6 → coniglio di ceppo New Zealand White → lieve irritante; Il punteggio di irritazione cutanea primaria
è 5.4.
Lesioni oculari gravi/irritazioni oculari gravi
Linea guida OECD 405 (Acute Eye Irritation/Corrosion) → sostanza di prova: olio lubrificante di base insufficientemente raffinato (IP
346 >3%) CAS 64742-53-6 → coniglio di ceppo New Zealand White → non irritante; durante lo studio non si è registrata una
comparsa di dolore o irritazione della cornea o dell'iride. Tutti i segni clinici sono scomparsi nel periodo di osservazione di 48 ore.
Sensibilizzazione respiratoria o cutanea
Cutanea → linea guida OECD 406 (Skin Sensitisation) → sostanza di prova: olio lubrificante di base sufficientemente raffinato (IP
346 <3%) CAS 64742-56-9 → cavia di ceppo Hartley → maschi → non sensibilizzante.
Tossicità da dose ripetuta
Orale → linea guida OECD 408 (Repeated Dose 90-Day Oral Toxicity in Rodents) → sostanza di prova: estratti (petrolio), con
solvente, da distillato paraffinico pesante raffinato → ratti di ceppo Sprague-Dawley→ maschi → NOAEL non identificato e LOAEL
125 mg/kg peso corporeo/giorno.
Inalazione → il metodo non ha seguito rigorosamente una linea guida → sostanza di prova: CAS 64742-70-7, CAS 8042-47-5 e
CAS 64742-54-7 → ratti di ceppo Sprague-Dawley→ maschi/femmine → NOAEL ca. 220 mg/m3 di aria (sulla base della di un lieve
accumulo di macrofagi alveolari nei polmoni corrispondente ad una deposizione di olio) e NOAEL > 980 mg/m3 di aria. Non sono
stati osservati effetti sistemici.
Cutanea → linea guida OECD 410 (Repeated Dose Dermal Toxicity: 21/28-Day Study) → sostanza di prova: olio lubrificante di
base insufficientemente raffinato (IP 346 >3%) CAS 64742-53-6 → coniglio di ceppo New Zealand White → maschi/femmine →
NOAEL ca. 1000 mg/kg peso corporeo/giorno (sulla base della mancanza di effetti indesiderati sistemici osservati a questo livello di
dose).
Mutagenicità
In vitro → linea guida OECD 473 (In vitro Mammalian Chromosome Aberration Test) → sostanza di prova: olio lubrificante di base
sufficientemente raffinato (IP 346 <3%) CAS 64742-53-6 → Chinese hamster Ovary (CHO) → negativo: la sostanza di prova non
ha indotto alcun aumento significativo di aberrazioni cromosomiche in cellule CHO coltivate con o senza attivazione metabolica.
In vivo → linea guida OECD 474 (Mammalian Erythrocyte Micronucleus Test) → sostanza di prova: olio di paraffina decerato,
estratto con solvente → topi di ceppo CD-1 → maschi/femmine → negativo.
Cancerogenicità
Olio base non sufficientemente raffinato (IP 346 ≥ 3%) → linea guida OECD 453 (Combined Chronic Toxicity/Carcinogenicity
Studies) → topi di ceppo C3H/HeJ o C3H/HeNCrlBR → maschi → dose: 75 µL/settimana (100 mg/kg/giorno) → 100 mg/kg peso
corporeo/giorno (cancerogenicità) → tutti i distillati sottovuoto (6/6), estratti grezzi (7/7) ed estratti idrotrattati (6/6) producono tumori.
Tranne un campione tutti i distillati idrotrattati contenenti estratto di DMSO, ≥ 3% causano tumori.
Olio base sufficientemente raffinato (IP 346 < 3%): CAS No. 64742-44-5, CAS No. 64742-52-5, CAS No. 64742-65-0, CAS No.
64742-53-6 e CAS No. 64742-45-6 → linea guida OECD 451 (Carcinogenicity Studies) → topi di ceppo CF1 → femmine → non
cancerogeno.
