Götterdämmerung - Alan D. Altieri

Transcript

Götterdämmerung - Alan D. Altieri
Götterdämmerung
(La Caduta degli Dei)
Racconto di
Alan D. Altieri
(Versione Preliminare)
© 2011/2012 dell’Autore
Tutti i diritti riservati
The Fallen
Bruma.
Deviai lungo il viale-discarica.
È una cavalcata di spettri, la bruma.
Il vento la trascinava su edifici dilaniati, negozi
sventrati, automobili razziate. Sono tutti viali-discarica, qui
nella città-sepolcro. Sulle strade, il vento opaco torceva
stracci, disperdeva cartacce, ammucchiava polveri.
suonò la prima tromba
Superai un filare di alberi spogli. Aggirai radici in
emersione da selciato spaccato, sommerse da foglie sbriciolate,
assediate da rifiuti annientati.
Sa di cose perdute, la bruma.
Spostai di poco la cinghia della borsa sulla spalla
sinistra. Una borsa di cuoio nero, cuciture triple, connettori
di acciaio al titanio. Estesi entrambe le braccia. Serrai le
mani guantate sul parapetto. Incontrai pietra ancestrale
annerita dall’inquinamento, scavata dalle piogge tossiche,
divorata dal lichene.
Emana fetore, la bruma.
e io vidi un astro caduto dal cielo sulla terra
Scrutai oltre il parapetto.
La corrente non aveva fine. In un altro tempo, fiume
Biondo. In questo tempo, fiume Morto. Niente altro che un fluire
putrido come cloaca, acido come fiele.
Cela movimenti, la bruma.
Chiatte. Discendevano la corrente. Una lenta teoria di
chiatte
trainate da un rimorchiatore a basso pescaggio. Sulle
tolde, reti mimetiche. Sotto le reti, tumuli. Grossi tumuli
informi percorsi da topi ringhianti, assediati da gabbiani
urlanti.
Trascina ceneri, la bruma. Residui di cose bruciate, cose
incenerite, cose morte.
all’angelo fu data la chiave
Sollevai la destra. Spinsi la bandana in alto, fino alla
radice del naso. Il fetore rimase.
La teoria di chiatte scivolò sotto un ponte ornato da
statue. Simulacri di angeli e santi, aureole di marmo e spade di
granito. Tutto quanto disseminato di stracci, chiazzato di
guano. La teoria di chiatte si perse dietro l’ansa del fiume.
Anche l’urlo dei gabbiani rimase.
Strinsi gli occhi dietro gli occhiali scuri da ghiacciaio.
Movimenti, sul ponte degli stracci e del guano. Molti
movimenti simultanei. Reietti. Lenta processione in marcia.
Centinaia, forse migliaia di reietti. Al di là del ponte degli
stracci e del guano, si ergeva una qualche fortezza perduta,
svuotata.
Trasporta suoni, la bruma.
ed egli aprì il pozzo dell'Abisso
Gemiti di reietti, lamenti di sirene, raschiare di roghi.
Non c’è altro, là nella citta-sepolcro. Non-può esserci altro.
Solamente disgregazione e demolizione, corruzione e consunzione.
Genera ombre, la bruma.
e dal pozzo salì un fumo come il fumo di una grande
fornace
“Questa è zona proibita.”
Una voce distorta, intubata.
Non mi voltai. Passai la cinghia della borsa di cuoio di
traverso al petto.
“Parlo con te, infedele! Ho detto...”
Scostai l’impermeabile militare. Esposi il fianco sinistro.
Moto appena percettibile.
“Questa-è-zona-proibita!”
Ora mi voltai.
Produce incubi, la bruma.
e il fumo oscurò il sole e l'atmosfera
Scesero da una Hum-Vee, quello che ne restava. Nessun telo,
vernice corrosa, un faro scoppiato. Croci, sulle portiere
affossate. Taniche metalliche sul piano di carico. Rozze croci
bianche tracciate con vernice a spruzzo.
Kaputt...
Quattro incubi, là sul viale-discarica. Giubbe nere, guanti
da lavoro, maschere antigas. Niente volti, niente identità, solo
voci intubate.
“Resta lì dove sei, infedele! Miliziani...” La voce
intubata livellò una mazza a baseball. “Miliziani di Dio!”
... Mundi!
CIA
Central Intelligence Agency
Inter-Divisional Communication
Da:
Gallagher, Sean T.,
Direttore Analisi Strategiche,
Langley HQ, VA
A:
Gorenstein, Helmut, W.
