Comune di Villaverla P.A.T.
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Comune di Villaverla P.A.T. Piano di Assetto del Territorio DOCUMENTO PRELIMINARE art. 3, 5 e 15 L.r. 11/2004 aprile 2010 1 Versioni: V1: adozione in Giunta Comunale V1_R1 Aggiornamento su indicazioni Dir. Urbanistica 2 (02. 2010) (29.04.2009) Documento Preliminare INDICE Premessa..................................................................................................................................... 5 1. 2. Il TERRITORIO DI VILLAVERLA ........................................................................................ 7 1.1 I segni storici dell’insediamento di Villaverla............................................................... 10 1.2 Il modello insediativo e gli obiettivi strategici .............................................................. 12 SCELTE STRATEGICHE E OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’ DEL PIANO ...................... 15 2.1 Il sistema ambientale: risorse naturalistiche e ambientali e paesaggio naturale ........ 15 2.2 La difesa del suolo...................................................................................................... 16 2.3 Ambiti di paesaggio agrario di interesse storico-culturale........................................... 17 2.4 I centri storici............................................................................................................... 19 2.5 Il sistema insediativo................................................................................................... 21 2.6 Il territorio rurale.......................................................................................................... 22 2.7 Le attività produttive.................................................................................................... 23 2.8 L’archeologia industriale ............................................................................................. 24 2.9 Il settore turistico-ricettivo e ricreativo ........................................................................ 24 2.10 Il sistema dei servizi.................................................................................................... 25 2.11 Il sistema infrastrutturale............................................................................................. 26 2.11.1 Le infrastrutture a scala sovracomunale ............................................................. 26 2.11.2 Le infrastrutture a scala locale ............................................................................ 26 3. IL PAT E LA VAS: Rapporto ambientale preliminare .................................................... 28 3 Documento Preliminare 4 Documento Preliminare Premessa La nuova L.U.R. – obiettivi, contenuti e finalità per il governo del territorio • La LR 11/2004 stabilisce all’articolo 2 criteri, indirizzi, metodi e contenuti che gli strumenti di pianificazione devono avere per conseguire il raggiungimento di obiettivi relativi a: • promozione e realizzazione di uno sviluppo sostenibile e durevole; • tutela delle identità storico-culturali e della qualità degli insediamenti attraverso le operazioni di recupero e riqualificazione; • salvaguardia e valorizzazione dei centri storici, del paesaggio rurale e montano e delle aree naturalistiche; • difesa dai rischi idrogeologici; • coordinamento con le politiche di sviluppo di scala nazionale ed europea. • • • In attuazione dei principi di sussidiarietà e concertazione, l’art. 5 introduce il metodo del confronto e della concertazione con gli enti pubblici territoriali al fine di pervenire ad una disciplina condivisa delle risorse economicoterritoriali. l’individuazione di due diversi livelli di pianificazione in funzione della dimensione locale, sovracomunale o regionale degli interessi coinvolti; il riconoscimento della responsabilità diretta ai Comuni relativamente alla gestione del proprio territorio per lo sviluppo della comunità locale da esercitare, secondo i principi di sussidiarietà e partenariato, con le province e la regione per le funzioni di salvaguardia, coordinamento e sviluppo territoriale; la semplificazione dei procedimenti amministrativi, garantendo trasparenza e partecipazione; la disponibilità del quadro conoscitivo e l’accessibilità al pubblico delle informazioni che lo costituiscono. Il Documento Preliminare, adottato dalla Giunta Comunale, costituisce la piattaforma programmatica con la quale l’Amministrazione apre la fase di concertazione e confronto con i cittadini, le associazioni e i portatori di interesse (art. 5 – concertazione e partecipazione) per concorrere alla definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche di sviluppo del territorio. Tale metodo, di cui agli art. 5 e 15, viene attuato attraverso: • le procedure di copianificazione per la formazione condivisa e partecipata del piano urbanistico, finalizzata a migliorare il processo decisionale e la successiva gestione; • la predisposizione e sottoscrizione del presente documento preliminare contenente la disciplina degli obblighi reciproci, la modalità di acquisizione del quadro conoscitivo, gli obiettivi della pianificazione e il programma di coordinamento del lavoro; 5 Documento Preliminare 6 Documento Preliminare 1. Il TERRITORIO DI VILLAVERLA Il territorio comunale di Villaverla è localizzato a sud di Thiene e dista circa 15 km dalla città di Vicenza. Si configura come un ambito pianeggiante delimitato dal torrente Timonchio, ad ovest, e dal bosco di Dueville e Novoledo a sud-est, con superficie di 15,7 kmq. La popolazione residente al 31 dicembre 2009 risulta di 6.230 abitanti. Villaverla confina con i comuni di: Caldogno, Dueville, Isola Vicentina, Malo, Montecchio Precalcino, Sarcedo, Thiene. In rapporto agli enti sovraordinati alla gestione dei servizi, il comune appartiene all’Ulss n. 4 (distretto sanitario n.1)1, al Bacino Idrografico del fiume Brenta-Bacchiglione e al Consorzio di bonifica Medio Astico-Bacchiglione, mentre i principali servizi pubblici sono forniti da Alto Vicentino Servizi (acqua), Alto Vicentino Ambiente (rifiuti), Ascopiave per la rete del gas. Villaverla è interessato dalla seguente viabilità sovracomunale: • Autostrada A31 Valdastico nella parte settentrionale del comune2; • S.P. 349 del Costo che costituisce collegamento tra Vicenza e l’Alto Vicentino in direzione Thiene; • S.P. 50 di Novoledo (collegamento est-ovest tra la S.P. 349 strada del Costo e la S.P. 248 strada Schiavonesca/Marosticana)3; • S.P. 49 Capiterlina (verso Isola Vicentina, altro collegamento est-ovest tra la S.P. 349 del Costo e la S.P 46 del Pasubio). La tratta ferroviaria Vicenza-Thiene-Schio interessa marginalmente il territorio di Villaverla, ma si caratterizza per la presenza della stazione ferroviaria di Villaverla-Montecchio Precalcino. 1 L’ambito territoriale dell’Azienda Ulss 4 comprende 32 Comuni, un'estensione di 660,48 kmq e una popolazione di circa 185.000 abitanti. Il territorio è suddiviso in due Distretti Socio Sanitari: Distretto Socio Sanitario 1 con sede direzionale a Thiene, che ricomprende i Comuni di Breganze, Caltrano, Calvene, Carrè, Chiuppano, Fara Vicentino, Lugo di Vicenza, Marano Vicentino, Montecchio Precalcino, Salcedo, Sarcedo, Thiene, Villaverla, Zanè, Zugliano. Distretto Socio Sanitario 2 con sede direzionale a Schio, che ricomprende i Comuni di Arsiero, Cogollo del Cengio, Laghi Lastebasse, Malo, Monte di Malo, Pedemonte, Piovene Rocchette, Posina, San Vito di Leguzzano, Santorso, Schio, Tonezza del Cimone, Torrebelvicino, Valdastico, Valli del Pasubio, Velo d’Astico. 2 I caselli autostradali più vicini sono quello di Thiene (a nord) e quello di Dueville (ad est), entrambi sull’A31 Valdastico. 3 I collegamenti SP 49 e SP 50 costituiscono una sorta di impropria circonvallazione nord di Vicenza con pesanti ripercussioni di traffico in prossimità delle aree residenziali di Villaverla e, soprattutto, di Novoledo. Con la realizzazione della variante all’abitato di Novoledo della SP 50 - lavori recentemente avviati – si ritiene possa essere risolta la problematica del traffico di attraversamento della frazione di Novoledo restituendo vivibilità ai luoghi centrali prospicienti la strada principale, la piazza e la chiesa. 