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Presidenza del Consiglio dei Ministri DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITÀ UFFICIO NAZIONALE ANTIDISCRIMINAZIONI RAZZIALI RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE Anno III – Roma, 4 – 8 Marzo 2013 A cura di Fernando FRACASSI Collaborazione Monica D’Arcangelis, Alessandro Tudino Contact Center www.unar.it Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 COMUNICATO STAMPA UNAR: NUOVI SPREGEVOLI EPISODI DI RAZZISMO A PISTOIA 7 marzo 2013 L'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del Dipartimento per le Pari Opportunita' della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha avviato un'istruttoria, offrendo il proprio sostegno al Sindaco di Pistoia Bertinelli , a seguito della scritta xenofoba apparse su un muro vicino all’ingresso delle scuole statali Civinini-Arrighi di Pistoia, che recitava “Li avete voluti gli immigrati, allora tenetevi la Tbc”, dove tempo fa due bimbe che frequentano l'istituto erano trovate positive al test tubercolosi – così Marco De Giorgi, direttore generale dell'Unar, commenta questo ennesima notizia di recrudescenza razzista "Gia'nei giorni scorsi il Ministro con delega alle pari opportunità Fornero ha condannato con forza episodi simili che hanno riguardato istituti della Capitale , stigmatizzando queste espressioni che rischiano di portare il Paese ad un vera involuzione sul piano culturale". "il fatto che preoccupa di più - continua De Giorgi- è che il teatro di queste espressioni sia la scuola, in questo caso addirittura una scuola materna,che dovrebbe essere, invece, per chiunque la frequenti, il luogo privilegiato per ogni azione di prevenzione e promozione di azioni positive con le quali favorire il dialogo interculturale". Contact Center Unar | Ad uso interno 1 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 PISTOIA: SCRITTA XENOFOBA, UNAR APRE ISTRUTTORIA Roma, 7 mar. (Adnkronos) - ''L'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del Dipartimento per le Pari Opportunita' della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha avviato un'istruttoria, offrendo il proprio sostegno al sindaco di Pistoia Bertinelli, a seguito della scritta xenofoba apparse su un muro vicino all'ingresso delle scuole statali Civinini-Arrighi di Pistoia, che recitava 'Li avete voluti gli immigrati, allora tenetevi la Tbc', dove tempo fa due bimbe che frequentano l'istituto erano trovate positive al test tubercolosi''. Cosi' Marco De Giorgi, direttore generale dell'Unar, commenta questa ''ennesima notizia di recrudescenza razzista''. "Gia'nei giorni scorsi il Ministro con delega alle pari opportunita' Fornero ha condannato con forza episodi simili che hanno riguardato istituti della Capitale, stigmatizzando queste espressioni che rischiano di portare il Paese ad un vera involuzione sul piano culturale". "il fatto che preoccupa di piu' - continua De Giorgi- e' che il teatro di queste espressioni sia la scuola, in questo caso addirittura una scuola materna, che dovrebbe essere, invece, per chiunque la frequenti, il luogo privilegiato per ogni azione di prevenzione e promozione di azioni positive con le quali favorire il dialogo interculturale". (Red/Opr/Adnkronos) 07-MAR-13 20:15 Contact Center Unar | Ad uso interno 2 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 PARIOPPORTUNITA’ / UNAR: SCRITTE XENOFOBE SU MURO VICINO SCUOLA STATALE A PISTOIA Dove due bimbe sono risultate positive a tubercolosi Roma, 7 mar. (TMNews) - L'Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali del dipartimento per le Pari Opportunita' della presidenza del Consiglio dei Ministri ha avviato un'istruttoria, offrendo il proprio sostegno al sindaco di Pistoia Bertinelli , a seguito della scritta xenofoba apparse su un muro vicino all`ingresso delle scuole statali Civinini-Arrighi di Pistoia,che recitava "Li avete voluti gli immigrati, allora tenetevi la Tbc", dove tempo fa due bimbe che frequentano l'istituto erano trovate positive al test tubercolosi- Marco De Giorgi, direttore generale dell'Unar, spiega: "Già nei giorni scorsi il Ministro con delega alle pari opportunità Fornero ha condannato con forza episodi simili che hanno riguardato istituti della Capitale, stigmatizzando queste espressioni che rischiano di portare il Paese ad un vera involuzione sul piano culturale". "Il fatto che preoccupa di più - continua De Giorgi- è che il teatro di queste espressioni sia la scuola, in questo caso addirittura una scuola materna, che dovrebbe essere, invece, per chiunque la frequenti, il luogo privilegiato per ogni azione di prevenzione e promozione di azioni positive con le quali favorire il dialogo interculturale". Contact Center Unar | Ad uso interno 3 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 IL CASO Scritte razziste davanti alla scuola dove due bimbe avevano avuto la tubercolosi "Li avete voluti gli immigrati, allora tenetevi la Tbc". La condanna del sindaco Bertinelli: "Un gesto che offende l’intera città" 7 marzo 2013 Ieri mattina 6 marzo 2013, all’entrata di scuola i bambini delle scuole statali Civinini-Arrighi hanno trovato su un muro vicino all’ingresso una scritta firmata “F.N” che recitava “Li avete voluti gli immigrati, allora tenetevi la Tbc”. L’Amministrazione comunale di Pistoia, appresa la notizia, ha informato immediatamente la Questura e ha provveduto, attraverso il cantiere comunale, alla cancellazione della scritta. Dura la condanna di quanto accaduto da parte del Sindaco Samuele Bertinelli. “Un’azione riprovevole –condanna il sindaco Bertinelli- compiuta da chi ha ritenuto di violare l’intimità e l’innocenza di un luogo di infanzia e di crescita. Un gesto che offende l’intera città. Un gesto di odio e, come tale, privo di futuro. Questo episodio mi permette di ricordare il quotidiano impegno di molti cittadini e delle istituzioni per l’integrazione e la coesione sociale: siamo tutti membri della stessa comunità e a maggior ragione lo sono i bambini che, spesso nati in Italia, contribuiranno, da adulti, a far crescere il Paese. Questi bimbi sono pistoiesi e italiani: una realtà che presto anche l’ordinamento non potrà che riconoscere”. Contact Center Unar | Ad uso interno 4 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 ''Le scritte razziste tracciate sul muro delle scuole statali elementari CivininiArrighi di Pistoia sono un atto vile e ignobile, tanto piu' perche' violano un luogo in cui i bambini apprendono le norme del vivere civile, di una democrazia aperta e compiuta''. E' quanto afferma il vice presidente del Senato, Vannino Chiti. ''Come altri Paesi, l’Italia e' attraversata da tante diversita': politiche, etniche, culturali, religiose. Di fronte a queste differenze, che in alcuni casi possono generare paure e preoccupazioni, la Costituzione resta il nostro punto di riferimento per la pacifica convivenza del pluralismo, per rendere unito e coeso il Paese. L'uguaglianza dei diritti e dei doveri e' l'asse fondamentale di una societa' degna di questo nome: la partecipazione democratica e' strumento essenziale di integrazione''. “Un monumento alla stupidità (una stupidità che, per fortuna, si può cancellare”). E’ lapidario il commento di Stella Targetti, vicepresidente di Regione Toscana con delega all’istruzione, davanti alla notizia della scritta razzista trovata stamani all’esterno delle scuole statali ”Civinini-Arrighi” di Pistoia. Fonte: Provincia di Pistoia (fonte http://www.gonews.it/articolo_184467_Scritte-razziste-davanti-alla-scuola-dove-duebimbe-avevano-avuto-la-tubercolosi.html) Scritta razzista scuola Pistoia davanti 7 marzo 2013 PISTOIA, 6 MAR - Una scritta razzista e' stata trovata stamani all'esterno delle scuole statali 'Civinini-Arrighi' di Pistoia, dove pochi giorni fa due bimbe che frequentano l'istituto furono trovate positive alla tubercolosi. La scritta - ''Li avete voluti gli immigrati, allora tenetevi la Tbc'' - e' firmata ''F.N.''