Villa Buttafava: l`ultimo borgo agricolo

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Villa Buttafava: l`ultimo borgo agricolo
Febbraio-Marzo 2011
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Vivere e conoscere il territorio
Villa
Buttafava:
l'ultimo
borgo
agricolo
Testimonianze e memorie
d'altri tempi
Medicina e Ricerca
Intervista a Giancarlo Comi
Il contributo di Desio
alla ricerca scientifica
Desio sportiva
Davide Roggeri
Il campione italiano di motocross
Bimestrale a distribuzione gratuita edito da: Associazione Le Mappe dei Tesori d’Italia
I personaggi
Anna Colombo Deponti
e Giuseppe Merlini
La costanza dell'impegno
al servizio della città
Per info e vendite
Tel. 0362 629196
[email protected]
www.impresamiceli.it
Le nostre realizzazioni
Desio - Via Cavalieri di Vittorio Veneto
Carate - Via Donizetti
i nostri progetti
Desio - Via Cascina Bolagnes
Desio - Via per Cesano
Miceli Costruzioni - Via Don Luigi Sturzo, 8 - 20832 Desio (MB)
Sommario
❨Editoriale❩
❨I personaggi❩
La vignetta di liviano
5
Anna Colombo Deponti e Giuseppe Merlini
Due personalità capaci di illuminare la vita sociale
e culturale della città
6
❨L’impresa❩
Moving
10
Il coraggio di un progetto innovativo
❨Cultura❩
Evento
12
La Bibbia di Borso d’Este conquista la città
Mariangela Meroni
L'insegnante della Rodari ceramista tra Italia ed Europa
Le mostre 14
16
❨Vivere in città❩
Dalle parrocchie
Fiducia e speranza per la città di domani
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In breve 23
❨Attualità❩
Medicina e Ricerca
Da Desio un fattivo contributo alle attività
di ricerca scientifica
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L’opinione
20
L’esempio di un percorso significativo
❨Sport❩
Eccellenze segnalate
Davide Roggeri
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Un campione tutto equilibrio e agilità
L’associazione
Dopo l’uscita del primo numero di BrianzaLife, ci sono state
segnalate numerose "eccellenze". Fra gli altri citiamo: Stefania
Figini, che da anni opera nella Repubblica Centrafricana a favore
dei più poveri; Antonio Giordano, infermiere e componente
del Comitato Esecutivo dell’AICO; Gianluca Regondi, poeta,
che lavora da anni in città; Sergio Franchi, autore del romanzo
Il percorso provenzale.
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Io gioco al CSD
❨Le Mappe dei Tesori d’Italia❩
I Tesori in città
Il tesoro di Cascina San Giuseppe e Villa Buttafava
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Concessionaria esclusiva per la pubblicità: BIMAGE communication s.r.l. - Tel. 0362 306929 - [email protected]
BrianzaLife Desio
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Febbraio-Marzo 2011
Editoriale
Prosegue
l’esplorazione
della città
Numero 2 - Anno I
Febbraio-Marzo 2011
Pubblicazione periodica a distribuzione
gratuita. Registrazione n. 2007 presso
il Tribunale di Monza del 15/11/2010
Direttore responsabile:
Andrea Pizzi
Direttore commerciale:
Luca Bonfanti
Ne abbiamo avuto conferma: c’era proprio bisogno di BrianzaLife.
Ce lo hanno fatto capire i lettori, che hanno dimostrato di apprezzare
questa nuova iniziativa editoriale, attraverso uno scoppiettio
affettuoso di stima e anche di critica. Ed eccoci ora al secondo
numero, nel quale continuiamo a esplorare la città, con quelle linee
vaghe ma indispensabili che sempre vengono accennate quando si
disegna un identikit, quando si tracciano sulla carta l’ovale del viso
e la forma del cranio, per poi arrivare, schizzo dopo schizzo, al colore
della carnagione, alle rughe sotto gli occhi, ai tratti personali. Così
vogliamo fare con Desio e i suoi tesori, soprattutto quelli più nascosti.
In questo numero prende sempre più forma l’immagine di una Desio
che vuole difendere le proprie ricchezze: ce lo confermano ad esempio
Anna Colombo Deponti, presidente della Cooperativa Pro Desio, e
Giuseppe Merlini, alla guida del Circolo Culturale Pro Desio. Sono due
realtà che brillano per tradizione e vivacità, coinvolgendo centinaia
di soci. Altrettanto dinamismo ha spinto quattro giovani imprenditori
desiani a lanciare una proposta di fitness e benessere che sta avendo
notevole seguito e successo. Questo numero di BrianzaLife contiene
anche alcune inedite informazioni su Cascina San Giuseppe e Villa
Buttafava, grazie al contributo di Paolo Conte, proprio nel mese in
cui si festeggia la classica e centenaria festa di primavera. Insomma,
BrianzaLife non tradisce e offre ai desiani tanto materiale per
apprezzare e conoscere ancora meglio la città. Buona lettura.
Andrea Pizzi
Caporedattore:
Matteo Galbiati
Hanno collaborato a questo numero:
Paolo Conte, Matteo Galbiati,
Andrea Pizzi
Foto:
Paolo Conte, Stefano Mariga
Coordinamento, progetto grafico
e impaginazione:
BIMAGE communication s.r.l.
Via A. Volta, 94 - 20832 Desio (MB)
Tel. +39 0362 306929 - Fax +39 0362 307156
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Concessionaria di pubblicità:
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Stampa:
Promografica snc - Paderno Dugnano (MI)
Editore:
Associazione Nazionale senza fini di lucro
“Le Mappe dei Tesori d’Italia”
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Tel +39 039 9713126 - Fax +39 039 614342
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riproduzione anche parziale. I trasgressori
verranno perseguiti a norma di legge.
Le opinioni degli autori impegnano soltanto
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necessariamente quelle della direzione
della rivista.
Cercasi eccellenze
BrianzaLife Desio è alla ricerca delle eccellenze locali. Aiutaci a trovarle!
Segnalaci personalità o associazioni che meritano di essere conosciute, tesori artistici che occorre
salvare o valorizzare, aspetti culturali della città che non devono restare nell’ombra, imprenditori
e imprese che si distinguono.
Questo periodico a distribuzione gratuita
partecipa al progetto “Le Mappe dei Tesori
d’Italia”, motore di ricerca cartografico
e tematico.
Contatta la redazione scrivendo a: [email protected]
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I Personaggi
Due personalità
capaci di illuminare
la vita sociale e
culturale della città
ANNA COLOMBO DEPONTI E GIUSEPPE MERLINI GUIDANO RISPETTIVAMENTE
LA COOPERATIVA PRO DESIO E IL SUO CIRCOLO CULTURALE
di Andrea Pizzi
BrianzaLife Desio
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Anna Colombo Deponti e Giuseppe Merlini
A
nna Colombo Deponti e Giuseppe Merlini non sono solo
i presidenti di due sodalizi
storici della città, la Cooperativa Pro
Desio e il Circolo Culturale Pro Desio. Sono soprattutto due personalità
capaci di illuminare – con il proprio
impegno costante, discreto e prezioso – la vita sociale e culturale della
città. Personalità di cui Desio ha bisogno come di aria fresca.