7 Documento Preliminare Il fitto sistema idrografico interessa Villaverla con i seguenti principali corsi d’Acqua: • il torrente Timonchio (lungo il confine occidentale e meridionale); • il Trozzo Marano; • il torrente Rostone; • la roggia Verlata; • il torrente Igna (nella porzione orientale). Il territorio agricolo sud-orientale (a sud di Novoledo) si caratterizza per l’emergenza idrografica e ambientale del SIC “Bosco di Dueville e risorgive limitrofe”. La proposta di PTCP, recentemente trasmessa ai comuni e di prossima adozione da parte del Consiglio Provinciale, pur non includendo Villaverla nell’ambito della Policittà dell’Alto Vicentino4 (art. 92 – La policittà dell’Alto vicentino con le centralità di Valdagno, Schio, Thiene) fornisce tuttavia le direttive per una pianificazione coordinata d’ambito tra le quali, particolarmente interessanti appaiono: a. La “policittà slow”: I. Favorire progetti aventi per obiettivo l’utilizzo delle energie rinnovabili e l’efficienza energetica: incentivare anche nell’ambito del partenariato pubblico-privato, la produzione combinata di energia termica ed elettrica mediante l’utilizzo di biomassa proveniente da colture arboree appositamente piantate. II. Incentivare la qualità del costruire, ovvero divulgare esperienze progettuali significative, diffondere criteri di ecocompatibilità, incentivare l’edilizia sostenibile, promuovere interventi di bio-architettura. III. Ripristinare e utilizzare le centraline idroelettriche presenti e diffuse nell’area pedemontana e montana. IV. Migliorare la qualità dei servizi volti alla valorizzazione del patrimonio storico-culturale: realizzare itinerari tematici mediante apposita segnaletica e pannelli didattici; favorire le iniziative finalizzate al ripristino e al recupero di testimonianze architettoniche della civiltà contadina per la realizzazione di centri ricreativi, culturali e/o strutture ricettive; dotare i luoghi di 4 Estratto proposta PTCP tavola 4 – Sistema insediativo infrastrutturale Il PTCP della Provincia di Vicenza (adottato con D.C.P n. 77 e 78 del 20.12.2006) indicava il territorio comunale appartenente all’ambiente insediativo “Conurbazione multicentrica dell’Alto Vicentino” , ponendo i seguenti obiettivi: • Perseguire un riequilibrio generale dell’ambito ed un recupero della qualità abitativa, attraverso l’incentivazione al trasferimento delle attività produttive insediate in ambito urbano; • Sviluppare la competitività delle imprese; • Limitare lo sviluppo di nuovi insediamenti produttivi soltanto se supportati da reali esigenze; • Migliorare l’offerta di servizi alla produzione e alla persona; • Promuovere politiche per la riqualificazione della viabilità; • Potenziare la mobilità sostenibili ciclo-pedonale e del trasporto pubblico; • Dare continuità territoriale ai collegamenti fra i nuclei urbani e i sistemi di trasporto pubblico; • Valorizzare le risorse naturalistiche, ambientali e agricole al fine di creare le condizioni per l’avvio di un nuovo processo di crescita dell’area; • Promuovere la crescita della redditività delle zone rurali; • Creare un sistema di corridoi ambientali che garantisca la connessione tra la fascia di montagna e quella di pianura, la cui struttura portante viene individuata nei corsi d’acqua (torrenti, rogge). 8 Documento Preliminare maggior attrazione turistica con punti di sosta attrezzati, centri didattici, di promozione e di esperienza culturale locale (artigianato e cucina), punti di vendita e di degustazione dei prodotti locali anche mediante la realizzazione di un polo fieristico. V. Sviluppare i servizi finalizzati all’offerta turistica enogastronomica e dell’agriturismo: identificazione e realizzazione di itinerari e/o percorsi dei prodotti tipici. VI. Valorizzare le attrezzature ricettive in un’ottica di “albergo diffuso”. b. Il paesaggio e la natura I. Recuperare e restaurare le risorse naturali del territorio: dare fruibilità alle aree degradate e vulnerabili mediante l’integrazione con le politiche di recupero e riattivazione dei sistemi agricoli. II. Tutelare gli ambiti di territorio integri, ponendo dei limiti quanto più possibile precisi tra ambiti edificabili o comunque urbanizzati e territorio aperto (superficie agricola, forestale e comunque non urbanizzata), oltre a ricercare le più adeguate forme di incentivazione, diretta e indiretta, alle migliori condizioni di vita degli abitanti di contrada e la tutela dello straordinario patrimonio costituito nelle contrade stesse. c. La mobilità e accessibilità I. Rafforzare i collegamenti tra la viabilità locale e quella principale. II. Programmare ed integrare la messa in rete del trasporto pubblico utilizzando con sempre maggiore intensità il traforo Schio-Valdagno e impostando il trasporto pubblico in un sistema anulare Vicenza, Thiene, Schio, Valdagno, Montecchio Maggiore. III. Realizzare reti tranviarie di livello intercomunale. IV. Ammodernare la tratta ferroviaria e contemporaneamente organizzare le corse con le tempistiche di treni navetta, funzionali alle esigenze dell’utenza in termini di destinazioni. V. Dotare le stazioni di adeguate infrastrutture scambiatrici caratterizzate come nodi intermodali della mobilità locale valorizzando a Schio la funzione di stazione di testa dalla quale può essere garantito il collegamento con il territorio, e realizzando un parcheggio multipiano alla stazione di Thiene e di Valdagno; quest’ultimo come punto di interscambio per tutta la vallata dell’Agno. d. L’archeologia industriale I. Valorizzare l’identità industriale: utilizzare la Fabbrica Alta di Schio e la Fabbrica Marzotto a Valdagno come “contenitori” per interpretare e comunicare la cultura produttiva contemporanea. II. Realizzare il “Museo della civiltà industriale, della storia e dell’innovazione tecnologica”: promuovere e diffondere la cultura storica, materiale, e tecnico-scientifica prodotta dal territorio con l’intento di renderla accessibile al grande pubblico e con particolare attenzione al ruolo educativo. III. Formare un nodo della ricerca ed innovazione di alto livello per perseguire l’innovazione nella ricerca, nella didattica, nella divulgazione e nelle metodologie di educazione permanente. 9 Estratto proposta PTCP tavola 3 – sistema ambientale Estratto proposta PTCP tavola 4.1 – mobilità Estratto proposta PTCP tavola 5.1 Documento Preliminare 1.1 I segni storici dell’insediamento di Villaverla Nell’attuale sistema insediativo di Villaverla sono riconoscibili alcuni elementi e segni storici che ancora oggi costituiscono elementi importanti dell’organizzazione insediativa e del complesso delle relazioni con il territorio circostante: - il collegamento Vicenza-Thiene; - i nuclei storici di Novoledo e Villaverla; - la diffusa presenza della risorsa acqua (torrente Timonchio, Trozzo Marano, torrente Rostone, Roggia Verlata, Bosco di Dueville e risorgive); Nella descrizione militare che accompagna la tavola IX.14 Malo della Carta del Ducato di Venezia di Anton Von Zach5 sono citati: Novoledo, borgo con diritto di mercato. 513 abitanti e 87 case. Caratteristiche delle strade: si può giungere li da 2 parti oppure vie. Buona strada sempre transitabile. Caratteristiche dei torrenti: Il torrente Igna in primavera arreca enormi danni alle vie e ai campi. Il Rozzon e altrettanto la Rozza di Verlata, che ha sempre acqua e che qui si getta nel Rozzon, e quello 2 miglia al di sotto nella Igna e questa un centinaio di passi più in giù nel Bacchiglione”. Caratteristiche dei ponti, passerelle e guadi: Su questa Igna vi è una passerella di legno sulla via in direzione Dueville e 2 guadi verso Montechio e Dueville. Villa Verla, borgo con diritto di mercato. 1250 abitanti e 152 case. Caratteristiche delle strade:La via principale verso Vicenza. Thienne è sempre percorribile, ma è molto danneggiata dai torrenti Strada Marano e Rozzon, in particolare nella località Villa Verla, dove il Strada Marano non ha altro letto che la strada. Caratteristiche dei torrenti: I due torrenti Strada Marano e Rozzon sono per la maggior parte del tempo interamente secchi, quindi ovunque attraversabili. Le loro rive sono un po’ rialzate dagli argini però scalabili. Il Timonchio partendo da qui ha gli argini più spessi. Caratteristiche dei ponti, passerelle e guadi: A un miglio più sotto la strada principale conduce verso Vicenza su un ponte di pietra sulla Strada Marano, che questa primavera è stato interamente divelto dall’acqua. Qui il torrente ha rive molto erte. Attraverso il Timonchio vi è un solo guado. Annotazioni militari: La zona da qui verso Thienne non è molto ricoperta da alberi, ma è solcata da molti fossati, Per cui, a seconda delle condizioni, le strade sono adatte alla cavalleria. 