Storia della musica 4^ lez. - Associazione Rodolfo Gualtieri
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Storia della musica 4^ lez. - Associazione Rodolfo Gualtieri
STORIA DELLA MUSICA LEZIONE IV – VENERDI 26.02.16 Dal “ barocco “ a Johann Sebastian Back - ( dal 1600 alla metà del XVIII sec.) Interessa far rilevare che, dai primi ritrovamenti rupestri del 3^ millennio A.C e fino all'inizio del Rinascimento, la Storia della musica corre veloce, supportata dai “generi “, con scarso interesse per i musicisti; dal Rinascimento in poi i nomi dei più illustri fra essi cominciano ad affacciarsi alla ribalta finché, col prorompere del “barocco“, sono i musicisti a “ scriverla “ con le loro composizioni. La musica barocca ha assunto tale appellativo non per l'inesistente ampollosità della sua espressione, ma perché si è sviluppata in contemporanea con l'arte barocca, figurativa e linguistica, della quale ultima ricordo un...esempio “liceale“ nel quale un nobile cavaliere così apostrofava un contadino, dall'alto del suo “ destriero “ : “ villico, abbreviami questi sostentacoli ( staffe, ndr) che, per il lungo equitar, mi diventar prolissi ( troppo lunghe, ndr )“ . Nella seconda metà del '600 si affermarono dei nuovi generi musicali, quali la “ sonata “ ed il “ concerto”, favoriti dalla liuteria italiana delle botteghe cremonesi, milanesi e veneziane, che si specializzarono nella fabbricazione degli strumenti ad arco, dei quali la massima espressione si ha nei violini di A. Stradivari. Le sonate si distinsero in “sonate di chiesa“, accompagnate al “basso continuo“ dell'organo, e “sonate da camera“, eseguite al clavicembalo. Nelle prime il “contrappunto (punto contro punto) veniva realizzato con strumenti a tastiera, a fiato ed a corde. Più avanti nel tempo potremo forse intrattenerci nell'illustrazione delle suddette, ed altre, tecniche musicali; al momento interessa menzionare alcuni compositori del tempo, fra cui il famoso violoncellista Domenico Gabrielli, che valorizzò questo strumento, prima relegato a funzioni di accompagnamento. Ad Alessandro Stradella (1642>1682) si fa risalire l'origine del concerto grosso, derivato dall'oratorio (religioso) e dal melodramma (profano). La sua figura sarebbe stata ancor più determinante se, a poco più di 40 anni, non fosse morto pugnalato, per questioni / faccende...” di donne “! Il grande Arcangelo Corelli è tuttora considerato il profeta della sonata da camera e del concerto grosso, con i quali si dice abbia scritto la storia del violino, insieme, ma distanziati nel tempo e nell'arte, a Gabrielli e Monteverdi. E' alla fine del XVII sec. che si affaccia alla musica Antonio Vivaldi (1678>1741 ), non molto apprezzato dai suoi contemporanei e riscoperto soltanto dopo la II^ guerra mondiale, e del quale Stravinski disse che avrebbe scritto “ non centinaia di concerti, ma centinaia di volte...lo stesso concerto!!”. Lasciando ormai alla prossima lezione il colosso musicale rappresentato da J.S. Back, non posso in chiusura tacere della famosa Scuola musicale napoletana, di cui Alessandro Scarlatti (1660>1725), suo figlio Domenico e G.B. Pergolesi (1710>1736) sono i maggiori, ma non unici, validi rappresentanti. Il clavicenbalista Domenico Scarlatti è ricordato, oltre che per la sua produzione, anche per il “duello“ musicale con G.F. Handel, tra clavicembalo e organo: il primo vinse per il clavicembalo; il secondo fu riconosciuto superiore nell'organo dallo stesso sfidante. Pergolesi ebbe una carriera brevissima: morì nel 1736, a soli 26 anni, subito dopo aver ultimato il più struggente, secondo molti, fra gli “Stabat Mater “. Al suono della “campanella” gli affezionati ascoltatori sciamano verso il 1^ piano dove, dopo la cura dello spirito, ci attende quella del corpo. f.to... L'informatore musicale