Direttore,
Langley HQ, VA
Atwood, Karen D., Direttore Informazioni,
Langley HQ, VA
Skaggs, Lawrence M., Direttore Operazioni,
Langley HQ, VA
Livello di priorità:
CRL
(Critical)
VHI (Very High) √
HI
(High)
STD (Standard)
Livello di classificazione:
TS
SC
CNF
RST
UNC
(Top Secret)
(Secret)
√
(Confidential)
(Restricted)
(Unclassified)
Allegati:
4 (di 4)
Codice msg:
Cycl/Op01-01
Oggetto msg:
Operazione Cyclone I (SC)
Inquadramento storico & Analisi strategica
Testo msg:
1): Premessa
L’estensore della presente comunicazione ritiene doveroso sottolineare come
l’operazione in oggetto costituisca un precedente irresponsabilmente &
colpevolmente sottovalutato, trascurato e/o ignorato.
Attori primari di tale irresponsabile & colpevole negligenza sono in prima
istanza la Compagnia stessa, in seconda istanza pressochè tutti gli apparati
preposti alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti d’America in senso stretto,
nonchè dell’Occidente in senso lato.
2): Analisi sintetica
L’Operazione Cyclone I (Allegato 1, cfr.) è autorizzata all’epoca (1980/1981)
dall’allora Presidente Ronald W. Reagan in persona, il quale dichiara senza
mezzi termini di essere “assolutamente determinato a far scontare ai
comunisti la debacle del Vietnam” (cit., cfr.).
Scopo di Cyclone I è contrastare l’invasione sovietica in Afghanistan
attraverso guerriglia condotta da forze locali.
Detta forze sono generalmente di fede islamica (i.e. muhjaeddin, cfr.) , ma
non limitate alla fede islamica medesima (i.e. criminali, mercenari, trafficanti
di droga, contrabbandieri di armi etc. etc. etc.).
Uomo di punta in situ di Cyclone I, è Mr bin-Laden, Osama (Usama)
(Allegato 2, cfr.), ora eliminato ma, all’epoca, ricco cittadino saudita, di
confessione religiosa wahabita, vigorosamente anti-comunista, reclutato
dalla Compagnia, stazione di Ryhad, Arabia Saudita.
Mr bin-Laden si conferma in controllo di una vasta rete clandestina connessa
a tutte le maggiori formazioni estremiste islamiche, nonchè a tutti i più
influenti e pericolosi warlords & druglords, nell’intero quadrante medioorientale.
A dispetto della posizione integralista di Mr bin-Laden -- tanto apertamente
professata quanto totalmente inflessibile -- la Compagnia si affida comunque
a Mr. bin-Laden medesimo e alla sua rete quali elementi tattici & strategici
per la Operazione Cyclone I. Parametri di missione:
-- arco temporale: 1982/1988;
-- addestramento: campi paramilitari muhjaeddin in Pakistan;
-- investimento: 2.00 B$ (Billioni di dollari) approx (fondi neri);
-- armamento: 70,000.00 Tons approx, comprensive di armi d’assalto &
antitank, mine anti-uomo & anti-tank, lanciagranate, lanciarazzi &
lanciamissili portatili, etc. etc. etc.
L’estensore della presente comunicazione non ritiene necessario ricostruire
nel dettaglio la progressiva erosione sul campo delle forze d’invasione
sovietiche in Afghanistan. Siano sufficienti due dati numerici:
-- perdite forze sovietiche (approx): 80.000 KIA (*) approx;
238.000 WIA (**) & MIA (***) approx;
-- perdite collaterali afghane:
2.100.000 approx
KIA, WIA, MIA (muhjaeddin & civili).
(*)
KIA: Killed-In-Action, caduti in azione;
(**) WIA: Wounded-In-Action, feriti in azione;
(***) MIA: Missing-In-Attack, dispersi in azione
I vincenti effetti primari della Operazione Cyclone I -- nella affrettatamente
troppo ottimistica valutazione sia dalla Compagnia che della Presidenza degli
Stati Uniti -- sono noti:
-- 1989: ritiro dell’Armata Rossa dall’Afghanistan;
-- 1991: sostanziale dissoluzione dell’Unione Sovietica;
-- 1992 & oltre: progressiva fine della Guerra Fredda.
Per contro, infima risonanza continuano ad avere i tragicamente prevedibili,
per non dire catastrofici, strascichi dell’operazione medesima.
