vacanze e diritto

Transcript

vacanze e diritto
16 VARIA
LA PAGINA • 27 GIUGNO 2012
Corsi di lingua e cultura italiana:
la posizione della UIL-SCUOLA
Privatizzare? No, grazie!
La lingua italiana è parlata da circa
70 milioni di persone ed è al 4°-5° posto tra le lingue più studiate fuori dai
confini nazionali. Sembra che potrebbe avere un bacino di 120 milioni di
utenti. Sappiamo bene che domanda
di lingua significa anche interesse per
la cultura: molti desiderano imparare
l’italiano perché amano la musica,
l’arte, la letteratura e vogliono conoscerle meglio, altri invece per turismo
o per stabilire rapporti commerciali.
Deriva da tutto ciò l’impegno dello
Stato italiano in questo campo tramite
scuole, corsi di lingua e cultura,istituti
di cultura, lettorati. Purtroppo in questi ultimi anni anche in campo culturale e linguistico si è verificato un tipo
particolare di arrembaggio.
Ci sono stati ripetuti tentativi di
privatizzazione selvaggia dei corsi
di italiano all’estero da parte alcuni
membri del Parlamento e dal CGIE
che sostengono l’immediato rientro
di tutto il personale statale dei corsi
della legge 153/71 con il conseguente
spostamento delle risorse ai capitoli
di spesa degli enti e del CGIE sostenendo di effettuare un risparmio.
Questa proposta è inaccettabile,
significa di fatto privatizzare i corsi,
eliminare i docenti di ruolo ben formati, esperti di problemi scolastici e
di insegnamento della lingua italiana
anche come L2, che lavorano con professionalità e garantiscono un lavoro
di qualità.
Una delle ultime novità per quanto
riguarda il tentativo di privatizzare la
promozione della lingua italiana è la
cosiddetta riforma “spezzatino” per
cui gli interventi vengono spezzettati.
Ecco in cosa consiste: i corsi statali di italiano della legge 153 (corsi di
lingua e cultura italiana a livello elementare e medio) verrebbero privatizzati ed assegnati agli enti gestori; le
scuole statali verrebbero assegnate al
Miur; i lettori passerebbero al Mae.
In questo modo l’intervento dello
Stato italiano non sarebbe più al centro di tutto il processo, ma sarebbe li-
mitato di molto.Tutto il resto verrebbe
privatizzato!!!
Chiaramente in questo modo si capovolge del tutto il senso della legge
153/71 che disciplina in modo chiaro
l’intervento diretto dello Stato attraverso la presenza dei docenti statali
e solo in seconda istanza l’intervento
indiretto degli enti gestori, a completamento dell’intervento statale. La UIL
scuola estero è decisamente contraria
a questa riforma che porterebbe alla
scomposizione dell’intero assetto del
settore scolastico e culturale all’estero
e favorirebbe la proliferazione di soggetti senza alcuna “governance” della
promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo. Dice quindi con
forza: Privatizzare? No, grazie! Certamente viviamo in un momento difficile per l’economia: la scuola in Italia ha
subito molti tagli, il numero di docenti
inviati all’estero è stato ridotto, anche
i contributi inviati agli enti sono stati
ridotti.
Tutto ciò però è dettato dal particolare momento di crisi che stiamo
vivendo tutti: privatizzare non significa risolvere il problema, al contrario
significherebbe rendere la situazione
ancora più critica.
Si deve invece riprendere il cammino delle riforme, avviando la discussione dei tanti disegni di legge presentati in Parlamento da diverse forze
politiche e che mettono tutti al centro
del quadro riformatore la centralità
della funzione dei docenti statali, accanto ad altre modalità di intervento
indiretto dello Stato.
Sembra urgente e necessario evitare
la privatizzazione selvaggia e la precarizzazione degli interventi. Lo Stato
si deve occupare di intervento linguistico e culturale in tutti i campi (IIC,
lettorati, scuole e corsi) rilanciando
l’intero settore, rendendolo strategico
per il sistema Italia ed in grado di dare
maggiore visibilità alle politiche di
recupero e valorizzazione delle nostre
comunità ed adattandosi alle diverse
realtà locali.