5 Estratto Tav. IX.14 [Malo] della Carta del Von Zach Estratto tavoletta IGM 1:10.000 – 1902 Estratto tavoletta IGM 1:10.000 – 1924 Kriegskarte 1798-1805; Fondazione Benetton Studi Ricerche/Grafiche V. Bernardi, 2005. Descrizione militare della Tav. IX.14 [Malo] eseguita dal topografo Geppert, primo tenente del Quartier Generale dello Stato maggiore - Castelgomberto, 4 agosto 1801 10 Documento Preliminare La viabilità che attraversa il territorio a nord di Vicenza è cosi descritta: Le vie principali sono due: La prima da Vicenza verso Schio. La nuova strada commerciale è sempre in buone condizioni e può perciò essere percorsa in ogni stagione senza curarsi del genere di veicolo. La seconda da Vicenza verso Thiene, attraverso Villa Verla. E’ anch’essa sempre percorribile, ma non sempre in buone condizioni come la prima. Tutte le altre vie di comunicazione verso la pianura, conducono da una località all’altra e hanno tutte un fondo compatto, ma sono strette. Per i corsi d’acqua, si citano: tra i ruscelli la Roza (roggia Verlata) che scorre da Thienne verso Villa Verla e ha sempre acqua; tra i torrenti il Timonchio, il Rozon (torrente Rostone), Strada di Marano e Trotto Marano (Trozzo Marano) hanno acqua solo se piove incessantemente, oppure se la neve in alta montagna inizia a sciogliersi; allora gli stessi diventano molto impetuosi, ma in poco tempo defluiscono. La diffusa presenza della risorsa acqua segna in modo profondo l’organizzazione territoriale del paese e ne connota ancora adesso le emergenze ambientali e i principali elementi di pregio paesaggistico. Il sistema delle risorgive, le zone umide, i torrenti Timonchio, Rozzon, Trozzo Marano, Igna, il fitto sistema di rogge (la roggia Verlata è il segno storico più evidente) e il reticolo idraulico necessario alla regimentazione delle acque, al loro regolare deflusso, costituiscono l’elemento basilare dell’organizzazione territoriale. 11 Estratto tavoletta IGM 1:10.000 – 1968 Estratto Ortofoto TerraItaly it2000 NR volo 2006-2007 Documento Preliminare 1.2 Il modello insediativo e gli obiettivi strategici La configurazione e l’assetto odierno del comune di Villaverla è frutto di un’espansione urbanistica avvenuta prevalentemente negli ultimi 40 anni. Partendo dall’analisi dei segni storici evidenziati precedentemente e si possono riconoscere i seguenti sistemi insediativi: a) il sistema residenziale di Villaverla e Novoledo: è formato dai due centri prevalentemente residenziali di Villaverla e Novoledo connotati da un assetto insediativo piuttosto compatto che ha permesso di salvaguardare ampi spazi di territorio agricolo integro. Villaverla si è sviluppata intorno al proprio centro storico e agli edifici principali (Villa Verlato, Villa Ghellini…) e attestata lungo la SP 349 che attraversa in direzione NordSud l’intero centro abitato. Il principale sviluppo residenziale si è concentrato nella porzione occidentale lungo gli assi via Trevisan – Molini - Fratelli Faccin e via Trieste – 4 Novembre rispettivamente a nord e a sud dell’asse originario costituito da Piazza Marconi – via Cardinale Dalla Costa – Piazza del Popolo, centro del paese e dove si sono presenti edifici di pregio e con funzioni pubbliche compreso il polo servizi scolastici tra via Giovanni XXIII e via Martinengo. Anche ad est della SP 349 sono presenti espansioni residenziali ma con dimensioni minori (via S. Simeone, via Manzoni, via Zanella, via Pascoli ), il complesso di Villa Ghellini (compreso tra via Pascoli e via Roare), le aree residenziali attestate lungo via Stadio e il polo dei servizi sportivi. Obiettivi: La funzione prevalentemente residenziale impone prioritariamente la realizzazione degli interventi infrastrutturali (con le opportune opere di mitigazione e compensazione) finalizzati a contenere il traffico di attraversamento e consentire: - la riqualificazione delle aree centrali (con verifica delle previsioni del PRG sia qualitative che quantitative, in particolare nei contesti di riconversione delle fornaci), - il consolidamento e ri-equilibrio della crescita urbana, - il conseguimento di migliori condizioni abitative attraverso il completamento dei servizi e un’attenta riconsiderazione dell’arredo urbano e degli spazi pubblici., - il consolidamento e riorganizzazione del polo dei servizi pubblici (scolastici e sportivi in primo luogo); - la valorizzazione dell’asse centrale costituito da Piazza del Popolo via Cardinale Dalla Costa – Piazza Marconi con il potenziamento e riorganizzazione degli immobili e dei servizi; - la realizzazione di una connessione funzionale forte tra l’asse originario e il nuovo centro costruito dal recupero delle fornaci Trevisan (municipio, piazza, aree commerciali…). Novoledo è costituita dal nucleo storico con insediamento tipicamente lineare lungo la SP 50 (via Palladio) con alcuni edifici storici di pregio di interesse storico-architettonico. Le espansioni residenziali, confermando il tessuto compatto del nucleo di Novoledo, si sono realizzate prevalentemente a nord della SP 50 (via Capitello, via S. Gaetano, via 2 Giugno, via Roare, via 1 Maggio, via Volta e via Scamozzi). Alcuni filamenti, meno compatti, sono costituiti dagli insediamenti residenziali e agricoli localizzati lungo via Igna (verso Montecchio Precalcino) e lungo via Bosco e via Ronchi (verso l’area SiC del Bosco). 12 Documento Preliminare Obiettivi: Con la realizzazione della variante alla SP 50 si ritiene risolta la criticità del traffico di attraversamento e pertanto gli obiettivi sono: - il rafforzamento delle centralità della frazione, incentivando l’offerta dei servizi (farmacia, sportello bancario) e conservando gli istituti scolastici; - valorizzazione della specifica identità della frazione attraverso un’attenta riconsiderazione dell’arredo urbano e degli spazi pubblici; - il riequilibrio dell’offerta residenziale considerando la domanda diffusa, attraverso la ricognizione dei bordi urbani pur nella conferma della vocazione residenziale in un contesto agricolo di pregio, evitando eccessive densità edilizie e l’ulteriore compromissione di aree non urbanizzate. b) il sistema produttivo: originariamente caratterizzato dalla lavorazione delle argille è in gran parte stato sostituito da attività industriali e artigianali legate alla meccanica e al distretto dell’alto vicentino. Le zone artigianali-industriali presenti nel territorio sono attestate prevalentemente in continuità con il sistema insediativo di Villaverla: l’insediamento a nord di via De Gasperi, la zona produttiva a sud del parco di villa Ghellini (via Roare), l’area produttiva di via 25 aprile, la zona industriale artigianale sud compresa tra via Capiterlina e la SP 349 in prossimità con l’area produttiva del comune di Isola vic.na (e che si connota come area produttiva di rilievo provinciale). Sui principali insediamenti legati alla lavorazione dell’argilla e alle fornaci sono in corso (o già programmati) profondi interventi di riconversione con destinazioni prevalentemente residenziali in aree prossime al centro storico (area Trevisan) o adiacenti ad altri quartieri residenziali (area via Fratelli Faccin). Obiettivi: Il PAT si pone i seguenti obiettivi: - la conferma, senza ulteriori espansioni, degli ambiti produttivi a nord (attestati sulla sp 349) e di via Roare - via Stadio, per i quali potranno valutarsi in fase di concertazione eventuali riconversioni da verificarsi in sede di PI; - come ambito di possibile potenziamento, in coerenza con il PTCP, viene indicato il contesto produttivo a sud di via Capiterlina il quale si configura come polo produttivo intercomunale di Isola Vicentina e Villaverla non ignorando, tuttavia, che dovranno essere attentamente valutate le condizioni e le compensazioni a favore delle attività agricole insediate; - il Pat censisce, inoltre, le attività fuori zona o in contesti non opportuni, verificando le condizioni per la loro permanenza o il trasferimento. c) il sistema infrastrutturale: è caratterizzato dalla presenza della SP 349 del Costo, collegamento diretto Thiene-Vicenza che induce un grande volume di traffico di attraversamento per il centro di Villaverla, dalla SP 49 e 50 con direzione est-ovest di collegamento territoriale tra la SP 46 del Pasubio, la SP 349 del Costo e la SP 350 Schiavonesca-Marosticana, dall’Autostrada A31 Valdastico e dalla Ferrovia VicenzaSchio oltre che dalla rete locale di viabilità di collegamento interno. Obiettivi: Gli obiettivi principali sono: - ridurre il traffico di attraversamento nord-sud individuando, in accordo con gli enti interessati (comune di Malo, comune di Thiene, Provincia di Vicenza, ecc.), un tracciato alternativo alla SP 349 che integrandosi con la variante alla sp 46 del Pasubio, venga a completare una rete stradale di rango territoriale che rispetti, per quanto possibile, l’assetto 13 Documento Preliminare - - agrario tradizionale, sia adeguatamente mitigata dal punto di vista ambientale e paesaggistico ed eviti l’inutile spreco di territorio. Conseguentemente sarà possibile la completa riqualificazione dell’attuale asse della strada provinciale, per garantire l’incremento della qualità degli spazi urbani centrali di Villaverla, verificando la percorribilità di un’eventuale pedonalizzazione – seppur parziale – di Piazza del Popolo; per quanto riguarda il settore di Novoledo, appare necessario favorire il convogliamento del traffico indotto dagli insediamenti produttivi (di Montecchio Precalcino, in prossimità della stazione; della Zona Industriale tra via Stadio e via Roare) lungo una nuova viabilità di gronda est, da completare e potenziare in collegamento con gli itinerari sovracomunale; per quanto riguarda la viabilità interna vanno perseguiti obiettivi di miglioramento dell’accessibilità agli insediamenti (esistenti e programmati) e il miglioramento della sicurezza stradale (in particolare per gli utenti deboli quali pedoni e ciclisti). d) il sistema ambientale dei territori aperti: è costituito da ambiti con caratteristiche omogenee connotati dalla destinazione agricola, dalla valenza ambientale e paesaggistica e dall’importanza del settore primario. Si possono distinguere tre settori: 1. le aree agricole occidentali caratterizzate dalla presenza di allevamenti intensivi e altre attività agricole (ma anche di qualche attività non legate all’agricoltura), contesto agricolo integro in connessione con il torrente Timonchio e le aree agricole della centuriazione di Malo e Thiene; 2. le aree agricole nord-orientali caratterizzate dalla significativa presenza di tracce di sistemazioni agrarie tradizionali (alberature, filari, fossi e scoline); 3. le aree agricole meridionali di Novoledo e del SIC del Bosco: caratterizzate dalla fitta maglia idrografica e dalla vegetazione ripariale di molti fossati, dalle polle di risorgiva e dal delicato ambiente del bosco. Sono ben riconoscibili le sistemazioni agrarie storiche, i fossati, le baulature e brani di filari, siepi e alberature interpoderali. Obiettivi: Il Pat riconosce la valenza strategica di questi porzioni di territorio sia per garantire l’equilibrio ecologico-ambientale del sistema sia come aree da valorizzare per la fruizione e il tempo libero. Pertanto l’obiettivo è la salvaguardia, la protezione e la tutela delle risorse ambientali e paesaggistiche di pregio da perseguire anche attraverso azioni di valorizzazione volte alla fruizione ecocompatibile degli spazi naturali e il recupero dei volumi esistenti in funzione ricettivo-turistica dell’area delle sorgenti del Bacchiglione. Riconosce inoltre il carattere agricolo –produttivo di vaste porzioni del territorio di Villaverla promuovendo il censimento degli allevamenti e delle aziende agricole per una migliore tutela. 14 Documento Preliminare 2. SCELTE STRATEGICHE E OBIETTIVI DI SOSTENIBILITA’ DEL PIANO 2.1 Il sistema ambientale: risorse naturalistiche e ambientali e paesaggio naturale Il PAT relativamente al Sistema Ambientale provvede, alla tutela delle Risorse Naturalistiche e Ambientali e all’integrità del Paesaggio Naturale, quali componenti fondamentali della “Risorsa Territorio”, rispetto alle quali è valutata la “sostenibilità ambientale” delle principali trasformazioni del territorio anche con riferimento all’art. 4 LR 11/2004 e alla Direttiva 2001/42/CE del 27.6.2001 sulla Valutazione Ambientale Strategica. Le aree di valore naturale ed ambientale, sono individuate e disciplinate dal PAT/PATI, che ne definisce gli obiettivi generali di valorizzazione, in coerenza con le indicazioni della pianificazione sovraordinata. In fase preliminare si evidenziano: - l’appartenenza di gran parte del territorio sud-est di Villaverla al SIC IT3220040 “Bosco di Dueville e risorgive limitrofe”6 e alla ZPS IT3220013 “Bosco di Dueville”; - l’area del Centro idrico di Novoledo con le importanti azioni di ripristino del paesaggio storico; - l’area delle sorgenti del Bacchiglione con il progetto di Parco e rinaturalizzazione (progetto Life, Provincia di Vicenza e Comuni di Villaverla, Caldogno, Dueville); - il fitto sistema idrografico costituito da risorgive, rogge, aree umide, torrenti. Un sistema caratterizzato da vegetazione ripariale, aree umide ancora integre e integrate con il sistema agricolo che costituisce il principale elemento di connessione della rete ecologica locale . In particolare la rete idrografica principale composta dal torrente Timonchio, dal Trozzo Marano, dal torrente Rostone, dalla roggia Verlata e dal torrente Igna; - il territorio agricolo integro con la presenza di sistemazioni agrarie storiche, filari, alberature e siepi interpoderali. 6 Per approfondimenti circa le caratteristiche ambientali del SIC si rimanda alla scheda descrittiva disponibile al seguente indirizzo internet della Provincia di Vicenza: www.provincia.vicenza.it/progetti/file/08_scheda_descrittiva_del_biotopo_bosco_di_du eville_e_risorgive.pdf 15 Documento Preliminare 2.2 La difesa del suolo Il PAT dovrà verificare e integrare le indagini delle aree soggette a pericolosità idraulica con particolare riguardo: Il PAT provvede alla difesa del suolo attraverso la prevenzione dai rischi e dalle calamità naturali, accertando la consistenza, la localizzazione e la vulnerabilità delle risorse naturali, individuando la disciplina per la loro salvaguardia. In particolare è compito del PAT definire le aree a maggiore rischio di dissesto idrogeologico, le aree esondabili e quelle a maggiore rischio sismico provvedendo a: - individuare i necessari interventi di miglioramento e riequilibrio ambientale da realizzare o le azioni di monitoraggio delle aree a rischio idraulico; - definire indirizzi e prescrizioni per gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia nelle zone sottoposte a vincolo idrogeologico nelle aree urbanizzate o da urbanizzare anche attraverso meccanismi quali il credito edilizio; - accertare la compatibilità degli interventi con la sicurezza idraulica del territorio, subordinando, ove necessario, l’attuazione di talune previsioni alla realizzazione di infrastrutture, opere o servizi per il deflusso delle acque meteoriche e verifica la compatibilità idraulica ai sensi della DGRV n. 1322 del 10 maggio 2006 e DGRV n. 2948 del 06 ottobre 2009 secondo il principio di “invarianza idraulica”; - alle fasce limitrofe ai torrenti Timonchio ed Igna, fonte di rischi idrogeologici, di esondazione/alluvione, e stabilire le misure di tutela e sicurezza idraulica da adottare per la roggia Verlata per evitare rischi di danni a cose e persone; - al principio di efficienza idraulica relativamente ai corsi d’acqua secondari, individuando le situazioni di potenziale pericolo, prevedendo le operazioni di manutenzione dei torrenti e la verifica del carico idraulico in rapporto alle opere di regimazione e deflusso esistenti, ai tombinamenti e alle coperture dei corsi d’acqua realizzati negli ultimi decenni che costituiscono punti di effettiva criticità. In particolare sarà cura del PAT dare indicazioni sia per la tutela della risorsa idrica dal punto di vista qualitativo (interferenze delle attività industriali e delle attività zootecniche, nella fascia delle risorgive…) sia dal punto di vista della sicurezza idraulica indicando e tutelando le aree idonee ad eventuali interventi di mitigazione del rischio quali bacini di laminazione, in coordinamento con le autorità idrauliche competenti (Genio Civile e Consorzi di Bonifica). Il PAT verifica inoltre la sicurezza idrogeologica con particolare riferimento alle aree individuate nella Perimetrazione e classificazione delle aree in relazione alla pericolosità idraulica (tav. 5) del Progetto di Piano stralcio per l’assetto idrogeologico predisposto dall’Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, BrentaBacchiglione, Adige, Piave – adottato dal Comitato istituzionale il 3 marzo 2004. Il PAI individua nell’area meridionale del territorio comunale, nell’ambito delle sorgenti del Bacchiglione l’area fluviale (ambito delle peschiere) e due aree a pericolosità idraulica elevata (P3) tra le peschiere e il torrente Timonchio. Il PAT provvederà inoltre a dare indicazioni per la tutela e riqualificazione del paesaggio agrario interessato dalla coltivazione, soprattutto nel settore occidentale, di numerose cave di argilla (preminente attività locale nel novecento). Attualmente l’unica cava ancora attiva nel territorio comunale è la cava Saccardo (codice QC regionale: 24118-7839) per l’estrazione di argilla per laterizi. 