Copia di Dialogo 25.pub
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Copia di Dialogo 25.pub
giugno 2005 D I Al O G O anno VIII … un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore! Benedetto XVI 25 Periodico delle Suore di Gesù buon Pastore “Pastorelle” Provincia Italia Provincia centroItalia nordCentro - ottobre Nord 2002 - anno V E-mail [email protected] ad usoad manoscritto uso manoscritto 1 2 In ascolto di Don Alberione “Nell’apostolato sentirsi sempre accanto al Papa, per dire ciò che egli insegna: dirlo con i mezzi che il Signore ci ha dato, i mezzi che sono stati indicati nel Concilio Vaticano II e sono la stampa, il cinema, la radio, la televisione e in generale i mezzi tecnici per le comunicazioni sociali. Sentirsi accanto all’azione del Papa e a servizio, sentirsi accanto ai vescovi e a servizio. E cioè in dipendenza e collaborazione con la Chiesa, il Papa, i Vescovi, i Sacerdoti”. Don Giacomo Alberione, Vademecum n° 941 3 La nostra comunità provinciale Notizie in breve 1 Il 26 maggio u.s. è arrivata in Italia dal Mozambico sr. Lucia Piai per un periodo di riposo e per la visita in famiglia. Sta bene e porta i saluti delle sorelle di Pemba. Il 29 maggio ha potuto partecipare a Verona all’Assemblea annuale di “Voci e Volti” e comunicare ai numerosi convenuti, soci, amici e simpatizzanti, la realtà, la vita e le prospettive delle Suore Pastorelle della nostra prima missione africana. La giornata è stata arricchita anche dalla presenza del nuovo Vescovo di Pemba, mons. Ernesto Maguengue che si trovava in Italia da alcuni giorni. Sr Lucia parteciperà al 7° Capitolo generale come membro della nostra Circoscrizione. Ripartirà per il Mozambico alla fine di agosto p.v. 1 Un fraterno grazie a sr Piera Rossetto e a sr Eugenia Sacchetto per il generoso servizio e per il tempo donato alla nostra Circoscrizione nel Consiglio Provinciale. Ed il nostro augurio va a sr Giuliana Dal Bello e a sr Maria Rosa Barison che subentrano in questo compito di responsabilità e di animazione della nostra Provincia. Intensifichiamo la comunione fraterna e la preghiera perché il Signore realizzi il “sogno” che ha su noi Pastorelle e consolidi quegli elementi vitali che generano spazi di vita. 1 Cambio di Provincia La superiora generale, sr Giuseppina Alberghina, ha accolto le richieste di sr Anna Borchia e di sr Doretta Marcato di passare dalla Provincia ICS alla Provincia ICN e di sr Immacolata Marruco di inserirsi nella provincia ICS. 4 Tali passaggi, motivati dall’avvicinamento alla famiglia, saranno effettivi dal 1° settembre 2005. 1 Programmi per la gestione di alcune attività: persone, case, archivio, biblioteca, economia, benefattori, ospitalità. Si chiama Alba il pacchetto dei programmi offerto ai correntisti di Banca Intesa che prevede l’assistenza gratuita presso ogni comunità che lo utilizza. È un prodotto di “Soluzione” che dal 1982 sta lavorando per facilitare l’informatizzazione delle Congregazioni Religiose. Lo abbiamo conosciuto a Negrar il 5 maggio nella giornata dedicata ad un primo approccio con il programma di economia. Questi programmi, alla portata di tutte, danno la possibilità di facilitare il coordinamento dei vari servizi valorizzando risorse e tempo. Abbiamo previsto anche l’avvio di un sito per la nostra circoscrizione denominato: www.pastorelleicn.it . 