. ''Un'azione riprovevole compiuta da chi ha ritenuto di violare l'intimita' e l'innocenza di un luogo di infanzia e di crescita. Un gesto che offende l'intera citta''', ha commentato il sindaco. (ANSA) Contact Center Unar | Ad uso interno 5 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 Facebook, gli insulti razzisti dei leghisti contro due neoparlamentari pd di colore La vicenda denunciata dal deputato pd Fiano (che in un primo momento aveva chiamato erroneamente in causa Radio Padania): "Maroni intervenga". Il ministro Riccardi segnala l'episodio all'Ufficio antirazzismo (Unar) Insulti razzisti contro due deputati pd di colore. Attribuiti per errore a Radio Padania, in un primo momento, ma riconducibili direttamente, come ha chiarito Daniele Sensi nel suo blog, a militanti della Lega che li avevno pubblicati sulle loro bacheche Facebook. "Il governatore lombardo Roberto Maroni intervenga e condanni le vergognose espressioni razziste e violente che attaccavano la presenza in parlamento di due nuovi deputati del Pd, Cecile Kyenge e Khalid Chaouk, la cui colpa, agli occhi degli imbarazzanti militanti leghisti, è quella di avere un colore della pelle non propriamente padano", denuncia il deputato pd Emanuele Fiano, fra i primi a citare Radio Padania (Fiano si è poi scusato pubblicamente con l'emittente e con i suoi ascoltatori). E la Lega Nord definisce "inaccettabili" i commenti espressi "a titolo personale" da Francesco Bellentani, segretario cittadino di Nonantola, nel Modenese, che sul social network aveva invitato a "fare i kamikaze" (uccidendo "minimo 20 di loro prima del gesto estremo") commentando l'elezione dei due parlamentari di origini africane. "La Lega Nord è un movimento democratico che parte dal basso, dalla volontà del Paese, quindi degli elettori. Per questo la Lega si dissocia in pieno dai commenti lesivi della dignità dei neoeletti parlamentari pd mossi a titolo personale da un esponente del Carroccio", scrive in una nota il segretario provinciale modenese, Riad Ghelfi. Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell'Integrazione, Andrea Riccardi, che esprime "affettuosa e convinta solidarietà ai neodeputati del Pd" e aggiunge: "Stupisce che militanti di un partito che governa tre fra le più avanzate regioni d'Italia possano lasciarsi andare a commenti così violenti contro l'elezione in parlamento di due rappresentanti della nuova Italia per via dell'origine africana. Ritengo che questi gesti vadano immediatamente stigmatizzati e condannati da parte di tutti, a cominciare dai dirigenti di quel partito, se non si vuole che la situazione, già difficile a causa della crisi economica e dell'incertezza politica, diventi insostenibile. Contact Center Unar | Ad uso interno 6 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 Da parte mia, come ministro, ho chiesto all'Unar (l'Ufficio antirazzismo di Palazzo Chigi) di attivarsi per aprire una istruttoria sull'accaduto". E Alessandro Morelli, responsabile dei palinsesti di Radio Padania, aveva replicato a chi aveva chiamato in causa l'emittente: "Ministri e deputati del Pd si mettono in coda per commentare notizie false riguardo a Radio Padania, ci attendiamo vengano in coda a chiedere scusa". E ancora: "Fiano chiede l'intervento di Maroni? Noi ci aspettiamo che anche Bersani e Renzi dicano la loro viste le offese ai nostri redattori e ai tanti ascoltatori della nostra radio - si legge in una nota dell'emittente leghista - Ricordiamo che Radio Padania è l'unica emittente che lascia il filo diretto, per cui anche molti elettori del Pd ci chiamano lamentandosi della scarsa trasparenza del loro partito". (07 marzo 2013) (fonte http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/03/07/news/radio_padania_insulti_razzisti_e_min acce_contro_due_neoparlamentari_pd_di_colore-54062567/ ) RAZZISMO: UFF. STAMPA RICCARDI, SCUSE A RADIO PADANIA MA FERMA CONDANNA MINACCE Roma, 7 mar. (Adnkronos) - ''Il giornalista dell'Espresso Daniele Sensi ha chiarito che le frasi minacciose di stampo razzista contro i due deputati del Pd di origine africana non provengono da una trasmissione di Radio Padana, ma da alcuni commenti su facebook, attribuibili anche a dirigenti locali della Lega Nord. L'ufficio stampa del ministro Riccardi ne prende atto, scusandosi con Radio Padana, ma precisa che il fraintendimento non muta la condanna del ministro per le minacce, la sua solidarieta' ai due deputati neo eletti e la richiesta all'Unar di indagare sull'accaduto''. Lo precisa una nota dell'ufficio stampa del ministro per l'Integrazione Andrea Riccardi. (Adnkronos) Contact Center Unar | Ad uso interno 7 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 PROCESSO PER XENOFOBIA Marco Romandini (Lega Nord) e Lorenzo Sospiri (Pdl) denunciati da famiglie rom per discriminazione razziale 7 marzo 2013 PDL E LEGA NORD DENUNCIATI PER XENOFOBIA. L'onorevole della Lega Nord Marco Rondini e il responsabile del coordinamento del Popolo delle Liberta di Pescara Lorenzo Sospiri - anche se all'epoca dei fatti era Federica Chiavaroli - saranno in tribunale, tra poche ore, per la citazione in giudizio da parte di alcune famiglie rom (Guarnieri, Spinelli, Di Rocco) e le associazioni Rom Sinti@Politica Abruzzo e Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull'immigrazione) per discriminazione razziale. Gli avvocati che hanno presentato la denuncia querela sono Nazzarena Zorzelli, Daniela Consoli e Michela Manente. La vicenda risale ai fatti successivi l'omicidio di Domenico Rigante, avvenuto la sera del primo maggio del 2012, per mano di un commando di rom. LA MANIFESTAZONE ANTI-ROM, I COMUNICATI E I MANIFESTI. Il sabato successivo venne indetta una manifestazione, subito definita "Anti-Rom", a Pescara alla quale parteciparono, oltre agli ultras del Pescara (Domenico Rigante era membro dei Pescara Rangers), 2mila persona. Nell'occasione vennero esposti manifesti contro la popolazione rom, come, ad esempio, quello con la scritta "avete cinque giorni per cacciarli". L'ufficio stampa della Lega Nord Abruzzo diramò un comunicato "per l'allontanamento degli zingari da Pescara". Nella denuncia/querela si fa riferimento anche ai manifesti 6x3, affissi da parte del Popolo delleLibertà, sui cartelloni del territorio comunale: "Abbiamo mantenuto gli impegni. Via i rom dalle case popolari". Contact Center Unar | Ad uso interno 8 Rassegna Stampa LA 4-8 /03/ /2013 REAZIONE DI AMNESTY INTERNATIONAL. Il fatto sollevò l'indignazione della comunità internazionale, tanto che anche Amnesty International è intervenuta sulle autorità italiane affinchè venissero prese tutte le misure necessarie per proteggere la comunità dei rom da intimidazioni e attacchi violenti. L'organizzazzione per i diritti umani ha condannato pubblicamente la violenza razzista, l'incitamento all'odio razzista e all'odio razziale, ed ha chiesto alle autorità di avviare immediate indagini e su atti di violenza a stampo razzista. LA LEGGE MANCINO. La legge Mancino, dal nome dell'allora ministro dell'interno che ne fu proponente, condanna gesti, azioni e slogan legati all'ideologia nazifascista, e aventi per scopo l'incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici religiosi o nazionali. Il dispositivo all'art.1 prevede: la reclusione fino a un anno e sei mesi o con la multa fino a 6.000 euro per chi propaga idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi; la reclusione da sei mesi a quattro anni per chi, in qualsiasi modo, incita a commettere o commette violenza o atti di provocazione alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. È vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l'incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Chi partecipa a tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi, o presta assistenza alla loro attività, è punito, per il solo fatto della partecipazione o