16 Documento Preliminare 2.3 Ambiti di paesaggio agrario di interesse storico-culturale Il PAT individua gli ambiti o unità di paesaggio agrario di interesse storico-culturale e gli elementi significativi del paesaggio di interesse storico. Per gli ambiti o unità di paesaggio agrario di interesse storico-culturale assicura, nel rispetto delle esistenti risorse agro-produttive: - - - la salvaguardia delle attività agricole ambientalmente sostenibili e dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici presenti nel territorio (edifici rurali di pregio, le corti e le frazioni…); la conservazione o la ricostituzione del paesaggio agrario e del relativo patrimonio di biodiversità, delle singole specie animali o vegetali, dei relativi habitat, e delle associazioni vegetali e forestali (connessioni ecologiche del SIC, ambiti aperti, varchi ecologici); la salvaguardia o ricostituzione dei processi naturali, degli equilibri idraulici, idrogeologici e degli equilibri ecologici. Qualora negli ambiti agricoli di rilievo paesaggistico sussistano limitazioni all’utilizzazione agricola dei suoli, la pianificazione urbanistica comunale promuove anche lo sviluppo di attività integrative del reddito agricolo, quali la silvicoltura, l’offerta di servizi ambientali, ricreativi, per il tempo libero e per l’agriturismo promuovendo le eccellenze enogastronomiche e le peculiarità ambientali e culturali del territorio. Relativamente agli elementi significativi del paesaggio di interesse storico, recepisce ed integra nel proprio quadro conoscitivo i sistemi e gli immobili da tutelare e ne specifica la relativa disciplina promuovendo il recupero e la tutela di: 17 - edifici di valore storico-architettonico, culturale e testimoniale e i relativi spazi inedificati di carattere pertinenziale come le ville venete (vedi elenco IRVV), edifici di particolare interesse storico-monimentale; - documenti della civiltà industriale quale l’antica filanda a lato della chiesa dl capoluogo; - sistema insediativo rurale e le relative pertinenze scoperte (corti) e piantumate; - viabilità storica extraurbana e i segni della centuriazione: in particolare sono tuttora visibili alcuni degli orientamenti della centuriazione tra Thiene e Malo; - sistema storico delle acque derivate e delle opere idrauliche con particolare riguardo al sistema delle risorgive e della roggia Verlata; - sistemazioni agrarie tradizionali con particolare riguardo alle piantate, i terrazzamenti, le mura di confine, le baulature, gli scoli, le alberature interpoderali (ben visibili nelle aree agricole orientali, in prossimità delle sorgenti del Bacchiglione); - itinerari d’interesse storico-ambientale e paesaggistico come la pista ciclabile sovracomunale lungo gli argini del Timonchio; - individuazione e tutela dei contesti figurativi delle ville venete con particolare riguardo a quelle di interesse provinciale indicate nel PTCP (art. 46 NTA – Villa Ghellini) e nel rispetto delle direttive di cui all’art. 46 delle NTA del PTCP; Documento Preliminare Tra gli immobili di interesse storico, 18 sono gli immobili individuati dall’Istituto Regionale delle Ville Venete nel territorio di Villaverla: Codice Denominazione Vincolo G1197000 Casa "del Leone" (demolita) G1198000 Casa Altissimo G1199000 Convento settecentesco G1200000 Villa Pesavento, Munarini G1201000 Villa Dalla Negra, Trevisan G1263000 Ca' Roversa G1996000 Villa Ghellini, Guidolini, Calvi Giara, Da Schio, Dall'Olmo G2032000 Villa Fracasso G2033000 Autore L.364/1909; L.1089/1939 (Decreti del 1927/04/01; 1960/03/07) Antonio Pizzocaro Villa Verlato, Dalla Negra, Dianin, Putin L.1089/1939 (Decreto del 1952/12/15) Vincenzo Scamozzi G2034000 Villa Da Porto, Martinengo Dalle Palle, Spiller L.1089/1939 (Decreto del 1979/07/06) G2035000 Villa Celegoni, Chilesotti, Marzotto G2036000 Casa Fabbris L.1089/1939 (Decreto del 1971/08/13) G2037000 Villa Da Porto, Clementi, Rossi L.364/1909 (Decreto de 1926/07/09) G2038000 Casa Pisani, Filippi - Maistrello - Pisani L.1089/1939 (Decreto del 1963/12/14) G2039000 Villa Arnaldi, Filippi G2040000 Villa Ghellini, Saraceno, Nievo, Bonin Longare, Mantiero G2042000 Casa Munarini G3004000 Casa Pauletto, Vicino Fonte: Istituto regionale ville venete - www.irvv.net 18 L.1089/1939 (Decreto del 1986/12/01) Antonio Pizzocaro Documento Preliminare 2.4 I centri storici Il PAT definisce la classificazione dei Centri Storici di cui all’Atlante Regionale (Novoledo, Villaverla) in relazione all’entità, al ruolo storico, alle caratteristiche strutturali ed insediative oltre ad individuare eventuali altri nuclei di interesse storico7. Per ogni centro storico ne individua la perimetrazione, gli elementi peculiari le potenzialità di qualificazione e sviluppo, nonché gli eventuali fattori di abbandono o degrado sociale, ambientale ed edilizio. Individua inoltre la disciplina generale diretta ad integrare le politiche di salvaguardia e riqualificazione del centro storico con le esigenze di rivitalizzazione dello stesso, anche con riguardo alla presenza di attività commerciali e artigianali, favorendo al tempo stesso, il mantenimento delle funzioni tradizionali, affievolite o minacciate, prima fra queste la residenza della popolazione originaria. Il PAT stabilisce le direttive e le prescrizioni per la formazione del Piano degli Interventi PI, nonché le norme per la salvaguardia degli elementi di rilievo storico-architettonico In particolare il PAT detta i criteri per la formazione del PI relativamente a : - l’acquisizione del quadro conoscitivo relativo a tutti i fabbricati e manufatti presenti all’interno dei centri storici, nonché agli spazi liberi esistenti d’uso privato o pubblico a cui il PI si uniformerà per la classificazione del patrimonio edilizio esistente con apposite schede; - le modalità per l’individuazione delle categorie in cui gli elementi sopra descritti devono essere raggruppati, per caratteristiche tipologiche e pregio storicoarchitettonico; 7 L’Atlante dei Centri storici (Regione Veneto, 1984) indica per il Comune di Villaverla i seguenti centri: Denominazione n. catalogo Novoledo 646 Villaverla 312 Il PTCP della Provincia di Vicenza (Carta del Paesaggio) indica gli stessi centri storici classificandoli secondo i seguenti gradi di interesse: 1 - Centri storici di notevole importanza: Villaverla 2 - Centri storici di grande interesse: Novoledo 19 Documento Preliminare - colturali, dislivelli, filari alberati, fossati o corsi d’acqua minori, etc; la gamma degli interventi possibili (gradi di protezione), quelli comunque necessari alla tutela degli elementi di pregio, (norme puntuali), nonché le condizioni per le possibili variazioni al grado di protezione (flessibilità), anche attraverso schemi e prontuari; - le destinazioni d’uso possibili in relazione alle caratteristiche tipologiche, alla consistenza ed al ruolo urbano; - l’individuazione dei limiti per la nuova edificazione, in funzione allo stato di conservazione, al pregio degli edifici, ed alla struttura del tessuto urbano; a tale proposito i limiti dell’edificato saranno determinati su segni distinguibili in CTRN corrispondenti a elementi