1 Dal 29 giugno al 20 luglio 2005 sarà celebrato ad Ariccia (Roma) il nostro 7° Capitolo Generale. Consapevoli che la celebrazione di un capitolo è un evento straordinario, anche la nostra Circoscrizione sarà impegnata ad invocare la presenza dello Spirito Santo sulle sorelle capitolari, intensificando la partecipazione orante nei giorni 02-04 luglio p.v. Alla pagina 15 si possono trovare i turni di preghiera affidati a ciascuna comunità. La proposta di preghiera è stata pubblicata nel “Comunichiamo tra noi” n° 1 – 2005, pag. 88-89. Nel sito www.pastorelle.org potremo seguire quotidianamente le notizie del Capitolo Generale ed accompagnarne le tappe più significative 1 A Roma dal 20 al 22 giugno 2005 presso “Casa Betania” (Pie Discepole – Via Portuense) ci sarà il XXX convegno DAVP (Direttivo Animazione Vocazionale Paolina). Il tema è: “Così è nata dal Tabernacolo la Famiglia Paolina, così si alimenta, così vive, così opera, così si santifica”, Ripartire dalle radici di Famiglia per confermare il nostro impegno vocazionale e proiettarci nel futuro. Vi parteciperanno quattro sorelle della nostra provincia: sr Maria Rosa Barison, sr Carmen Mastella, sr Giovannina Laconi e sr Cesarina Pisanelli. 5 VITA ECCLESIALE VERONA DAL LIBRO DEL SINODO AL PROGETTO PASTORALE «È un dono dello Spirito Santo, il testo ispiratore dei nostri prossimi passi nella pastorale». Così il vescovo, Padre Flavio Roberto Carraro ha definito il Libro Sinodale nel corso del primo incontro svoltosi al seminario di S. Massimo per la presentazione alla Diocesi del volume frutto della celebrazione del Sinodo e dal quale prenderà forma l’azione pastorale della comunità diocesana. «Fin dall’inizio si è avuta l’avvertenza di consegnare alla nostra Chiesa non semplicemente un documento, per quanto prezioso e articolato, ma soprattutto l’esperienza di comunione, di condivisione, di confronto che abbiamo vissuto. Da qui è nata la possibilità di programmare insieme il percorso di Chiesa che ci si attende». Così si è espresso don Ezio Falavegna, segretario generale del Sinodo, presentando il testo promulgato dal Vescovo sabato 14 maggio nella solenne Veglia di Pentecoste. § La prima parte del Libro fa memoria del cammino sinodale, evidenziando le motivazioni e le tappe che ne hanno costituito il percorso e l’ascolto come motivo dominante e motore del Sinodo. § La seconda parte raccoglie gli elaborati in rapporto agli ambienti trattati, indicati dalla comunità ecclesiale nella fase di consultazione: la corresponsabilità e partecipazione nella Chiesa; la famiglia; i giovani; i mondi del disagio; il dialogo e l’annuncio. Ognuno di questi ambiti ha inteso mettere a fuoco il tema sinodale: «Che cosa cercate? La Chiesa di Verona si pone in ascolto, riscopre la propria identità e annuncia con gioia il Vangelo». § La terza parte del Libro presenta il volto di Chiesa quale è emerso dall’esperienza sinodale, ovvero i quattro obiettivi proposti per il cammino futuro della comunità diocesana. Viene delineato il volto di una Chiesa discepola che torni a collocarsi nell’ascolto e nella centralità dell’esperienza di Gesù Cristo; quello di una Chiesa sinodale, che assume le ricchezze dei dono dello Spirito e diventi capace di corresponsabilità; il tratto di una chiesa compagna di viaggio in grado di condividere i cammini di ricerca, le attese e le speranze del nostro 6 tempo; l’icona di una chiesa testimone estroversa e solidale che ritorni ad annunciare la ricchezza del Vangelo percependo i segni dello Spirito così come va operando dentro la storia, nelle situazioni e nelle persone, e capace di rendere operativo il messaggio della carità. § La quarta parte del Libro Sinodale evidenzia come raggiungere questi obiettivi, indicando quattro vie per rinnovare la pastorale, delineando con concretezza il percorso da attuare per essere: una Chiesa discepola, sinodale, compagna di viaggio e testimone. (da “Verona Fedele” del 22 maggio 2005) SENZA LA DOMENICA NON POSSIAMO VIVERE EUCARISTIA E MISSIONE Origine - Riti - Simboli - Mistero - Comunione - Missione della Celebrazione Eucaristica CORSO DI PASTORALE MISSIONARIA IN OCCASIONE DELL’ANNO DELL’EUCARISTIA 2-3-4 Settembre 2005 Casa S. Fidenzio a Novaglie - Verona Relatori: don Walter Lobina (ssp) sr. Piera Cori (sgbp) Rivolto a: giovani, adulti, famiglie, gruppi missionari, animatori