91 anni di storia sono la dimostrazione di un’iniziativa di grande spessore e qualità. Spieghiamo meglio ai
lettori di BrianzaLife come e perché
è nata la Cooperativa Pro Desio.
La Pro Desio Cooperativa – ci spiega la presidente Anna Colombo Deponti, da tutti conosciuta anche per
la sua pluridecennale esperienza
nell’amministrazione pubblica, prima in Comune poi alla Casa di Riposo Pio e Ninetta Gavazzi – è stata
costituita l’8 dicembre 1919, al termine della Prima Guerra Mondiale. In
al termine della guerra. Un gruppo di
quel lontano 1919 non si trattava solo
desiani legati all’ambiente della Pardi piangere i Caduti o di sostenere le
rocchia ed esponenti della sezione
vittime del conflitto, ma, soprattutto,
locale del Partito Popolare, fondato
di ricreare tra le persone un contatto
anch’esso nel 1919 dal coraggioso sa“etico” nel senso pieno della parola.
cerdote Don Sturzo, si
Dopo la tragica especostituisce nella forrienza bellica, in molManteniamo
ma della Cooperatite coscienze valori
va denominata Pro
tradizionalmente e
gli stessi obiettivi e
Desio e dà il via
naturalmente reprincipi: sosteniamo
a questa nuova
ligiosi erano stati
iniziative culturali
esperienza basata
offuscati, lasciane sociali nella
sul fine primario
do spazio a nuove
dello Statuto di “atvisioni della realtà,
nostra città
tuare iniziative di ribasate sul semplice
conosciuto giovamento
rapporto di forza. Fu il
al popolo desiano”. La Cooperativa
laicato a creare strutture organizzaha continuato nel tempo attraverso
tive ispirate ai valori del Cristianesiavvenimenti, anche tragici, che hanmo per combattere nuove mentalità e
no caratterizzato la storia del nostro
nuove ideologie che avevano affasciPaese, mantenendo immutati i prinnato tanti individui, portandoli vercipi fondanti, con l’impegno e la passo concezioni lontane dalla visione
sione dei singoli componenti, in un
cristiana del mondo. La fondazione
percorso di lavoro in comune all’indella Cooperativa va, appunto, collosegna del diritto di ciascuno a sencata in questo contesto economico,
tirsi protagonista della propria storia
sociale e religioso venutosi a creare
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I Personaggi
di formazione, in un rapporto di mutualità e solidarietà: valori questi che
mantengono immutate le finalità per
continuare ad essere Cooperativa.
Forse non tutti sanno però cosa oggi
rappresenta la Cooperativa Pro Desio
per la città. Quali sono allora le sue
attività?
La Pro Desio di oggi mantiene i medesimi obiettivi ed opera secondo gli
stessi principi. Promuove, svolge e
sostiene iniziative culturali e sociali
nella nostra città. Opera nella propria
sede, con ufficio aperto al pubblico
in via Garibaldi 81, dove trovano accoglienza, con proprie sedi, innanzitutto il Circolo Culturale Pro Desio,
l’Associazione ANDOS, l’Associazione ARCA, i partiti politici di ispirazione cattolica, l’Associazione dei
Medici e la Cooperativa Sociale La
Spiga. Nello stesso edificio sono disponibili sale destinate ad eventi culturali ed artistici, mentre la parte interna è data in locazione ai soci della
Cooperativa. Tra le iniziative
che meritano particolare segnalazione la Pro Desio pubblica e realizza ogni anno il
concorso intitolato a ‘Enrico
Deponti’, giunto all’undicesima edizione, per l’assegnazione di borse di studio
a studenti degli istituti scolastici superiori residenti in
Desio e per l’assegnazione,
col contributo di sponsor
esterni, di premi speciali ad autori
di studi, ricerche e progetti riferiti a
Desio o, più in generale, alla Brianza.
Nella prossima primavera, in collaborazione con la Scuola di formazione
socio-politica per i giovani di Monza,
ospiteremo nella sede della Pro Desio
incontri aperti al pubblico con interventi di relatori del mondo universitario, giornalistico e sociale.
La ‘Pro Desio’, come tutti chiamano in città il sodalizio, dispone di
un Circolo Culturale che – come si
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legge nelsito internet – è “il cuore
della cultura desiana”. È possibile
spiegare meglio le ragioni di questo
impegno?
Il 25 ottobre 1979 – la risposta è affidata al presidente del Circolo, Giuseppe Merlini – veniva costituito il
Circolo Culturale Pro Desio, dando
attuazione ad una proposta che gli
amministratori di Pro Desio Cooperativa avevano rivolto ad un gruppo di
desiani amanti della cultura e dell’arte, coadiuvati da Dr. Domenico Tucci. Le finalità del Circolo, così come
Anna Colombo Deponti e Giuseppe Merlini
indicate nello Statuto, mettevano in
risalto la necessità di approfondire la
storia e le tradizioni della città di Desio e del suo territorio e di stimolare
ed accrescere la partecipazione dei
cittadini a manifestazioni artistiche
e culturali: negli oltre trent’anni di
attività si possono ricordare le più
di cinquecento fra conferenze, dibattiti e concerti, circa un centinaio
di visite a rassegne artistiche e città
d’arte. Degni di nota sono gli interventi nella nostra sede di scrittori e
giornalisti fra i più noti come Chiara,
Ceccato, Barbiellini Amidei, Buonassisi, Castellaneta, Goldoni, esploratori e altre personalità, come il nostro
concittadino Don Giussani e Padre
Turoldo. Una delle manifestazioni
più importanti organizzate dal Circolo è il premio biennale Fanny Gavazzi, che nel nome e nel ricordo di una
generosa signora sensibile ai bisogni
dei più deboli, riconosce i meriti di
nostri concittadini in campo sociale
ed assistenziale. Pro Desio Cooperativa si è anche preoccupata di dotare
il Circolo di una sede accogliente e
spaziosa, dotata delle attrezzature
più moderne, soddisfacendo una necessità molto sentita in città.
Dal vostro punto di vista, quali sono
le urgenze della città di Desio, specie
sotto l’aspetto culturale?
Nel corso degli anni è aumentata
l’offerta di manifestazioni culturali
a cura sia del Comune che di altre
associazioni: è perciò sentita la necessità di un coordinamento che eviti
ripetizioni e sovrapposizioni.
Ci sono progetti o proposte particolari a cui state lavorando?
Ci sarà una serata dedicata alla ricorrenza del 150° anniversario dell’Uni-
La tua carroz zeria di fiducia
tà d’Italia attraverso la presentazione
degli artefici più noti fra politici, sovrani, patrioti, eroi, scrittori ed artisti, che sarà successivamente seguita
da approfondimenti di aspetti ed episodi del Risorgimento. Non mancheranno visite a mostre fra cui, quella
prevista a maggio, dedicata al pittore
cinquecentesco Benozzo Gozzoli.