dell'assistenza, con la reclusione da sei mesi a quattro anni. Coloro che promuovono o dirigono tali organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da uno a sei anni. (fonte http://www.abruzzoindependent.it/news/Processo-per- xenofobia/5146.htm ) Contact Center Unar | Ad uso interno 9 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 AL PORTO CONTRO IL BOICOTTAGGIO «L'EDICOLA RAZZISTA» Un presunto episodio di razzismo nei confronti di due bambine. L'accusa del centrosinistra. E il Pdl che contesta il boicottaggio 7 marzo 2013 BOLOGNA - «Boicottate quell'edicola». È il senso dell'invito rivolto per mail ai consiglieri del quartiere Porto di Bologna da una eletta Netto, «Politiche del centrosinistra, presidente sociali della e Francesca commissione dell'accoglienza» a seguito di una segnalazione di un presunto episodio di razzismo. L'invito è arrivato anche nelle mani di Mattia Kolletzek, eletto Pdl al Porto, che però contesta l'esortazione al boicottaggio. I FATTI - Da quel che il berlusconiano ha potuto capire, sarebbe successo che un edicolante ha risposto in modo sbrigativo a due bambine di colore dicendo di ripassare più tardi perchè in quel momento era impegnato. La madre si sarebbe risentita e avrebbe deciso di non frequentare più l'edicola. La cosa si è poi trasformata in boicottaggio. E ora Kolletzek ne chiede conto alla presidente del quartiere Elena Leti avendo saputo da una mail di ieri inviata da «Netto che è in atto un boicottaggio nei confronti di un esercizio commerciale, in conseguenza di una lite riferita da un residente del quartiere non meglio identificato» e al boicottaggio «aderisce Netto». IL PDL - Pare anche che non sia la sola. Però, pare anche che «non ci siano stati epiteti razzisti: forse le bambine sono state solo trattate in Contact Center Unar | Ad uso interno 10 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 malo modo», dice l'eletto del Pdl per il quale se si presiede la commissione di Netto non si fanno boicottaggi «specie in assenza di evidenti reati o situazioni particolarmente gravi tali da giustificare tali azioni». Ed è «pericoloso diffondere allarme sociale, specie da parte di un'istituzione come il Quartiere, sulla base di segnalazioni non verificate nè verificabili con assoluta sicurezza, creando l'effetto del mostro sbattuto in prima pagina». Meglio «la moral suasion» per risolvere «eventuali controversie non pienamente verificabili», obietta Kolletzek. IL QUARTIERE - Fatto sta che ora il consigliere del Pdl vuol sapere da Leti se si è fatta una verifica sulla segnalazione che ha originato il boicottaggio per «accertare oltre ogni ragionevole dubbio che si si sia trattato di un odioso episodio di razzismo, in luogo di una banale lite tra privati cittadini». Inoltre, il consigliere Pdl domanda se si è fatta una discussione tra l'ufficio di presidenza del Consiglio di quartiere e i consiglieri per valutare se aderire o meno al boicottaggio. Anche perchè resta da capire se Leti o altri seguiranno la scelta di Netto. Kolletzek si preoccupa pure dell'edicolate per sapere se verrá avvisato del «boicottaggio o se esso avverrá con azione unilaterale». (fonte http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/politica/2013/7-marzo2013/al-porto-boicottaggio-contro-l-edicola-razzista-21269009637.shtml ) Contact Center Unar | Ad uso interno 11 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 ANNO EUROPEO DEI CITTADINI, ON - LINE IL SITO DEDICATO DEL DIPARTIMENTO POLITICHE EUROPEE 7 marzo 2013 È on line annoeuropeocittadini.politicheeuropee.it (http://annoeuropeocittadini.politicheeuropee.it/) , il sito web del Dipartimento per le politiche europee dedicato all’Anno europeo dei cittadini (European Year of Citizens), inaugurato il 10 gennaio scorso a Dublino dal presidente della Commissione José Manuel Barroso e dalla vicepresidente Viviane Reding insieme al primo ministro irlandese Enda Kenny e al ministro irlandese per gli Affari europei Lucinda Creighton. Il Dipartimento politiche europee è il punto di contatto nazionale per i cittadini che vogliono essere protagonisti di questo anno speciale per la cittadinanza europea, non solo partecipando alle iniziative in programma nell’arco del 2013 – come seminari e conferenze a livello europeo, nazionale e locale – ma anche presentando proposte e suggerimenti che possono essere inoltrati attraverso l’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Il Dipartimento promuoverà durante l’anno la diffusione di iniziative per favorire la partecipazione di tutte le componenti della società civile. Tra queste, c’è il concorso Diventare cittadini europei, riservato agli studenti delle scuole di 1° e 2° grado italiane, promosso dall’Associazione del Consiglio dei comuni e delle regioni d’Europa (Aiccre) e dal Consiglio italiano del Movimento europeo (Cime), in collaborazione con Association européenne des enseignants, Centro italiano di formazione europea e Movimento federalista europeo. L’obiettivo è stimolare i giovani ad approfondire i temi dell’integrazione europea riflettendo sulle iniziative dell’Ue che influiscono sulla vita dei cittadini. Contact Center Unar | Ad uso interno 12 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 Si può partecipare presentando un articolo (anche un’intervista), un saggio breve, un manifesto o un video entro il 19 aprile prossimo. ROMA: AL VIA MARATONA TRA INTRONIZZAZIONE E CELEBRAZIONI UNITA' NAZIONALE SLOGAN DELLA GARA: 'SE CHIUDI COL RAZZISMO TI SI APRE UN MONDO' 6 marzo 2013 L'Unar, Ufficio Nazonale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, anche quest'anno 'correra' a fianco' della maratona di Roma, sotto l'insegna dello partenza della gara slogan ''Ti si apre il mondo'' e ai nastri di 'Stracittadina' (non competitiva), tutti i partecipanti potranno scegliere di correre a difesa delle 'differenze', indossando la maglia preparata appositamente dell'Unar con su scritto: ''Se chiudi col razzismo ti si apre un mondo''. Il percorso standard della maratona, in caso non ci fossero variazioni, sarebbe: Da Ponte Duca d'Aosta si percorre il Lungotevere costeggiando Villa Glori e si passa per l'Acquacetosa. Poi scendendo per via Maresciallo Pilsudski si entra nel Villaggio Olimpico con, novita' di quest'anno, il passaggio davanti l'Auditorium Parco della Musica. Per il resto si correra' attraverso i luoghi simbolo della Citta' Eterna, passando davanti a oltre 500 siti di valore storico, archeologico, religioso e architettonico. Lungo il tracciato del percorso della gara sara' allestito un percorso culturale, artistico e musicale, che offrira' al pubblico, gratuitamente, intrattenimento per la durata di tutta la maratona. Gli eventi in programma saranno oltre cinquanta. Contact Center Unar | Ad uso interno 13 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 Sulla linea di partenza e arrivo sara' presente il Gruppo Storico Romano con una delegazione di 'legionari' che accogliera' i maratoneti e i partecipanti alla gara non competitiva 'RomaFun'. Si tratta di un'associazione culturale senza scopo di lucro, nata nel 1994 per rievocare e studiare il mondo dell'antica Roma. In forse la partecipazione del campione europeo di cross Andrea Lalli. L'atleta molisano, che si era andato a preparare in Kenia e atteso al debutto sulla distanza della maratona, venerdi' 2 marzo si e' fermato durante l'allenamento per un dolore al polpaccio. Le due ecografie fatte dall'atleta hanno dato esiti negativi ma, a causa del dolore che persiste, il campione non si e' potuto allenare in questi giorni. Saranno invece circa 130 gli atleti disabili in gara il 17 marzo, tra cui, tra i piu' rappresentativi nella categoria 'handbike',la piu' numerosa con circa 90 partecipanti, ci sara' anche Alex Zanardi (vincitore a Roma nel 2010 e nel 2012 , quando stabili' il primato della gara). In competizione per la categoria dei non vedenti ci sara' Raffaele Panebianco. Per quanto riguarda 'RomaFun- La Stracittadina', son attesi oltre 80.000 partecipanti. La partenza sara' sempre da via dei Fori Imperiali e il percorso tocchera' il centro storico.