della liturgia e del canto, catechisti … Iscrizioni: entro il 31 luglio 2005 presso il Centro Missionario di Verona 045.8033519 [email protected] [email protected] 7 DIOCESI DI BELLUNO - FELTRE SINODO DIOCESANO Da dove veniamo? Una diocesi che si prepara a celebrare il suo Sinodo ha interesse a risalire alle sorgenti dell’esperienza sinodale. Essa nasce dalla Chiesa primitiva, la Chiesa degli Apostoli, che fin dai primi giorni ha imparato a “discernere insieme” per scoprire il cammino che lo Spirito di Dio le preparava. L’esperienza sinodale si nutre della lunga storia della Chiesa che ha conosciuto un progressivo sviluppo di strumenti per ‘camminare insieme’. I Concili e i Sinodi sono stati l’espressione più qualificata di uno stile comunitario. I nostri passi sono stati illuminati dalla dottrina del Concilio Vaticano II, la stella polare del nostro tempo. Proprio il Concilio ci insegna: “Il popolo di Dio, mosso dalla fede, per cui crede di essere condotto dallo Spirito del Signore, cerca di discernere negli avvenimenti, nelle richieste e nelle aspirazioni, cui prende parte insieme con gli uomini del nostro tempo, quali siano i veri segni della presenza o del disegno di Dio.” (GS, 11). Il Sinodo va sempre vissuto in un contesto di preghiera: è un affidarsi al Signore Risorto che sempre ci accompagna nei cammini della storia con il dono del suo Spirito. I Sinodi vengono celebrati nei tempi difficili, nei momenti di passaggio e di cambiamento, quando si avverte di più la fatica nel comunicare la fede e la stanchezza nel lavorare nella vigna del Signore. Il Sinodo diventa esperienza di conversione comunitaria nella quale tutti insieme ci aiutiamo a ritornare al Vangelo. Verso un assemblea sinodale Ci apprestiamo ad affrontare, nell’autunno 2005, la fase finale del nostro Sinodo diocesano. Messo in cantiere dal vescovo Pietro Brollo, fu preparato dal vescovo Vincenzo Savio che ci mise tutta la sua competenza e il suo cuore. Ci trasmise la passione per ‘ascoltare’ e ‘vedere’, con il desiderio di dare la parola a tutti. La consultazione che ha introdotto il nostro Sinodo è stata molto ampia ed ha costituito per molti di noi un importante processo di discernimento, fatto di ascolto di ciò che lo Spirito va realizzando nel vissuto della nostra gente.Confermando l’orientamento di mons. Savio, il vescovo Giuseppe Andrich ha indicato con chiarezza il tema del Sinodo: “Colui che ama dice: Tu non morirai mai!” È il messaggio che Gesù Risorto rivolge innanzitutto ai suoi. Poi li incarica di una missione straordinaria, grazie alla quale essi portano il medesimo annuncio a tutti i loro amici, a tutti i contemporanei. 8 Le strade del Sinodo 1. L’ASSEMBLEA SINODALE Sarà composta di 230 membri circa e sempre presieduta dal vescovo. I membri saranno per 1/3 sacerdoti e per 2/3 laici. La maggior parte dei membri verrà eletta nelle parrocchie e nelle foranie. I religiosi/e saranno ben rappresentati. Lavorerà nei mesi autunnali, con un appuntamento importante a Borca di Cadore dal 17 al 20 novembre. Dal lavoro dell’Assemblea uscirà il ‘libro sinodale’. 2. IL SINODO SI FA MESSAGGIO La diocesi vuole idealmente coinvolgere tutti i fedeli in momenti significativi durante i quali verranno elaborati e come lanciati alcuni messaggi, non meno importanti dei contenuti del ‘Libro sinodale’. Riguarderanno la custodia del creato, l’accoglienza della nostra identità cristiana, la chiamata alla solidarietà, la Missione rivolta innanzitutto agli immigrati presenti tra noi. Ogni zona sinodale vivrà il momento in cui viene consegnato un messaggio. 