3): Effetti collaterali
È parimenti noto che, con la fine della presenza militare sovietica,
l’Afghanistan diventa una dittatura integralista islamica a controllo
paramilitare (muhjaeddin i.e. taliban, cfr.), auto-finanziata dal traffico
dell’eroina (Alleanza del Nord, cfr.).
Riguardo a Mr. bin-Laden -- scavalcando unilateralmente & proditoriamente i
parametri di missione di Cyclone I -- egli mantiene il controllo pressochè
completo di larga parte dei fondi & armamenti generati dagli Stati Uniti.
Nel corso dell’intera decade successiva (1991/2001), Mr bin-Laden procede
quindi a trasformare la propria rete clandestina nella entità tuttora chiamata
Al-Queda (Allegato 3, cfr.).
Per quanto superfluo, l’estensore della presente comunicazione ritiene
parimenti doveroso ricordare che Mr bin-Laden & Al-Queda sono responsabili
di tutti i maggiori atti di terrore della summenzionata decade 1991/2001.
Per citare solo gli attacchi più eclatanti:
-- attacco contro
-- attacco contro
(Mozambico);
-- attacco contro
-- attacco contro
l’Incrociatore USS Cole;
le ambasciate US a Nairobi (Kenia) & Dar-el-Salaam
l’ambasciata US a Ryhad (Arabia Saudita);
le Twin Towers di NY, NY, “Catastrofe del 9/11”.
Per una lista completa & dettagliata gli ulteriori attacchi condotti e/o
finanziati da Al-Queda nel corso della decade 2001/2011, Allegato 4 cfr..
4): Potenziali rischi (non)calcolati
Da siffatte premesse -- considerando la continua, esplosiva instabilità
geopolitica & strategica dell’intero quadrante del Medio-Oriente -- cautela nel
reclutamento da parte della Compagnia di personale locale dovrebbe essere
estrema.
Cionondimeno, sulla base dei dati fin qui raccolti & analizzati in preparazione
della comunicazione a seguire -- Oggetto: Operazione Cyclone II -- non
risulta che alcuna cautela sia, e/o sia stata, in alcun modo posta in essere.
Firma protocollata:
Gallagher, Sean T.
Direttore Analisi Strategiche
Langley HQ, VA
Firma autografa:
(illeggibile)
The Fall
Ferro nero.
L’uomo in tonaca arrivò al fondo della scala a chiocciola.
Mise un piede in fallo. Un uomo in tonaca e flak-jacket, giubba
anti-scheggia. Mescolanza incongrua, sovrapposizione demente.
L’uomo in tonaca e flak-jacket crollò faccia avanti.
Ferro ancestrale e corroso e dimenticato.
Estesi il braccio sinistro. Serrai la presa sul nylon
blindato del flak-jacket. Interruppi la sua caduta. Divorai
l’ultimo gradino. Raddrizzai l’uomo in tonaca e flak-jacket.
“Non fermarti.”
Acqua fetida trasudava dalla volta ad arco stretto del
tunnel. Ratti zampettavano sul lastrico incrostato di lichene
reso livido dalle tenebre.
“Dio non avrà perdono.” L’uomo in tonaca e flak-jacket
perse fili di bava. “Dio non potrà avere perdono...”
Isole di tenebra dominano tra rade lampade industriali.
Tunnel ancestrale. Dilatato nelle viscere del mondo.
Spinsi l’uomo in tonaca e flak-jacket verso il fondo delle
tenebre. “Dio è morto.”
Tutto sta tremando, adesso, là sotto. Acciaio nero, pareti
icrostate, pavimento disgregato. Scossa tellurica dalla parte
sbagliata. Tutto quanto sta tremando. Terremoto dall’alto.
Trascinai l’uomo in tonaca e flak-jacket in corsa lungo il
tunnel. In mezzo agli stillicidii simili a un grondare
emorragico della terra. Tra lo scricchiolare di scarafaggi
calpestati.
Impatto.
Parve il furore dei titani. Il nero ferro ancestrale della
scala a chiocciola cessa di esistere. L’uomo in tonaca e flakjacket cadde. L’intero condotto verticale si collassa.
Lo tirai in piedi a forza. “Non fermarti.”
Onda d’urto.
Il tunnel si contrae.
Nella scossa tellurica, l’uomo in tonaca e flak-jacket
pestò duro contro la parete.
Il tunnel si contorce.
Lo scaraventai nuovamente in avanti. “Non-fermarti!”
Dietro di noi, lampade industriali esplosero in sequenza.
Fuga.
Il tunnel è risucchiato.
