Logistica economica e grande distribuzione organizzata: L
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Logistica economica e grande distribuzione organizzata: L
Università degli Studi di Napoli“Federico II” FACOLTÀ DI ECONOMIA Corso di Laurea in Economia E Commercio TESI DI LAUREA in Economia Dei Trasporti Logistica economica e grande distribuzione organizzata: L’esperienza di Leroy Merlin RELATORE: CANDIDATO: Prof. Ennio Forte Pasquale Cammarota CORRELATORE: Matricola 003/75022 Prof. Paolo Stampacchia ANNO ACCADEMICO 2009 – 2010 Abstract 1 Il lavoro proposto, dal titolo “logistica economica e grande distribuzione organizzata: l’esperienza di Leroy Merlin”, è sviluppato in tre parti: • Evoluzione della logistica economica La prima parte dell’elaborato tratta dell’evoluzione che nel corso degli anni ha subito la logistica economica. Anche se in Europa, ed in particolar modo in Italia, il fenomeno della logistica sta interessando solo di recente gli studiosi, negli altri stati (soprattutto negli USA), l’attenzione a tale fenomeno viene fatta risalire già dal secondo dopoguerra, verso gli inizi degli anni ’501. La logistica, come vera e propria disciplina, si è inizialmente sviluppata nell’arte militare. Durante la seconda guerra mondiale si sono dovute affrontare problematiche logistiche molto complesse: le soluzioni di tali problemi, tramite le prime applicazioni della Teoria dei sistemi, hanno contribuito alla nascita della logistica militare, la quale rappresenta l’insieme di attività che studia, organizza e coordina i movimenti di uomini, materiali e mezzi in un territorio nemico. Alla fine della guerra, negli Stati Uniti d’America si percepisce il vantaggio di applicare parte delle tecniche sperimentate con successo in campo militare anche alla movimentazione delle merci delle aziende produttive e commerciali. Le esperienze logistiche maturate in campo militare sono quindi state adoperate in campo civile, sviluppando e potenziando così il ruolo della logistica industriale, la quale deve occuparsi di problemi d’approvvigionamento, immagazzinamento, trasporto e 1 I cenni storici qui citati sono ripresi da (Iannone, Origini ed evoluzione della logistica moderna: dalla logistica militare alla macrologistica, 2003) 2 gestione delle scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti. Nascono così i primi studiosi, come Stan Thore, e le prime teorie della logistica. Nel corso degli anni il panorama mondiale è andato man mano modificandosi. Infatti processi come quello della globalizzazione hanno generato fenomeni come: la nascita di nuove tecniche di produzione, ad esempio il just in time2, una crescente competitività delle imprese, la necessità delle stesse di far in modo che le materie prime e di consumo e prodotti venissero consegnate nei tempi, modi e quantità giuste, ma soprattutto hanno generato un forte incremento degli scambi internazionali con i paesi emergenti o in via di sviluppo. Alla luce di questo mutato scenario del mercato globale, si è sentita la necessità di considerare la logistica come una vera e propria scienza economica, distaccandosi dagli studi aziendali e gestionali. Si assiste così alla nascita della “Logistica Economica”. Essa offre la possibilità di disporre di schemi analitici di riferimento, nei quali il trasporto rappresenta l’attività centrale da studiare al fine di ottenere uno sviluppo di tipo economico-sociale e geografico - territoriale. Inoltre, offre un notevole contributo sul fronte pubblico in quanto fornisce ai policy makers gli strumenti necessari alla pianificazione delle infrastrutture con una logica di concertazione. La Logistica Economica, quindi, può essere applicata all’organizzazione del territorio nel senso che si deve considerare la localizzazione non solo delle imprese, ma soprattutto dell’attività 2 Il principio ispiratore di tale modello è quello di produrre solo quello che chiede il mercato, adeguando i programmi di rifornimento e di produzione sulla base di ciò che il mercato ha assorbito. Si tratta di un modello in cui le scelte di gestione logistica di ogni fase produttiva sono determinate dalla domanda effettiva “a valle”che tira la produzione delle fasi precedenti. 