3. I SEGNI DEL SINODO Attraverso iniziative che coinvolgono l’arte, la valorizzazione del nostro territorio, ricco di bellezza e di storia, l’incontro con la “Città”, il Sinodo desidera parlare a tutti gli abitanti della nostra terra, con un invito cordiale alla collaborazione affinché questa terra viva. Il messaggio “Tu non morirai mai” è per tutti. (da: www.diocesi.it/bellunofeltre/) Quante volte vi chiedete: “Dove cammina, come cammina, verso quale meta cammina questa umanità che si rinnova sempre sulla faccia della terra?” Occorre dare, con i mezzi moderni più celeri ed efficaci, tutto ciò che è buono, vero, utile, perché l’umanità dia lode a Dio. Beato G. Alberione 9 UN NUOVO GRUPPO DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI A Borgonuovo, Verona - la parrocchia in cui risiede la nostra Casa Provinciale - è sorto un Gruppo per le Comunicazioni Sociali. Riconoscendoci nell’unico progetto spirituale e apostolico della Famiglia Paolina, abbiamo maturato la decisione di offrire un aiuto in ordine all’animazione di questo settore, cercando di scoprire alcune persone desiderose di partecipare al compito dell’evangelizzazione, mediante la diffusione della Buona Stampa e l’utilizzo degli altri mezzi, per far crescere nella parrocchia la sensibilità e la formazione nel campo delle Comunicazioni Sociali (stampa – cinema – radio – TV – Internet, ecc.). Il piccolo gruppo ha intrapreso il suo cammino nel settembre 2004. Si è iniziato con alcuni incontri formativi nella nostra casa di Viale Sicilia sul Documento “Comunicazione e Missione”, Direttorio sulle Comunicazioni Sociali nella Missione della Chiesa, recentemente pubblicato dalla CEI, e sul Messaggio del Papa per la Giornata delle Comunicazioni Sociali. A tali riunioni è sempre stato presente il parroco, don Giorgio Marchesi, che ha dimostrato apprezzamento per la proposta che intende rispondere ad un’area ancora debole. Il gruppo sta dando la sua collaborazione nella distribuzione dei settimanali Famiglia Cristiana, Giornalino e Verona Fedele e del mensile Jesus; cura la esposizione dei cartelloni nelle Giornate che si celebrano durante l’anno; ha provveduto alla distribuzione della Preghiera per la Famiglia nella Iª domenica di Avvento e di Quaresima; ha organizzato una Mostra del libro per promuovere la conoscenza della Parola di Dio e di altre pubblicazioni; ha preparato e animato l’Eucaristia nella Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali; ha curato un articolo sul Notiziario parrocchiale sull’importanza dei mass media oggi. In questo impegno ci sentiamo animate a guardare al molto che resta da fare, in un cammino aperto a tutti i cristiani, per un compito di testimonianza e di servizio alla verità. sr Fernanda Zampini 10 SPAZIO APERTO “LE PASTORINE SARANNO LE SORELLE . . . LE MADRI . . . “ Nei giorni 22-24 aprile 2005, a Negrar, sr Sandra Pascoalato ha offerto un approfondimento carismatico sul tema “Maternità e Compagnia” nella predicazione di don Alberione alle Pastorelle. Alla luce di queste due categorie abbiamo percorso alcuni brani del nostro Fondatore e scoperto che le tematiche in questione sono presenti nella sua predicazione dall’inizio alla fine, in quella forma “riflessiva” e “a spirale” che riprende ed allarga il discorso nel modo proprio di chi accompagna un processo di crescita. Una prima constatazione bella e stimolante è l’apprezzamento che don Alberione ha della donna. Il suo linguaggio è datato, il suo pensiero ora spinge in avanti, ora ritorna indietro, ma già nel suo libro “La donna associata allo zelo sacerdotale” (1914), egli esprime ciò che intuisce: la donna ha delle potenzialità immense e, se ben orientata, è una inestimabile ricchezza nella famiglia, nella società e nella chiesa. “Maternità “ nella Missione Pastorale “Il concetto di maternità entra essenzialmente nella vostra missione: siete mamme nate” - esordiva don Alberione parlando alle Pastorelle (cf Doc. n° 7). In riferimento alla missione pastorale, il discorso sul tema prende l’avvio dal dato biblico: la creazione della donna come “aiuto-compagnia-incoraggiamento