Una censura che fa quanto meno discutere

Transcript

Una censura che fa quanto meno discutere
14-11-2016
Data
Pagina
1 / 2
Foglio
HOME
CONTATTI
NEWSLETTER
MAPPA DEL SITO
Cerca nel sito...
I
DIRITTI
AUTONOMIA
SALUTE
LAVORO
STUDIO
T
SPORT E TURISMO
L
A
A
A
A
A A
SOCIETÀ
Home > Società > Una censura che fa quanto meno discutere
Una censura che fa quanto meno discutere
Secondo il CoorDown, la decisione del Consiglio Superiore per l’Audiovisione francese,
confermata ora dal Consiglio di Stato del Paese transalpino, di censurare il video “Dear
Future Mom”, frutto di un progetto internazionale di cui la stessa CoorDown era stata
capofila e basto sulla testimonianza di “vita felice” di otto persone con sindrome di
Down, «è un atto grave di censura che lede i diritti umani e l’immagine delle persone
con sindrome di Down, che non solo hanno il diritto di essere felici, ma anche quello di
esprimere il loro punto di vista ed essere ascoltati»
Frutto di un progetto
internazionale che aveva visto
ARTICOLI CORRELATI
come capofila il CoorDown
Per il CoorDown “sbancare” Cannes
è diventata la regola!
(Coordinamento Nazionale
Associazioni delle Persone con
È così difficile rispettare le scelte
altrui?
Sindrome di Down), basato su
un video diretto da Luca Lucini
e centrato sul messaggio Tutti
hanno diritto ad essere felici,
LINK CORRELATI
D e a r F u t u r e M o m ( “ C a r a
futura mamma”) era stato
voluto principalmente con
Andrea è uno dei ragazzi con sindrome di Down, protagonisti
del video “Dear Future Mom”
CoorDown (Coordinamento
Nazionale Associazioni delle
Persone con Sindrome di Down)
l’obiettivo di diffondere una
nuova cultura della diversità e una maggior conoscenza delle persone con sindrome di
Down. Quasi sorprendenti i consensi ottenuti, con oltre 7 milioni di visualizzazioni in
YouTube e ben sei Leoni d’Oro al Festival della Creatività di Cannes, come avevamo a suo
tempo riferito.
L’idea, lo ricordiamo, era nata da una lettera, realmente ricevuta dal CoorDown, in cui una
donna incinta, dopo aver saputo che il figlio che aveva in grembo sarebbe stato affetto da
quella sindrome, chiedeva consigli e informazioni. I creativi avevano dunque preso spunto da
quella stessa lettera, per far rispondere alla futura mamma da tante persone con la sindrome
di Down di otto nazionalità diverse, otto testimonianze, tutte positive, per dire che anche
con questa sindrome si può andare a scuola, lavorare, avere amici, ci si può divertire e si
può perfino essere felici. «Non devi avere paura – dicono quei ragazzi alla futura mamma –
perché possiamo avere una vita piena e anche tu, nonostante le tante difficoltà, ti
l’Audiovisivo francese, equivalente della nostra Agcom, era intervenuto contro alcuni canali
televisivi, proprio per avere trasmesso Dear Future Mom, dichiarando che quello spot «non
può essere considerato come un messaggio d’interesse generale e la sua finalità può
apparire ambigua e non suscitare un’adesione spontanea e consensuale». Il CSA, inoltre,
aveva ritenuto che quel video potesse «disturbare la coscienza delle donne che, nel rispetto
della legge, hanno fatto scelte diverse di vita personale» e per questo aveva appunto deciso
di far scattare il divieto di trasmetterlo nelle reti televisive francesi.
Ebbene, è di questi giorni la notizia che il Consiglio di Stato francese ha confermato quella
Una censura che fa quanto meno
discutere
Un altro passo avanti nella
pubblicità
Tragedie della disperazione e
progetti di vita
102428
Successivamente avevamo anche riferito che il CSA, ovvero il Consiglio Superiore per
ULTIMI ARTICOLI IN SOCIETÀ
Il Servizio Civile Universale sta per
diventare realtà
Codice abbonamento:
accorgerai che è valsa la pena di metterci al mondo».
