MAPPA dell`ISOLA
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MAPPA dell`ISOLA
CAPITOLO UNO PRIMA DI PARTIRE, CONTROLLA I BAGAGLI! L’Isola del Lavoro fa parte dell’Arcipelago della Vita. Vicino ad essa si possono scorgere tante altre isole che già conosci, come l’Isola della Scuola, quella della Famiglia, quella del Tempo Libero e molte altre. Il mare che le separa è un mare poco profondo, non pericoloso, che invoglia alla navigazione: se tu potessi guardare l’arcipelago dall’alto ti meraviglieresti del traffico di navi e imbarcazioni di ogni genere che naviga incessantemente tra un’isola e l’altra, trasportando persone, merci, idee e conoscenze. Ad esempio, molti giovani come te cercano di lasciare l’Isola della Scuola per raggiungere l’Isola del Lavoro. Purtroppo, non sempre il primo viaggio è fortunato: alcuni smarriscono la rotta giusta, anche se il viaggio è breve, confondono i punti di riferimento e magari si ritrovano di nuovo sull’Isola della Scuola o sull’Isola della Famiglia. Altri invece riescono a giungere nei pressi dell’Isola del Lavoro ma non trovano un approdo giusto: continuano a girare attorno all’Isola cercando di sbarcarvi, osservandone le coste alla ricerca del punto più favorevole per mettere il piede a terra. Infatti non esiste un unico punto di approdo, come non esiste una unica rotta giusta. Anzi, il difficile sta proprio nel fatto che ognuno deve progettare un proprio percorso adatto alle sue caratteristiche: ciò che vale per uno può non servire ad un altro. Comunque, alla fine quasi tutti ce la fanno, dopo che hanno imparato ad usare correttamente gli strumenti di navigazione: a consultare una mappa, ad usare una bussola, ad “annusare” da che parte tira il vento favorevole, a portare a bordo tutti i bagagli ed i viveri necessari per il viaggio. Perché considerare il Mercato del Lavoro come un’Isola dove trovare un tesoro, il Lavoro appunto? Non certamente perché il mondo del lavoro rappresenti un pianeta a sé stante, anzi! I legami con la scuola, con la famiglia, con le nostre aspirazioni e i nostri valori personali sono importantissimi ed estremamente radicati: non a caso abbiamo collocato l’Isola del Lavoro all’interno di un Arcipelago molto più vasto, quello della Vita. Che il Lavoro sia un tesoro ci pare evidente: esso rappresenta infatti una delle dimensioni fondamentali della vita umana, uno dei campi più importanti di autorealizzazione o, al contrario, di frustrazione e di insoddisfazione. Anzi, oggi forse tendiamo a dargli troppo peso, a considerare le persone solo per la loro collocazione lavorativa (e per il reddito economico che ne deriva) senza tenere conto di altri aspetti ugualmente importanti come l’amicizia, gli affetti familiari, gli interessi personali. Come ogni Tesoro che si rispetti anche il Lavoro richiede una ricerca appassionata, in certi casi avventurosa, aiutata anche da un pizzico di fortuna. E’ vero che a volte i Tesori vengono rinvenuti casualmente, ma sono occasioni troppo rare! Tu hai piuttosto bisogno di trasformarti in un vero e proprio “Cercatore di tesori”, un professionista preparato e non un dilettante: solo così potrai avere buone probabilità di trovare il tuo Lavoro in breve tempo. Si sa, i tesori non si trovano dietro ad ogni angolo: bisogna essere quindi ben motivati e... Come si fa? In primo luogo bisogna raggiungere l’Isola del Lavoro: sapere organizzare bene il viaggio, tracciare e seguire la rotta giusta e non farsi spaventare dalle tempeste o dai periodi di bonaccia. Quindi bisogna sapersi muovere con sicurezza nell’Isola del Lavoro: memorizzarne la mappa, imparare la lingua un po’ speciale che si parla, fare conoscenza con quelli che già vi abitano e ti possono aiutare nella ricerca. Infine devi trovare il Lavoro: non uno qualsiasi, ma proprio quello che fa per te, da scovare tra l’infinita varietà che è disponibile nell’Isola per chi cerca seriamente. Per il momento concentriamoci sul primo obiettivo: come fare rotta verso l’Isola