3 logistiche. Inoltre, è necessario trovare un equilibrio spazio-territoriale sostenibile per lo sviluppo. Si pensi ai flussi di traffico ed alle esternalità negative che producono. Il termine Logistica Economica3 si riferisce, quindi allo studio, tramite gli strumenti dell'analisi economica, di tematiche riguardanti le infrastrutture, la pianificazione del territorio, la regolamentazione dei mercati e le economie/diseconomie esterne del trasporto e dell'outsourcing logistico. La Logistica Economica può essere intesa come "fusione delle 3T", ovvero Trasporti, Terziarizzazione e Territorio. Essa include anche la “logistica sostenibile”, la quale si riferisce ad una logistica che sia attenta anche alle problematiche della sicurezza e dell’ambiente, oltre allo sviluppo economico che da essa dipende. Tuttavia uno degli obiettivi principali della Logistica Economica è il governo dei “flussi” ed il loro equilibrio nelle rispettive reti e la loro compatibilità con l’ambiente esterno, rispetto agli obiettivi strategici del sistema economico quali “efficienza”, intesa nell’ottica del profitto dell’impresa, ed “efficacia”, intesa nell’ottica dello sviluppo economico dei territori dei mercati, della riduzione delle esternalità e dell’aumento del benessere sociale. • Valore architettonico delle principali strutture dei trasporti e della logistica Nella seconda parte del lavoro invece l’accento è posto sul valore architettonico che hanno alcune infrastrutture di trasporto e logistica. Negli ultimi dieci anni si sta assistendo infatti ad un processo di ammodernamento urbano. Tale processo, che ha avuto inizio in 3 (Forte, www.logisticaeconomica.unina.it) 4 Europa, si è esteso anche in Italia e sta interessando i principali capoluoghi, come Napoli, Roma e Milano. Esso sta coinvolgendo sia strutture per il trasporto (porti, aeroporti, stazioni e metropolitane), sia strutture dedicate alla logistica (interporti, piattaforme), che strutture dedicate al commercio (centri commerciali). Volendo fare alcuni esempi4 a noi più vicini si possono menzionare: per le strutture di trasporto la stazione Napoli – Afragola progettata dall’architetto Zaha Adid che, presumibilmente, sarà ultimata entro la fine del 2012; per le strutture logistiche si può ricordare il centro logistico Dainese5 costruito all’insegna dell’ecosostenibilità: tale centro infatti è stato realizzato con materiali altamente eco-compatibili ed è stato progettato in modo tale che possa far ricorso a fonti di energia alternative (esso è stato dotato infatti di pannelli solari e generatori di energia eolica); infine, volendo fare un esempio di strutture commerciali, può essere ricordato il nuovo Centro Commerciale Vulcano Buono, situato nel CIS di Nola a Napoli e progettato dall’arch. Renzo Piano. Tale centro che ha particolare forma conica a vulcano 6 e rappresenta un Centro Servizi polifunzionale. • Evoluzione ed effetti della GDO nel panorama nazionale: caso Leroy Merlin 4 Le principali infrastrutture di trasporto sono tratte da (Forte, La Trasformazione Logistica Del Territorio Urbanizzato, 2009). 5 Frutto di un investimento di oltre 17 milioni di euro questo nuovo magazzino altamente automatizzato e gestito completamente per via informatica è entrato ufficialmente in funzione il primo luglio 2005, e rappresenta la prima applicazione del suo genere in Europa. 6 Il Centro si presenta, come una collina artificiale che segue le uniche e sinuose forme del vulcano partenopeo. Il progetto dell’architetto Renzo Piano “copia la natura che ha di fronte”, come afferma lo stesso Piano, “perché l’arte è sempre rapina della natura, rapina a viso aperto per prendere, per ridare”, (www.vulcanobuono.it). 