(fonte Adnkronos) Contact Center Unar | Ad uso interno 14 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 Sindaco di Modica conferisce 55 cittadinanze onorarie a bambini stranieri 6 marzo 2013 Modica - La cittadinanza onoraria del Comune di Modica è stata conferita ieri pomeriggio, nella sala consiliare di Palazzo San Domenico nel corso di una cerimonia, dal Sindaco, presente l’assessore alla cultura Annamaria Sammito, ai bambini e ai ragazzi di origine straniera nati o residenti in Città e che frequentano le scuole dell’obbligo, anche quelle serali: istituto De Amicis, plesso S. Teresa, Istituto S.Marta, Istituto Piano del Gesù, Istituto “Ciaceri ”, scuola infanzia Boccone del Povero, istituto Giacomo Albo, Istituto Poidomani - Falcone, Istituto comprensivo Centrale di Scicli e Istituto Giovanni XXIII. Sono 55 le cittadinanze conferite, (è stata accolta, un questo senso, la proposta del Presidente provinciale per l’Unicef, prof.essa Ida Del Vecchio), a quanti hanno partecipato, nei vari ruoli, in occasione della manifestazione “Nessuno è straniero in Un Canto di Luce”: l’evento tenutosi, come si ricorderà il 22 dicembre dello scorso anno, nelle scalinate di San Pietro e al termine del quale erano state conferite undici cittadinanze onorarie ad altrettanti bambini. Nel coro dei bambini c’erano anche quelli provenienti da diversi paesi stranieri: nigeriani, polacchi, romeni, marocchini, tunisini, albanesi, cinesi, spagnoli e venezuelani. Presenti alla cerimonia di ieri i curatori della manifestazione ovvero la dirigente scolastica Concetta Spadaro, la direttrice del Coro prof.ssa Tina Puccia, la mezza soprano Claudia Perrone, il rappresentante dell’UNICEF, prof. Rinaldo Stracquadanio, e le insegnanti dei vari istituti che hanno promosso e sostenuto la manifestazione. “Avevamo assunto questo impegno nel dicembre scorso, commentano il Sindaco e l’assessore Annamaria Sammito,con le bambine e i bambini di origine straniera residenti in Città. Il conferimento della cittadinanza vuole Contact Center Unar | Ad uso interno 15 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 essere un gesto simbolico ma anche visibile e concreto per promuovere la riforma della legge italiana e porre fine così ad una discriminazione verso i bambini che nascono in Italia da genitori non cittadini così come quelli che vivono sin da piccoli sul territorio italiano” (fonte http://www.ragusanews.com/articolo/30615/sindaco-di-modica-conferisce-55cittadinanze-onorarie-a-bambini-stranieri ) Dal 2 al 5 maggio a Bologna la sesta edizione del festival di cinema trans 'Divergenti' 6 marzo 2013 Si svolgerà al cinema Lumiere di Bologna da giovedì 2 a domenica 5 maggio 2013 la sesta edizione di Divergenti, l’unico festival cinematografico in Italia, e uno dei pochi in tutto il mondo, interamente dedicato alla narrazione e rappresentazione dell’esperienza transessuale e transgender. Il festival, organizzato dal M.I.T., Movimento Identità Transessuale, con la direzione artistica di Luki Massa e Porpora Marcasciano, seleziona e propone le migliori produzioni narrative e documentaristiche internazionali, allo scopo di promuovere una conoscenza profonda e complessa del transessualismo, contrastare gli stereotipi e i pregiudizi ancora troppo radicati nell’immaginario collettivo e stimolare la ri-costruzione della storia e della genealogia trans. La sesta edizione di Divergenti sarà dedicata al tema della comunicazione e dei nuovi e vecchi media, terreno cruciale nei processi di costruzione dell’immagine trans e di visibilità delle persone transessuali nella sfera pubblica. Nella maggior parte dei casi sono proprio i media a riprodurre modelli negativi, diffondere percezioni e atteggiamenti transfobici, oscurare l’esistenza dei e delle trans o ridurne la molteplicità di percorsi a visioni monolitiche e stereotipate, spesso stigmatizzanti e criminalizzanti. Contact Center Unar | Ad uso interno 16 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 Novità dell’edizione 2013 del Festival sarà il coinvolgimento di esperti di cinema, studiose, giornalisti e attiviste in una Giuria di qualità, che visionerà tutti i film presentati durante le 4 giornate di programmazione per assegnare il premio al “Miglior film”. Oltre alla programmazione cinematografica, che sarà puntellata da incontri con registe/i e ospiti internazionali, Divergenti proporrà mostre ed eventi culturali che spaziano tra i diversi linguaggi artistici e creativi. La VI edizione di Divergenti è organizzata in collaborazione con l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali), con l’ONIG (Osservatorio Nazionale Identità di Genere), con la Fondazione Genere Identità Cultura e con i partner del progetto europeo del Programma di Formazione Permanente “Page One: valorizzare le strategie anti-discriminazione sui Media e nella rappresentazione pubblica delle persone transgender”. Il programma sarà disponibile a breve sul sito del M.I.T. http://www.mit-italia.it Ufficio stampa Elisa Coco - Comunicattive Snc Piazza VII Novembre 1944 n°8 - 40122 - Bologna t. +39 051 6493772 / f. +39 051 4070575 / c. +39 338 5864109 http://www.comunicattive.it/ Contact Center Unar | Ad uso interno 17 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 Immagine e pubblicità: una doppia discriminazione per le donne disabili 6 marzo 2013 La sociologa Laura Corradi analizza l’impatto degli spot sulle donne con disabilità: “Sono escluse in partenza rispetto a un ideale di bellezza talmente lontano e irreale da cozzare contro la realtà della stragrande maggioranza delle donne” ROMA - “La pubblicità influenza le donne in particolare, in quanto genere subalterno. E le donne disabili sono doppiamente discriminate perché subiscono anche il processo di ‘inferiorizzazione’ che, storicamente, l’Occidente ha portato avanti nei confronti delle persone con un aspetto diverso”. A riflettere sul potere della pubblicità nella vita delle donne disabili è Laura Corradi, docente di Studi di genere all’Università della Calabria e autrice di un saggio pubblicato nel 2012 da Ediesse: Specchio delle sue brame. Analisi socio-politica delle pubblicità: genere, classe, razza, età ed eterosessismo. L’intervista alla sociologa è pubblicata sul mensile “SuperAbile Magazine”, edito dall’Inail, nell’inchiesta di marzo tutta dedicata ai diritti delle donne con disabilità, di cui viene data un’anticipazione. Qual è l’impatto della pubblicità sulle donne disabili? La pubblicità dà un’idea di norma, di bellezza e di prestanza fisica che è un insulto per tutte le donne e lo è doppiamente per le donne con disabilità. Queste ultime, infatti, sono escluse in partenza rispetto a un ideale di bellezza talmente lontano e irreale da cozzare contro la realtà della stragrande maggioranza delle donne. C’è modo di scalfire la forza di questo modello? Negli ultimi mesi tante cose sono cambiate: nel mondo della pubblicità sono comparse persone più “normali”. Come cinque ex top model degli anni Ottanta reinserite nel mercato pubblicitario per reclamizzare creme di bellezza. Sono donne non più giovani, che io trovo assolutamente Contact Center Unar | Ad uso interno 18 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 appropriate per la pubblicità di prodotti di bellezza destinati a chi è avanti con gli anni. Alcune donne disabili cercano di essere protagoniste nella pubblicità e nella moda. Che ne pensa? Accanto alla lotta per i diritti sociali e civili, esiste anche una lotta per i diritti cosiddetti simbolici. Non è indecente che una donna disabile porti una scollatura o una minigonna. Un tempo le persone con disabilità venivano chiuse in casa, mentre oggi possono viaggiare, fare politica, lavorare. Domani potranno girare in bikini e nessuno