del Lavoro e come valutare se abbiamo tutti gli strumenti a posto per una tranquilla navigazione. Prima di partire per un viaggio è sempre buona norma controllare di avere con sé tutti i bagagli! • 1 Il Lavoro 67 29 Sì, proprio il Lavoro con la L maiuscola: non un lavoro qualsiasi, ma il Lavoro come valore generale, anzi come uno dei valori fondamentali della nostra vita e della nostra società. Perciò è importante partire proprio da qui, da una riflessione sul significato e sul valore del Lavoro in generale, ma soprattutto per te che stai leggendo. Lavoro significa denaro In primo luogo il Lavoro significa reddito, in quanto quello di cui noi ci occupiamo è proprio il lavoro retribuito, cioè la prestazione del nostro tempo e delle nostre capacità in cambio di un corrispettivo economico, di una retribuzione. Stai attento però a non dare troppa importanza al lato economico del lavoro: ci sono altri aspetti ugualmente importanti da valutare come la rispondenza alle nostre aspettative, le prospettive che ci offre per il futuro, la garanzia di essere in regola con le leggi che regolano il mercato del lavoro, ecc. Il Lavoro può avere anche un significato molto più generale, che comprende anche attività di volontariato (assistere malati o anziani, partecipare ad attività di protezione della natura), attività hobbistiche (costruire aquiloni, suonare uno strumento, praticare uno sport), attività di cura della famiglia e della casa. Tali attività però non sono retribuite e per questo motivo non le considereremo, anche se vedremo come possono essere molto utili anche per la ricerca di un lavoro retribuito, ad esempio attraverso la partecipazione alle cosiddette Cooperative sociali, che sono finalizzate proprio a coniugare lavoro e volontariato. Lavoro significa autonomia Per te che sei giovane, lavoro e reddito vogliono dire soprattutto autonomia, ovvero la possibilità di rendersi indipendenti dalla famiglia e di costruirsi un proprio percorso di vita. Vuol dire però anche responsabilità maggiori nel gestire il proprio denaro, nell’imparare il suo valore e quindi l’importanza di spenderlo oculatamente. A volte il lavoro viene vissuto proprio come il mezzo per staccarsi da una situazione familiare problematica o nella quale comunque non ci troviamo bene. Addirittura si abbandona la scuola o si decide di non proseguire gli studi proprio per affrettare l’arrivo del momento della agognata indipendenza. Se ti riconosci in questa condizione, stai attento: potresti pagare a caro prezzo un domani il fatto di rinunciare oggi ad una migliore formazione professionale. Prima di giungere a questa scelta sarebbe meglio cercare di risolvere i problemi di rapporto con la famiglia, magari con l’aiuto di un esperto che sappia consigliarti. Lavoro come ingresso nella società civile Attraverso il lavoro ci si inserisce attivamente nella società civile, ci si avvia verso il mondo degli adulti. Si usufruisce dei diritti legati alla sicurezza e alla previdenza sociale (l’assistenza sanitaria, il diritto alla pensione, ecc.), ma si assumono anche degli obblighi (i tempi ed i ritmi del lavoro, che sono diversi da quelli della scuola, le responsabilità verso il datore di lavoro ed i colleghi, ecc.). Insomma, cambia un po’ la prospettiva complessiva di vita. Inserirsi in questo nuovo ruolo richiede in primo luogo un po’ di umiltà, perché abbiamo certamente ancora molto da imparare, ma anche consapevolezza dei propri diritti e dei modi con cui tutelarli. Anche sull’Isola del Lavoro esistono i pirati che cercheranno di sfruttarti o di truffarti! Lavoro come strumento di autorealizzazione Il lavoro è una grande opportunità di arricchimento e valorizzazione del carattere e della personalità, di ampliamento delle proprie capacità e conoscenze. Per questo motivo è importante cercare di scegliere un lavoro che ci piaccia, che sia a nostra misura, che ci stimoli a migliorarci continuamente. Per questo è importante conoscersi bene e saper valutare le