riconoscibili nel territorio quali, per esempio, cambi 20 - la delimitazione degli ambiti da assoggettare a progettazione unitaria tramite, strumento urbanistico attuativo o programma integrato; - l’individuazione delle aree e degli edifici da destinare a servizi, nonché le opere o gli impianti di interesse collettivo o sociale e le nuove viabilità; - la definizione delle norme e degli indirizzi per la soluzione dei problemi della circolazione nonché degli spazi di sosta e di parcheggio per gli autoveicoli, indicando le aree pedonali ed i percorsi ciclabili. Documento Preliminare 2.5 Il sistema insediativo dell’edificio, spesso documentale; Relativamente al Sistema Insediativo il PAT: - - - verifica l’assetto fisico funzionale degli insediamenti e promuove il miglioramento della funzionalità degli insediamenti esistenti e della qualità della vita all’interno delle aree urbane, definendo per le aree degradate gli interventi di riqualificazione, e di possibile di riconversione e per le parti o elementi in conflitto funzionale le eventuali fasce o elementi di mitigazione funzionale. Individua delle opportunità di sviluppo residenziale in termini quantitativi e localizzativi, definendo gli ambiti preferenziali di sviluppo insediativo, in relazione al modello evolutivo storico dell’insediamento, all’assetto infrastrutturale ed alla dotazione di servizi, secondo standard abitativi e funzionali condivisi. stabilisce il dimensionamento delle nuove previsioni per A.T.O. e per ciascuna realtà specifica, con riferimento ai fabbisogni locali . - definisce gli standard urbanistici, le infrastrutture e i servizi necessari gli insediamenti esistenti e di nuova previsione, precisando gli standard di qualità urbana e gli standard di qualità ecologico-ambientale; - definisce gli standard abitativi e funzionali, che nel rispetto delle dotazioni minime di legge, determinino condizioni di vita decorose e coerenti con l’evoluzione storica degli insediamenti, favorendo la permanenza delle popolazioni locali. In particolare: - per i centri storici di Villaverla e Novoledo e i nuclei in zona agricola è necessario la verifica della zonizzazione attuale e degli interventi di recupero previsti da indicazione puntuale, stabilendo quelli che si configurano come “invarianti” (i manufatti di maggior interesse da assoggettare prevalentemente a restauro) e quelli atti a favorire le azioni di riqualificazione “di contesto” piuttosto che la conservazione del singolo elemento 21 di solo valore - la ricognizione e verifica dei bordi urbani riconoscendo nei segni del territorio (cambi colturali, scoline, carrarecce..) i limiti fisici della zonizzazione; - la riqualificazione dei nuclei residenziali con miglioramento della dotazione delle aree a servizio della residenza (parcheggi, viabilità, aree verdi); - la verifica e l’adeguamento del sistema dei sottoservizi al fine di garantire efficacemente il sistema insediativo e le espansioni in atto; - conferma delle previsioni del vigente P.R.G. se coerenti con i criteri enunciati, con eventuali potenziali ampliamenti (prevalentemente nel settore Sud-.Ovest per Villaverla, e nel settore Sud-Est per Novoledo) in aderenza al tessuto edilizio esistente confermando l’impianto compatto del sistema insediativo; - ai completamenti ed espansioni saranno applicati i principi perequativi con l’obiettivo principale di completare la dotazione infrastrutturale (es. miglioramento dell’accessibilità), di servizi pubblici (es. potenziamento e riorganizzazione dei poli dei servizi pubblici di Villaverla e Novoledo) e il reperimento di potenzialità edificatorie per il soddisfacimento della domanda proveniente dalle componenti più deboli (es. giovani coppie, famiglie a più basso reddito...); - perseguire, attraverso i meccanismi del credito edilizio e della perequazione, i conseguimento di migliori condizioni di qualità della vita (in termini di dotazione di servizi, percorsi in sicurezza, cura e miglioramento degli spazi pubblici) e garantire il riordino di situazioni degradate (corti con superfetazioni e condoni successivi), di mitigazione degli impatti derivanti da conflitti funzionali o da attività in zona impropria, riordino edilizio e paesaggistico dei volumi inutilizzati (es. ex allevamenti); Documento Preliminare 2.6 Il territorio rurale Per il territorio rurale il PAT si pone l’obiettivo di salvaguardare anche gli aspetti storicoculturali delle attività tradizionali, e di attuare le politiche di sviluppo delle attività agricole sostenibili attraverso la promozione di specifiche opportunità. Il PAT persegue principali: pertanto due obiettivi - tutelare i suoli ad elevata vocazione agricola, limitandone il consumo; - promuovere lo sviluppo di una agricoltura sostenibile, improntata sull’impiego di tecnologie non inquinanti e finalizzata al risparmio di energia e di risorse non riproducibili. In particolare il PAT: - individua le caratteristiche produttive del settore primario, le vocazioni colturali, le peculiarità forestali, la consistenza dei settori zootecnico e orto-floro-vivaistico; - promuove la valorizzazione del territorio rurale disciplinando i movimenti di terra, l’apertura di nuove strade, la conservazione ed il miglioramento dei boschi di pianura, delle aree prative, delle aree umide, delle aree golenali; - stabilisce i criteri per gli interventi di: ▪ miglioramento fondiario; ▪ riconversione colturale; ▪ infrastrutturazione del territorio rurale; - - definisce i criteri per la classificazione del territorio secondo le seguenti caratteristiche: ▪ produzione agricola tipica o specializzata; ▪ aree integre, di primaria importanza per la funzione agricolo produttiva; (struttura aziendale) ▪ aree compromesse, caratterizzate da un elevato frazionamento fondiario; (struttura aziendale) ▪ aree boscate di pianura; ▪ aree prative; individua i beni culturali tipici della zona agricola e indica i criteri per la loro disciplina; 22 - tutela e valorizza i caratteri insediativi originari composti dalle tracce della centuriazione e dalla trama delle sistemazioni agrarie; - definisce le caratteristiche tipologiche, costruttive e formali, della edificazione in zona agricola; - promuove la valorizzazione e il recupero del patrimonio edilizio esistente attraverso il riutilizzo dei fabbricati rurali non più funzionali all’attività agricola e di quelli abbandonati, valutando l’opportunità di inserire destinazioni residenziali o turistico-ricettive, in funzione della loro localizzazione all’esterno o all’interno di nuclei o centri storici nel rispetto delle leggi L.r. 11/’04, L.r. 33/’02 e L.r. 9/’97; - disciplina le strutture precarie (legittime anche a seguito del condono edilizio), al fine di realizzare un decoroso riordino degli insediamenti ed il miglioramento complessivo delle condizioni paesaggistiche ed ambientali; - definisce le condizioni e i criteri per il recupero degli ex allevamenti e degli edifici non più funzionali perseguendo la riqualificazione paesaggistica, il recupero delle capacità edificatorie anche attraverso meccanismi del credito edilizio e della perequazione urbanistica nel rispetto delle leggi L.r. 11/’04 e L.r. 9/’97; - individua i percorsi ciclabili e i percorsi pedonali di carattere territoriale utilizzabili per la fruizione turistica del territorio e promuove il recupero degli edifici esistenti quale incentivo all’attività agrituristicaricettiva; - favorisce le attività complementari all’agricoltura legate allo sviluppo del territorio anche con funzione agrituristicoricettiva e con funzione didattica nel rispetto delle leggi L.r. 11/’04, L.r. 33/’02 e L.r. 9/’97 in particolare con riferimento all’area delle sorgenti del Bacchiglione (SIC) previa verifica di compatibilità ed ammissibilità con la normativa di tutela dei siti della Rete Natura 2000; Documento Preliminare 2.7 Le attività produttive Per le attività produttive il PAT valuta la consistenza e l’assetto del settore secondario e terziario e ne definisce le opportunità di sviluppo, in coerenza con il principio dello “sviluppo sostenibile”. - delimita gli ambiti per la localizzazione delle medie e grandi strutture di vendita qualora il tema emergesse durante la fase di confronto e concertazione; - definisce per il P.I. le condizioni ed i limiti per il mantenimento delle attività produttive in zona