Ambivo a questa intervista da tempo. Poter

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Ambivo a questa intervista da tempo. Poter
Miriam
Martedì 10 Marzo 2009 07:32 - Ultimo aggiornamento Domenica 07 Aprile 2013 17:11
Ambivo a questa intervista da tempo. Poter ospitare i Miriam all’indomani della pubblicazione
del loro nuovo bellissimo album, “When Beauty Is Invisible”, è un vero piacere. Autore già del
pregevole “Scents” nel 2001, il trio romano ritorna sulle scene immettendo sul mercato un
lavoro dal potenziale altissimo. Una splendida realtà della nostra scena electro-dark, tre
musicisti di qualità, un songwriting traboccante stile ed eleganza. Emozioni profonde in musica,
ovvero quello che la musica dovrebbe semplicemente essere. Carlo Bucciarelli, l’uomo delle
keyobards, ha risposto alle nostre domande, ed anche Daniela Bruno è stata suo malgrado
chiamata in causa per le pressanti insistenze dell’intervistatore .... eh, eh!
- Innanzitutto complimenti per il nuovo album. Personalmente l’ho recensito molto bene
su Stereo Invaders. Sebbene sia stato appena pubblicato, come vi pare che siano le
prime risultanze tra addetti ai lavori e pubblico? Che feedback stanno arrivando su
“When Beauty Is Invisible”?
- Il primo impatto con la critica specializzata è stato quasi liberatorio: scrivere e produrre musica
determina tecnicismi, a volte anche assuefazione; passare il prodotto in mano alla critica ha
significato consegnarlo all’ascolto non polarizzato di persone competenti e ottenere finalmente
un riscontro dopo molti mesi di lavoro. E il riscontro è stato onestamente straordinario. Nelle
recensioni troviamo parole ricche di poesia a proposito dei nostri brani, anche negli ambienti
meno affini riscontriamo un moto d’interesse e di attrazione per il nostro lavoro. Se anche il
pubblico avrà una simile reazione al nostro album, potremo dire di avere realizzato un ottimo
disco.
- A cosa è dovuta la scelta del titolo dell’album? E più in generale quali sono i contenuti
lirici delle varie songs? Che tipo di emozioni intendete trasmettere?
- Il titolo dell’album deriva direttamente dal refrain del brano omonimo: appena Daniela ha
cantato quella frase, abbiamo pensato di aver trovato il titolo più indicato per esprimere
qualcosa di molto bello e intenso: la bellezza non si vede, non si misura, ma esiste nello spazio
interiore. La musica è un driver fondamentale, probabilmente il media privilegiato per
trasmettere i sentimenti. Ecco, c’è tutto questo dentro una frase di 4 semplici parole. Per quanto
riguarda i testi, Daniela ci ha rivelato di avere dischiuso il proprio animo senza timori né riserve,
di avere espresso molteplici aspetti della sua personalità. Nelle liriche è presente la spiritualità
(“Endless”), il disincanto (“Underwater”), visioni oniriche (“Illusory Signs”, “My Last Forever”,
“Eclipse”), e molta poesia. L’amore è presente in modo introvertito, è solo un ospite silenzioso,
nelle sue forme più oblique e non convenzionali.
- Cosa vi ha portato a frapporre così tanti anni di distanza tra il nuovo disco e il
precedente “Scents”?
- Dopo la pubblicazione di “Scents” eravamo consapevoli dell’esigenza di maturare, sia dal
punto di vista artistico che umano. Abbiamo atteso che nuovi stimoli maturassero
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Miriam
Martedì 10 Marzo 2009 07:32 - Ultimo aggiornamento Domenica 07 Aprile 2013 17:11
dall’osservazione delle cose, dai numerosi viaggi che abbiamo fatto. Un anno importante è stato
il 2003, quando abbiamo ripreso a scrivere molte buone canzoni. Abbiamo voluto e saputo
aspettare, e i brani inclusi dentro “When Beauty Is Invisibile” sono i migliori di un repertorio
assai più vasto, sul quale ritorneremo sicuramente in un futuro immediato.
- Quali ritenete siano le principali differenze tra “Scents” e “When Beauty Is Invisible”? In
cosa ritenete di essere progrediti o cambiati rispetto al 2001?
- Siamo progrediti molto nell’aspetto tecnico: “Scents” aveva avuto un approccio prettamente
elettrico, molti brani erano nati da un assetto live (soprattutto le tracce provenienti da
“Arabesque”), anche se la componente elettronica risultava comunque predominante. Scrivere
tessiture elettroniche richiede un’accurata conoscenza delle tecniche di produzione, dell’uso
delle risorse audio e dello spettro sonoro. Possedere strumentazione elettronica d’avanguardia
ci ha notevolmente favorito. Dal punto di vista artistico, sono cambiati molto i nostri ascolti, e
adesso conosciamo la scena elettronica meglio di allora e riusciamo meglio a confrontarci con
essa.
- Siete sempre soddisfatti del vostro debutto? Quali sono i principali meriti e quali i
difetti che vi sono stati imputati per quell’album?
- Pensiamo che ogni artista non rifarebbe mai gli album precedenti allo stesso modo, ma si
tratta a volte di dettagli tecnici e di minori aspetti legati alla scrittura musicale. In compenso,
riconosciamo l’energia creativa e la passione presenti in “Scents”, e tante soluzioni ancora oggi
interessanti e innovative, che forse derivano anche dall’atteggiamento libero e non polarizzato
che ne ha accompagnato la produzione. La critica lo ha giudicato come un lavoro originale ed
elegante, esteticamente dotato di grazia artistica. Non ricordiamo segnalazioni esplicite di difetti
legati alla scrittura o alla produzione, e non certo per averle rimosse dalla memoria. In
sostanza, siamo ancora molto soddisfatti del nostro primo disco.