risorse in nostro possesso. Sapere bene quello che si vuole è il primo passo che ci porterà alla conquista del lavoro. • 2 Conosci te stesso Se non hai le idee chiare su te stesso, su ciò che sei, su quello che sai, su cosa ti aspetti dalla vita, sarà difficile partire in modo giusto alla ricerca del lavoro. Ti farai facilmente trascinare dagli eventi, ti accontenterai della prima opportunità che ti capita, insomma non sarai in grado di “governare” la barca che ti dovrebbe portare sull’Isola del Lavoro. Per poter vendere un prodotto sul mercato bisogna conoscerlo bene: in questo caso tu sei il prodotto ed anche il venditore, e quindi hai doppiamente bisogno di conoscerti bene. Barare al gioco andrebbe solo a tuo svantaggio e quindi è fondamentale cercare di essere il più onesti ed oggettivi possibili. Tre sono le domande fondamentali alle quali dovresti dare risposta: A. Chi sono veramente? Per rispondere a questa domanda è necessario riflettere su quale è la scala dei valori nella tua vita, ed in particolare su quale è il valore che attribuisci al lavoro. Inoltre devi essere conscio delle qualità positive del tuo carattere e di quelle che lo sono meno. B. Che cosa so fare? Non si tratta soltanto di fare un bilancio su quello che hai imparato a scuola, ma anche su quello che ti hanno insegnato precedenti esperienze di lavoro, come pure attività personali che svolgi per hobby o nel tempo libero. C. Che cosa voglio fare? Ognuno di noi ha delle aspettative, si prefigge degli obiettivi e questo vale anche nel campo lavorativo. A volte tali aspettative non sono coerenti con le capacità ed i valori di una persona. Rispondere a questa domanda significa quindi valutare le risorse personali al fine di individuare un obiettivo professionale coerente ed adeguato. • 3 Chi sono veramente? 68 Per fare il punto della tua situazione personale, per buona parte devi affidarti ad un lavoro individuale di auto-osservazione e di autoanalisi. Se non lo hai mai fatto occorre prendere un po’ di abitudine, ma poi diventa facile. D’altronde, se non ci conosciamo a fondo, se non siamo coscienti dei punti forti della nostra personalità - quelli da mettere in luce e valorizzare - e dei punti deboli - quelli da migliorare e minimizzare - ti troverai in difficoltà quando, in un colloquio per un lavoro, il selezionatore chiederà proprio quali sono i principali pregi e difetti del tuo carattere, o cosa ti aspetti dal lavoro. In questa guida possiamo solo offrirti alcuni spunti di riflessione ed insegnarti l’uso di alcuni utili strumenti di lavoro. Se ritieni di aver bisogno di un ulteriore aiuto per approfondire alcuni aspetti, ti conviene rivolgerti a qualche persona esperta, attraverso i Centri Informazione e Consulenza (i CIC), se sono attivi nella tua scuola, i Consultori familiari, il Servizio di Orientamento della Direzione Regionale dell’Istruzione e della Cultura. PROPOSTA OPERATIVA N.2 : ANALIZZA IL TUO CARATTERE In questa proposta operativa vogliamo aiutarti a valutare se il quadro di conoscenza del tuo carattere e della tua personalità corrisponde con l’immagine che gli altri hanno di te. Questo confronto ci sembra molto importante; infatti a volte è difficile essere imparziali ed oggettivi con se stessi, quindi gli altri ci possono aiutare in questa analisi. Altre volte invece l’immagine che noi abbiamo di noi stessi non corrisponde a quella che hanno gli altri perché non sappiamo esprimere o comunicare in maniera adeguata certi lati del nostro carattere. Prima di tutto rispondi il più realisticamente possibile alle domande che ti verranno sottoposte. Gli aspetti che sono stati selezionati sono quelli che più frequentemente vengono presi in considerazione nella selezione di candidati ad un posto di lavoro. Successivamente, senza mostrare le tue risposte, sottoponi lo stesso elenco ad altre persone che ti conoscono bene. L’ideale sarebbe individuare 3-5 persone scelte sia fra coetanei (amici, compagni di scuola) sia tra gli adulti (familiari, insegnanti, ecc.). Una volta raccolte tutte le risposte, individua su quali giudizi esiste una diversità di risposte tra quella che hai dato tu e la maggioranza di quelle che hanno dato gli altri, e prova ad approfondire il perché di questa discrepanza. Ti sarà di aiuto per capire quali sono i tuoi pregi ed i tuoi difetti, su quali lati del tuo carattere devi cercare di intervenire per migliorare la tua “immagine” esterna, certo senza snaturarti, ma cercando piuttosto un compromesso ragionevole tra quello che sei e quello che appari. Ti sottoponiamo quindi una serie di coppie di aggettivi opposti che descrivono alcuni aspetti del carattere di una persona, da valutare su una scala a 5 valori. Barra la casella che ritieni più appropriata per descrivere il tuo carattere. Ad esempio, se per la coppia Audace-Timido ti consideri molto timido, barrerai la quinta casella. AGGETTIVO 1 AGGETTIVO 2 Introverso, chiuso Estroverso, aperto Audace Timido Adattabile, flessibile Rigido, inflessibile Indipendente (dagli altri) Dipendente (dagli altri) Creativo, fantasioso Concreto, realista Ottimista Pessimista Calmo, rilassato Ansioso, teso Dinamico, energico Passivo, apatico Metodico Incostante Ordinato Disordinato Riflessivo Impulsivo Attento, concentrato Distratto Diplomatico, accomodante Intransigente Avventuroso Timoroso Responsabile Irresponsabile Onesto Disonesto Generoso Avaro MOLTO ABBASTANZA UN PO’ QUESTO UN PO’ QUELLO Dopo aver raccolto le valutazioni tue e del “gruppo di controllo”, individua le risposte concordanti e quelle discordanti. Per ogni coppia di aggettivi il giudizio che ricorre con la maggiore frequenza è molto probabilmente quello che ti descrive meglio. Dove riscontrerai le maggiori discordanze sarà utile chiedere ai tuoi “giudici” le ragioni della loro scelta: potrai capire meglio il perché tu appaia diverso da come ti senti. Alla fine potrai fare una sintesi del lavoro svolto, provando a descriverti, come in un identikit, con gli aggettivi che meglio ti caratterizzano, partendo dalle qualità positive più accentuate fino alle qualità che invece dovresti cercare di sviluppare meglio o modificare. Queste informazioni ti saranno utili quando dovrai definire i tuoi obiettivi lavorativi, dovrai stendere un curriculum, sostenere un colloquio di selezione, oppure inserirti nell’ambiente di lavoro e quindi convivere con i colleghi. PROPOSTA OPERATIVA N.3 IL VALORE DEL LAVORO Questa proposta operativa vuole semplicemente offrirti alcuni spunti per la riflessione individuale che ti porti a far chiarezza su cosa è per te il lavoro e su quali valori gli attribuisci. Non è un vero e proprio test: infatti non ci sono risposte giuste o sbagliate né punteggi da attribuire. E’ semplicemente una guida a porsi le domande giuste per fare il punto su cosa ti aspetti dal lavoro e su quanto sei disposto a investirci. Esamina quindi il seguente questionario. Per ognuna delle seguenti affermazioni indica se sei d’accordo o no, usando una scala a tre valori (molto-abbastanza-poco) GIUDIZI GRADO DI ACCORDO Molto Abbastanza Poco Il lavoro è la più importante fonte di realizzazione nella vita ❑ ❑ ❑ E’ importante che il lavoro mi dia molta autonomia e indipendenza di azione ❑ ❑ ❑ E’ importante che il lavoro permetta di esprimere il mio lato creativo ❑ ❑ ❑ E’ importante che il lavoro mi dia sicurezza e non provochi stress ❑ ❑ ❑ E’ importante che il lavoro mi dia la possibilità di fare carriera e di acquisire ruoli di responsabilità, anche se richiede un forte impegno personale e di tempo ❑ ❑ ❑ E’ importante che il lavoro mi permetta di essere sempre a contatto con gli altri ❑ ❑ ❑ E’ importante che il lavoro mi dia la possibilità di mettermi alla prova con gli altri, competere e rischiare ❑ ❑ ❑ E’ importante che il lavoro mi lasci il tempo per dedicarmi ad altre attività ❑ ❑ ❑ E’ importante che il lavoro mi dia la possibilità di guadagnare molto ❑ ❑ ❑ E’ importante che il lavoro mi dia la possibilità di restare vicino a casa e di non dover viaggiare ❑ ❑ ❑ E’ importante che il lavoro mi permetta di raggiungere cariche prestigiose e di conoscere persone importanti ❑ ❑ ❑ A questo punto prova a fare un elenco di tutti i lavori che ti piacerebbe fare, anche se sono diversissimi tra loro e non hanno niente a che fare con gli studi che hai fatto: 1.................................................................................................................. 