troverà oscena l’esposizione della loro “difformità” rispetto a una norma sempre meno tale. Quindi ben venga il giorno in cui una casa di cosmetici deciderà di avvalersi di una donna disabile per reclamizzare un profumo. Tuttavia, non penso che si tratti di un focus prioritario. Ci sono battaglie più urgenti da portare avanti, come quelle per il lavoro, per l’istruzione e contro gli stereotipi dominanti. (Antonella Patete) (fonte http://www.redattoresociale.it/DettaglioNotizie.aspx?idNews=426648) RETE REGIONALE TERRITORIALE DI PREVENZIONE E CONTRASTO DELLE DISCRIMINAZIONI 5 marzo 2013 La Regione Campania, a seguito della sottoscrizione del protocollo d’intesa con l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali (U.N.A.R.), del Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, approva un Avviso Pubblico di Manifestazione d’Interesse per l’adesione e partecipazione alla Rete Regionale Territoriale di Prevenzione e Contrasto delle Discriminazioni. I termini per la presentazione delle domande di partecipazione scadono alle ore 12 del 2 aprile 2013(erroneamente in precedenza indicato come 3 aprile). (fonte http://www.regione.campania.it/portal/mediatype/html/user/anon/page/HOME_DettaglioRegioneInforma.psml?itemId= 4911&ibName=NotiziaHomePage&theVectString=-1 ) Contact Center Unar | Ad uso interno 19 Rassegna Stampa ACCESSO 4-8 /03/ /2013 ALL ’IMPIEGO PUBBLICO- TRIBUNALE DI FIRENZE IL SOSPENDE LA FORMAZIONE DELLA GRADUATORIA DI UN BANDO INDETTO DAL FIRENZE COMUNE DI CHE ESCLUDEVA I CITTADINI EXTRACOMUNITARI 5 marzo 2013 A seguito dell’intervento di ASGI, altre amministrazioni ed enti pubblici revocano la clausola di esclusione dei cittadini extracee. L’ASGI ha chiamato in giudizio il Comune di Firenze per aver indetto, in data 15 gennaio c.a., un concorso per l’assunzione di n. 11 operatori ambientali riservandolo ai soli cittadini italiani e comunitari. Con provvedimento del 26 febbraio c.a. il Tribunale di Firenze ha intimato al Comune di sospendere la procedura concorsuale ed ha fissato per il 4 aprile c.a. udienza per il prosieguo del giudizio. In caso di positiva definizione della vertenza, si fa salva la possibilità per i cittadini extracomunitari, in possesso dei requisiti per lo svolgimento delle mansioni, di accedere al concorso, in condizioni di parità con i cittadini comunitari. Contact Center Unar | Ad uso interno 20 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 L’azione civile antidiscriminazione si è resa necessaria in quanto la richiesta di modifica del bando rivolta dall’Antenna al Comune di Firenze è rimasta inevasa A seguito dell’intervento delle antenne territoriali antidiscriminazioni ASGI di Roma e Firenze, altre amministrazioni ed enti pubblici hanno revocato la clausola di cittadinanza nelle procedure di reclutamento del personale. Tra queste, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha assunto l’impegno di includere tra i destinatari dei bandi per il reclutamento di personale da impiegare nell’Orchestra anche i cittadini extracomunitari L’Antenna territoriale anti-discriminazione di Firenze era intervenuta con una lettera del 19 febbraio 2013 rilevando l’illegittimità del bando indetto dal Teatro del Maggio Musicale Fiorentino per “la copertura di posti vacanti nell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e precisamente: n. 1 posto di PRIMO CONTRABBASSO.. e n. 1 posto di PRIMO FAGOTTO” in quanto riservava la partecipazione ai soli cittadini italiani e comunitari con esclusione, quindi, dei lavoratori extracomunitari. Con una lettera inviata all’antenna territoriale ASGI di Firenze il 28 febbraio scorso, la Fondazione ha ritenuto legittima la richiesta rivolta dall’Antenna in merito alla necessità di ampliare il diritto di partecipazione anche a tutti i lavoratori extracomunitari regolarmente soggiornanti in Italia come previsto dal T.U. immigrazione e dalla Convenzione OIL 143/1957 e, per tale ragione, provvederà a sottoporre urgentemente al competente organo un provvedimento che disponga la modifica dei requisiti di ammissione. L’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE), con decreto n. 82 pubblicato il 28 febbraio 2013, ha invece modificato il concorso pubblico indetto per la selezione di esperti disciplinari in lingua francese e spagnola includendo i cittadini extracomunitari, e prorogando il termine per la presentazione delle candidature di ulteriori 20 giorni. Contact Center Unar | Ad uso interno 21 Rassegna Stampa Il bando 4-8 /03/ /2013 era stato indetto con Decreto n. 57 del 15.02.2013 per la creazione di graduatorie per esperti disciplinari di lingua francese ed esperti disciplinari di lingua spagnola. La direzione dell’INDIRE ha inoltre dato disposizioni al proprio Ufficio legale e contratti di non includere la condizione della cittadinanza italiana o comunitaria tra i requisiti di ammissione alle procedure di selezione indette per reclutare personale “che non sia chiamato a svolgere pubbliche funzioni nelle forme proprie della P.A.”, utilizzando la seguente dicitura: “La partecipazione alla presente selezione è libera, senza limitazioni in ordine alla cittadinanza” (si veda la lettera dd. 26.02.2013). La modifica è stata adottata a seguito della missiva inviata dalle Antenne di Firenze e Roma all’INDIRE con la quale è stato rilevato il profilo discriminatorio dell’esclusione dei cittadini extracomunitari e dato atto della decisione del Tribunale di Roma che, con ordinanza n. 150651 del 20.12.2012, ha affermato“il carattere discriminatorio del comportamento dell’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa, consistente nell’aver previsto tra i requisiti per la partecipazione ai concorsi pubblici indetti con i bandi di cui alle delibere n.ri 28 e 29 del 27.7.2012, quello della cittadinanza italiana o comunitaria”. (fonte http://www.asgi.it/home_asgi.php?n=2632&l=it) Contact Center Unar | Ad uso interno 22 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 MEDIA E RAZZISMO. LA FABBRICA DEGLI STEREOTIPI: MA PERCHÉ? 5 marzo 2013 Giornali, radio, soprattutto tv: alimentano i pregiudizi verso gli stranieri. Molti gli studi che lo provano. Ma perché accade? Lo abbiamo chiesto a Jeroen Vaes, dipartimento coordinatore di una ricerca di Psicologia dello sviluppo sul tema e presentata dal della socializzazione dell’Università di Padova. Professor Vaes, i media hanno un ruolo nella costruzione di miti come la pericolosità degli stranieri? «Sì, e la nostra ricerca lo conferma. E’ una responsabilità che si palesa, per esempio, nella scelta di sottolineare la nazionalità dell’autore di un fatto criminoso, nella ricerca di titoli a effetto e nell’uso di un linguaggio approssimativo e scorretto, ma anche in una rappresentazione stereotipata dei paesi di provenienza dei migranti, raccontati quasi sempre come sottosviluppati e pericolosi. Da luoghi del genere che cosa può arrivare se non persone da temere e che non hanno nulla da perdere?». Ma perché succede, secondo lei? «Non ho una risposta “scientifica”, tanto più che, durante la ricerca, abbiamo focalizzato la nostra attenzione sui giornali, in particolare i quotidiani, senza interpellare i giornalisti. Ma un’ipotesi possiamo farla. In alcuni casi, tra l’altro facilmente individuabili, il ricorso allo stereotipo e dunque il rafforzamento del pregiudizio rispondono a un obiettivo politico e ideologico preciso. C’è un’agenda politica che vuole che i migranti siano rappresentati in un certo modo perché questo è funzionale a precise strategie. E i giornalisti che lavorano per testate correlate a questa agenda eseguono gli ordini. Da un punto di vista deontologico ci può essere molto da dire, per quanto riguarda la linearità dell’azione molto poco. A meno, Contact Center Unar | Ad uso interno 23 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 certo, che il giornalista in questione sia in privato dissidio interiore con la sua testata (ma