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L’impresa
Il coraggio di un progetto
innovativo
QUATTRO GIOVANI IMPRENDITORI DESIANI SONO GLI IDEATORI
DEL MOVING FITNESS & THERMARIUM DI LISSONE
di Andrea Pizzi
I
l luogo dove il tempo sembrerà
rallentare, mente e corpo lasceranno alle spalle frenesia e sedentarietà, serenità e benessere ti avvolgeranno, personale qualificato si
prenderà cura di te... Cos’è? Un paradiso? Più semplicemente è la presentazione del Moving fitness & thermarium di Lissone, nato da un’iniziativa
di quattro giovani imprenditori desiani. Giuseppe Sala, Marisa, Daniele
e Dario Colombo sono volti noti in
città, anche per il loro impegno nel
sociale (Giuseppe ‘Peppo’ Sala è stato per anni animatore in parrocchia,
per poi dedicarsi a progetti di solidarietà internazionale). Insieme hanno
iniziato un’avventura che sta avendo
successo: “Non volevamo
semplicemente aprire una
palestra – spiega
Sala -; la nostra idea
era quella di fare
qualcosa di nuovo
e di alternativo per
valorizzare il benessere psico-fisico
delle persone”. E
così è nato il Moving, gettonatissima realtà, dove il
sorriso è di casa, dalla reception fino
alle sale attrezzi, dai locali del centro benessere fino agli ambienti per
l’assistenza specialistica: “Non ci interessa – aggiunge Daniele Colombo
– seguire i canoni tipici delle palestre
metropolitane, tutte attrezzi e tapisroulant. Abbiamo allestito un luogo
di benessere a tutto tondo, facendo
grande attenzione ai particolari e
al design, arricchendolo di servizi
specialistici, che non è così semplice trovare in una simile struttura”. È
lo “stile Moving”: “Il nostro obiettivo
– dice ancora Sala – è quello di portare questo stile in altri centri della
nostra giovane provincia. Quello del
Moving non è un progetto fine a se
stesso. Intendiamo replicarlo. A breve verrà aperto un ‘concept’, sempre
a Lissone, dove opereranno i personal trainer. Offriremo servizi sempre
migliori”.
La campagna di comunicazione del
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Moving mostra il gruppo dei personal trainer trasformati in gruppo
musicale, intenti a suonare in modo
armonico. “È un’immagine che ci
piace e che mette in mostra il gioco
di squadra dell’equipe del Moving.
Se siamo arrivati a oltre 2 mila iscritti attivi è merito anche del clima di
grande collaborazione e di entusiasmo che si respira qui”. È una bella
soddisfazione per chi - come Giuseppe, Marisa, Daniele e Dario – ha investito nel progetto: “Secondo noi, è
Moving
dove
Moving fitness & thermarium si trova a
Lissone, in via Guarenti 17. Il telefono è
039 795840. Nell’area fitness si trovano tutte
le attrezzature firmate Technogym, dalla
classica linea isotonica Selection a quella
cardio Excite, fino alle nuove ed innovative
Easy Line e Kinesis. Vi si trova un’ampia gamma
di corsi fitness coordinati da uno staff di
istruttori di altissimo livello. La “zona umida”
è caratterizzata da un thermarium da sogno
e da una piscina riservata a corsi acquatici
quali Acquagym, Hidrostep, Hidrobike e
tanti altri. Per completare l’offerta dei servizi
benessere, è stato creato un modernissimo
centro benessere.
il momento di buttarsi, di rischiare,
con progetti innovativi e con grande personalità. Noi lo abbiamo fatto,
portiamo avanti le nostre idee, con
fatica, ma anche consapevoli che, se
saremo uniti e convinti, raggiungeremo i nostri obiettivi”. Obiettivi che
sono anche di solidarietà. Eggià perché c’è anche il progetto Moving for
Africa: “Abbiamo promosso un pro-
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getto di solidarietà che si propone di
aiutare la missione di padre George,
salesiano, a Nairobi, in Kenia.
La scorsa estate un nostro gruppo si
è recato in Africa e ha costruito una
serra di coltivazione, a sostegno dei
circa trecento ragazzi di strada che
frequentano la scuola ‘Bosco Boys’,
in una delle tante baraccopoli della
capitale keniota”.
Cultura
L’evento
La Bibbia di Borso d’Este
conquista la città
SUCCESSO DI PUBBLICO PER LA MOSTRA
SUL CAPOLAVORO MINIATO
H
a avuto grande successo nello scorso mese di gennaio,
presso Villa Tittoni Traversi
in Desio, la mostra La Bibbia di Borso
d’Este. L’esposizione, curata da Aldo
Ramazzotti e Temple M.Franciosi,
con la consulenza di Monsignor Elio
Burlon, ha avuto come oggetto venticinque pannelli in raso rappresentativi della Bibbia eseguita per Borso
d’Este, duca di Ferrara, tra il 1455 ed
il 1461. Un’opera che rappresenta il
capolavoro assoluto della miniatura del Rinascimento. Stupendi sono
i fregi ornati con eccezionale varietà di motivi mitologici, animalisti e
araldici. Nel suo insieme la Bibbia di
Borso d’Este costituisce una eccezionale galleria d’arte rinascimentale, la
cui ricchezza non trova paragone in
nessuna altra testimonianza artistica
coeva. Alla mostra sono stati riconosciuti il Patrocinio del Senato della
Repubblica, della Provincia di Monza
e Brianza e due premi di rappresentanza da parte del Presidente della
Repubblica e della Presidenza della
Camera dei Deputati. Apprezzate anche le due conferenze di approfondimento a contenuto artistico e religioso. Mons. Elio Burlon ha parlato in
merito al tema ‘Il linguaggio biblico
e la sua attualità’. Un’altra serata è
stata guidata da Alessandro Savelli e
dedicata all’arte della miniatura, con
l’intervento di un esperto. Durante le
visite guidate è stato anche possibile
consultare una copia della Bibbia di
Borso d’Este, composta da due volumi, gentilmente messa a disposizione
da Cosimo Panini Editore.
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Energie
rinnovabili
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Evento
Cultura
Mariangela Meroni
l’insegnante della rodari ceramista tra italia ed europa
di Matteo Galbiati
E
clettica, estrosa, dirompente
e sensibile. Questi possono
essere i primi attributi per descrivere con puntualità l’intelligenza
dell’animo dell’artista Mariangela
Meroni. Brianzola di nascita, ma spirito libero e cittadina del mondo, da
vera artista mantiene uno sguardo
vivo e attento, cercando nella curiosità della conoscenza, lo stimolo per
dare corpo e anima alla sua visione
artistica. Questo la spinge a viaggiare, ad incontrare, a confrontarsi con
costanza con altre realtà. Mariangela
Meroni da oltre venti’anni s’impegna
in un lavoro e una sperimentazione
continua sulla tecnica ceramica, ri-
cerca che la porta a concepire questo
linguaggio come arte nobile e sublime e non, come viene genericamente
classificata, un’arte minore.
Il suo percorso, oggi maturo e consolidato, inizialmente si sviluppa prendendo corpo attorno ad una pratica
ceramica legata al design. Ispirata
all’amato spazialismo di Lucio Fontana – per altro il grande maestro,
conosciuto per i celeberrimi tagli, i
Concetti spaziali, nasce proprio come
scultore e ceramista – Meroni cerca e
studia oggetti che tentassero di svelare una doppia anima: una visibile
sulla superficie, l’altra nascosta sotto a questa. Voleva in qualche modo
sbucciare la pelle della terracotta,
portando alla luce il suo cuore nascosto. Ma è dentro che trova la luce.
