Fiori e piante, miti e leggende dell`Asia
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Fiori e piante, miti e leggende dell`Asia
Fiori e piante, miti e leggende dall'Asia, con piccole “chicche” culinarie. Il Crisantemo Il fiore è originario della Cina, ma all'inizio del IV secolo giunse, attraverso la Corea, in Giappone dove fu denominato kiku. Una sua varietà lo hironishi, con i suoi sedici petali disposti come raggi simili a quelli solari, diventò simbolo del sole e fiore imperiale 1. Alla fine del XII secolo fu inciso sulle spade del Mikado, come simbolo di immortalità. Da allora gioielli, abiti, porcellane della famiglia imperiale furono spesso decorati con crisantemi. Fino al secolo scorso potevano coltivarlo o raffigurarlo soltanto i nobili. Oggi quando i crisantemi fioriscono nei giardini imperiali di Tokio, l'Imperatore offre un ricevimento grandioso durante il quale si mostrano agli invitati le più recenti varietà. I Giapponesi sostengono, non a torto, che questi fiori favoriscono la longevità perché in erboristeria si usano per combattere la ritenzione dei liquidi, agevolando così il ricambio generale. Il loro simbolismo, che i Giapponesi hanno ereditato dalla Cina, dove i crisantemi evocano felicità e vita, potrebbe applicarsi all'usanza occidentale di deporli sulle tombe: quando ci si reca a visitare un parente o un amico defunto nutriamo infatti, più o meno consciamente, la speranza di rivederlo vivo e felice. Nel linguaggio ottocentesco dei fiori il crisantemo esprime dubbi o attesa, quello indiano “amore oltre la tomba”. Alfredo Cattabiani, “Florario – miti, leggende e simboli di fiori e piante”, pag. 174, ed. Oscar Saggi Mondadori, 1998. La Peonia Nell'antica Cina, come pure in Giappone, possedere peonie era privilegio della famiglia Imperiale e dei mandarini. Ancora oggi è il fiore più pregiato, simbolo di Nobiltà e Raffinatezza. (…) l'opulenta peonia asiatica, la Paeonia moutan, sulla quale i Cinesi avevano ricamato una leggenda. Un'Imperatrice di nome Wu Tutian era così dispotica che voleva imporre la sua volontà anche agli alberi e ai fiori. Un giorno ordinò a questi ultimi di sbocciare tutti insieme per renderle omaggio: ed essi, ossequienti, schiusero le corolle inchinandosi al suo passaggio. Soltanto la peonia, considerata la regina dei fiori, ebbe l'ardire di rifiutarsi. L'imperatrice, furibonda, ordinò che tutti gli esemplari del Catai fossero sradicati e ripiantati sui monti coperti di neve. Ma la peonia, impassibile, sopportò quel castigo, e quando giunse il momento schiuse al sole il fiore più bello della terra. Così l'imperatrice dovette rassegnarsi a revocare l'esilio e a restituirle il titolo regale. (…) Nel linguaggio d'amore dei fiori designa Vergogna e Timidezza. Alfredo Cattabiani, “Florario – miti, leggende e simboli di fiori e piante”, pag. 579, ed. Oscar Saggi Mondadori, 1998. Il Pesco (…) i frutti del pesco, annunciati in primavera da fiori rosati. Non sono nostrani, ma originari delle montagne a sudovest della Cina, ai confini col Tonchino e la Birmania. (…) In Cina è considerato da millenni Albero d'immortalità, analogo per tanti aspetti all'albero della vita del Paradiso Terrestre. Il Libro dei monti e dei mari, che risale al terzo millennio avanti Cristo, descrive un pesco gigantesco fra cui rami si apre la Porta degli Spettri, custodita da severi guardiani che la lasciano varcare soltanto a chi è degno di accedere all'immortalità; se invece un morto indegno tenta di aprirla, i custodi lo afferrano gettandolo in pasto alle tigri. 1 Ancora oggi il crisantemo a sedici petali è il simbolo della Nippon Battodo Renmei. Questo simbolismo edenico si è trasmesso al Giappone, dove il pesco è venerato come protettore contro le forze malefiche. La sua precoce e dolcissima fioritura è simbolo di Rinnovamento e di Rinascita, di Bellezza e di Gioventù, ma anche di Purezza verginale e di Fedeltà. Il Pruno Il pruno (Prunus) è un genere di 430 specie di arbusti e alberi principalmente a foglie decidue, che comprende molte specie importanti, sia da frutto, sia ornamentali: dagli albicocchi ai ciliegi, dai laurocerasi ai peschi e ai susini, i cui fiori hanno forme diverse e colori varianti, dal bianco al rosa al violetto. In Estremo Oriente il pruno, detto”Albicocco Giapponese” (Prunus mume), è considerato il simbolo della Primavera, del Rinnovamento, della Giovinezza, come testimonia la pittura cinese. Grazie hai suoi fiori di un candore smagliante ha anche evocato i simboli della Purezza e dell'Immortalità. Si favoleggia in Cina che Laozi fosse nato sotto un pruno: per questo motivo l'albero era particolarmente venerato dai taoisti. Alfredo Cattabiani, “Florario – miti, leggende e simboli di fiori e piante”, pp. 674,675, 676 ed. Oscar Saggi Mondadori, 1998. Curiosità culinarie Molte varietà di fiori sono adatti ad essere consumati come arricchimento in molti piatti. L'unica avvertenza è che vengano raccolti in luoghi dove non siano stati sparsi pesticidi e, importantissimo, di non cucinare mai i fiori dei mazzi provenienti dai fioristi, perché trattati con prodotti chimici. I momenti migliori per la raccolta sono alla mattina o alla sera, quando il loro contenuto idrico è più alto, e vanno usati al loro picco per avere un sapore migliore. La parte commestibile è quella dei petali. Prima di essere usati in cucina, i fiori (vale per tutte le varietà non solo per i crisantemi) vanno lavati delicatamente in acqua salata, quindi immersi in una ciotola con acqua e ghiaccio per circa 1 minuto e stesi su tovagliolo di carta. E' inoltre opportuno eliminare la parte bianca finale dei petali, dal sapore spesso molto amaro. Data la loro elevata deperibilità, i petali vanno consumati subito o conservati per al massimo un giorno in frigorifero in sacchetti di plastica. I fiori interi invece si conservano in acqua, sempre in frigorifero. Il fiore di CRISANTEMO (che fiorisce in autunno in molte varietà) ha un sapore amarognolo, adatto a insalate crude. La PEONIA è un fiore molto conosciuto fin dall'antichità per i suoi effetti benefici. Le radici secche delle peonia lactiflora rinforzano il sistema immunitario, riducono la pressione sanguigna, calmano le infiammazioni. In cucina le peonie hanno sapori diversi a seconda del colore. La peonia lutea e la lactiflora hanno un gusto un po' pepato, mentre le altre hanno un sapore delicato e mielato. I petali sono ottimi nelle insalate con polpa di avocado, fritti in pastella o usato come letto delicatamente aromatico per pesce o per ripieni saporiti, i fiori interi si lessano come i legumi; i petali freschi si possono aggiungere a polpette e ripieni per involtini di carne. A cura di Francesca Del Debbio: testi estrapolati da “La Grande Cucina Italiana, n° 22, Cucinare con Erbe, Fiori e spezie, Food Editore, 2005; “Monografie del gusto I FIORI”, Food editore, 2006.