qui apriamo un altro fronte). In tutti gli altri l’uso degli stereotipi e la costruzione dei pregiudizi ricorrono quasi sempre in modo del tutto inconsapevole e sono la conseguenza di una discreta ignoranza di base mescolata a supponenza o alla fretta imposta da un certo tipo – ormai prevalente – di organizzazione del lavoro. Non c’è il tempo o la voglia di capire di più , in particolare in un ambito come questo, poco esposto alle querele e alle richieste di rettifica». Come si potrebbe intervenire rispetto a questo “segmento”? «Per quanto riguarda gli aspetti formali potrebbe essere utile una norma sociale che sanzionasse la scelta di questi linguaggi (un po’ come è avvenuto negli anni 70 a proposito delle espressioni sessiste). Spinge in questa direzione l’associazione Carta di Roma . C’è un osservatorio, non ancora ufficializzato, che dovrebbe occuparsi di questo. Ci sono gli sportelli dell’Unar a cui ci si può rivolgere per segnalare abusi e discriminazioni. Questo tipo di azione non produce dei risultati immediati ma nel tempo potrà essere un efficace agente di cambiamento. Per quanto riguarda l’ignoranza, l’unico modo è combatterla con la cultura. Ma in questo caso diventa davvero difficile, dal momento che le vittime – i giornalisti che non sanno – dovrebbero essere loro stesse artefici di cultura. Sicuramente un maggior contatto reale con le persone immigrate potrebbe essere utile. Il contatto diretto infatti riduce i pregiudizi. Vale per tutti, giornalisti e no». Ma lei non ha anche la sensazione che a volte il problema sia legato a una mancanza di parole adeguate? Pensiamo al termine seconde generazioni, correntemente usato, però decisamente improprio... «Questo è vero. Spesso mancano le parole per parlare di un’identità che va oltre l’italianità. Mancano le parole e i concetti per parlare della trasformazione in corso nella società. La mancanza di parole adatte a dire quel che sta accadendo riflette l’inadeguatezza dell’idea dominante di immigrazione. Molti continuano a pensare che l’immigrazione sia qualcosa a cui si possa dire sì o no. Non riescono a riconoscere la sua dimensione strutturale e globale». Quali sono gli svarioni più grossi emersi dalla vostra ricerca? Contact Center Unar | Ad uso interno 24 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 «Ci siamo focalizzati sulla cronaca, nel periodo 2008-2012, abbiamo confrontato il modo in cui venivano trattati i migranti e gli autoctoni coinvolti in situazioni analoghe e abbiamo visto che il trattamento differisce notevolmente. Viene dato un rilievo incredibile alla nazionalità, come avveniva trent’anni fa con i meridionali. La nazionalità viene sostantivata. E’ una cosa che in altre lingue non avviene, che non si può proprio fare. In molti casi poi le generalità della persona immigrata vengono date in modo incompleto, con la scusa che il cognome è difficile. E’ vero: certi cognomi sono difficili da pronunciare e trascrivere, ma questo non può in nessun modo rappresentare una valida ragione per ometterli in un contesto in cui si starebbe facendo informazione». Ma perché sradicare i pregiudizi è così difficile? «Questo non può stupire perché il pregiudizio ha una funzione adattativa importante. Tutti noi abbiamo bisogno di dare per assodate alcune cose, non potremmo ogni volta passare attraverso le verifiche empiriche Non ne potremmo fare a meno. Servono a vivere. Il problema nasce quando il pregiudizio resiste all’evidenza, non viene scalfito dai fatti. Un classico è il meccanismo della sottocategorizzazione: di fronte a qualcosa che contraddice il mio pregiudizio reagisco definendo eccezionale quel qualcosa. Per superare i pregiudizi che offuscano la nostra visione bisogna procedere alla loro decostruzione. E’ un processo impegnativo, che richiede informazioni, esperienza e soprattutto la disponibilità reale di chi lo mette in atto». Qual è il modo più efficace di interagire con chi è abbarbicato a pregiudizi razzisti? «La pazienza, la fermezza, la disponibilità al dialogo e… un filo di speranza! Colpevolizzare e attaccare invece non serve a nulla. Il muro contro muro porta a un rafforzamento delle convinzioni di base». (fonte http://www.confinionline.it/ShowRassegna.aspx?Prog=33086 ) Contact Center Unar | Ad uso interno 25 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 NUOVA MOSCHEA AD ALBENGA, IL SINDACO GUARNIERI: “LA DIMOSTRAZIONE CHE NON SIAMO XENOFOBI O RAZZISTI” 5 marzo 2013 Albenga. 3 marzo - “Oggi è un giorno molto importante per Albenga e per la sua comunità, ed è un onore, per me, essere qui presente in veste di Sindaco della Città. l’Amministrazione Nel Comunale, rappresentare porto con la me città la di Albenga benevolenza e della popolazione ingauna, e mi faccio portatrice di un saluto di pace e fratellanza alla comunità islamica presente nella mia città”. E’ iniziato con queste parole il lungo discorso del sindaco di Albenga Rosy Guarnieri in occasione dell’inaugurazione della nuova moschea ad Albenga, un discorso nel quale il primo cittadino ingauno ha ripercorso il rapporto con la comunità islamica e l’iter per arrivare al nuovo luogo di culto. “Ricordo ancora, come se fosse ieri, il mio primo incontro con la dirigenza della Comunità Islamica di Albenga, nel 2010. Erano passate poche settimane dal mio insediamento, e mi vennero a trovare portandomi un omaggio floreale, da parte delle rappresentanti della Associazione Donne e Mamme Musulmane. Da quel giorno di circa tre anni fa, è nato un rapporto cordiale e costruttivo di collaborazione e di condivisione dei progetti, a tutela della comunità albenganese tutta, nel pieno rispetto delle diversità culturali e delle rispettive tradizioni, con l’obiettivo unico e comune di fare crescere la Città e il suo territorio. Si è iniziato un percorso insieme, che ci ha portato fino a qui”. “Ricordo altrettanto bene la data del 31 luglio scorso, giorno che è entrato nella storia di Albenga per la straordinaria manifestazione “Abbracciamo l’Ospedale”, in favore del nostro ospedale Santa Maria di Misericordia e del suo Pronto Soccorso. A marciare con noi c’era anche una numerosa delegazione della Comunità Islamica: “La Comunità Islamica Ingauna è solidale con il Sindaco, con l’Amministrazione Comunale, e con tutta la cittadinanza per salvare il Pronto Soccorso”, recitava il loro striscione. La loro presenza fu molto gradita, tanto dagli organizzatori, quanto dai Contact Center Unar | Ad uso interno 26 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 cittadini, perché questa azione ha dimostrato che vivere su un territorio, seppure straniero, significa anche farne parte e lottare per difendere quanto spetta di diritto. Abbiamo apprezzato questo gesto, e vi ringraziamo per essere al nostro fianco in questa battaglia”. “È giunto il momento di dire basta alle semplificazioni, agli stereotipi e ai luoghi comuni che troppe volte, fino a oggi, sono stati utilizzati. Per le mie idee e posizioni politiche, che rivendico e che mantengo con orgoglio, so di essere stata, in passato, dipinta ingiustamente ed erroneamente come una appartenente a un movimento razzista, xenofobo e intollerante nei riguardi delle etnie diverse. Niente di più falso, e lo abbiamo dimostrato giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, con la parole e con i fatti. Perché l’unica intolleranza che mi caratterizza, e con me tutta la cittadinanza onesta di Albenga, non è verso chi la pensa in modo diverso o chi professa una religione differente dalla propria, ma verso chi delinque, chi non rispetta la città che amiamo, chi rovina il territorio che lo ha accolto. Tolleranza zero verso chi delinque, a prescindere dalla razza, dalla etnia e dalla religione: è questa la mia unica, fortissima, intolleranza, e su questo fronte so di essere affiancata dalla maggioranza della cittadinanza ingauna, e dalla stessa comunità islamica, fortemente penalizzata dai gesti e dalle azioni