per l’uomo” (AS pagg. 8-9). Così egli pensa la Pastorella accanto al Sacerdote, sull’esempio di Maria. La maternità di Maria diventa esemplare per le Pastorelle: come lei esercitò e crebbe in questo atteggiamento tipicamente femminile riguardo a Gesù, così la Pastorella apprende da Maria come “stare” e “collaborare” con il Sacerdote, come diventare madre dei Pastori e del popolo di Dio. “Maternità” nella relazione tra Formatrice-Formanda / Superiora-Suora Per questo aspetto Don Alberione prende l’avvio dal dato naturale: “La donna ha 11 l’istinto della maternità fisica e spirituale” (PrP V, pag. 94). Su questa base auspica lo svilupparsi “ di un’amicizia santa,… un’unione di intenti… per una migliore formazione (PrP V, pag. 33 ). Da questa relazione amicale la formazione, come una vita, si trasmette dalla madre (superiora) alla figlia (suora). Con spirito materno la superiora e chi ha responsabilità verso le sorelle, “previene, vigila, trova la sua delizia nello stare con le sorelle, le ascolta e ricorda loro che la libertà è per fare il bene e il meglio” (PrP V, pag.110). La superiora deve precedere con l’esempio, impedire il male, incoraggiare il bene, sempre con premura di madre; in lei anche la pazienza dovrebbe essere “materna”. “Compagnia” in relazione alla Missione Pastorale Don Alberione non usa la parola “Compagnia”, ma parole che conducono a questa espressione. Innanzitutto dà alle Pastorelle un Programma radicato nell’Amore a Gesù buon Pastore: “Guardate sempre a Gesù buon Pastore e vivete secondo Lui”… “col Programma del Parroco e dell’Amore”: un Programma che si concretizza nelle iniziative pastorali indicate dal Piano Pastorale ed altre, anch’esse frutto della carità pastorale, quasi un “fuori programma” per bisogni improvvisi ed imprevisti. Tutto questo rientra nel “condurre le pecorelle ai pascoli della vita” che è la missione delle Pastorelle. Missione che richiede di “vivere a contatto con la popolazione”. “A contatto diretto”: e questa è la forma di “compagnia” intesa da Don Alberione, cioè quel modo di entrare in relazione con le persone, di essere presenti a loro, sempre , in fedeltà, con fraternità ed amicizia come premessa per “poter prendersi cura” della loro formazione e santificazione. “Maternità e Compagnia” come espressione più generale della “cura d’anime”, grazia di vocazione che Alberione ha fatto risplendere agli occhi del nostro cuore ed ha mediato per noi. “Cura” fatta con amore, vissuta innanzitutto fra noi, affinché possiamo condividerla con verità nella missione pastorale, come invochiamo nella preghiera per il 7° Capitolo generale. sr. Paola Zampini Nel nostro mondo di solitudine c’è un enorme bisogno di uomini e donne che conoscano il cuore di Dio. (H. J. M. Nouwen) 12 LA FAMIGLIA PAOLINA A VICENZA Come è ormai tradizione la Famiglia Paolina del Triveneto si è incontrata il 25 aprile presso la comunità della Società San Paolo a Vicenza per una giornata di conoscenza reciproca. Quest’anno è stato l’Istituto Santa Famiglia a presentarsi e presentarci la loro storia a partire dell’intuizione e fondazione di don G. Alberione, fino ai nostri giorni in cui le numerose famiglie ormai appartengono a questo fiorente Istituto che risponde alle attuali esigenze di cristianizzazione della società, come chiedono insistentemente i Pastori della Chiesa. Cogliamo l’occasione per sottolineare una iniziativa della Diocesi di Vicenza e del Centro Culturale San Paolo - Onlus (ssp) per il primo festival Biblico, “I sensi delle Scritture”, una singolare proposta che dal 25 al 28 maggio ha coinvolto tutti, in tutti i sensi: i sensi umani intesi proprio come vedere, ascoltare, toccare, gustare e odorare a partire dalla Parola di Dio. Questi “sensi” sono stati adoperati per avvicinare e coinvolgere le persone nel grande libro che racconta di