2.................................................................................................................. 3.................................................................................................................. 4.................................................................................................................. 5.................................................................................................................. Passiamo ora a valutare i risultati del questionario. Controlla prima di tutto la coerenza interna dei giudizi che hai dato: se ad esempio per te la sicurezza e la tranquillità sono molto importanti, è probabile che tu non sia disposto ad investire molto per fare carriera. Stendi quindi un identikit del lavoro ideale in base alle risposte che hai dato. Prendi poi in considerazione l’elenco dei lavori che ti piacerebbe fare. Analizzali uno alla volta e vedi se sono coerenti con l’identikit del tuo “lavoro ideale”. In particolare soffermati sugli aspetti di ogni lavoro che contrastano con la tua situazione ideale e chiediti se saresti in grado di sopportarli a lungo. In questa maniera comincerai a passare da una visione ideale ad una visione più realistica del lavoro. Tutti gli elementi conoscitivi che hai raccolto saranno molto utili per definire i tuoi obiettivi lavorativi ed anche per avere le idee chiare nei colloqui di selezione che ti capiterà di sostenere. • 4 Cosa so fare? Dopo aver preso in considerazione alcuni aspetti relativi al carattere e alla personalità, possiamo passare ad una valutazione delle risorse professionali di cui sei in possesso. Non parliamo soltanto di quello che hai imparato a fare a scuola, ma di un bagaglio più ampio di esperienze che possono derivare da un tuo hobby, da un’attività di volontariato, da precedenti esperienze lavorative. Tutti questi elementi possono diventare utili nel ricercare un lavoro: si tratta di mettere nella giusta luce tutto quello che sai fare. Ad esempio saper usare bene la macchina fotografica o la telecamera può essere un elemento non secondario in certi settori professionali (grafica, architettura, beni culturali), anche se sono conoscenze che hai sviluppato per hobby. Così pure il rivestire cariche di responsabilità in un gruppo scout, oppure aver fatto l’animatore in un villaggio turistico durante i mesi estivi: tutte esperienze che possono valorizzare e personalizzare il tuo curriculum professionale, per forza di cose all’inizio un po’ scarno. Se poi sei particolarmente motivato e bravo, i tuoi interessi personali potrebbero col tempo trasformarsi in interessi professionali, come accade abbastanza regolarmente in quelle attività che non sono ancora ben codificate e dove non esiste un percorso scolastico ufficiale: ad esempio l’organizzatore di feste e concerti, il disc-jockey, il fotografo professionista, l’antiquario, ecc. PROPOSTA OPERATIVA N. 4 LE TUE RISORSE PROFESSIONALI Proviamo a fare un bilancio di tutte le risorse conoscitive e professionali che hai a disposizione. A. Partiamo dalla scuola: quali attività formative hai frequentato dopo la scuola media? Sei riuscito a conseguire un titolo scolastico? Soprattutto: sei sicuro di conoscere la professione per la quale hai studiato o stai studiando? A volte infatti nella scuola si studiano tante singole materie che si corre il rischio di perdere di vista il quadro complessivo di riferimento. Prova a verificarlo rispondendo alle seguenti domande, anche con l’aiuto degli insegnanti della tua scuola: A.1 Quale