di pochi”. “Sono certa che sono stati molti i sacrifici, e altrettante le umiliazioni e le mortificazioni subite nel tempo, dovute per lo più a incomprensioni, scarsa conoscenza o peggio paura del diverso, o per gli stessi problemi pratici dovuti alle funzioni svolte per anni sul suolo pubblico, in pieno centro storico. Ma a distanza di soli tre anni si è giunti a una soluzione e, di certo, la sede che viene oggi inaugurata è capace di ospitare tutti i soci aderenti a questo Centro. Abbiamo raggiunto una grande opportunità: quella del poter coesistere nonostante le diversità di religione, di cultura e di tradizioni religiose, con un unico spirito collettivo, all’insegna del reciproco rispetto, del rispetto della legalità, del rispetto del territorio e della città, con corretti comportamenti al fine di non provocare e non alimentare conflitti sociali. Il mio ringraziamento va quindi ai rappresentanti della Comunità Islamica per la collaborazione offerta all’Amministrazione, anche Contact Center Unar | Ad uso interno 27 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 in casi particolari, e all’Imam, mio alleato nella battaglia contro le pecorelle smarrite che si rifugiano nella delinquenza, il quale sarà in grado di riunire etnie diverse con il medesimo credo religioso”. “Oggi è un giorno di speranza e di fratellanza, con l’auspicio che le nuove generazioni, a cominciare da quelle nate qui ad Albenga, possano sentire sempre più la loro appartenenza alla città e a tutto ciò che ne fa parte. Albenga è città dell’accoglienza, terra di migranti e di opportunità. Come accaduto un tempo per gli immigrati dal meridione, i “nuovi albenganesi” di cui orgogliosamente faccio parte, che hanno vissuto grandi difficoltà nel lungo e complesso processo di integrazione e inserimento, oggi accade agli immigrati da paesi stranieri che, se vengono ad Albenga per lavorare onestamente e per arricchire il territorio, costruiscono insieme a noi gli albenganesi di domani”. (fonte http://www.ivg.it/2013/03/nuova-moschea-ad-albenga-il-sindaco-guarnieri-ladimostrazione-che-non-siamo-xenofobi-o-razzisti/ ) Contact Center Unar | Ad uso interno 28 Rassegna Stampa CITTADINANZA: 4-8 /03/ /2013 APPELLO DELLE NUOVE GENERAZIONE AI NEOPARLAMENTARI 5 marzo 2013 "Rispetto nei confronti delle migliaia di persone che hanno creduto e continuano a credere nei meccanismi di democrazia" ROMA - A pochi giorni dalle elezioni e prima che si definisca il nuovo Governo e si insedino i nuovi Parlamentari, un gruppo di ragazzi che ha sostenuto la Campagna ''L'Italia sono anch'io'' scrive una lettera ai neo eletti per porre subito all'attenzione del nuovo Parlamento il ''delicato e importante'' tema della cittadinanza per i figli degli immigrati nati e/o cresciuti in Italia. ''Dopo il grandioso risultato ottenuto dalla campagna, ben piu' di 110.000 firme raccolte a fronte delle 50.000 richieste per presentare una proposta di legge popolare, l'iter della proposta di legge - sottolineano in una nota - si e' bloccato. Pur essendo stata calendarizzata infatti, la proposta di legge non e' stata mai discussa durante la scorsa legislatura e il rischio di vanificare il lavoro e la volonta' di centinaia di migliaia di cittadini e' davvero alto, soprattutto alla luce delle numerose dichiarazioni ambigue sul tema dello ius soli che sono arrivate da piu' parti durante la campagna elettorale''. Per questo motivo i ragazzi della campagna chiedono ai neo parlamentari, anche con una petizione online, di assumersi pubblicamente l'impegno affinche' venga discussa in parlamento la proposta di legge popolare sulla cittadinanza, ''in primis per il rispetto nei confronti delle migliaia di persone che hanno creduto e continuano a credere nei meccanismi di democrazia e nel senso di partecipazione attiva e propositiva alla vita della res publica, in secundis per cambiare questa legge che e' figlia di politiche non piu' attuabili nel nostro Paese''. (fonte http://www.stranieriinitalia.it/attualitacittadinanza_appello_delle_nuove_generazione_ai_neoparlamentari_16737.html Contact Center Unar | Ad uso interno 29 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 ONU: 57MA SESSIONE COMMISSIONE SULLA C ONDIZIONE DELLE D ONNE 5 marzo 2013 Dal 4 al 15 marzo 2013 si terrà a New York la 57ma Commissione sessione sulla della condizione femminile (“Commission on the Status of Women” - CSW) delle Nazioni Unite. La CSW è una Commissione funzionale del Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni Unite istituita nel 1946 ed è composta dai rappresentanti di 45 Stati eletti dall’ECOSOC, per un periodo di 4 anni, in base ad un criterio di equilibrio geografico: 13 paesi dell’Africa, 11 dell’Asia, 9 dell’America Latina e Caraibi, 8 dell’Europa Occidentale e 4 dell’Europa orientale. La CSW ogni anno esamina un’area della Piattaforma di Pechino, definita area prioritaria (priority theme). Il risultato principale dei lavori della CSW sono le cosiddette agreed conclusions (conclusioni concordate) sul tema prioritario, che contengono un’analisi della tematica e concrete raccomandazioni per i Governi, gli organismi intergovernativi, le istituzioni, la società civile e per tutti gli attori coinvolti. Nel corso dei lavori della CSW si svolgono numerosi “side e parallel events”, organizzati e gestiti da Organizzazioni internazionali ed europee, Stati e Organizzazioni non governative. I temi della 57esima sessione della Commissione sulla condizione femminile sono i seguenti: • Tema prioritario: eliminazione e prevenzione di tutte le forme di violenza contro le donne e le ragazze (Elimination and prevention of all forms of violence against women and girls); • Tema rivisitato: condivisione delle responsabilità tra donne e uomini, compresi i servizi di cura nel contesto dell'HIV/AIDS (The equal sharing of responsibilities between women and men, including caregiving in the context of HIV/AIDS). Contact Center Unar | Ad uso interno 30 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 Il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità, Prof.ssa Elsa Fornero, in qualità di rappresentante del Governo italiano, interverrà all’apertura della sessione della 57esima sessione della Commissione sulla condizione femminile, al side-event sulla violenza contro le donne organizzato dal Consiglio d’Europa e dalla Francia e al side-event sulle mutilazioni genitali femminili organizzato da Italia, Burkina Faso, Unicef e Unfpa. Sono previsti, inoltre, incontri bilaterali con omologhi degli altri Stati membri delle Nazioni Unite volti ad approfondire il tema prioritario. La delegazione tecnica del Dipartimento per le Pari Opportunità che prenderà parte ai lavori di questa 57esima sessione è guidata dal Capo del Dipartimento per le Pari Opportunità, Cons. Avv. Patrizia De Rose. (fonte http://www.pariopportunita.gov.it/index.php/primo-piano/2268onu-57ma-sessione-commissione-sulla-condizione-delle-donne) Contact Center Unar | Ad uso interno 31 Rassegna Stampa ETATS-UNIS, 4-8 /03/ /2013 UNE DISCRIMINATION PLUS SI POSITIVE Les quotas ethniques appliqués sur les campus américains sont-ils équitables ? Le cas d’Abigail Fisher, une étudiante blanche recalée par l’université du Texas, pourrait faire jurisprudence. 