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Combinando gli effetti della luce
generata all’interno della terracotta
crea le prime luci-scultura. Sculture
dalle fogge differenti – celebri e apprezzati i suoi Tagli di luce – si presentano come vere e proprie lampade
che, nonostante la qualità progettuale del designer e la loro riproducibilità, rimangono pezzi unici d’artista.
Partecipa quindi al Salone Satellite
del Salone Internazionale del Mobile
di Milano riservato ai giovani designer negli anni 2001, 2002 e 2003. La
qualità di questi lavori le fa ottenere
favorevoli risconti e vengono pubblicati su diverse riviste specializzate:
Abitare, Mood, Casa&Giardino, Elle
Decoration, Casa-restauro-arte, LuciLight (catalogo della Gribaudo Edizioni) e Vernice Artfair.
Negli anni 2004-2009, crescendo
sempre di più l’interesse artistico e
desiderosa di imprimere una svolta
alla sua ricerca, segue i corsi di perfezionamento nel lavoro ceramico presso la Escola de Ceràmica de La Bisbal
Mariangela Meroni
chi è
Mariangela Meroni è nata Lissone nel 1960. Dopo diverse esperienze frequenta corsi privati di studio
del colore con l’acquerello, di manipolazione della “materia” (argilla, gesso, cera), di tecniche ceramiche,
di disegno e di scultura. Sviluppando poi, in modo autonomo, il lavoro con l’argilla si dedica inizialmente
al design per poi concentrarsi sulla sua personale ricerca artistica. Dopo aver frequentato il corso Giocare
con l’arte, con il metodo Munari, al Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza,
inizia a partecipare a mostre collettive e rassegne tematiche dedicate all’arte
ceramica. Vince il premio Valli Curone, Grue ed Ossona intitolato nel 2005 Il
mondo e le atmosfere Pellizziane e nel 2006 Da qui si vede il mare. Nel 2007
è segnalata nei premi La città dell’aria a Colorno (PR) e Sete d’arte a Monticello
Brianza (LC). Fino all’Anno Scolastico 2009-10 ha tenuto regolarmente il Corso
di Ceramica presso il CTP di Desio. Nel 2008 fonda l’Associazione M’ama Arte
che promuove iniziative culturali ed artistiche. Tiene nuovi corsi di ceramica
presso la sede del suo laboratorio. Vive e lavora a Lissone (MB).
Info: www.mariangelameroni.it; [email protected]
a La Bisbal, Girona (Spagna). La frequentazione di artisti internazionali
la porterà lentamente a mettere in
secondo piano le esecuzioni legate
al design per elaborare una completa
maturazione delle opere in un senso
liberamente artistico.
Dopo aver conosciuto il ceramista spagnolo Torrent Carlets, figura di spicco nel panorama dell’arte ceramica,
la cui fama è dichiarata e apprezzata
internazionalmente, inizia a studiare
e sperimentare una tecnica particolarissima che contraddistingue il ciclo
recente delle sue opere. Attraverso
uno scambio e un confronto con il
maestro spagnolo, infatti, arriva alla
conoscenza e all’approfondimento
della tecnica di lavorazione con i sali
solubili. Con questa soluzione approda a quella rispondenza tra la sensibilità e visione della sua riflessione e
la trascrizione pratica nel lavoro, fino
al compimento nell’opera. La nuova
sperimentazione la porta ad operare
con la fotografia che, sempre con gli
effetti dei sali minerali, si trasferisce
in maniera particolarissima e fragile
sulla terracotta.
Le realizzazioni maturano sempre di
più e sfociano in opere come Bronzi,
Papaveri e Ninfee – per citarne alcuni
– in cui la terracotta apre un dialogo diretto con il mondo della natura
identificandosi con la fragile caducità
dell’esistente. La stima e il riconosci-
mento ricevuti dagli esperti del settore la portano a partecipare nel 2009 al
V Incontro Intercultural de Cerâmica
’09 presso CentoeCatorze Espaço de
Criações Artísticas di Leça do Balio
in Portogallo.
Oggi, col perseverante entusiasmo
che ne contraddistingue lo spirito,
Mariangela Meroni si dedica instancabilmente alla sua personale ricerca
artistica alla quale accosta la diffusione della conoscenza dell’arte ceramica sia attraverso l’insegnamento agli
iscritti dei suoi corsi e dei seminari
che presiede, sia con la pratica diretta
partecipando a manifestazioni pubbliche in cui dimostra le tecniche di
lavorazione e cottura dei materiali.
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Organizza presso la propria sede di Desio il
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Cultura
Le mostre
La fantastica natura di Arcimboldo
Si conosce Arcimboldo per la bizzarra e fantastica visionarietà delle sue inconfondibili opere:
ritratti, personaggi, allegorie che propongono figure composte da elementi naturali o materie
da natura morta. Le figure profilano i propri tratti componendosi con pesci, piante, animali, fiori,
oggetti in un’intricata trama che lascia emergere comunque una pittura precisa e minuziosa.
Attenta e scrupolosa nella resa consapevole di ogni minimo dettaglio. Superficialmente lo si percepisce come una figura estranea alla sua epoca e invece, sottovalutiamo quanto, il suo eclettico
lavoro, ne fosse strettamente dipendente e correlato.
Questa grande mostra, superlativa per contenuti e opere, riporta a Milano i maggiori capolavori
del maestro cinquecentesco con l’ambizione di restituirlo proprio al suo contesto originario, calandolo nel pieno delle vicende artistiche e culturali della sua epoca. Nelle nove sezioni in cui è divisa attentamente la mostra, si individuano, le radici e gli sviluppi successivi di questo incredibile
artista. Importante per questo sono i costanti riferimenti alle opere e alla varietà di oggetti che
accompagnano la visita – dai disegni di Leonardo alle tassidermie del Museo di Scienze Naturali,
dalle armi all’oreficeria – che creano quel compendio utile per decifrare lo stile di Arcimboldo e
comprendere quanto fosse pienamente figlio della cultura lombarda del proprio tempo e rispecchiasse le eccellenze della Milano di quel tempo, ben prima del successo e della fama internazionale conseguita presso la corte asburgica.
Accompagna la mostra un importante catalogo (edito da Skira) che si è avvalso dei contributi dei
maggiori esperti e studiosi inetrnazionali che, con studi recenti ed aggiornati, hanno composta
Giuseppe Arcimboldo Vertunno (Ritratto di Rodolfo II), 1590
una
nuova ed attualissima monografia sull’artista. L’importanza della mostra milanese denota
Olio su tavola, 68x56 cm - Castello di Skokloster, Svezia (inv. 11615)
quanto gli eventi proposti dalle istituzioni cittadine trovino il riscontro e l’interesse delle maggiori realtà culturali internazionali che, in questo caso, ha visto la collaborazione del Kunsthistorisches Museum di Vienna e della National Gallery di Washington.
