quarta settimana - Affari Italiani

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quarta settimana - Affari Italiani
Settimana pedagogica
Domenica
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdi
Sabato
1
2
3
4
5
6
7
Ecce puer! O no?
Giuda, il bacio frainteso
Ritorno a Shashamane
Rosa Parks
SE IL FUTURO NON ARRIVA - Il ritorno del Diavolo
Il Sergente nella neve
MILANO - Domani a Niguarda
Da:
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Oggetto:
AUTORE.IT
Domenica 1 del Mese della Quercia
(sotto il segno dell’Oro e della Giustizia)
LEI.IT
Ecce puer! O no?
(27)
“Ma cosa sono diventati oggi i bambini?
Sono ancora da considerare gli adulti di domani, o solo gli strumenti degli adulti di oggi?
Sono ancora i destinatari della trasmissione culturale attraverso cui un popolo, una
nazione, una comunità prosegue la sua storia, o sono invece rientrati nella sfera degli
oggetti, e, come tutti gli oggetti, sottoposti a quella che oggi sembra essere l’unica legge
vigente a livello mondiale, ossia la legge del mercato?” (28)
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A:
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AUTORE.IT
Lunedì 2 del Mese della Quercia
(sotto il segno dell’Argento e dell’Ingiustizia)
LEI.IT
Giuda, il bacio frainteso
Senta, signor teologo…
Dica.
Per una vita ho usato l’espressione “Porco Giuda” per dire se una cosa era
sbagliata o non stava andando per il verso giusto, ho considerato “Giuda” l’amico
che tradisce per denaro, ho detto e ridetto “Tu sei un Giuda” ad un sacco di gente.
E ora?
Giuda Iscariota non era né porco, né traditore, né cattivo, bensì amico di Gesù.
Ma se le cose stanno così perché continuiamo a considerare Giuda come il simbolo
di tutti i traditori?
Perché all’inizio c’è stato un errore di traduzione: in greco antico gli evangelisti
scrivono “consegnare” e non “tradire”, ma nelle traduzioni dal greco al latino si è poi
usato solo “tradire”.
Solo questo?
Naturalmente no. Ricordiamoci che Giuda, Yehuda in ebraico, ossia giudeo, ebreo,
viene usato per puntare il dito contro gli ebrei nel forsennato antisemitismo che la
chiesa cristiana ha adottato per secoli, prima di cambiare. Ha fatto comodo far
passare che Giuda fosse porco e traditore.
Però i trenta denari, il suicidio…non sono forse la prova della sua colpevolezza?
Giuda consegna Gesù a Caifa, non a Pilato. Giuda era un buon ebreo, e un buon
ebreo pensa sia suo dovere aiutare il sommo sacerdote. Giuda pensa che Caifa
parlerà con Gesù e così comprenderà che Egli è veramente il Figlio di Dio e tutto si
sistemerà. In quanto ai trenta denari, una somma modesta, era la prassi: chiunque
forniva informazioni ai sacerdoti del tempio veniva pagato.
E il suicidio?
Giuda si impicca non per il rimorso di aver tradito, ma perché non sopportava il
dolore per come erano poi andate le cose.
E il bacio?
Quando Giuda saluta e bacia Gesù nell’orto del Getsemani, Gesù gli risponde
“Amico, per questo sei qui” Le sembra una frase di condanna? Giuda è un
predestinato, un prescelto obbligato dal destino a recitare una parte perché si
compissero tutte le profezie.
Perché lui e non un altro apostolo?
Giuda è scelto da Gesù perché sa che Giuda è un uomo semplice, pratico, concreto
e sicuro di sé. Se avesse scelto Pietro, ad esempio, che era fragile, incerto e
debole, questi avrebbe detto sicuramente di no, si sarebbe rifiutato…e addio
destino.
Sarà dura abituarmi a non dire più “Porco Giuda”.
Provi con un bel “Porco qui, porco là” (29)
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Martedì 3 del Mese della Quercia
(sotto il segno del Rubino e del Rigore)
LEI.IT
Ritorno a Shashamane
“No woman, no cray” è un bell’inizio, perché la musica è un mezzo per avvicinarsi alla
spiritualità. Il reggae di Bob Marley ha fatto conoscere in tutto il mondo il messaggio
rastafari, ma è qui a Shashamane che si può toccare con mano la cultura rasta, è qui in
Etiopia che si trova lo spirito rasta che voi confinate in Giamaica e nella musica reggae.