Tossicità per la riproduzione
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Linea guida OECD 421 (Reproduction/Developmental Toxicity Screening Test) → sostanza di prova: olio lubrificante di base
sufficientemente raffinato (IP 346 <3%) → ratti di ceppo Crl:CD BR Sprague Dawley → maschi/femmine → NOAEL > 1000 mg/kg
peso corporeo/giorno (generazione P) → NOAEL > 1000 mg/kg peso corporeo/giorno (generazione F1) → la capacità riproduttiva
non è stata influenzata negativamente; non c’è stata tossicità neonatale.
Teratogenicità
Linea guida OECD 414 (Prenatal Developmental Toxicity Study) → sostanza di prova: olio lubrificante di base sufficientemente
raffinato (IP 346 <3%) → ratti di ceppo Sprague-Dawley → tossicità materna LOAEL 125 mg/kg peso corporeo/giorno (sulla base
dell’irritazione cutanea) → teratogenicità NOAEL > 2000 mg/kg peso corporeo/giorno → SI tossicità materna; NO effetti
embriotossici/teratogenici. La somministrazione per via cutanea dell'olio base non ha pregiudicato la capacità riproduttiva materna,
né ha influenzato la sopravvivenza della prole o de suo sviluppo.
12. Informazioni ecologiche
Non sono disponibili dati specifici per la miscela. I valori riportati qui di seguito sono relativi alle sostanze specifiche contenute.
12.1. Tossicità
IDROCARBURI, C11-14, N-ALCANI, ISOALCANI, CICLICI CON AROMATICI <2%
Tossicità per i pesci (breve termine) → linea guida OECD 203 (Fish, Acute Toxicity Test) → sostanza di prova: Idrocarburi, C11-14, nalcani, isoalcani, ciclici con aromatici <2% → Oncorhynchus mykiss → LL50 (24h) > 1000 mg/L (nominale) mortalità → LL50 (48h) >
1000 mg/L (nominale) mortalità → LL50 (72h) > 1000 mg/L (nominale) mortalità → LL50 (96h) > 1000 mg/L (nominale) mortalità →
LL0 (96h) 1000 mg/L (nominale) mortalità → Nessuna mortalità è stata osservata in soluzioni di trattamento o controllo.
Tossicità per i pesci (cronica) → la tossicità acquatica è stata stimata con il modello QSAR → sostanza di prova: Idrocarburi, C11-14,
n-alcani, isoalcani, ciclici con aromatici <2% → Oncorhynchus mykiss → NOELR (28d) 0.173 mg/L (nominale) velocità di crescita.
Tossicità per invertebrati acquatici (breve termine) → linea guida OECD 202 (Daphnia sp. Acute Immobilisation Test) → sostanza di
prova: Idrocarburi, C11-14, n-alcani, isoalcani, ciclici con aromatici <2% → Daphnia magna → EL50 (24h) > 1000 mg/L (nominale),
mortalità → LL0 (24h) 1000 mg/L (nominale), mortalità → EL50 (48h) > 1000 mg/L (nominale), mortalità → EL0 (48h) 1000 mg/L
(nominale), mortalità.
Tossicità per invertebrati acquatici (cronica) → la tossicità acquatica è stata stimata con il modello QSAR → sostanza di prova:
Idrocarburi, C11-14, n-alcani, isoalcani, ciclici con aromatici <2% → Daphnia magna → NOELR (21 d) 1.22 mg/L (nominale)
riproduzione.
Tossicità per alghe e cianobatteri acquatici → linea guida OECD 201 (Alga, Growth Inhibition Test) → sostanza di prova:
Idrocarburi, C11-14, n-alcani, isoalcani, ciclici con aromatici <2% → Pseudokirchnerella subcapitata → EL50 (72h) > 1000 mg/L
(nominale), conta cellulare → EL50 (72h) > 1000 mg/L (nominale), velocità di crescita → NOELR (72h) 1000 mg/L (nominale), conta
cellulare → NOELR (72h) 1000 mg/L (nominale), velocità di crescita.
Tossicità per microorganismi → la tossicità acquatica è stata stimata con il modello QSAR → sostanza di prova: Idrocarburi, C11-14,
n-alcani, isoalcani, ciclici con aromatici <2% → Tetrahymena pyriformis → EL50 (48h) > 1000 mg/L (nominale), inibizione della
crescita
Tossicità dei sedimenti: studio scientificamente ingiustificato.