noi: la Bibbia. Studiosi, ballerini, attori musicisti hanno interpretato a modo loro la parola che Dio ha rivolto all’umanità, trasformandola, di volta in volta, in meditazione, sensazione, gioco, canto, rappresentazione nei luoghi più diversi: chiese, chiostri e monasteri; musei, teatri e cinema, librerie e ristoranti; cortili, piazze e strade. Vi hanno partecipato persone di ogni età, con i più vari interessi uniti dalla voglia di dialogare con intelligente curiosità. Le persone sono state diversamente coinvolte in modo da diventare protagoniste, a partire dai ragazzi della catechesi. Del nutrito programma sottolineiamo qualche iniziativa: si sono visti film di successo come Jesus Christ Superstar e il Vangelo secondo Matteo di Pasolini; la rappresentazione del Cantico dei Cantici; sono stati ascoltati i più bei Salmi di D. Turoldo musicati da I. Passoni e B. De Marzi; le conferenze di G. Ravasi e A. Luzzatto; sono stati gustati nei ristoranti cibi ispirati ai biblici banchetti; sono stati toccati personaggi “mimi e burattini” preparati dai ragazzi coinvolti nei giochi e alla fine inebriati dal profumo della Parola, diffusa dalla preghiera e dall’ascolto dei Padri e Madri nella fede … È presto per valutare questa prima esperienza. Valida comunque è la proposta di far uscire la Parola di Dio dalle biblioteche e dalle chiese, esperienza che ha grandemente coinvolto la Società San Paolo per farla arrivare a tutti con la stessa ansia apostolica di Paolo, del nostro Fondatore e di noi suoi figli e figlie. Pastorelle di Vicenza S. Agostino N.B. Se vuoi altre notizie puoi consultare www.festivalbiblico.it 13 CONCLUDENDO IL NOSTRO SERVIZIO Al termine del nostro servizio alle sorelle della provincia, sentiamo di dire il nostro grazie a Gesù Buon Pastore che ci ha donato di fare questa esperienza, ci ha arricchito con il cammino del discernimento spirituale permettendoci di andare alla radice della nostra spiritualità e del nostro carisma. Abbiamo avuto la possibilità di una maggiore conoscenza della realtà della nostra circoscrizione con le sue ricchezze e povertà. Questo ci sprona a continuare in spirito di corresponsabilità nella ricerca del bene comune mettendo a disposizione tempo e forze dove il Signore ci chiama; pregando per le sorelle che, in obbedienza, continuano o assumono questo compito delicato e non facile, convinte che il bene comune non è dato solo dall’équipe di governo ma dalla corresponsabilità e dall’amore di ognuna di noi. Con fraterno affetto, sr Eugenia e sr Piera UN GRAZIE “Sia che viviamo sia che moriamo siamo sempre del Signore” (Rom 14,8) Carissime sorelle, ringrazio di cuore per la fraternità ricevuta in questi anni della mia permanenza e assistenza ai miei genitori. Ho sentito il sostegno, in particolare, di alcune sorelle che mi hanno sempre accompagnato con la preghiera, l’amicizia e l’affetto. Ho sentito la mia Congregazione con un ruolo importante nel mio vivere la quotidianità in modo che i valori siano l’esistenza del nostro essere e di conseguenza del nostro agire. Il Buon Pastore, ispiratore e creatore dei nostri progetti benedica le nostre attese. La protezione della Vergine Maria favorisca la crescita personale e comunitaria in questo cammino di approfondimento, di conoscenza e di amore verso la Parola Incarnata. Con questi sentimenti di gratitudine e di generosità auguro gioia e pace. sr. Iole Signorato 14 Cara sr. Flavia e sorelle . . . In questi giorni di permanenza nella vostra accogliente casa (provincia), ho respirato un’atmosfera di grande stima, serenità e solidarietà. Mi sono sentita sorella tra le sorelle e per questa ricca esperienza esprimo la mia profonda gratitudine. Un saluto e un grazie sincero alle sorelle della comunità di Negrar per l’accoglienza nella gioia e preghiera e a sr Sandra Pascoalato per la condivisione, amicizia