Purtroppo per molti giovani, il messaggio rastafari è quello della hit reggae, ma la nostra
spiritualità è altro. Il fenomeno reggae è una copertina per promuovere le nostre istanze.
Quando il negus Hailè Selassiè, durante la sua visita in Giamaica del 1966, diede
mandato di guidare la comunità rasta a Prince Euramel, colui che chiamano “The black
Christ”, il reggae era la musica giusta per incominciare e per far conoscere al mondo il
messaggio rastafari. Non bastano i capelli rasta, non basta il copricapo rosso, verde e
giallo, non basta nemmeno Bob Marley. Qui in Etiopia dovete venire e Shashamane
sembra la Giamaica, come la terra vista dalla luna sembra un bel posto per vivere.
“No woman, no cray, yes, no woman, no cray oh yes. (30)
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Mercoledì 4 del Mese della Quercia
(sotto il segno del Topazio e della Slealtà)
LEI.IT
Rosa Parks
E’ Rosa Louise Mc Canly sposata Parks la donna della foto, seduta nell’autobus.
“Non volevo fare la rivoluzione, avevo semplicemente mal di piedi dopo una giornata di
lavoro” – disse Rosa Parks ad un giornalista che la intervistava 60 anni dopo l’arresto che
scatenò il movimento per i diritti civili dei “colored” come lei.
La sua ribellione a Montgomery, in Alabama, ispirò il giovane Martin Luther King e lei
diventò la Madre dei Diritti Civili per tutti (o quasi tutti) gli americani.
Bill Clinton le disse: “Mettendosi a sedere, lei si alzò per difendere i diritti civili di tutti e la
dignità dell’America”.
Rosa Parks era una donna mite, ma molto tenace e nonostante l’educazione ricevuta la
portasse a “stare al suo posto” (cioè segregata in base alle leggi razziali di Jim Crown,
detto “il corvo”), quel giorno proprio non se l’era sentita di andare a sedere negli ultimi
posti dell’autobus. Era stanca, le facevano male i piedi e i posti davanti tutti vuoti, anche
se riservati ai bianchi. E così non mollò. Se ne restò seduta al suo posto anche quando
incominciarono ad insultarla “Alzati, negra”.
Ma a Rosa Parks facevano male i piedi e non si alzò. Finì in prigione e sui giornali. Il caso
fece esplodere tutte le contraddizioni del razzismo americano. Il resto è storia.
Ti sia lieve la terra Rosa Louise Mc Canly sposata Parks. (31)
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Giovedì 5 del Mese della Quercia
(sotto il segno dello Smeraldo e della Disonestà)
LEI.IT
SE IL FUTURO NON ARRIVA – Il ritorno del diavolo
(32)
Decalogo.
Serie di comandamenti, dieci di numero, bastante alla persona intelligente per scegliere
quali osservare, non tale da rendere la scelta imbarazzante.
Eccoli, questi comandamenti, in versione riveduta e corretta per il nostro meridiano.
1 – Non avrai altro Dio all’infuori di me: sarebbe troppo costoso.
2 – Non costruirti immagini o idoli perché qualcuno li rompa.
3 – Non pronunciare il nome di Dio invano: scegli il momento in cui serve.
4 – Non lavorare assolutamente di sabato: va a vedere la partita.
5 – Onora i genitori: sarà minore il premio dell’assicurazione sulla vita.
6 – Non ammazzare e non istigare a farlo: non pagherai il conto dal macellaio.
7 – Non baciare la moglie e la figlia del tuo amico a meno che egli accarezzi le tue.
8 – Non rubare. Non è il modo per avere successo negli affari, meglio imbrogliare.
9 – Non dare falsa testimonianza, che è una bassezza: dì “corre voce”, “così e cosà”.
10 – Non desiderare ciò che di riffa o di raffa, o in qualsivoglia modo, non ti sia procacciato
Firmato
IL DIAVOLO
Responsabile delle nostre pene e padrone di tutte le cose belle e piacevoli del mondo. Fu
creato dall’Onnipotente, ma nel mondo fu introdotto da una donna. (33)
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Venerdì 6 del Mese della Quercia
(sotto il segno dello Zaffiro e dell’Onestà)
LEI.IT
Il sergente nella neve
Quattro domande, quattro risposte e un ricordo.
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Mario Rigoni Stern, che effetto le fa sapere che il suo “sergente” va in scena?