Tossicità per macrorganismi terrestri eccettuati gli artropodi: non valutata.
Tossicità per artropodi terrestri: non valutata.
Tossicità per le piante terrestri: non valutata.
Tossicità per microorganismi terrestri: non valutata.
Tossicità per gli uccelli: non valutata.
OLI LUBRIFICANTI (PETROLIO), C24-50, ESTRATTI CON SOLVENTE, DECERATI, IDROGENATI
Tossicità per i pesci (breve termine) → linea guida OECD 203 (Fish, Acute Toxicity Test) → sostanza di prova: basestock solvent
neutral 600 (MRD-94-981) → Pimephales promelas → LL50 (96h) > 100 mg/L (nominale) mortalità → NOEL (96h) > 100 mg/L
(nominale) mortalità.
Tossicità per i pesci (cronica): non valutata.
Tossicità per invertebrati acquatici (breve termine) → linea guida OECD 202 (Daphnia sp. Acute Immobilisation Test) → sostanza di
prova: CAS No. 64742-53-6 o 64741-97-5 → Gammarus pulex → LL50 (24h) > 10000 mg/L (nominale), LL50 (48h) > 10000 mg/L
(nominale), LL50 (72h) > 10000 mg/L (nominale) e LL50 (96h) > 10000 mg/L (nominale) mortalità → NOEL (96h) > 10000 mg/L
(nominale).
Tossicità per invertebrati acquatici (cronica) → linea guida OECD 211 (Daphnia magna Reproduction Test) → sostanza di prova:
CAS 64742-53-6 → Daphnia magna → NOEL (21d) 10 mg/L (nominale) riproduzione.
Tossicità per alghe e cianobatteri acquatici → linea guida OECD 201 (Alga, Growth Inhibition Test) → sostanza di prova: CAS
72623-87-1 → Pseudokirchnerella subcapitata → NOEL (72h) > 100 mg/L (nominale) numero di cellule e NOEL (72h) > 100 mg/L
(nominale) velocità di crescita.
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Tossicità per microorganismi → DIN method 38412, part 34 for the investigation of water: bioluminescence inhibition e DIN 38409H18 : low concentrations of oil were determined by UV and infrared spectrometry → mineral oil contaminated soil bacterium,
Photobacterium phosphoreum, and Acetobacter methanolicus MB58 → NOEL (10min) > 1.93 mg/L (misurato) inibizione della
bioluminescenza → nessuna inibizione della bioluminescenza.
Tossicità dei sedimenti: non valutata.
Tossicità per macrorganismi terrestri eccettuati gli artropodi: non valutata.
Tossicità per artropodi terrestri: non valutata.
Tossicità per le piante terrestri: non valutata.
Tossicità per microorganismi terrestri: non valutata.
Tossicità per gli uccelli: studio scientificamente non giustificato.
Si consideri anche la sezione 8.1.
12.2. Persistenza e degradabilità
IDROCARBURI, C11-14, N-ALCANI, ISOALCANI, CICLICI CON AROMATICI <2%
Biodegradazione in acqua → linea guida OECD Guideline 301 F (Ready Biodegradability: Manometric Respirometry Test) →
sostanza di prova: Idrocarburi, C11-14, n-alcani, isoalcani, ciclici con aromatici <2%; 52% normali ed iso-paraffine, 46% cicloparaffine
e 0.0055% aromatici → ca. 5% consumo di O2 (3d tempo di campionamento) → ca. 34% consumo di O2 (4d tempo di
campionamento) → ca. 50% consumo di O2 (15d tempo di campionamento) → ca. 61% consumo di O2 (23d tempo di
campionamento) → ca. 69% consumo di O2 (28d tempo di campionamento).
Biodegradazione in acqua e sedimento → linea guida OECD Guideline 306 (Biodegradability in Seawater) → sostanza di prova:
Idrocarburi, C11-14, n-alcani, isoalcani, ciclici con aromatici <2% → 6.2% consumo di O2 (4d tempo di campionamento) → 11.6%
consumo di O2 (5d tempo di campionamento) → 51.6% consumo di O2 (11d tempo di campionamento) → 61% consumo di O2 (17d
tempo di campionamento) → 68.8% consumo di O2 (28d tempo di campionamento).