5 Infine il terzo capitolo rappresenta il fulcro di tutto lo studio effettuato, in quanto tratta dell’evoluzione che le aziende di grande distribuzione organizzata hanno avuto negli ultimi anni e della logistica che al loro interno viene effettuata. Nell’ultimo ventennio si è verificata in tutta l’Italia una crescita repentina del numero di aziende della Grande Distribuzione Organizzata. L’evoluzione di tali aziende, cominciata nel nord Italia, si è estesa rapidamente al resto della nazione, coinvolgendo il centro e, negli ultimi dieci anni, anche il sud. Questo fenomeno ha generato e sta continuando a generare effetti molto interessanti sia negativi che positivi. Tra gli effetti positivi possono essere ricordati: gli investimenti che per la realizzazione di tali centri vengono effettuati (dal 2005 al 2010 sono stati investiti in totale 1,5 miliardi di euro per la costruzione di 22 strutture dedicate alla grande distribuzione); l’offerta di nuovi posti di lavoro che tali centri sono capaci di creare per la costruzione degli stessi; l’offerta di nuovi posti di lavoro generati sia dagli investimenti effettuati che dall’apertura dei centri stessi. Tra gli effetti negativi vanno sicuramente annoverati tre eventi sfavorevoli che si sono verificati con l’espandersi di tale tipologia di azienda. In un primo momento infatti la diffusione delle aziende di gdo ha provocato la chiusura dei negozi al dettaglio 7, già messi a dura prova dal periodo economico sfavorevole che la nostra nazione sta attraversando. La GDO, infatti ritenuta il settore "globalizzato" per 7 Trattasi di 13300 negozi al dettaglio che hanno chiuso i battenti solo nei primi mesi del 2008. In particolare nel triennio che va dal 2005 al 2008, si è registrato un saldo di 33 mila esercenti in meno. Sono esercizi commerciali o artigianali di prestigio che hanno iniziato la loro attività sin dal 1800 e che lo loro direzione commerciale è stata tramandata da padre in figlio per oltre 150 anni. (I negozi al dettaglio chiudono i battenti, Il Sole 24 Ore, 2008). 6 eccellenza, soprattutto nel porsi come strumento di collegamento tra la domanda del consumatore e l'offerta delle imprese, è in grado di esprimere enormi volumi di acquisto e di vendita, potendo, in tal modo, far leva su una maggiore forza contrattuale. Pertanto questa situazione ha determinato la diminuzione dei piccoli negozi che, ceduto il passo all'affermazione delle catene commerciali organizzate, vedono, con la migrazione dell’attività all'interno delle stesse, una possibilità di recupero . Questo ha provocato una vera e propria desertificazione dei centri urbani con la conseguente scomparsa dei piccoli negozi artigiani. Un secondo effetto negativo è rappresentato dall’affollamento e la congestione delle principali arterie che legano i centri abitati alle zone dove tali centri sono ubicati. Tali strade diventano impraticabili soprattutto in periodi festivi e di promozioni, creando grosse difficoltà alla circolazione e generando esternalità quali: l’incremento degli incidenti stradali e dell’inquinamento che, ovviamente, si ripercuotono sugli utenti e sul territorio circostante. Con riferimento al territorio campano, costituisce un tipico esempio di congestione il parco commerciale “le Porte di Napoli” il quale, in passato, ha generato non pochi problemi all’area afragolese in cui è ubicato; tale problema è stato risolto solo all’inizio del 2010, con la costruzione di un strada parallela all’asse mediano per distribuire in maniera più omogenea il flusso di vetture generato da queste attività. Tuttavia restano ancora gravi i problemi di viabilità nella zona Casoria – Afragola, dove la concentrazione di grossi centri attrattori come Ikea, Leroy Merlin, Carrefour, Oviesse, Conbipel, Ucicinema, Decathlon comporta serie conseguenze per la circolazione, soprattutto a causa della carenza di collegamenti dedicati od esclusivi che conducano a 7 queste strutture. Infine volendo effettuare un quadro generale della situazione della Grande Distribuzione Organizzata italiana sul territorio nazionale, si osserva che quest’ultima soffre di una notevole debolezza nelle catene nazionali che si trovano sottomesse a quelle dei colossi esteri, soprattutto nel settore dei discount e degli ipermercati, dominati per la maggior parte da gruppi tedeschi e francesi. Non appare differente la situazione all’estero, dove in Paesi come la Germania e la Francia dominano le catene nazionali e risultano quasi assenti quelle italiane. Un tipico esempio di azienda di origine francese che in poco tempo si è sviluppata ed affermata nel nostro territorio nazionale è “Leroy Merlin”. Essa si pone all’interno del panorama commerciale italiano ed internazionale come esponente della Grande