è la professione relativa al titolo di studio conseguito o che stai conseguendo? A.2 In quale tipo di aziende private trova spazio la tua professione (ad esempio un ragioniere può trovare collocazione in un’azienda di qualsiasi settore purché sia sufficientemente grande da avere un reparto amministrativo separato dalle altre funzioni; un tornitore potrà invece trovare collocazione solo in una industria meccanica)? Cerca di descrivere il più precisamente possibile la o le tipologie di aziende nelle quali potresti trovare collocazione (settore, dimensione, ecc.). Quali mansioni in particolare dovresti svolgere? A.3 Esiste una collocazione precisa per la tua professione nell’ambito della Amministrazione pubblica? Se sì, da quale tipo di ente provengono le maggiori richieste? Anche in questo caso cerca di descrivere le mansioni specifiche che sarai tenuto a svolgere. A.4 Esiste la possibilità di svolgere la tua professione in forma autonoma (libero professionista, artigiano, imprenditore, ecc.)? Se sì, quali sono le mansioni più importanti che devi svolgere? Sono diverse da quelle richieste per il lavoro dipendente? B. Passiamo ora a valutare le risorse professionali provenienti da attività del tempo libero. Le più interessanti ai fini lavorativi sono quelle che ti hanno permesso di imparare ad usare degli strumenti di lavoro: macchina fotografica, computer, strumenti musicali, strumenti per lavorare i materiali, ecc. Si tratta magari di abilità molto distanti da quelle per le quali hai studiato, ma potrebbero essere comunque utili, a patto che non sia una conoscenza vaga ma abbastanza approfondita. Ad esempio molti fotografi professionisti hanno iniziato l’attività sotto forma di hobby che solo successivamente, senza frequentare alcuna scuola specifica, si è trasformato in una attività professionale. Per fare il punto della situazione prova a rispondere alle seguenti domande: B.1 I tuoi hobby ed i tuoi interessi extrascolastici ti hanno portato ad imparare ad usare degli strumenti di lavoro? Quali? B.2 Sempre per diletto, hai raggiunto una conoscenza o un’abilità significativa in qualche argomento particolare (informatica, astronomia, filatelia, recitazione, ecc.)? B.3 Le conoscenze che hai accumulato con i tuoi hobby potrebbero essere spese sul piano lavorativo? Esistono cioè delle professioni che utilizzano proprio queste abilità? Ti piacerebbe farlo? C. Passiamo ora a considerare eventuali esperienze di volontariato. Esse sono significative di per sé, perché dimostrano un’apprezzabile disponibilità per l’impegno sociale, ma possono essere valorizzate ulteriormente se, ad esempio, ti hanno portato a ricoprire ruoli di una certa responsabilità. C.1 Hai mai svolto attività di volontariato in campo sociale, assistenzia- le, ambientale, ecc. Sei membro attivo di qualche associazione sportiva, culturale, ecc.? C.2 All’interno di tali attività hai assunto ruoli di organizzatore, coordinatore, dirigente, ecc.? D. Infine passiamo a valutare le tue precedenti esperienze lavorative, se ne hai già avute, anche sotto forma di stage. Magari sono durate lo spazio di pochi mesi, ma comunque potrebbero aver lasciato qualche esperienza utile per il futuro. Fai una sintesi di tali esperienze rispondendo alle seguenti domande: D.1 Hai già avuto anche brevi esperienze lavorative? Quali? D.2 Ti sono servite per acquisire delle abilità, delle competenze professionali? Quali? D.3 Quali sono stati gli elementi positivi e negativi di queste esperienze? 