e disponibilità durante quest’anno ed in particolare in questi ultimi giorni che precedono la mia partenza per il Brasile. Con tutto il cuore grazie infinite a tutte le sorelle della provincia. Con affetto un grande abbraccio. sr. Inezita Antunes (della provincia di Caxias do Sul ) 9 giugno 2005 CONCLUSIONE A NNO S ABBATICO 2004 / 2005 Il 13 giugno, a Negrar, durante l'adorazione comunitaria, abbiamo espresso il nostro "grazie" al Signore per quanto ci ha donato di vivere in questo anno speciale È stato un tempo dedicato alla preghiera, all'ascolto della Parola, anche secondo il metodo della "Lectio divina". Abbiamo avuto la possibilità di approfondire qualche aspetto del carisma e altri temi interessanti, tra cui il tempo dell'età anziana. Ci ha arricchito la conoscenza reciproca, cresciuta all'interno del piccolo gruppo per mezzo della condivisione e del confronto, ed estesa alle numerose sorelle che compongono la comunità di Negrar. Siamo riconoscenti per questo tempo, per l'accoglienza fraterna e le attenzioni nel facilitare il nostro impegno. Il nostro grazie continuerà nell'Eucaristia quotidiana e in un particolare ricordo a Gesù Buon Pastore. per il gruppo: sr Paola Zampini 15 CATENA DI PREGHIERA DURANTE IL 7°CG 2 luglio (mattina) Borgaretto (pomeriggio) Grugliasco Sestri Levante Rho Peschiera Borromeo Villimpenta Cadè Frassino Tor San lorenzo Pemba 3 luglio (mattina) Capoliveri Fiorenzuola Medolla Saliceto Panaro (pomeriggio) Corbola Civè Castel d’Azzano Negrar 4 luglio (mattina) Oleis Romans d’Isonzo Mogliano Veneto Feltre Novoledo (pomeriggio) Trento Verona casa provinciale Verona Borgo Milano Vicenza Transacqua Buon Pastore è colui che ha cura delle sue pecorelle e le ama Sino a dare la vita per esse. (Alberione 1938.10.29) 16 LA PASTORALE VOCAZIONALE “PRIORITÀ ” DELLA PROVINCIA ALCUNE R ISONANZE Nel mese di marzo è stato inviato a tutte le comunità il Progetto di Pastorale Giovanile Vocazionale, frutto del lavoro dell’équipe e dei suggerimenti delle sorelle presenti al Consiglio Allargato 2004, alle quali è stata consegnata la bozza. Sicuramente ognuna di noi ha già preso contatto con questo strumento prezioso per avere un riferimento per questo impegno che il nostro Fondatore diceva essere chiesto a tutte perché “tutte vocazioniste”. A Negrar, nell’ultimo incontro dell’équipe abbiamo condiviso le prime risonanze provenienti da alcune comunità, sottolineando la necessità di riprendere il progetto a livello di provincia in una prossima occasione da programmare. Sarà questo un momento per riflettere insieme sulle finalità, l’icona di riferimento talità kum e l’obiettivo che ci siamo proposte. Gli ”atteggiamenti da privilegiare”, sicuramente impegnativi, è necessario che diventino, oltre a tema di riflessione, oggetto di preghiera per poter giungere a scelte operative corrispondenti. sr Cesarina Pisanelli PROGETTO ANIMAZIONE VOCAZIONALE “Per un Progetto di Animazione Vocazionale nella Comunità cristiana: Quali percorsi?” è il tema di una Relazione di d. Paolo Giulietti, incaricato CEI del Servizio Nazionale Pastorale Giovanile, tenuta ad un convegno USMI per le animatrici vocazionali del 2004. Due sono le parti della relazione: La prima aiuta a riflettere su tre dimensioni della vita parrocchiale ritenute carismi, doni che lo Spirito fa alla Chiesa, per il bene di tutto il popolo di Dio: la Territorialità; la Comunitarietà; la Comunicatività. La seconda parte offre alcune linee per un progetto di pastorale vocazionale a partire dai tre “carismi” citati. Essendo particolarmente interessate a questa seconda parte abbiamo scelto di dare, soprattutto, ad essa la nostra attenzione. 