Biodegradazione nel suolo → linea guida OECD Guideline 304 A (Inherent Biodegradability in Soil) → sostanza di prova:
Idrocarburi, C11-14, n-alcani, isoalcani, ciclici con aromatici <2% → 61.2% consumo di O2 (61d tempo di campionamento).
OLI LUBRIFICANTI (PETROLIO), C24-50, ESTRATTI CON SOLVENTE, DECERATI, IDROGENATI
Biodegradazione in acqua → linea guida OECD 301 B (Ready Biodegradability: CO2 Evolution Test) → sostanza di prova: GOHC
1468 → 24% sviluppo di CO2 (28d tempo di campionamento).
Biodegradazione in acqua e sedimento: non valutata.
Biodegradazione nel suolo: non valutata.
12.3. Potenziale di bioaccumulo
IDROCARBURI, C11-14, N-ALCANI, ISOALCANI, CICLICI CON AROMATICI <2%
Bioaccumulo acquatico/sedimento: studio scientificamente non giustificato.
Bioaccumulo terrestre: studio scientificamente non giustificato.
OLI LUBRIFICANTI (PETROLIO), C24-50, ESTRATTI CON SOLVENTE, DECERATI, IDROGENATI
Bioaccumulo acquatico/sedimento: non valutato.
Bioaccumulo terrestre: non valutato.
12.4. Mobilità nel suolo
IDROCARBURI, C11-14, N-ALCANI, ISOALCANI, CICLICI CON AROMATICI <2%
Adsorbimento/desorbimento: studio scientificamente non giustificato.
OLI LUBRIFICANTI (PETROLIO), C24-50, ESTRATTI CON SOLVENTE, DECERATI, IDROGENATI
Adsorbimento/desorbimento: non valutato.
12.5. Risultati della valutazione PBT e vPvB
Non ci sono dati perché si possa dire che la miscela sia PBT/vPvB in conformità all’allegato XIII del regolamento (CE) 1907/2006 e
s.m.i.. Da un’analisi dei singoli componenti nessuno è PBT/vPvB.
12.6. Altri effetti avversi
Al momento non disponibili.
13. Considerazioni sullo smaltimento
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13.1. Metodi di trattamento dei rifiuti
Metodi di smaltimento: non scaricare sul terreno né in fognature, cunicoli o corsi d'acqua. Per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dal
prodotto, inclusi i contenitori vuoti non bonificati, attenersi al D.Lgs. 152/06 ed s.m.i. (Ref: 2001/118/CE e Dir. Min. Ambiente
9/04/2002). Il detentore/produttore ha la responsabilità di scegliere il codice più adeguato sulla base dell’uso effettivo del prodotto,
eventuali alterazioni e contaminazioni. Il prodotto come tale non contiene composti alogenati. Smaltimento dei contenitori: Non
disperdere i contenitori nell'ambiente. Smaltire secondo le norme vigenti locali. Non forare, tagliare, smerigliare, saldare, brasare,
bruciare o incenerire i contenitori o i fusti vuoti non bonificati. Non scaricare in fognature, cunicoli o corsi d’acqua. Smaltire i prodotti
esausti ed i contenitori cedendoli a ditte autorizzate attenendosi alle disposizioni contenute nel DPR n° 691 del 23/08/82 (Consorzio
Obbligatorio degli Oli Usati) e nel D.Lgs.n° 152 del 3/4/2006. L’eliminazione di qualsiasi quantità di prodotto deve essere effettuata
attraverso il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (C.O.O.U.) autorizzato alla raccolta, stoccaggio e smaltimento.
Rifiuti Pericolosi: la classificazione del prodotto potrebbe rientrare nei criteri previsti per i rifiuti pericolosi.
Imballo (metodi di smaltimento): la generazione di rifiuti dovrebbe essere evitata o minimizzata qualora possibile. L'imballaggio dei
rifiuti deve essere riciclato. L'incenerimento o la messa in discarica deve essere preso in considerazione solo quando il riciclaggio
non è praticabile.
Imballo (precauzioni speciali): occorre prestare attenzione quando si maneggiano contenitori svuotati che non sono stati puliti o
risciacquati. Questi codici sono forniti solo a scopo di suggerimento, in base alla composizione originale del prodotto e al suo
(prevedibile) impiego. L'utilizzatore finale ha la responsabilità di attribuire il codice pertinente, conformemente all'uso effettivo del
materiale, alle contaminazioni o alterazioni.