La mostra, presentata con un allestimento superbo ed impeccabile, nel pieno rispetto degli argomenti che vuole suggerire, per i contenuti eterogenei e trasversali,
accontenterà, stupendolo, un pubblico vasto e differenziato. Il consiglio, data l’eccellenza della proposta, e quello di non perdere l’occasione di prendere parte ad un
evento straordinario che, imperdibile, non mancherà di incantare qualunque visitatore senza deluderne le aspettative. (Matteo Galbiati)
Arcimboldo
Palazzo Reale, Milano fino al 22 Maggio 2011
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a cura di Sylvia Ferino-Pagden
Rodin: suggestioni e potenza nella scultura
Auguste Rodin colpisce per corpi scultorei modellati cercando un’essenza quasi primitiva, primordiale. Ci appare lontano
dal gusto della sua epoca ancora legata ad un frivolo decorativismo. I suoi soggetti ci portano ad una concentrata ammirazione che, nel rigore del silenzio, obbliga ad una riflessione intensa e non superficiale: se appariva monumentale ora il suo
linguaggio svela tutta la sua sensibile umanità. Questa scultura ha un carattere prorompente e sarà destinata ad influire
notevolmente sul concetto e sulla definizione della plastica moderna e contemporanea. Il percorso espositivo suddivide
le 120 opere (sculture, bozzetti, disegni oltre ad alcuni dipinti completamente inediti) in sezioni successive che creano un
ideale itinerario a coprire gli anni Sessanta e Ottanta dell’Ottocento. Completano il quadro complessivo della mostra una
serie di fotografie originali dell’epoca che aiutano a definire il clima e l’atmosfera in cui lavorava Rodin.
La realizzazione della grande e complessa mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra la Città di Legnano
e il Musée Rodin di Parigi, segno dell’importanza e della qualità del progetto espositivo che ha prodotto la più completa
rassegna dedicata allo scultore francese in Italia, di cui alcuni lavori
– quasi la metà del numero complessivo – mai presentati prima al
Auguste Rodin Il Pensatore, 1904
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Rodin. Le origini del genio (1864-1884)
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Febbraio-Marzo 2011
Vivere in città
Dalle parrocchie
Fiducia e speranza
per la città di domani
L’ACCORATO APPELLO DI MONSIGNOR ELIO BURLON
di Andrea Pizzi
C
i è parso utile, pur a distanza
di un paio di mesi, pubblicare alcuni stralci del discorso
che Monsignor Elio Burlon, parroco
della Comunità Pastorale, ha pronunciato in Basilica durante la messa
del Te Deum, lo scorso 31 dicembre
2010. Con il suo intervento, Mons.
Burlon – senza voler entrare “nelle
questioni specificamente politiche o
giudiziare” - ha voluto richiamare i
cittadini ad “essere portatori di una
speranza concreta”: “Dopo aver chiarito che la stragrande maggioranza
della popolazione è composta da
persone per bene e che anche tra gli
amministratori le persone oneste ci
sono, credo sia pure giusto ribadire
in primo luogo che, in generale, non
è sufficiente - per essere a posto in
coscienza - non essere direttamente
coinvolti in operazioni truffaldine,
bisogna anche vigilare e impegnarsi
a contrastare le tendenze e i tentativi
che vanno in quella direzione, anche
a costo di pagare di persona. Soprattutto, da parte della generalità dei cittadini, è importante e indispensabile
superare quella apatia e quella indifferenza che fa dire a molti: «Cose del
genere sono sempre capitate e ancora capiteranno». Una rassegnazione
passiva e indolente di questo genere
lascia libero campo al faccendiere disonesto di turno. La nostra città deve
ricominciare a crescere e prosperare nella libertà e nella giustizia, per
ritrovare la sua dignità e anche una
certa preminenza nella zona che è
stata sua prerogativa nella storia pas-
sata, per essere, oltretutto, un po’ più
all’altezza del suo più illustre concittadino, Papa Pio XI, al quale sono
sempre stati riconosciuti il rigore e il
coraggio morale tra le sue principali
caratteristiche.
Una piece teatrale – recentemente
rappresentata anche nella nostra basilica - dava a Pio XI il titolo di «Leone di Desio», ma oggi la sua città non
gli assomiglia molto, ha piuttosto il
volto un po’ indefinito di chi non è
più sicuro della propria identità. Io
non sono certo d’accordo con la valutazione di una nota giornalista televisiva, originaria della nostra città, che
in un’intervista ebbe a dare di Desio
la definizione di «città morta» (lo ripeto non sono d’accordo). Mi sembra
piuttosto che sia una città in ginocchio e anche un po’ addormentata
che ha bisogno urgente di rialzarsi.
Ma questo dipende da tutti noi, nessuno escluso. C’è bisogno per Desio
di un sussulto di consapevolezza e
BrianzaLife Desio
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Febbraio-Marzo 2011
responsabilità da parte di
ogni cittadino, dove, invece di ripetere: «che si
a r r a n g i n o »,
nell’illusione
di non subire
le conseguenze di questa
situazione, si
ripeta piuttosto (alla scuola di don Milani): «Mi interessa, mi
prendo cura». L’ho già detto prima:
energie positive si trovano in ogni
strato della popolazione; è necessario
che si attivino e si alleino per ridare
fiducia e speranza ad ogni famiglia e
ad ogni persona, in questo momento
che oltretutto è già critico a livello
nazionale e internazionale, a vantaggio di tutti ma con un’attenzione particolare per i più svantaggiati”.
Attualità
Da Desio un fattivo
contributo alle attività
di ricerca scientifica
INTERVISTA AL PROFESSOR GIANCARLO COMI, ECCELLENZA
INTERNAZIONALE DELLA NEUROLOGIA
di Andrea Pizzi
C
i sono anche a Desio tante
persone che, nel silenzio e
nell’anonimato, decidono di
sostenere in modo significativo ricerche e progetti. È il caso di un progetto d’avanguardia dell’equipe del Professor Giancarlo Comi dell’Ospedale
San Raffaele di Milano, che con molta disponibilità ha risposto ad alcune
nostre domande:
Lei è uno specialista di primordine
nel panorama della Medicina mondiale. Qual è il segreto, se esiste, per
arrivare a tali livelli di eccellenza?
È fondamentale, per essere parte del
divenire delle conoscenze nelle proprie discipline, inserirsi nelle relative
reti relazionali e partecipare ad esse.
Innanzitutto occorre ovviamente
avere un’attività di ricerca nel settore
che sia di primo livello e occorre poi
partecipare agli incontri scientifici,
contribuendo personalmente con i risultati delle proprie ricerche.
La sua attività di ricerca si è sviluppata lungo tre filoni principali: la
neurofisiologia clinica, le neuropatie
e la sclerosi multipla. Può spiegarci
in parole semplici quali sono i principali successi da Lei ottenuti in ambito professionale?
La neurofisiologia clinica è stato l’am-
bito di ricerca iniziale. Ho contribuito
allo sviluppo dei ‘potenziali evocati’,
una tecnica nuova affermatasi negli
anni ’70 e che serve ad esplorare le
funzionalità del sistema nervoso.
Il mio interesse per le neuropatie è
nato dalle ricerche in ambito diabetologico al San Raffaele, essendomi in
particolare occupato delle neuropatie
diabetiche, quelle più frequenti. Mi
sono poi avvicinato alla sclerosi multipla all’inizio degli anni ’80, quando
coordinai uno studio epidemiologico
multicentrico sulla frequenza della
malattia nel nostro paese. Alla metà
BrianzaLife Desio
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Febbraio-Marzo 2011
degli anni ’80 ho contribuito a fondare il centro sclerosi multipla del
San Raffaele, che per me rappresenta
un’esperienza irripetibile.