Fuga nell’aria nera.
CIA
Central Intelligence Agency
Inter-Divisional Communication
Da:
Gallagher, Sean T.
Direttore Analisi Strategiche,
Langley HQ, VA
A:
Gorenstein, Helmut W.
Direttore Central Intelligence Agency,
Langley HQ, VA
Atwood, Karen D.,
Direttore Informazioni,
Langley HQ, VA
Skaggs, Lawrence M.
Direttore Operazioni,
Langley HQ, VA
C/C:
Anderman, Murray F.,
Station Chief,
Ryhad, Arabia Saudita
Livello di priorità:
CRL
Livello di classificazione:
(Critical)
VHI (Very High) √
HI
(High)
STD (Standard)
TS (Top Secret)
SC (Secret)
√
CNF (Confidential)
RST (Restricted)
UNC (Unclassified)
Allegati:
2 (di 2)
Codice Msg:
Cycl/Op02-01
Oggetto Msg:
Operazione Cyclone II (TS)
Scavalcamento parametri di missione
Testo msg:
1): Premessa
La presente comunicazione estende e chiarifica i contenuti del msg cod.
Cycl-Op01-01.
2): Operazione Cyclone II (TS), strategia & tattica
Strategia di Cyclone II è la destibilizzazione dall’interno del regime islamico
sciita al potere in Iran.
Tattica di Cyclone II è condurre azioni offensive in territorio iraniano per
tramite di elementi reclutati in situ, elementi di fede islamica non-sciita &
schieramento politico dichiaratamente anti-governativo.
Per “azioni offensive” si intendono sabotaggi in senso lato, nonchè attacchi
con armi d’assalto, attentati (suicidi & non) con alto esplosivo & fosforo
incendiario, uso di IED (*), et. al.
(*) IED: Improvised-Explosive-Device, ordigno esplosivo improvvisato.
Dette azioni offensive hanno come oggetto, ma non saranno limitate a:
-- laboratori di produzione & raffinazione materiale fissile;
-- obbiettivi militari (basi, caserme, prigioni, etc. etc. etc.);
-- apparati industriali (centrali elettriche, acquedotti, impianti petroliferi,
centri di stoccaggio, etc. etc. etc.);
-- infrastutture civili (ponti, strade, dighe, porti, aeroporti, stazioni
ferroviarie, edifici governativi, edifici pubblici, ospedali, moschee, scuole,
etc. etc. etc.).
Dette azioni offensive seguono una pianificazione in crescendo sia qualitativo
(gravità delle distruzioni) che quantitativo (frequenza degli attacchi).
La pianificazione di cui sopra è volta a infliggere il massimo danno
strutturale & infrastrutturale agli obbiettivi prescelti.
Perdite collaterali militari, paramilitari e/o civili considerate non rilevanti. Al
contrario, maggiori le pardite, maggiore l’impatto di Cyclone II.
Si prevede che il caos economico & l’allarme sociale provocato da Cyclone II
porteranno all’evolversi in Iran di una situazione para-insurrezionale fuori dal
controllo del regime, con il collasso conclusivo del regime medesimo.
3): Risorse umane
Elementi di punta di Cyclone II sono (Allegato 2, cfr.):
-- Mr al-Rawi, Omar Muhammad ibn-Rashid;
-- Mr al-Rawi, Ishmael Mustafa ibn-Rashid.
Fratelli gemelli identici di nazionalità saudita -- medesima nazionalità, va
sottolineato, di Mr bin-Laden, Osama (Usama, cfr.) -- da anni Mr al-Rawi &
Mr al-Rawi conducono attività criminali su vasta scala in molteplici quadranti
in Est-Europa, Medio Oriente & Africa Sub-Sahariana.
Dette attività criminali (Allegato 3, cfr.) comprendono, ma non sono
comunque limitate a:
-----------
traffico
traffico
traffico
traffico
traffico
traffico
traffico
traffico
traffico
traffico
di
di
di
di
di
di
di
di
di
di
materiale fissile (quadrante russo-balcanico);
eroina (quadrante afghano/pakistano);
covaina (quadrante sud-est asiatico/messicano);
armi d’assalto (quadrante iracheno/iraniano/kurdo);
armi pesanti (quadrante ceceno/balcanico);
alto esplosivo (quadrante afghano/iracheno);
rifiuti tossici (quadrante eritreo/somalo);
immigrati clandestini (quadrante tunisino/libito/marocchino);
organi per trapianto (quadrante egiziano/tunisino/libico);
pornografia infantile estrema (quadrante balcanico/turco).