14: Informazioni sul trasporto
Trasporto stradale o ferroviario: non applicabile.
Trasporto marittimo: non applicabile.
Trasporto aereo: non applicabile.
15. Informazioni sulla regolamentazione
15.1. Norme e legislazione su salute, sicurezza e ambiente specifiche per la sostanza o la miscela
Regolamento n.° 19072006 (REACH), concernente registrazione,valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche.
Regolamento UE n.° 453/2010 recante modifiche del Regolamento n.° 19072006
Direttive europee 67/548/EEC e 1999/45/EC (compresi gli emendamenti) e tengono conto dell'uso previsto del prodotto
Altre disposizioni legislative (se applicabili):
D.L.vo 65/2003: Attuazione delle Direttive 1999/45 CE e 2001/60CE su classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze e
dei preparati pericolosi - D.P.R. 175/88 e successivi adeguamenti - D.P.R. 336/94 Tabella delle malattie professionali nell’industria
D.L.vo n.° 81/08 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei
luoghi di lavoro, attuazione delle Direttive CE 89/391, 89/655, 89/656, 90/269, 90/270, 90/394, 90/679
D.L.vo 106/2009 del 3/8/2009: Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela
della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro
D.L.vo n.° 25 del 02/02/02 e successive modifiche: attuazione della Direttiva CE 98/24 sulla protezione della salute e della sicurezza
dei lavoratori contro i rischi derivanti da agenti chimici durante il lavoro
D.L.vo 22/97 del 05.02.97 e successivi adeguamenti: Attuazione delle direttive 91/156/CEE sui rifiuti, 91/689/CEE sui rifiuti
pericolosi e 94/62/CE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio
D.L.vo 152/1999 aggiornato dal D.L.vo 258/2000: Testo Unico sulle acque.
D.L.vo 152/2006 Norme in materia ambientale.
15.2. Valutazione della sicurezza chimica
Non è stata elaborata una valutazione di sicurezza chimica per la miscela.
SEZIONE 16: Altre informazioni"
Abbreviazioni e acronimi
ACGIH = American Conference of Governmental Industrial Hygienists.
ATE = Stima della Tossicità Acuta.
BCF = Fattore di bioconcentrazione.
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CAS = Chemical abstract service.
CLP = Classificazione, Etichettatura e Imballaggio [Regolamento (CE) N. 1272/2008].
CSR = Relazione sulla Sicurezza Chimica.
DNEL = Livello Derivato di Non Effetto.
DMEL = Livello Derivato di Effetto Minimo.
EC50 (o CE50) = Concentrazione effettiva mediana.
IBE = Indicatore Biologico di Esposizione.
IC50 = Concentrazione di inibizione, 50%.
LC50 (o CL) = Concentrazione letale, 50%.
LD50 (o LD) = Dose letale media.
LOAEL = Livello più basso a cui si osserva un effetto avverso.
LOEC = Concentrazione più bassa a cui si osserva un effetto avverso.
MAK = Maximum Concentrations at the Workplace in the Federal Republic of Germany.
NOAEC = Concentrazione priva di effetti avversi).
NOAEL = Dose priva di effetti avversi.
OECD = Organisation for Economic Co-operation and Development.
PNEC = Concentrazione Prevista di Non Effetto.
PBT = Sostanza Persistente, Bioaccumulabile e Tossica.
RRN = Numero REACH di Registrazione.
STOT = Tossicità specifica per organi bersaglio.
(STOT) RE = Esposizione ripetuta.
(STOT) SE = Esposizione singola.
TLV-TWA = Valore limite di soglia – media ponderata nel tempo.
TLV-STEL = Valore limite di soglia – concentrazione massima tollera per 15 minuti per non più di 4 volte al giorno con un intervallo
di almeno 60 minuti.
TLV-CEILING = Valore limite di soglia – concentrazione che non deve essere superata neppure istantaneamente.
vPvB = molto Persistente e molto Bioaccumulabile.