Lei opera all’Ospedale San Raffaele di Milano, una delle strutture di
maggior livello del panorama nazionale. Come giudica le strutture sanitarie della Brianza, in particolare?
Anche a Desio esiste uno storico nosocomio, al quale fanno riferimento
centinaia di migliaia di cittadini.
Per quanto riguarda l’ambito neurologico, la Regione Lombardia van-
Medicina e Ricerca
ta sicuramente – oltre all’Istituto
di Neurologia Sperimentale del San
Raffaele – altri due centri di eccellenza nel panorama internazionale:
l’Istituto Neurologico Carlo Vesta di
Milano e l’Istituto Mondino di Pavia.
Per quanto concerne la rete ospedaliera in ambito neurologico abbiamo
comunque il miglior livello organizzativo del Paese. Basti pensare che
vi sono più Stroke Unit in Lombardia
che in tutto il resto del Paese, ad indicare come i modelli organizzativi
lombardi in ambito assistenziale costituiscono una punta di diamante
della Sanità.
Che significato ha l’intervento, personalissimo e riservato, di una cittadina desiana a sostegno del Vostro
lavoro?
Cosa può spingere a un gesto così disinteressato?
La ricerca si nutre del sostegno di
moltissime componenti. In questo
ambito sicuramente anche singoli
sostenitori risultano essenziali. Occorre ricordare che per avere un centro di ricerca davvero competitivo a
livello mondiale occorre integrare le
scarse risorse pubbliche a disposizione con il sostegno di utenti e individui privati.
Ci può spiegare meglio gli studi che
sono stati sostenuti anche dalla nostra concittadina?
Questi studi hanno riguardato il contributo di tecniche di analisi avanzata per l’attività bioelettrica cerebrale
in pazienti con varie patologie neurologiche, come la malattia di Alzheimer, la sclerosi multipla e il morbo
di Parkinson, con l’obiettivo di caratterizzare le alterazioni specifiche di
ogni malattia.
chi è
Giancarlo Comi è nato a Carvico (BG), dove
tuttora risiede, nel 1947. Nel 2001 viene
chiamato a ricoprire la Cattedra di Neurologia
dell’Università Vita Salute San Raffaele. È
titolare della Cattedra Onoraria di Neurologia
dell’Università Complutense di Madrid,
direttore delle Scuole di Specializzazione
in Neurologia e in Neurofisiopatologia
presso l’Università Vita Salute San Raffaele.
Attualmente è Direttore del Dipartimento
Neurologico dell‘ IRCCS San Raffaele e
Direttore Scientifico dell’ Istituto di Neurologia
Sperimentale da lui creato e inaugurato
nel 2004. Gli ambiti di interesse scientifico
vanno dalla Neurofisiologia Clinica, alle
polineuropatie fino alla Sclerosi Multipla e
più recentemente all’ Ictus. È autore di più
di 600 lavori in estenso su riviste nazionali
ed internazionali ed è editore di una collana
scientifica, Topics in Neuroscience.
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Attualità
Medicina e Ricerca
L’esempio di un percorso
significativo
di Giancarlo Pallavicini
H
o conosciuto di persona
Giancarlo Comi, che già mi
era noto nel panorama scientifico internazionale, quando ebbi la
fortunata occasione di interessarmi
delle sue ricerche nell’ambito della collaborazione amichevolmente
chiestami da una nostra concittadina
disposta a sostenere iniziative umanitarie.
Di una, realizzata nel Congo, leggeremo in prosieguo su queste colonne.
Di quella che ha impegnato le strutture del Dimer, al San Raffaele, certamente le più qualificate in Italia e
tra le meglio inserite negli sviluppi
scientifici internazionali, mi è caro
rivelare l’intimo compiacimento avvertito nel constatare la gioia della
donatrice nell’apprendere i progres-
si scientifici avviati anche grazie
al suo intervento. Di tali risultati è
stata data informazione in autorevoli riviste scientifiche e in incontri
internazionali. L’assoluto anonimato
cui sono tenuto non mi consente di
nominarla.
Mi è tuttavia consentito di esprimerle, in queste poche righe, vicinanza
e plauso. Ma senza andare lontano,
pure per la nostra Desio abbiamo
evidenti occasioni di utilizzo virtuoso dei “talenti” disponibili di tempo,
esperienza e di altre risorse, anche,
ma non solo, economiche, che potrebbero indurre ad un più diffuso
impegno a sostegno delle iniziative
capaci di apportare benefici, pure di
lunga durata, alla comunità cittadina. Penso, ad esempio, alla riquali-
ficazione delle funzioni e delle strutture dell’Oratorio BVI, per la quale è
stato elaborato un progetto articolato
e condiviso.
Il sostegno a questa iniziativa, di cui
si è già avuto un esempio, può costituire l’occasione per confermare che
la comunità desiana è in grado di affrontare percorsi significativi. Certo
i tempi sono difficili, ma proprio per
questo dobbiamo guardare avanti.
Come l’angelo di Klee, l’Angelo della
storia, colto in volo mentre vede l’accumularsi di macerie ai suoi piedi,
noi dovremmo persistere nel guardare avanti per librarci al di sopra delle
macerie, capire gli errori e ricuperare
i valori del passato da traslare verso
il nuovo che avanza, con tutta la disponibilità a ciascuno possibile.
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Sport
Davide Roggeri
Davide Roggeri, un campione
tutto equilibrio e agilità
L’ASSO DESIANO DEL MOTOCROSS CONQUISTA IL TITOLO ITALIANO
di Andrea Pizzi
L
a moto, l’equilibrio, l’agilità,
il fango: sono cose che Davide
Roggeri, desiano classe 1989,
conosce fin troppo bene. E dire che
nella vita di tutti i giorni ha a che fare
con terreni ben più... morbidi: collabora infatti con la zia, alla ‘Fonte del
materasso’ di via Milano. In sella alla
sua Suzuki ‘enduro’ è ormai diventato un’eccellenza del motocross.
Nel 2010 ha inanellato successi su
successi, conquistando anche il tricolore nella classe 125 2t junior. Quella
delle moto è una passione di famiglia: inevitabile per Davide lasciarsi
conquistare dalle due ruote e iniziare
la carriera agonistica.
A soli 15 anni è già in sella ad
un’Aprilia 50 cc e partecipa al campionato regionale, classificandosi al
settimo posto. È l’inizio di una crescita costante di risultati: nel 2005,
con la moto ufficiale Beta, è terzo nel
campionato italiano Under 23 Cadetti. Nel 2006 entra a far parte della
squadra nazionale del Team Italia
e ottiene successi e piazzamenti ai
campionati regionali e nazionali,
partecipando anche al Triathlon EICMA, in una squadra Suzuki Valenti composta anche da Dami (supercross) e Seel (motard).
Un anno più tardi Roggeri compie il
salto europeo, classificandosi al 13°
posto nel campionato continentale.