Antonia Pichi - Uil Scuola Svizzera
ridiamoci sopra
Rubrica a cura dell'Avvocato
Dominique Calcò Labbruzzo
I lettori possono rivolgere le loro domande per iscritto
o telefonicamente (in basso i recapiti)
VACANZE E DIRITTO
Siamo già a fine giugno e per molti le vacanze sono alle porte. La maggior
parte di voi avrà prenotato le vacanze tramite agenzie, o, magari senza l‘aiuto
di terzi, avete prenotato direttamente un volo. Ma cosa fare se prima o dopo
la partenza l‘agenzia cambia il programma o, arrivati in albergo vi danno
una camera con vista sulla strada al posto di quella vista mare che avete prenotato? Che cosa fare se il vostro volo è in ritardo o viene cancellato?
Viaggi tutto compreso
Se, nell’ambito di un viaggio"tutto
compreso", non sono state fornite le
prestazioni concordate, si ha il diritto
di richiedere un risarcimento al tour
operator o all’agenzia di viaggio (intermediario) presso cui si è acquistato
tale viaggio. Questo diritto vale indipendentemente dalla destinazione del
viaggio, a condizione che quest’ultimo sia stato prenotato in Svizzera o in
un Paese dell’Ue.
Indennizzo
L’importo dell’indennizzo può
essere limitato per
contratto, fatta eccezione per il caso
di lesioni personali. Tuttavia, queste limitazioni non devono essere «irragionevoli». Secondo
la legislazione svizzera l’indennizzo
non può essere superiore al doppio del
prezzo del viaggio "tutto compreso".
Obblighi del tour operator
e/o agenzia viaggi
Il tour operator e/o l’agenzia di viaggio possono essere dispensati dai loro
obblighi, se le manchevolezze sono
da attribuire alle seguenti cause: a voi
stessi, a un terzo, a condizione che
fossero imprevedibili e inevitabili, oppure a cause di forza maggiore o a un
evento che il tour operator o l’agenzia
di viaggio non potevano né prevedere, né evitare. Negli ultimi due casi, il
tour operator e/o l’agenzia di viaggio
sono tenuti a fornirvi assistenza.
Modifiche prima della partenza
Se, prima della vostra partenza, il
tour operator e/o l’agenzia di viaggio
sono costretti a modificare una parte
importante del contratto, avete diritto
ad esserne informati e deve esservi
data la possibilità di scegliere se recedere dal contratto senza il pagamento
di penali o accettare un accordo supplementare che descriva con esattezza le modifiche e le conseguenze sul
prezzo del viaggio.
Modifiche dopo la partenza
Se, dopo la vostra partenza, il
tour operator e/o
l’agenzia di viaggio
non forniscono una
parte rilevante delle
prestazioni concordate, essi sono tenuti a fornirvi assistenza e a proporre
una soluzione alternativa, senza che
per questo dobbiate sostenere costi
supplementari. Ciò include anche il
trasporto gratuito fino all’alternativa
proposta. Il termine entro il quale
potete eventualmente presentare reclamo deve essere indicato nel vostro
contratto.
Come comportarsi
Chiedete immediatamente che un
rappresentante del tour operator e/o
dell’agenzia di viaggio si prenda carico della questione. Se non si giunge
ad una soluzione, potete rivolgervi all‘Ombudsmann del ramo viaggi. Se,
pur avendo presentato il vostro caso
all’Ombudsman, continuate a ritenere di non essere stati indennizzati in
modo adeguato, potete adire le vie
legali.
PER LE VOSTRE DOMANDE, SCRIVETE O TELEFONATEMI:
Avv. Dipl.-Jur. Dominique Calcò Labbruzzo
Art & Law by Calcò - Löwenstr. 20, 8001 Zurigo
Te. 078-876 82 43 Mail:<[email protected]
Domenica 1° luglio, dalle ore 9.30 l'avvocato risponderà
alle Vs. domande su Radio LORA Italiana (FM 97,5)