Comunicato stampa UNA COLLEZIONE D`ARTE DAL MONDO E IL

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Comunicato stampa UNA COLLEZIONE D`ARTE DAL MONDO E IL
Comunicato stampa
UNA COLLEZIONE D'ARTE DAL MONDO E IL LABORATORIO ARTISTICO E
MUSICALE ALLA FESTA ROSSA
Dal 18 al 20 settembre, al Palafreezer, ex Caserma Colli di Felizzano, ad Asti, dalle 17,30,
durante la Festa Rossa è allestita la mostra "Nord/Sud del mondo" che presenta una importante
collezione d'arte tradizionale africana ed opere d'artigianato dal mondo. Alcune opere d'arte
occidentale contemporanea testimoniano il debito che le culture hanno fra loro, mentre immagini e
colori vengono proiettate sulle pareti del palaghiaccio.
Domenica 20, dalle 17,30 è poi possibile per tutti, bambini e adulti, provare a mettersi in gioco, nel
gioco della creatività e della fantasia, con la guida di Marina Delle Piane, musicista ed insegnante
e dI Vania Rocha, artista brasiliana dell'Almateatro. Marina e Vania ci porteranno nel magico
mondo delle foreste del Machacalis, attraverso i suoni degli strumenti tradizionali, i colori e la
parola.
La Festa ospita anche la mostra "Foreste del Nord/foreste del Sud" a cura dell'Ente Parchi di
Asti.
Venerdì 18, alle 21 i suoni del blues si mescolano a reminescenze d'altri mondi con i B.S.E.
(Blues Sound Explosion)
Italo Colombo (armonica, organetto e voce), Max Rattazzo (chitarra e voce), Giulio Russi
(chitarra), Fabio Rattazzo (basso) e Naudy Carbone (grande promessa haitiana alla batteria).
La B.S.E. (il virus della mucca pazza che sta per Blues Sound Explosion) è in attività dal 2002. Si
va dal blues Chicago-style, con nomi noti (B.B. King. R. Charles, J. L. Hooker, ecc.) e meno noti
(Slim Harpo, Hound Dog Taylor, ecc.) del blues classico, fino a proporre oggi brani originali che
contengono chiari riferimenti verso altre culture musicali. In questo percorso verso altri ambienti si
possono così ascoltare l’afro-beat proveniente dal Benin, lo zydeco della Louisiana, la canzone
bluesy in italiano e qua e là citazioni dal reggae fino al sirtaki. Ciò viene fatto senza però
abbandonare la strada maestra della band: il blues.
Sabato 19, alle 21, gli Incantastorie (Alessandra Meschia– Voce, Chitarra, Percussioni; Davide
Roffinella – Fisarmonica; Mariangela Seardo – Fisarmonica) portano il loro repertorio di musica
folk e franco-provenzale.
Gli Incantastorie sono nati dalla passione per la musica folk e dalla voglia di far apprezzare la
musica tradizionale piemontese al mondo.
Dai pochi strumenti utilizzati nascono semplici melodie capaci di rapire l’animo dei passanti e
portarlo indietro nel tempo nell’atmosfera di allegria delle feste contadine.
Il trio di recente formazione ha un repertorio che mostra le similitudini tra la musica folk
piemontese, quella celtica e quella franco-provenzale senza mai cadere nel banale.
I musicisti che lo compongono provengono da esperienze musicali molto eterogenee ed e’ grazie a
tali esperienze che hanno potuto realizzare un progetto musicale tanto gradevole all’ascolto quanto
accurato nei particolari.
Mostra e laboratorio artistico
Durante la Festa opere d’arte e d’artigianato dal mondo hanno un loro privilegiato spazio. Lo
vogliamo offrire ad una idea, quella che nel laboratorio dove si fa con le mani i pensieri possano
trovare un proprio sviluppo. è l’idea che nel processo creativo, comune a tutti gli uomini, risieda la
reale possibilità di svolta da un’impasse.
Le forme, i linguaggi sono diversi, ma per significare necessitano di uno sforzo, una presa di
coscienza sul mondo e una conoscenza delle proprie abilità e ciò ci rende consapevoli ed in un
certo senso uguali. Occorre anche un impegno a immaginare, vedere quello che ha in sé la
possibilità di esistere, una società più umana e più libera, un lavoro, una vita activa compatibile
con il mondo e con noi stessi. Ciò vale per tutti, al di là delle provenienze.
Il laboratorio artistico non si propone come gesto simbolico della verità di un sogno, una società
non diseguale, ma come opportunità di sperimentare una capacità, quella della creatività. Da qui
verrà, come un fiume che ricade nel mare, la coscienza che la diseguaglianza non può essere nei
Diritti, diritto di cittadinanza, diritto alla dignità, alla salute, alla casa, al lavoro.
Allora il sogno diventa tangibile, ridiventa semplice conseguenza delle cose.
Non sfugge a nessuno il debito che le culture hanno fra loro e le opportunità che forniscono gli
scambi. Picasso rivoluzionò l’arte moderna occidentale ed il concetto di Bello tuffandosi nel
linguaggio “tribale”: il gesto dell’artista và oltre le appartenenze.
Oggi maschere africane e perfino feticci decorano i salotti borghesi, senza una reale conoscenza
dei significati, interpretati con canoni occidentali ottocenteschi. Occorre ancora fare molta strada
per comprendersi, superare l’abitudine a ragionare con categorie mentali consolidate; per questo
sarà necessario parlarci, confrontarci, rispettarci.
Per questo dovremmo imparare tutti a trasformare il nostro disagio in modo creativo.
Buddhabar