Disturbi del linguaggio nei bambini: come riconoscerli?
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Disturbi del linguaggio nei bambini: come riconoscerli?
Disturbi del linguaggio nei bambini: come riconoscerli? Garant ire la capaci tà di lingua ggio dei nostri bambin i è di fondamentale importanza, l’adeguata capacità di linguaggio è una delle garanzie per il benessere socio – affettivo e per l’apprendimento scolastico. La fascia d’età 18/30 mesi è un momento cruciale per stabilire se si sta verificando un accesso del linguaggio più lento o se si è già instaurato un ritardo. E’ proprio in questo arco di tempo che è opportuna un’attenzione particolare su come si sta sviluppando il linguaggio, osservando ogni possibile rallentamento o anomalia. Se s’interviene precocemente le possibilità di recupero, sono più elevate. Nel ritardo, il linguaggio può divenire poco comprensibile, tanto da compromettere la comunicazione verbale. Operando un’attenta prevenzione molti casi di ritardo di linguaggio si risolvono completamente. Il Disturbo Specifico di Linguaggio (DSL) si manifesta attraverso un marcato ritardo nella comparsa delle prime parole, nella costruzione della frase e con alterate e/o mancate evoluzioni nello sviluppo dei suoni. Le carenze in questi ambiti possono interferire anche nella sfera cognitiva e in quella psicologica, determinando, in alcuni casi, quadri comportamentali atipici. Nello specifico le caratteristiche del DSL sono: Uso prolungato della parola-frase (anche fino ai 4 anni), Struttura della frase con un ordine anomalo delle parole, Uso assente o improprio di articoli e preposizioni, Difficoltà nella coordinazione delle diverse parti del discorso Uso improprio del verbo, dove si prediligono le forme infinitive e di participio Mancato incremento del vocabolario In tutti i casi, l’intervento logopedico è necessario e consigliato, e deve essere avviato il prima possibile per evitare che le difficoltà presenti si consolidino complicando inevitabilmente tutti gli apprendimenti verbali e non. Inoltre individuare la natura delle cause è fondamentale anche per inquadrare il problema nella giusta dimensione. Il disturbo del linguaggio potrebbe infatti essere causato da: Conformazione dentaria alterata In questo caso il bambino utilizzerà solo i suoni che sa pronunciare, omettendo quelli in cui non riesce, determinando un ritardo nell’acquisizione dei suoni. Deglutizione Atipica, cioè il prolungamento della deglutizione infantile anche nelle età successive. In questo caso, il bambino deglutisce utilizzando quasi esclusivamente la parte anteriore della lingua, come gli era sufficiente nella deglutizione dei liquidi, nei primi mesi di vita. Il perdurare di questo meccanismo, causato prevalentemente da abitudini viziate (uso prolungato del ciuccio e del biberon, suzione del dito), può provocare deviazioni delle arcate dentarie e in molti casi influire anche sulla pronuncia dei suoni, i quali si realizzano in maniera interdentale a causa della lingua che si spinge in avanti. Presenza di otiti ricorrenti, nei primi anni di vita del bambino, impedisce una buona percezione dei suoni. I bambini che fanno fatica a decodificare il linguaggio o a esprimersi verbalmente, possono isolarsi pian piano dal contesto, chiudersi nel loro mondo, rinunciando a mettere in atto tutti quei tentativi di comunicazione che rendono impegnativo lo stare insieme e che generano facilmente insuccessi e frustrazioni. Un bambino che non riesce ad esprimersi con le parole, può convogliare le proprie frustrazioni in un comportamento inadeguato che gli consente, in qualche modo, di sentirsi attivo e presente nella relazione. Che fare? In tutti i casi in cui si verifica un’alterazione nella pronuncia dei suoni, ed una lenta evoluzione delle strutture linguistiche, è sempre consulenza di uno specialista consigliabile la perché questi segnali possono essere la rappresentazione di un vero problema di linguaggio (ritardo o disturbo) manifestazione di un disagio nel bambino ma anche la come la difficoltà ad essere più autonomo, la risposta ad una richiesta pressante a parlare, la regressione per la nascita di un fratellino, il voler restare più piccolo, la risposta ad un disagio psicologico familiare… ed è bene saperli riconoscere anche per poter intervenire direttamente sulla causa del problema. Non dobbiamo mai sottovalutare una difficoltà di linguaggio. Essere attenti a come si evolvono tutte le competenze linguistiche nel nostro bambino, è valido aiuto perché possa migliorare, già un evitiamo, se possibile, di delegare agli altri questa opportunità. I sintomi di una difficoltà di linguaggio non sono mai del tutto nascosti, oggi più di prima, siamo portati a prestare attenzione al modo in cui si esprime il linguaggio in ognuno di noi, ma non sempre lo osserviamo nei nostri figli: proviamo ad ascoltarli e guardiamoli quando ci parlano, anche perché quello che loro esprimono con le parole, lo pensano, e lo provano con tutto il loro corpo. Per qualsiasi quesito riguardante lo sviluppo del linguaggio dei bambini e le difficoltà che essi possono incontrare, potete inviare una mail alla logopedista dott.ssa Giuseppina Gosciu. Scrivete a: [email protected] Si ringrazia: Centromethod