59 D.4 Sei stato regolarmente assunto o hai dovuto subire forme di lavoro irregolare o, come si dice, di lavoro nero? • 5 Un aiuto dall’esterno: le reti di relazione con i familiari e gli amici 19 Fino ad ora abbiamo parlato soprattutto di te. Ma per fortuna ognuno di noi ha anche una rete di conoscenze e di rapporti con altre persone, come i familiari, i parenti, gli amici, ecc., quella che con un termine di moda si chiama la rete relazionale. Essa può diventare a sua volta una preziosa risorsa nella ricerca di un lavoro. E’ quindi importante riflettere un attimo anche su questo aspetto, prima di passare al punto conclusivo. Quali sono le risorse che la famiglia o i parenti possono mettere a disposizione? Se ad esempio un genitore o un parente svolgono un’attività autonoma, potrebbe convenirti prendere in considerazione l’ipotesi di inserirti a tua volta in tale attività, magari con l’obiettivo di portare un tuo contributo personale ed originale allo sviluppo dell’impresa. Per fare meglio il punto della situazione ti suggeriamo la seguente proposta operativa. PROPOSTA OPERATIVA N. 5 LE RETI RELAZIONALI Rispondendo alle seguenti domande potrai cercare di focalizzare se nella tua rete relazionale si nascondono delle risorse preziose che ti possono aiutare alla ricerca del lavoro. – Esistono, nell’ambito della tua rete relazionale familiare e delle amicizie, delle esperienze di lavoro autonomo o di impresa nelle quali poter trovare una tua collocazione lavorativa? Questa collocazione è coerente con i tuoi studi? Hai la possibilità e la voglia di portare un tuo contributo originale e costruttivo? – Puoi utilizzare la tua rete relazionale per ottenere un contatto “privilegiato” con persone che ti potrebbero aiutare a trovare un lavoro (ad esempio dirigenti di imprese, ecc.)? Chiariamo subito che non stiamo parlando delle raccomandazioni, di dubbia utilità e comunque socialmente riprovevoli, quanto di conoscenze che ti permettano di giocare meglio le tue chance, ad esempio ottenendo un colloquio con il responsabile del personale di qualche azienda. Specialmente nel campo del privato tali piccoli privilegi non ti devono far dimenticare che dovrai comunque essere tu a dimostrare quanto vali e a valorizzare le tue capacità personali. 19 • 6 Cosa voglio fare? A. B. C. A questo punto abbiamo raccolto tutte le informazioni necessarie per poter trarre una sintesi che ci porti a definire alcuni obiettivi professionali basati sulle tue risorse personali. Decidere cosa vuoi fare è già un primo traguardo importante, perché è molto più facile cercare un lavoro preciso, piuttosto che cercarne uno vago e generico. Forse a te sembra che più la tua aspirazione lavorativa è vaga maggiori sono le possibilità di trovare un posto, ma non è così per almeno tre motivi: se cerchi proprio il lavoro che ti piace e per il quale ti senti portato, la tua motivazione ed il tuo impegno saranno certamente maggiori; oggi esistono molte più possibilità di trovare un lavoro specializzato che uno generico; la tendenza è infatti quella verso la suddivisione delle competenze professionali e la creazione di figure sempre più precise. Quindi meno preciso è il tuo obiettivo professionale, minori sono le possibilità di trovare ciò che ti piace, mentre rischi di cadere in un lavoro generico, dequalificato e demotivante; più chiaro hai il tuo obiettivo professionale, con più precisione ed efficacia potrai scegliere le strategie per raggiungerlo. Ad esempio potrai ricercare solo le informazioni che ti interessano, potrai inviare dei curriculum vitae mirati, ecc. Nel definire il tuo obiettivo professionale devi però evitare di cadere in alcuni facili errori, come: - definire un obiettivo irraggiungibile, cioè troppo elevato rispetto alle tue attuali possibilità o risorse; se hai seguito le varie proposte operative che ti abbiamo suggerito in questo capitolo, tuttavia, dovresti avere gli strumenti per evitare questo tipo di errore, che è caratteristico delle persone che non sono in grado di valutare onestamente i propri limiti e le proprie risorse; - volere tutto subito, cioè pensare di raggiungere in breve tempo la posizione lavorativa ottimale. Questo errore può essere evitato se, una volta definito il tuo obiettivo professionale principale (che può essere anche a medio-lungo termine, cioè oltre i 5-10 anni) riuscirai ad individuare dei sotto-obiettivi, delle tappe lungo il percorso che ti deve portare alla meta principale. Se il tuo