La musica che cura
La “vita nuova” di Nujeen, dalla Siria
14-11-2016
Data
Pagina
Foglio
2 / 2
alla Germania
decisione, ciò che suscita ora una dura reazione da parte del Coordown.
«Nelle intenzioni nostre e dei partner internazionali che hanno collaborato alla realizzazione e
alla diffusione del video – si legge infatti in una nota – non c’era alcun intento di fare una
Un macigno troppo pesante da
sopportare
campagna pro-life [“in favore della vita”, N.d.R.], ma la volontà di rispondere a una madre in
Quando si fa rete, è Tutto Possibile
attesa di una bimba con la sindrome di Down che ci aveva scritto una lettera, chiedendo
Far breccia nel muro dell’ignoranza
come sarebbe potuto essere il futuro della figlia che aspettava. Avevamo quindi deciso di
Terremoto: dove si combatte la
paura preparando la risposta
dare la parola direttamente a giovani e a adulti con sindrome di Down che, pur
ammettendo le difficoltà della loro condizione, avevano affermato con determinazione che la
loro era una vita degna e felice».
Teatro d’incontro, con attori sordi e
udenti
«Il CSA perde di vista il fatto – proseguono dal CoorDown – che difendendo il diritto di scelta
Correre nel deserto australiano per
chi non può farlo
di alcune madri, nega la libertà di espressione alle persone con sindrome di Down,
una libertà sancita anche dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, in
particolare agli articoli 8 (Accrescimento della consapevolezza), 10 (Diritto alla vita) e 21
Quando l’inclusione va in scena,
cadono gli stereotipi
(Libertà di espressione e opinione e accesso all’informazione). La decisione assunta dal
Conoscenza reciproca tra sordi e
udenti
Consiglio di Stato francese è un atto grave di censura c h e lede i diritti umani e
Discenti con bisogni speciali
l’immagine delle persone con sindrome di Down, che non solo hanno il diritto di essere
L’inclusione della disabilità nella
pubblicità
felici, ma anche quello di esprimere il loro punto di vista ed essere ascoltati. E del resto, il
CSA e il Consiglio di Stato francese hanno l’autorità di negare la diffusione del video sulle TV
transalpine, ma non la sua diffusione sul web e quindi Dear Future Mom, che ha già ottenuto
consensi straordinari in tutto il mondo con oltre 7 milioni di visualizzazioni su YouTube,
Terremoto e persone con disabilità:
gli ausili e l’assistenza
continuerà ad essere visto e condiviso in rete».
Università di Modena e Reggio
Emilia: formazione sull’autismo
«A questo punto la nostra intenzione – conclude la nota – è quella di ricorrere nelle sedi
Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e
tutela dei diritti
opportune contro questa decisione e di chiedere il sostegno, nelle sedi istituzionali, del
Governo italiano e d e l Presidente della Repubblica affinché i diritti sanciti nella
“Happy Hand in Tour”: una stagione
di successi
Convenzione ONU siano applicati dagli Stati Membri e non restino lettera morta. Dal canto
suo, la Fondation Jérôme Lejeune, nostra partner nel progetto, ha già annunciato
l’intenzione di portare la questione alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: [email protected] (Federico De
Cesare Viola).
14 novembre 2016
© Riproduzione riservata
Tweet Ricerca avanzata
Accessibilità
Feed
Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Padova (Registro Stampa n. 2161, 7 gennaio 2009)
Editore: Agenzia E.Net scarl
Direttore editoriale: Carlo Giacobini
Segretario di redazione: Stefano Borgato
Copyright © 2016 Agenzia E.Net scarl
Superando.it è un progetto
102428
Crediti
Codice abbonamento:
Redazione