Senza abbandonare gli studi al liceo
scientifico, il giovanissimo pilota desiano conquista nel 2008 la medaglia
d’oro alla Sei Giorni d’Enduro in Grecia, ripetendosi l’anno seguente in
Portogallo. E nel 2010 il successo più
bello: il titolo italiano!
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Febbraio-Marzo 2011
Sport
Centro Sportivo Desiano
Io gioco al csd
non solo sport
di Andrea Pizzi
I
“
o gioco al CSD”: lo dice un
ragazzino di dieci anni che
incrociamo all’uscita dell’oratorio di via dei Tigli, borsa a tracolla.
Come lui, decine di altri giovanissimi
calciatori vestono le divise gialloblu
del sodalizio nato il 4 ottobre 1958,
ormai 53 anni fa, proprio nell’oratorio che un tempo era solo maschile.
Ma non c’è solo il calcio per la società
presieduta dal ‘mitico’ Nino Valtorta:
ci sono pallavolo, pallacanestro, ciclismo, e tante altre discipline.
Se mettiamo insieme tutte le figure
coinvolte tra dirigenti, collaboratori
e atleti, i numeri sono da record: circa 600 persone. Un movimento straordinario che si rinnova continuamente e che non conosce crisi. Forse
anche perché lo stile del Centro Sportivo Desiano è sempre lo stesso: promuovere l’attività sportiva e ricreativa con un’attenzione particolare agli
aspetti formativi ed
educativi.
Uno dei momenti
centrali dell’attività
annuale è la fiaccola votiva, appuntamento ormai fisso
per tutta la città: la
fiaccola del CSD, accesa in un Santuario
Mariano, attraversa
Stati, regioni e città,
per tornare infine
a Desio, in piazza
Conciliazione.
L’anima è sempre
lui, Nino Valtorta:
durante la sua presidenza il sodalizio ha ricevuto il ‘Discobolo d’oro al
merito’ (riconoscimento della presidenza nazionale del Centro Sportivo
Italiano) e ampliato le strutture sportive accanto al Centro Parrocchiale.
Ma la soddisfazione più grande per
Valtorta e tutto il suo staff è quella
di essere – ancora oggi, dopo oltre 50
anni – un punto di riferimento per
il mondo giovanile cittadino e per lo
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Febbraio-Marzo 2011
Vivere in città
In breve
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VILLA TITTONI TRAVERSI
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Nello scorso mese di febbraio, presso lo stand della Provincia di Milano
e quello della Provincia di Monza e
della Brianza alla Borsa Internazionale del Turismo è stato presentato
il progetto di valorizzazione che da
pochi mesi vede coinvolte cinque
fra le più importanti dimore storiche
dell’alto milanese, “Ville di delizia”:
fra queste c’è anche Villa Tittoni Traversi di Desio.
Per info: www.villegentilizie.org
SCUOLA GIULIO GAVAZZI
Con una mostra interattiva e visite
guidate attraverso il passato e il presente si è celebrata la storia della prima scuola della città di Desio, quella
di via Diaz. Prezioso il contributo
degli alunni, degli insegnanti e del
professor Massimo Brioschi.
IL COMUNE SU TWITTER
Anche il Comune di Desio ‘conversa’ e
comunica su twitter. È infatti attivo un
nuovo canale di comunicazione con la
città e con chi la vive: l’ufficio stampa
del Comune ha infatti aperto un canale Twitter, raggiungibile dal link:
http://twitter.com/comunedidesio
IL SALUTO DEL
COMMISSARIO PREFETTIZIO
Anche il Commissario Prefettizio, Maria Carmela Nuzzi, ha ricevuto e apprezzato BrianzaLife. E ci ha scritto:
“Desidero ringraziarvi e porgere le mie
congratulazioni per la vostra nuova
rivista che ho avuto modo di sfogliare
e che ho trovato interessante. Auguro
a tutti un buon lavoro”.
BrianzaLife Desio
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Febbraio-Marzo 2011
IL TESORO DI CASCINA
SAN GIUSEPPE
E VILLA BUTTAFAVA
UNA DELLE ULTIME TESTIMONIANZE IN BRIANZA DI COMPIUTO
BORGO AGRICOLO CON VILLA, GIARDINO E TERRENI AGRICOLI
CIRCOSTANTI ANCORA LIBERI
di Paolo Conte
I
l piccolo insediamento di cascina S. Giuseppe è documentabile tramite ricerche archivistiche
almeno dal 1590. Ma alcuni autori
ipotizzano origini addirittura di epoca gallo-romana, dato che a poca distanza da esso sono stati rinvenuti
significativi reperti archeologici del
I sec. d.C.. Caratteristica peculiare
del complesso ambientale ed edilizio
è che, a tutt’oggi, insiste sul confine
amministrativo di due città che nei
secoli se ne sono divisi l’amministrazione: Desio e Seregno.
DAI FOSSANO DI CANTù
AI DELL’ORTO DI SEREGNO
Costituito da un solo fabbricato agricolo di pochi vani su due piani posto
nel territorio di Desio e dai terreni circostanti, senza la presenza della villa
e del giardino che arriverà solo successivamente, il tutto passa, per via
testamentaria, dalla famiglia Fossano
di Cantù alla famiglia Dell’Orto di Seregno fra il 1608 e il 1628. In questi 20
anni, oltre a cambiare toponimo (da
cascina Bianca sotto i Fossano, passa
ad essere identificata con il nome di ca-
scina Dell’Orto
o del Lavegio,
sotto i Dell’Orto), viene dotata di casa da
massaro con
colombara ed
L'architetto Paolo Conte
incrementata
nell’estensione di terreni che sono
coltivati a cereali, vite e bosco ceduo.
Nei successivi 50 anni circa, i Dell’Orto, accanto alla casa, provvedono a
costruire una prima corte rustica con
orto e brolo annessi.
L’AMPLIAMENTO AD OPERA
DEL FERRARIS
Il vero e proprio boom edilizio ed
agricolo per questo territorio, tuttavia, si ha a partire dal 1674 quando
i Dell’Orto vendono questa proprietà
a Giovanni Antonio Ferraris – secondogenito emancipato di una nobile
famiglia ligure – che, nel giro di tre
decenni amplia la cascina e raddoppia la superficie fondiaria dei terreni circostanti che vengono adibiti in
maniera intensiva ad ospitare i gelsi
destinati alla produzione della seta e
costruisce: la villa, tre giardini formali chiusi da mura e l’oratorio di San
Giuseppe (1676), opera forse ascrivibile all’ambito dei Quadrio, famiglia
di architetti ed artisti luganesi.
BrianzaLife Desio
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Febbraio-Marzo 2011
I Tesori in città
Antica foto della località di S. Giuseppe vista da ovest (1940 circa)
Scorcio del Giardino da Nobile fotografato dal campanile dell’Oratorio di S. Giuseppe (2002)
DAL 1708 LA FESTA DEL SANTO
Nel 1708, poi, anno della morte di
Ferraris, si inaugura la festa in onore del Santo, celebrata ancora oggi.
Recenti ricerche pubblicate nel 2006
da Sergio Gatti su Arte Lombarda,
hanno potuto appurare che il quadro
Il transito di S. Giuseppe, custodito
all’interno dell’omonimo oratorio, è
opera tarda del pittore Pietro Gilardi,
morto a Milano nel 1733.
