INTERVISTA A ROSANNA MESSORI di Alessandra Borghese Da

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INTERVISTA A ROSANNA MESSORI di Alessandra Borghese Da
INTERVISTA A ROSANNA MESSORI
di Alessandra Borghese
Da qualche giorno è in libreria “Credere per vivere- alla riscoperta della fede cristiana”
(Sugarco editore, 16,80 euro). Una sorta di catechismo divulgativo scritto da una
donna che non si vergogna della sua età, anzi. 68 anni portati splendidamente, fisico
atletico, alta e magra con un bellissimo sorriso, Rosanna Brichetti Messori è una
persona tutta d’un pezzo. La sua grandezza sta nella sua modestia, in un modo di fare
dolce e affabile, sempre pronta e disponibile all’ascolto degli altri. Allo stesso tempo è
una donna profondamente libera, con un forte senso della disciplina e un simpatico
umorismo. Da quarant’anni ama lo scrittore cattolico Vittorio Messori. Lui la definisce
“uno spirito libero, indipendente, in qualche modo <indomabile>, pur in una dolcezza
tutta femminile”. Lei ammette che “la fedeltà assoluta non è facile, però se si cerca di
ricominciare ogni giorno diventa possibile”. La incontro a Desenzano sul Garda dove i
Messori vivono in una casa vicino al centro storico. In paese tutti conoscono Rosanna
e quando passeggia per le vie la salutano con affetto.
Perché questo libro oggi?
“ Avevo già scritto qualcosa trenta anni fa. Poi ho avuto un lungo silenzio a causa di
guai di salute dovuti ad intolleranze alimentari che mi hanno tolto tante energie.
Confesso che non mi aspettavo più nulla. La mia salute è invece migliorata e mi è
stata offerta una collaborazione al mensile di apologetica cattolica “Il Timone”. Da lì
ho ricominciato e ho raccolto tutto in un libro”.
Cosa vuol dire essere la moglie di un famoso scrittore e uscire con il proprio libro?
“Il fatto di essere la moglie di Vittorio Messori mi ha insegnato molte cose. Ho sempre
però mantenuto la mia indipendenza di pensiero e di azione. In un certo senso ci
siamo aiutati a vicenda con uno scambio intellettuale continuo”.
Messori è un marito modello?
“Non è un uomo facile, ma in fondo ciò mi diverte e mi stimola. Oltre alle tante cose
importanti ci unisce una passione per i gatti. Siamo dei veri “gattolici praticanti”.
Lei ha sempre avuto fede?
“ Sono stata educata in ambienti cattolici. In giovinezza mi sono allontanata perché
l’istituzione Chiesa mi sembrava vecchia e poco allettante. Poi quando mi sono trovata
davanti alle prime sofferenze ho inevitabilmente riscoperto la dimensione religiosa”.
Vuol dire che la fede è un cammino inevitabile per l’essere umano?
“Credo di si, è un esperienza abbastanza comune. Spesso l’orizzonte è limitato
all’uomo, poi prima o dopo, possono volerci anche molti anni, si capisce che questa
dimensione se pur bella è insufficiente”.
Crede che la chiesa sia capace di rispondere all’annuncio evangelico?
“La buona novella annunciata da Cristo 2000 anni fa è ancora viva nella chiesa di
oggi. Molti pensano che la chiesa sia troppo moralista. Spesso si è favorevoli a Gesù
ma si hanno riserve sulla chiesa. In effetti è difficile capire la chiesa e arrivare a
coglierne il cuore. Se ci si ferma alla chiesa come istituzione si può rimanere anche
scandalizzati”.
Il suo libro ripropone quindi la riscoperta della fede e della chiesa?
“Si il mio libro è una sorta di catechismo in forma divulgativa con un linguaggio
giornalistico. E’ una riscoperta della nostra identità cristiana in un momento dove
siamo chiamati al confronto con altri fedi e anche con i non credenti”.
Ci faccia un esempio
“Parlo della bellezza della fede cristiana nel senso che l’annuncio evangelico si basa sul
fatto che Dio esiste e ci vuole bene e che ognuno di noi è stato pensato voluto e
seguito. Questo pensiero è liberante!”
Lei dedica una parte importante del libro a Maria. Perché?
“Perché è la madre di Gesù in senso anche fisico e attraverso di lui, di ogni uomo. E’
una madre amorevole e fedele pronta ad accogliere ogni nostro bisogno. Una grande
mediatrice che ci aiuta a scoprire l’amore di Dio”.
Quindi crede anche alle apparizioni?
“Se sono state vagliate dalla chiesa che le ha dichiarate autentiche le accolgo come un
dono importante perché esprimono il compito di Maria di accompagnare la storia
dell’umanità intervenendo per farci capire di più il mistero del Figlio. La gente intuisce
tutto ciò per questo accorre numerosa nei luoghi delle apparizioni”.
Lei ha un santo particolare che prega ?
“Come molti altri ho Padre Pio. Per me è un altro Cristo, a lui è stato affidato il
carisma di rappresentare in pieno ciò che è stato 2000 anni fa il Cristo. In un certo
senso San pio è un prepotente perché si impone ”.
Lei oggi è una donna matura, cosa può dirci della sua lunga esperienza, circa 50 anni
di fede vissuta?
“Vuol dire attraversare gioie e dolori cercando di non farsi abbattere da questi ultimi
provando sempre a penetrarne il significato. Sappiamo che il dolore ci migliora oppure
ci peggiora. La fede certamente aiuta a godere in pieno delle gioie ma a capire anche
il mistero della sofferenza”.
“Credere per Vivere” è il titolo che ha scelto per il suo libro. Perché bisogna credere
per vivere?
“Per vivere pienamente bisogna credere. Ogni religione lo sostiene, anche il
cristianesimo. Siamo tutti chiamati a crescere interiormente durante la nostra vita”.
Alessandra Borghese