Non l’ho ancora visto, ma conosco bene Marco Paolini, e quindi sono convinto che
sarà una cosa buona. Lui è bravo, riesce a comunicare con la gente. Altri ci hanno
provato senza riuscirci. Voleva metterlo in scena anche Strehler, ma non se ne fece
niente.
Forse questo è il momento giusto.
Si, proprio in questi tempi, che il mondo sembra tornare ad impazzire. Oggi si
dimentica quello che è successo, che in Russia siano scomparsi 80.000 italiani e
che allora nessun giornale ne diede notizia. E quando siamo tornati in quattro gatti,
mezzi morti e pieni di pidocchi, avevamo quasi il torto di essere vivi. Si dimenticano
i milioni di morti russi, tedeschi, italiani. Forse dà fastidio a qualcuno perché questa
sconfitta è stata anche la nostra rinascita. Noi italiani, e anche i tedeschi, ce
l’eravamo cercata. E per fortuna abbiamo perso la guerra: pensi se avesse vinto
Hitler.
Ma è servito parlarne oppure no?
Ah beh, quei pochi come me, Nuto Revelli, Primo Levi e altri. Forse è ancora una
pagina da meditare. E questa di Paolini è un’occasione giusta e forte per fare
confronti e pensieri su quanto sta accadendo.
E le immagini di oggi?
Non me ne parli. Vedo cose artificiose, che non raccontano sempre la verità. Vedo
sempre degli orrori, ma sono dei singoli e non dicono delle migliaia di persone. Ogni
volta che vediamo quelle immagini dovremmo saperle moltiplicare per milioni di
volte, per provare a capire.
Ricordo.
E’ nella immensa pietà contadina russa che anche Rigoni trovava un appiglio di speranza.
Quando entra nell’isba e trova soldati russi intorno a una povera zuppa di latte e miglio.
Chiede da mangiare. Ne danno anche a lui.
“Era una cosa molto semplice, anche i russi erano come me, lo sentivo. In quell’isba si era
creata tra me e i soldati russi, e le donne e i bambini, un’armonia che non era un
armistizio. Era qualcosa di molto più del rispetto che gli animali della foresta hanno l’uno
per l’altro. Una volta tanto le circostanze avevano portato gli uomini a saper restare
uomini.” (34)
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AUTORE.IT
Sabato 7 del Mese della Quercia
(sotto il segno del Piombo e della Legalità)
LEI.IT
MILANO – Domani a Niguarda
Il quartiere di Niguarda è stato liberato un giorno prima del 25 aprile 1945.
A Testa Bassa – www. rifiutiquotidiani. org
Mese della quercia
NOTE
alle e-mail della settimana pedagogica
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(33)
(34)
Foto dell’opera “Big Baby 2“ di Ron Muerk, 1996/97, tratta da Alias di sabato 15
maggio 2004 e contenuta nel catalogo della mostra “Bambini nel tempo” edito
da Skira.
Domande di Umberto Galimberti contenute in apertura dell’articolo “Che cosa
sono oggi i bambini?”, pubblicato su Repubblica del 24 marzo 1997.
“Giuda, il bacio frainteso” è un articolo di Enrico Franceschini nel quale l’autore
intervista il teologo William Klassen all’uscita in Italia del suo libro “Giuda
traditore o amico di Gesù?” Ed. Bompiani. In Repubblica di martedì 20 luglio
1999.
Notizie ricavate dall’articolo “Ritorno a Shashamane” di Emilio Ernesto Manfredi,
pubblicato su Alias del 26 febbraio 2005. I concetti espressi sono dei padri rasta
Priest Pane e Priest Isaia.
Foto e notizie si trovano nell’articolo di Vittorio Zucconi “Rosa cambiò la storia
restando seduta. Muore la madre dei diritti civili. La sua ribellione ispirò Luther
King”, pubblicato su Repubblica di mercoledì 26 ottobre 2005.
Immagine: xilografia colorata di Geoffroy de Latour Laudry del 1493, da Ritter
von Turu.
Notizie tratte da “Il dizionario del diavolo” di Ambrose Bierce, Ed. Baldini
Castoldi Dalai, prima edizione del 1906, anticipato da Repubblica domenica 22
maggio 2005.
Intervista pubblicata su Repubblica di martedì 9 novembre 2004 a cura di
Fabrizio Ravelli, in occasione della prima de “Il sergente nella neve”, messo in
scena da Marco Paolini al Piccolo Teatro di Milano.