I TRE SPETTACOLARI GIARDINI
Curioso e molto interessante è però
la composizione dell’intero complesso, dove la villa fa da fulcro ad un
impianto dove convergono su di essa
due viali perpendicolari fra loro (di
cui uno meridionale d’accesso) sui
quali si dispongono tre giardini murati, di natura e ruolo differenti fra
loro: il Giardino da Nobile posto a
nord della villa, il Bersò di viti posto
a sud-ovest della villa e il cosiddetto
Bosco della Prospettiva, posto a est
discosto un centinaio di metri dalla villa. Una composizione inusuale
e assai poco frequente, se non rara,
per la Brianza. Tali giardini si adagiano, infatti, nel paesaggio agrario
brianzolo costellato da gelsi destinati
alla produzione di seta, come un’aggregazione di luoghi destinati allo
svago, ma facendo anche dei chiari
rimandi simbolici e mitologici, come
nella migliore tradizione italiana
dell’arte dei giardini: il Giardino da
Nobile, rivestirebbe il ruolo di porzione geometrica del complesso di
architetture vegetali, anche produttive, disposte in modo regolare, ove
il controllo sulla natura è totale; il
Bosco della Prospettiva, rappresenterebbe la parte selvatica del giardino,
un simbolico Eden dove l’uomo vive
in perfetta simbiosi con la natura;
il Bersò, invece, sarebbe il luogo di
mediazione fra questi due impianti,
luogo ove arte vegetale e natura si
compenetrano e dove il paesaggio
BrianzaLife Desio
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Febbraio-Marzo 2011
agrario si trasforma in un ameno
giardino produttivo.
LA PROPRIETà PASSA AI BRAMBILLA
DI CIVESIO
Nel 1747 l’intera proprietà passa dai
liguri Ferraris ai milanesi Brambilla
di Civesio che nel corso del secolo
circa in cui ne sono proprietari, oltre
a portare la proprietà alla massima
estensione territoriale (1834), con-
Cartolina raffigurante una delle più antiche immagini della
villa Buttafava e del suo Giardino da Nobile (1920 circa)
I Tesori in città
giardino paesaggistico alla stregua
di quelli inglesi. A completamento di
tali nuovi lavori, nel 1841 viene inoltre realizzato un nuovo imponente
viale d’accesso ad ovest, che connetterà la villa all’antica Strada Statale
Valassina. Tale collegamento però,
dura solo sino al 1849, quando l’arrivo della ferrovia Milano-Como, non
solo spezza in due tronconi tale viale, ma provoca anche la scomparsa
del cosiddetto Bersò.
tribuiscono a modificarne l’aspetto
complessivo. Nel 1786, infatti, il prolungamento del Viale della Prospettiva (che cambierà nome in Viale di
Monza o Viale Brambilla) provoca
la distruzione del Bosco della Prospettiva; tuttavia, negli anni ’30-‘40
dell’Ottocento verranno costruiti ulteriori stabili adibiti a cascina, la cosiddetta Corte Nuova, l’edificio posto
lungo il lato nord di via Resegone e
un nuovo edificio posto lungo la via
per Carate Brianza. Fra il 1835 ed il
1840 il Giardino da Nobile e la villa
inoltre vengono ulteriormente modificati: nel 1835 risulta già realizzato
l’atrio neogotico con lo scaloncino a
tenaglia, che collega ancora oggi la
villa all’Oratorio di S. Giuseppe e
negli stessi anni il Giardino da Nobile viene ampliato e negli anni successivi modificato nell’aspetto, da
giardino geometrico, infatti, diviene
L’ARRIVO DEI BUTTAFAVA
Nel 1856 quindi, quando la proprietà viene acquistata all’asta dai Buttafava, dei tre giardini iniziali se ne
conserva solo uno: il Giardino da Nobile, ora in stile cosiddetto inglese,
coincidente con quello ancora attualmente visibile. Con i Buttafava, la
proprietà conosce l’ultimo momento
di splendore: fra il 1889 ed il 1897,
viene costruita l’ultima grande cascina, l’unica posta attualmente lungo il
lato sud di via Resegone, successivamente l’Oratorio di S. Giuseppe viene
dotato dell’odierno piccolo campanile, mentre fra il 1933 ed il 1934, è lo
stesso Oratorio ad essere totalmente
riformato. L’architetto Oreste Benedetti, infatti, progetta l’ampliamento
trasformandone la pianta secentesca
ottagonale in croce greca e realizzando la cripta che oggi ospita le salme della famiglia Buttafava, tutte le
decorazioni ad affresco sulle pareti
vengono invece realizzate dal pittore
Arturo Galli (1895-1963).
Emme Enne
com m e rcio pr e z iosi
o ro
2 0 0 3 4 G i u s sa n o (M I) - V i a L e g n a n o, 1 1
Te l e f o n o 0 3 62 / 3 5 2 0 5 9 - Fa x 0 3 62 / 3 5 2 7 7 3
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O r a r i o : d a m a r t e d ì a v e n e rd ì 1 5. 0 0 - 1 9. 0 0
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lunedì chiuso
BrianzaLife Desio
26
Febbraio-Marzo 2011
UN PICCOLO TESORO DA TUTELARE
Questo assetto è quello attualmente ancora visibile, un piccolo tesoro
che rappresenta una delle ultime testimonianze della Brianza Centrale
di compiuto borgo agricolo con villa, giardino e terreni agricoli circostanti ancora liberi, che andrebbe
Quadro ad olio su tela raffigurante “Il transito di S. Giuseppe”
custodito all’interno dell’Oratorio di S. Giuseppe.
Opera di Pietro Gilardi, probabilmente degli inizi
del XVIII sec. circa. (2002)
certamente tutelato maggiormente
e meglio conosciuto. Ad oggi tutti i
caseggiati colonici non sono abitati
e versano in uno stato di abbandono nell’attesa di essere ristrutturati e
raddoppiati nella loro volumetria con
nuovi fabbricati di tipo residenzialecommerciale-terziario che andranno
probabilmente ad affiancare quelli
più antichi secondo quanto prevede
l’attuale Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) di Desio. Ad oggi, però
solo la villa è stata recentemente restaurata. A un centinaio di metri da
essa, inoltre, a sud nei prossimi mesi
verrà realizzato in trincea aperta il
tracciato di autostrada Pedemontana,
mentre ad est, circa alla stessa distanza, il P.G.T. comunale prevede la
realizzazione di un grosso complesso misto artigianale-commercialeindustriale.
Vivere in città
In breve
presenta la mostra personale di
luca bonfanti
paeSaggi
aggi dell'anima
a cura di matteo Galbiati
Dal 5 al 22 maRzO 2011
Palazzo Borromeo - Cesano Maderno (MB)
inaugurazione
Sabato 5 marzo - ore 18.00
INFo www.lucabonfanti.com – www.comune.cesano-maderno.mb.it – tel. 0362 513507
orArI lunedì-venerdì: 15.00/18.00 - sabato-domenica: 10.00/12.00-15.00/18.00
Comune di
Cesa no M ader no
con il contributo di
in collaborazione con
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