ABBREVIAZIONI RELATIVE AGLI EFFETTI CRITICI SU CUI SI BASANO I TLV (sezioni 5 ed 8 della scheda).
Asfs
Asfissia
Irrt-rspr
Irritazione respiratoria
Sng
Sangue
Crbemg
Carbossiemoglobinemia
Rprd
Riproduttivo
Ssnc
Sistema nervoso centrale
Fnpl
Funzione polmonare
Testo integrale delle categorie di pericolo citate nella sezione 3 della scheda:
Asp Tox. 1 Pericolo in caso di aspirazione Categoria di pericolo 1.
[Flam. Liq. 4 H227]: Liquido combustibile; Liquido infiammabile, Cat 4.
Testo integrale delle categorie di pericolo citate nella sezione 3 della scheda:
H304 Può essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie.
[H227]: Liquido combustibile; Liquido infiammabile,
EUH 066 – L'esposizione ripetuta puň provocare secchezza o screpolature della pelle.
Testo integrale della classificazione citata nelle sezioni 2 e 3 della scheda:
Xn Nocivo.
Testo integrale delle frasi di rischio citate nelle sezioni 2 e 3 della scheda:
R65 Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso di ingestione.
R66 L'esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolature della pelle.
Testo integrale delle Note citate nella sezione 3 della scheda:
Nota H La classificazione e l'etichetta di questa sostanza concernono soltanto la proprietà o le proprietà pericolose specificate dalla
frase o dalle frasi di rischio, in combinazione con la categoria o le categorie di pericolo indicate. Il fabbricante, l'importatore e
l'utilizzatore a valle della sostanza sono tenuti ad effettuare una ricerca per essere al corrente dei dati pertinenti e accessibili
esistenti su tutte le altre proprietà per classificare ed etichettare la sostanza. L'etichetta finale dev'essere conforme alle prescrizioni
della sezione 7 dell'allegato VI della direttiva 67/ 548/CEE. (tabella 3.2).
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Nota L La classificazione come cancerogeno non è necessaria se si può dimostrare che la sostanza contiene meno del 3 % di
estratto di DMSO secondo la misurazione IP 346 «Determinazione dei policiclici aromatici negli oli di base inutilizzati lubrificanti e
nelle frazioni di petrolio senza asfaltene - estrazione di dimetile sulfosside», Institute of Petroleum, Londra. La presente nota si
applica soltanto a talune sostanze composte derivate dal petrolio contenute nella parte 3.
BIBLIOGRAFIA GENERALE:
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10.
Direttiva 1999/45/CE e successive modifiche.
Direttiva 67/548/CEE e successive modifiche ed adeguamenti.
Regolamento (CE) 1907/2006 del Parlamento Europeo (REACH).
Regolamento (CE) 1272/2008 del Parlamento Europeo (CLP).
Regolamento (CE) 790/2009 del Parlamento Europeo (I Atp. CLP).
Regolamento (CE) 453/2010 del Parlamento Europeo.
Decreto legislativo 81/2008.
The Merck Index. Ed. 10.
Niosh - Registry of Toxic Effects of Chemical Substances.
Sito Web Agenzia ECHA.
Centri Antiveleni sul territorio nazionale
Bologna - Ospedale Maggiore
Catania - Ospedale Garibaldi
Cesena - Ospedale M. Bufalini
Firenze - Università degli studi
Genova - Ospedale S. Martino
Lecce - Ospedale V. Fazzi
051 333333
095 7594032
0547 352612
055 7947819
010 352808
0832 665374-1111
Milano - Ospedale Niguarda
Napoli - Ospedale Cardarelli
Pavia - IRCCS Fondazione Maugeri
Roma - Ospedale A. Gemelli
Torino - Molinette
Trieste - Ospedale infantile
02 66101029
081 7472870
0382 24444
06 3054343
011 6337637
040 3785373
Nota per l’utilizzatore:
Le informazioni contenute in questa scheda si basano sulle conoscenze disponibili alla data dell’ultima versione. L’utilizzatore deve
assicurarsi dell’idoneità e completezza delle informazioni in relazione allo specifico uso del prodotto. Poiché l'uso del prodotto non
cade sotto il nostro diretto controllo, è obbligo dell'utilizzatore osservare sotto la propria responsabilità le leggi e le disposizioni
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