impropria precisando la specifica disciplina per le attività da confermare. Definirà, inoltre, i parametri atti alla valutazione dei possibili interventi compatibili con la zona in cui ricadono, per il recupero degli edificio industriali non compatibili con la zona e/o inutilizzati a seguito di trasferimento o cessazione dell’attività, anche a mezzo di credito edilizio e compatibilmente con quanto disposto dal D.P.R. n. 447/98 e relativa Circ. reg. n. 16/2001; - precisa gli standard di qualità dei servizi, che si intendono perseguire per ottimizzare il rapporto tra attività di produzione, servizi tecnologici, qualità dell’ambiente e del luogo di lavoro con particolare attenzione alla verifica dello stato di realizzazione degli standard e delle attrezzature pubbliche nonché l’incentivazione alla realizzazione di aree filtro; - propone un attento monitoraggio (anche in sede di VAS) delle ripercussioni ambientali delle attività produttive (emissioni, rumori, prelievi d’acqua) e un controllo dinamico delle trasformazioni che incentivi l’innovazione tecnologica seguendo le trasformazioni dell’attività e del processo produttivo anche dopo il momento dell’autorizzazione edilizia (bilancio ambientale positivo, autorizzazione ambientale integrata, compensazioni e mitigazioni); Il PAT individua le parti del territorio caratterizzate dalla concentrazione di attività economiche, commerciali e produttive e le distingue in: - ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale (area industriale a sud di via Capiterlina, polo produttivo intercomunale di Isola Vic.na e Villaverla), caratterizzati da effetti sociali, territoriali ed ambientali, che interessano più Comuni e/o relazionati ad altri comprensori produttivi di livello regionale; - aree produttive di rilievo comunale, caratterizzate da minori dimensioni delle limitati impatti delle attività insediate o da insediare; All’interno del sistema produttivo il PAT: - - - definisce l’assetto fisico funzionale degli ambiti specializzati per attività produttive di rilievo sovracomunale, quantificando il fabbisogno di aree e dei relativi servizi, con riguardo alle diverse destinazioni in essere in sintonia con gli indirizzi contenuti nel PTCP della Provincia di Vicenza; stabilisce il dimensionamento e la localizzazione delle nuove previsioni produttive, commerciali e direzionali, con riferimento alle caratteristiche locali ed alle previsioni infrastrutturali a scala territoriale: ▪ conferma delle zone previste dal vigente PRG; ▪ eventuale ampliamento dell’area produttiva a sud del torrente Timonchio verificando le condizioni per la tutela delle attività agricole e agrituristiche insediate ad ovest della SP 349. In questo contesto si segnala l’esigenza di programmare la riconversione delle aree Telitalia e della ex Fornace Pasubio in attuazione dei principi perequativi stabiliti da PAT con la realizzazione dei servizi mancanti anche nelle aree contermini (servizi, verde, parcheggi..) e garantendo l’equilibrio dei carichi insediativi e un armonico inserimento tipologico evitando complessi edilizi estranei al contesto locale. migliora la funzionalità complessiva degli ambiti specializzati per attività produttive, commerciali e direzionali, garantendo una corretta dotazione di aree per servizi, opere ed infrastrutture; 23 Documento Preliminare 2.8 L’archeologia industriale Piano degli Interventi e persegue l’inserimento di tali elementi nei percorsi di fruizione del territorio. Il PAT prevede il riuso dei principali e più significativi, manufatti che documentano la storia della civiltà industriale di Villaverla. A tale scopo individua e valorizza le zone e i manufatti dell’archeologia industriale (fabbriche – mulini – magli –, ecc.), con lo scopo di un loro possibile recupero e riutilizzo per usi culturali, didattici, espositivi. In ogni caso prospettando destinazioni maggiormente compatibili con gli insediamenti e/o l’ambiente circostante e coerenti con le caratteristiche tipologiche originarie. Il PAT promuove il recupero e riqualificazione delle testimonianze di archeologia industriale quali le fornaci (area centrale del capoluogo, ex fornace Trevisan) e la filanda (via cardinale Dalla Costa, in prossimità del campanile di Villaverla) compresi gli edifici residenziali originariamente collegati e altri manufatti minori (rogge, chiuse, molini…) al fine di conservarne la memoria storica potendosi realizzare anche poli culturali, didattici ed espositivi integrati agli insediamenti residenziali circostanti. Il PAT definisce comunque i criteri per il recupero di tutti i manufatti di “archeologia industriale” la cui disciplina è precisata dal 2.9 Il settore turistico-ricettivo e ricreativo - Per il settore turistico - ricettivo il Piano di Assetto del Territorio, valuta la consistenza e l’assetto delle attività esistenti e promuove l’evoluzione delle attività turistiche, nell’ambito di uno sviluppo sostenibile e durevole, che concili le esigenze di crescita (soprattutto in termini qualitativi) con quelle di preservazione dell’equilibrio ambientale, socio-culturale, agroproduttivo,: - In questa prima fase preliminare si rende opportuno sottolineare la presenza di alcuni elementi sui quali operare gli opportuni approfondimenti per la loro valorizzazione: l’individuazione di aree, e strutture idonee, vocate al turismo di visitazione, all’escursionismo, all’agriturismo, all’attività sportiva, ottimizzando e riqualificando le strutture ricettivoturistiche esistenti nel rispetto delle leggi L.r. 11/’04, L.r. 33/’02 e L.r. 9/’97; - la dotazione di servizi ed il rafforzamento delle attrezzature esistenti, in funzione sia della popolazione locale, che di quella legata alla fruizione turistica, secondo modelli culturalmente avanzati. - la regolamentazione, tramite il PI, dei percorsi ciclabili, pedonali, con la precisazione della normativa per la segnaletica turistica e di quella pubblicitaria, comunque localizzata; la definizione disciplinare di particolari siti e strade paesaggisticamente significative. 24 - il sistema di emergenze ambientali con le aree umide, le risorgive del Bosco che possono essere la base per una integrazione con il sistema ricreativo; - Il sistema delle emergenze storicoarchitettoniche costituite dall’insieme degli edifici censiti come Ville Venete, che necessitano di interventi di ristrutturazione; - la presenza di agriturismi e trattorie che possono essere incentivate all’interno di programmi di valorizzazione della filiera enogastronomica; - il progetti del Parco delle sorgenti del Bacchiglione e della pista ciclopedonale di carattere territoriale lungo il Bacchiglione e il Timonchio. Documento Preliminare 2.10 Il sistema dei servizi L’assetto dei servizi proposto dal Documento Preliminare è dato dalla conferma e riqualificazione dei servizi di base presenti a Villaverla e Novoledo garantendo l’autonomia dei due centri, la qualità dei servizi offerti e l’accessibilità in sicurezza. Il PAT individua, i principali servizi a scala territoriale, ovvero le parti del territorio ad elevata specializzazione funzionale nelle quali sono concentrate una o più funzioni strategiche, o servizi ad alta specificazione economica, scientifica, culturale sportiva, ricreativa e della mobilità. Tali ambiti sono definiti “Poli Funzionali”. I Poli Funzionali sono caratterizzati inoltre dalla forte attrattività di persone e di merci e da un bacino di utenza, tali da comportare un forte impatto sul sistema territoriale. Per i servizi scolastici e istruzione si formula la seguente proposta, da verificare in sede di concertazione con gli enti preposti e le comunità interessate: a) Il PAT - esegue la ricognizione dei Poli Funzionali esistenti da consolidare, ampliare e riqualificare; - programma i nuovi Poli Funzionali definendo gli ambiti idonei per la loro localizzazione; - definisce i bacini di utenza, la scala territoriale di interesse, gli obiettivi di qualità e le condizioni di sostenibilità ambientale e territoriale; - individua gli interventi di trasformazione e qualificazione funzionale, urbanistica ed edilizia, dei poli esistenti; - realizzazione di un nuovo polo scolastico delle scuole medie inferiori tra Novoledo e Villaverla in affiancamento agli impianti sportivi di via Stadio dove progressivamente unificare i diversi plessi scolastici; b) ristrutturazione e riorganizzazione degli attuali ambiti delle scuole a Villaverla e Novoledo, non escludendo la riconversione di altri edifici pubblici nei medesimi contesti, al fine di conservare e migliorare l’offerta delle scuole materne (e se possibile elementari) nei due centri frazionali. Il restauro e recupero di Villa Ghellini potrà essere l’occasione per la realizzazione di un polo funzionale di livello sovracomunale quale centro culturale definisce le caratteristiche morfologiche, l’organizzazione funzionale e del sistema delle infrastrutture e delle dotazioni territoriali necessarie per i poli funzionali di nuova previsione; L’istituzione del parco delle sorgenti del Bacchiglione integra l’area del Bosco di Dueville all’interno del sistema delle aree di interesse ambientale e per il tempo libero alle porte di Vicenza costituendo un altro polo funzionale intercomunale. Il PAT verifica, tramite il PI, il sistema dei servizi di prossimità (parcheggi e verde di quartiere) e predispone gli obiettivi per il miglioramento. 