17 La Territorialità Questo dono suggerisce di tener conto della realtà per rispondere ai bisogni vocazionali “veri” dei giovani del proprio territorio. Pertanto, occorre ricordare che la giovinezza ha in sé una dimensione vocazionale particolare perché è il tempo delle scelte che si pongono a base della vita. Inoltre, è importante tener presenti le “variabili” che interferiscono sulla scelta vocazionale, oggi: una situazione sociale più complessa; una gamma di scelte più vasta; una giovinezza prolungata di alcuni anni. Queste considerazioni suggeriscono di privilegiare iniziative che esprimano una vera e propria azione missionaria, capace di stabilire relazioni significative con tutti i giovani, anche con i più lontani e percorsi che interessino il loro mondo affettivo, il lavoro, le scelte scolastiche e di impegno. La Comunitarietà Questo dono porta ad attivare nuove relazioni che educhino all’accoglienza della vocazione. Ovviamente occorre una parrocchia che viva in modo nuovo e maturo la dimensione comunitaria e sia in grado di mettere le varie risorse a servizio del progetto di animazione vocazionale. Per attivare relazioni nuove occorrono persone nuove e per questo vengono indicati quegli adulti che hanno compiuto con senso cristiano la propria scelta di vita e considerano la propria vita come vocazione, sono potenziali animatori da valorizzare. Naturalmente questi adulti dovranno essere formati e motivati per poter comunicare la loro esperienza con frutto. E poi tutti coloro che instaurano relazioni con i giovani, grazie alla loro professione ( il giornalaio, il barista … ). Anche costoro possono essere aiutati a rendere il colloquio che abitualmente hanno con i giovani un’occasione educativa. La Comunicatività Questo dono richiede di parlare della vocazione in modo nuovo. È importante verificare quali categorie culturali e quali schemi comunicativi usiamo per comunicare la nostra esperienza vocazionale. Occorre dare testimonianza di una comunità di “chiamati”, di persone impegnate a dare una risposta di fede alla situazione che si presenta. È importante ripensare l’annuncio vocazionale a partire dalle categorie culturali dei giovani, “riscrivendo” i concetti che utilizziamo di solito con parole comprensibili per loro. Concludendo, d. Giulietti invita ad interrogarci sulla novità che siamo chiamati a vivere, affiddando al Signore con generosità il nostro impegno, fiduciosi che ci ritornerà moltiplicato. La Vita Religiosa può dare un notevole contributo, accogliendo le nuove provocazioni e cercando di inventare modi nuovi per entrare in dialogo con i giovani. (Cfr supplemento a Consacrazione e Servizio n. 6 giugno 2004) 18 Sostenere e promuovere la partecipazione alle Attività Estive ⇒ Campo estivo -Ragazze dalla 5ª el. alla 3ª media “La mia vita… un oceano di sogni” dal 31 luglio al 7 agosto : a “Baita don Bosco” Tonadico (TN) sr. Carmen ⇒ Esperienza di fraternità per giovani “Chiamati a fare strada” dal 12 al 18 agosto sui Monti Lessini sr. Maria Rosa ⇒ Esperienza di spiritualità per giovani “Chiamati a stare con Lui” dal 23 al 27 agosto a Roma sr. Lina e sr. Maria Rosa (l’esperienza sarà condivisa con la provincia ICS) ⇒ Campo estivo per adolescenti “Chiamati a prendere il largo” dal 29 agosto al 04 settembre a Sassone—Roma sr. Lina e sr. Maria Rosa (l’esperienza sarà condivisa con la provincia ICS) 19 I loro ventri Anche i bambini che muoiono di fame vogliono giocare, sporcarsi di terra e bagnarsi di sole correre lungo il fiume e inseguire fantasie. Ma nei loro fragili corpi i ventri gonfi e le ossa sono troppo pesanti, e gli occhi, quei loro grandi occhi che si perdono nel vuoto s’attardano fino all’ultima luce a cercare una speranza. Anche i bambini che vivono di noia vogliono giocare sporcarsi di terra e bagnarsi di sole correre lungo il fiume e inseguire fantasie. Ma il troppo di tutto ha riempito i loro ventri e spento i loro occhi e non cercano speranza nell’ultima luce. Luciana Mantovanelli (di Castel d’Azzano morta nel 1985) 20