obiettivo professionale è quello di diventare Preside di una scuola, questo è certamente un obiettivo professionale a lungo termine. Se hai i titoli scolastici per poterlo fare (se cioè il tuo non è un obiettivo irraggiungibile), dovresti porti dei sotto-obiettivi che potrebbero essere quello di diventare insegnante supplente (obiettivo a breve termine), poi insegnante di ruolo (partecipando quindi a dei concorsi pubblici - obiettivo a medio termine) ed infine Preside (con un ulteriore concorso - obiettivo a lungo termine). A questo punto dovresti essere pronto per stendere sulla carta il tuo obiettivo professionale, come suggerito nella seguente proposta operativa. PROPOSTA OPERATIVA N. 6 PROVIAMO A DEFINIRE IL TUO OBIETTIVO PROFESSIONALE Vediamo innanzitutto quanti obiettivi professionali definire. Per te che stai entrando nel mondo del lavoro è ammesso definire più di un obiettivo professionale, ma comunque non più di tre (meglio due) per non disperdere troppo le tue energie. Se ad esempio te la cavi bene con la macchina fotografica ma hai frequentato una scuola per infermieri, potresti prefiggerti sia l’obiettivo professionale di diventare fotografo professionista che quello di trovare impiego presso un ospedale come infermiere. L’importante è che tu definisca delle priorità e ti dia dei tempi precisi per le verifiche (ad esempio, se entro sei mesi non trovo lavoro presso uno studio fotografico, allora mi concentro solo sull’attività di infermiere). In secondo luogo vediamo come definire il tuo obiettivo professionale. Si tratta di compiere una sintesi tra i risultati delle riflessioni compiute sui seguenti punti: - le caratteristiche del tuo carattere e della tua personalità (rileggi i risultati della PROPOSTA OPERATIVA n.2); - il tuo quadro dei valori e delle aspettative in riferimento al lavoro (cfr. PROPOSTA OPERATIVA n.3); - il bilancio delle tue risorse professionali (cfr. PROPOSTA OPERATIVA n.4); - la verifica delle risorse aggiuntive provenienti dalla rete relazionale familiare e amicale (cfr. PROPOSTA OPERATIVA n.5). 25 24 5 77 Infine vediamo come fare a descrivere il tuo obiettivo professionale. Dovrai cercare di definire il più precisamente possibile la tua condizione lavorativa ideale secondo: - il settore di attività; - la posizione professionale che vuoi raggiungere, cioè i compiti e le mansioni che concretamente intendi svolgere, il livello di responsabilità, ecc.; - il contesto lavorativo nel quale vuoi inserirti (il tipo di impresa, la dimensione, il genere di clientela); - gli obiettivi economici e di carriera che vuoi raggiungere; - condizioni specifiche relative alla sede di lavoro, alla disponibilità a viaggiare, ecc.; - la disponibilità a partecipare ad attività formative, o ad accettare particolari contratti di lavoro come quelli di formazione-lavoro, di apprendistato, di stage, ecc. Una volta fatto questo cerca di definire un percorso per sotto-obiettivi che ti porti, nel giro di qualche anno, al raggiungimento dell’obiettivo finale. Per ogni sotto-obiettivo individua il tempo necessario per raggiungerlo e la relativa posizione lavorativa intermedia. A questo punto speriamo che le tue idee siano più chiare di qualche pagina fa. Forse questo lavoro è servito soltanto a confermare le tue intuizioni iniziali, oppure hai messo in discussione qualche certezza e ne è uscito qualcosa di nuovo. Comunque ora hai fatto un po’ di ordine nel bagaglio e negli strumenti di navigazione che ti serviranno nel viaggio che ti aspetta. Inoltre hai stabilito le coordinate della rotta che dovrai seguire: vedrai successivamente quanto è importante porsi un obiettivo preciso nella ricerca del lavoro. Però non considerare ancora definitive le conclusioni a cui sei arrivato. Nei successivi capitoli ci aspettano infatti ancora due importanti momenti di verifica: quello relativo alle condizioni del mercato del lavoro e quello relativo alle varie posizioni lavorative che si possono individuare per ogni professione.