7 marzo 2013 Par Lorraine Millot Correspondante à Washington Libération Ses notes étaient bonnes, il était motivé, mais les étudiants noirs ou latinos lui ont piqué la place. «Je ne peux pas le prouver formellement, explique Matthew Boddum, étudiant blanc originaire de Californie qui, sur le tard, s’était découvert une vocation de médecin. Mais je vois bien les statistiques Contact Center Unar | Ad uso interno 32 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 : les Noirs et les Latinos réussissent à entrer en médecine avec des notes moins bonnes que les candidats blancs.» Matthew raconte avoir envoyé sa candidature à pas moins de 75 écoles de... (fonte http://www.liberation.fr/) LA JUSTICIA MEXICANA VETA LOS INSULTOS HOMÓFOBOS La Suprema Corte de la Nación dicta una sentencia histórica por el caso de un periodista que llamó “maricón” a otro 7 marzo 2013 La justicia de México ha dictado un fallo histórico contra la discriminación por motivos de orientación sexual. Este miércoles la Suprema Corte de Justicia de la Nación ha determinado que los insultos homófobos no son parte del ámbito de la libertad de expresión, sino “manifestaciones discriminatorias”. La Corte ha emitido esta sentencia al hilo del caso de un periodista que llamó a otro “maricón” y “puñal” –sinónimo peyorativo de hombre homosexual en el lenguaje popular mexicano–. El caso tuvo lugar en el Estado de Puebla en 2010, cuando Enrique Núñez Quiroz, de un diario llamado Intolerancia, usó esas palabras en una columna para insultar a Armando Prida Huerta, dueño del diario Síntesis, según el periódico Reforma. Prida hizo un demanda y en un primer momento un tribunal estatal decidió que Núñez debía indemnizarlo. Pero Núñez recurrió y otro tribunal lo exculpó, porque consideró que, si bien los términos usados por el columnista de Intolerancia podían ser “molestos”, no dañaban tanto el honor del otro, “máxime”, resaltaba ese fallo, tratándose de un contexto de “debate periodístico”. Finalmente la Suprema Corte –con tres votos a favor y dos en contra– ha juzgado que las palabras maricón y puñal son “expresiones ofensivas e Contact Center Unar | Ad uso interno 33 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 impertinentes” e innecesarias para dirimir una disputa periodística. El fallo determina que esa clase de insultos son “una categoría de los discursos de odio” y que discriminan a “grupos” sociales. “A pesar de que se emitan en un sentido burlesco, incitan, promueven y justifican la intolerancia hacia la homosexualidad”, dice la sentencia, que restringe la legitimidad de estas expresiones a áreas específicas del lenguaje público como los estudios científicos o las obras artísticas. Esta sentencia es pionera en la jurisprudencia de México, un país en el que la homofobia está muy arraigada. El periodista Fernando del Collado, autor del libro Homofobia. Odio, crimen y justicia, 1995-2005 (Tusquets, 2007), opina que es una novedad “sorprendente” y esperanzadora, pero advierte de que sería necesaria una legislación “detallada” para poder contener de verdad una tradición discriminatoria que, según dice, aflora con naturalidad en lugares tan populares como los partidos de fútbol o “los púlpitos de las iglesias”, e incluso en las declaraciones de los políticos mexicanos. Del Collado cita el caso de Armando Reynoso, exalcalde y exgobernador, respectivamente, de la ciudad y del Estado de Aguascalientes durante la década de los dos mil, quien pronunció en su momento la siguiente frase: “Invitaré a mi equipo de trabajo a las mejores personas. No me importa de qué partido sean, no me importa de qué religión sean, pero no vamos a invitar a putos”. El periodista también pone como ejemplo el letrero de un balneario de Aguascalientes: “No se permite la entrada a perros ni a homosexuales”, o una declaración de hace cuatro años de Manlio Fabio Beltrones, actual coordinador del grupo parlamentario del partido que gobierna México, el PRI, a propósito de una iniciativa legal que pugnaba por legalizar el matrimonio gay en todo el país: “Estoy convencido de que con el avance en el Distrito Federal tenemos suficiente. Ya tienen donde vivir”. México DF es el único lugar en el país que ha legalizado las bodas entre ciudadanos del mismo sexo. (fonte http://sociedad.elpais.com/sociedad/2013/03/07/actualidad/1362627574_1 76374.html) Contact Center Unar | Ad uso interno 34 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 POLÉMICA EN COSTA RICA CONFERENCIA DE UN POR LA MÉDICO ESPAÑOL QUE ‘CURA’ A LOS GAIS El máximo tribunal constitucional de Costa Rica reafirmó este miércoles el derecho del médico español Jokin de Irala, vicedecano de la Facultad de Medicina de la Universidad de Navarra, de dictar una conferencia en esta capital acerca de que la homosexualidad es una enfermedad curable, pese a las protestas y el rechazo explícito de la comunidad gay costarricense. El tribunal ratificó que la conferencia del facultativo tampoco puede impedirse, porque sería un acto de censura previa que golpearía el derecho a la libertad de expresión, pero la Sala IV de la Corte Suprema de Justicia anuló un decreto del gobierno costarricense que declaró de “interés público” el V Congreso Centroamericano de Bioética, en el que De Irala participa, a partir de este miércoles, en San José. La Sala también cuestionó al Gobierno porque aunque la ministra costarricense de Salud, Daysi Corrales, admitió por un lado que “no avala ninguna terapia o tratamiento para la curación de algo toda vez que la homosexualidad no es una enfermedad y más bien señala los riesgos que implica”, por otro propició una actividad “en la que uno de sus conferenciantes precisamente viene a promocionar” lo que la funcionaria “considera dañino”. El tribunal, cuyos fallos son inapelables, estableció que se “subraya el derecho de los organizadores” del Congreso “de traer entre sus panelistas” a De Irala “y su conferencia titulada: Comprendiendo la homosexualidad hoy, aunque su posición no sea aceptada por el criterio científico mayoritario y a pesar de que algunos consideren tal postura como discriminatoria”.“En efecto, Costa Rica se rige por la prohibición de la censura previa y la regla de la responsabilidad ulterior”, recalcó el veredicto. La Sala analizaba un recurso presentado por el costarricense Yashín Castrillo, abogado y Contact Center Unar | Ad uso interno dirigente homosexual, contra el decreto 35 Rassegna Stampa 4-8 /03/ /2013 gubernamental, y recordó que el “objeto del amparo no fue el tema de la libertad de expresión, sino el hecho concreto y preciso de que tal actividad fuese declarada de interés público”. Y determinó que “deviene irrazonable una declaración de interés público de una actividad en que una conferencia revierte en una estigmatización de un sector de la población y un potencial daño a su salud, amén de que su base científica es altamente cuestionada por falta de sustento”. La Sala se apoya para su resolución en “criterios técnicos” de la Organización Mundial de la Salud, la Organización Panamericana de la Salud, el Ministerio de Salud y los colegios de Médicos y Cirujanos y de Psicólogos de Costa Rica e instituciones universitarias costarricenses. El veredicto, aprobado con el voto mayoritario de cinco de los siete magistrados, reconoce que el gobierno de Costa Rica “goza de una amplia libertad de configuración para determinar qué actividades califica como de interés público”, pero aclaró que “tal discrecionalidad está sometida en todo caso a los límites que le impone el ordenamiento expresa o implícitamente, para lograr que su ejercicio sea eficiente y razonable”. Por eso, añade, “en ningún caso pueden dictarse actos contrarios a reglas de la ciencia o de la técnica, o a principios elementales de justicia, lógica o conveniencia”. De Irala es desde hace varias semanas el protagonista de una encendida polémica en Costa Rica entre la comunidad gay, el Gobierno y los organizadores del Congreso. La declaración gubernamental de interés público causó el contundente rechazo del Movimiento Diversidad, la principal organización costarricense defensora de los derechos de los homosexuales, que aseguró que la conferencia “solo oscurantismo traerá” por diagnosticar “una enfermedad donde no la hay”. El Ministerio de Salud de Costa Rica alegó reiteradamente que la decisión del gobierno de declarar al Congreso como de interés público fue en defensa de la libre expresión. (José Meléndez San José - Costa Rica) (fonte http://sociedad.elpais.com/sociedad/2013/03/07/actualidad/1362624722_914900. html) Contact Center Unar | Ad uso interno 36