È interessante osservare come siano stati Mr al-Rawi & Mr al-Rawi in
persona a proporre loro stessi & il loro network criminale per reclutamento
da parte della Compagnia alla stazione CIA di Ryhad.
È parimenti interessante osservare come nè la stazione CIA di Ryhad -- nè
tantomeno i Dipartimenti Informazioni & Operazioni di Langley -- abbiamo
ritenuto di dover eseguire gli opportuni & approfonditi controlli a riferimenti
incrociati.
A tutti gli effetti, Mr al-Rawi & Mr al-Rawi sono stati posti a capo
dell’Operazione Cyclone II entro 48 hrs dall’incontro determinante con Mr
Anderman, Murray F., Capo Stazione CIA di Ryhad.
Ripartizione dei compiti come segue:
-- Mr al-Rawi, Omar Muhammad, responsabile finanziario & logistico;
-- Mr al-Rawi, Ishmael Mustafa, responsabilite operativo & tattico.
Fondi (inziali) per Cyclone II: 500 M US$ (Milioni di dollari US), già
interamente versati su conti bancari numerici (non più rintracciabili) a Hong
Kong, Macau, Cayman Islands, Luxembourg.
4): Contraccolpi strategici & tattici
Esattamente nove giorni dopo il trasferimento dei fondi e -- va ulteriormente
sottolineato -- la susseguente scomparsa dei fondi medesimi, ebbene
l’Operazione Cyclone II “dà i primi frutti”.
Le ambasciate di Germania a Ryhad, Regno Unito a Baghdad, Stati Uniti ad
Amman sono obbiettivi di attentati simultanei.
In tutti e tre i casi, la metodologia degli attentati è la medesima:
-- attacco con lanciarazzi portatili & armi d’assalto al perimetro difensivo;
-- sfondamento del perimetro con camion-bomba guidato da attentatore
suicida;
-- detonazione del camion-bomba a ridosso dell’edificio
Dall’analisi delle rovine -- si sottolinea: rovine, in quanto tutti e tre gli edifici
sono completamente crollati -- si stima che siano state usata quantità di
Semtex (alto esplosivo) & IP (Incendiary Phosphorous, fosforo incendiario)
non inferiori alle 2.2 mT (tonnellate metriche).
Bilancio complessivo, per quanto tuttora provvisorio, dei tre attentati:
-- KIA (*) 740;
-- WIA (**) 1200;
-- MIA (***) 90 approx.
(*)
KIA: Killed-In-Attack, caduti nell’attacco;
(**) WIA: Wounded-In-Attack, feriti nell’attacco;
(***) MIA: Missing-In-Attack, dispersi nell’attacco.
5): Contraccolpi geopolitici & religiosi
Alle ore 9.00 PM, tempo medio di Greenwich, della stessa giornata, Mr alRawi & Mr al-Rawi appaiono assieme in un video simultaneamente diramato
sul web & inviato a tutti i maggiori network TV mondiali.
Nel suddetto video, Mr al-Rawi & Mr al-Rawi rivendicano tutti gli attentati
alle ambasciate occidentali e si dichiarano a capo di una nuova formazione
terroristica chiamata “Grande Repubblica Islamica del Jihad” (acronimo
GRIJ).
Obbiettivi conclamati della GRIJ sono, ma non limitati a:
-- abbattimento di tutte le religioni infedeli (cattolica, cristiana & ebraica in
primo luogo);
-- annientamento della società & della cultura dell’Occidente in ogni sua
forma;
-- distruzione totale dello Stato d’Israele;
-- sterminio totale degli ebrei;
-- instaurazione del califfato globale (cfr.) informato dalla più rigorosa Legge
Coranica (cfr. Sharia).
Mr al-Rawi & Mr al-Rawi concludono il video minacciando nuove azioni -azione definite “apocalittiche” -- contro “i crociati e i loro indegni simboli.”
Alla data attuale, Mr al-Rawi & Mr al-Rawi sono, ex-aequo, al primo posto
nella lista dei dieci ricercati più pericolosi del mondo.
Il governo tedesco ha già diramato mandati di cattura internazionale per
entrambi, offrendo una taglia di 10 M US$ (dieci milioni di dollari americani)
per ciascun soggetto.
