Agenzia stampa 2 APRILE 2014 STRASBURGO CONTRO

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Agenzia stampa 2 APRILE 2014 STRASBURGO CONTRO
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AGENZIA STAMPA 2 APRILE 2014
DA STRASBURGO UN ALTRO SCHIAFFO AL SISTEMA PENITENZIARIO
Violazioni diritti, nel 2013 condannata a pagare 7lmln indennizzi (di Samantha Agrò) (ANSA)
STRASBURGO 2 APR - Dei 47 Stati membri del Consiglio d'Europa l'Italia è quello che paga di più per le
violazioni commesse ai danni dei suoi cittadini. Nel 2013 l'ammontare stabilito dalla Corte di Strasburgo per i
diritti umani per indennizzare gli italiani che hanno vinto contro lo Stato è stato di 71 milioni di euro. Circa la
stessa cifra che sono stati condannati a pagare, messi tutti insieme, gli altri 46 Stati membri
dell'organizzazione paneuropea. Ma questo, in base ai dati pubblicati oggi nel rapporto annuale del Comitato
dei ministri del Consiglio d'Europa sull'esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti umani, è solo
uno dei primati negativi che il nostro Paese continua a collezionare. Perché se sul fronte degli indennizzi ci si
può almeno consolare con il fatto che abbiamo quasi dimezzato l'esborso rispetto al 2012 (quando l'Italia fu
condannata a pagare la cifra record di 120 milioni di euro), lo stesso non può dirsi sul fronte delle esecuzioni
delle sentenze.
Dal rapporto emerge che non solo il nostro Paese sembra incapace di risolvere i problemi, soprattutto
strutturali, che hanno dato origine alle violazioni riscontrate dalla Corte, ma è anche uno di quelli che non
riesce a fornire informazioni sull'avvenuto pagamento degli indennizzi o la risoluzione dei problemi giuridici
individuati da Strasburgo. L'Italia rimane cosi al primo posto anche quest'anno per numero di sentenze della
Corte non eseguite (2593) distanziando, e non di poco, la Turchia (1727) e la Russia (1325). E se una buona
parte delle sentenze non eseguite (2239) è dovuta alla ormai ventennale questione della durata dei processi
(civili, amministrativi e penali) e ai problemi legati ai pagamenti dei risarcimenti che lo Stato deve dare alle
vittime di questa piaga in base alla legge Pinto, a questa violazione negli ultimi anni se ne sono aggiunte
altre non meno problematiche. Prima tra tutte quella dei carcerati vittime del sovraffollamento, una
delle questioni per cui il nostro Paese è sotto speciale monitoraggio da parte del Comitato dei
ministri e per cui il governo deve riuscire a trovare delle valide soluzioni prima della fine di maggio.
Se questo non dovesse avvenire la Corte di Strasburgo comincerà a giudicare le migliaia di ricorsi
già arrivati dalle prigioni italiane. E in questo caso c'è da scommettere, visti i precedenti, che gli indennizzi
che l'Italia sarà chiamata a sborsare registreranno una nuova impennata. (ANSA)
L’UFFICIO STAMPA
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