25 Documento Preliminare 2.11 Il sistema infrastrutturale in accordo con la Provincia e i comuni contermini mirando all’integrazione con la variante alla sp n. 46 del Pasubio ma dovrà rispettare l’orditura del territorio aperto e prevedere la realizzazione delle opportune opere di mitigazione ambientale e paesaggistica; Per quanto riguarda il sistema infrastrutturale il PAT suddivide il sistema delle infrastrutture per la mobilità, in sottosistema infrastrutturale sovracomunale e in sottosistema infrastrutturale locale raccordandosi con la pianificazione di settore prevista e attraverso un coordinamento con le politiche e le scelte di livello provinciale. - 2.11.1 Le infrastrutture a scala sovracomunale Il PAT recepisce ed integra le previsioni della pianificazione sovraordinata e provvede a definire: - la rete di infrastrutture e di servizi per la mobilità di maggiore rilevanza; - le opere necessarie per assicurarne la sostenibilità ambientale e paesaggistica e la funzionalità rispetto al sistema insediativo ed al sistema produttivo. Individuando le fasce di ambientazione e le opere di mitigazione a compensazione degli impatti sul territorio circostante e sull’ambiente; - Con la realizzazione della variante di Novoledo alla SP 50 (in corso di esecuzione da parte della Provincia) si ritiene potrà essere definitivamente risolto il problema del traffico di attraversamento che interessa la frazione, consentendo il completamento della riqualificazione e valorizzazione del centro abitato. precisa la dotazione di standard e servizi alla viabilità sovracomunale; In particolare relativamente alla viabilità sovracomunale il PAT dovrà approfondire le seguenti questioni: - - l’obiettivo di convogliare il traffico indotto dagli insediamenti produttivi di Montecchio Precalcino (area stazione) e della zona industriale di Villaverla (via Stadio -.via Roare) - con direzione da est verso la SP 349 - attraverso la previsione di una viabilità alternativa e di gronda est, da completare e potenziare, al fine di evitare l’attraversamento delle aree residenziali e sportive attestate ad est della SP 349; Il PAT riconosce l’importanza della stazione ferroviaria Villaverla - Montecchio Precalcino promuovendo la realizzazione dei servizi necessari per un’efficace funzione di trasporto pubblico locale all’interno del programmato Sistema ferroviario metropolitano di superficie (SFMR), con miglioramento dell’accessibilità in sicurezza (ciclopedonale) e del sistema dei parcheggi in coordinamento con gli enti proprietari, le attività produttive insediate e il comune di Montecchio Precalcino. tracciato della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV) che attraversa il territorio, a nord del capoluogo, con direzione est-ovest: si recepisce il tracciato promuovendo la realizzazione di opere di mitigazione sia verso le aree agricole di maggior pregio ambientale sia nei tratti di maggior vicinanza agli insediamenti residenziali. Va inoltre garantita la permeabilità dell’infrastruttura dalla rete viaria locale, anche minore attraverso l’attenta progettazione delle opere d’arte (scatolari, tratti in trincea o galleria…); 2.11.2 Le infrastrutture a scala locale Il PAT definisce, tramite il PI : realizzazione della variante alla SP 349 per perseguire l’obiettivo strategico di ridurre il traffico di attraversamento del centro di Villaverla e la conseguente riqualificazione dell’asse dell’attuale SP 349; il tracciato dovrà essere individuato 26 - il sistema della viabilità locale e della mobilità ciclabile e pedonale, ed i collegamenti con la viabilità sovracomunale; - le prestazioni che le infrastrutture viarie locali debbono possedere in termini di sicurezza, geometria, sezione, capacità di carico, la definizione dei livelli di Documento Preliminare - funzionalità, accessibilità, fruibilità del sistema insediativo, per gli obiettivi di qualità urbana ed ecologico-ambientale definiti; - completamento della viabilità a servizi delle recenti espansioni residenziali e dei servizi per migliorarne l’integrazione con il sistema urbano e l’accessibilità; le fasce di rispetto delle infrastrutture per la mobilità locale, ed il perimetro del “Centro Abitato” ai fini dell’applicazione dei rispetti stradali; - realizzazione di una traversa est-ovest (in affiancamento al tracciato della Pedemontana) per connettere la SP 349 con la variante alla SP 349 proposta dal PTCP, al fine di assicurare la piena possibilità di trasferire sulla nuova strada il traffico pesante residuo e permettere la completa chiusura del centro; - la realizzazione di percorsi in sicurezza sia della rete pedonale che ciclabile e l’eliminazione dei punti particolarmente critici e pericolosi. Per la viabilità di carattere locale il PAT, tramite il PI,propone i seguenti obiettivi: - riordino e ristrutturazione della viabilità interna promuovendo anche, ove possibile, il ripristino dei caratteri originali (alberature, fossati…); 27 Documento Preliminare 3. IL PAT E LA VAS: Rapporto ambientale preliminare In questo modo ogni passo del processo di Pianificazione sarà affiancato da una tappa del processo di Valutazione, alcune volte anche dal punto di vista formale e normativo, con una forte interazione, dialogo continuo e meccanismi di feed-back tra i due processi. Affinché la Vas sia uno strumento utile è necessario che lo strumento urbanistico non sia inteso come l’unico “contenitore” nel quale individuare le strategie di sviluppo sostenibile, ma sarà necessario orientare opportunamente la valutazione sugli aspetti che effettivamente sono controllabili e modificabili dal Piano oggetto di Valutazione. Ne consegue che anche per la scelta degli indicatori e degli aspetti da monitorare, non si dovranno compilare sterminati elenchi di dati, ma si approfondiranno le questioni strategiche individuate nella fase di scoping (definizione dell’ambito di influenza del Piano) e soffermarsi sulle criticità emerse e gli obiettivi preposti dal piano (facendo una verifica sulla coerenza degli stessi). Per quanto riguarda l’obbligatorietà della valutazione ambientale strategica sugli strumenti urbanistici di cui alla Direttiva 2001/42/CE e gli obblighi di cui all’art. 4 della LR 11/2004, si sottolinea che la procedura della VAS dovrà configurarsi come elemento fondante per la costruzione del piano, valutando gli effetti ed i differenti scenari derivanti dalle azioni pianificatorie sul territorio al fine di promuovere uno sviluppo equilibrato nel rispetto dell’uso sostenibile delle risorse. Per questo motivo il Quadro Conoscitivo dovrà essere strutturato in coerenza con gli obiettivi sulla valutazione dell’impatto delle scelte pianificatorie. La Vas viene intesa come uno strumento di supporto alla decisione e da questo orientamento emerge come l’utilità della VAS stia nell’essere un percorso interno al processo di pianificazione e non una valutazione ex-post del piano. Questo approccio metodologico permette di integrare fin dall’inizio la questione ambientale nelle scelte strategiche e operative di piano con un confronto tra alternative e una verifica continua delle implicazioni delle scelte adottate. Il Documento Preliminare è accompagnato dalla Rapporto ambientale preliminare ai sensi della DGRV n. 791 del 31.03.2009. 28