Quanto sopra, sposta ma non modifica il triplo fulcro dell’analisi oggetto della
presente comunicazione:
-- fulcro 1) a tutti gli effetti, come nel caso di Cyclone I, lo scalvalcamento
dei parametri di missione è già completo & irreparabile;
-- fulcro 2) a tutti gli effetti, la Operazione Cyclone II e già un fallimento
completo & irreparabile;
-- fulcro 3) a tutti gli effetti, gli Stati Uniti stanno finanziando quella che è
già la nuova ondata di terrore integralista islamico su scala globale.
In Evidenza (6): Contromisure
Inapputabile efficienza nell’esecuzione degli attentati, grande disponibilità di
finanziamenti, facile reperibilità di operatori.
Gli elementi di cui sopra indicano come Jihad Terminale appaia intenzionata
a imporsi come LA nuova formazione del terrore integralista islamico.
Pertanto:
Nella prospettiva di nuovi attacchi eclatanti contro interessi e/o
bersagli occidentali -- attacchi non necessariamente confinati al
quadrante del Vicino/Medio Oriente -- l’estensore del presente
comunicazione raccomanda:
INNALZAMENTO DELL’ALLERTA GLOBALE ANTI-TERRORISMO AL
LIVELLO 4 (DI 5).
Firma protocollata:
Gallagher, Sean T.
Direttore Analisi Strategiche
Langley HQ, VA
Firma autografa:
(illeggibile)
The Burning
Ombre.
Colonne, a proiettarle.
Rimasi tra le ombre.
Colonne immani come radici di pietra, su due progressioni
ricurve come abbraccio del dogma.
Spostai del binocolo prismatico Gottschalk-Yutani Optics,
panoramica lenta, deliberata.
La prospettiva convessa del colonnato si angolava, creando
linee rette, andando a fondersi negli angoli primari della
cattedrale. Imponente frontale neoclassico, perfetta cupola
rinascimentale, assoluta armonia architettonica. Non
semplicemente una cattedrale, LA cattedrale.
Fermai il movimento del binocolo.
La cattedrale proiettava altre ombre, molto più profonde,
molto più incombenti. Dilagavano sulla piazza del regno di dio.
Avvolgevano le moltitudini. Uomini e donne, bambini e vecchi,
infanti e infermi. Migliaia, decine di migliaia. Preghiere e
invocazioni, confessioni e pentimenti, speranza e fede. Tutta,
tutta, la fede del mondo, immersa nelle ombre del credo, serrata
dalle radici del sottosuolo.
Tenni i prismi livellati sul sagrato della cattedrale.
Movimenti, nel largo spazio vuoto sbarrato da transenne.
Non fui il solo a vedere quei movimenti. Li videro anche le
multitudini.
“Santità! Santità!”
Un uomo in bianco, a bordo una macchina bianca scoperta,
protetto da uomini in nero a piedi. Papa Benedetto XVII,
Pontifex Maximus.
“Dio ti protegga, Santità!”
L’ovazione in suo nome salì fino al più alto dei cieli.
Giubilo sacro, gioia terrena.
“La pace sia con te, Santità!”
La macchina bianca deviò nella piazza. Percorse un secondo
spazio vuoto, sorta di strada delimitata da altre transenne. Gli
occhi degli uomini in nero scrutavano, frugavano. La macchina
continuò tra le moltitudini. Discesa lenta, sacrale.
“Concedici il tuo perdono, Santità!”
Papa Benedetto XVII si erse dal sedile bianco. Mano
sinistra premuta sulla croce che portava al petto, mano destra
levata nel gesto del benedire. Alfiere della purezza del regno
di dio calato nella desolazione del feudo dell’uomo.
“Lunga vita a te, Santità!”
Qualcosa d’altro adesso, sulla piazza della fede.
Regolai il micrometro della messa a fuoco.
Vapori. Non dovevano esistere. Eruttarono presso la fontana
sul lato sinistro. Due, tre sibilanti spinnaker lividi. Si
gonfiarono in mezzo alle moltitudini. Dietro i vapori, spettri.
Assieme agli spettri, invocazioni. Di un dio diverso.
“Allah...”
I vapori dilagarono. Vento caldo ne trascinò tanfo acido
fino alla strada, verso le ombre del colonnato e della
cattedrale.
“Allah U Akbar!”
Tanfo acido di cloro e di benzene: chimica base del gas
lacrimogeno. Le moltitudini urlano. Genesi del caos. Le
moltitudini soffocano. Viatico del delirio. Le moltitudini
vomitano. Orgia del terrore.
“ALLAH U AKBAR!”