- Come giudicate la situazione della scena italiana in ambito electro e alternative?
- Oggi la scena nazionale ha percorso distanze impensabili rispetto al 2001. La disponibilità di
mezzi tecnologici ha reso il panorama musicale maggiormente uniforme, per cui non è difficile
trovare artisti di vero spessore internazionale. Tuttavia, il mercato reagisce con maggiore
lentezza al cambiamento, per cui molti di questi artisti faticano a uscire dalla dimensione
underground.
- Avete in programma delle date live per supportare il nuovo album in giro per la
penisola?
- Stiamo attualmente definendo l’assetto live, puntando su una maggiore interattività visuale e
sonora. Per effetto di ciò, credo che inizieremo a suonare a partire dall’autunno. Abbiamo una
serie di proposte interessanti sia in Italia che all’estero, in location adeguate.
- Cosa ascoltate in questo momento nei vostri stereo? Qualche buona band da
consigliare ai nostri lettori?
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Miriam
Martedì 10 Marzo 2009 07:32 - Ultimo aggiornamento Domenica 07 Aprile 2013 17:11
- I lettori di Stereo Invaders hanno accesso ad una risorsa altamente informata e specializzata,
difficile dare consigli! Ascoltiamo moltissime cose e assolutamente diversificate: Schiller e Bjork,
assieme ai Massive Attack, sono forse gli artisti che ammiriamo maggiormente per innovazione
e originalità. Ladytron è un altro ascolto imprescindibile, meno impegnativo ma assolutamente
“inspiring”.
- Si può essere degli istintivi in ambito elettronico? Quanto lavorate su ogni singola
canzone? Quanta cura riponete sulla costruzione di un vostro pezzo? Come compositori
in studio vi definireste impulsivi e spontanei o piuttosto dei meticolosi “manieristi”?
- Si deve essere istintivi! Le idee più belle nascono e si sviluppano in un tempo relativamente
breve. Alcune canzoni di “When Beauty Is Invisibile” sono state scritte in una notte (come “If
You Ever”). Le produzione in studio è la sezione maggiormente time-consuming, ma lì si
perfezionano i dettagli, le sfumature. Senza una produzione adeguata, un buona canzone non
suonerebbe mai al massimo della sua potenzialità. Quindi la risposta è: impulsivi nel
songwriting, meticolosi (e speriamo non “manieristi”!) nella produzione.
- Il cantato di Daniela Bruno a mio parere è davvero emozionante, in un certo senso la
ciliegina sulla torta dei Miriam. Perdonate la scarsa professionalità del mio “ruolo” ... ma
nutro una autentica venerazione per la sua voce ed interpretazione. L’eleganza delle parti
strumentali tessute da Carlo e Massimo, e l’incanto delle melodie di Daniela creano una
sinergia assolutamente toccante, in grado di rendere le atmosfere dei Miriam uniche e
peculiari!
- (Daniela): Ti ringrazio e nutro emozione per le tue parole. La sinergia di cui parli, un dato
istintivo, è parte integrante del nostro modo di lavorare.
- “Eclipse”, “If You Ever”, “When Beauty Is Invisible”, “Don’t Hide”, sono probabilmente
le mie preferite dell’album; voi ritenete che alcune songs vi rappresentino più di altre o
avete delle preferenze affettive all’interno della track-list del CD?
- Ognuno di noi ha le proprie debolezze verso alcuni brani del nuovo album. Sommando le varie
preferenze, si arriva quasi a coprire l’intera tracklist. Sicuramente i brani che hai citato hanno un
valore particolare. “Eclipse” è stata aggiunta verso la fine, e la “sentiamo” più di tutte le altre
forse per questa ragione.
- C’è in arrivo un qualche videoclip estratto da “When Beauty Is Invisible”? Il video di
“Scents” accluso al precedente CD era molto interessante e ben realizzato.
- Ci abbiamo pensato a lungo, abbiamo anche elaborato un concept interessante per “Don’t
Hide”. Al momento giusto, sono forse mancate le collaborazioni artistiche utili per realizzare un
simile progetto. Ma l’esperimento – che è molto piaciuto – verrà senz’altro riproposto in futuro.
- Cinema, letteratura, quali sono le vostre fonti di ispirazione?
- La letteratura più del cinema: libri di fisica teorica, di cosmologia, ma anche storie di alieni, e
tante altre letture diversificate per i vari componenti del gruppo.
3/4
Miriam
Martedì 10 Marzo 2009 07:32 - Ultimo aggiornamento Domenica 07 Aprile 2013 17:11
- Le vostre prossime mosse?
- Definire e preparare al meglio il nostro show: che sia ipnotico, interattivo e soprattutto con una
robusta componente live. In più, dare seguito alla produzione di alcuni brani che abbiamo in
stand-by, e nei quali crediamo molto.
- Qualcosa che non vi ho chiesto e che invece vorreste dire a chi ci legge?
- Ci piacerebbe che il nostro lavoro venisse ascoltato con atteggiamento estetico libero, siamo
inclini ad accettare consigli e suggerimenti, e ci auguriamo di averne molti, oltre che a ricevere
l’apprezzamento dei nostri fans.
- Ok, grazie della vostra disponibilità e del vostro prezioso tempo. Spero proprio di
potervi vedere presto dal vivo in zona Toscana. Ciao!!
- Un saluto a tutti i lettori di Stereo Invaders e… ci vediamo a uno dei nostri concerti (la Toscana
è bellissima, per cui speriamo di avere occasione di venire presto)!
4/4