distribuzione specializzata nel settore del bricolage. È solo una delle insegne del gruppo ADEO. Nel mondo l’ADEO GROUP è una realtà con solidissime basi ed un know-how unico: quarto nel mondo e secondo in Europa, un fatturato lordo di 11,2 miliardi di euro, 58.000 collaboratori 8, crescita annuale dell’ordine del 15%. Essa nasce in Francia alla fine degli anni ‘60 e si sviluppa rapidamente in tutto il mondo. Il gruppo è presente in 9 paesi: Italia, Francia, Spagna, Grecia, Polonia, Portogallo, Russia, Cina e Brasile. I modelli di punti di vendita sono organizzati in tre grandi tipologie, ognuna delle quali risponde alle esigenze e alle aspettative della clientela. Le grandi superfici del bricolage 9, sono tutte raggruppate sotto l’insegna “Leroy Merlin”. 8 9 Nel 2009 vi è stato un aumento di 5095 nuovi collaboratori. Da 9600 metri quadri, in media, fino a 9200 metri quadri. 8 L’avventura in Italia inizia nel 1992 con la costituzione delle prime squadre commerciali e i servizi interni. Il primo punto vendita apre nel 1996 a Solbiate Arno (VA). Continuando il suo cammino di espansione in Italia, nel 1998, ha realizzato un ambizioso progetto: l’unione con la catena Bricocenter, con la quale ha costituito la SIB. Attualmente opera con 21 punti vendita distribuiti sul tutto il territorio nazionale e sei in prossima apertura entro la fine del 2012; in particolare in Campania è presente con quattro punti vendita10. Il 1° agosto del 2008, il gruppo ADEO, ha dichiarato, tramite comunicato stampa, di rilevare dal gruppo britannico Kingfisher i punti vendita Castorama presenti in Italia, in linea con le strategie di sviluppo in Europa e nel resto del mondo. L’acquisizione è stata convalidata alla fine della procedura dalle autorità europee competenti in materia di concorrenza. E’ stata ferma volontà di Groupe ADEO mantenere integri struttura e livello d’occupazione, seguendo in ogni caso quanto indicato dalle autorità antitrust. Per quanto concerne la logistica, il ricevimento merci di un negozio Leroy Merlin Italia si trova quotidianamente di fronte a due tipi di flusso di rifornimento: • Rifornimento diretto: Il fornitore gestisce il flusso logistico e il costo di questo servizio è compreso nel prezzo di acquisto del prodotto. I principali svantaggi che si possono avere con tale flusso di rifornimento sono: 10 Due Leroy Merlin con sede ad Afragola (zona ikea) aperto nel 2002 ed Giugliano, (parco commerciale Auchan) aperto nel 2006, altri due ex Castorama con sede ad Arzano ed Afragola (le porte di Napoli). 9 1) gestione giornaliera di un numero molto elevato di ricevimenti (mediamente 80); 2) scarsa conoscenza dei costi logistici che si pagano assieme alla merce; • rifornimento da deposito che si divide in: Rifornimento stock : Il flusso di approvvigionamento di merci stoccate dal deposito è gestito dalla logistica SIB, la quale si occupa di rifornire il negozio elaborando gli ordini dello stesso con cadenza bisettimanale; Rifornimento transito : Il negozio riceve merce di fornitori italiani/esteri o di Depositi Leroy Merlin Francia/Depositi DPLG attraverso lo stesso camion dei rifornimenti che consegna lo stock di Rivalta. Per quanto riguarda invece l’organizzazione della logistica Leroy Merlin Francia e DPLG,i negozi Leroy Merlin sono normalmente riforniti da due logistiche che corrispondono a due diverse “filosofie di prodotto”: Una logistica FRANCIA che gestisce i prodotti di provenienza prevalentemente europea. Una logistica DPLG (Direzione Prodotto Logistica Gruppo) che gestisce i prodotti di grande importazione. Ogni logistica ha i suoi depositi, e i suoi responsabili logistici. La logistica Francia lavora con tre depositi (Noeux-les-Mines, Chalon en Champagne, Compiegne). La logistica DPLG lavora con due depositi (Anversa e Lyon Bourgogne). 10 La localizzazione geografica dei depositi Leroy Merlin Francia e DPLG: 11 Bibliografia e Sitografia Brusa, L. (2000). Sistemi manageriali di programmazione e controllo. Milano: Giuffrè. CARPINELLI, SCIVOLETTO. (1997). Norme in materia di trasporti ettometrici. Disegno di legge n°2245. CEMT. (1970 - 2007). Evoluzione dei trasporti. CEMT. Cerruti, R. (2009). 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