Nel terrore, piombo. Fucili d’assalto, ritmo di tiro fullautomatic. Cra-cra-cra-cra-craaaccckkk! AK-90. Gracchiare
feroce, distorto. Avtomat-Kalashinikov, calibro 5.6mm Russian.
Inconfondibile peana metallico della demolizione. Ce ne sono a
milioni, di quegli AK, nella desolazione del feudo dell’uomo.
Gli spettri spararono nel mucchio. Sangue vola. L’uomo in bianco
sulla macchina bianca restò comunque eretto. Le moltitudini
crollano. L’uomo in bianco sulla macchina bianca continuò
comunque a benedire.
“Jihad!”
Corsi tra le ombre, fuori dal colonnato. Gettai il binocolo
sulla pietra, allargai la giacca di cotone kakhi, estrassi dalla
fondina al fianco destro. H&K. Movimenti compenetrati in
un’unica progressione dinamica. H&K 45 Tactical, calibro 45 ACP,
quattordici proiettili caricatore bifilare. Corsi verso la
killzone. Portai la H&K in posizione low ready, presa bassa,
serraggio a due mani. Sollevai la tacca di sicura, camera di
sparo già calda.
“JIHAD!”
Spettri urlanti emersero dalle moltitudini disgregate.
Certamente due, forse tre. Andarono in attacco calpestando i
vivi e i morti.
Gli uomini in nero chiusero la difesa attorno alla macchina
bianca, misero mano alle armi. Pistole, Beretta FS, 9mm
Parabellum. Contro roba ben più dura, ben più letale. Scontro
impari.
Due spettri mulinarono gli AK, aprirono il fuoco, ancora
full-auto. Cra-cra-cra-cra-craaaccckkk! Nessun tentativo di
mirare, solo rozze falciate ad arco, distanza di tiro meno di
venti metri.
Uomini in nero si spezzarono come spaventapasseri in un
tornado. Impatti multipli, muscoli si squarciano, impatti
sovrapposti, ossa si spaccano. Uomini in nero andarono giù tra
spirali di sangue.
Uno degli spettri espulse il caricatore ricurvo dell’AK, ne
piantò dentro uno pieno, riarmò, aprì il fuoco, secco semi-auto
questa volta.
L’infilata di 5.6 Russian investì il posto di guida della
macchina bianca. Cristalli deboli, troppo deboli si disgregarono
nella grandine di metallo. Anche il cranio dell’uomo alla guida
si disgregò. Un vortice di grumi gocciolanti si disperse sulla
tonaca dell’uomo in bianco, ancora assurdamente, follemente
eretto.
Sollevai la H&K, posizione di tiro Weaver trasversa. La
piazza è un purpureo campo di massacro. Chiusi l’allineamento
tra mirino e tacca d’alzo.
Lo spettro spinse in alto la canna dell’AK, inquadrò Papa
Banedetto XVIII. Lo spettro ricominciò a gracchiare nel vento
che puzza di gas e sangue e viscere.
“Allah U Ak...”
Feci fuoco, double-tap, due colpi in rapida successione,
ba-bang!, medesimo vettore di distruzione. Proiettili Cor-Bon
Black Talon, hollow-point al tungsteno magnesio.
Mezza faccia dello spettro si gonfiò, l’altra mezza faccia
esplose. Emulsione rossa piena di frammenti solidi, denti
disintegrati e mandibola frantumata. Lo spettro si avvitò contro
la macchina bianca, tracciò un affresco color rubino.
Riallineai mirino e tacca d’alzo. Lo spettro vomitò sangue.
Cercò comunque di riprendere il controllo dell’AK. Feci fuoco,
colpo singolo. Punto di penetrazione occhio sinistro. Un
ventaglio gocciolante si disperse sul selciato. Lo spettro fu a
terra. Breve scalciare di sinapsi che staccano tutti i contatti.
L’altro spettro stava urlando. Stesso idioma raschiante.
Puntò l’AK pressochè alla cieca.
Andai ventre sulla pietra. Almeno cinque diverse bocche da
fuoco pestarono tutte assieme, campi di tiro convergenti.
Rotolai oltre sangue denso e bossoli torridi. Gli uomini in nero
e le loro armi, Beretta FS, 9mm Para.
Il secondo spettro danzò, letteralmente danzò. Sei,
quindici, venti impatti simultanei. Ventre, torace, testa. Da
sotto, da dentro, un frastagliato rostro osseo sfondò in
emersione la base della sua gola. Due terzi della sua base
cranica eruttarono. Crollò in ginocchio. Gli uomini in nero
continuarono a fare fuoco, seguendolo nella caduta. Un’altra
dozzina di 9mm cancellò qualsiasi ricordo della sua faccia.
Stasi. Gas si disperde nel vento. Rimasi contro il
selciato. Stasi allucinata. Le moltitudini urlano. Tenni la mano
armata bene in vista. Stasi come negl’incubi. Sangue s’incunea
tra le fessure nel lastrico secolare.
“ALLAHHHH!”
Terzo spettro. Da qualche parte nel mattatoio. Lanciò a
parabola tra vento e ombre. Un qualche oggetto nero.
Insaccai la testa tra le braccia.
L’oggetto nero rimbalzò sul cofano della macchina bianca.
Clang! Tornò a salire, simile a una falena deforme. Ricadde
nell’abitacolo. Thump! Ricadde praticamente ai piedi di Papa
Benedetto XVIII.
Mi compressi i pugni contro le orecchie.
Papa Benedetto XVIII alzò gli occhi al cielo. Iniziò a
farsi il segno della croce.
L’oggetto nero divenne onda d’urto da crematorio.
Papa Benedetto XVII venne risucchiato dal rogo.
polvere alla polvere
IPG, Incendiary Phosphorous Grenade, granata al fosforo
incendiario.
cenere alla cenere
Il respiro del napalm soffiò sui vivi e sui morti. Molti
altri ardono, vivi e morti. Rotolai a distanza dalla sfera di
fiamme. Tutti urlano. Mi strappai di dosso la giacca che
bruciava.
Il terzo spettro vaga sul fondo dell’Ade.
Tornai a ergermi, pistola in pugno, presa low-ready. Corpi
incendiati cadono. Andai in hi-ready, cercai il campo di tiro.
Tra le anime morte si apre un varco. Feci fuoco, colpo singolo.
Lo spettro barcollò, nitido zampillo rosso al fianco
destro. Lo spettro mise un ginocchio a terra, si rialzò
spargendo una raggera di sangue, primevo furore, riprese a
muoversi.
Mi avventai. Lontano dalla vampata del rogo. Riportai la
pistola in low-ready, indice sulla guardia del grilletto. A
distanza dalle moltitudini squarciate. Di nuovo nelle ombre del
colonnato. Urlai.
“Rashid!”
Lo spettro barcollò di nuovo. Ha anche lui una pistola in
pugno, adesso. Helwan Brigadier, copia egiziana della Beretta.
Si puntellò a una delle colonne. Percepì la minaccia. Si addossò
di schiena al granito. Puntò, aprì il fuoco. Tre, quattro colpi.
Presi copertura dietro una colonna. Shrapnel di pietra
sibilano. Udii i suoi passi. Mi portai di nuovo allo scoperto.
“Finisce qui, Rashid!” Sollevai di nuovo la H&K. “Finisce
ora!”
Al-Rawi.
Anche gli spettri hanno nomi.
Abdallah ibn-Rashid al-Rawi.
Urtò dritto contro un diverso spettro. Un prete. Ci sono
tanti preti, qui nella desolazione del feudo degli uomini.
Abdallah ibn-Rashid al-Rawi afferrò il prete, serrò
l’avambraccio attorno alla sua gola. Si fece scudo con il suo
corpo. Il prete rimase impassibile. Al-Rawi ha sangue sulle
labbra. Sangue che scintilla tra le ombre.
“Lo dico io quando finisce...” Premette la bocca da fuoco
contro la testa del prete. “Cane!”
“La farsa dell’ostaggio, Rashid?” Non mi fermai, H&K
livellata, high-ready, indice sul grilletto. “Ne sei certo?”
Il prete parve addirittura sorridere.
Abdallah ibn-Rashid al-Rawi ora vomitava sangue.
Il prete incontrò il mio sguardo.
Abdallah ibn-Rashid al-Rawi alzò il cane della Helwan.
Il prete non cessò di sorridere. Al più alto dei cieli?
“Memento, fratello...”
Al più insondabile dei baratri?
“Memento mori.”
Abdallah ibn-Rashid al-Rawi bevve il suo stesso sangue.
“Jiha...”
Feci fuoco, colpo singolo.
L’occhio destro di Abdallah ibn-Rashid al-Rawi divenne il
risucchio di un blackhole.
Echi metallici si persero in quelle ombre immani tra
colonne immani.
La pietra dietro Abdallah ibn-Rashid al-Rawi divenne un
Jackson Pollock a dominante purpurea.
Anche la fascia attorno alla vita del prete è purpurea.